LA VOCE DELLE COMUNITÀ PARROCCHIALI di CRESPELLANO - PRAGATTO PASQUA 2015 www.parrocchia-crespellano-pragatto.it [email protected] Tel. 051/96.41.36 Fax 051/96.12.31 SS. MESSE FESTIVE: Sabato ore 18.30 al Santuario di Pragatto - Domenica ore 8 - 9.30 - 11 a Crespellano GIORNI DI PASQUA 2015 Come sappiamo dai primi anni di studio della filosofia, gli antichi consideravano il “fuoco” uno dei quattro elementi fondamentali di tutto il creato: acqua, aria, terra e fuoco. È certo che il fuoco esercita un notevole fascino; davanti al fuoco scoppiettante si rimane come.. affascinati e incantati. Il fuoco si muove, è vivo, punta verso l’alto, fa compagnia. Il fuoco ha capacità straordinarie: riscalda, illumina, trasforma le cose. Grazie al fuoco, la terra diventa ceramica, la sabbia diventa vetro, la farina diventa pane. Il fuoco purifica, elimina le scorie: da una pietra apparentemente senza valore nascono l’oro o l’argento o altri metalli. Ma come tutte le cose che ci circondano, anche il fuoco ha una sua.. “ambiguità”, cioè possiede due significati.. opposti: può indicare la vita ma pure la morte, la distruzione, il tormento. A pensarci bene, l’ambiguità non è tanto.. “nel fuoco”, ma è “dentro di noi”. È dentro di noi, nel modo in cui viviamo, che ci possono essere significati diversi, valori diversi, tendenze a volte.. opposte. È dentro di noi che sono presenti bene e male, luce e tenebre, gioia e tristezza, amore e indifferenza, se non -addirittura- odio. Ci possiamo domandare: quale fuoco è presente dentro di noi, nella nostra vita? Ci domandiamo ancora: “C’è un.. “fuoco” dentro di noi?” Oppure in noi c’è soltanto.. “cenere”, ricordo di un fuoco ora finito, che non brucia più? Gesù, una volta ha detto, “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso” (Lc.12,49). Giovanni Battista, presentando Gesù, dice: “Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. (Lc.3,16) Gesù, dice di sé di portare un “fuoco” che purifica i “fuochi” che sono dentro di noi. Quello di Gesù è un fuoco di amore vero, un fuoco che riscalda e dà significato a tutte le relazioni umane. Rianimato dallo Spirito del Padre, Gesù risorge, e ci sostiene, ci accompagna, perché viviamo sostenuti della sua speranza, che scalda il nostro cuore e quello delle persone che amiamo. Auguri allora, perché viviamo i “Giorni di Pasqua” alla luce e al calore del Signore Gesù. don Giorgio Domenica 12 APRILE – A crespellano FESTA DIOCESANA DELLA FAMIGLIA ore 11: S. Messa in Piazza della Pace presieduta dal Cardinale Arcivescovo pag. 2 la voce delle comunità parrocchiali di crespellano e pragatto 1915-UN SECOLO FA 2015-OGGI 25 maggio 1915 - L’Italia è IN guerra contro l’Austria Dopo l’occupazione di Valona, l’approssimarsi della guerra appare inevitabile, sebbene la maggior parte della popolazione e delle forze politiche, giolittiani in testa, sia chiaramente neutralista. Quello che invece è meno chiaro, almeno nelle teste delle masse, è al fianco di chi ci si schiererà. In effetti il capo del governo Salandra ed il ministro degli Esteri Sonnino, con il pieno appoggio del re ma all’oscuro del parlamento, stanno proseguendo le trattative su entrambi i fronti, nel tentativo di assicurare all’Italia il maggior guadagno possibile all’impresa. Il 2 aprile l’Austria si dichiara disponibile a cedere il Trentino all’Italia, ma Sonnino avanza altre richieste che gli alleati rifiutano. In realtà in gran segreto, il vertice di governo sta approntando con la Gran Bretagna un accordo della cui esistenza si verrà a conoscenza soltanto nel 1917: il celebre Patto di Londra, firmato il 26 aprile, che impegna l’Italia a entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa nel giro di un mese. Ne otterrà in cambio il Trentino, parte del Tirolo, Trieste, Gorizia, l’Istria esclusa Fiume, la Dalmazia, il Dodecanneso, il bacino carbonifero di Adalia e il protettorato sull’Albania, oltre a ingenti crediti. Il parlamento, ignaro del patto, resta nettamente neutralista. Stando così le cose, Salandra il 13 maggio rassegna le dimissioni, che Vittorio Emanuele III respinge sostenendo, non proprio in buona fede, che le manifestazioni di piazza degli interventisti siano espressione di un plebiscito a favore della guerra. Al parlamento non resta che votare, il 20 maggio i pieni poteri al governo in caso di conflitto. Al termine di quello che D’Annunzio consacra come il “maggio radioso”, il 24, l’Italia dichiara guerra all’Austria. Questo tempo e questi fatti sembrano molto lontani, ma la tragica realtà della guerra è presente tutt’ora in gran parte del nostro mondo: i territori in guerra sono infatti quasi più numerosi di quelli in cui si riesce a vivere pacificamente. Solo in Africa ci sono 25 paesi che combattono l’uno contro l’altro o in cui milizie ribelli, gruppi separatisti o anarchici, combattono contro i rispettivi governi. Nel Medio Oriente continuano a registrarsi conflitti aperti e guerre in corso. In Israele l’ordine dato a luglio del 2014 dallo Stato ebraico di distruggere i tunnel attraverso i quali Hamas veicola armi e munizioni ha causato più di mille morti, per lo più palestinesi. In Iraq nella scorsa estate un gruppo jihadista attivo anche in Siria ha proclamato la nascita dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, ISIS. I terroristi dell’Isis, accusati di crimini contro l’umanità, puntano ad allargare il loro feudo ed ad imporre la sharia nei territori controllati. Il conflitto siriano ha causato più di 200.000 vittime e 2 milioni di sfollati dall’inizio della guerra. Anche qui sono entrati in campo i jihadisti dell’Isis, che mirano ad istituire un califfato islamico tra Iraq e Siria. Intere città sono state rase al suolo, come Aleppo, patrimonio dell’umanità, ora ridotta a un cumulo di macerie. I combattimenti hanno raggiunto i paesi del nord Africa. Per non parlare degli attentati in Europa. Nel continente asiatico continuano gli scontri tra forze governative afghane e talebani, i governi di India e Pakistan sono tutt’ora in guerra, in Myammar si sta vivendo una guerra etnico civile, come in Ucraina, in cui imperversa una guerra civile che ha già causato centinaia di morti. Ed anche l’Armenia, anzi ciò che resta di essa, non conosce ancora la vera pace. Il lembo di terra che separa l’Armenia e l’Azerbaijan è tutt’ora conteso tra i due paesi. Nonostante l’attuale tregua, continuano a verificarsi scontri e si teme che un aumento della tensione tra i due governi possa far esplodere un nuovo conflitto armato, come quello di 20 anni fa. Le ragioni dei conflitti sembra possano ricercarsi nel fanatismo religioso o razziale o nella sete di guadagno tipica del mondo occidentale. Forse questa spiegazione semplifica un po’ troppo la complessità dei problemi che caratterizzano ogni territorio, ma una cosa è certa: se ripercorriamo la storia dell’umanità scopriamo che nel corso dei secoli il desiderio di pace ha sempre lottato con la volontà di sopraffazione. Forse credere nella scomparsa della guerra dal nostro pianeta a qualcuno sembrerà un’utopia, ma è possibile e doveroso nutrire speranze di pace solo nel convincimento che essa non potrà realizzarsi senza un grande cambiamento interiore dell’uomo. L’esercito italiano entra in guerra proprio nel momento peggiore, quando i russi iniziano a cedere e consentono agli austriaci di rafforzare le loro postazioni lungo i confini italici. In realtà le truppe italiane sono molto più fresche e numerose di quelle nemiche, ma la loro organizzazione è pessima, gli armamenti inadeguati e scarsi e gli ufficiali impreparati. Molto discussa è la figura del capo di stato maggiore Luigi Cadorna, che il 23 giugno dà inizio alle ostilità sferrando la prima offensiva lungo l’Isonzo. Dopo una settimana di assalti tanto cruenti quanto infruttuosi, Cadorna sospende la campagna. Detentore assoluto del potere militare allo scoppio della guerra, non si può definire un grande stratega. Convinto che la guerra sia destinata a durare solo poche settimane, infatti, dà prova di tutta la sua caparbietà lanciando per ben altre tre volte le truppe in altrettante sanguinose offensive sull’Isonzo, che metteranno fuori uso circa un quarto del contingente italiano. Sprovvisti di armi adeguate e persino di indumenti per ripararsi dal freddo e di attrezzi per tagliare i reticolati, privi di un ideale per cui morire, i poveri soldati italiani vengono mandati al massacro. 10 GIUGNO 1915 - IL MASSACRO DEGLI ARMENI I giovani Turchi, che hanno come obiettivo uno Stato basato sull’integralismo islamico, sono gli autori di uno dei grandi genocidi della storia. I soldati turchi mettono in atto una campagna di annientamento della popolazione armeno-cristiana all’interno dell’impero ottomano: tra il 1915 e il 1916 sono circa un milione le persone di etnia armena vittime di deportazioni e poi trucidate o morte di stenti, di fame, di malattia. Dei circa 1.845.000 armeni residenti sul suolo turco quasi 250.000 riescono a fuggire, 200.000 si salvano convertendosi all’Islam, 200.000 donne e bambini vengono deportati o venduti e circa 200.000 sono internati in campi di concentramento. La maggior parte dei sopravvissuti lascia la patria per sempre e si trasferisce in Caucasia, in Europa e negli Stati Uniti. Papa Giovanni Paolo II l’8 dicembre 1996, in occasione della Giornata Mondiale della Pace 1997, scriveva: “La fatica del perdono non dipende solo dalle vicende del presente. La storia porta con sé un pesante fardello di violenze e di conflitti, di cui non è facile sbarazzarsi (...). Eppure resta vero che non si può rimanere prigionieri del passato: occorre, per i singoli e per i popoli, una sorta di “purificazione della memoria”, affinché i mali di ieri non tornino a prodursi ancora. Non si tratta di dimenticare quanto è avvenuto, ma di rileggerlo con sentimenti nuovi, imparando proprio dalle esperienze sofferte che solo l’amore costruisce mentre l’odio produce devastazione e rovina. Alla ripetitività mortificante della vendetta occorre sostituire la novità liberante del perdono.” Anche Papa Francesco torna frequentemente e con insistenza sul tema della pace. Queste le sue parole nel corso dell’Incontro di Preghiera per la Pace avvenuto in Vaticano l’8 giugno 2014, dove il Papa ha invitato a pregare con lui i presidenti dello stato di Israele Shimon Peres e dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, insieme al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e al custode di Terra Santa Pizzaballa: “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza.”[…] “Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace.”[…] “Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.” la voce delle comunità parrocchiali di crespellano e pragatto pag. 3 12 APRILE 2015 FESTA DIOCESANA DELLA FAMIGLIA A CRESPELLANO Giornata Giornata di di incontro incontro delle delle famiglie famiglie della della Diocesi Diocesi fra fra di di loro loro ee con con ilil Cardinale Cardinale Arcivescovo Arcivescovo Ovvio: difendere la famiglia è per noi dovere quasi scontato. Ovvio: che per famiglia intendiamo il “naturale consorzio” fra uomo e donna è altrettanto scontato; ovvio: è scontato pure che il nostro concetto di famiglia è quello sancito dalla Costituzione, con tanto di matrimonio, meglio ancora se benedetto in Chiesa davanti a Dio. Quindi? Perché allora questa manifestazione pubblica sulla famiglia? Forse perché oggi, nella nostra società bolognese, per non dire valsamoggina, il contesto socioculturale ed economico rende questo tema non più ovvio e non più scontato. La domanda è: in che modo la comunità cristiana di Bologna (e quella di Crespellano - Pragatto) si relaziona con questo contesto? In che modo accoglie uomini e donne che si amano in un percorso che ormai nel 90% dei casi prevede una lunga convivenza prima del matrimonio? In che modo presenta a questo contesto il valore della famiglia cristiana e dello sposarsi in Chiesa? Da oltre 10 anni seguiamo i fidanzati nel corso prematrimoniale: noto lo stupore di quando diciamo loro che quel Dio infinito e onnipotente, per parlare di sé ha scelto un’immagine: l’uomo, maschio e femmina. Non solo, ma affinché l’immagine non sia leggermente appannata, ma perfettamente a fuoco si è scelto maschio e femmina... che si amano. La famiglia uomo-donna è l’immagine che più si avvicina a Dio. Nessuno glielo aveva mai detto. Di fronte agli “attacchi alla famiglia” spesso i cattolici reagiscono alzando il ponte levatoio ed armando gli spalti del nostro “Fort Alamo” in cui custodiamo e difendiamo il valore della famiglia. Perché invece non apriamo il castello per far vedere a tutti quanto è bello il disegno di Dio sulla famiglia? Questa giornata a Crespellano coinvolge tutti, dalla Sala Mimosa per il pranzo a prezzi stracciati, alla Pro-Loco che offre i burattini ai bambini mentre i genitori partecipano ai lavori, al Comune che ci mette piazza, strada e palco per la Messa. È così che ha senso parlare della famiglia e per la nostra comunità parrocchiale è un grande onore accogliere ed ospitare questo evento ed avere l’occasione per interrogarsi un po’ su come annunciamo la Buona, anzi spettacolare, Notizia. PROGRAMMA DELLA GIORNATA: ore 10.00 ore 11.00 ore 12.45 ore 15.00 ore 17.00 ore 18.30 circa Accoglienza dei partecipanti S. Messa presieduta dal Cardinale Carlo Caffarra in Piazza della Pace Pranzo presso la sala Mimosa Relazione di don Renzo Bonetti in Piazza della Pace In contemporanea verranno allestiti punti di intrattenimento per bambini e ragazzi Spettacolo musicale proposto dai giovani del Vicariato in Piazza della Pace Conclusione dei lavori MESE DI MAGGIO -ore 20.30- Preghiera itinerante del Rosario Venerdì 1 Martedì 5 Giovedì 7 Martedì 12 Giovedì 14 Martedì 19 Giovedì 21 Martedì 26 Giovedì 28 Domenica 31 Pilastrino della Muffa Oratorio di Via Verdi Via Unità d’Italia Largo Don Dossetti Parcheggio Via IV Novembre (di fronte alla Casa Protetta) Via De Gasperi (di fronte al nuovo Asilo Nido) Via Lunga (Piazzale del Consorzio Agrario) Oratorio di Villa Beccadelli Piazza Pisacane Processione con l’immagine della Beata Vergine di Passavia dalla chiesa di Crespellano al Santuario di Pragatto lungo le vie Marconi, Michele Ferro e IV Novembre PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE A S. LUCA Domenica 3 maggio Ore 8.15 partenza in pullman da Piazza della Pace Ore 9.00 ritrovo al Meloncello e salita lungo il portico Ore 10.30 S. Messa nella Basilica Ore 12.45 rientro a Crespellano Tutti i gruppi di catechismo saranno accompagnati dai catechisti. I bambini devono dare conferma ai loro catechisti. Gli adulti che desiderano partecipare si prenotino in segreteria. Quota: € 5 per i bambini - € 10 per gli adulti In questa Domenica non ci sarà catechismo in Parrocchia. pag. 4 la voce delle comunità parrocchiali di crespellano e pragatto CALENDARIO PARROCCHIALE MERCOLEDÌ 25 marzo ore 20.30: S. Messa e Processione al cimitero SETTIMANA SANTA Domenica delle Palme - 29 marzo ore 8: S. Messa Alle Ss. Messe delle ore 9 e delle ore 11: benedizione ai rami di olivo che porteremo nelle nostre case come segno di pace e augurio pasquale. ore 9: Raduno nel parco parrocchiale; dopo la benedizione dei rami di olivo, Processione delle Palme per le vie Marconi, XX Settembre, Lenzarini, piazza Pisacane, via Sartini, Malaguti, piazza della Pace, fino alla chiesa parrocchiale per la Santa Messa. È bene ornare le finestre e i davanzali al passaggio della processione. ore 11: S. Messa MERCOLEDÌ 1 aprile ore 20.30: Liturgia Penitenziale per l’intera comunità Triduo Pasquale GIOVEDì SANTO - 2 aprile Al mattino in Cattedrale alle ore 9.30 il Vescovo celebra la Messa Crismale con la benedizione degli Oli Santi. dalle ore 15: Confessioni ore 20.30: S. Messa vespertina “nella Cena del Signore” È la giornata in cui Gesù ha istituito il sacerdozio ministeriale Prossimi Battesimi 4 aprile - Veglia Pasquale - ore 21 3 maggio - V Domenica di Pasqua - ore 16 24 maggio - Pentecoste - ore 9.30 Avvisare quanto prima in Parrocchia per la necessaria preparazione Prima Confessione I bambini che frequentano il secondo anno di catechismo celebreranno la loro prima Confessione Sabato 23 maggio ore 15 presso la chiesa di S. Francesco assieme ai catechisti e alle famiglie SS. Messe di Prima Comunione I bambini che frequentano il terzo anno di catechismo riceveranno per la prima volta l’Eucaristia Domenica 31 maggio ore 9 e Domenica 7 giugno ore 9 ERAGAZZI STATE ESTATE RAGAZZI 2015 Oratorio Estivo in Parrocchia da lunedì 15 a sabato 27 giugno Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.estateragazzicrespellano.it e l’Eucaristia, per questo sono invitati in modo particolare i bambini che celebreranno la prima Comunione e si presentano alla comunità. Dopo la S. Messa la celebrazione proseguirà con l’Adorazione Eucaristica, all’altare della reposizione, fino a mezzanotte. Venerdì Santo - 3 aprile ore 9: Celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi ore 15: Celebrazione della Passione del Signore Dopo la liturgia, tradizionale omaggio dei fiori a Gesù Crocifisso da parte di bambini e ragazzi ore 20.30: “Via Crucis” dal Santuario alla chiesa di Pragatto Alto Sabato Santo - 4 aprile ore 9: Celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi dalle ore 9.30 alle ore 11.30: benedizione delle uova e Confessioni dalle ore 15: Confessioni ore 21: Veglia Pasquale e S. Messa di Risurrezione con celebrazione dei Battesimi per l’intera comunità di Crespellano - Pragatto Pasqua di resurrezione - 5 aprile Ss. Messe ore: 8 - 9.30 - 11 Lunedì dell’Angelo - 6 aprile Ss. Messe ore: 8 - 11 I MALATI CHE SONO IMPOSSIBILITATI A PARTECIPARE ALLA S. MESSA, ACCORDANDOSI IN PARROCCHIA, SARANNO VISITATI A CASA PORTANDO LORO LA S. COMUNIONE STATISTICA PARROCCHIALE Battesimi Rubini Giorgia, Chiocca Giulia, Gazzillo Daniel, Bondi Margherita, Malaguti Marco, Ombra Giulia Maria, Mititelu Rafael, Pulga Matilde, Lenzi Alessandro, Montanari Camilla, Bandini Giacomo, Benni Thomas, Motta Tommaso, Brombin Jacopo, Colombari Gioele, Melis Federico, Renna Valentina. Matrimoni Baroni Francesco e Castaldini Silvia; Cavazzoni Alessandro e Martignoni Giulia; Mazzini Mauro e Fiscella Fiorella; Aureli Marco e Ardizzi Martina. Sepolti in Cristo Anderlini Olga ved. Levoni di anni 96; Malaguti Fernanda di anni 87; Sandrolini Renzo di anni 81; Taliani Pierina di anni 80; Negri Lucia in Grilli di anni 70; Turrini Bruno di anni 84; Parini Alfredo di anni 70; Fortunati Olga ved. Generali di anni 88; Roffi Cesarina di anni 86; Zannoni Velia di anni 90; Merighi Sergio di anni 72; Bendini Angelo di anni 94; Raimondi Mario di anni 86; Gambini Lucia ved. Melotti di anni 92; Venturi Olga ved. Morini di anni 90; Montavoci Corrado di anni 86; Solmi Antonio di anni 91; Selmi Annunziata ved. Borsari di anni 100; Teggi Ada in Bertarini di anni 87; Monari Elena in Viale di anni 77; Brizzi Giuseppe di anni 84; Lanzarini Ferruccio di anni 74; Bortolotti Chiara di anni 83; Marcheselli Rino di anni 77; Stafieri Sante di anni 77; Ballestri Nerio di anni 72; Ballotti Bruno di anni 87; Belletti Isolina ved. Pinardi di anni 90; Lanzi Severina ved. Chiatto di anni 95; Belletti Libero di anni 69; Dotti Enrico di anni 72; Mei Albertino di anni 82; Nardin Luigi di anni 79.
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