Spivak (di Piermarco Piu)

Subalterna\o
tra Gayatri Spivak e Antonio Gramsci
Piermarco Piu
A.A. 2014-2015
Subalterna\o tra Gayatri Spivak e Antonio Gramsci
●
Nota bio-bibliografica
●
Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare
●
Can the Subaltern Speak?
●
Dalla parola all'ascolto: ascoltare è più importante che parlare
●
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
1. Nota bio-bibliografica
Nota bio-bibliografica
Gayatri Chakravorty Spivak (Calcutta, 24 febbraio 1942)
●
University Professor alla Columbia University (New York)
●
Membro fondatore Institute for Comparative Literature and Society
●
Considerata una esponente
(Said,Bhabha, Spivak)
della
Holy
Trinity
della
teoria
postcoloniale
●
Attivista in educazione rurale e movimenti sociali femministi ed ecologisti dal 1986
●
Campi di ricerca:
letteratura fra XIX e XX secolo; femminismo; marxismo; decostruzione;
globalizzazione
Nota bio-bibliografica
●
Formazione:
1959 Laurea in letteratura inglese (University of Calcutta)
1962 Dottorato in Letterature comparate (Cornell University, New York) [tutor: Paul
de Man (Scuola di Yale)]
●
Bibliografia di massima
1976 Of Grammatology (con introduzione critica di Derrida): traduzione di Derrida,
De la grammatologie (1967) [contributo a diffusione Derrida entro accademia USA]
1985 Subaltern Studies: Deconstructing Historiography
1988 Selected Subaltern Studies (a cura di Guha, Spivak, con prefazione di Said)
[contributo introduzione Subaltern Studies in USA]
Nota bio-bibliografica
1988 Can the Subaltern Speak?
1994 Imaginary Maps (traduzione con introduzione critica di tre storie
di Mahasweta Devi)
1999 A Critique of Postcolonial Reason: Towards a History of the
Vanishing Present
2003 Death of a Discipline
2003 Righting Wrongs
2012 An Aestethic Education in the Age of Globalization
2. Subalternità in Spivak e Gramsci:
due spunti per cominciare
Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare
Spivak
''Subalternità è una posizione senza identità. È qualcosa che assomiglia a una
concezione rigida di classe. La classe non è un'origine culturale, è un senso di
collettività economica, di rapporti sociali di formazione come base d'azione.''
(Spivak, Scattered speculations on the subaltern and the popular, in «Postcolonial Studies», 2005/8:4, p.
476)
Subalternità: questione di collocazione «strutturale» entro campo politico, senza che vi
corrisponda necessariamente coscienza di tale posizione
Posizione SENZA Identità
Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare
Spivak
«Subalternità» (già a partire da Gramsci): ''la descrizione di tutto ciò che non ricade sotto
una stretta analisi di classe''
(Spivak, Negotiating the Structures of Violence, in The Post-Colonial Critic. Interviews, Strategies, Dialogues, Routledge, New
York 1990, p. 141)
●
Classe è rilevante
●
Riferimento a non-classe (genere, sessualità, etnia, casta...)
●
Stratificazione: schiavo in fabbrica, padrone a casa
Subalternità: luogo di relazione di chi si trova, almeno momentaneamente e sotto un certo
rispetto, dalla parte dei dannati della terra
Chi sono i dannati della terra?
Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare
Gramsci
Tre accezioni di «subalterno»:
●
●
●
proletariato industriale avanzato;
sezioni di popolazione disgregata, politicamente e culturalmente marginale
(contadini, sottoproletariato)
singoli soggetti in specifiche collocazioni socioculturali ( quantomeno
apertura spazio per pensarli)
Ma anche:
●
gruppi alla guida del Risorgimento, prima di diventare dominanti
Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare
Gramsci
Categoria funzionale: NO definizione stretta MA usi possibili
●
individuare ed esaminare gruppi sociali subordinati
–
Specifica attività ignorata, travisata o ai margini della storia dominante
–
Poco o nessun potere politico confrontati ai gruppi dirigenti dominanti
(Cfr. Green, Subalternità, questione meridionale e funzione degli intellettuali, in Schirru (a cura di),
Gramsci, le culture e il mondo, Viella, Roma 2009, pp. 54-55)
3. Can the Subaltern Speak?
Can the Subaltern Speak?
Marx
posizione SENZA identità
classe in sé ≠ classe per sé
''Nella misura in cui milioni di famiglie vivono in condizioni economiche tali che
distinguono il loro modo di vita, i loro interessi e la loro cultura da quelli di altre classi e li
contrappongono ad esse in modo ostile, esse formano una classe. Ma nella misura in
cui tra i contadini piccoli proprietari esistono soltanto legami locali e la identità dei loro
interessi non crea tra di loro una comunità, una unione politica su scala nazionale e una
organizzazione politica, essi non costituiscono una classe. Sono quindi incapaci di far
valere i loro interessi nel loro proprio nome, sia attraverso un parlamento, sia attraverso
una Convenzione. Non possono rappresentare sé stessi; debbono farsi rappresentare''
(Marx, Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, Editori Riuniti, Roma 2001, pp. 199-200)
Can the Subaltern Speak?
Marx
Posizione
Identità
Rappresentazione
●
Darstellung (rappresentazione in senso estetico, esposizione)
●
Vertretung (rappresentanza politica, esprimere interesse di classe)
Can the Subaltern Speak?
Primo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
oppressi dicono/conoscono proprie condizioni?
Spivak critica Foucault e Deleuze
●
Subalterni, soggettività indivisa che sa cosa vuole (posizione + identità)
OBIEZIONI
●
Soggetto NON trasparente
●
Testo maschera retorica /politica della rappresentazione
●
Oppresso parla ATTRAVERSO Intellettuale
No distinzione
fra Darstellung
e Vertretung
Can the Subaltern Speak?
Secondo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
subalterni parlano entro discorsività egemoni?
(documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani)
Discorsi egemoni: silenziamento come Forclusione + Violenza epistemica
''[Forclusione] [...] Termine introdotto da Jacques Lacan [che si rifà ad un uso particolare del termine
freudiano Verwerfung (reiezione)] [...]; esso consisterebbe in un rigetto primordiale di un «significante»
fondamentale (per esempio: il fallo in quanto significante del processo di castrazione ) fuori
dell'universo simbolico del soggetto. La [Forclusione] si distinguerebbe dalla rimozione per due aspetti:
1) i significanti preclusi non sono integrati nell'inconscio del soggetto; 2) essi non ritornano
«dall'interno» ma in seno al reale [in senso lacaniano, come ciò che è fuori della simbolizzazione],
specialmente nel fenomeno allucinatorio''
(Laplanche, Pontalis, Enciclopedia della psicanalisi, Laterza, Bari 1973, p. 393)
Can the Subaltern Speak?
Secondo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
subalterni parlano entro discorsività egemoni?
(documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani)
Forclusione
●
Cos'è:
proibisce accesso del simbolizzabile (ma non interamente esprimibile) a dimensione simbolica
della coscienza che forclude
simbolizzabile diviene inesprimibile, cioè significante vuoto esterno a significati, anche se
condizione innominabile della significazione (vuoto costitutivo)
ritorno del forcluso al di fuori dalla coscienza che forclude (emersione subliminale)
Can the Subaltern Speak?
Secondo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
subalterni parlano entro discorsività egemoni?
(documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani)
Violenza epistemica
●
Cos'è: ricodificazione della posizione subalterna
cancellazione delle differenze
ritrascrizione secondo termini di nuove rappresentazioni omogeneizzanti
riorientamento posizione rispetto a significati che assume entro contesto discorsività egemone
''costruzione di un soggetto [post]coloniale che si autoimmola per la glorificazione della missione sociale
del colonizzatore''
(Spivak, Critica della ragione postcoloniale, Meltemi, Roma 2004., p. 143)
Can the Subaltern Speak?
Secondo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
subalterni parlano entro discorsività egemoni?
(documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani)
Forclusione + Violenza epistemica
●
Come funzionano?
Negazione e riconfigurazione posizionale della rappresentazione (Vertretung) subalterna
ATTRAVERSO griglie categoriali discorsività egemone (negazione rappresentazione storica e
discorsiva autonoma ai subalterni)
●
Risultato: rappresentazioni (Darstellung) ad uso e consumo dei dominatori, utilizzate per giustificare
pratiche sul campo, ( «civilizzazione»,«aiuto»), in generale «generatrici di un testo di identità culturale»
Can the Subaltern Speak?
Secondo significato
Posizione SENZA Identità
Can the Subaltern Speak
Darstellung/Vertretung
subalterni parlano entro discorsività egemoni?
(documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani)
Forclusione + Violenza epistemica:
●
Britannici colonialisti:
la subalterna [al femminile] e il sati
chi cancella doppiamente il genere?
«gli uomini bianchi stanno salvando le donne scure dagli uomini scuri»
donna, vittima passiva di un massacro
●
Religione induista: «la donna vuole morire»; donna, brava moglie
Subalterna irrappresentabile && Rappresentazioni politicamente cariche
(NO agency soggetto femminile)
(Darstellung+Vertretung)
4. Dalla parola all'ascolto:
ascoltare è più importante che parlare
Ascoltare è più importante che parlare
Parlare in Spivak
Come aggirare l'ostacolo della forclusione? «Parlare» in Spivak
●
●
Transazione fra parlante e ascoltatore (classico modello emittente
– ricevente speech act: flusso circolare di comunicazione)
Parlare (speak, impegnarsi in una comunicazione)
≠
Esprimersi (talk, emettere suoni senza essere ascoltati)
Nel contesto in cui si parla, prende corpo differenza tra silenzio e
presa di parola subalterna
Ascoltare è più importante che parlare
Bhaduri
Bhubaneswari Bhaduri (un'antenata di Spivak!!)
●
●
●
1926: impiccata in appartamento a Calcutta, ma motivazioni suicidio
misteriose
Suicidio non legato a gravidanza illecita (narrazione del sati), poiché
mestruazioni al momento del suicidio
In seguito: dalle lettere scoperto coinvolgimento in lotta armata per
indipendenza indiana; non si sente in grado di compiere omicidio
politico, per questo si suicida
Ascoltare è più importante che parlare
Bhaduri
Bhaduri, una subalterna?
●
NO «vera subalterna»
estrazione borghese, nazionalista, appartiene ad élite
●
SÌ «subalterna dal punto di vista funzionale»
opposizione a imperialismo britannico
contrasto con tendenze patriarcali nazionaliste
viola testo patriarcale del sati col suo stesso corpo
●
●
Agentività del soggetto femminile non rimodellata da discorsi diversi per altri fini, ha
provato ad insorgere
Bhaduri momentaneamente e sotto un certo rispetto dalla parte delle donne dannate
della terra, posizionata come subalterna, rispetto all'imperialismo, al patriarcato e al
nazionalismo.
Ascoltare è più importante che parlare
Bhaduri
Ma allora, Bhaduri è la subalterna che parla (Posizione + Identità) ?
''Se il subalterno può parlare allora, grazie a Dio, [...] non è più subalterno''
(Spivak, New Historicism, in ID., The Post-Colonial Critic, cit., p. 164)
Non così in fretta! Parlare subalterno (= uscire dalla subalernità)
●
Agency subalterna nella storia (spezzata dai gruppi dominanti!)
●
Espressione necessita l'ascolto per potersi compiere come parlare
Lavoro infrastrutturale a livello retorico-ermeneutico per contrastare violenza epistemica
Lavoro infrastrutturale a livello politico (infrastrutture democratiche per cittadinanza) per
contrastare la marginalizzazione sociale
Ascoltare è più importante che parlare
Bhaduri
E quindi, Bhaduri è la subalterna che parla???
●
È stata subalterna: posizionata come tale, prova a parlare senza essere capita
●
Non è subalterna:
Spivak è riuscita ad interpretare «testo di Bhaduri» in termini di agentività non riducibile né
assorbita interamente da discorsi egemoni
è morta da subalterna mentre si avviava nella «lunga strada per l'egemonia»: tentativo di portare
la subalternità (posizione SENZA identità) ad un punto di crisi
Bhaduri è uscita «localmente» dalla subalternità: è subalterna da un certo punto di vista, perché
non è riuscita a farsi ascoltare; non è subalterna perché, d'altro canto, si è messa di traverso alle
discorsività egemoni. Ma rimane comunque subalterna complessivamente, non ne è ancora
uscita, al più è sulla strada per venirne fuori.
Ascoltare è più importante che parlare
Bhaduri
Obiezione: Spivak l'ha ascoltata!
''Tuttavia, l'opinabile decifrazione altrui all'interno di un'istituzione accademica [...]
molti anni dopo, non deve essere identificata [...] con il ''parlare'' della subalterna'
(Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 319.)
Irriducibile violenza epistemica della rappresentazione: parlare delle subalterna in
accademia, anche se con buone intenzioni, porta solo a «negoziare condizioni» entro
economia della violenza;
Non ci si può sognare nemmeno lontanamente liberazione da piano puramente
ermeneutico/rappresentativo, per giunta ex post
Ascoltare è più importante che parlare
Dalla parola all'ascolto
E tuttavia, ci si trova sempre a rappresentare la subalterna
Il problema non è la parola, ma l'ascolto!
●
●
Dall'espressione performativa attraverso segni che inscrivono una traccia (parlare)
all'interpretazione tramite rappresentazione (ascoltare)
Dal parlare della subalterna alla lettura (ermeneutica) della subalterna
Darstellung & Vertretung diventa ineludibile!
Ascoltare è più importante che parlare
Semiosi semplice
''Considerato che sono una critica letteraria, ho affrontato tatticamente il problema
immenso della coscienza della donna come subalterna. Ho reinventato il problema
in una frase e l'ho trasformato nell'oggetto di una semiosi semplice. Che cosa può
significare tale trasformazione? Questo gesto trasformativo marca il fatto che la
conoscenza dell'altro oggetto sia teoreticamente impossibile. Il lavoro empirico
della disciplina performa tacitamente questa trasformazione. È una trasformazione
dal performativo in prima-seconda persona al constativo in terza persona. In altri
termini, è al contempo un gesto di controllo e un riconoscimento dei limiti.''
(Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 295)
Darsi di un'alterità fuori dal testo
Semiosi semplice
Inevitabile rappresentazione da parte
di un soggetto osservante/enunciante
Necessaria una
PO-ETICA
5. Da Gramsci a Spivak:
un Gramsci postcoloniale?
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Ricezione postcoloniale di Gramsci
Fortuna della categoria gramsciana di «subalterno»
serie di parziali fraintendimenti dal punto di vista filologico
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Ricezione postcoloniale di Gramsci: Subaltern Studies
Subaltern Studies, momento centrale per inedito interesse
internazionale verso categoria di subalternità
(in Italia, una storia a parte)
●
Gruppo di studiosi a maggioranza storici variamente coinvolti nella
militanza politica
●
Capostipite: Ranajit Guha
●
Metà anni '70: costituzione informale metà degli anni '70
●
Dal 1982: attività accademica fra India e Regno Unito
●
Collana editoriale omonima (1982-2000) con contributi di svariati
studiosi «simpatizzanti più o meno esterni» (anche Spivak)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Ricezione postcoloniale di Gramsci: Subaltern Studies
●
Obiettivo: riscrivere storia indiana tra colonialismo e decolonizzazione
dal punto di vista della masse subalterne rurali
–
Critica approcci elitari a storiografia India (britannica e
nazionalista-borghese indiana): obliterazione ruolo «subalterni» in
lotta per indipendenza e costruzione nazione indiana
Autonomia spazio politico subalterno && Nascita problematica della nazione indiana
(Carattere non nazionalpopolare)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Subalternità tra Gramsci e Subaltern Studies
Subalternità nei Subaltern Studies
●
Centralità assoluta nel progetto storiografico: un esempio emblematico
Prefazione al volume
Subaltern Studies I:
●
Q25: sei gradi di autonomia subalterna base per ricerca storica
Q25: attività subalterna spezzata da iniziativa gruppi dominanti
Come viene ripreso il concetto?
➔
Notes on Italian History (Q25 §5, Q25 §2 + frammenti Q19 Q15 Q10)
Frammenti sparsi (Spontaneità e Direzione delle masse subalterne Q3 §48)
contenuto in
Selection from the Prison Notebooks of Antonio Gramsci (1971)
[a cura di Quintin Ohare e Geoffrey Nowell Smith]:
➔
Some Aspects of the Southern Question contenuto in Selections from Political Writings
(1921-1926) [a cura di Quintin Ohare]
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Subalternità tra Gramsci e Subaltern Studies
Quali conseguenze?
●
Lettura fuori contesto: note come mero programma di ricerca storiografica alternativa
●
In realtà:
analisi storia subalterni
articolazione strategia effettuale per partito rivoluzionario
tessitura complessa pensiero gramsciano ( subalternità, Stato, società civile, egemonia )
(Cfr. Buttigieg, Sulla categoria gramsciana di «subalterno», in Baratta, Liguori (a cura di) Gramsci da un
secolo all'altro, Editori Riuniti, Roma 1999, p. 31)
●
In ogni caso, letture parziali ma non eccessivamente limitate / elaborazioni interessanti
Spontaneità & Direzione (Q3 § 48) centrale per Elementary Aspects of Peasant
Insurgency in Colonial India (Guha, 1983)
Alcuni temi della quistione meridionale centrale per Gramsci and Peasant Subalternity in
India (Arnold 1984)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Spivak,Gramsci e Subaltern Studies
Come si inserisce Spivak?
●
●
●
Lettura della Selection e delle Notes on Italian History
Riferimenti ad edizione critica anglosassone dei Quaderni (Buttigieg
1992-2007, Q1-Q8)
Subaltern Studies: Spivak «simpatizzante più o meno interna»
Subaltern Studies: Deconstructing Historiography (Subaltern Studies IV, 1985)
Selected Subaltern Studies (a cura di Guha, Spivak / prefazione Said, 1988): Subaltern
Studies introdotti in USA da 2/3 della Holy Trinity postcoloniale
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Spivak,Gramsci e Subaltern Studies
Ricezione «subalternità» in Spivak: Gramsci mediato da Subaltern
Studies
●
Subalternità come spazio differenziale
●
«Tesi censoria» (filologicamente inesatta):
«subalterno» come cifratura di «proletario»: termine più neutro e meno compromesso col
marxismo, per sfuggire a censura carceraria
Torsioni «originali»
●
Subalterna, luogo di tracce non in elenco:
cfr. Q11 §12, ''infinità di tracce accolte senza beneficio d'inventario'':
slittamento di significato
cambiamento di contesto
no riferimento diretto a subalternità (davvero?)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Spivak,Gramsci e Subaltern Studies
Bilancio
Lettura non filologica
e tuttavia
Criterio filologico non esaustivo:
●
●
●
Può servire a rendere il senso di riproposizioni postcoloniali del concetto di
«subalternità»
Tende a rimanere cieco di fronte alle «convergenze inaspettate» che eccedono
ambito gramsciano, pur facendo perno su di esso
Non sminuisce valore delle ricerche
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica
1. Emersione subliminale e discontinua della subalterna
''i presupposti filosofici, gli scavi storici e le rappresentazioni letterarie del(la)
dominante [...] tracciano anche un'emersione subliminale e discontinua
dell'informante nativo: autoctono e/o subalterno. Non si tratta di un tropo [...]. Il
modo in cui questo si disloca da prospettiva impossibile a reti di resistenza e a
oggetti oltremodo sfruttati è parte della storia (story [storia come narrazione]). [...]
Nella narrazione la catena si spezza spesso, ma i fili recisi riappaiono, spero.''
(Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 23)
''la storia dei gruppi sociali subalterni è necessariamente disgregata ed episodica.
È indubbio che nell'attività storica di questi gruppi c'è la tendenza all'unificazione
sia pure su piani
provvisori, ma questa tendenza è continuamente spezzata
dall'iniziativa dei gruppi dominanti. [...] Ogni traccia di iniziativa autonoma
dovrebbe perciò essere di valore inestimabile per lo storico integrale.'
(Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §2)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica
2. David Lazzaretti: violenza epistemica e forclusione (Lombroso, etc.)
''questo era il costume culturale del tempo: invece di studiare le origini di un avvenimento
collettivo, e le ragioni del suo diffondersi, del suo essere collettivo, si isolava il protagonista e ci si
limitava a farne la biografia patologica, troppo spesso prendendo le mosse da motivi non accertati
o interpretabili in modo diverso: per una élite sociale, gli elementi dei gruppi subalterni hanno
sempre alcunché di barbarico e patologico.''
(Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §1, p. 2279)
''nascondere le cause di malessere generale che esistevano in Italia dopo il 70, dando dei singoli
episodi di esplosione di tale malessere, spiegazioni restrittive, individuali, folcloristiche,
patologiche ecc. La stessa cosa è avvenuta più in grande per il «brigantaggio» meridionale e
delle isole''
(Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §1, p. 2280)
David Lazzaretti ricodificato ad uso e consumo dei discorsi egemoni da
parte di intellettuali in posizione egemone
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica
3. Letteratura e forclusione
●
Spivak: Jane Eyre
Bertha Mason, Altro non umano dell'Europa
senza spessore psicologico
●
Gramsci: Manzoni
umili senza vita interiore
●
Spivak: La tempesta
«impersonare» Calibano rafforza subalternità
●
Gramsci: La tempesta
romanzo utopico può rafforzare subalternità
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica
Bilancio
Spivak, originale valorizzazione tracce autonome subalterne
●
Darstellung/Vertretung su piano testuale/politico
●
Strategie ermeneutiche di descrizione/relazione con agency subalterna
●
Costruzione infrastrutture politiche per agency democratica (cittadinanza)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S1)
Subalternità, posizione senza identità (S1)
S1 & Gramsci
●
Gramsci ha letto Il Diciotto Brumaio di Luigi Bonaparte:
posizione senza coscienza di classe necessita formazione personalità
storica che si allarghi da classe protagonista (proletariato) a classi alleate
essenziale ruolo di partito e intellettuali
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2)
Spivak 1992: Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo
culturale(S2) [Cfr. Can the Subaltern Speak?]
●
Esclusione: cfr. Guha, subalternità come spazio di differenza
subalterno = non-élite, definito per differenza
subalterno = non-élite, subisce politiche dall'alto dell'élite
–
Violenza epistemica (esclusione da narrazioni dominanti)
–
Affezione remota rispetto al capitale, tipo sussunzione formale
(esclusione da logica del capitale)
Rapporto ambiguo con la dimensione di classe!
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2)
Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo culturale(S2)
''La classe operaia è oppressa, non è subalterna. È all'interno della logica del capitale''
(Spivak, Interview with Gayatri Chakravorty Spivak: New nation writers conference in South Africa, a cura di Leon
de Kock, in «Ariel: A Review of International English Literature», 1992/23:3, pp. 45-46)
●
Contraddizioni stridenti: operai non subalterni VS Gramsci / dov'è la classe?
Ipotesi per rendere Spivak meno controintuitiva
●
Non ci si trova mai davanti al subalterno puro
●
Sottolineare eccedenza subalterna rispetto a logiche egemoniche
●
●
S2: concetto-limite il cui limite è messo in crisi da soggetti localmente subalterni
(Bhaduri)
Spivak, interesse per subalterno «marginale non strumentale» (distinzione
gramsciana!) non direttamente coinvolto in logica produttiva del capitale
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2)
Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo culturale(S2)
●
Spivak, interesse per subalterno «marginale non strumentale» (distinzione gramsciana!)
non direttamente coinvolto in logica produttiva del capitale (dialettica capitale-lavoro)
rimette in gioco ruolo direzionale classe operaia (Gramsci) per uscita da subalternità «marginale»?
●
Non esclude «alleanza fra oppressi»
●
Fa fronte a perdita centralità soggettività operaia
●
Strategie del margine per ricomprendere molteplicità di soggetti sinora esclusi da «narrazione
proletaria» (Precariato cognitivo? Contadini migranti non sindacalizzati che lavorano in nero nelle
campagne del caporalato?)
Spivak è più vicina, Gramsci (forse un poco) si allontana
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3)
Spivak 2000: Subalternità, new gendered subaltern && questione di classe (S3)
''Oggi 'la subalterna' deve essere ripensata: Lei/lui non è più tagliata fuori dalle linee di
accesso al centro. Il centro, rappresentato dalle agenzie di Bretton Woods e dalla World
Trade Organization, è del tutto interessato alla subalterna indigena e rurale come fonte
dei TRIPS (accordi in materia di proprietà intellettuale). La teoria marxista descrive al
meglio la maniera in cui questa `proprietà intellettuale' è resa come base per lo
sfruttamento nell'arena della biopirateria e dell'ingegneria del genoma umano. [...] Ma
l'agente di produzione non è più la classe operaia. [...] Anche se il terreno del subalterno
coloniale non può essere spiegato dalla sola logica del capitale, questo non significa
gettare a mare il concetto di formazione di classe come categoria descrittiva e analitica.
La nuova subalterna è prodotta dalla logica del capitale globale che forma classi solo in
maniera strumentale, in una sfera urbana separata, perché il capitale commerciale e
finanziario non possono funzionare senza una componente industriale.''
(Spivak, The New Subaltern. A Silent Interview, in Chaturvedi (a cura di), Mapping Subaltern Studies and the
Postcolonial, Verso, London 2000, pp. 326-328, 330)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3)
Subalternità, new gendered subaltern && questione di classe (S3)
●
●
●
Specificità di genere perché emblema processi di violenza epistemica/sfruttamento
Chi sono: soggetti a livelli sociali bassi, più o meno vittima di pratiche patriarcali
(contadine/contadini analfabeti,aborigeni, strati inferiori sottoproletariato urbano,
lavoratrici a domicilio, manodopera infantile...)
Processi di subalternizzazione
metamorfosi continua globalizzazione
capitalistica
Bilancio
S3: violenza epistemica + attenzione per dimensione sociale subalternità
Ritorno a Gramsci + Riflessioni Subaltern Studies su esclusione da narrazioni egemoni
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3)
Perché si passa da S2 a S3?
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Abuso di S2 in ricezione USA:
mero sinonimo di oppresso
avere una giornata no è subalterno!?
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Spivak, attivista dal 1990 in progetti educativi in West Bengala fra tribù aborigene
indiane (Adivasi):
difficoltà quotidiane nel relazionarsi con insegnanti, bambin/i per costruire infrastrutture
politico pedagogiche per cittadinanza riconosciuta solo formalmente
subalterno: da oggetto di studio a soggetto di una relazione
(necessità di di pensare la subalternità per un qui ed ora, individui di una relazione nel
contesto della globalizzazione capitalistica)
Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale?
Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: prospettive
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«Uscire dalla subalternità»
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ruolo dell'intellettuale (gramsciano e postcoloniale)
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strategie entro il fronte subalterno (direzione gramsciana, imparare ad
imparare dal basso spivakiano)
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società civile non è panacea per tutti i mali (Gramsci e Spivak)
«Immaginare mondi nuovi»
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Nuova cultura delle masse popolari dove scompare il distacco tra cultura
moderna e cultura popolare (Gramsci)
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Pensiero-del-pianeta che include animismo aborigeno e spettrale
mitologia bianca della scienza postrazionale (Spivak)