Subalterna\o tra Gayatri Spivak e Antonio Gramsci Piermarco Piu A.A. 2014-2015 Subalterna\o tra Gayatri Spivak e Antonio Gramsci ● Nota bio-bibliografica ● Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare ● Can the Subaltern Speak? ● Dalla parola all'ascolto: ascoltare è più importante che parlare ● Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? 1. Nota bio-bibliografica Nota bio-bibliografica Gayatri Chakravorty Spivak (Calcutta, 24 febbraio 1942) ● University Professor alla Columbia University (New York) ● Membro fondatore Institute for Comparative Literature and Society ● Considerata una esponente (Said,Bhabha, Spivak) della Holy Trinity della teoria postcoloniale ● Attivista in educazione rurale e movimenti sociali femministi ed ecologisti dal 1986 ● Campi di ricerca: letteratura fra XIX e XX secolo; femminismo; marxismo; decostruzione; globalizzazione Nota bio-bibliografica ● Formazione: 1959 Laurea in letteratura inglese (University of Calcutta) 1962 Dottorato in Letterature comparate (Cornell University, New York) [tutor: Paul de Man (Scuola di Yale)] ● Bibliografia di massima 1976 Of Grammatology (con introduzione critica di Derrida): traduzione di Derrida, De la grammatologie (1967) [contributo a diffusione Derrida entro accademia USA] 1985 Subaltern Studies: Deconstructing Historiography 1988 Selected Subaltern Studies (a cura di Guha, Spivak, con prefazione di Said) [contributo introduzione Subaltern Studies in USA] Nota bio-bibliografica 1988 Can the Subaltern Speak? 1994 Imaginary Maps (traduzione con introduzione critica di tre storie di Mahasweta Devi) 1999 A Critique of Postcolonial Reason: Towards a History of the Vanishing Present 2003 Death of a Discipline 2003 Righting Wrongs 2012 An Aestethic Education in the Age of Globalization 2. Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare Spivak ''Subalternità è una posizione senza identità. È qualcosa che assomiglia a una concezione rigida di classe. La classe non è un'origine culturale, è un senso di collettività economica, di rapporti sociali di formazione come base d'azione.'' (Spivak, Scattered speculations on the subaltern and the popular, in «Postcolonial Studies», 2005/8:4, p. 476) Subalternità: questione di collocazione «strutturale» entro campo politico, senza che vi corrisponda necessariamente coscienza di tale posizione Posizione SENZA Identità Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare Spivak «Subalternità» (già a partire da Gramsci): ''la descrizione di tutto ciò che non ricade sotto una stretta analisi di classe'' (Spivak, Negotiating the Structures of Violence, in The Post-Colonial Critic. Interviews, Strategies, Dialogues, Routledge, New York 1990, p. 141) ● Classe è rilevante ● Riferimento a non-classe (genere, sessualità, etnia, casta...) ● Stratificazione: schiavo in fabbrica, padrone a casa Subalternità: luogo di relazione di chi si trova, almeno momentaneamente e sotto un certo rispetto, dalla parte dei dannati della terra Chi sono i dannati della terra? Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare Gramsci Tre accezioni di «subalterno»: ● ● ● proletariato industriale avanzato; sezioni di popolazione disgregata, politicamente e culturalmente marginale (contadini, sottoproletariato) singoli soggetti in specifiche collocazioni socioculturali ( quantomeno apertura spazio per pensarli) Ma anche: ● gruppi alla guida del Risorgimento, prima di diventare dominanti Subalternità in Spivak e Gramsci: due spunti per cominciare Gramsci Categoria funzionale: NO definizione stretta MA usi possibili ● individuare ed esaminare gruppi sociali subordinati – Specifica attività ignorata, travisata o ai margini della storia dominante – Poco o nessun potere politico confrontati ai gruppi dirigenti dominanti (Cfr. Green, Subalternità, questione meridionale e funzione degli intellettuali, in Schirru (a cura di), Gramsci, le culture e il mondo, Viella, Roma 2009, pp. 54-55) 3. Can the Subaltern Speak? Can the Subaltern Speak? Marx posizione SENZA identità classe in sé ≠ classe per sé ''Nella misura in cui milioni di famiglie vivono in condizioni economiche tali che distinguono il loro modo di vita, i loro interessi e la loro cultura da quelli di altre classi e li contrappongono ad esse in modo ostile, esse formano una classe. Ma nella misura in cui tra i contadini piccoli proprietari esistono soltanto legami locali e la identità dei loro interessi non crea tra di loro una comunità, una unione politica su scala nazionale e una organizzazione politica, essi non costituiscono una classe. Sono quindi incapaci di far valere i loro interessi nel loro proprio nome, sia attraverso un parlamento, sia attraverso una Convenzione. Non possono rappresentare sé stessi; debbono farsi rappresentare'' (Marx, Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, Editori Riuniti, Roma 2001, pp. 199-200) Can the Subaltern Speak? Marx Posizione Identità Rappresentazione ● Darstellung (rappresentazione in senso estetico, esposizione) ● Vertretung (rappresentanza politica, esprimere interesse di classe) Can the Subaltern Speak? Primo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung oppressi dicono/conoscono proprie condizioni? Spivak critica Foucault e Deleuze ● Subalterni, soggettività indivisa che sa cosa vuole (posizione + identità) OBIEZIONI ● Soggetto NON trasparente ● Testo maschera retorica /politica della rappresentazione ● Oppresso parla ATTRAVERSO Intellettuale No distinzione fra Darstellung e Vertretung Can the Subaltern Speak? Secondo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung subalterni parlano entro discorsività egemoni? (documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani) Discorsi egemoni: silenziamento come Forclusione + Violenza epistemica ''[Forclusione] [...] Termine introdotto da Jacques Lacan [che si rifà ad un uso particolare del termine freudiano Verwerfung (reiezione)] [...]; esso consisterebbe in un rigetto primordiale di un «significante» fondamentale (per esempio: il fallo in quanto significante del processo di castrazione ) fuori dell'universo simbolico del soggetto. La [Forclusione] si distinguerebbe dalla rimozione per due aspetti: 1) i significanti preclusi non sono integrati nell'inconscio del soggetto; 2) essi non ritornano «dall'interno» ma in seno al reale [in senso lacaniano, come ciò che è fuori della simbolizzazione], specialmente nel fenomeno allucinatorio'' (Laplanche, Pontalis, Enciclopedia della psicanalisi, Laterza, Bari 1973, p. 393) Can the Subaltern Speak? Secondo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung subalterni parlano entro discorsività egemoni? (documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani) Forclusione ● Cos'è: proibisce accesso del simbolizzabile (ma non interamente esprimibile) a dimensione simbolica della coscienza che forclude simbolizzabile diviene inesprimibile, cioè significante vuoto esterno a significati, anche se condizione innominabile della significazione (vuoto costitutivo) ritorno del forcluso al di fuori dalla coscienza che forclude (emersione subliminale) Can the Subaltern Speak? Secondo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung subalterni parlano entro discorsività egemoni? (documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani) Violenza epistemica ● Cos'è: ricodificazione della posizione subalterna cancellazione delle differenze ritrascrizione secondo termini di nuove rappresentazioni omogeneizzanti riorientamento posizione rispetto a significati che assume entro contesto discorsività egemone ''costruzione di un soggetto [post]coloniale che si autoimmola per la glorificazione della missione sociale del colonizzatore'' (Spivak, Critica della ragione postcoloniale, Meltemi, Roma 2004., p. 143) Can the Subaltern Speak? Secondo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung subalterni parlano entro discorsività egemoni? (documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani) Forclusione + Violenza epistemica ● Come funzionano? Negazione e riconfigurazione posizionale della rappresentazione (Vertretung) subalterna ATTRAVERSO griglie categoriali discorsività egemone (negazione rappresentazione storica e discorsiva autonoma ai subalterni) ● Risultato: rappresentazioni (Darstellung) ad uso e consumo dei dominatori, utilizzate per giustificare pratiche sul campo, ( «civilizzazione»,«aiuto»), in generale «generatrici di un testo di identità culturale» Can the Subaltern Speak? Secondo significato Posizione SENZA Identità Can the Subaltern Speak Darstellung/Vertretung subalterni parlano entro discorsività egemoni? (documenti funzionari coloniali, Jane Eyre, Ṛgveda...tabloid americani) Forclusione + Violenza epistemica: ● Britannici colonialisti: la subalterna [al femminile] e il sati chi cancella doppiamente il genere? «gli uomini bianchi stanno salvando le donne scure dagli uomini scuri» donna, vittima passiva di un massacro ● Religione induista: «la donna vuole morire»; donna, brava moglie Subalterna irrappresentabile && Rappresentazioni politicamente cariche (NO agency soggetto femminile) (Darstellung+Vertretung) 4. Dalla parola all'ascolto: ascoltare è più importante che parlare Ascoltare è più importante che parlare Parlare in Spivak Come aggirare l'ostacolo della forclusione? «Parlare» in Spivak ● ● Transazione fra parlante e ascoltatore (classico modello emittente – ricevente speech act: flusso circolare di comunicazione) Parlare (speak, impegnarsi in una comunicazione) ≠ Esprimersi (talk, emettere suoni senza essere ascoltati) Nel contesto in cui si parla, prende corpo differenza tra silenzio e presa di parola subalterna Ascoltare è più importante che parlare Bhaduri Bhubaneswari Bhaduri (un'antenata di Spivak!!) ● ● ● 1926: impiccata in appartamento a Calcutta, ma motivazioni suicidio misteriose Suicidio non legato a gravidanza illecita (narrazione del sati), poiché mestruazioni al momento del suicidio In seguito: dalle lettere scoperto coinvolgimento in lotta armata per indipendenza indiana; non si sente in grado di compiere omicidio politico, per questo si suicida Ascoltare è più importante che parlare Bhaduri Bhaduri, una subalterna? ● NO «vera subalterna» estrazione borghese, nazionalista, appartiene ad élite ● SÌ «subalterna dal punto di vista funzionale» opposizione a imperialismo britannico contrasto con tendenze patriarcali nazionaliste viola testo patriarcale del sati col suo stesso corpo ● ● Agentività del soggetto femminile non rimodellata da discorsi diversi per altri fini, ha provato ad insorgere Bhaduri momentaneamente e sotto un certo rispetto dalla parte delle donne dannate della terra, posizionata come subalterna, rispetto all'imperialismo, al patriarcato e al nazionalismo. Ascoltare è più importante che parlare Bhaduri Ma allora, Bhaduri è la subalterna che parla (Posizione + Identità) ? ''Se il subalterno può parlare allora, grazie a Dio, [...] non è più subalterno'' (Spivak, New Historicism, in ID., The Post-Colonial Critic, cit., p. 164) Non così in fretta! Parlare subalterno (= uscire dalla subalernità) ● Agency subalterna nella storia (spezzata dai gruppi dominanti!) ● Espressione necessita l'ascolto per potersi compiere come parlare Lavoro infrastrutturale a livello retorico-ermeneutico per contrastare violenza epistemica Lavoro infrastrutturale a livello politico (infrastrutture democratiche per cittadinanza) per contrastare la marginalizzazione sociale Ascoltare è più importante che parlare Bhaduri E quindi, Bhaduri è la subalterna che parla??? ● È stata subalterna: posizionata come tale, prova a parlare senza essere capita ● Non è subalterna: Spivak è riuscita ad interpretare «testo di Bhaduri» in termini di agentività non riducibile né assorbita interamente da discorsi egemoni è morta da subalterna mentre si avviava nella «lunga strada per l'egemonia»: tentativo di portare la subalternità (posizione SENZA identità) ad un punto di crisi Bhaduri è uscita «localmente» dalla subalternità: è subalterna da un certo punto di vista, perché non è riuscita a farsi ascoltare; non è subalterna perché, d'altro canto, si è messa di traverso alle discorsività egemoni. Ma rimane comunque subalterna complessivamente, non ne è ancora uscita, al più è sulla strada per venirne fuori. Ascoltare è più importante che parlare Bhaduri Obiezione: Spivak l'ha ascoltata! ''Tuttavia, l'opinabile decifrazione altrui all'interno di un'istituzione accademica [...] molti anni dopo, non deve essere identificata [...] con il ''parlare'' della subalterna' (Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 319.) Irriducibile violenza epistemica della rappresentazione: parlare delle subalterna in accademia, anche se con buone intenzioni, porta solo a «negoziare condizioni» entro economia della violenza; Non ci si può sognare nemmeno lontanamente liberazione da piano puramente ermeneutico/rappresentativo, per giunta ex post Ascoltare è più importante che parlare Dalla parola all'ascolto E tuttavia, ci si trova sempre a rappresentare la subalterna Il problema non è la parola, ma l'ascolto! ● ● Dall'espressione performativa attraverso segni che inscrivono una traccia (parlare) all'interpretazione tramite rappresentazione (ascoltare) Dal parlare della subalterna alla lettura (ermeneutica) della subalterna Darstellung & Vertretung diventa ineludibile! Ascoltare è più importante che parlare Semiosi semplice ''Considerato che sono una critica letteraria, ho affrontato tatticamente il problema immenso della coscienza della donna come subalterna. Ho reinventato il problema in una frase e l'ho trasformato nell'oggetto di una semiosi semplice. Che cosa può significare tale trasformazione? Questo gesto trasformativo marca il fatto che la conoscenza dell'altro oggetto sia teoreticamente impossibile. Il lavoro empirico della disciplina performa tacitamente questa trasformazione. È una trasformazione dal performativo in prima-seconda persona al constativo in terza persona. In altri termini, è al contempo un gesto di controllo e un riconoscimento dei limiti.'' (Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 295) Darsi di un'alterità fuori dal testo Semiosi semplice Inevitabile rappresentazione da parte di un soggetto osservante/enunciante Necessaria una PO-ETICA 5. Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Ricezione postcoloniale di Gramsci Fortuna della categoria gramsciana di «subalterno» serie di parziali fraintendimenti dal punto di vista filologico Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Ricezione postcoloniale di Gramsci: Subaltern Studies Subaltern Studies, momento centrale per inedito interesse internazionale verso categoria di subalternità (in Italia, una storia a parte) ● Gruppo di studiosi a maggioranza storici variamente coinvolti nella militanza politica ● Capostipite: Ranajit Guha ● Metà anni '70: costituzione informale metà degli anni '70 ● Dal 1982: attività accademica fra India e Regno Unito ● Collana editoriale omonima (1982-2000) con contributi di svariati studiosi «simpatizzanti più o meno esterni» (anche Spivak) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Ricezione postcoloniale di Gramsci: Subaltern Studies ● Obiettivo: riscrivere storia indiana tra colonialismo e decolonizzazione dal punto di vista della masse subalterne rurali – Critica approcci elitari a storiografia India (britannica e nazionalista-borghese indiana): obliterazione ruolo «subalterni» in lotta per indipendenza e costruzione nazione indiana Autonomia spazio politico subalterno && Nascita problematica della nazione indiana (Carattere non nazionalpopolare) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Subalternità tra Gramsci e Subaltern Studies Subalternità nei Subaltern Studies ● Centralità assoluta nel progetto storiografico: un esempio emblematico Prefazione al volume Subaltern Studies I: ● Q25: sei gradi di autonomia subalterna base per ricerca storica Q25: attività subalterna spezzata da iniziativa gruppi dominanti Come viene ripreso il concetto? ➔ Notes on Italian History (Q25 §5, Q25 §2 + frammenti Q19 Q15 Q10) Frammenti sparsi (Spontaneità e Direzione delle masse subalterne Q3 §48) contenuto in Selection from the Prison Notebooks of Antonio Gramsci (1971) [a cura di Quintin Ohare e Geoffrey Nowell Smith]: ➔ Some Aspects of the Southern Question contenuto in Selections from Political Writings (1921-1926) [a cura di Quintin Ohare] Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Subalternità tra Gramsci e Subaltern Studies Quali conseguenze? ● Lettura fuori contesto: note come mero programma di ricerca storiografica alternativa ● In realtà: analisi storia subalterni articolazione strategia effettuale per partito rivoluzionario tessitura complessa pensiero gramsciano ( subalternità, Stato, società civile, egemonia ) (Cfr. Buttigieg, Sulla categoria gramsciana di «subalterno», in Baratta, Liguori (a cura di) Gramsci da un secolo all'altro, Editori Riuniti, Roma 1999, p. 31) ● In ogni caso, letture parziali ma non eccessivamente limitate / elaborazioni interessanti Spontaneità & Direzione (Q3 § 48) centrale per Elementary Aspects of Peasant Insurgency in Colonial India (Guha, 1983) Alcuni temi della quistione meridionale centrale per Gramsci and Peasant Subalternity in India (Arnold 1984) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Spivak,Gramsci e Subaltern Studies Come si inserisce Spivak? ● ● ● Lettura della Selection e delle Notes on Italian History Riferimenti ad edizione critica anglosassone dei Quaderni (Buttigieg 1992-2007, Q1-Q8) Subaltern Studies: Spivak «simpatizzante più o meno interna» Subaltern Studies: Deconstructing Historiography (Subaltern Studies IV, 1985) Selected Subaltern Studies (a cura di Guha, Spivak / prefazione Said, 1988): Subaltern Studies introdotti in USA da 2/3 della Holy Trinity postcoloniale Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Spivak,Gramsci e Subaltern Studies Ricezione «subalternità» in Spivak: Gramsci mediato da Subaltern Studies ● Subalternità come spazio differenziale ● «Tesi censoria» (filologicamente inesatta): «subalterno» come cifratura di «proletario»: termine più neutro e meno compromesso col marxismo, per sfuggire a censura carceraria Torsioni «originali» ● Subalterna, luogo di tracce non in elenco: cfr. Q11 §12, ''infinità di tracce accolte senza beneficio d'inventario'': slittamento di significato cambiamento di contesto no riferimento diretto a subalternità (davvero?) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Spivak,Gramsci e Subaltern Studies Bilancio Lettura non filologica e tuttavia Criterio filologico non esaustivo: ● ● ● Può servire a rendere il senso di riproposizioni postcoloniali del concetto di «subalternità» Tende a rimanere cieco di fronte alle «convergenze inaspettate» che eccedono ambito gramsciano, pur facendo perno su di esso Non sminuisce valore delle ricerche Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica 1. Emersione subliminale e discontinua della subalterna ''i presupposti filosofici, gli scavi storici e le rappresentazioni letterarie del(la) dominante [...] tracciano anche un'emersione subliminale e discontinua dell'informante nativo: autoctono e/o subalterno. Non si tratta di un tropo [...]. Il modo in cui questo si disloca da prospettiva impossibile a reti di resistenza e a oggetti oltremodo sfruttati è parte della storia (story [storia come narrazione]). [...] Nella narrazione la catena si spezza spesso, ma i fili recisi riappaiono, spero.'' (Spivak, Critica della ragione postcoloniale, cit., p. 23) ''la storia dei gruppi sociali subalterni è necessariamente disgregata ed episodica. È indubbio che nell'attività storica di questi gruppi c'è la tendenza all'unificazione sia pure su piani provvisori, ma questa tendenza è continuamente spezzata dall'iniziativa dei gruppi dominanti. [...] Ogni traccia di iniziativa autonoma dovrebbe perciò essere di valore inestimabile per lo storico integrale.' (Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §2) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica 2. David Lazzaretti: violenza epistemica e forclusione (Lombroso, etc.) ''questo era il costume culturale del tempo: invece di studiare le origini di un avvenimento collettivo, e le ragioni del suo diffondersi, del suo essere collettivo, si isolava il protagonista e ci si limitava a farne la biografia patologica, troppo spesso prendendo le mosse da motivi non accertati o interpretabili in modo diverso: per una élite sociale, gli elementi dei gruppi subalterni hanno sempre alcunché di barbarico e patologico.'' (Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §1, p. 2279) ''nascondere le cause di malessere generale che esistevano in Italia dopo il 70, dando dei singoli episodi di esplosione di tale malessere, spiegazioni restrittive, individuali, folcloristiche, patologiche ecc. La stessa cosa è avvenuta più in grande per il «brigantaggio» meridionale e delle isole'' (Gramsci, Quaderni del carcere, cit., Q25 §1, p. 2280) David Lazzaretti ricodificato ad uso e consumo dei discorsi egemoni da parte di intellettuali in posizione egemone Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica 3. Letteratura e forclusione ● Spivak: Jane Eyre Bertha Mason, Altro non umano dell'Europa senza spessore psicologico ● Gramsci: Manzoni umili senza vita interiore ● Spivak: La tempesta «impersonare» Calibano rafforza subalternità ● Gramsci: La tempesta romanzo utopico può rafforzare subalternità Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: forclusione e violenza epistemica Bilancio Spivak, originale valorizzazione tracce autonome subalterne ● Darstellung/Vertretung su piano testuale/politico ● Strategie ermeneutiche di descrizione/relazione con agency subalterna ● Costruzione infrastrutture politiche per agency democratica (cittadinanza) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S1) Subalternità, posizione senza identità (S1) S1 & Gramsci ● Gramsci ha letto Il Diciotto Brumaio di Luigi Bonaparte: posizione senza coscienza di classe necessita formazione personalità storica che si allarghi da classe protagonista (proletariato) a classi alleate essenziale ruolo di partito e intellettuali Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2) Spivak 1992: Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo culturale(S2) [Cfr. Can the Subaltern Speak?] ● Esclusione: cfr. Guha, subalternità come spazio di differenza subalterno = non-élite, definito per differenza subalterno = non-élite, subisce politiche dall'alto dell'élite – Violenza epistemica (esclusione da narrazioni dominanti) – Affezione remota rispetto al capitale, tipo sussunzione formale (esclusione da logica del capitale) Rapporto ambiguo con la dimensione di classe! Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2) Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo culturale(S2) ''La classe operaia è oppressa, non è subalterna. È all'interno della logica del capitale'' (Spivak, Interview with Gayatri Chakravorty Spivak: New nation writers conference in South Africa, a cura di Leon de Kock, in «Ariel: A Review of International English Literature», 1992/23:3, pp. 45-46) ● Contraddizioni stridenti: operai non subalterni VS Gramsci / dov'è la classe? Ipotesi per rendere Spivak meno controintuitiva ● Non ci si trova mai davanti al subalterno puro ● Sottolineare eccedenza subalterna rispetto a logiche egemoniche ● ● S2: concetto-limite il cui limite è messo in crisi da soggetti localmente subalterni (Bhaduri) Spivak, interesse per subalterno «marginale non strumentale» (distinzione gramsciana!) non direttamente coinvolto in logica produttiva del capitale Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S2) Subalternità, esclusione da linee sociali di mobilità/imperialismo culturale(S2) ● Spivak, interesse per subalterno «marginale non strumentale» (distinzione gramsciana!) non direttamente coinvolto in logica produttiva del capitale (dialettica capitale-lavoro) rimette in gioco ruolo direzionale classe operaia (Gramsci) per uscita da subalternità «marginale»? ● Non esclude «alleanza fra oppressi» ● Fa fronte a perdita centralità soggettività operaia ● Strategie del margine per ricomprendere molteplicità di soggetti sinora esclusi da «narrazione proletaria» (Precariato cognitivo? Contadini migranti non sindacalizzati che lavorano in nero nelle campagne del caporalato?) Spivak è più vicina, Gramsci (forse un poco) si allontana Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3) Spivak 2000: Subalternità, new gendered subaltern && questione di classe (S3) ''Oggi 'la subalterna' deve essere ripensata: Lei/lui non è più tagliata fuori dalle linee di accesso al centro. Il centro, rappresentato dalle agenzie di Bretton Woods e dalla World Trade Organization, è del tutto interessato alla subalterna indigena e rurale come fonte dei TRIPS (accordi in materia di proprietà intellettuale). La teoria marxista descrive al meglio la maniera in cui questa `proprietà intellettuale' è resa come base per lo sfruttamento nell'arena della biopirateria e dell'ingegneria del genoma umano. [...] Ma l'agente di produzione non è più la classe operaia. [...] Anche se il terreno del subalterno coloniale non può essere spiegato dalla sola logica del capitale, questo non significa gettare a mare il concetto di formazione di classe come categoria descrittiva e analitica. La nuova subalterna è prodotta dalla logica del capitale globale che forma classi solo in maniera strumentale, in una sfera urbana separata, perché il capitale commerciale e finanziario non possono funzionare senza una componente industriale.'' (Spivak, The New Subaltern. A Silent Interview, in Chaturvedi (a cura di), Mapping Subaltern Studies and the Postcolonial, Verso, London 2000, pp. 326-328, 330) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3) Subalternità, new gendered subaltern && questione di classe (S3) ● ● ● Specificità di genere perché emblema processi di violenza epistemica/sfruttamento Chi sono: soggetti a livelli sociali bassi, più o meno vittima di pratiche patriarcali (contadine/contadini analfabeti,aborigeni, strati inferiori sottoproletariato urbano, lavoratrici a domicilio, manodopera infantile...) Processi di subalternizzazione metamorfosi continua globalizzazione capitalistica Bilancio S3: violenza epistemica + attenzione per dimensione sociale subalternità Ritorno a Gramsci + Riflessioni Subaltern Studies su esclusione da narrazioni egemoni Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: linea frattura egemone/subalterno (S3) Perché si passa da S2 a S3? ● Abuso di S2 in ricezione USA: mero sinonimo di oppresso avere una giornata no è subalterno!? ● Spivak, attivista dal 1990 in progetti educativi in West Bengala fra tribù aborigene indiane (Adivasi): difficoltà quotidiane nel relazionarsi con insegnanti, bambin/i per costruire infrastrutture politico pedagogiche per cittadinanza riconosciuta solo formalmente subalterno: da oggetto di studio a soggetto di una relazione (necessità di di pensare la subalternità per un qui ed ora, individui di una relazione nel contesto della globalizzazione capitalistica) Da Gramsci a Spivak: un Gramsci postcoloniale? Convergenze inaspettate Spivak- Gramsci: prospettive ● ● «Uscire dalla subalternità» – ruolo dell'intellettuale (gramsciano e postcoloniale) – strategie entro il fronte subalterno (direzione gramsciana, imparare ad imparare dal basso spivakiano) – società civile non è panacea per tutti i mali (Gramsci e Spivak) «Immaginare mondi nuovi» – Nuova cultura delle masse popolari dove scompare il distacco tra cultura moderna e cultura popolare (Gramsci) – Pensiero-del-pianeta che include animismo aborigeno e spettrale mitologia bianca della scienza postrazionale (Spivak)
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