Il percorso proposto ai bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia di via Dei Ronchi ha come obiettivo primario prendere coscienza del proprio corpo, riconoscere, denominare e riprodurre le diverse parti. Questo è avvenuto partendo da un racconto motivante La passeggiata di un distratto di Gianni Rodari. Successivamente è stata proposta la rielaborazione corporea tramite la drammatizzazione del racconto, la riproduzione grafica del vissuto e infine la scoperta e l’utilizzo di strumenti tecnologici come il computer e il Bee-Bot . Racconto motivante: La passeggiata di un distratto di Gianni Rodari Mamma, vado a fare una passeggiata”. “Va’ pure, Giovanni, ma sta’ attento quando attraversi la strada”. “Va bene, mamma. Ciao, mamma”. “Sei sempre tanto distratto”. “Si mamma. Ciao, mamma”. Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca. “Ci sono tutto? Si”. E ride da solo. E’ così contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero, ma poi s’incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole, e per forza cominciano i guai. Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera: “Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano”. “Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono”. Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c’era dentro prima che fosse vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno… Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del barattolo, perchè ha visto un cane zoppo, ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima che volti l’angolo perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre. Una buona donna lo chiama: “Giovanni, Giovanni, il tuo braccio!”. Macché, non sente. “Pazienza,” dice la donna. “Glielo porterò alla sua mamma”. E va a casa della mamma di Giovanni. “Signora, ho qui il braccio del suo figliolo”. “Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire”. “Eh, si sa, i bambini sono tutti così”. Dopo un po’ arriva un’altra brava donna. “Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?” “Ma si che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire. “Eh, si sa, i bambini sono tutti così”. Dopo un altro po’ arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione, e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso. “Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?” “Eh, signora, i bambini sono tutti così”. Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa, lo rimetto a posto e gli dà un bacio. “Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?” “Si, Giovanni, sei stato proprio bravo”. Rielaborazione grafica del racconto Osservazione e denominazione delle parti del corpo Ricostruzione del corpo Costruzione sagoma con materiale di riciclo Rielaborazione grafica con computer Conoscere e familiarizzare con il Bee-Bot un nuovo strumento tecnologico Utilizzo del Bee-Bot Il percorso proposto ai bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia Don Milani inizia con un RACCONTO MOTIVANTE ideato dalle insegnanti, che narra la storia di 2 topini che mangiano alimenti sani e nutrienti e di 1 topo che invece si abbuffa di tutto con golosità. Parte da qui un percorso di conoscenza del corpo che ci porta a riflettere a proposito di come siamo fatti dentro, cosa ci fa star bene, cosa mangiamo, di cosa sono fatti gli alimenti che ingeriamo. Riproduciamo ciò che abbiamo dentro con i materiali di recupero Sperimentiamo il percorso del cibo e dell’acqua Assembliamo insieme un omino che realizziamo con le nostre mani All’interno dell’omino ciò che abbiamo dentro è visivamente più chiaro ed è facilmente sperimentabile il percorso del cibo. L’attività svolta con i bambini di cinque anni, della Scuola dell’Infanzia Filippo Meda nasce dalla consapevolezza che l’esperienza del mondo, per un bambino, è di tipo “Plurisensoriale”. Il tatto, la vista, l’udito, danno informazioni utili alla conoscenza di tutto ciò che ci circonda. Partendo dall’esigenza spontanea di sperimentare materiali che la natura ci offre per arricchire le potenzialità di ciascuno e introdurre elementi di maggior consapevolezza fino a cercare di formare e condividere un pensiero. Classificare, mettere in ordine, comunicare ciò che si è appreso attraverso il gioco sensoriale. I bambini portano in classe semi e legumi di vario genere Osservo, manipolo… Esploro... Osservo e racconto: Lionel: gioco con le lenticchie, sono verde chiaro, arancioni e marroni; quelle verdi sono più grandi. Felicia: ho scelto le lenticchie arancioni perché le vedo a casa mia, assomigliano al sole. Davide: I fagiolini bianchi sembrano i sassolini del mio mare, sono duri… Camilla: le fave hanno la forma di patatine ma, non posso mangiarle perché sono crude. Angelo: i fagioli con il puntino hanno un occhio, sono allegri sembra che ridano. Luca: se li fai cadere, fanno il rumore della pioggia. Gioco, costruisco percorsi invento Organizzo la mia tavola sensoriale Raggruppo per colore, forma e dimensione Organizzo sequenze Le sequenze possono essere lette in tanti modi: forma colore dimensione tipologia. E’ stato divertente e abbiamo imparato tante cose!!
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