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Infermiere: una forza di cambiamento
Assistere è un arte
un aiuto dall’"arte" per assistere
Torino 12 maggio 2015
Foto-Arteterapia facilitare la
comunicazione
e ricontattare le proprie risorse.
Schizzi di malati, schizzi di infermieri.
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© Raffaela Carola Lorio
Infermiere: una forza di cambiamento
Assistere è un arte
il contenuto delle relazioni,
le immagini, testi, filmati
ed altro sono vincolati da diritto d’autore.
Per tanto si chiede per cortesia qualora si
intenda utilizzare il materiale pubblicato di
avvisare l’autrice inserendo il
copyright.
[email protected]
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Schizzi di malati, schizzi di infermieri.
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Presentazione di un “caso”
Per motivi di riservatezza il caso
non viene pubblicato
[email protected]
www.fermatadautobus.com | www.fragolecelesti.it
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Assistere è un arte
La Ricerca del Benessere Psicofisico
Professionale con la Foto-Arteterapia per un
Gruppo di infermieri
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Assistere è un arte
ll Corso sulla Ricerca del Benessere Psicofisico Professionale è
rivolto agli infermieri, agli infermieri pediatrici e agli assistenti
sanitari. Il lavoro, incomincia come progetto formativo, organizzato
dalla A.O.U San Giovanni Battista di Torino Organizzazione e
Sviluppo Risorse Umane, ideato dal Dott.Antonio Ventre nel 2009,
presso la sede di Via Rossini 4/A, con un’ equipe composta da 10
colleghi e 1 tirocinante.
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Il corso ha come scopo primario quello di aiutare l’operatore a
migliorare le proprie condizioni psicologiche, stimolandolo a liberarsi
dello stress transferale conseguente alla relazione d’aiuto.
I conduttori aiuteranno i partecipanti ad assumere consapevolezza
dei possibili atteggiamenti che procurano disagio, dando loro la
possibilità di potersi ritagliare un tempo per sé, non solo di riposo,
ma di una ricerca di benessere portata dalla riflessione creata nei tre
giorni di corso.
I contenuti proposti saranno in parte teorici e in parte rappresentati
da esercitazioni esperienziali.
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Dura per 5 anni, con cadenza trimestrale. Tre giorni di attività, dove
il mio intervento avviene per lo più nella giornata settimanale
centrale per 3 ore.
I primi anni incomincio a proporre un gruppo di Arteterapia e gli
ultimi due anni, di Foto-Arteterapia.
Inviterò il gruppo infermieri a creare, ogni persona per sé, ciò che
desiderano con foto di vario genere.
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Assistere è un arte
Trenta giorni prima del corso, invio una lettera nella quale chiedo :
Torino
Gentilissimi partecipanti
Ci si vedrà tra 30 giorni per un gruppo esperienziale di FotoArteterapia.
Per poter svolgere il gruppo vi chiederei di portare alcune, Foto,
quelle preferite, amate, che guardandole vi trasmettano
sensazioni buone, positive, di felicità, di serenità, di piacere,
rassicuranti e quindi di benessere.
Ritratti, autoritratti, ritratti di famiglia, di amici, di persone e
animali, di luoghi, paesaggi, viaggi e oggetti.
Portate di base 20 stampe lavorabili.
Se preferite, anche delle foto scelte nelle riviste.
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Avendo tempo, voglia o necessità, al posto delle fotografie, di cui siete già
in possesso, fotografate quello che volete, esprimendo ciò che ho descritto
sopra, oppure unite le due possibilità, fotografie che già avete e fotografie
nuove che scatterete.
L' IMPORTANTE è CHE PORTIATE LE FOTOGRAFIE che
PREFERITE, raggruppandole in 20 FOTOGRAFIE GIÀ
LAVORABILI.
Il gruppo esperienziale SI PUÒ SVOLGERE IN MANIERA
COMPLETA, SOLO SE PORTATE LE FOTOGRAFIE NON
ORIGINALI, MA LAVORABILI ( scannerizzate, già ristampate )
Grazie.
Cordiali Saluti
Carola Lorio
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Importante è non dimenticarsi di quali potrebbero essere gli effetti di
questa ricerca.
Si chiede di portare immagini positive, tante volte per cercarle però,
si devono aprire cassetti chiusi nel tempo, scatole con cordini e
nastri, album chiusi nel loro passato.
Non per tutti, l’effetto emotivo è uguale. Per alcuni potrebbe
risultare positivo e per altri anche negativo. Questo non per le
immagini di piacere trovate, ma per quelle negative incontrate e per
forza maggiore a volte scartate.
Il processo di stimolazione dei sensi emozionali di ogni tipo, avviene
così già prima di incontrarci.
Durante le tre ore di corso, si è già così in possesso e carichi di
sentimenti forti, indotti dalle persone, dai luoghi da cose avvenute in
un certo tempo, vissute spesso con forti sensazioni.
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Il tutto ci riporta ad un passato lontano o vicino, dove attraverso
sguardi, cose e luoghi si può riassaporare in un altro tempo
sensazioni di felicità, di stupore, di vita, di bellezza e di amore. Ora il
tempo c’è, è un tempo per voi, dove si possono ripercorrere,
confermare o smentire, pensieri e vissuti profondi.
Quale tempo migliore, per così avere spazio per riflettere con una
certa attenzione a chi sono le persone alle quali vogliamo più bene,
al perché, a cosa ci manca, cosa vorremmo, quali sono i nostri
sogni, quali realizzabili e quali no, i nostri desideri, uno sguardo per
il futuro della nostra vita.
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Il gruppo che si raccoglie è in genere composto da 14 o 16
infermieri.
La stanza contiene degli arredi adatti al rilassamento che potranno
così favorire una certa libertà e scioltezza corporea anche durante
l’atto creativo.
Ci sono materassini, cuscini e coperte che loro stessi si sono portati
da casa, immersi in un totale confort a volte per alcuni anche
eccessivo da produrre sensazioni spesso d’imbarazzo.
Non ci si trova tutti i giorni sdraiati in gruppo a creare composizioni
immaginarie forti e presenti con quella atmosfera rilassata.
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Dopo una breve presentazione di cosa è la Foto-Arteterapia e una
presentazione di loro stessi, inviterò il gruppo a scegliere tra le
immagini portate quelle che danno, per diverse ragioni più piacere di
altre. Naturalmente non mancano i classici materiali di base per un
gruppo di Arteterapia, matite, matite colorate pastelli, pennarelli,
pennelli, tempere e acquerelli, per così poterli integrare nei loro
collages.
Chiedo, comunque una forte concentrazione nell’individuare le
immagini più significative.
E’ il fulcro del concetto che sta nel trovare nella maniera più
autentica le cose per loro più care.
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La varietà, per fortuna spazia da rappresentazioni del proprio sè,
come mi vedo, cosa sento, vado bene o vorrei…. a con chi ho voglia
di vedermi, di stare e come sto ?
Ci sono famiglie, figli, mariti, coppie, amici, feste compleanni, ferie.
Dinamiche relazionali. Cose che non avevo mai tanto considerato o
la conferma di un qualcosa che già sentivo.
I viaggi, con chi sono andato e perché, riandrei o vorrei
andare….solo o con…
Concludendo con desideri di oggetti concreti, casa, vestiti, scarpe
cibo ecc..
Tutto questo può esserci utile.
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Se ci si ferma con più attenzione forse si potrebbe anche decidere di
variare piccole abitudini, vizi, rituali, e modalità relazionali, di tutti i
giorni, per migliorare la nostra esistenza.
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Vittoria
... è un’infermiera di circa 28 anni, che lavora nel reparto …
dell’ Ospedale …
Naturalmente della sua storia di vita non so nulla.
Quello che però vedrò con lei e con il gruppo è di sicuro una grande
necessità di ritagliarsi un migliore tempo per sé e per le relazioni di
amicizia sì e magari chissà…
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Così emozionata che con gradi sorrisi osa con felicità a verbalizzare
un invito esteso a tutto il gruppo presente di andare pochi giorni
dopo per un’aperitivo in un luogo scelto; non manca il gentile invito
che mi viene offerto.
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GRAZIE
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