Il cemento armato precompresso Teoria e pratica Ing. Bono Giovanni Università di Brescia Università Degli Studi di Brescia, 18 marzo 2015 1 Il cemento armato precompresso: storiografia STORIA DEL PRECOMPRESSO: IN 4 SLIDES Nel 1933, nell'articolo Idees et voies nouvelles il costruttore Eugene Freyssinet per la prima volta lasciò traccia scritta della parola precontrainte, neologismo che definirà per tutti gli anni successivi la tecnica della precompressione. I primi tentativi di realizzare opere in calcestruzzo armato precompresso risalgono al 1888 ad opera di Doering. I risultati furono però deludenti a causa della scarsa resistenza dei materiali adottati. Nel 1907 fu Koenen a riproporre la soluzione per ridurre le sollecitazioni nel calcestruzzo e migliorarne la durabilità. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 2/71 Il cemento armato precompresso: storiografia Usando però acciai con una resistenza molto bassa e un tasso di lavoro intorno ai 100 MPa la precompressione veniva precocemente annullata dai fenomeni di ritiro e scorrimento viscoso del calcestruzzo. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 3/71 Il cemento armato precompresso: storiografia I primi risultati soddisfacenti furono ottenuti applicando la presollecitazione nella produzione di tubi in calcestruzzo ad opera della ditta italiana Vianini, nel 1925. L'intento comune era solamente quello di applicare una precompressione per evitare o ridurre la fessurazione del calcestruzzo, ignorando altri aspetti statici benefici del procedimento. I concetti base della moderna precompressione furono ideati da Freyssinet che nel 1928 ne depositò il brevetto. Lo stesso ideatore dal 1936 utilizzò la tecnica della precompressione pressoché per tutte le opere. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 4/71 Il cemento armato precompresso: storiografia Nel maggio del 1949 viene creata l'Associazione Scientifica della Precompressione. Nel giugno del 1949, per la prima volta, si riunirono a Parigi cinquanta ingegneri da tutto il mondo per studiare e discutere, sotto l'egida dell'Associazione Scientifica della Precompressione, questioni teoriche riguardanti l'applicazione di tale tecnica. Nell'ottobre del 1950, quattro ingegneri, l'italiano Rinaldi, l'olandese Bruggeling, l'inglese Gooding e lo spagnolo Conde, richiesero ufficialmente la formazione di una specifica federazione internazionale, che venne costituita due anni dopo. Da allora la precompressione ebbe la definitiva affermazione e la debita divulgazione negli ambienti interessati. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 5/71 Il cemento armato precompresso: storiografia COS’E’ CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO? 1) MATERIALE CEMENTO OTTIMA RESISTENZA A COMPRESSIONE BASSISSIMA O NULLA RESISTENZA A TRAZIONE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 6/71 Il cemento armato precompresso: storiografia COS’E’ CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO? ENTRAMBE FUNZIONE DI UNA CARATTERISTICA DEL MATERIALE: Resistenza Cilindrica o Resistenza Cubica OTTIMA RESISTENZA A COMPRESSIONE BASSISSIMA O NULLA RESISTENZA A TRAZIONE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 7/71 Il cemento armato precompresso: storiografia COS’E’ CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO? ENTRAMBE FUNZIONE DI UNA CARATTERISTICA DEL MATERIALE: Resistenza Cilindrica o Resistenza Cubica Rck fck OTTIMA RESISTENZA A COMPRESSIONE BASSISSIMA O NULLA RESISTENZA A TRAZIONE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 8/71 Comportamento a flessione in esercizio CEMENTO ARMATO «NORMALE» ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 9/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 10/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO IDEA: Porre in compressione controllata il calcestruzzo per allontanare il più possibile la fessurazione del calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 11/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO BENEFICI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 12/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO BENEFICI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 13/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO NECESSITA’ MATERIALE CALCESTRUZZO DI BUONA QUALITA’ MATERIALE PER REALIZZARE COMPRESSIONE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 14/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO NECESSITA’ MATERIALE PER REALIZZARE COMPRESSIONE ACCIAIO «ARMONICO» Gli acciai da precompressione o acciai armonici sono contraddistinti da un comportamento nettamente diverso rispetto a quello degli acciai da cemento armato ordinario (acciai per armatura lenta). Infatti gli acciai armonici sono caratterizzati da una elevata resistenza meccanica (elevato valore del carico di snervamento) e da una deformazione plastica relativamente bassa all'atto della rottura ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 15/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO «NORMALE» PRECOMPRESSO NECESSITA’ MATERIALE PER REALIZZARE COMPRESSIONE CALCESTRUZZO ACCIAIO «ARMONICO» ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 16/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO DEFINIZIONE DA LEONHARDT: CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 17/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE PRECOMPRESSIONE CON CAVI PRETESI: PRECOMPRESSIONE CON CAVI POST TESI: TECNOLOGIA DI PREFABBRICAZIONE CONSOLIDATA TECNOLOGIA DI PRECOMPRESSIONE PREVALENTEMENTE IN OPERA ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 18/187 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE 1) PRECOMPRESSIONE A CAVI PRETESI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 19/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE 1) PRECOMPRESSIONE A CAVI PRETESI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 20/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE 1) PRECOMPRESSIONE A CAVI PRETESI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 21/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE 1) PRECOMPRESSIONE A CAVI PRETESI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 22/71 Comportamento a flessione a rottura CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO TIPOLOGIE DI PRECOMPRESSIONE 2) PRECOMPRESSIONE A CAVI POST TESI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 23/71 Elementi con armature post-tese PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 24/71 NORMATIVA LA NORMATIVA RECEPISCE ESATTAMENTE LE QUESTIONI DI CUI SOPRA: 1) QUALITA’ DEL MATERIALE CALCESTRUZZO 2) TIPOLOGIA MATERIALE ACCIAIO ARMONICO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 25/71 NORMATIVA ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 26/71 Vita nominale delle strutture ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 27/71 Classi di resistenza del calcestruzzo CLS STRUTTURALE DURABILITA' UNI 11104 SPERIM. PREVENT. BENESTARE STC ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 28/71 Classi di resistenza (UNI EN 206) La resistenza (a compressione) del calcestruzzo viene specificata mediante classi di resistenza in accordo a UNI EN 206. Compressive C8/ C12/ C16 C20 C25 C30 C35 C40 C45 C50 C55 C60 C70 C80 C90 C100 Strength Class 10 15 /20 /25 /30 /37 /45 /50 /55 /60 /67 /75 /85 /95 /105 /115 Minimum Characteristic Cylinder Strength fck,cyl [N/mm2] 8 12 16 20 25 30 35 40 45 50 55 60 70 80 90 100 Minimum Characteristic Cube Strength 10 fck,cube [ N/mm2] 15 20 25 30 37 45 50 55 60 67 75 85 95 105 115 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 29/71 Resistenza di calcolo a compressione del cls ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 30/71 Diagramma sforzo-deformazioni dell’acciaio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 31/71 Armature da c.a.p. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 32/71 Armature da cap ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 33/71 Caratteristiche meccaniche degli acciai da cap ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 34/71 Caratteristiche meccaniche degli acciai da cap ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 35/71 Perdite nel c.a.p. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 36/71 Perdite nel c.a.p. Istantanee: Perdite al martinetto di tesatura Perdite agli ancoraggi Attrito (in elementi post-tesi) Elastiche (in elementi pre-tesi) Differite nel tempo: Ritiro del calcestruzzo Viscosità del calcestruzzo Rilassamento dell’acciaio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 37/71 Perdite istantanee nel c.a.p. Perdite durante le fasi di tesatura Tali perdite sono dovute: • alle forze di attrito che si originano in corrispondenza delle deviazioni angolari eventualmente presenti; ciò accade se le armature da precompressione hanno un tracciato del tipo “ a linea poligonale” (trefoli deviati); • al rientro dei cunei d’ancoraggio. Perdite prima del trasferimento della precompressione al calcestruzzo •Tali perdite sono dovute al rilassamento delle armature da precompressione che si verifica nel periodo compreso fra la tesatura delle armature stesse ed il trasferimento della precompressione al calcestruzzo. •Nel caso in cui si adotti la maturazione accelerata del calcestruzzo occorre tenerne conto per il calcolo del rilassamento, considerato il fatto che il rilassamento delle armature da precompressione varia al variare della temperatura. •Si sottolinea che, nel caso in cui il calcestruzzo sia maturato utilizzando vapore, la valutazione delle perdite di tensione nelle armature da precompressione dovute al ritiro e al rilassamento deve essere effettuata tenendo conto della suddetta maturazione a vapore; inoltre occorre considerare anche gli effetti termici diretti, facendo riferimento all’appendice D-EC2. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 38/71 Perdite elastiche nel c.a.p. Perdite all’atto calcestruzzo del trasferimento della precompressione al •Tali perdite sono dovute alla deformazione elastica del calcestruzzo conseguente alla azione delle armature da precompressione che, dapprima ancorate in corrispondenza delle testate, vengono poi rilasciate. Le perdite di precompressione immediate nella post-tensione (da EUROCODICE 2) •Perdite dovute alla deformazione istantanea del calcestruzzo ∆𝜎𝑐 (𝑡) è la variazione di tensione nel calcestruzzo in corrispondenza del baricentro delle armature da precompressione al tempo 𝑡; ∆𝑃𝑒𝑙 = 𝐴𝑝 𝐸𝑝 𝑗∆𝜎𝑐 (𝑡) 𝐸𝑐𝑚 (𝑡) 𝑗 vale: 𝑗= (𝑛−1) 2𝑛 essendo 𝑛 il numero delle armature da precompressione (considerate tutte uguali), tesate in successione; 𝑗 può essere approssimativamente assunto pari a 0,5 (tale valore è tanto più vicino al vero quanto più il numero (𝑛) delle armature da precompressione è elevato); 𝑗 = 1 per le variazioni dovuta alle azioni permanenti applicate dop aver tesato le armature da precompressione; ING. BONO GIOVANNI 𝐴𝑝 è l’area della sezione trasversale di un’armatura da precompressione; 𝐸𝑝 è il modulo di elasticità delle armature da precompressione; 𝐸𝑐𝑚 (𝑡) è il modulo di elasticità (valore secante) del calcestruzzo al tempo 𝑡; PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 39/71 Perdite elastiche (fili aderenti) 𝛿11 = 1∙𝑙 1∙𝑙 𝑙 𝑙 − − = + 𝐸𝑠 ∙ 𝐴𝑠 𝐸𝑐 ∙ 𝐴𝑐 𝐸𝑠 ∙ 𝐴𝑠 𝐸𝑐 ∙ 𝐴𝑐 𝑙 𝑙 𝛽∙𝑁∙𝑙 + ∙𝑋 = 𝐸𝑠 ∙ 𝐴𝑠 𝐸𝑐 ∙ 𝐴𝑐 𝐸𝑠 ∙ 𝐴𝑠 1+𝑛∙𝜌 ∙𝑋 =𝛽∙𝑁 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 40/71 Perdite per attrito nel c.a.p. (Errore. Nel documento ∆𝑃𝜇 𝑥 = 𝑃𝑚𝑎𝑥 1 − 𝑒 −𝜇 non esiste 𝜗 +𝑘𝑥 testo dello Perdite per attrito Dove: 𝜗 stile ∆𝑃𝜇 𝑥 = 𝑃𝑚𝑎𝑥 1 − 𝑒 −𝜇 𝜗 +𝑘𝑥 specificato..1) è la somma delle deviazioni angolari in un tratto di lunghezza 𝑥 (la somma viene eseguita indipendentemente dalla direzione e dal segno di tali deviazioni angolari); 𝜇 è il coefficiente di attrito fra l’armatura e la guaina. In assenza di altre indicazioni per la determinazione di 𝜇 si può far riferimento al prospetto 5.1-EC2; 𝑘 è la deviazione angolare non intenzionale per le armature da precompressione poste Dove: internamente alla sezione di calcestruzzo; 𝑘 è riferito all’unità di lunghezza. A meno di indicazioni più precise, si può assumere un valore di 𝑘 (per metro) compreso fra 0,005 e 0,01; 𝑥 è la distanza, misurata lungo l’armatura da precompressione, fra il punto considerato e il 𝜗 è la somma delle deviazioni angolari in u punto in cui la forza di precompressione è massima; in pratica 𝑥 è la distanza tra il punto considerato e il punto in cui si effettua la tesatura dell’armatura da precompressione; eseguita indipendentemente dalla direzione Perdite dovuta all’ancoraggio 𝜇 è ilal rientro coefficiente didispositivi attritodi fra l’armatura e la g delle perdite dovute dei cunei nei ancoraggio; delle perdite dovute alla deformazione dell’ancoraggio stesso. determinazione di 𝜇 si può far riferimento al ING. BONO GIOVANNI 𝑘 41/71 è la deviazione angolare non intenzionale PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 Perdite per attrito (fili scorrevoli): TIPICHE DEL POST TESO 𝑃𝑛 indica le forze di sospensione 𝑃𝑡 le forze tangenziali (dovute all’attrito) Valutiamo l’equilibrio in direzione radiale: 𝑑𝛼 𝑃𝑛 𝛼 ∙ 𝑅 𝛼 ∙ 𝑑𝛼 = 2 ∙ 𝑁 ∙ 2 𝑃𝑛 𝛼 = 𝑁 𝛼 𝑅 𝛼 Valutiamo l’equilibrio in direzione tangenziale: 𝑁 𝛼 = 𝑃𝑛 𝛼 ∙ 𝑓 ∙ 𝑑𝑠 + 𝑁 𝛼 + 𝑑𝑁(𝛼) 𝑁 𝛼 ∙ 𝑐𝑜𝑠 𝑑𝛼 ≅𝑁 𝛼 2 𝑑𝑁 𝛼 = − e 𝑃𝑡 𝛼 = 𝑃𝑛 𝛼 ∙ 𝑓 𝑁(𝛼) 𝑑𝑁(𝛼) 𝑓 ∙ 𝑓 ∙ 𝑑𝑠 → =− 𝑑𝑠 𝑅(𝛼) 𝑁(𝛼) 𝑅(𝛼) 𝑅 𝛼 ∙ 𝑑𝛼 = 𝑑𝑠 → 𝑑𝑠 𝑑𝑁(𝛼) = 𝑑𝛼 → = −𝑓𝑑𝛼 𝑅(𝛼) 𝑁(𝛼) ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 42/71 Ritiro nel calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 43/71 Ritiro nel calcestruzzo FUNZIONE «INTUITIVA» DI…. ETA’ DEL CALCESTRUZZO Quindi Resistenza del calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 44/71 Ritiro nel calcestruzzo FUNZIONE «INTUITIVA» DI…. Umidità relativa dell’ambiente ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 45/71 Ritiro nel calcestruzzo FUNZIONE «INTUITIVA» DI…. AREA DELLA SEZIONE DEL CALCESTRUZZO PERIMETRO DELLA SEZIONE DEL CALCESTRUZZO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 46/71 Ritiro nel calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 47/71 Ritiro nel calcestruzzo EFFETTI DEL RITIRO DEL CALCESTRUZZO ESEMPIO: PANNELLATURE PREFABBRICATE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 48/71 Ritiro nel calcestruzzo EFFETTI DEL RITIRO DEL CALCESTRUZZO ESEMPIO: PANNELLATURE PREFABBRICATE Spanciamento pannellature prefabbricate per ritiro Cls su sezione interna. Maturazione delle pannellature prefabbricate da eseguire per il periodo di maturazione con particolari accorgimenti ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 49/71 Ritiro nel calcestruzzo EFFETTI DEL RITIRO DEL CALCESTRUZZO ESEMPIO: PANNELLATURE PREFABBRICATE Spanciamento pannellature prefabbricate per ritiro Cls su sezione interna. Maturazione delle pannellature prefabbricate da eseguire per il periodo di maturazione con particolari accorgimenti ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 50/71 Ritiro nel calcestruzzo EFFETTI DEL RITIRO DEL CALCESTRUZZO ESEMPIO: PANNELLATURE PREFABBRICATE Spanciamento pannellature prefabbricate per ritiro Cls su sezione interna. Maturazione delle pannellature prefabbricate da eseguire per il periodo di maturazione con particolari accorgimenti ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 51/71 𝜀𝑐𝑎 È la derogazione per ritiro autogeno Perdite per ritiro nel c.a.p. in cui: h Il valore medio a tempo infinito della deformazione ritiro da essiccamento: 𝜀𝑐𝑠 = per 𝜀compressione, 𝑐𝑑 + 𝜀𝑐𝑎 dell’umidità relativa e del parametro ℎ0 : (Errore. Nel stile documento Deformazione da ritiro per essiccamento (in %) (Errore. Nel non esiste 𝜀𝑐𝑑 ,∞ = 𝑘ℎ 𝜀𝑐0 𝑓𝑐𝑘 Umidità relativa (in %) testo dello documento 20 40 60 80 90 100 stile dove: non esiste 20 -0,62 -0,58 -0,49 -0,30 -0,17 +0,00 specificato..2) 𝜀𝑐𝑑 (𝑡) = 𝛽𝑑𝑠 (𝑡 − 𝑡𝑠 ) ∙ 𝜀𝑐𝑑,∞ 𝜀𝑐𝑠 dello 40 -0,48 totale -0,46 -0,38 -0,24 -0,13 testo +0,00 è la deformazione può essere valutato mediante i valori delle seguenti: Tabella : Errore. Nel documento non per ritiro 60 documento -0,38 -0,36 -0,30 -0,19 -0,10 +0,00 stile esiste testo dello stile specificato..1 Valori𝜀 di εc0 ;ÈTabella : Errore. Nel nonda la deformazione per ritiro essiccamento 𝑐𝑑 80 caratteristica -0,30 -0,28 a -0,24 -0,15 -0,07 +0,00 esiste testo dello stile specificato..2 Valori di k h in funzione della resistenza specificato..1) 𝜀 È la derogazione per ritiro autogeno 𝑐𝑎 compressione, dell’umidità relativa e del parametro ℎ0 : Tabella : Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..1 specificato..2) Il valore medionelamomento tempo infinito della deformazione per rit 𝑡 Perdite è l’età delper calcestruzzo ritiro (NTC e EC2) considerato (in giorni); 𝑡𝑠 è l’età del calcestruzzo a partire dalla quale si considera l’effetto del ritiro da (Erro 𝜀essiccamento 𝑐𝑠 = 𝜀𝑐𝑑 + 𝜀𝑐𝑎 docu dove la funzione di sviluppo temporale assume la forma: (normalmente il termine della maturazione, espresso in giorni); (Errore. no Nel Deformazione da ritiro per essiccamento (in %) ℎ (𝑚𝑚) Il valore medio a tempo infinito della deformazione per rit 𝑘 Umidità relativa (in %) 𝜀h𝑐𝑑 (𝑡) = 𝛽𝑑𝑠 (𝑡 − 𝑡𝑠 ) ∙ 𝜀𝑐𝑑 ,∞ 𝑓 documento 100 1,0 al40rapporto 2𝐴 /𝑢 100 0 è la dimensione fittizia (in mm) pari test 20 60 80 𝑐 90 non esiste 200 0,85 3/2 20 -0,62 -0,58 -0,49𝛽𝑑𝑠 𝑡 -0,30 − 𝑡𝑠 = 𝑡-0,17 − 𝑡𝑠 / 𝑡+0,00 − 𝑡𝑠 + 0,04ℎ0 A𝑐 è𝜀l’area della sezione in calcestruzzo; = 𝑘 𝜀 300 0,75 testo dello 𝑐𝑑 ,∞ ℎ 𝑐0 0 𝑐𝑘 40 𝑢 -0,48 -0,46 -0,38 -0,24 -0,13 +0,00 ≥500 60 calcestruzzo -0,38 -0,36 -0,30 -0,19 all’aria; -0,10 +0,00 è il perimetro della sezione in 𝜀esposto =𝑘 𝜀 80 -0,30 dove: -0,28 ℎ 0,70 stile specifi 𝑐𝑑 ,∞-0,15 ℎTabella 𝑐0 : Errore. specificato..2 -0,24 -0,07 +0,00 Nel documento non esiste testo dello stilespecificato..2) dove la funzione di sviluppo temporale assume la forma: Tabella : Errore. Nel documento non esiste testo specificato..1 Valori di ε in cui: dello stile c0 𝑡 è l’età del per calcestruzzo nel momento considerato (in giorni);può essere (Erro Il valore medio a tempo infinito della deformazione ritiro autogeno ca, 𝑠 𝜀𝑐𝑠mediante 𝜀𝑐𝑑 (𝑡) = 𝛽𝑑𝑠 (𝑡l’espressione: − è𝑡𝑠 )la∙ 𝜀deformazione totale ritiro essere valutato per mediante i valori delle seguenti:docu Tab valutato 𝑐𝑑,∞ 100può 1,0 ℎ0 (𝑚𝑚)𝑡 è𝑘ℎl’età del calcestruzzo a partire dalla quale si considera l’effetto del ritiro da essiccamento essere valutato 𝛽𝑑𝑠 𝑡può − 𝑐𝑑𝑡𝑠 = 𝑡 − 𝑡𝑠 / 𝑡 − 𝑡𝑠 + 200esiste 0,85 testo dello stile specificato..1 Valori di ε ; Tabe c0 no (Errore. Nel (normalmente il termine della maturazione, espresso in giorni); 300 0,75 3/2 0,04ℎ0 ≥500esiste testo dello stile specificato..2 Valori di k h in funzio h0 0,70 è la dimensione fittizia (in mm) pari al rapporto 2𝐴𝑐 /𝑢 mediante i valori delle seguenti: Tab 𝜀 È la deformazione per ritiro da essiccamento documento test compressione, dell’umidità relativa e del parametro ℎ : A è l’area della sezione in calcestruzzo; esiste testo dello stile specificato..1 Valori di εc0esiste ; Tabe non 𝜀𝑐𝑎 È la derogazione𝑢 per ritiro è il perimetro della sezione in autogeno calcestruzzo esposto all’aria; 0 Tabella : Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..2 Valori di k h 𝑐 𝜀𝑐𝑎 ,∞ = −2,5 ∙ 𝑓𝑐𝑘 − 10 ∙ 10−6 con 𝑓𝑐𝑘 in 𝑁/𝑚𝑚2 specifi Deformazionetesto da ritiro per essicc dello esiste testo dello stile specificato..2 Valori di k in funzio hautogenorelativa Il valore medio a tempo infinito deformazione per ritiro può essere 𝑓 della Umidità (in % in cui: la funzione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 stile 52/71 dove di sviluppo temporale assume la forma: valutato mediante l’espressione: ING. BONO GIOVANNI 𝑐𝑘 ca, Viscosità nel calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 53/71 Perdite per viscosità (da EC2) ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 54/71 (Errore. Nel documento 𝐸𝑝 𝜑(𝑡, 𝑡0 )𝜎𝑐,𝑄𝑃 𝐸𝑐𝑚 Perdite per viscosità nel c.a.p. 𝜀𝑐𝑠 𝐸𝑝 + 0,8∆𝜎𝑝𝑟 + ∆𝑃𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∆𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 𝐸𝑝 𝐴𝑝 𝐴 2 1+ 1 + 𝑐 𝑧𝑐𝑝 𝐸𝑐𝑚 𝐴𝑐 𝐼𝑐 non esiste testo dello 1 + 0,8𝜑(𝑡, 𝑡0 ) stile specificato..1) Essendo: ∆𝜎 il valore assoluto della variazione di tensione nelle armature dovuta alla viscosità Perdite differite (viscosità, ritiro e rilassamento) 𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 del calcestruzzo, al ritiro del calcestruzzo ed al rilassamento dell’acciaio; tale valore è calcolato al tempo 𝑡, nella sezione di ascissa 𝑥; Il valore assoluto del ritiro del calcestruzzo; 𝐸𝑝 il modulo di elasticità delle armature da precompressione; documento 𝐸𝑐𝑚 il modulo di elasticità del calcestruzzo; non esiste ∆𝜎𝑝𝑟 𝜀𝑐𝑠 𝐸𝑝 + 0,8∆𝜎𝑝𝑟 + ∆𝑃𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∆𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∆𝑃𝑐+𝑠+𝑟 = 𝐴𝑝 ∆𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 𝐸𝑝 𝜀𝑐𝑠 𝐸𝑝 + 0,8∆𝜎𝑝𝑟 + 𝜑(𝑡, 𝑡0 )𝜎𝑐,𝑄𝑃 𝐸𝑐𝑚 = 𝐴𝑝 𝐸𝑝 𝐴𝑝 𝐴 2 1+ 1 + 𝑐 𝑧𝑐𝑝 1 + 0,8𝜑(𝑡, 𝑡0 ) 𝐸𝑐𝑚 𝐴𝑐 𝐼𝑐 𝐸𝑝 𝐴𝑝 𝐴𝑐 2 1+ 1 + 𝑧𝑐𝑝 𝐸𝑐𝑚 𝐴𝑐 𝐼𝑐 testo dello ∆𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 assoluto della variazione della tensione nell’armatura da 1 + 0,8𝜑(𝑡, 𝑡0 ) rilassamento dell’armatura da precompressione stessa. Tale variazione è calcolata per una tensione 𝜎𝑝 dovuta ai carichi quasi permanenti ed alla pre-compressione 𝜎𝑝 = 𝜎𝑝 𝐺 + 𝑃𝑚0 + Ѱ 2𝑄 ; il valore assoluto della variazione di tensione nelle armature dovuta alla viscosità 𝜑(𝑡, 𝑡0 ) del calcestruzzo, al ritiro del calcestruzzo ed al rilassamento dell’acciaio; tale 𝜎𝑐,𝑄𝑃 Essendo: Il valore assoluto del ritiro del calcestruzzo; 𝐸𝑝 il modulo di elasticità delle armature da precompressione; 𝐸𝑐𝑚 il modulo di elasticità del calcestruzzo; ∆𝜎𝑝𝑟 il valore assoluto ∆𝜎𝑝,𝑐+𝑠+𝑟 della variazione il coefficiente di viscosità al tempo 𝑡 riferito a carichi applicati al tempo 𝑡0 ; la tensione nel calcestruzzo calcolata in corrispondenza delle armature da precompressione dovuta al peso proprio, alla precompressione iniziale e alle altre azioni quasi permanenti; si precisa che, a seconda della fase costruttiva 𝜀𝑐𝑠 considerata, il valore 𝜎𝑐,𝑄𝑃 può essere dovuto ad una parte dei pesi propri ed alla precompressione iniziale o può essere dovuto ad una completa combinazione di carico quasi permanente ed alla precompressione iniziale 𝜎𝑐 𝐺 + 𝑃𝑚0 + Ѱ 2𝑄 ; della tensione nell’armatura da 𝐴𝑝 l’area della sezione delle armature da precompressione nella sezione di ascissa 𝑥; 𝐴𝑐 l’area della sezione di calcestruzzo; 𝐼𝑐 il momento di inerzia della sezione di calcestruzzo; il valore assoluto della variazione di tensione nelle armature precompressione calcolata nella sezione di ascissa 𝑥, al tempo 𝑡, dovuta al rilassamento dell’armatura da precompressione stessa. Tale variazione è calcolata per una tensione 𝜎𝑝 dovuta ai carichi quasi permanenti ed alla pre-compressione del calcestruzzo, al ritiro del calcestruzzo ed al rilassame iniziale; 𝑧𝑐𝑝 l’eccentricità delle armature da precompressione calcolata facendo riferimento alla sezione di calcestruzzo; 𝜎𝑝 = 𝜎𝑝 𝐺 + 𝑃𝑚0 + Ѱ 2𝑄 ; 𝜎𝑐,𝑄𝑃 valore iniziale; valore è calcolato al tempo 𝑡, nella sezione di ascissa 𝑥; 𝜑(𝑡, 𝑡0 ) il precompressione calcolata nella sezione di ascissa 𝑥, al tempo 𝑡, dovuta al stile specificato..1) Essendo: 𝐸𝑝 𝜑(𝑡, 𝑡0 )𝜎𝑐,𝑄𝑃 𝐸𝑐𝑚 𝜀𝑐𝑠 (Errore. Nel valore è calcolato al tempo 𝑡, nella sezione di ascissa 𝑥; il coefficiente di viscosità al tempo 𝑡 riferito a carichi applicati al tempo 𝑡0 ; la tensione nel calcestruzzo calcolata in corrispondenza delle armature da precompressione dovuta al peso proprio, alla precompressione iniziale e alle altre azioni GIOVANNI quasi permanenti; si precisa che, a seconda della fase costruttiva ING. BONO considerata, il valore 𝜎𝑐,𝑄𝑃 può essere dovuto ad una parte dei pesi propri ed alla UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 𝜀𝑐𝑠 PRESENTAZIONE Il valore assoluto del ritiro del calcestruzzo; precompressione iniziale o può essere dovuto ad una completa combinazione di carico quasi permanente ed alla precompressione iniziale 𝜎𝑐 𝐺 + 𝑃𝑚0 + Ѱ 2𝑄 ; 55/71 Cadute di tensione per rilassamento ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 56/71 Perdite per rilassamento nel c.a.p. Nel caso deiNel trefoli a basso si ha: caso deirilassamento trefoli a (classe basso2)rilassamento (classe 2) si ha: [(3.29) –strands) EC2] (Errore. Nel Trefoli ∆𝜌 a basso rilassamento (low-relaxation 𝑡 0,75 (1−𝜇 ) 𝑝𝑟 𝜎𝑝𝑖 = 0,66𝜌1000 𝑒 9,1𝜇 Dove: 1000 10−5 ∆𝜌𝑝𝑟 𝑡 = 0,66𝜌1000 𝑒 9,1𝜇 𝜎𝑝𝑖 1000 0,75 (1−𝜇 ) [(3.29) – EC2] (Er documento non esiste testo dello stile specificato..1) 10−5 ∆𝜌𝑝𝑟 è il valore assoluto delle perdite dovute al rilassamento; 𝜎𝑝𝑖 per le strutture post-tese è il valore della tensione iniziale nelle armatureda documento non es dello stile speci Dove: precompressione 𝜎𝑝𝑖 = 𝜎𝑝𝑚 0 ; per le strutture pre-tese è il valore della tensione ottenuto sottraendo al valore massimo della tensione applicata alle armature da ∆𝜌𝑝𝑟 è il valore assoluto delle perdite dovute al rilassamento; precompressione le perdite immediate avvenute durante le fasi di tesatura; 𝑓𝑝𝑘 𝑡 per le strutture post-tese è il delle valore della datensione è𝜎𝑝𝑖 il valore caratteristico della resistenza a trazione armature iniziale nelle arm precompressione; è il valore della precompressione 𝜎𝑝𝑖 = 𝜎𝑝𝑚 0 ; per le strutture pre-tese è il tempo dopo la messa in tensione delle armature da precompressione, misurato in ore; ottenuto 𝜎𝑝𝑖 𝜇= 𝑓𝑝𝑘 sottraendo al valore massimo della tensione applicata alle arm precompressione le perdite immediate avvenute durante le fasi di tesatur 𝑓𝑝𝑘 è il valore caratteristico della resistenza a trazione delle arma 1000 Valori di 1000 perdita per rilassamento (in precompressione; Classe 1 Trecce, filo o trefolo ordinario 8,0 percentuale) a 1000 ore dopo la messa in 𝑡 è il tempo dopo la messa delledaarmature da precomp Classe 2 Trecce, filo o trefolo stabilizzato 2,5 tensione, a 20 in °C tensione e a partire una tensione iniziale pari a 0,7 della resistenza fp del misurato in ore; Classe 3 Barra laminata 4,0 campione provato 𝜎𝑝𝑖 𝜇 = ING. BONO GIOVANNI 𝑓 Classe di armatura 𝑝𝑘 PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 57/71 Perdite complessive: quanto veramente contano Tesatura a 13600 kg ---------------------------- Valore finale 9600 kg Valore finale 11100 kg Circa il 30% se ne va in perdite ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 58/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 59/71 Carichi equivalenti della precompressione PROBLEMATICA: Il calcolo delle sollecitazioni nelle travature precompresse Si è sviluppato un metodo Semplificato per la valutazione nelle varie sezioni delle sollecitazioni agenti sulla sezione di calcestruzzo (che risulta interamente reagente anche in presenza di azioni modeste) invece di un metodo più complesso che utilizza la formula di Navier, e cioè il metodo dei CARICHI EQUIVALENTI ALLA PRECOMPRESSIONE. PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 60/71 Carichi equivalenti della precompressione 𝑀 𝑥 = −𝑁 cos 𝛼 ∙ 𝑒 ≅ −𝑁 ∙ 𝑒 𝑇 𝑥 = −𝑁 sen 𝛼 PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 61/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 62/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 63/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 64/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 65/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 66/71 Carichi equivalenti della precompressione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 67/71 SLU di pressoflessione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 68/71 SLU per stato di sforzo normale e flessione Ipotesi Sezioni piane Perfetta aderenza tra acciaio e calcestruzzo Materiale non resistente a trazione Le tensioni nel calcestruzzo e nell’armatura si deducono dai rispettivi diagrammi tensioni-deformazioni Rottura del calcestruzzo per raggiungimento della capacità deformativa ultima a compressione Rottura dell’acciaio teso per raggiungimento della capacità deformativa ultima a trazione La deformazione iniziale dell’armatura di precompressione è considerata nelle relazioni di congruenza della sezione Legami costitutivi sforzo-deformazione tradizionali acd = 0.85 acd fcd fcd = fck/gc fsd 0.2% 0.35% ING. BONO GIOVANNI c fsd = fsk/gs s PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 69/71 Modelli tensione-deformazione del cls ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 70/71 L’acciaio nella nuova normativa ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 71/71 L’acciaio da precompressione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 72/71 Analisi della sezione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 73/71 Definizione di campi di rottura MECCANISMI DI ROTTURA DELLA SEZIONE: 1 - SEZIONE COMPLETAMENTE TESA CON CRISI LATO ACCIAIO 2 - CRISI LATO ACCIAIO CON CLS COMPRESSO 3 - CRISI LATO CLS CON ACCIAIO SNERVATO 4 - CRISI LATO CLS CON ACCIAIO IN CAMPO ELASTICO LINEARE 5 - CRISI LATO CLS CON ACCIAIO COMPRESSO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 74/71 Dominio resistente di progetto M-N RAPPRESENTA LA RESISTENZA DELLA SEZIONE; PER LA VERIFICA STRUTTURALE E’ NECESSARIO CHE IL PUNTO P (Msd, Nsd) SIA COMPRESO ALL’INTERNO DEL DOMINIO RESISTENTE 0,05 h EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE: NRd = acc fcd 0,8x b - fsd As - 's A's EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE: MRd = acd fcd 0,8x b [(d + h’)/2 - 0,4x] + fsd As (d - d’)/2 - 's A's (d - h’)/2 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 75/71 Dominio resistente di progetto M-N Sezione simmetrica Sezione non simmetrica Travi di bordo gettate in opera ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 76/71 Norme ulteriori per il cap ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 77/71 Valutazione della sicurezza ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 78/71 Tensioni di esercizio nel calcestruzzo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 79/71 Tensioni limite per gli acciai da precompressione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 80/71 Verifica a SL di fessurazione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 81/71 Condizioni ambientali Le condizioni ambientali, ai fini della protezione contro la corrosione delle armature metalliche, possono essere suddivise in ordinarie, aggressive e molto aggressive in relazione a quanto indicato nella Tab. 4.1.III con riferimento alle classi di esposizione definite nelle Linee Guida per il calcestruzzo strutturale emesse dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 82/71 Verifica a fessurazione (NTC 2008) CONDIZ. AMBIENT. CLASSE DI ESPOSIZIONE Ordinarie X0, XC1, XC2, XC3, XF1 w1 = 0,2 mm Aggressive XC4, XD1, XS1, XA1, XA2, XF2, XF3 w2 = 0,3 mm Molto aggressive XD2, XD3, XS2, XS3, XA3, XF4 w3 = 0,4 mm ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 83/71 Dettagli costruttivi per il cap ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 84/71 Esecuzione delle opere in c.a.p. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 85/71 Lo stabilimento di produzione PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 86/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Testate di tiro per trefoli ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 87/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Bobina Trefoli ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 88/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Macchina spingitrefolo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 89/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Martinetto idraulico per tesatura trefoli ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 90/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Fase di inserimento trefoli in testata con spingitrefolo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 91/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Fase di inserimento trefoli in testata con spingitrefolo Guaina di protezione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 92/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Fase di inserimento trefoli in testata con spingitrefolo Fase di inserimento trefolo Nota: L’armatura degli elementi è pensata SPECIFICAMENTE per agevolare il passaggio della trefolatura ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 93/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Ripresa dei trefoli ALL’ESTERNO della trave da gettare per trasferimento sforzo assiale di trazione ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 94/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Verbali di tesatura per ogni testata e con verifica giornaliera per ogni elemento tesato. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 95/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Particolare di testata trave filante ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 96/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Particolare di testata trave T rovescia ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 97/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Particolare posa GUAINE per trefoli in testata ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 98/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Stoccaggio elementi all’esterno e monta di prima fase ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 99/71 Lo stabilimento di produzione del cemento armato precompresso Stoccaggio elementi all’esterno e monta di prima fase ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 100/71 Tipologia di elementi precompressi Secondari PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 101/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Tegoli binervati Caratteristiche geometriche/utilizzo 1) Per impalcato e copertura 2) Baricentro alto 3) Grosso valore di Ac/u 4) Numero limitato di trefoli per fila (max 4) 5) Possibile variabilità della larghezza superiore della base quindi decremento dell’area di influenza 6) Completamento con getto integrativo Della parte superiore in 2° fase ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 102/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Tegoli alari di copertura Caratteristiche geometriche/utilizzo 1) Solo copertura 2) Appoggio cupolini per shed 3) Grosso valore di Ac/u 4) Trefoli concentrati in basso 5) Instabilità flesso torsionale dell’elemento 6) Sezioni sottili 7) Campi d’impiego in coperture ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 103/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Tegoli doppia pendenza copertura Caratteristiche geometriche/utilizzo 1) Solo copertura 2) Appoggio cupolini per shed 3) Grosso valore di Ac/u 4) Trefoli concentrati in basso 5) Baricentro basso frecce elevate 6) Sezioni sottili 7) Sezione necessariamente piena in appoggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 104/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Tegoli doppia pendenza copertura Caratteristiche geometriche/utilizzo 1) Solo copertura 2) Appoggio cupolini per shed 3) Grosso valore di Ac/u 4) Trefoli concentrati in basso 5) Baricentro basso frecce elevate 6) Sezioni sottili 7) Sezione necessariamente piena in appoggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 105/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Tegoli doppia pendenza copertura Caratteristiche geometriche/utilizzo 1) Solo copertura 2) Appoggio cupolini per shed 3) Grosso valore di Ac/u 4) Trefoli concentrati in basso 5) Baricentro basso frecce elevate 6) Sezioni sottili 7) Sezione necessariamente piena in appoggio 8) Pendenza variabile (6% in questo caso) a Seconda del tipo di elemento ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 106/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Elementi di solaio a intradosso piano non estrusi 1) Impalcato e copertura 2) Baricentro molto basso frecce elevate e campo di impiego limitato 3) Necessario completamento con getto integrativo superiore 4) Costi di costruzione spesso elevati e variabilità delle altezze di polistirolo ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 107/71 Tipologia di elementi precompressi secondari Elementi di solaio a intradosso piano estrusi 1) Impalcato e copertura 2) Baricentro a metà campo di impiego più amplio 3) Non necessario completamento con getto integrativo superiore 4) Costi di costruzione spesso elevati per particolarità cassero ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 108/71 Tipologia di elementi precompressi Primari PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 109/71 Tipologia di elementi precompressi primari Travature T rov Tl 1) Impalcato e copertura 2) Normalmente due fasi: prima fase di verifica con carico elementi secondari + peso proprio getto integrativo, seconda fase di verifica con carichi permanenti e accidentali su sezione a I (ottimizzazione comportamento) 3) Numero di trefoli normalmente elevato per avere portata elevati. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 110/71 Tipologia di elementi precompressi primari Travature T rov Tl 1) Impalcato e copertura 2) Normalmente due fasi: prima fase di verifica con carico elementi secondari + peso proprio getto integrativo, seconda fase di verifica con carichi permanenti e accidentali su sezione a I (ottimizzazione comportamento) 3) Problematiche della torsione di prima fase e del fissaggio sulle strutture ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 111/71 Tipologia di elementi precompressi primari Travature filanti di copertura 1) Impalcato e copertura 2) Solo una fase e carichi al ml relativamente ridotti (per geometria e portata a taglio). 3) Geometria ottimale, peso limitato 4) Sezione con baricentro alto ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 112/71 Precompressione e problematiche locali PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 113/71 Problematiche locali Diffusione dei carichi concentrati ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 114/71 Problematiche locali Diffusione dei carichi concentrati ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 115/71 Problematiche locali Diffusione dei carichi concentrati eccentrici ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 116/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio: VERIFICA SLU ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 117/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio: valutazione delle tensioni principali nella fibra baricentrica ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 118/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio: valutazione delle tensioni principali nella fibra baricentrica ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 119/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio: valutazione delle tensioni principali nella fibra baricentrica ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 120/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio: valutazione delle tensioni principali nella fibra baricentrica ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 121/71 Problematiche locali La sigma di trazione, anche con elevati sforzi di precompressione, non riesce comunque a risultare negativa -- - > verifica alle tensioni necessaria e a volte necessario valutare il contributo delle staffe ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 122/71 Problematiche locali VERIFICHE A TAGLIO – SISTEMA PRE-TESO Effetti benefici della precompressione sulla resistenza a taglio della trave: Tensioni principali di trazione ridotte per la presenza dello stato di sollecitazione di compressione Minore inclinazione delle bielle compresse di calcestruzzo per effetto dell’azione di compressione “[…] Nella verifica a taglio delle travi la cui armatura sia ancorata per aderenza non si dovrà tenere conto della precompressione nel tratto terminale compreso fra la testata ed una sezione posta a distanza della testata stessa pari a settanta volte il maggior diametro (effettivo od equivalente) sia per i fili ad aderenza migliorata sia per trecce o trefoli. In questo tratto, nei riguardi delle sollecitazioni tangenziali e del calcolo delle staffe e delle eventuali armature longitudinali aggiunte, valgono i criteri adottati per le opere in conglomerato cementizio armato normale di cui al punto 3.1. […]” ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 123/71 Problematiche locali VERIFICHE A TAGLIO – SISTEMA PRE-TESO Effetti benefici della precompressione sulla resistenza a taglio della trave: Tensioni principali di trazione ridotte per la presenza dello stato di sollecitazione di compressione Minore inclinazione delle bielle compresse di calcestruzzo per effetto dell’azione di compressione PORRE PARTICOLARE ATTENZIONE NEL CASO DI MODIFICA DELLE SITUAZIONI DI LUCE DI CALCOLO PER ERRORI E SUCCESSIVI «TAGLI» DA REALIZZARE A PIE’ D’OPERA: 1) PROBLEMATICA PRINCIPE: MANCANZA DI ARMATURA A TAGLIO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 124/71 Problematiche locali Influenza della precompressione nella verifica al taglio zona di appoggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 125/71 Problematiche locali Diffusione dei carichi concentrati eccentrici e armature di frettaggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 126/71 Problematiche locali Diffusione dei carichi concentrati eccentrici ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 127/71 Problematiche locali Specifiche armature di frettaggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 128/71 Problematiche locali Specifiche armature di frettaggio ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 129/71 Problematiche locali: elementi sottili ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 130/71 C’è SEMPRE QUALCUNO CHE CI CREDE DI PIU’ DI NOI……. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 131/71 INTERVENTI INNOVATIVI DI TREFOLI POST TESI MIGLIORAMENTO SISMICO STRUTTURE PREFABBRICATE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 132/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 1. Basse percentuali di armatura flessionale (<<1%) Normativa precedente al Dm 96 MINIMO DI ARMATURA 0,3% Normativa post 96 IN ZONA SISMICA MINIMO DI ARMATURA 1% ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 133/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 1. Basse percentuali di armatura flessionale (<<1%) ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 134/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 2. Confinamento insufficiente calcestruzzo Passo non adeguato staffe Distanza tra ferri ancorati eccessiva ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 135/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI Motivazione: normative precedenti a Dm 87 Consentivano l’appoggio «ad attrito» in zona sismica ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 136/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI Le conoscenze acquisite rivelano che in molte delle strutture prefabbricate esistenti i collegamenti trave – pilastro sono ad attrito (calcestruzzo-neoprene) e dunque presentano una elevata vulnerabilità Circolare del Ministero dei LL.PP. 6 Febbraio 1965 n° 1422 “Nei giunti orizzontali il rapporto tra l’azione tagliante massima T e l’azione assiale di compressione N concomitante deve essere T/N < 0,35. Se le precedenti condizioni non sono verificate, l’azione tagliante deve essere per intero assorbita da armature metalliche localizzate o diffuse. “ D.M. LL.PP. 3 Dicembre 1987 “In zona sismica non sono consentiti appoggi nei quali la trasmissione di forze orizzontali sia affidata al solo attrito.“ ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 137/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI Questo NON CAUTELA che dopo il 1987 tutte le strutture abbiano connessioni in acciaio IN QUANTO alcune zone «non sismiche» (vedi Modena che fino a poco tempo fa era stabilita zona Sismica 4) non seguivano i criteri adottati in zone sismiche D.M. LL.PP. 3 Dicembre 1987 “In zona sismica non sono consentiti appoggi nei quali la trasmissione di forze orizzontali sia affidata al solo attrito.“ ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 138/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI PERDITA DI APPOGGIO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 139/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI • Ove non presente la perdita di Appoggio si presentano per Scorrimento degli elementi Concentrazioni di sforzo sui Bordi del cls con conseguente Rottura del copriferro ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 140/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI • Ove non presente la perdita di Appoggio si presentano per Scorrimento degli elementi Concentrazioni di sforzo sui Bordi del cls con conseguente Rottura del copriferro ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 141/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI: CRITICITA’ STRUTTURALI • STRUTTURE PREFABBRICATE DI VECCHIA CONCEZIONE Strutture dove si evidenziano in particolare alcune criticità: 3. Mancanza di collegamenti tra elementi: TRAVI – PILASTRI –TEGOLI • Anche elementi FISSATI con ritegno in acciaio Hanno subìto rotture per esplusione del Copriferro o per mancato confinamento Dello spinotto ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 142/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : APPLICAZIONE DI TREFOLI POST TESI PER LA REALIZZAZIONE DI ADEGUATO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO E TEGOLO TRAVE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 143/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : COLLEGAMENTO TRAVE PILASTRO APPLICAZIONE DI COPPIA DI TREFOLI POSATI IN OPERA E TESATI CON ELEMENTO DI CONTRASTO PER GARANTIRE LA CORRETTA TRASMISSIONE DELLE AZIONI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 144/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : COLLEGAMENTO TRAVE PILASTRO FORZA DI PRECOMPRESSIONE: SUPERIORE AL TAGLIO DI PROGETTO IN MODO CHE IL VINCOLO TRAVE PILASTRO RISULTI SEMPRE COMPRESSO. COMPORTAMENTO NON PIU’ SOLO UNILATERO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 145/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE/ TRAVE: TRASMISSIONE AZIONI PER CONTATTO PIASTRA/PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 146/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : COLLEGAMENTO TEGOLO TRAVE VERIFICA FATTIBILITA’: 1) E’ PREVISTO SU TEGOLI TT (NON FACILMENTE SOLAI A INTRADOSSO PIANO). 2) APPLICAZIONE DELLE FORZE E’ REALIZZATA INFERIORMENTE AL BARICENTRO DELLA SEZIONE DEL TEGOLO (MIGLIORAMENTO COMPORTAMENTO COMPLESSIVO DELLA COPERTURA, PIU’ RIGIDO) 3) PRESENZA DI PANNELLATURE SUI LATI DI ENTRAMBE LE TESTATE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 147/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO INTERVENTI SULLE STRUTTURE ESISTENTI INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO : COLLEGAMENTO TEGOLO TRAVE GARANTISCE ANCHE IL COLLEGAMENTO FUORI PIANO DELLE PANNELLATURE DI TESTA INTERESSATE DALLA AZIONE DI COMPRESSIONE. ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 148/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO SCOPO DELL’INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA: ELIMINARE LE CARENZE STRUTTURALI PIÙ RILEVANTI CREAZIONI DI VINCOLI EFFICACI TRA GLI ELEMENTI STRUTTURALI IN GRADO DI TRASFERIRE LE AZIONI INDOTTE DAL SISMA MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DELLA STRUTTURA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 149/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO Località: Moglia (MN) Superficie coperta: 1700 mq Pianta: quadrata, 4 navate e 4 campate Travi a doppia pendenza Tegoli “ TT ” Pannelli di tamp. orizzontali e verticali Maglia strutturale: 10 x 10 m H struttura: 8,70 m ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 150/71 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 151/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 152/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 153/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 154/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO D’ANGOLO Angolo n.1 Angolo n.2 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 155/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE GANASCE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 156/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 157/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRASVERSALE TRAVE di GRONDA -PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 158/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRASVERSALE TRAVE di GRONDA PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 159/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TEGOLI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 160/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO Località: San Felice sul Panaro (MO) Superficie coperta: 1900 mq Pianta: rettangolare, 2 navate e 4 campate Travi a doppia pendenza Tegoli “ TT ” Pannelli di tamponamento orizzontali Maglia strutturale: 18,5 x 11,5 m H struttura: 9,10 m ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 161/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 162/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 163/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 164/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO Località: Campagnola Emilia (RE) Superficie coperta: 8000 mq Pianta: rettangolare, 4 navate e 14 campate Travi a sez. costante ad “I” Tegoli alari tipo “GAMMA” Pannelli di tamp. verticali Maglia strutturale: 10,7 x 14 m H struttura: 10,80 m ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 165/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 166/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 167/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 168/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 169/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 170/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TEGOLO-TRAVE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 171/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TEGOLO-TRAVE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 172/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PANNELLI DI TAMPONAMENTO VERTICALI ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 173/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO Località: Reggiolo (RE) Superficie coperta: 2300 mq Pianta: rettangolare, 2 navate e 15 campate Travi a doppia pendenza Tegoli ad intradosso piano Tamponamento realizzato in opera Maglia strutturale: 6,0 x 12,3 m H struttura: 7 m ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 174/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 175/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 176/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 177/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 178/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO PILASTRO CENTRALE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 179/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TEGOLO-TRAVE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 180/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COLLEGAMENTO TEGOLO-TRAVE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 181/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ESEMPI DI FLESSIBILITA’ E ADATTABILITA’ CON LE RETI IMPIANTISTICHE E TECNOLOGICHE ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 182/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 183/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 184/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO TEMPI INDICATIVI DI INTERVENTO CON SISTEMA A CAVI POST-TESI: Edifici monopiano di 400 mq: 4 giorni lavorativi Edifici monopiano di 1500 mq: 8 giorni lavorativi Edifici monopiano di 2000 mq: 10 giorni lavorativi Edifici monopiano di 8000 mq: 20 giorni lavorativi Edifici monopiano di 9000 mq: 22 giorni lavorativi ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 185/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO COSTI INDICATIVI DELL’INTERVENTO: QUANTIFICAZIONE ESATTA IN FASE DI PROGETTAZIONE DEL COSTO D’ INTERVENTO CARPENTERIA DI PESO CONTENUTO COSTI INFERIORI AD UN SISTEMA A “PIASTRE”: da esperienze dirette costi inferiori COSTO INDICATIVO D’ INTERVENTO: 10-20 euro/mq POSSIBILITA’ DI USUFRUIRE DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER INTERVENTI IN ZONE SISMICHE 1 E 2 ING. BONO GIOVANNI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 186/71 STRUTTURE PREFABBRICATE ESISTENTI INTERVENTI DI PRIMO LIVELLO VANTAGGI DEL SISTEMA A CAVI POST-TESI : MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA PREESISTENTI MANTENIMENTO E MIGLIORAMENTO SCHEMI STATICI ESISTENTI FORI LIMITATI DEGLI ELEMENTI PREFABBRICATI NESSUNA INTERFERENZA CON LE ARMATURE DEGLI ELEMENTI PREFABBRICATI ESISTENTI POSSIBILITA’ DI OPERARE SENZA INTERFERIRE O INTERROMPERE L’ATTIVITA’ AZIENDALE INTERVENTI SVOLTI PER LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO DALL’ESTERNO • • MASSIMA FLESSIBILITA’ E ADATTABILITA’ CON LE RETI IMPIANTISTICHE E TECNOLOGICHE ING. BONO GIOVANNI • TEMPI E COSTI RIDOTTI PRESENTAZIONE UNIVERSITA’ STUDI BRESCIA – 18 MARZO 2015 187/71
© Copyright 2024