Scarica il Libretto Torino Musica 20142015

Quartetto TAAG
Con il patrocinio di:
Torino Musica 2014-2015 Incontra la musica da camera - I Edizione
L’associazione Musicaviva propone un percorso principalmente di musica da camera. Nei ventidue
appuntamenti verranno esplorati tutti gli stili musicali a partire dalla musica rinascimentale, fino alla
musica contemporanea.
Le sedi che ospiteranno i concerti saranno quattro dislocate in varie zone di Torino e fuori porta a
Pianezza: Educatorio della Provvidenza “Auditorium Orpheus” nell’isola pedonale della Crocetta,
Centro Studi Sereno Regis “Sala Gabriella Poli” situata in zona centro e che fu uno dei primi cinema
di Torino, il Garibaldi intitolata a Gabriella Poli, la prima giornalista capo redattrice in Italia, la Sala
Mario Operti costruita alla fine degli anni '50 del XX secolo nei locali sotterranei della Chiesa del
Gesù Redentore su progetto degli Architetti Nicola e Leonardo Mosso (padre e figlio) con Livio Norzi
situata in zona Mirafiori Nord ed il Santuario di San Pancarazio a Pianezza.
La rassegna Torino Musica ha come scopo principale la diffusione della musica ed è volta a
promuovere i giovani talentuosi musicisti che vantano già importanti esperienze concertistiche in
Italia e all’estero. Ogni concerto sarà anticipato da note di sala.
La rassegna Torino Musica è patrocinata dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo e dalla Citta di
Torino
Informazioni:
Musicaviva AssociazioneMusicale
Tel. E Fax 0119508934 – Cell. 3392739888
[email protected]
www.associazionemusicaviva.it
Biglietteria: Ingresso:
Intero
Associati Musicaviva
Tesserati Fitel
Under 26 e Over 70
Per info: Cell.+393392739888
8€
6€
6€
6€
Sabato 25 Ottobre ore 21.00
Educatorio della Provvidenza – Teatro Orpheus
Duo Cometto – Rainetti
Concerto per violino e pianoforte
Stefano Cometto, violino
Alberto Rainetti, pianoforte
S.Prokofiev
L.van Beethoven
5 melodie per violino e pianoforte op. 35 bis
Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9 “A Kreutzer”
“A KREUTZER”:
È molto probabile che l'idea di scrivere una sonata "brillante" o "molto concertante" sia venuta a Beethoven dopo aver
conosciuto il violinista mulatto George Bridgetower. Il Bridgetower, capitato a Vienna nel 1802 si fece notare per la
singolare personalità di esecutore: «... si distingueva per un'esecuzione ardita, stravagante», scrive Carl Czerny (Die Kunst
des Votrags der älterer und neureren Klavierkompositionen, Vienna 1842). Le capacità esecutive del Bridgetower
dovettero colpire Beethoven; l'autografo della Sonata op. 47 reca l'intestazione (in italiano): "Sonata mulattica Composta
per il Mulatto Brischdauer gran pazzo e compositore mulattico" (la mania di Beethoven per i giochi parole è ben nota). La
Sonata fu eseguita da Bridgetower e da Beethoven il 24 maggio 1803, nella sala di concerti dell'Augarten. Sappiamo che
il violinista durante la prova, improvvisò due piccole cadenze virtuosistiche e che Beethoven contentissimo lo abbracciò.
Il Bridgetower avrebbe dunque ben meritato la dedica della Sonata. Ma quando l'op. 47 fu pubblicata, nel 1805, figurò
come dedicatario il celebre violinista francese Rodolphe Kreutzer, che Beethoven aveva conosciuto nel 1798
all'ambasciata francese di Vienna, e che stimava. Rodolphe Kreutzer non eseguì mai la Sonata, che definì
“oltraggiosamente incomprensibile” ne ci provarono ad eseguirla altri violinisti. Le dimensioni imponenti dell'op. 47
parevano del resto eccessive per un pianoforte e un violino. Molto più tardi il Bridgetower avrebbe affermato che la Sonata
non gli era stata dedicata perché lui e Beethoven si erano innamorati entrambi di una donna, che aveva preferito il
Bridgetower (dichiarazione riportata dal direttore del "Musical World", J. W. Thirlwall nel suo giornale, il 4 dicembre 1888).
Siccome il Bridgetower era morto nel 1860, la dichiarazione attribuitagli potrebbe benissimo essere una piccante trovata
giornalistica; l'aneddoto, comunque, non è confermato da alcuna altra fonte. Se esiste un opera che spiega benchè non
giustifichi lo stereotipo del Beethoven irriverente verso la tradizione e le sue consuetudini questa è la sonata “a Kreutzer”.
In quanto a capacità di contrasti stilistici ed espressivi infatti al limite del conciliabile nell'ambito di un solo lavoro la nona
delle dieci sonate per violino e pianoforte rappresenta il vertice assoluto raggiunto da Beethoven sino a quel momento,
nel 1803, impensabile per un compositore dell'epoca accostare tre movimenti tanto differenti tra loro.
Il primo tempo, concepito come un vero pezzo da concerto contiene un'introduzione lenta che pone violino e pianoforte
come entità frontalmente contrapposte, dalla pronunciata individualità. Nel Presto esaspera questa logica di
contrapposizioni, avvalendosi, oltre che della dialettica strumentale, anche di quella tematica, propria della forma sonata.
Il brillante virtuosismo dei solisti, contribuisce a fare di questo movimento iniziale il perno dell'intera composizione, dopo
il quale l'enorme tensione dinamica si stempera con le eleganti serie di variazioni sul sorridente tema del secondo tempo
che costituiscono infatti il momento della serenità trasfigurata. La forma è quella del tema con variazioni. Infine la brillante
tarantella del terzo tempo, il flusso ritmico ininterrotto da moto perpetuo, spezzato solamente, con trovata geniale, da brevi
episodi a modo di corale, prima della rapida conclusione.
PROKOFIEV op. 35 bis
Pur essendo principalmente uno straordinario pianista e avendo arricchito notevolmente la letteratura per il suo strumento,
Sergej Prokof'ev ha dato un contributo molto importante al repertorio violinistico del Novecento, attraverso una serie di
pagine che coprono quasi per intero l'arco della sua attività compositiva. Le Cinque Melodie op. 35 bis rappresentano il
primo importante lavoro di Prokof'ev per violino e pianoforte, precorrendo di circa vent'anni le sue due Sonate, nate fra il
1938 e il 1946 intorno alla carismatica personalità di David Oistrakh, lo straordinario violinista russo che incarnava la rara
e perfetta sintesi fra assoluto dominio tecnico, rigore stilistico e passione. In realtà non si tratta di pezzi originali, ma di
trascrizioni (proprio come accadrà con la Seconda Sonata, nata, su suggerimento di Oistrakh, dalla trascrizione della
Sonata per flauto e pianoforte op. 94): nel 1920, durante una tournée di concerti in California, Prokof'ev aveva composto
le Cinque Melodie senza parole op. 35 per la cantante Nina Kochitz che poco tempo dopo, il 27 marzo del 1921 a New
York, ne fu la prima interprete, con l'autore al pianoforte. Qualche anno dopo, il violinista polacco Pawel Kochanski gli
chiese di trarne una versione per violino e pianoforte. Prokof'ev nel 1925 portò a termine le Cinque Melodie op. 35 bis per
violino e pianoforte, Nel trasportare sul violino queste melodie concepite per la voce umana, Prokofiev, pur sfruttando un
notevole armamentario tecnico - suoni armonici, pizzicati, corde doppie - punta decisamente sulle capacità liriche del
violino, sulla sua possibilità di eseguire lunghissime frasi melodiche in legato. La prima di queste cinque miniature è un
Andante dal tono meditativo che solo poco prima della fine si anima con una breve accensione di forte intensità espressiva.
Segue un suggestivoLento, ma non troppo costruito in forma tripartita: una malinconica melodia dal sapore
inconfondibilmente prokofieviano che emerge dallo scorrevole e discreto accompagnamento del pianoforte incornicia una
sezione centrale dal tono più misterioso e agitato. Anche il terzo brano, Animato, ma non allegro, dopo essersi aperto con
un improvviso slancio appassionato, ritrova in poche battute l'atmosfera meditativa dei primi due brani ed è solo nella
quarta melodia, Allegretto leggero e scherzando, la più breve della raccolta, che l'atmosfera sembra interamente
improntata a una delicata serenità, screziata di un buon umore non privo di ironia. E nonostante la breve parte centrale
più bizzosa e animata, anche dall'Andante non troppo conclusivo emerge la pensosa malinconia che rappresenta la cifra
espressiva fondamentale di queste Cinque Melodie.
Stefano Cometto, violino
Inizia lo studio del violino all'età di 7 anni. Ha conseguito la Laurea di primo livello a pieni voti presso il Conservatorio
statale “G.F. Ghedini” di Cuneo sotto la guida del Maestro Bruno Pignata e successivamente del Maestro Vittorio
Marchese. In seguito, ottenendo una borsa di studio integrale tramite audizione strumentale, è stato ammesso
all'”Università Nazionale di Musica di Bucarest” sotto la guida del Maestro Florin Croitoru, violinista di fama internazionale,
vincitore di 11 concorsi internazionali tra cui l'”International Fritz Kreisler Competition” di Vienna e classificatosi secondo
al prestigioso concorso internazionale “Niccolò Paganini” di Genova. Ha conseguito quindi nel 2010 la laurea di Master
universitario discutendo una tesi riguardante il recital strumentale. Vincendo un'audizione strumentale, ha suonato in
qualità di solista con l'”Orchestra Accademica Universitaria di Bucarest” diretta dal giovane talento emergente Vlad Agachi.
Ha sostenuto recital cameristici in Italia, Germania, Ungheria, Francia e Romania suonando in formazioni di duo, trio e
quartetto patecipando a svariati festival come “Crescendo Accademy” traendone sempre riconoscimenti. Collabora con
diverse orchestre, come ”Orchestra Sinfonica di Savona”, “150rchestra” di Piacenza, “Orchestra Sinfonica di Asti”,
“Orchestra sinfonica di Bordighera” “Orchestra Filarmonica italiana” “Orchestra Pressenda”, “Orchestra Ghedini”,
“Orchestra Bartolomeo Bruni”, Orchestra “Schiller Gymnasium” di Heidenheim, Orchestra Sinfonica della “Crescendo
Accademy of Music” (Ungheria) e tante altre ricoprendo talvolta il ruolo di spalla e collaborando con direttori del calibro di
Mark Foster, Piero Belluggi, Giuseppe Garbarino e Lu Ja. E' docente di violino ed assieme archi presso l'Academia Montis
Regalis a Mondovì.
Alberto Rainetti, pianoforte
Inizia lo studio del pianoforte all' età di 12 anni presso l'istituto musicale Baravalle di Fossano. Ha partecipato a numerosi
concorsi nazionali ed internazionali ottenendo brillanti risultati, fra i quali il primo premio al concorso città di genova nel
1991. Si diploma con il massimo dei voti nel 1997 al conservatorio di Cuneo sotto la guida della professoressa Clelia
Franco. ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass con importanti pianisti come Andrea Lucchesini, Franco Scala,
Walter Kraft. Nel 2002 frequenta un corso alla scuola APM di Saluzzo in collaborazione con l' orchestra della RAI grazie
ad una borsa di studio. Ha tenuto numerosi concerti in formazioni diverse, sia in Italia che all' estero, come solista o in
formazioni da diverse. Ha collaborato con importanti musicisti autori di colonne sonore come Ezio Bosso e Gabriele
Roberto. Collabora con L'Academia Monris Regalis come docente di pianoforte presso la scuola comunale di musica di
Mondovì.
Sabato 15 Novembre 2014 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 - To
BoomBoomBeckett
Cuore di Pietra
Monologo verticale per voce recitante e musica
Voce recitante Nicola Marchitiello
CUORE DI PIETRA
La montagna è lì. E bisogna che qualcuno ci salga, per il semplice fatto che esiste. È un’attrazione che si alimenta di gioia
e di paura, che si annida nel profondo dell’animo, quella che spinge l’uomo a rischiare la propria vita nel tentativo di
raggiungere una vetta. Un punto oltre il quale non ci sia più nulla da scalare. Un roccia oltre la quale: solo aria tersa. Una
passione inesauribile, un desiderio romantico. Persino un certo disagio, un maldestro orgoglio. Finché di montagna non ci
si ammala. E quando ci si ammala l’uomo si trasforma in monte, trasferendo se stesso nella roccia, tentando di aderire
con il proprio profilo al profilo delle vette, di iniettare il proprio sangue nelle venature della terra. Allora una cima diventa
Testa. Una discesa sempre coperta di neve Lingua. Una collina lì, a mezza costa, Spalla. E l’uomo che, come tanti, tenta
di appropriarsi del cuore di pietra della montagna si alza presto, la mattina, prepara lo zaino, ed esce di casa senza
nemmeno salutare i suoi figli. Preferisce farlo al ritorno. Preferisce credere che lo farà al ritorno.
Nicola Marchitiello, nato a Torino, si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Mauro Avogadro
e continua la sua formazione con Carmelo Rifici, Michele Di Mauro, Emiliano Bronzino e Jurij Ferrini. Prende subito parte
allo spettacolo "Tradimenti" di Harold Pinter con Nicoletta Braschi, Enrico Ianniello e Tony Laudadio per la regia di Andrea
Renzi (Teatro Stabile di Torino). Oltre al teatro si divide spesso tra cinema (The Gerber Syndrome), importanti spot
nazionali e fiction TV che lo vedono recitare al fianco di Alessio Boni, Renato Pozzetto, Francesco Pannofino ed Elena
Sofia Ricci.
Il gruppo dei BoomBoomBeckett nasce a Torino nel lontano ‘96. Da li’ sono successe molte cose, la maggior parte legate
alla commistione di parole e musica. Tra gli spettacoli proposti ricordiamo Futbol (che parla di un calcio che non c’e’ piu’),
Uno sparo nel blues (storia noir ambientata nel mondo del jazz) e Fumatori di carta (dove c’e’ una banda di paese che
suona per Cesare Pavese). Portati di fronte al Monte Bianco per la prima volta qualche settimana fa per acclimatarsi in
vista della nuova impresa artistica, i membri del gruppo hanno esclamato ‘Scala ascendente di settima dominante?’
Sabato 20 dicembre ore 21
Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 - To
Domenica 21 dicembre ore 21
Santuario di San Pancrazio
Via San Pancrazio, 3 - Pianezza
Lunedì 22 dicembre ore 21
Sala Mario Operti
Corso Siracusa, 213 - To
A TUTTO STRAUSS
CONCERTO PER LE FESTE 2014
Orchestra da Camera Musicaviva
Direttore Mario Lamberto
Programma di sala
MORGENBLÄTTER op.279
I giornali del mattino Walzer
DAMENSPENDE op.305
Dono per signora Polka
WIENER BONBONS op.307
Caramelle viennesi Walzer
EIN HERZ, EIN SINN op.323
Un cuore, uno spirito Polka Mazur
ROSEN AUS DEM SÜDEN op.388
Rose dal Sud Walzer
ELEKTROPHOR op.297
L’Elettroforo Polka
SCHATZWALZER op.418
Il Walzer del Tesoro Walzer
FIGARO POLKA op.320
La Polka di Figaro Polka
AN DER SCHÖNEN, BLAUEN DONAU op.314
Sul bel Danubio blu Walzer
FREIKUGELN op.326
Rotolarsi liberamente Polka
Mario Lamberto
FANTASIA DI NATALE
RADETZSKY – MARSCH
La marcia di Radetzsky Marcia
WALZER E POLKE DI JOHANN STRAUSS
NELLA REVISIONE E RIDUZIONE PER ORCHESTRA DA CAMERA
DI MARIO LAMBERTO
Dal 1999 ad oggi l’Orchestra Filarmonica di Torino e l'Orchestra Sinfonica di Rivoli hanno commissionato al M° Mario
Lamberto le revisioni e riduzioni per piccola orchestra da camera di Walzer e Polke di Johann Strauss per il seguente
organico orchestrale:
1 Flauto, 1 Oboe, 1 Clarinetto, 1 Fagotto 1 Percussionista e Archi.
L’iniziativa parte dal desiderio di organizzare concerti simili a quello di Capodanno, che da Vienna ogni anno viene
trasmesso in Mondovisione, con la possibilità di portare questo repertorio non solo in importanti città, ma anche in piccoli
centri, in piccole sale, con un piccolo organico e con piccoli costi.
Strauss eseguiva i suoi capolavori nei giardini viennesi con una piccola orchestra da camera e l'autore ha svolto il suo
lavoro pensando di ripresentarli in questa versione ridotta.Sono state realizzate ben 50 elaborazioni per poter avere la
possibilità di rinnovare, ogni anno, il programma dei concerti.
FANTASIA NATALIZIA
di Mario Lamberto
La FANTASIA NATALIZIA è stata commissionata dall’Orchestra Filarmonica di Torino in occasione del Concerto di Natale
organizzato dal Consorzio per la Formazione Universitaria in Economia Aziendale e la Scuola Universitaria di Management
d’Impresa a Pinerolo il 18 dicembre 2000.
Il brano presenta otto famosi brani natalizi (Astro del ciel / Stille Nacht, Adeste Fideles / Venite, fedeli, Deck the hall, Tu
scendi dalle stelle, O Tannebaum, Jingle Bells, Happy Christmas, White Christmas / Bianco Natale) in forma di tema e
variazioni con due stretti nel finale.
Le tonalità dei temi sono esposte in forma ciclica toccando tutte le note della scala diatonica (FA-LA-DO-MI-SOL-SI-REFA e LAb-DO-MIb-SOL-SIb-REb-FA-LAb nella versione per banda).
L’autore ha elaborato due versioni per orchestra: una con un flauto, un oboe, un clarinetto, un fagotto e archi; l’altra con
un flauto, due oboi, due corni e archi.
Ha realizzato una versione per coro e orchestra, una per pianoforte e orchestra, una per quartetto d'archi e orchestra e
una per soprano o voce bianca e orchestra.
Ha strumentato una versione per banda e realizzato le versioni per coro e pianoforte, per soprano o voce bianca e
pianoforte, per tenore e pianoforte. Infine, ha realizzato la versione per l'Ensemble Einaudi.
Sabato 17 gennaio 2015 ore 21
Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 - To
Quartetto TAAG
Tommaso Fracaro, primo violino
Alessandra Deut, secondo violino
Alessandro Curtoni, viola
Giulio Sanna, violoncello
Aspettando il Giorno della Memoria
J.Haydn
Quartetto op. 33 n. 1 in si minore
Allegro moderato,
Scherzo, Andante,
Finale
G.Puccini
Crisantemi
Alla memoria di Amedeo di Savoia Duca d'Aosta
D. Shostakovich
Quartetto op.110 n. 8
Largo,
Allegro molto,
Allegretto,
Largo,
Largo
J.Haydn: Quartetto op. 33 n. 1 in si minore
Questo quartetto inaugura la serie dei sei “quartetti russi”, così chiamati perché dedicati al granduca russo Pavel Petrovic.
La novità di questi brani è costituita dal loro stile, definito dallo stesso Haydn “completamente nuovo e speciale”, e che
costituirà le basi del cosiddetto “stile classico” viennese, portato successivamente a piena maturazione da Mozart e
Beethoven. Proprio nel 1781, anno della composizione dei quartetti russi, Mozart e Haydn stringono amicizia, basata sulla
reciproca stima, e più tardi il giovane Beethoven sarà inviato a Vienna per “ricevere lo spirito di Mozart dalle mani di
Haydn”. Fervente cattolico, Haydn vergava la scritta Laus Deo al termine di ogni composizione; una delle sue opere più
belle ed ispirate è l’oratorio La Creazione, per il quale, contraria- mente alle sue abitudini, volle prendersi più di un anno
di tempo per la sua gestazione.
G.Puccini: Crisantemi, elegia per quartetto d'archi
Quartetto “Crisantemi”, composto da G. PUCCINI nella notte in cui ebbe notizia della morte di Amedeo di Savoia, Duca
d’Aosta (1890). E' una pagina brevissima e quasi sconosciuta, ma va tenuta presente se non altro per la popolarità del
suo autore, che rappresenta, malgrado varie critiche, una delle figure-cardine del suo tempo. Il suo catalogo di musica da
camera, ripetiamo, annovera pochissimi lavori: uno Scherzo in la minore, un Quartetto in re maggiore, alcune Fughe e 3
Minuetti, sempre per la formazione classica di quattro archi. Si tratta - esclusi i 3 Minuetti, riutilizzati in Manon Lescaut di lavori scolastici composti tra il 1880 e il 1883 al Conservatorio di Milano, dove Puccini studiò sotto la guida di Bazzini e
Ponchielli."Crisantemi", è una pagina garbata e commossa, segnata da una mestizia un poco esteriore. Lo svolgimento è
in forma ternaria. Risalta una più controllata e raccolta sezione centrale, che peraltro non contraddice il clima complessivo.
La pagina confluì in Manon 3 anni più tardi.
D. Shostakovich: Quartetto op.110 n. 8.
Questo quartetto, riflette gli anni tragici del totalitarismo comunista, quando il compositore sovietico, in balia di un potere
occhiuto, si trova costretto ad aderire al Partito. Lo stesso Shostakovich considerava questo quartetto alla stregua di un
necrologio del suo compositore. La tradizione riferisce anche che Shostakovich lo abbia scritto in tre giorni, parallelamente
alla stesura della colonna sonora di un film sui bombardamenti di Dresda. La maggior parte del pezzo, in cinque movimenti,
ritaglia citazioni dai precedenti lavori (Sinfonia n.1 op. 10, Concerto n.1 op. 107 per violoncello) e ricorre al motivo, tanto
spesso utilizzato, delle sue iniziali DSCH, secondo la trascrizione delle note per lettera alfabetica. “Nonostante la struttura
a collage, si tratta di un pezzo di grandissimo potere e forza emotiva, oggi uno dei pezzi di Shostakovich più apprezzati
dal pubblico di tutto il mondo. È stato usato tante volte all’interno di colonne sonore di film, come musica di
accompagnamento teatrale, ed è stato arrangiato per altre formazioni strumentali. Tra gli arrangiamenti il più famoso è
quello del direttore Rudolf Barshai, che ha intitolato la sua fortunata versione Chamber Symphony. In questa forma, le è
di solito attribuito il numero op. 110” (Gerard McBurney) Sono stato nella città di Gorhisch e anche alle terme di Gorhisch,
che si trovano nei dintorni della cittadina di Königstein, a quaranta chilometri da Dresda. E’ un posto di una bellezza
indescrivibile. Tra l’altro, è ovvio che sia così: questo posto è chiamato la Svizzera sassone.
IL QUARTETTO TAAG
nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio. L’Ensemble ha partecipato a
numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore”
di F. J. Haydn per il Concorso Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista
Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro Vittoria di Torino. Subito dopo, il
Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino.
Nello stesso anno il quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del M°
Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII Congresso ECMTA, con i docenti
Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e, successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto
di Cremona per la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al momento i giovani
musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia
Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer
con i musicisti del Quartetto di Cremona.
Sabato 31 Gennaio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Corso General Govone, 16/a
Duo Guasco - Oliveri
Concerto per pianoforte a quattro mani
Angela Guasco e Valentina Oliveri, pianoforte
Programma di sala
F.P.Schubert
Fantasia in fa minore op. 103
Allegro molto moderato,
Largo,
Allegro vivace,
C.Debussy
Sei epigrafi antiche
Pour invoquer Pan,
Pour un tombeau sans nom,
Pour que la nuit soit propice,
Pour la danseuse aux crotales,
Pour l'égyptienne,
Pour remercier la pluie au matin
S. Rachmaninov
Sei pezzi op. 11
Barcarola,
Scherzo,
Tema russo,
Valzer,
Romanza,
Gloria
F.Schubert: Fantasia in fa minore op. 103
La propensione di Schubert per la Fantasia intesa in senso romantico come poesia dell'immaginario, naturale espressione
della libertà creatrice, trova ulteriore conferma nella Fantasia in fa minore per pianoforte a quattro mani op. 103 D940,
risalente agli ultimi mesi di vita nel 1828 e pubblicata postuma da Diabelli nel 1829. E davvero musica sognante, poesia
sonora, potrebbe essere definito questo vibrante componimento, per la cifra stilistica che esprime, per il carattere trepido
e affettuoso che comunica, per il sentimento che la ispira e poiché, come è noto, la dedicataria era l'amata ex allieva
Carolina, figlia del conte Esterhàzy, per la quale più di un biografo ricorda come Franz provasse un'attrazione sentimentale:
un amore irrealizzabile, ma l'ultimo, tenero ricordo della vacanza di Zseliz del 1824.
Simile alla Wanderer-Phantasie, questo lavoro si articola in quattro movimenti in una libera forma di sonata. L'AIlegro
molto moderato inizia in tono minore, secondo l'uso ungherese, ma ben presto si arricchisce di modulazioni che slanciano
il discorso melodico. Il Largo in fa diesis minore è una specie di omaggio all'arte italiana, in quanto si sa che proprio in
quell'anno il musicista aveva avuto occasione di ascoltare Paganini e dopo l'Adagio del Secondo Concerto op. 7 del
violinista aveva detto di aver udito cantare un angelo. Lo Scherzo brillante e il Finale rivelano uno Schubert
contrappuntistico quanto mai insolito tanto che il compositore per arrivare a controllare più coscientemente questa
scoperta pensò negli ultimi mesi della sua vita di prendere qualche lezione (c'è chi sostiene però che si trattò di una sola)
dal teorico e didatta austriaco Simon Sechter (1788-1867), che fu tra l'altro maestro di Bruckner e di numerosi artisti
importanti della Vienna musicale del suo tempo.
Duo Guasco – Oliveri, pianoforte
Angela Guasco e Valentina Oliveri sono nate ad Imperia, rispettivamente nel 1988 e nel 1984. Dopo il diploma conseguito
con il massimo dei voti sotto la guida della didatta Lidia Baldecchi Arcuri, frequentano il biennio specialistico ad indirizzo
cameristico presso il Conservatorio di Torino e dall'autunno 2011 si forma il duo nella classe di musica da camera di Marco
Zuccarini. Nel 2012 seguono una masterclass tenuta da Bruno Canino presso il medesimo Conservatorio e nel 2014
frequentano una masterclass tenuta da Enrico Pace. Il duo è stato premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali da
importanti maestri come Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Bruno Canino, Riccardo Risaliti, Massimiliano Damerini:
Concorso "Maria Grazia Vivaldi" di Montalto Ligure 2012 (2° premio), Premio Nazionale delle Arti 2012 (2°premio),
Concorso pianistico "Maria Silvia Folco" di Albenga 2012 e 2013 (2° e 3° premio), Concorso “Mendelssohn” di Alassio (3°
premio). Ha suonato in importanti stagioni e sale quali: Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo, Teatro
Vittoria di Torino, Festival HOP.E presso la Reggia di Venaria Reale, Festival "Liguria in musica" di Rapallo, le Serate
Musicali e i Mercoledì del Conservatorio di Torino, Rassegna di Teatro e Musica presso “Lo Spazio Vuoto” di Imperia,
Rassegna “Il Bello da Sentire”presso la Reggia di Venaria Reale e i Musei Vaticani. Nel 2014 il Duo è stato selezionato
dalla Regione Piemonte per l’attribuzione di concerti attraverso la “Piemonte Live Competition”.
Sabato 14 Febbraio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 - To
Ensamble Badinage
Le Roi s'amuse: musica alla corte di Luigi XIV
Jean Baptiste Lully
estratti da Trio de la Chambre du Roi
Symphonie,
Gavotte,
Menuet,
Les Contrefaiseurs,
Symphonie,
Chaconne
Marin Marais
Suite III
Prelude,
Gavotte en rondeau,
Double Gigue,
Bransle de village,
Rigaudon,
Menuet
Jacques Christophe
Caprice en Trio
Caprice,
Tambourin,
Menuet,
Chaconne
ENSEMBLE BADINAGE
Luisa Besenval flauto traversiere
Arianna Zambon oboe barocco
Gualtiero Marangoni viola da gamba
Fabio Rizza chitarra
Il Trio Badinage propone un assaggio della ricca vita musicale alla corte del Re Sole, attraverso la presentazione, su
strumenti originali, di alcuni fra i più bei brani scritti dai compositori dell'epoca. Il flauto traversiere, l'oboe e la viola da
gamba ci condurranno attraverso gli svaghi e i divertimenti dei reali di Francia, fatti di fantasie, capricci e danze, in
un'unione perfetta di solennità e spensieratezza, fasto e allegria.
Il termine Badinage, che viene solitamente tradotto con "Scherzo", è il nome di una composizione di carattere vivace tipica
dei secoli XVII e XVIII, spesso inserita nelle suite strumentali di danze. Nel linguaggio corrente indica in generale una
facezia, una celia bonaria volta allo svago e all'allegria. Nella Francia di Luigi XIV la musica era protagonista ovunque:
nelle chiese, a corte, nei palazzi nobiliari, ai balli campestri, nelle taverne. Molte erano le dame che si dedicavano al canto,
alla danza, o allo studio di uno strumento musicale, discipline considerate fondamentali nell'educazione delle fanciulle di
buona società. In particolare, a corte si riunivano i principali musicisti dell'epoca. I preferiti dal sovrano componevano gli
ensemble della "Chambre du Roi", che scandivano con le loro esibizioni l'intera vita della corte, animando momenti come
la sveglia, la cena, o il coricarsi del re. Gli spettacoli musicali ed i balli, allestiti con grande frequenza, erano il più sontuoso
passatempo dell'aristocrazia ed il sovrano stesso vi partecipava in qualità di abile ballerino. La danza era al centro dei
divertimenti: famosi erano i grandi balli in maschera, che potevano arrivare a coinvolgere oltre tremila persone.
Per info e contatti: [email protected], 3204684036
Sabato 21 Febbraio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Via General Govone, 16/a
Duo Tedesco – Biagioli
Fabiola Tedesco Violino
Chiara Biagioli pianoforte
L. van Beethoven
Violin Sonata n. 7, op. 30 n. 2
Allegro con brio,
Adagio cantabile,
Scherzo,
Finale
J. Brahms
Violin Sonata n. 3, op. 108
Allegro,
Adagio,
Un poco presto e con sentimento,
Presto agitato
Sabato 14 Febbraio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
QUARTETTO CHITARRISTICO
EXACORDE
Bruno Costa - Massimo Visalli
Pierpaolo Palazzo - Sergio Prada
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 -1750)
Die Kunst der Fuge BWV 1080
L’Arte della Fuga - The Art of Fugue - L’Art de la Fugue
Contrapunctus 1
Contrapunctus 2
Contrapunctus 3
Contrapunctus 4
Contrapunctus 5
Contrapunctus 6 (per Diminutionem) in Stylo Francese
Contrapunctus 7 per Augmentationem et Diminutionem
Contrapunctus 9 alla Duodecima
Contrapunctus 12a (rectus)
Contrapunctus 12b (inversus)
Contrapunctus 14 (incompiuta)
Sabato 8 Marzo 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 – To
Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri
Le donne nella musica e nella lettura
Saffo, poetessa greca VI – VII sec. a.C.
La cosa più bella
H. von Bingen
O cruor sanguinis
Maddalena Casulana
Stavasi il mio bel sol
Isabella Leonarda
Ave regina Coelorum
J. Ines De La Cruz
Madre, la de los primores
Louise Reichardt
Buss Lied
Fanny Mendelssohn
Wandl’ich in dem Wald del Abends
Compiuta Donzella
A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora
Helena Munktell
Maj
Daniela Lepore
Je suis celle
Song of the Underground
Harriet Tubman
Lewis Allen
Strange Fruit
J. Archadelt
Nous voyons che les hommes
K. Kile
God’s gift to women
Il concerto-reading si propone di far conoscere modi differenti di cantare e raccontare l'universo femminile in epoche e
luoghi lontani nel tempo e nello spazio. Il compito è non a caso affidato ad un coro femminile – l’Insieme Polifonico
Femminile San Filippo Neri - che, come tale, è dotato della sensibilità necessaria per interpretare brani scritti per le donne
o ad esse dedicati.
Dall’anno della sua fondazione (1995) l’Insieme si propone come realtà artistica femminile sensibile alle tematiche di
genere. A partire dal 2001 tale specificità si è tradotta nella realizzazione di un concerto-spettacolo appositamente creato
per celebrare la Festa della donna. Il successo e l’interesse dimostrato dalle realtà territoriali nelle precedenti edizioni, ci
spinge a continuare nella divulgazione di forme e materiali di realtà femminili poco conosciute
Lo spettacolo dal titolo Le donne nella musica e nella letteratura, della durata complessiva di 60 minuti circa, comprende
una parte musicale di esecuzione di brani - sia a cappella che con accompagnamento strumentale - intercalata da una
parte letteraria, di recitazione di poesie e testi in prosa di autrici appartenenti a differenti culture e periodi storici. Nella
parte cantata così come in quella recitata, i testi evidenziano come le donne anche nell’arte, fin dai tempi più antichi, siano
sempre state portatrici di una cultura di pace e di amore, denunciando l’orrore della guerra, delle discriminazioni e di ogni
forma di violenza.
Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri
Direttore: Daniela Lepore
Voce Solista: Stefania Cammarata
Organo/Clavicembalo: Aldo Bergamini
CURRICULUM
L’Insieme Polifonico Femminile SAN FILIPPO NERI ha sede a Torino nei locali annessi all’Oratorio omonimo in Via Maria
Vittoria 5.
L’Insieme esegue pagine del repertorio di musica sacra e profana per voci femminili, con particolare predilezione per l’età
rinascimentale e barocca, orientandosi tuttavia anche verso la musica dell’Ottocento e del Novecento. Si cimenta anche
in pezzi della tradizione nordamericana, e, recentemente, in composizioni appositamente scritte. Si avvale della soprano
Stefania Cammarata, formatasi, tra gli altri, presso i Corsi di formazione musicale del Comune di Torino – dove ha studiato
tecnica vocale, canto jazz e canto lirico – e attualmente voce solista della Svoboda Orchestra. L’arpista Daniela Vendemiati
ha svolto la sua attività artistica come prima arpa dell’orchestra del Teatro Regio di Torino. Da alcuni anni collabora ,con
l’Associazione “ Due Fiumi “ ed altre Associazioni torinesi, alla realizzazione di performances di spettacoli teatrali e di
poesia.Partecipa anche stabilmente ai concerti dell’Insieme Polifonico Femminile “ S. Filippo Neri “ come corista e arpista.
L’Insieme svolge regolare attività musicale partecipando a manifestazioni e rassegne indette dai vari Comuni e
Circoscrizioni, dall’Associazione Cori Piemontesi e dall’ASPOR Piemonte di cui è membro dal 2000. Ha vinto la selezione
per la “Rassegna di giovani esecutori di musica del ‘900” promosso dalla Città di Torino nel 1997, ha partecipato alle
“Petites soirées del Circolo della Stampa”, alla XIV rassegna dei “Concerti di musica sacra” curati dall’Associazione Mythos
presso la Cappella dei Mercanti, alla rassegna “Iniziative culturali 2003” presso la Sacra di S. Michele, alla III edizione del
‘Festival Nazionale di musica sacra” di Savona e alla rassegna “A più voci”, organizzata dall’Istituto Musicale Città di Rivoli
presso la Maison Musique.
Parte del repertorio natalizio è stato pubblicato su CD, registrato presso lo studio S.M.C. di Ivrea nella primavera del 2002.
Daniela LEPORE si è diplomata in direzione corale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e si è laureata in disciplina
delle arti musicali presso il DAMS della stessa città. Ha curato il suo perfezionamento partecipando a corsi di
aggiornamento per la direzione e sulla vocalità relativa alla musica rinascimentale e barocca tenuti dall’associazione
culturale ‘Corale Polifonica di Sommariva Bosco’. Ha al suo attivo un’esperienza più che decennale, avendo diretto in
passato la formazione Sintonia, con cui ha partecipato a numerose manifestazioni, e il gruppo Arcadia. Ha collaborato,
per la parte musicale, con il laboratorio teatrale del Liceo Artistico Statale ‘Cottini’ di Torino, con il quale ha vinto più volte
i concorsi di Scuola Superiore di Torino ed il Festival Nazionale del Teatro Scolastico ‘ Elisabetta Turroni’ di Cesena con
menzione particolare per la preparazione delle voci e le musiche originali. Collabora con l’associazione Musica Viva
insegnando propedeutica musicale e corale.
Venerdì 20 Marzo 2015 ore 21.00
Sala Polivalente Mario Operti
Corso Siracusa, 213 - To
Tribute to Glenn Miller
brani originali diventati i maggiori classici della storica Glenn Miller Orchestra
FILARMONICA JAZZ BAND DIRETTA DA SERGIO CHIRICOSTA
La “Filarmonica Jazz Band" è una orchestra stabile fondata nel maggio del 2000 a Pianezza (TO). Nata
dall'incontro casuale di alcuni musicisti, in breve tempo ha accorpato nel suo organico un folto gruppo di
simpatizzanti e amanti del jazz. Il primo concerto fu tenuto il 19 giugno dello stesso anno della fondazione e
riscosse da subito i favori del pubblico e il parere positivo della critica. La scelta del repertorio, gli arrangiamenti,
il modo di porsi verso il pubblico con uno stile coinvolgente è stata giudicata sin dall'inizio la caratteristica
vincente della formazione L'orchestra ha al suo attivo numerosi concerti tenuti sia nel circuito dei locali torinesi,
nei teatri, così come nelle manifestazioni organizzate dalle amministrazioni pubbliche e festival jazz. Partecipa
attivamente a tutte le iniziative con scopi benefici e alla realizzazione di progetti didattici e culturali.
Direttore e arrangiatore è il maestro Sergio Chiricosta.
Formazione: 4 trombe, 5 sax, 4 tromboni, batteria , percussioni, pianoforte, chitarra, basso, voce maschile, voce femminile.
L’orchestra è così composta:








Sergio Chiricosta: Trombone/direzione
Paolo Albano, Elena Urru: voce
Gigi Di Gregorio, Gianni Virone, Enzo Manzione, Mauro Pasquinelli, Daniele Duch, Gilberto Maina, Gianni
Denitto: sax
Aldo Caramellino, Giovanni Distefano, Davide Clementino, Enrico Delaurentis, Marcello Piana, Fabio Piro:
tromboni
Giuseppe Virone, Igor Vigna, Ezio Buri, Riccardo Puntil, Luigi Pregnolato, Danilo Perrero, Cesare Mecca: trombe
Marcello Lavezzo, Guido Canavese: piano
Marco Puxeddu, Roberto Sacchi: batteria
Mauro Battisti, Piero Cresto-Dina, Paolo Gamba, Saverio Miele: Bass
SERGIO CHIRICOSTA
è considerato uno tra i maggiori trombonisti del panorama italiano ed internazionale. Il suo stile e il suo approccio unico
ed originale lo hanno reso inconfondibile nonostante le diverse collaborazioni stilistiche a cui partecipa.
...è nato in provincia di Torino il 10 agosto 1975. Inizia a suonare a 8 anni e a 15, dall’incontro con Giovanni Capriuolo,
inizia la dedizione giornaliera verso la musica. Si è diplomato in trombone e laureato in jazz con il massimo dei voti presso
il conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino. Vincitore della borsa di studio a Siena jazz per i "corsi di alto perfezionamento
jazz", ad Aosta per i "corsi di perfezionamento musicale della scuola superiore di musica della Valle d’Aosta", nella città
di Lanciano per il "seminario internazionale di formazione orchestrale", ha frequentato inoltre corsi di perfezionamento con
trombonisti di fama mondiale tra i quali Roberto Rossi, Claude Chevalier, John Mosca, ecc. Esordisce professionalmente
all’età di 17 anni, spaziando dalla musica classica, funk, jazz, e un anno dopo si qualifica al 2° posto al festival
Internazionale di "Barga jazz". Da allora ha avuto modo di partecipare a incisioni discografiche e a concerti al fianco di
musicisti di calibro internazionale in tutta Italia, Svizzera, Croazia, Belgio, Austria, Francia, U.S.A., Germania suonando
nei più importanti teatri e festival tra i quali: "Bergamo jazz", "Ferrara Jazz Festival", "Pavia Jazz Festival", "Break in Jazz"
di MIlano, "7 giorni in jazz" di Ancona, "Lucca Jazz Festival ", "Arezzo Wave", "Iseo Jazz Festival", "Valtellina Jazz Festival"
di Sondrio, "8° Festival d’opéra Avenches 02" (CH), "Saluzzo Spring Festival", "Tiroler Festpiele Erl 2001" (A), "Fantadia,
Festival Internazionale di multivisione" di Treviso, "Jazz Castello 2005 XII edizione" di Potenza, "Talos Jazz Festival" di
Bari, "Moncalieri Jazz Festival", "Jazz Alta" a Ventimiglia (IM), "49ème – 50ème Festival de jazz Antibes Jouan-Les-Pins"
(FR), "Villa Celimontana Festival Jazz" a Roma, "Alba Jazz 2009", 36° Festival Antibes Génération Virtuoses (FR),
"Festival de musique sacrée" a Monaco, ecc. Attivo inoltre come compositore e arrangiatore, alcuni dei suoi brani sono
stati presi in considarazione dalla Warner Chappel e utilizzati per la realizzazione di una compilation utilizzata nei punti
vendita "Ermenegildo Zegna nel mondo". Attualmente collabora come sideman in svariate formazioni sia in ambito jazz
che classico operistico e si esibisce da leader, con proprie composizioni e arrangiamenti, in trio, quartetto, quintetto e big
band, tra cui la Filarmonica Jazz Band di cui è direttore e arrangiatore. Tra le maggiori collaborazioni troviamo: Dee Dee
Bridgewather, Enrico Intra, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Franco Cerri, Dave Liebman, Bobby Watson, Max Roach, Bob
Brookmayer, Enrico Pierannunzi, Markus Stochausen, Giuseppe Vessicchio, Giovanni Tommaso, Tullio DePiscopo,
Stjepko "Steve" Gut, Paolo Tomelleri, Leora Cashe, Joe Poole, Tony Foster, Flavio Boltro, Pietro Tonolo, Rino Vernizzi,
Harold Danko, Francesco Bearzatti, Orchestra Sinfonica di San Remo ecc.
Nel 2006 realizza il suo primo CD come leader “In front of you” e viene segnalato come uno dei migliori nuovi talenti nel
referendum "Top Jazz 2006" indetto dalla rivista specializzata "MUSICA JAZZ".
Web-site: www.chiricosta.it
Listen: www.soundcloud.it/sergio-chiricosta
Mobile: 0039-3393207096
E-mail: [email protected]
Sabato 28 Marzo 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Doppia P
Flauto e pianoforte dal '700 a oggi
Concerto per flauto e pianoforte
Giacomo Pomponio, flauto
Elettra Pomponio, pianoforte
Programma
J.S.Bach
Suite in si minore
G.P.Telemann
Fantasia in la maggiore per flauto solo
F. Schubert
Introduzione e variazioni sul tema “Ihr Bluemlein alle” op 160 dai
“Muellerliedern” op.25
F. Liszt
Studio da concerto “Un Sospiro”
G. Pomponio
Allegro di sonata, tema, variazioni fuga da M.Ravel
Giacomo Federico Pomponio, flauto
nato a Moncalieri (TO) il 30/03/1992, ha iniziato a studiare flauto all’età di quattro anni presso il Suzuki Talent Center di
Torino con l’insegnante Sara Mangaretto conseguendo il relativo diploma in data 8/06/2004. In questo periodo ha
partecipato, sempre in veste di solista, a vari concerti pubblici organizzati dalla scuola con repertorio prevalentemente
barocco. Nel settembre del 2004 si è iscritto al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino nella classe
del M° E. Egaddi, entrando al quarto anno e diplomandosi il 2/07/2008 con il massimo dei voti. Attualmente frequenta il
Biennio di specializzazione in Flauto a Torino ed è iscritto al 10° anno di Composizione nella classe del M° O. Mula. Ha
partecipato, dal 31 luglio al 6 agosto 2003, ad uno stage di perfezionamento con il M° Giuseppe Nova e il M° Kazutaka
Shimizu come allievo effettivo. Accademia Musicale Chigiana, luglio 2012, allievo effettivo del maestro Patrick Galloi,
Accademia Musicale Chigiana, luglio 2013, allievo effettivo del maestro Patrick Gallois. Collabora da tre anni, in qualità
di aggiunto, con l’Orchestra Giovanile italiana e Coro i “Music Piemontesi” realizzando vari concerti tra cui uno a “Maison
Musique. Ha partecipato a quattro tournées, svoltesi in Austria (agosto 2006), Brasile- Mato Grosso (agosto 2007),
Francia-Spagna-Portogallo (agosto 2009) e Scandinavia (agosto 2010), interpretando,occasionalmente, anche ruoli
solistici. Nel novembre 2012 ha partecipato alla fondazione del quintetto fiati “Pentafiati” di cui è tuttora membro e con cui
ha partecipato a vari concorsi (Stresa, Firenze, Verona) e concerti.
Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte
è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati presso la scuola Suzuki di
Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G. Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta
il decimo anno studiando con il maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki
e a diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e nel 2005 conseguendo
rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo
Musica-Valle Bormida”, conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale
“Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio assoluto. A Pontinvrea ha
partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio.
A Reggio Emilia nel 2008 ha partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio
assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace.
Contatti: [email protected]
Sabato 11 Aprile 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza
Auditorium Orpheu
Corso General Govone, 16/A - Torino
Programma di sala
Quartetto TAAG
L. van Beethoven
Quartetto op. 18 n. 1 F maggiore
Allegro con brio,
Adagio affettuoso e appassionato,
Scherzo, Allegro molto,
Allegro
J. Brahms
Quartetto op. 51 n. In 1 C minore
Allegro, Romanza, Poco Adagio,
Allegro molto moderato e comodo,
Trio: Un poco piu animato, Allegro
I Quartetti per archi di Beethoven sono complessivamente sedici, più la Grande fuga che in origine costituiva il finale
dell'op. 133. Secondo un criterio non solo cronologico, ma di valutazione critica, accettato in linea di massima dagli studiosi
della musica beethoveniana, i Quartetti si possono classificare in tre gruppi distinti: i sei Quartetti dell'op. 18 (1798-1800),
che risentono l'influenza del modello haydniano e mozartiano; i Quartetti del secondo periodo e della maturità, raggruppati
nell'op. 59, n. 1-3, (1805-1806), nell'op. 74 (1809) e nell'op. 95 (1810); e infine gli ultimi Quartetti scritti tra il 1822 e il 1826,
comprendenti le op. 127, 130, 131, 132, 133 e 135. In questi tre momenti della produzione quartettistica si riflette tutta la
parabola artistica del compositore, dalla fase iniziale dell'op. 18, quando è alla ricerca di uno stile personale e si tormenta
per raggiungere la più aderente espressione al proprio io interiore fino alle più ardite soluzioni armoniche e formali
racchiuse nelle ultime opere cameristiche beethovernane. In più, nel Quartetto per archi, il genere che il musicista
predilesse e coltivò intensamente insieme alla Sonata per pianoforte, l'artista racchiuse i suoi pensieri più intimi e riservati,
così da toccare spesso la forma del soliloquio. Non per nulla Paul Bekker, uno dei più documentati biografi del maestro di
Bonn, così scrive nell'esaminare la struttura e la fisionomia dei vari Quartetti, specie quelli appartenenti al cosiddetto terzo
stile: «Questa musica da camera per strumenti ad arco è veramente l'asse della psiche creativa di Beethoven, intorno al
quale tutto il resto si raggruppa a guisa di complemento e di conferma. Nei Quartetti si rispecchia tutta la vita del musicista,
non sotto l'aspetto di confessione personale, quasi di diario, come nell'improvvisazione delle sonate, non nella grandiosa
forma monumentale dello stile sinfonico, bensì nella contemplazione serena, che rinuncia all'aiuto esteriore della virtuosità
e alla monumentalità delle masse sonore dell'orchestra e si limita alla forma, semplice e priva di messa in scena, di colloqui
tra quattro individualità che tra di loro si equivalgono».
Brahms aveva quarant'anni quando si decise a far pubblicare presso l'editore Simrock di Berlino i due Quartetti per archi
dell'op. 51, il n. 1 in do minore e il n. 2 in la minore. A questa determinazione egli giunse dopo molte indecisioni e
ripensamenti, perché non si sentiva abbastanza sicuro di aver acquisito in pieno il linguaggio e la tecnica del quartetto
d'archi, certamente tra le forme più difficili e complesse della musica da camera. Già nel 1853, l'anno del fortunato incontro
con Clara e Robert Schumann, Brahms aveva fatto ascoltare ai due musicisti, che lo avevano accolto come un amico, un
Quartetto in si minore, poco dopo distrutto dallo stesso autore, insoddisfatto di questo suo primo approccio con l'arte
quartettistica. Del resto si sa che sin da giovane Brahms, di spiccata educazione pianistica, pensava di scrivere quartetti
per archi e nella sua corrispondenza con gli amici se ne trovano citati diversi, accompagnati però da riflessioni e commenti
poco lusinghieri, specie per quanto riguarda l'organicità e l'equilibrio formale dei vari tempi. In più occasioni il musicista
aveva eseguito in presenza degli amici schizzi e frammenti di quartetti per archi, commentandoli con queste parole: «Per
me è abbastanza facile comporre, ma ciò che è tremendamente difficile è scartare le note superflue».Il Quartetto in do
minore op. 51 n. 1 in programma stasera, ha una intonazione austera e una tensione drammatica di piglio beethoveniano,
tanto da essere accostato da qualche critico al modello dei "Quartetti Rasoumovsky". L'Allegro iniziale rivela una solida
costruzione strumentale nell'alternanza del primo tema vigoroso e perentorio alla seconda frase più distesamente
cantabile. È stato osservato che il motivo di attacco ricorda il tema di Erda nell'Oro del Reno di Wagner, anche se il
musicista tiene conto soprattutto in questo caso della linea drammatizzante della quartettistica che da Beethoven giunge
all'ultimo Schubert. Una tensione espressiva densa ma contenuta è racchiusa nella Romanza di tono contemplativo e
armoniosamente frastagliata tra lirismo melodico e brevi pause interrogative. Il terzo tempo (Allegro molto moderato e
comodo) è un intermezzo siglato da un umore nordico e vagamente triste, mentre il Trio con il tema su ritmo di valzer
recupera accenti popolareschi viennesi di ascendenza schubertiana. L'Allegro finale riprende il nucleo tematico della
Romanza, secondo il procedimento ciclico che informa l'intero quartetto. Il clima musicale è serrato e appassionato con
cadenze concitate sovrastanti i momenti di più avvolgente dolcezza nell'ambito di uno stile severo e senza evasioni
virtuosistiche.
Il Quartetto TAAG
nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio. L’Ensemble ha partecipato a
numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore”
di F. J. Haydn per il Concorso Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista
Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro Vittoria di Torino. Subito dopo, il
Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino.
Nello stesso anno il quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del M°
Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII Congresso ECMTA, con i docenti
Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e, successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto
di Cremona per la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al momento i giovani
musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia
Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer
con i musicisti del Quartetto di Cremona.
Sabato 18 Aprile 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis
Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13 - Torino
Ensemble Costanzo Festa
“Piacciavi, generosa erculea prole”
L. Ariosto, dedica al cardinale Ippolito d’Este dal prologo dell’ “Orlando Furioso”, 1516
Josquin des Pres (1450-1521)
Mille Regretz
Tu solus
Veni Sancte Spiritus
Il Grillo
Bartolomeo Tromboncino (1470-1535)
(intavolature per organo di Andrea Antico)
Odi celo el mio lamento (organo)
Animoso mio desire (organo)
Dolce ire, dolce sdegni (organo)
Adrian Willaert (1490-1562)
Vecchie Letrose
O dolce vita mia
Antoine Brumel (1460-1513)
Gloria - dalla Missa de la Dominica (organo)
Cipriano de Rore (1516-1565)
Io canterei d'amor
Anchor che col partire
Luzzasco Luzzaschi (1545-1607)
Toccata del quarto tuono (organo)
Ricercare del primo tuono (organo)
Canzona (organo)
Fantasia a quattro sopra Ave Maris Stella (organo)
Giaches de Wert (1535-1596)
Ah dolente partita
Girolamo Frescobaldi (1583- 1643)
Toccata II dal II libro (organo)
Undici partite sopra la Monicha (organo)
Musica alla corte estense di Ferrara
Il programma vuole essere un viaggio ideale nella Ferrara del XVI secolo, intorno agli splendori della corte estense, culla
di una delle più raffinate “civiltà di corte” del rinascimento italiano, tramite le opere di artisti che hanno operato presso di
essa.In un epoca in cui i principi si compiacciono di circondarsi di scrittori, filosofi, pittori e musici, non stupisce la cospiqua
presenza di artisti oltremontani quali Josquin Des Pres, Cipriano de Rore, Adrian Willaert, Antoine Brumel, Giaches de
Wert.Non è un caso che essi siano quasi tutti di origine fiamminga: già dal ‘400 alcuni tra i più importanti contributi dati
alla polifonia vennero infatti dalla Fiandra e dalla regione francese della Borgogna, ma nel corso di due secoli, il centro
geografico di riferimento dello stile praticato si spostò più volte e alla fine del XVI secolo avrebbe appunto traslocato in
Italia, tramite l’importazione di quegli artisti, di fama internazionale, che avrebbero potuto, da un lato, lavorare nei centri
per eccellenza di elaborazione della cultura nel rinascimento, le corti italiane, e dall’altro avrebbero dato il dovuto lustro ai
principi stessi che li ospitavano. Non è da dimenticare l'importante presenza alla corte estense d'un musicista come
Luzzasco Luzzaschi, che studiò musica e composizione con de Rore ed organo con Brumel e fu probabilmente l'autore
delle musiche di scena per opere come l'Aminta del Tasso e per Il Pastor Fido del Guarini; o ancora Bartolomeo
Troboncino, musicista notevole e singolare personaggio a lungo conteso niente meno che da Isabella d’Este, Lucrezia
Borgia ed Alfonso d’Este. Infine il grande Girolamo Frescobaldi: egli nacque e passò la giovinezza a Ferrara, città che
aveva potuto contare nel XVI secolo sulla presenza di alcuni straordinari compositori, come si è detto, attirati lì
dall'attitudine mecenatesca della corte estense. Frescobaldi, che fu in Ferrara allievo di Luzzaschi, suonava clavicembalo
ed organo, di cui era uno dei più celebri virtuosi del suo tempo, tanto da venire soprannominato "monstrum” degli organisti.
Dopo l'acquisizione di Ferrara da parte dello Stato della Chiesa, e la dissoluzione del raffinato ambiente cortese, Girolamo
Frescobaldi, fu accolto a Roma da papa Clemente VIII addirittura come organista in San Pietro.
Bruno Bergamini, organo Nato a Torino nel 1960, dopo aver conseguito i diplomi in Organo e Musica Corale ha seguito
corsi e masterclass con grandi interpreti (C.Rousset, L.Robilliard) ed ha approfondito lo studio della composizione
con Giulio Castagnoli. Dal 1979 è titolare dell’organo Vegezzi-Bossi del Santuario di San Pancrazio in Pianezza (TO). E’
stato docente presso la Scuola Diocesana di Musica Sacra e presso i Corsi di Formazione Musicale della città di Torino.
Ha iniziato molto presto la sua attività di concertista, affiancandola a quella di compositore e direttore di coro. Alcune sue
composizioni sono state commissionate ed eseguite in prestigiose rassegne musicali (Teatro Nuovo, Accademia Sabauda,
Internationale Orgelkonzerte München); la sua Toccata per organo è stata pubblicate dalle Edizioni Bèrben di Ancona.
L’attività di concertista lo ha portato in tutta Italia e in varie nazioni europee (nel Luglio del 2002 ha tenuto un concerto
sul monumentale organo della Sala dei Nobel nelle City House di Stoccolma). Le sue ricerche e gli studi approfonditi sulla
musica organistica italiana lo hanno condotto nel 1999 a realizzare per conto della casa discografica Fonola un CD
interamente dedicato alle diverse scuole italiane del ‘700, che ha ricevuto il massimo punteggio di critica dalla rivista
specializzata Amadeus.
Ensemble Costanzo Festa L'Ensemble vocale e strumentale Costanzo Festa è nato con l'idea di approfondire e dare
voce allo straordinario repertorio antico e rinascimentale italiano ed europeo con un attenzione al recupero della prassi
esecutiva storicamente informata. Grazie all'organico variabile e alla collaborazione con strumentisti professionisti riesce
a spaziare dal repertorio madrigalistico al corale, dalla destinazione sacra alla profana.
Sabato 9 maggio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Fossat - Lamberto
Concerto per pianoforte a quattro mani
Patrizia Fossat e Mario Lamberto, pianoforte
musiche di J.Brahms, R.Wagner, M.Ravel
Programma di Sala
J. Brahms
16 Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani
n. 1 in Si maggiore Tempo giusto
n. 2 in Mi maggiore
n. 3 in sol diesis minore
n. 4 in mi minore Poco sostenuto
n. 5 in Mi maggiore Grazioso
n. 6 in Do diesis maggiore Vivace
n. 7 in do diesis minore Poco più andante
n. 8 in Si bemolle maggiore
n. 9 in re minore
n.10 in Sol maggiore
n.11 in si minore
n.12 in Mi maggiore
n.13 in Do maggiore
n.14 in la minore
n.15 in La maggiore
n.16 in re minore
J. Brahms
6 Danze ungheresi per pianoforte a 4 mani
n.1 in sol minore Allegro molto
n.2 in re minore Allegro non troppo
n.3 in fa maggiore Allegretto
n.4 in fa minore Poco sostenuto
n.5 in fa diesis minore Allegro
n.6 in re bemolle maggiore Vivace
…..........................
R. Wagner
Idillio di Sigfrido per pianoforte a 4 mani
revisione e riduzione di J. Rubinstein
M. Ravel
Ma mère l'Oye per pianoforte a 4 mani
1. Pavane de la Belle au bois dormant
2. Petit Poucet
3. Laideronnette, Impératrice des Pagodes
4. Les entretiens de la Belle et de la Bête
5. Le jardin féerique
I Sedici Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani furono composti da Brahms nel 1865. L'amore per la danza si accorda alla
creatività melodica del compositore, ispirata dalle atmosfere del Ländler (danza popolare tedesca). Vi si trovano pagine
brillanti o malinconiche, di sapore zigano o contrappuntistico, con echi provenienti da Schubert, Schumann e Chopin.
Le Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms agli inizi della sua carriera
musicale. Per guadagnarsi da vivere suonò con piccoli complessi che si esibivano nel porto di Amburgo. A questa
esperienza di genti, culture e musiche eterogenee è da attribuirsi la fonte delle sue prime ispirazioni etnomusicali. Nel
1852, il diciannovenne Brahms iniziò la composizione delle danze ungheresi per puro diletto. Il lavoro continuò sino al
1869, quando a Bonn l'editore Simrock pubblicò i primi due quaderni che raccoglievano le prime dieci composizioni.
Queste ebbero in tutta Europa un notevole successo e furono immediato oggetto delle più svariate trascrizioni. Fritz
Simrock decise allora di pubblicare nel 1880 a Berlino il terzo e il quarto quaderno che, composti rispettivamente di sei e
cinque danze, esaurivano la serie. Nella partitura originale le danze venivano qualificate come ungheresi perché in quel
tempo il folklore magiaro era del tutto sconosciuto e confuso con la musica zigana. Le musiche originarie sono state
rintracciate per quasi tutte le danze: la danza n. 1 ha origine nella Isteni czàrdas di Sárközy; la danza n. 3 riprende la
canzone nuziale Tolnai Lakadalmas di Rizner; la danza n. 4 si ispira alla melodia Kalocsay Emlék; la danza n. 6 trae motivo
da Rózsa Bokor di Adolph Nittinger. Brahms, a testimonianza della sua onestà intellettuale, non diede mai regolare numero
d'opera alle danze ungheresi. Esistono anche le versioni orchestrali (1873) di cui solo la n.1, la n.3 e la n.10 in Fa maggiore
sono sicuramente orchestrate dall'autore.
L'Idillio di Sigfrido (in tedesco Siegfried-Idyll, WWV103) è una composizione per orchestra da camera scritta da Richard
Wagner nel 1870. È stata concepita come regalo di compleanno per la sua seconda moglie Cosima, nell'anno del loro
matrimonio, in seguito alla nascita del loro figlio Siegfried (6 giugno 1869). La prima esecuzione si è tenuta a sorpresa
presso la villa della famiglia Wagner, al risveglio di Cosima, nella mattina di Natale del 1870, nella quale lei festeggiava
anche il suo trentatreesimo compleanno. La musica è fittamente intessuta di sentimenti personali del compositore e del
suo amore per la moglie e la famiglia, ha un carattere molto intimo e sentimentale e la successione degli episodi è
contrassegnata da temi distinti. Il primo tema dell'Idillio verrà riutilizzato nel Sigfrido, come tema di Brunilde (Ewig war ich)
nella scena finale dell'opera, così come altri due temi in Hort der Welt e in Sie ist mir ewig, ist mir immer Erb''. Nella
composizione è presente anche il tema di una antica ninna nanna tedesca, Schlaf, Kindchen, Schlafe (dormi, bimbo,
dormi), trascritta da Wagner nel 1868 prima della nascita di Siegfried. L'orchestrazione originale è contenuta, anche per
via dell'ambiente ristretto nel quale era programmata l'esecuzione, e prevede flauto, oboe, 2 clarinetti, fagotto, 2 corni,
tromba e archi. La versione per pianoforte a 4 mani è stata realizzata da Joseph Rubinstein.
Ma Mère l'Oye ("Mamma Oca") è una suite di Maurice Ravel, originalmente composta per panoforte a 4 mani e
successivamente ampliata e trascritta per orchestra. La versione pianistica, pubblicata nel 1910, è composta di cinque
pezzi, ispirati da altrettante illustrazioni tratte da un libro di fiabe per l'infanzia (di qui il sottotitolo Cinq pièces enfantines).
Pavane de la Belle au bois dormant ("Pavana della Bella addormentata nel bosco"): è una danza lenta in tempo di 4/4,
basata su una semplice melodia dal tono misterioso. Petit poucet ("Pollicino"): è un brano moderato, che utilizza una
lunga successione di bicordi di terza per evocare l'immagine di una camminata solitaria nel bosco. Laideronnette,
Impératrice des pagodes ("Laideronnette, Imperatrice delle pagode"): è una marcia veloce che alterna una sezione
vivace, sviluppata nei registri acuti, a una sezione più lenta e riflessiva, nei registri gravi, secondo lo schema A-B-A.
L'utilizzo dell'armonia quartale e della scala pentatonica le donano una sonorità tipicamente "orientaleggiante". Les
Entretiens de la Belle et la Bête ("Le conversazioni della Bella e la Bestia"): è il brano strutturalmente più complesso
della raccolta, nel quale la raffinatezza della scrittura armonica riesce a trasmettere la sensazione di una delicata serenità
e al tempo stesso di una sottile inquietudine. Le Jardin féerique ("Il giardino fatato"): è un brano moderato, che esordisce
come un corale sommesso e si sviluppa in crescendo fino allo sfolgorante finale, caratterizzato da ampi glissati nei registri
alti. Solo i primi due pezzi derivano direttamente dalla raccolta di fiabe Ma Mère l'Oye di Charles Perrault, mentre gli altri
discendono da altre fonti ( Madame d'Aulnoy per "Laideronnette", Jeanne-Marie Leprince de Beaumont per "La Bella e la
Bestia"; rimane dubbia l'ispirazione del "Giardino fatato"). Questa versione fu scritta per i figli di Ida e Cipa Godebski,
Mimie e Jean. Contrariamente alle speranze dell'autore, non fu possibile affidare la prima esecuzione pubblica ai due
bambini, che furono perciò sostituiti da Jeanne Leleu e Geneviève Durony. Nella sua autobiografia, il compositore afferma:
«Il proposito di evocare in questi pezzi la poesia dell'infanzia mi portò naturalmente a semplificare il mio stile e a raffinare
i miei mezzi espressivi». La suite è piuttosto semplice dal punto di vista tecnico, ma possiede lo stesso rigore formale e la
stessa profondità di ispirazione delle opere più complesse.
Patrizia Fossat inizia lo studio del pianoforte con la Ma Fuga e prosegue poi con il M° Walter Bozzia, ottenendo il massimo
dei voti e la lode nel diploma tradizionale e nella laurea di secondo livello. Consegue la maturità classica e si laurea con il
massimo dei voti presso l’Università di Torino in Lettere moderne con indirizzo musicale con il professor Giorgio Pestelli,
presentando una tesi di laurea dal titolo “Arte e tecnica in Chopin: la pausa come strumento espressivo e strutturale”. In
veste di solista e in duo a quattro mani si piazza ai primi posti in numerosi concorsi nazionali ed internazionali (tra gli altri
Stresa, Osimo, Napoli, Torre Pellice, Genova, Bardolino, Castiglion Fiorentino, Varese Ligure). Tiene concerti solistici e in
duo in diverse rassegne concertistiche (tra le altre le stagioni di Palazzo Bricherasio di Torino, le serate del Circolo
Filarmonico di Asti, gli Incontri Musicali in provincia di Genova, la stagione del Teatro Arnoldi di Alessandria, i Concerti
delConservatorio Cantelli di Novara, le stagioni di Piemonte in musica, il Festival Pianistico Internazionale di Galliate, le
Domeniche di Pavone e le stagioni dell’Auditorium Orpheus di Torino). Nel 2011 registra per Radio Vaticana un’opera di
Bach e partecipa alla registrazione di un cd edito da La Bottega Discantica sugli degli Studi di Alfonso Fumagalli nell’ambito
del progetto “Tasti neri tasti bianchi”, organizzato dal Conservatorio di Novara in collaborazione con vari Conservatori
europei. Frequenta alcune masterclass, tra le quali quelle con i Maestri Jerzy Maciejewsky, Paul Badura Skoda, Giacomo
Fuga, Ettore Borri, Jeffrey Swann e al Castello di Cortanze con Lilya Zilberstein, che la sceglie per tenere il concerto finale
dell’evento. E’ docente di pianoforte presso il Civico Istituto Musicale "Sandro Fuga".
Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro
con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra
dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi
Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir Delman a
Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale
RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e
la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i
Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le
Orchestre da Camera di Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al
Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari.
Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 20092010 è stato nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra da
Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e
Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra
per l’Associazione Musicaviva.
i in Brasile e a Mango, in collaborazione con l'Associazione Musicaviva.
Sabato 16 Maggio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Via Garibaldi, 13
Duo Guarnaccia - Greco
Ottavia Guarnaccia, violino - Cristina Greco, arpa
Marcel Tournier
Due Preludi Romantici op.17
Très lent
Allegro moderato
Camille Saint-Saens
Fantasia op.124
Romance op.37
Astor Piazzolla
Histoire du tango
Cafè 1930
Oblivion
L. M. Tedeschi
Elegia
Ottavia Guarnaccia, violino
inizia lo studio del violino all'età di nove anni presso il Conservatorio L.Canepa di Sassari dove consegue il diploma
nell'anno 2007 sotta la guida del M° D.Brancaleoni. In seguito consegue il diploma accademico di secondo livello presso
il Conservatorio P. Da Palestrina di Cagliari col massimo dei voti sotto la guida del M° C.Masoni. Nel 2006-2007 frequenta
il corso di formazione orchestrale tenuto presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, perfezionandosi sotto la guida
delle prime parti dell'orchestra del teatro stesso, esibendosi in numerosi concerti con l'orchestra del Maggio Formazione
e partecipando a una tournèe in Siria in collaborazione con l'Orchestra Sinfonica Siriana. Dal 2008 al 2010 è iscritta ai
corsi speciali della Scuola di Musica di Fiesole nella classe del M° F.Cusano. Dal 2010 al 2012 studia col M° O.Semchuk
e il M° K. Milyavskaya presso l'Accademia Musicale di Firenze, parallelamente partecipa al corso di Musica da Camera
tenuto dal M° P.Vincenzi in duo con pianoforte. Nel 2012 ha eseguito il brano "Metamorphosen" di R.Strauss per ventitrè
archi solisti per una produzione del Teatro Lirico di Cagliari sotto la direzione del M° G.Korsten nell'ottobre 2012 ha
collaborato con l'Orchestra do Norte di Amarante in Portogallo. Ha collaborato e collabora tuttora anche con altre orchestre
come l'Orchestra Gams Firenze, la Sinfonietta Monteverdi di Cagliari, l'Orchestra del Conservatorio di Cagliari, l'Orchestra
Galilei della Scuola di Musica di Fiesole, l'Orchestra Sinfonica d'Aosta, l'orchestra dell'Ente M.L De Carolis, l'Orchestra
Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago, la 150Orchestra di Piacenza, l'orchestra dell'associazione Spazio
Musica di Genova, l'Orchestra Symphonia Italiana di Brescia, Orchestra fondazione Crt Torino, Orchestra do norte
(portogallo). Nel 2013 ha ottenuto la borsa di studio nell'ambito del progetto "Master de talenti musicali" della Fondazione
CRT(Torino). E' risultata prima idonea all'audizione per l'orchestra Academy of art foundation di Como; Suonando nel
ruolo di spalla dell'orchestra nel concerto innaugurale tenutosi a Como nel Maggio 2013 con il violinista Francesco Manara
come direttore e solista. Ha recentemente partecipato al corso di abilitazione all'insegnamento del Metodo Suzuki presso
l'Istituto Suzuki Italiano di Torino sotto la guida di L.Mosca e V. Ceri, conseguendo il primo livello. Attualmente si sta
perfezionando sotto la guida del M. Roberto Ranfaldi presso l' Accademia Perosi di Biella. Insegna violino presso la Scuola
Suzuki di Pavia e l'Associazione Musicaviva di Torino.
Cristina Greco, arpa
Inizia lo studio della musica a sei anni. Si diploma presso il Conservatorio "G. P. da Palestrina" di Cagliari in Arpa con il
massimo dei voti e la lode, in Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti, in Composizione e, prima donna
in Sardegna, in Direzione d'orchestra. Consegue la laurea di II livello in Direzione d'orchestra con il massimo dei voti e la
lode. Presso il Conservatorio "A. Boito" di Parma consegue il diploma in Strumentazione per banda. Vincitrice della borsa
di studio francese "Fondazione Zaleski" e della borsa di studio della Regione Sardegna "Master and back", si perfeziona
in Arpa con Isabelle Perrin presso l'Ecole Normale de Musique "A. Cortot" di Parigi dove nel 2009 consegue il "Diplôme
d'execution".
Frequenta numerose masterclass con docenti di chiara fama come Maria Rosa Calvo-Manzano per l'arpa, Michel Van Der
Aa e Ivan Fedele per la composizione, Nicolas Pasquet, Maurizio Arena, Daniele Agiman per la direzione d'orchestra e
Lorenzo Della Fonte per la direzione d'orchestre di fiati. Si esibisce come arpista sia in recital solistici sia in formazioni
cameristiche. Ha suonato in Francia, Belgio, Svizzera e in svariate città italiane.
Accanto all'attività d'interprete affianca quella di compositrice di musiche di scena per spettacoli teatrali che sono state
riprodotte in numerosi circuiti regionali e nazionali di teatro. Dal 2007 al 2014 ha ricoperto il ruolo di direttore musicale del
"Teatro Instabile" di Paulilatino (Or), Teatro Stabile d'Innovazione. Si esibisce anche come direttore d'orchestra, tra i
programmi diretti: "Il Barbiere di Siviglia" di G. Rossini, "Il Filosofo di campagna" di B. Galuppi nella rielaborazione di E.
Wolf-Ferrari, "L'Oca del Cairo" di W. A. Mozart, "The Lark Ascending" di R. Vaughan Williams, "Serenata per archi" di P.
Tchaikosky.
Nel 2013 è stata assistente del Direttore d'Orchestra Anthony Bramall per l'allestimento di "I Shardana" di Ennio Porrino
per la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari.
Dal 2008 al 2014 è stata direttore artistico della Scuola Civica Intercomunale
di Musica "G. P. Cartocci" di Paulilatino, scuola che ha al suo attivo 280 allievi.
Venerdì 22 Maggio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Teatro Orpheus
Corso General Govone, 16/a
Elettra Pomponio, pianoforte
Programma di Sala
J.S Bach
Toccata in mi minore n.5
L. van Beethoven
32 variazioni in do minore
J. Brahms
variazioni sopra un tema di Paganini vol. II
F. Liszt
Studio da concerto "Un Sopiro"
C. Debussy
Estampes- Pagodes,
La soiree dans Granade,
Jardins sous la ploui
Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte
è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati presso la scuola Suzuki di
Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G. Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta
il decimo anno studiando con il maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki
e a diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e nel 2005 conseguendo
rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo
Musica-Valle Bormida”, conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale
“Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio assoluto. A Pontinvrea ha
partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio.
A Reggio Emilia nel 2008 ha partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio
assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace.
Sabato 6 Giugno 2015 ore 21,00
Educatorio della Provvidenza - Audotorium Orpheus
Duo Genot - Sanna
Un viaggio in Italia
sulle ali di un violoncello e pianoforte
Giulio Sanna, violoncello
Massimiliano Gènot, pianoforte
G. Frescobaldi/G.Cassadò
Toccata per violoncello e pianoforte
L. Boccherini
Cello Sonata n. 6 in la maggiore
G.Verdi
Dall’”Otello”-“Ave Maria” Trascrizione per violoncello e pianoforte
G. A. Fano
Andante Sostenuto
F. Cilea
Sonata per violoncello e pianoforte
L. Sinigaglia
Romanza – Umoresque
G. Sollima
Alone
G. D’Angelo
Kurubi
Un viaggio nella musica italiana per violoncello e pianoforte, che inizia addirittura da Frescobaldi, quando il violoncello
non aveva ancora raggiunto la sua forma attuale, e giunge sino alla contemporaneità, dove lo strumento sembra
riacquistare una seconda giovinezza, soprattutto grazie all' estro creativo di compositori come Giovanni Sollima e
Giuseppe d' Angelo, che mescolano sapientemente i sapori della musica etnica e minimale con la perizia degli antichi
maestri italiani del contrappunto. Ma anche un' occasione per gustare la vocazione lirica dello strumento attraverso i
grandi operisti Verdi e Cilea, e pagine ancora più rare e preziose di Fano e Sinigaglia.
Massimiliano Génot, pianoforte
nasce a Pinerolo dove inizia i suoi studi musicali presso il civico Istituto “ Corelli” con il maestro Gianni Sartorio.A sedici
anni si diploma in pianoforte e successivamente in composizione presso il Conservatorio “Verdi” di Torino. Si perfeziona
con Aldo Ciccolini all' Accademia di Biella, poi con Maria Tipo al Conservatorio Superiore di Ginevra ottenendo il “Premier
Prix de Virtuosité avec distinction” ed infine con Lazar Berman. Si specializza in storia e teoria dell’interpretazione con
Piero Rattalino. Riscopre la qualità estetica de “La Scuola della velocità” op. 299 di Carl Czerny e la registra in prima
mondiale alle velocità originali. Vince numerosi premi in concorsi internazionali, tra i quali il Ferruccio Busoni del 1994 ed
il Rina Sala Gallo del 1996. A Bayreuth presenta sul pianoforte di Wagner sue personali trascrizioni da opere di Verdi e
Wagner ed i melologhi di Liszt con il baritono Franz Mazura. Riscopre i Lieder di Leone Sinigaglia e li registra con il soprano
Anja Kampe. Ama e pratica l'' improvvisazione. Il suo repertorio spazia dai grandi classici sino al Jazz, con una particolare
attenzione per i compositori ingiustamente dimenticati, la prassi sugli strumenti storici ed il repertorio per due pianoforti.
E' stato più volte in Sudamerica ed in Giappone. E' stato invitato da Festival quali il “ Maggio Musicale Fiorentino”,“
Settembre Musica”, il” Teatro Regio “di Torino, Il Teatro della Fenice di Venezia, Villa Wahnfried di Bayreuth, Il Teatro
Comunale di Bologna, la Musashino Foundation di Tokyo, il Gasteig di Monaco, etc. Ha suonato come solista con L'
Orchestra del Maggio Fiorentino, l' Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, l' Orchestra Sinfonica Siciliana,
l' Orchestra Sinfonica Nazionale dell' Ecuador, etc. Le sue composizioni pianistiche sono disponibili su cd e pubblicate da
Ed. Sconfinarte. E' stato direttore artistico dell' Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese e dell'
Associazione Musicaviva.
Giulio Sanna, Violoncello
Nato a Torino nel 1994, inizia lo studio del violoncello con il M° Serghei Culicov, all’età di 8 anni viene ammesso al
Conservatorio G. Verdi di Torino nella cattedra del M° Sergio Patria e dal 2006 ha studiato nella classe del M° Massimo
Macrì con il quale si diploma con il massimo dei voti. Ha Vinto il 1° Premio nel Concorso Rovere d’Oro ,il 2° Premio al
Concorso Internazionale Carlo Mosso di Alessandria. Nel 2011 si è classificato al I° posto nell’Audizione Interna del
Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino categoria Solisti che gli è valsa l’esecuzione di n. 2 concerti da solista con la
Camerata Ducale. In Maggio 2011 gli è stata conferita dal Lions Regio di Torino la Borsa di Studio Adelina FERRI. Nel
2012 vince il II° posto al Concorso per violoncello organizzato dal Lions Club e svolto a Nizza (Francia). Nel 2012 vince
con il gruppo da camera Wolf Quintett il I° Premio con votazione 100/100 al Concorso Internazionale Città di Asti. Dal
2011 è Violoncellista del Quartetto TAAG con il quale, ammeso presso la prestigiosa Fondazione Walter Stauffer studia
con il Quartetto di Cremona. Con il Quartetto TAAG vince il primo premio assoluto per musica da camera al concorso
Premio Pugnani 2012, ha suonato in Mi-To per la città nel 2012 e in Mi-To 2013. Ha collaborato con Orchestra dei
Giovani Talenti della Fondazione CRT, con la Cei-Youth Orchestra, con l’Orchestra Filarmonica Italiana, con la l’Orchestra
Camerata Ducale, con l’Orchestra Filarmonica di Torino e con l’Orchestra filarmonica di Asti. Suona in duo con il pianista
Massimiliano Génot con il quale in collaborazione con il Conservatorio di Torino ha anche partecipato alla manifestazione
Suona Italiano, nata dalla collaborazione tra Governo Italiano e Francese, con il concerto che si è tenuto presso l’Institut
Culturel Italien de Marseille. Attualmente si sta perfezionando con la M° Natalia Gutman presso la Scuola di Musica di
Fiesole.
Venerdì 19 Giugno 2015 ore 21.00
Sala Polivalente Mario Operti
Sabato 20 Giugno 2015 ore 21.00
Santuario di San Pancrazio
Orchestra da Camera MUSICAVIVA
Direttore Mario Lamberto
Musiche di J.Sibelius, G. Holst, E.Elgar
H. Purcell-B. Britten
E. Elgar
Ciaccona per archi
Serenata per archi in mi minore op.20
Allegro piacevole
Larghetto
Allegretto
-----------------------------------------------------------------G. Holst
St. Paul's Suite op. 29 n.2
Jig Vivace
Ostinato Presto
Intermezzo Andante con moto
Finale (The Dargason) Allegro
Non si sa quando Purcell compose questa Ciaccona per archi né per quale occasione. Fu probabilmente scritta come
musica per un dramma, dal grave e severo carattere. La partitura autografa è conservata al British Museum di Londra ed
è stata elaborata da Britten come esperienza esecutiva, inserendo la propria interpretazione con dinamiche, fraseggi e
fioriture. Quest'anno ricorre il 150 anniversario della nascita di Jean Sibelius. L' Andante Festivo è una composizione
originariamente scritta per quartetto d'archi nel 1922 e rielaborata nel 1938 per orchestra d'archi e timpani. Simile ad un
corale finnico, è costruito come un flusso continuo di frasi melodiche che scorrono una dentro l'altra. La Romance in Do
Maggiore op.42 è stata composta nel 1903 ed è un affascinante brano tripartito, con una caratteristica melodia non
tipicamente finnica.
La Serenata per archi in mi minore op.20 è una composizione per orchestra d'archi in tre brevi movimenti di Edward
Elgar. E' stata scritta nel marzo 1892 e la prima esecuzione avvenne in privato in quello stesso anno, con la Worcerster
Ladies 'Orchestral Class diretta dal compositore, mentre la sua prima esecuzione pubblica ebbe luogo in Belgio, ad
Anversa, il 21 luglio 1896. E' dedicata al costruttore di organi e appassionato musicista dilettante Edward W. Whinfield.
Anche se non formalmente pubblicata fino al 1892, la Serenata si crede possa essere una rielaborazione di una suite che
Elgar aveva scritto qualche anno prima. E' pervasa da un fascino giovanile ma dimostra uno sviluppo verso una maturità
musicale completa ed Elgar stesso si dichiarava soddisfatto di questa sua composizione. Il Larghetto centrale contiene la
scrittura più bella e più matura del brano, che rimane tra i più eseguiti di tutta la sua musica.
La St. Paul's Suite op.29 n.2 è una suite per orchestra d'archi composta da Gustav Holst nel 1912 e pubblicata, dopo
alcune revisioni, nel 1922. Prende il nome dalla St. Paul's Girls' School, un istituto scolastico londinese presso il quale
Holst è stato direttore musicale dal 1905 al 1934. È la più famosa composizione scritta da Holst per i suoi studenti ed è
stata dedicata in segno di gratitudine, in quanto la scuola aveva costruito per lui uno studio insonorizzato. È stata composta
per orchestra d'archi, ma Holst stesso ha aggiunto delle parti per fiati, in maniera tale da coinvolgere un maggior numero
di studenti. La Jig è una vivace danza che presenta l'alternanza di tempo in 6/8 e in 9/8. L'Ostinato inizia con una
figurazione che viene esposta dai secondi violini e che si protrae per tutta la durata del movimento; il tema principale è
introdotto dal violino solista. Nell'Intermezzo, chiamato "Dance" nel manoscritto, il violino solista introduce il tema sopra il
pizzicato degli archi, duettando poi con la viola solista; segue una parte più sostenuta (Vivace), quindi il tema iniziale viene
suonato dal quartetto di solisti. Il Finale è un arrangiamento della "Fantasia on the Dargason" dalla sua Seconda suite in
fa per banda militare; il tema iniziale, derivante da una canzone popolare (Dargason), viene proposto prima piano e poi
gradualmente più forte. I violoncelli introducono poi il secondo tema, tratto da un'altra canzone popolare (Greensleves), e
i due temi si sovrappongono alla fine del movimento.
Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro
con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra
dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi
Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir Delman a
Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale
RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e
la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i
Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le
Orchestre da Camera di Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al
Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari.
Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti
2009-2010 è stato nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra
da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale
e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra
in Brasile e a Mango, in collaborazione con l'Associazione Musicaviva.
L'Orchestra Musicaviva si è costituita nel dicembre del 2013 per volontà degli stessi musicisti che la compongono. Il
direttore d'orchestra principale è il M° Mario Lamberto, docente di Direzione d'Orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Torino. Ha collaborato con musicisti ospiti di chiara fama e ha eseguito concerti con le revisioni di Polke e Valzer
di J. Strauss realizzate da Mario Lamberto, l'Idillio di Sigfrido di Wagner, il Konzertsatz di Clara Schumann con la pianista
Patrizia Fossat, la Serenata di Čajkovskij. Ha interpretato i concerti per 2, 3, 4 violini e le Quattro Stagioni di Vivaldi con il
M° Sergio Lamberto, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e primo violino dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, e con i violinisti Elisabetta Fornaresio, Vittorio Sebeglia, Paolo Chiesa e il violoncellista Giulio Sanna.
L’Orchestra Musicaviva collabora con il Coro Lirico Francesco Tamagno diretto dal Maestro Sergio Merletti.
Sabato 27 Giugno 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Natura Sonoris Trio
Roberta Nobile, Alice Sabbadin e Ludovico Degli Innocenti, flauti
I Parte
V. De Michelis
(1825-1891)
L'Avvenire?...
F. Kuhlau
(1786–1832)
Trio in sol min. op.13 n°2
I. Allegro non tanto
II Allegro con moto
K. Kummer:
(1795-1870)
Flute Trio, op. 24
II parte
F. Mendelssohn
(1809-1847)
Scherzo from A Midsummer Night's
Dream op.21 (trascrizione a cura di Simone Tonin)
P. Mascagni
(1863-1945)
Cavalleria Rusticana (trascrizione a cura di Simone Tonin)
F. Kuhlau
(1786-1832)
Grand Trio in mi min. op.86 n°1
I.Allegro
John Clinton:
(1809-1864)
Flute Trio N°2
Natura Sonoris - Trio di Flauti
Nasce nel 2012 in occasione della rassegna televisiva “Conservatori a Confronto” presentata su Rai Uno all’interno del
programma “UnoMattina in Famiglia”, circostanza in cui i tre giovani flautisti si sono potuti esibire per poi decidere di
continuare un percorso musicale ed artistico insieme.Han preso parte alle stagioni concertistiche dell’Associazione
“Orchestra Giovanile della Saccisica” di Piove di Sacco (PD) e degli Amici della Musica di Roma. Nel 2013 hanno ottenuto
il 2° Premio al VI Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Città di Piove di Sacco” per la categoria di musica da
camera.Nel maggio 2014 ha partecipato alla rassegna flautistica “Pollini Flute Day” organizzata dai docenti di flauto dei
Conservatori di Padova Claudio Montafia e Daniele Ruggieri, evento in cui, assieme ad altri flautisti allievi ed ex allievi
delle classi del Conservatorio padovano, ha presentato il cd inciso per la casa discografica Velut Luna incentrato sulle
musiche per flauto del compositore Adriano Lincetto. Ha suonato prime esecuzioni di numerose trascrizioni del
giovanissimo compositore padovano Simone Tonin col quale il trio collabora.