Anno X Numero I Gennaio-Marzo 2015 Rivista trimestrale on-line DOTTORATO INTERNAZIONALE IN NEUROSCIENZE IL PROMETEO Bollettino di Dottorato ANNO X Direttore: Prof. Filippo Drago Direttore: Prof. Filippo Drago Ruolo del recettore dopaminergico D3 nel controllo della via mesolimbica e mesocorticale DOTTORATO INTERNAZIONALE IN NEUROSCIENZE Università degli Studi di Catania Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnlogiche Viale Andrea Doria, 6 - Catania Tel.: +39 095 7384237 Tel.: +39 095.7384238 [email protected] http://www.unict.it/dfsc E videnze sperimentali di- smissione dopaminergica e sembra mostrano che la neurotra- essere coinvolto nei meccanismi smissione dopaminergica fondamentali di diverse patologie svolge un ruolo di fonda- quali la schizofrenia, la tossicodipen- mentale importanza nella fisiopato- denza, i disturbi d’ansia e la depres- logia di numerose malattie neurop- sione. In queste patologie, la ricerca sichiatriche. Il gruppo di ricerca del di nuovi targets farmacologici che Prof. Filippo Drago, di cui faccio par- potrebbero comprendere il recet- te, si sta occupando da diversi anni tore D3R, è di notevole importanza dello studio della via dopaminergica per la messa a punto di nuove stra- mesolimbica e mesocorticale. Più tegie terapeutiche. Infatti, le terapie specificamente, il nostro interesse oggi disponibili mostrano una serie si è focalizzato sullo studio del re- di limiti. Ad esempio, nella schizo- cettore dopaminergico D3 (D3R), il frenia i sintomi positivi sono trattati quale sembra avere un ruolo pri- in maniera soddisfacente con gli an- mario nel controllo della neurotra- tipsicotici di seconda generazione, 1 mentre il trattamento dei sintomi negativi e cognitivi è an- ni di trattamento, mentre nei topi WT occorrono 14-21 cora insoddisfacente nella maggior parte dei casi. Inoltre, giorni di trattamento. Inoltre il trattamento con diazepam il trattamento delle tossicodipendenze dispone di farmaci non modifica i livelli di espressione di alfa 6 nei topi D3R di limitatissima efficacia. KO, che peraltro presentano un livello di espressione basa- Nei nostri studi abbiamo utilizzato modelli sperimentali le molto alto, mentre determina un aumento progressivo in vivo ed in vitro. In particolare, abbiamo utilizzato topi nell’espressione di tale subunità nei topi WT. knock-out (KO) per il recettore D3R ed antagonisti selet- La contemporanea somministrazione di SB277011A (an- tivi per tale recettore. Inoltre, l’utilizzo di paradigmi com- tagonista selettivo per il recettore D3R) e di diazepam per portamentali e di varie tecniche di biologia molecolare ci sette giorni, induce un rapido sviluppo di tolleranza ed un ha permesso di dimostrare il ruolo fondamentale di tale notevole incremento nell’espressione della subunità alfa recettore nel controllo della via mesolimbica e mesocor- 6 nei topi WT. In questo lavoro abbiamo anche valuta- ticale. to il possibile coinvolgimento del BDNF. Infatti tale neu- Grazie a questi strumenti abbiamo potuto dimostrare che rotrofina oltre a regolare l’espressione del recettore D3R, la delezione del recettore D3R o l’antagonismo farmaco- sembra avere un ruolo chiave nell’espressione delle varie logico su tale recettore diminuisce l’assunzione volontaria subunità che compongono il recettore GABAA. L’espres- di etanolo. In particolare, l’assunzione di etanolo porta ad sione del BDNF aumenta notevolmente dopo tre giorni di un’attivazione della via di trasduzione del segnale RACK1/ trattamento con diazepam sia nei topi WT sia nei topi D3R BDNF sia nei topi D3R KO sia nei topi wild-type (WT) ol- KO per poi diminuire gradualmente dopo 14-21 giorni di tre ad un aumento dell’espressione del recettore D3R nei trattamento. Quindi il nostro lavoro dimostra l’esistenza di topi WT a livello striatale. Quindi la contemporanea attiva- un interazione tra sistema dopaminergico e sistema ga- zione della via RACK1/BDNF e l’aumento dell’espressione baergico a livello mesolimbico mediata dal recettore D3R. del recettore D3R sembrano innescare un meccanismo di Da un punto di vista clinico, questo meccanismo potrebbe rinforzo positivo nell’assunzione volontaria di etanolo. In- avere una rilevanza terapeutica nel trattamento cronico fatti, il blocco dell’attivazione della via RACK1/BDNF trami- con farmaci che agiscono sul recettore D3R. Tali risultati te l’antagonismo selettivo sul recettore per il BDNF, TrkB, sono stati pubblicati sulla rivista European Neuropsycho- diminuisce l’assunzione di etanolo e riduce notevolmente pharmacology (Leggio et al., 2014; in press). l’espressione del recettore D3R nei topi WT. Attualmente stiamo portando avanti un altro progetto di Tale trattamento invece, non modifica il basso consumo di ricerca in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecno- etanolo nei topi D3R KO. Inoltre in questa ricerca abbia- logia (I.I.T.). di Genova. Questo progetto ha lo scopo di mo utilizzato anche il buspirone, farmaco in commercio da valutare il possibile ruolo del recettore D3R nei meccani- più di 25 anni come ansiolitico, il quale si è dimostrato in smi fisiopatologici della schizofrenia e in particolare nei grado di diminuire l’assunzione di etanolo, un effetto rife- disturbi cognitivi legati a questa patologia. ribile alla sua azione antagonista sul recettore D3R. Quindi Gli esperimenti effettuati dal nostro gruppo di ricerca ven- questo studio suggerisce che il recettore D3R potrebbe gono eseguiti presso il Dipartimento di Scienze Biomedi- rappresentare un nuovo target terapeutico per la terapia che e Biotecnologiche (Sezione di Farmacologia), dell’Uni- della dipendenza da alcol. Tali risultati sono stati pubbli- versità di Catania. cati sulla rivista Neuropsychopharmacology (Leggio et al., Mi ritengo molto soddisfatto del lavoro che sto portando 2014; 39:2017-28). avanti con impegno e passione. Vorrei ringraziare il Prof. In un’ altra ricerca abbiamo dimostrato che sia la delezio- Filippo Drago per avermi dato la possibilità di far parte del ne del recettore D3R sia l’antagonismo farmacologico su suo gruppo, il mio tutor Prof. Salvatore Salomone e il mio tale recettore inducono un rapido sviluppo di tolleranza co-tutor Dott. Gian Marco Leggio per i preziosi insegna- agli effetti ansiolitici del diazepam oltre ad un forte incre- menti e suggerimenti che mi hanno permesso di ampliare mento nell’espressione della subunità alfa 6 del recettore le mie conoscenze e ottenere risultati soddisfacenti. GABAA a livello striatale. E’ noto che l’espressione della subunità alfa 6 conferisce al recettore GABAA insensibilità Sebastiano Alfio Torrisi alle benzodiazepine. In particolare, i topi D3R KO manifestano rapidamente tolleranza agli effetti ansiolitici del diazepam dopo tre gior- 2 Abstract The low experimental Koff of ranibizumab has been explained with higher number of stable contacts, H-bonds and lower conformational fluctuation compared to VEGFR1d2_R2d3 and Fab-bevacizumab bound to VEGFA. Furthermore we carried out molecular modeling of aflibercept binding domain bound to PlGF1 and VEGFB. Conclusions: Molecular modeling approaches are feasible to evaluate binding features of VEGFA in complex with binding domains of anti-angiogenic drugs, indeed it is useful for characterization of protein-protein complexes. This approach may be useful to develop more effective anti-VEGF agents. The poster had been presented at the AOPT (Association of Ocular Pharmacology and Therapeutics) meeting taken in Charleston, SC (USA), 26th March-1st February 2015 Molecular features of interaction between VEGF-A and anti-angiogenic molecules: a biophysical computational study Chiara Bianca Maria Platania1, Luisa Di Paola2, Salvatore Salomone1,Gian Marco Leggio1, Filippo Drago1, Claudio Bucolo1 1 Department of Biomedical and Biotechnological Sciences. University of Catania, V.le Andrea Doria 6, 95125, Catania, Italy. 2 School of Engineering, University CAMPUS BioMedico, Via A. del Portillo, 21, 00128 Roma, Italy Common miRNAs in Alzheimer’s disease and retinal degenerative diseases Giovanni Luca Romano, Chiara Bianca Maria Platania, Stefano Forte, Salvatore Salomone, Filippo Drago, Claudio Bucolo. Keywords: VEGFA, angiogenesis, molecular modeling Purpose: To analyze at atomistic level the energetic features of well characterized anti-angiogenic agents by means of computational approaches. Methods: We carried out molecular modeling of aflibercept binding domain (VEGFR1d2_R2d3). We further modeled loops of ranibizumab and Fab-bevacizumab. Three replicas of all-atom molecular dynamics simulations of VEGFR1d2_ R2d3, ranibizumab and Fab-bevacizumab and corresponding complexes with VEGFA were carried out. Binding energies of anti-angiogenic/ VEGFA complexes have been predicted with MM-PBSA calculations. Results: Protein-protein binding is strongly influenced by ionic strength, thus it is reported that greater electrostatic stabilization energy of a complex is associated to faster Kon. Papadopoulos et al. (2012) reported a higher Kon, upon binding with VEGFA, for aflibercept compared to ranibizumab and bevacizumab; we confirmed that VEGFR1d2_R2d3/VEGFA is stabilized by electrostatic energy. Furthermore, hydrophobic effect is one of the driving forces of protein-protein binding. Apolar desolvation energy accounts to hydrophobic effect, indeed we found that the apolar contribution to desolvation energy was correlated (R2 =0.90, p=0.001) with experimental KD of analyzed complexes. Purpose: The aim of the study was to identify common miRNAs in Alzheimer’s disease (AD), age related macular degeneration (AMD) and glaucoma. An important characteristic common to all these three diseases is the amyloid deposition in the brain of AD patients and in the retina of AMD and glaucoma patients [1]. Methods: Human microRNA Disease Database (HMDD) and mir2Disease databases were used. The first database, HMDD, is a collection of experimentally supported human microRNA (miRNA) and disease associations. The second, miR2Disease, is a manually curated database, aims at providing a comprehensive resource of microRNA deregulation in various human diseases. Since no validated miRNAs are reported for glaucoma and AMD, HMDD and mir2Disease have not given output miRNAs. Thus a literature search has been carried out on PubMed and Scopus in order to identify miRNAs putatively involved in glaucoma and AMD. Hence, in order to increase the information available, we analyzed gene association studies on glaucoma and AMD, then the prediction of target miRNAs has been carried out by queries on microRNA.org database (http://www.microRNA.org/) 3 [2]. The potential combinatorial effect of microRNAs that are common between the three diseases Department of Biomedical Sciences and Biotechnology Section of Pharmacology University of Catania was studied by an enrichment analysis performed by DIANA-miRPath v.2.0 [3], calculating the probability for each miRNA to be significantly associated to a KEGG pathway. Results: We found twenty deregulated miRNAs in International PhD Program in Neuroscience only in AD (miR29b, miR107, miR106b, miR17-miR20 miR103a1, miR103a2, miR101, miR128-1/2, miR34c, miR137, miR181c, miR124-1/2/3, miR93-miR195, COGNITION THE TARGET miR197, miR210); thirteen in glaucoma (miR204, miR211, miR183, miR491, miR494, miR154, miR3615p, miR199a-5p, miR450a, miR377, miR590-5p, miR340, miR431); nine in AMD (miR 30b, miR125b, miR146b, miR 155,miR 124a, miR31 miR 150, miR 184, mir 133b). miRNA–disease associations were found in AD and AMD, and AD and glaucoma. In particular, we identified four miRNAs commonly deregulated in the AD vs. AMD comparison (miR34a, miR9, miR146a, miR125b), and only one miRNA (miR29a) commonly deregulated in the AD vs. glaucoma comparison. We also identified five miRNAs commonly deregulated by the comparison between glaucoma vs. AMD (miR200c, miR23a, miR27a, miR182 miR24). Further, only one miRNA (miR21) was found deregulated by the comparison of all three neurodegenerative diseases. We enriched the information from literature predicting microRNA from target genes associated to AMD and glaucoma, and we found an increased number of common microRNA between AD, AMD and glaucoma (miR107, miR-137, miR-146a, miR-181c, miR-197, miR-21, 13 miR-22, miR-590). We predicted the association of these eight common miRNA to KEGG pathways through TarBase annotation. The most representative KEGG pathways (higher number of miRNA and best p-values) are: “apoptosis” (hsa04210), “cyto- th kine-cytokine receptor interaction” (hsa04060) and “Toll-like receptor signaling pathway” (hsa04620). Other output pathways are associated to cancer Catania disease since most of studies on microRNA are focused on cancer. Interesting the NF-kappa B signaling pathway is represented by one microRNA miR- July 11 / 17 2015 146a-5p (p-value 2.6 e-10). Conclusions: The implications of common miRNAs in the pathogenesis of AD and retinal degenerative diseases offer a novel approach for elucidating unclear molecular mechanisms underlying these diseases as well as for these molecules to be used as potential therapeutic targets. 4
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