PARAMENTO LAPIDEO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE CATTIVE SCHEDA RESTAURO 01 Materiale: marmo bianco di Carrara e pietra di Bellona (calcare bianco compatto proveniente dalle cave di Santo Iorio presso Capua denominato impropriamente travertino campano). Stato di conservazione: paramento lapideo con presenza di colonie di microrganismi, croste nere e depositi superficiali coerenti, carbonati, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, disgregazione della superficie, presenza di elementi metallici ossidati, macchie di ruggine, piccole lacune e stuccature non idonee. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Rimozione di crosta nera e depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni, mediante compresse imbevute di soluzione di ammonio carbonato e rimozione dei residui con strumenti meccanici di precisione; Rimozione di depositi coerenti di notevole spessore, quali strati carbonati, croste nere su superfici in materiale resistente ed in buono stato di conservazione mediante micro sabbiatrice di precisione a bassa pressione (massimo 2 atm.) con ugello 0,2-0,3; Ristabilimento della coesione nei casi di disgregazione mediante impregnazione con silicato di etile eseguita a pennello fino a rifiuto; Rimozione meccanica di tutti gli elementi metallici non originali quali perni, grappe, staffe, cerchiature, chiodi etc. che per condizioni e ossidazione risultino non idonei asportabili senza compromettere le condizioni del materiale circostante; Trattamento per l’arresto dell’ossidazione o per la protezione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, cerchiature che per condizione oppure per locazione non necessitino oppure non permettano la rimozione o la sostituzione, da effettuarsi con convertitore di ruggine (ferro) o inibitore di corrosione (leghe di rame) a pennello e verniciatura con vernice al teflon antiruggine effetto metallo nudo; Rimozione o assorbimento di ossidi metallici mediante applicazione di sostanze complessanti a tampone, pennello o impacco; Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei; Reintegrazioni di piccole lacune eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Stuccature e stilature dei giunti eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Protezione finale eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. PARAMENTO LAPIDEO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE MEDIE SCHEDA RESTAURO 02 Materiale: marmo bianco di Carrara e pietra di Bellona (calcare bianco compatto proveniente dalle cave di Santo Iorio presso Capua denominato impropriamente travertino campano). Stato di conservazione: paramento lapideo con presenza di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, disgregazione della superficie, presenza di elementi metallici ossidati, macchie di ruggine, piccole lacune e stuccature non idonee. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Rimozione meccanica di tutti gli elementi metallici non originali quali perni, grappe, staffe, cerchiature, chiodi etc. che per condizioni e ossidazione risultino non idonei asportabili senza compromettere le condizioni del materiale circostante; Trattamento per l’arresto dell’ossidazione o per la protezione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, cerchiature che per condizione oppure per locazione non necessitino oppure non permettano la rimozione o la sostituzione, da effettuarsi con convertitore di ruggine (ferro) o inibitore di corrosione (leghe di rame) a pennello e verniciatura con vernice al teflon antiruggine effetto metallo nudo; Rimozione o assorbimento di ossidi metallici mediante applicazione di sostanze complessanti a tampone, pennello o impacco; Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei; Reintegrazioni di piccole lacune eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Stuccature e stilature dei giunti eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Protezione finale eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. PARAMENTO LAPIDEO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE DISCRETE SCHEDA RESTAURO 03 Materiale: marmo bianco di Carrara e pietra di Bellona (calcare bianco compatto proveniente dalle cave di Santo Iorio presso Capua denominato impropriamente travertino campano). Stato di conservazione: paramento lapideo con presenza sporadica di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, disgregazione della superficie, piccole lacune e stuccature non idonee. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei; Reintegrazioni di piccole lacune eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Stuccature e stilature dei giunti eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Protezione finale eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. INTONACO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE CATTIVE SCHEDA RESTAURO 04 Materiale: Intonaco a base di calce e pozzolana con finitura a stucco a base di calce e polvere di pietra o marmo. Stato di conservazione: intonaci con presenza di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, parti mancanti o distaccati dalla muratura sottostante, fatturazioni e microfratturazioni . Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Rimozione di piccoli tratti degradati di paramento antico, di cui non sia possibile il consolidamento, da eseguire manualmente in modo graduale; Consolidamento mediante iniezioni di malta idraulica fluida premiscelata a basso contenuto salino (tipo PLM, Ledan TB1)attraverso discontinuità dalla superficie o microfori eseguiti allo scopo; Ricostruzione delle parti mancanti con materiali e tecniche conformi a quelle originarie e adeguato ammorsamento al nucleo retrostante; Stuccature di fratturazioni e microfratturazioni eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Tinteggiatura delle superfici a intonaco con tinte a latte di calce e pigmenti di terre naturali; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. INTONACO IN CONDIZIONI CONSERVATIVE MEDIE SCHEDA RESTAURO 05 Materiale: Intonaco a base di calce e pozzolana con finitura a stucco a base di calce e polvere di pietra o marmo. Stato di conservazione: intonaci con presenza di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, fratturazioni e microfratturazioni . Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Stuccature di fratturazioni e microfratturazioni eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Tinteggiatura delle superfici a intonaco con tinte a latte di calce e pigmenti di terre naturali; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. CORTINA LATERIZIA IN CONDIZIONI CONSERVATIVE CATTIVE SCHEDA RESTAURO 06 Materiale: mattoni di argilla provenienti dalle fornaci reali site in località Angeli Monaci presso Capua. Stato di conservazione: cortina laterizia con presenza di colonie di microrganismi, croste nere e depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, scagliature e/o parti mancanti. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Rimozione di crosta nera e depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni, mediante compresse imbevute di soluzione di ammonio carbonato e rimozione dei residui con strumenti meccanici di precisione; Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei; Ristabilimento strutturale dell’adesione da eseguirsi nelle zone con fenomeno di scagliatura mediante infiltrazione di malta idraulica fluida (tipo PLM, Ledan TB1) , con eventuale creazione di piccoli ponti in resina epossidica fino a saturazione del distacco; Integrazione delle parti mancanti del paramento,con mattoni in argilla dello stesso tipo grana e consistenza sagomati a cuneo, previa rimozione di quelli rotti, eliminazione dei residui della malta di allettamento, taglio a misura del nuovo elemento in cotto e posa in opera con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier); Microstuccatura con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di laterizio nella proporzione di 1:2 per impedire o rallentare l’accesso dell’acqua piovana e/o dell’umidità atmosferica all’interno del materiale degradato; Revisione cromatica per eliminare gli squilibri eccessivi del tono generale del paramento murario e delle integrazioni, da eseguirsi mediante velatura con acqua di calce pigmentata; Protezione finale dei paramenti murari per rallentarne il degrado, eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. CORTINA LATERIZIA IN CONDIZIONI CONSERVATIVE MEDIE SCHEDA RESTAURO 07 Materiale: mattoni di argilla provenienti dalle fornaci reali site in località Angeli Monaci presso Capua. Stato di conservazione: cortina laterizia con presenza di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili fatturazioni e/o microfratturazioni. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Stuccature di fratturazioni e microfratturazioni eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di cocciopesto nella proporzione di 1:2; Revisione cromatica per eliminare gli squilibri eccessivi del tono generale del paramento murario e delle integrazioni, da eseguirsi mediante velatura con acqua di calce pigmentata; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. CORTINA LATERIZIA IN CONDIZIONI CONSERVATIVE DISCRETE SCHEDA RESTAURO 08 Materiale: mattoni di argilla provenienti dalle fornaci reali site in località Angeli Monaci presso Capua. Stato di conservazione: cortina laterizia con presenza sporadica di colonie di microrganismi, depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili fatturazioni e/o microfratturazioni. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana; Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; Stuccature di fratturazioni e microfratturazioni eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di cocciopesto nella proporzione di 1:2; Revisione cromatica per eliminare gli squilibri eccessivi del tono generale del paramento murario e delle integrazioni, da eseguirsi mediante velatura con acqua di calce pigmentata; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. RESTAURO BALAUSTRE IN PIETRA DI BELLONA O MARMO CARRARA SCHEDA RESTAURO 09 Materiale: marmo bianco di Carrara e pietra di Bellona (calcare bianco compatto proveniente dalle cave di Santo Iorio presso Capua denominato impropriamente travertino campano). Stato di conservazione: balaustre in pietra di Bellona con presenza di colonie di microrganismi, croste nere e depositi superficiali coerenti, carbonati, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili, disgregazione della superficie, presenza di elementi metallici ossidati e macchie di ruggine, piccole lacune e stuccature non idonee. Ipotesi di intervento consistente in: Disinfezione da colonie di microrganismi mediante applicazione di biocida (tipo Biotin N o PreventolR80 o Rocima) applicato a pennello su tutte le aree interessate per 2 cicli a distanza di una settimana Rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con acqua e tensioattivo tipo (Tween 20), spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne Rimozione di crosta nera e depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni, mediante compresse imbevute di soluzione di ammonio carbonato Rimozione meccanica di tutti gli elementi metallici non originali quali perni, grappe, staffe, cerchiature, chiodi etc. che per condizioni e ossidazione risultino non idonei asportabili senza compromettere le condizioni del materiale circostante; Trattamento per l’arresto dell’ossidazione o per la protezione di elementi metallici quali perni, grappe, staffe, cerchiature che per condizione oppure per locazione non necessitino oppure non permettano la rimozione o la sostituzione, da effettuarsi con convertitore di ruggine (ferro) o inibitore di corrosione (leghe di rame) a pennello e verniciatura con vernice al teflon antiruggine effetto metallo nudo; Rimozione o assorbimento di ossidi metallici mediante applicazione di sostanze complessanti a tampone, pennello o impacco; Reintegrazioni di piccole lacune eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2imozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei; Stuccature e stilature dei giunti eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier) e inerte polvere di pietra nella proporzione di 1:2; Protezione finale eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie; Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. REALIZZAZIONE DI ELEMENTI MODANATI IN PIETRA DI BELLONA O MARMO DI CARRARA SCHEDA RESTAURO 10 Stato di conservazione: mancanza o elementi in pietra di Bellona o marmo bianco non più recuperabili. Ipotesi di interevento: Realizzazione di elementi modanati in pietra di Bellona o similare e marmo per integrazione delle parti mancanti del paramento lapideo, compreso l'onere di esecuzione della lavorazione e la formazione di elementi architettonici (tondi, listelli, volute, foglie, ricci, colonnine e di qualsiasi altro elemento architettonico presente in facciata, mediante: Rifilatura della zona da integrare per creazione dell'incasso per l'alloggiamento dell'integrazione; Realizzazione del pezzo da integrare; Incollaggio del nuovo elemento con resina epossidica bicomponente (Araldite): Fissaggio del nuovo elemento, da eseguirsi con microperforazioni armate del diametro secondo le dimensione dell'integrazione (queste compensate a parte); Pulizia delle fuoriuscite di resina dai giunti per permettere la successiva stuccatura; Stuccature e stilature dei giunti eseguite con malta a base di calce idraulica a basso contenuto salino (tipo St.Astier); Patinatura della zona integrata fino ad ottenere una omogeneità di colore.
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