Listino 2015 - giorgio bretschneider editore

GIORGIO BRETSCHNEIDER EDITORE
ARCHEOLOGIA - ARCHAEOLOGY | STORIA ED EPIGRAFIA - HISTORY & EPIGRAPHY | MEDIOEVO - MEDIEVAL STUDIES
PERIODICI - JOURNALS | CONDIZIONI DI VENDITA - SALES CONDITIONS
Novità Bibliografiche - New and Forthcoming books - 2015
La collezione di antichità Pallavicini Rospigliosi
Jorge Tomás García
Laura Ficuciello
Pausias de Sición
A cura di D. Candilio e M. De Angelis d’Ossat
La obra de Pausias de Sición supone un extraordinario ejemplo de las
manifestaciones pictóricas más relevantes
en el decisivo siglo IV a.C. para el arte
griego. A través de un recorrido por su
técnica, su metodología, el itinerario de
algunas de sus obras o los lugares en
los que podemos situar su producción
artística, el legado de Pausias conforma
un conglomerado de influencias: recoge y
perfecciona la tradición de la escuela de
pintura de Sición, y anticipa la pintura
del Helenismo. Este libro pretende realizar el análisis más detallado que se
ha hecho hasta la fecha sobre la obra,
el estilo y la repercusión de la obra de
Pausias de Sición.
Lemnos. Cultura, storia, archeologia, topografia di un’isola del nordEgeo
Premessa (Daniela Candilio, Matilde De
Angelis d’Ossat); Abbreviazioni archivistiche e bibliografiche. La collezione
(Daniela Candilio): Le antichità del Giardino di Montecavallo nel XVII secolo;
Le antichità del Palazzo Pallavicini Rospigliosi nel XVIII secolo; Le vicende
del xix e xx secolo. Il catalogo (Daniela Candilio, Matilde De Angelis d’Ossat,
Maria Grazia Granino Cecere, Emanuela
Paribeni): I. Piccolo cortile; II. Grande
cortile; III. Giardino con fontana (Teatro d’Acqua); IV. Giardino dell’Aurora;
V. Casino dell’Aurora. Parete esterna; VI.
Casino dell’Aurora. Interno; VII. Appartamenti. Sala del Trono; VIII. Appartamenti. Sala da ballo detta dei Dipinti
di Mario Dei Fiori; IX. Appartamenti.
Corridoio dell’Aurora; X: Appartamenti.
Sala del Cavallo; XI. Sede della Coldiretti. Atrio; XII. Sede della Coldiretti.
Sala Conferenze; XIII. Sede della Coldiretti. Sala del Presidente; XIV. Sede
della Coldiretti. Sala della Giunta; XV.
Sede della Coldiretti. Sala I piano; XVI.
Scalone d’Onore; La ricerca d’archivio
(Antonella Parisi): Introduzione; Appendice documentaria. Indice degli artisti e
dei personaggi dal secolo XIV; Elenco
delle illustrazioni; Figure; Tavole.
«Monumenti Antichi» vol. LXXI
serie miscellanea XVII
cm 24 × 34
pp. 229; Tavv. XC f.t.
2014 - isbn 978-88-7689-283-7
Euro 220,00
Introducción; 1. Pausias y su tiempo;
2. Lugares y obras; Methe y Eros en el
Tholos de Epidauro; Glícera y la pintura
de flores; Immolatio boum; Pinturas para el
Pabellón de Ptolomeo II; Restauración
de las pinturas de Polignoto en Tespis;
La pintura pornográfica de Pausias; 3.
Técnica, composición y estilo; El
nacimiento de la pintura como τέχνη
en Sición; La encáustica o pintura a la
cera; Pausias y la decoración funeraria;
La figura femenina en las cráteras de
Apulia; La nueva perspectiva en la
immolatio boum; Recepción en Roma del
estilo de Pausias; Fijación de un modelo
iconográfico; 4. Testimonios Literarios;
Notas; Bibliografía; Figuras
«Maestri dell’Arte Classica» 4
cm 14,5 × 21
2015
In preparazione
~ 1 ~
Prefazione (E. Greco); Premessa; Ringraziamenti; Nota introduttiva. 1. La
storia delle ricerche e degli scavi - I.
Le prime esplorazioni; II. Le indagini
della Scuola Archeologica Italiana
a Lemno: La prima fase delle ricerche;
Le indagini della Scuola Archeologica
Italiana a Lemno dopo la guerra; La
nuova fase delle indagini ad Hephaistia
(2001-2011); III. Gli scavi dell’Eforia. 2. L’esame e l’interpretazione delle evidenze - IV. L’età arcaica (fine
VIII-VI sec. a.C.): Il problema storico
del popolamento ‘indigeno’ di Lemno;
Le fonti letterarie: l’identità dei ‘PelasgiTirreni’; L’antico quadro storico-ambientale; La documentazione archeologica; Fase II. L’età arcaica (seconda metà
VII-fine VI sec. a.C.); Il problema della
stele di Kaminia; Conclusioni. V. L’età
classica (V-IV sec. a.C.): La conquista
di Milziade e il problema della cleruchia
ateniese: le fonti letterarie ed epigrafiche; La documentazione archeologica.
VI. L’età ellenistica (III sec. a.C. - I
sec. a.C.): Le fonti letterarie; La documentazione archeologica; Conclusioni.
VII. L’età romana (I-III sec. d.C.) e il
periodo tardo antico: Le fonti letterarie ed epigrafiche; La documentazione
archeologica; Conclusioni. Appendice:
Il quadro ambientale (E. Farinetti); Introduzione topografico-geomorfologica;
Indici; Bibliografia; Tavole.
«Monografie della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in
Oriente» XX, 1/1; «Lemno 1,1»
cm 21 × 31
pp. 439, Tavv. XV a colori
2013 - isbn 978-960-9559-03-4
Euro 90,00
pp. 550, Figg. 336 b/n;
Tavv. XVI a colori
2013 - isbn 978-88-7689-279-0
Euro 270,00
Marco Giuman
Finziade I.
Scavi sul Monte Sant’Angelo di
Licata (2003 /2005)
A cura di G. F. La Torre, F. Mollo
Il volume intende presentare l’edizione definitiva dello scavo di un ampio
settore dell’abitato ellenistico di Monte
Sant’Angelo di Licata (Agrigento), sito
nel quale si riconosce la città di Finziade,
fondata, secondo Diodoro Siculo nel 282
a.C. dal tiranno di Agrigento Phintias
quale nuova sede dei Geloi superstiti
alla distruzione della loro città, avvenuta qualche anno prima ad opera dei
Mamertini, probabilmente su istigazione
dello stesso Phintias.
Lo scavo, effettuato nel periodo 20032005, ha interessato un ampio settore
dell’abitato ellenistico, indagato in maniera estensiva intorno ai due vani della
casa 1 già oggetto di precedenti fortunate
indagini da parte della Soprintendenza
nel 1994 e nel 1998. L’opportunità di
poter esplorare in estensione un ampio
settore del versante meridionale del Monte Sant’Angelo ha permesso di raccogliere
una cospicua serie di dati di notevole
importanza per la comprensione delle fasi
di vita della città e della sua organizzazione urbana. I risultati dello scavo,
che qui si presentano, sono di notevole
importanza anche per le questioni che attengono l’architettura domestica di epoca
ellenistica, i relativi sistemi di decorazione
parietale e pavimentale, nonché le associazioni ceramiche rinvenute nei numerosi strati sigillati restituiti dallo scavo.
I. Lo scavo; II. Gli apparati decorativi
delle case del periodo II; III. I materiali; IV. Dallo scavo alla ricostruzione
storica; I contesti: le tabelle dei materiali;
Illustrazioni.
«Archaeologica» 172
cm 22 × 30
Archeologia dello sguardo. Fascinazione e baskania nel mondo classico
Prefazione. I. Occhio, malocchio…:
Lo specchio dell’anima?; Discutendo
amabilmente di malasorte, menagrami
e iatture varie; Toccare con lo sguardo; Appendice. II. Tutto chiudi negli occhi: Attraverso gli occhi distilli
il desiderio; Oculosque in morte minaces?. III. Vedere oltre, vedere troppo:
L’insostenibile sguardo degli dei; Medusa: la morte nello sguardo; Interiectum.
La morte di pietra. IV. Altri mondi in
altri sguardi: Ritratto di donna velata;
Tra malefemmine, esotismi e singolarissimi animali; La «progenie di malocchio
funesta». V. De praefascinandis rebus:
Gobbi, corna, falli e altre amenità; Medicus invidiar, ovvero essere dotati di un
certo fascino; Quel «morso di un dolore
occulto che porta angoscia»; Appendice
iconografica (Chiara Pilo); Bibliografia;
Indice dei nomi propri antichi; Indice
delle fonti antiche; Tavole.
«Archaeologica» 173
cm 17 × 24
pp. xv-185; Tavv. XXIV f.t.
2013 - isbn 978-88-7689-276-9
Euro 95,00 (disponibile anche e-book)
Kroton. Nuove ricerche nella polis
achea e nel suo territorio
A cura di R. Spadea
Il volume rende noti gli esiti dell’intensa attività archeologica portata avanti
per un trentennio a Crotone dall’Ufficio
Scavi della Soprintendenza e rappresenta
una tappa significativa nella storia degli studi sull’antica città magno-greca.
Si tratta infatti di un grande quadro di
sintesi delle conoscenze topografiche e
~ 2 ~
urbanistiche acquisite, arricchito da approfondimenti su temi altrettanto cruciali
per la restituzione dell’immagine storica
e culturale dell’antica Kroton.
Nella sua lunga, plurimillenaria esistenza Crotone ha continuato a vivere
su sé stessa e a rielaborare il suo passato.
Come sempre, l’archeologia urbana apre
spiragli, mai scene aperte, ed è inevitabile
che tanti restino i problemi e gli interrogativi irrisolti. Ma dai dati pubblicati
in questo volume si può proseguire nel
quotidiano lavoro di tutela con maggiore
consapevolezza, con maggiore attenzione
ad ogni indizio e con più solido metodo
per tentare di sciogliere almeno in parte
alcuni nodi. La ricerca e le nuove scoperte non conoscono soste in una città
viva come Crotone, non solo a causa
degli interventi di emergenza e di tutela
nei cantieri edilizi, ma anche grazie a
grandi progetti di valorizzazione, alcuni
in corso, altri di prossimo avvio, che si
spera possano far emergere agli occhi del
grande pubblico tutta la straordinaria ricchezza del passato della città, così come
questo volume lo fa per il pubblico degli
specialisti.
Prefazione; Premessa; Nota del curatore.
Topografia e urbanistica: R. Spadea,
Note topografiche di introduzione; A.
Racheli, Continuità e discontinuità
nella struttura della città: l’area meridionale dell’antica Kroton; G. Verbicaro, Aree residenziali ed officine ceramiche di Crotone antica: un contributo
sull’organizzazione dello spazio urbano nel quartiere centrale della polis tra
l’VIII secolo a.C. e il III secolo a.C.;
E. Lippolis, R. Stocco, Pianificazione
e sviluppo urbano a Crotone: nuovi
dati dall’area ex-Montedison; G. Aversa, Giovanna Verbicaro, La necropoli
della ‘Carrara 3’ di Crotone: rapporto
preliminare di scavo; A. Ruga, Crotone romana: dal promontorio Lacinio
al sito ‘acheo’; J. C. Carter, C. D’Annibale, Ritorno al Passato. La seconda
campagna di field survey dell’Istituto di
Archeologia Classica dell’Università del
Texas nel territorio del Marchesato di
Crotone; G. Aversa, Coperture fittili ed
edilizia a Crotone.Vecchi indizi e nuove
testimonianze per una storia dello sviluppo urbano. Materiali: E. Lattan-
zi, Bronzetti dalla Magna Grecia nella
collezione Townley e Payne Knight nel
British Museum di Londra; R. Spadea,
Una sirena di bronzo ed un frammento
di gorgone in terracotta: ipotesi di officine a Crotone; A. Muleo, Il grifo del
Lacinio: problemi interpretativi e conservativi; R. Belli Pasqua, Munificus erga
patriam suam. Note sul gruppo bronzeo
di Manio Megonio Leone e dei suoi famigliari a Petelia. Tesoretti ed oreficerie
dal Fondo Gesù di Crotone: R. Spadea,
Introduzione; E. Arslan, Il ripostiglio di
Crotone. Fondo Gesù 2005; A. Ruga,
Il ripostiglio di Crotone ‘Fondo Gesù
2005/AE’; R. Spadea, Oreficerie dal
Fondo Gesù; F. Cristiano, Note sui cinturoni italici dalla Crotoniatide. Varie: P.
G. Guzzo, Doni ad Hera Lacinia; M.
L. Lazzarini, Nuovi documenti iscritti
dal Capo Lacinio; A. Caruso, Mouseia
pitagorici in Magna Grecia: questioni
topografiche e culturali.
«Atti e Memorie della Società Magna
Grecia» V
cm 21 × 29
pp. 584, Tavv. 123 b/n e 16 a colori;
11 Pieghevoli a colori
2014 - isbn 978-88-7689-277-6
Euro 200,00
Marcella Pisani
Avvolti dalla morte. Ipotesi di ricostruzione di un rituale di incinerazione a Tebe
La documentazione emersa dall’esplorazione di Tebe in quest’ultimo venticinquennio, ad opera della IX Eforia
per le Antichità Preistoriche e Classiche
della Beozia, sotto la direzione di Vassilis
Aravantinos, ha ampliato il quadro delle
nostre conoscenze sull’archeologia tebana, portando alla scoperta di importanti
edifici ed aree di culto, alla precisazione
dell’estensione del centro urbano in vari
periodi d’uso, con la localizzazione di
aree pubbliche o a vocazione commerciale e, per quel che riguarda il tema qui
trattato, incrementando con numerosi dati
la conoscenza accumulata in precedenza
sull’articolazione del territorio extramoenia e sulla dislocazione e fisionomia
delle necropoli. Tra queste ultime si registra anche il rinvenimento della più estesa
delle aree cimiteriali di epoca storica note,
fino ad oggi, nel centro beotico: la necropoli nord-orientale. In considerazione
della scarsità di investigazioni sistematiche su vaste aree condotte in passato
sul sito pluristratificato di Tebe, nonché
della generale rarità di contesti ‘chiusi’
che forniscano validi appigli cronologici
per fissare la nascita, l’evoluzione e la distribuzione di manufatti beotici dall’epoca
geometrica a quella ellenistico-romana, la
scoperta di rivela di eccezionale interesse
per la quantità di informazioni ricavabili.
La raccolta complessiva dei dati consente,
infatti, di acquisire importanti elementi di
conoscenza sui momenti di utilizzo della
necropoli, sulle tipologie funerarie prescelte
e sui riti ad esse collegati, così come sulle
numerose classi di materiali documentate, traendone considerazioni di carattere
sociale, religioso e storico e ampliando il
quadro delle acquisizioni sulla produzione artigianale e artistica di Tebe.
«Monografie della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in
Oriente» XXI
cm 21 × 31
pp. 172, Tavv. XLVII f.t.
2013 - isbn 978-960-9559-04-1
Euro 80,00
Un museo di antichità nella Padova del Cinquecento. La raccolta di
Marco Mantova Benavides all’Università di Padova
A cura di I. Favaretto e A. Menegazzi
«L’Antichità è una cosa sacra e venerabile ch’aggiongie dignità e veneratione ovunque ella si sia».
Con queste parole il 10 aprile 1695
Andrea, pronipote di Marco Mantova
Benavides fondatore della collezione, si
accinse a stendere l’accurato Inventario
grazie al quale abbiamo conoscenza della
collezione di famiglia. In realtà la raccolta di Marco (1489-1582) non era
semplicemente una collezione d’arte e
di antichità, come si desumerebbe dalle
~ 3 ~
parole introduttive di Andrea, ma in essa
sculture, quadri, disegni, vasi, lucerne ed
altre opere d’arte si trovavano insieme a
conchiglie, minerali, fossili d’ogni genere,
animali esotici, curiosità della natura o
prodotti dalla mano dell’uomo. Il museo
di Marco nel suo insieme non appariva
lontano dalle «Kunst- und Wunderkammern» di stampo mitteleuropeo, anche se
predominante era lo spazio lasciato agli
oggetti d’arte antica o rinascimentale,
che anzi da quel confronto diretto con il
mondo della natura ne uscivano valorizzati come prodotti dell’umana capacità e
sensibilità.
Quanto di quel museo è giunto
sino ai nostri giorni ed è ora conservato all’Università di Padova, Museo di
Scienze Archeologiche e d’Arte, è integralmente pubblicato in questo catalogo.
Dopo una parte storico-introduttiva sul
fondatore Marco, le opere sono raggruppate secondo categorie tipologiche e cronologiche (sculture antiche, sculture all’antica,
sculture rinascimentali, ceramiche antiche
e vasi rinascimentali) ciascuna della quali
è introdotta da uno o più saggi di approfondimento.
Nel catalogo, in testa a ciascuna scheda, ove identificata, è riportata la descrizione dell’opera tratta dall’Inventario
del 1695, la quale funge da raccordo tra
il passato ed il presente guidando, ove
possibile, il lettore al riconoscimento di
quanto, purtroppo poca parte, si è salvato
dell’antica raccolta. Chiudono il volume
una serie di saggi dedicati all’allestimento della collezione e ad interventi di conservazione e di diagnostica sulle opere.
«Collezioni e Musei Archeologici del
Veneto», 47
cm 25 × 29
pp. x-227, Tavv. LXXVIII b/n
2013 - isbn 978-88-7689-278-3
Euro 160,00
Francesco De Angelis
Miti greci in tombe etrusche. Le
urne cinerarie di Chiusi
Prefazione; Abbreviazioni bibliografiche;
Introduzione: urne, miti e identità culturale. I. Le urne etrusche e la tradizio-
ne iconografica del mito; II. Le urne
chiusine: cronologia e contesto storico;
III. Le scene di battaglia; IV. Conflitti tra fratelli e amicizia fraterna; V. La
giovinezza a rischio; VI. La famiglia, il
potere e altri temi sulle urne chiusine.
Conclusioni; Schede; Indici analitici;
Elenco delle illustrazioni; Referenze
iconografiche.
«Monumenti Antichi»
serie monografica VIII
cm 24 × 34
pp. 450; Tavv. CLXXXII (4 a colori)
2015 - isbn 978-88-7689-290-5
In corso di stampa
La Corsica e Populonia. Atti del
XXVIII Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Bastia -Aléria Piombino -Populonia, 25-29 ottobre 2011)
Il ruolo che hanno avuto nell’arco
dell’ultimo millennio a.C. gli antichi popoli italici, e in particolare gli Etruschi,
nelle vicende storiche dell’area mediterranea è stato di primo piano. Le risorse del
suolo e del sottosuolo dell’Etruria hanno
favorito una rete ampia e complessa di
relazioni, commerciali e culturali, tra gli
Etruschi e altri popoli. Uomini e cose si
sono mossi in una osmosi continua, che
ha lasciato segni nelle rispettive culture.
Nel convegno su La Corsica e Populonia sono stati studiati in maniera organica i rapporti tra l’Etruria e la
Corsica, più precisamente tra la fascia
medio-tirrenica e la Corsica, prima della
romanizzazione. Il volume degli Atti
comprende trenta contributi, in cui si
propongono risultati di notevole interesse,
desunti dall’analisi di dati della tradizione storiografica e dell’indagine archeologica. Ne scaturisce un quadro ricco di
spunti e di nuovi e interessanti elementi
di giudizio, che consentono di impostare
i problemi in maniera aggiornata e più
corretta rispetto al passato.
J. Cesari, Salutation; G. Camporeale,
Un convegno di studi etruschi in Corsica;
D. Briquel, Le fait étrusque en Corse. La
lente émergence d’une problématique; G.
Colonna, Sul processo di etnogenesi dei
Corsi; D. F. Maras, Populus ex insula
Corsica. Ancora sulla fondazione di Populonia; L. Donati, Il simposio ‘all’etrusca’
ad Aleria; M. Gras, La Corse et la mer
Tyrrhénienne; M. Lechenault, Le mobilier de Cagnano (Haute-Corse): un lot de
référence pour l’âge du Fer corse; A. Coen,
I rapporti commerciali di Aleria attraverso
l’analisi delle oreficerie; P. Melli, Una sepoltura a tumulo all’Acquasola: rapporti tra
Etruria e Genova nel VII secolo a.C. (con
Appendice di Enrico Franceschi); J.-P.
Morel, Les céramiques à vernis noir entre Étrurie et Corse; L. Ambrosini, Nuovi
dati sul tema dell’adligatus in Etruria e il
cratere del Funnel Group dalla tomba 33
di Aléria; J. Gran-Aymerich, L’Étrurie
méridionale, Caeré, Aléria, Marseille et la
Gaule; K. Pêche-Quilichini, Influences,
inspirations ou transferts? La question des
affinités corso-toscanes dans les productions
matérielles protohistoriques; M. Harari,
Auriga parvulus delphini. Lo stamnos con
putti su delfini del Museo Carcopino; R.
Zucca, La rotta fra la Sardegna, la Corsica
e Populonia; M. Cygielman, F. Lo Schiavo, M. Milletti, L. Pagnini, Populonia
e Vetulonia fra Corsica e Sardegna (con
Appendice di Nicolas Garnier); V. Belfiore, Il nome di Populonia; E. Benelli,
Un frammento di iscrizione lapidaria etrusca
dall’acropoli di Populonia; G. Bartoloni,
Populonia e le isole del Tirreno centrale tra
VIII e VII secolo a.C.: riflessioni dagli scavi
e ricerche in corso; A. Maggiani, L’Elba
in età ellenistica; F. Cambi, A. Corretti,
L. Pagliantini, “Aithale”. Per una ripresa
della ricerca archeologica all’isola d’Elba; S.
Steingräber, Le tombe a falsa cupola di
Populonia e dell’Etruria settentrionale; M.
Bonamici, Ricerche nel quartiere industriale
di Populonia (con Appendice di Claudio
Giardino); L. Alderighi, Rotte commerciali nel distretto minerario tirrenico tra VI e V
secolo a.C: i corredi delle tombe ‘a sarcofago’
di Populonia; F. Biagi, S. Neri, PopuloniaBaratti, località Ficaccio: nuovi dati dalla
necropoli; M. Milletti, F. Pitzalis, Populonia-Baratti: sepolture alto-ellenistiche in
località Casone (con Appendice di Valeria
Amoretti); P. Giroldini, Fra la campagna
e il mare. Sviluppo e contrazione del popolamento nella piana di Piombino dall’VIII
al V secolo a.C.; L. Drago, Populonia e
~ 4 ~
l’Etruria meridionale. Riflessioni, ipotesi
e progetti per una ricerca interdisciplinare;
L. Cappuccini, Il litorale tirrenico a sud
di Populonia in epoca etrusca; A. Cherici, Spigolature populoniesi in margine alle
tombe con armi.
«Atti di Convegni» 28
cm 21,5 × 30
pp. 600; Tavv. LXV n.t.
2014 - isbn 978-88-7689-286-8
Euro 220,00
Giulio Paolucci
Canopi etruschi.
Tombe con ossuari antropomorfi dalla necropoli di Tolle (Chianciano
Terme)
La necropoli di Tolle si estende su
un colle prossimo al valico naturale de
La Foce che fin da epoca antichissima
permetteva un facile collegamento tra la
Val d’Orcia e l’area collinare prospiciente
la Val di Chiana.
Lo scavo ha permesso di recuperare
oltre un migliaio di sepolture che in molti casi utilizzavano ossuari antropomorfi.
Come è noto, per i canopi è da lamentare la perdita quasi totale dei contesti
e delle indicazioni circostanziate delle
caratteristiche delle tombe, che l’evidenza di Tolle permette ora di colmare con
un significativo campione, superiore al
centinaio di unità. Nel volume vengono
presentate le tombe di Tolle con canopi e
l’edizione critica dei materiali di corredo che permettono sicuri dati cronologici,
tanto che è possibile seguirne lo sviluppo
dalle manifestazioni più antiche fino a
quelle più recenti senza soluzione di
continuità.
È da sottolineare la varietà dei tipi
tombali che amplia sensibilmente le
nostre conoscenze, fino a questa ricerca
relegate alle sole tombe a ziro e a qualche isolata tomba a camera. L’evidenza
di Tolle testimonia un panorama molto articolato al pari della composizione
dei corredi, i quali comprendono oggetti di produzione locale, di produzione
dell’Etruria meridionale e manufatti esotici dalla Grecia che evidenziano il gusto
del ceto emergente di Tolle. In questo
quadro dovrà considerarsi anche la deposizione nella tomba dei sedili sui quali
venivano deposti i canopi a sottolineare
il rango del defunto.
Di notevole interesse appaiono poi
quelle tombe con più sepolture, ad indicare i cambiamenti sociali che interessarono la comunità nel corso dell’Orientalizzante recente. Appare evidente che la
necropoli di Tolle, che ha sofferto molto
degli scavi rapina del XIX secolo e anche in seguito, offre ora la possibilità di
una nuova stagione di ricerche su una
classe di materiali, quali i canopi, che
da sempre hanno suscitato l’interesse di
eruditi e di studiosi, fornendo basilari
interessanti novità.
Introduzione; Ritrovamenti di canopi
e storia degli studi; Storia degli scavi
e delle scoperte nella necropoli di Tolle - Castelluccio la Foce; Necropoli di
Tolle: tipi tombali con canopi: Tombe a
ziro, Ziri: forme e tipi, Tombe a camera,
Tombe a camera con tramezzo, Tombe
a camera con pilastro, Tombe a camera con caditoia, Tombe a cassa. Catalogo; Tipologia dei canopi: Sedili fittili,
Ossuari, Vasi comuni utilizzati come
ossuari, Braccia mobili, Teste, Occhi,
Maschere di bronzo; I canopi: uso dello
spazio, ideologia funeraria e organizzazione sociale. Appendice I: Integrazioni e correzioni a R. D. Gempeler, Die
Etruskischen Kanopen, Einsiedeln, 1974;
Appendice II: Canopi non compresi
o editi dopo l’opera di R. D. Gempeler, Die Etruskischen Kanopen, Einsiedeln,
1974; Appendice III: Canopi semiediti o
inediti; Indice delle località; Indice dei
musei; Riferimenti bibliografici; Figure;
Tavole.
«Monumenti Etruschi» 13
cm 21,5 × 30
pp. 1.000; Figure 2.400 b/n;
2 volumi
2015 - isbn 978-88-7689-284-4
Euro 390,00
vvv
Marta Scarrone
La pittura vascolare etrusca del V
secolo. Uno studio sulla ceramografia nella tecnica a sovraddipintura
tra le ultime figure nere e le prime
figure rosse
Studio sulla ceramica etrusca decorata
nella tecnica a sovraddipintura – anche
denominata sovraddipinta/suddipinta o
a figure (rosse) sovraddipinte – del V sec.
a.C., usualmente ricondotta ai Gruppi
di Praxias e Vagnonville e ancora non
a fondo esplorata, in quanto considerata troppo spesso di interesse secondario.
Sulla base degli strettissimi rapporti che
essa stringe con quella più antica a figure
nere e con quella successiva a vere figure
rosse, lo studio si amplia a considerare
anche queste due produzioni, tentando
di presentare un quadro complessivo della
pittura vascolare etrusca del V sec. a.C.
Tecniche a figure nere e a figure rosse
sovraddipinte da una parte, tecniche a
figure rosse sovraddipinte e a vere figure rosse dall’altra sono da considerare opzioni pittoriche all’interno delle
stesse botteghe: attraverso questa chiave
interpretativa, si propone una revisione
dell’ordinamento della ceramografia a figure nere attardate, oggetto di studi numerosi ma non sempre concordanti e si
cerca di affrontare la spinosa questione
della earlier red-figure. Sulla base degli
studi fondamentali – ma sempre settoriali – e di nuove e importanti ricerche
condotte in 65 musei circa – si tenta
di presentare una trattazione sistematica
della ceramografia etrusca in un momento
storico particolare, quello della cosiddetta
Interimsperiode. La dissertazione è
introdotta da una premessa metodologica, volta soprattutto a illustrare i termini
tecnici adottati, di stampo beazleyano, e
il loro significato. La prima parte si apre
con uno studio sulla ceramografia a figure
nere attardata nella prima metà del V
sec. a.C.: ne indaga pittori e botteghe,
focalizzando l’attenzione in particolare
su quelli a maggior contatto con maestranze della tecnica a sovraddipintura.
Il fulcro della dissertazione è costituito
dalle botteghe etrusche a sovraddipintura
del V sec. rappresentate principalmente
~ 5 ~
dal Gruppo di Praxias, vulcente, e dal
Gruppo Vagnonville, chiusino. La seconda parte, strettamente connessa con
la trattazione del Gruppo Vagnonville,
analizza gli inizi della tecnica a vere
figure rosse in Etruria, rappresentati dal
Pittore di Bologna 824. Nella terza parte si studiano in parallelo gli sviluppi
della nuova tecnica a figure rosse e della
tecnica a figure rosse sovraddipinte tra la
fine del V sec. e la prima metà del IV
sec. a.C.
«Archaeologica» 174
cm 21,5 × 30
pp. xii-450, Figg. 20; Tavv. XCI f.t.
2015 - isbn 978-88-7689-288-2
Euro 150,00
ll tumulo di Monte Aguzzo a Veio
e la collezione Chigi. Ricostruzione
del contesto dell’olpe Chigi e note
sulla formazione della collezione
archeologica della famiglia Chigi a
Formello
A cura di L. M. Michetti e I. van
Kampen
Nell’ambito del territorio dell’antica
Veio (solo in parte compreso nel Parco
archeologico-naturalistico di cui si parla
da anni, ma che stenta a decollare) il
Tumulo di Monte Aguzzo costituisce
l’emergenza monumentale e visiva di
maggiore spicco. Non sorprende pertanto
che dall’unica tomba in esso contenuta
provengano due reperti eccezionali: l’olpe
Chigi, massimo documento della ceramografia protocorinzia, citato e riprodotto in
tutti i manuali di arte greca, e l’anforetta
di bucchero ‘rivestita’ di iscrizioni, tra le
quali due alfabetari, un testo di dono e
una firma di artefice, che ne fanno un
documento tra i più preziosi dell’epigrafia etrusca di VII secolo a.C.
La monografia dà conto di tutto quello che oggi possiamo sapere sulla scoperta
della tomba, avvenuta nel 1882, sul suo
corredo, già appartenuto alla Collezione
Chigi e ora per la prima volta interamente pubblicato, e sulle tombe «minori»
messe in luce nel comparto topografico del
Monte e delle sue adiacenze, dalle quali
provengono i restanti reperti della Collezione Chigi e quelli conservati presso
Palazzo Chigi di Ariccia.
Presentazione (Gilda Bartoloni, Giovanni Colonna); Introduzione (Laura
M. Michetti, Iefke van Kampen); Abbreviazioni bibliografiche; 1. Il tumulo
Chigi a Monte Aguzzo: le vicende degli scavi e dei materiali; 2. Catalogo dei
materiali; 3. Considerazioni sui materiali
del corredo del tumulo e della Collezione Chigi; 4. Le iscrizioni; 5. Il tumulo
Chigi nel quadro del territorio veiente
tra orientalizzante medio e orientalizzante recente; Appendice I: I documenti
d’archivio; Appendice II: Analisi dei reperti osteologici provenienti dal tumulo
di Monte Aguzzo; Indici analitici; Indice
dei personaggi; Indice per materie; Figure nel testo; Tavole.
«Monumenti Antichi» vol. LXX
serie miscellanea XVI
cm 24 × 34
pp. 220, Figg. 6 n.t.; 15 Tavole di grafici;
LXVI Tavole fotografiche (4 a colori)
2014 - isbn 978-88-7689-282-0
Euro 230,00
Maria Cristina Biella
I bronzi votivi dal santuario di
Corfinio ( località Fonte Sant’Ippolito)
Premessa
I. Catalogo; I. Ercole;
I.a. Ercole in assalto;
I.b. Ercole in riposo;
I.c.
Clave e frammenti di statuette di Ercole;
II. Figure in atto di offrire;
II.a. Figure di
sesso maschile;
II.b. Figure di sesso femminile; III. Altri frammenti;
IV. Strumenti
musicali; II. La tecnica: alcune considerazioni; III. Dimensioni e pesi: alcune considerazioni preliminari; IV. I
bronzetti corfiniesi nella classificazione della piccola plastica bronzea
votiva sabellica; IV.1. La produzione più
antica;
IV.2. La produzione di età ellenistica;
IV.2.1. Prima fase;
IV.2.2. Seconda
fase;
IV.2.3. Terza fase; V. I bronzetti di
Corfinio - località fonte sant’ippolito: osservazioni sulla cronologia;
VI.
Considerazioni conclusive;
VII. The
votive bronzes from the fonte S. Ippolito Sanctuary at Corfinium: summary
and researche perspectives; Appendice
I. Tabella dei dati ponderali e dimensionali; Appendice II. Le epigrafi rinvenute
in località fonte sant’ippolito; Riferimenti bibliografici; Tabella riassuntiva
della piccola plastica bronzea votiva di
Corfinio - località Fonte Sant’Ippolito e
indice analitico.
Biblioteca di «Studi Etruschi» 54
cm 17 × 24
2015 - pp. xv-101; Tavv. XXVII f.t.
In preparazione
Sui due versanti dell’Appennino.
Necropoli e distretti culturali tra VII
e VI sec. a.C. (Atti del seminario
Santa Maria Capua Vetere, 12 novembre 2013)
A cura di F. Gilotta, G. Tagliamonte
F. Gilotta, G. Tagliamonte, Presentazione; G. Camporeale, Saluto; L. Fedeli, I
circoli tombali del Sodo a Cortona; N. Lucentini, Status e ruoli femminili nei corredi del Piceno meridionale con Appendice
di N. Lucentini, A. Coen, M. Cameli, J.
Weidig, Studi sulla necropoli orientalizzante di Spoleto, Piazza d’Armi. Una visione preliminare; E. Benelli, Le necropoli
della Sabina tiberina: note archeologiche; A.
Martellone, La necropoli di Cinturelli a
Caporciano (L’Aquila); A. Faustoferri, P.
Riccitelli, Dalle necropoli della Valle del
Sangro con Appendice I di M. I. Pierige,
R. Bernadet; Appendice II di F. Milazzo, Appendice III di C. Riccucci, G. M.
Ingo, E. I. Parisi, F. Faraldi; G. Tagliamonte, Materiali orientalizzanti e arcaici di
provenienza locale nel Museo Civico “Raffaele Marrocco” di Piedimonte Matese (Caserta); A. Coen, Ceramiche etrusche e di tipo
etrusco nelle Marche; M. Micozzi, Montelparo. Storia della ricerca e disiecta membra;
~ 6 ~
A. Naso, G. Tomedi, Spade corte tra Piceno
ed Europa centrale; V. D’Ercole, Le spade
tipo Capestrano: tipologia, distribuzione, cronologia, funzione e significato; F. Gilotta,
Ancora sulla fascia in argento da Cales.
Biblioteca di «Studi Etruschi» 55
cm 17 × 24
2015 - pp. 280; Tavv. XXXVI f.t.
In preparazione
Marco Aimone
Il tesoro di Canoscio
Prefazione; Bibliografia; Premessa. Cap.
I Introduzione: Il tesoro di Canoscio:
le ragioni di un nuovo studio; Fortuna
critica del tesoro; Obiettivi e metodologia della presente indagine. Cap. II
Dalla scoperta alla musealizzazione
- Luogo e circostanze del ritrovamento:
dati noti e punti controversi; Il contesto del ritrovamento: il territorio di
Città di Castello fra tarda Antichità e
alto Medioevo; La musealizzazione del
tesoro; Primo e terzo gruppo; Secondo
gruppo. Cap. III Catalogo - I materiali: descrizione; Primo gruppo di oggetti; Secondo gruppo di oggetti; Terzo
gruppo di oggetti. Cap. IV Catalogo
- I materiali: analisi; Forme aperte; Forme chiuse; Cucchiai; Colini; Frammenti.
Cap. V Conclusioni - Gli oggetti contesi: falsi o autentici? Sull’altare o sulla
mensa? Natura e composizione del tesoro; I proprietari; il contesto storico;
l’occultamento; Fra Ravenna, Bisanzio
e Cartagine: ipotesi sulle botteghe; Il
ritrovamento di Canoscio nel contesto
dei tesori di argenterie tardoantichi e
protobizantini. Appendice - Documenti
d’archivio; Indice dei nomi e delle cose
notevoli; Figure e Tavole.
«Monumenti Antichi»
serie miscellanea XVIII
cm 24 × 34
pp. 184; Tavv. VI, Figg. 65 f.t.
2015 - isbn 978-88-7689-285-1
In corso di stampa
PERIODICI
JOURNALS
Rivista di Archeologia
Studi Etruschi
Pubblicazione annuale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici
Pubblicazione annuale dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed
Italici
Direttore: Adriano Maggiani
Condirettore: Filippo Maria Carinci
Direttore: G. Camporeale
Volume XXXVIII (2014)
D. Frenez, M. Vidale, Translated
Symbols. Indus Reminiscences in a carved
Chlorite Artifact of the Halil Rud Civilization; M G. Palmieri, II “vasaio geloso”.
Riflessioni intorno al kerameus nel VI sec.
a.C.; A. Maggiani, Un nuovo “marmo”
etrusco da Pisa; L. Agostiniani, M. de
Cesare, H. Landenius Enegren, Garments for a goddess? A propos of an inscribed
loom weight from Segesta; G. Pellino, Un
ritratto di Tolomeo III dal Museo Nazionale di Oslo: una nuova evidenza relativa al
Basileus Ptolemaios; E. C. Portale, La
“Collezione Fagan”, le sculture di Tindari e la nascita del Museo dell’Università di
Palermo; M. Tirelli, Monumenti altinati
da Torcello: la documentazione archeologica; L. Calvelli, Monumenti altinati da
Torcello: La documentazione epigrafica.
1. L’urna cineraria di Cusonia Posilla;
S. Maggi, The arch at Pavia ( Ticinum);
M. Pilutti Namer, Sui gessi nell’Ottocento. I Galati di Venezia; E. Dal Sie,
I disegni “egiziani” inediti di Girolamo
Segato (1792-1836); F. Curti, Memorie
turche da un carteggio aretino. La visita di
Alessandro della Seta a Jasos nel 1921.
cm 21 × 28
2015 - issn 0392-0895
Prezzo abbonamento:
Italia Euro 180,00
Estero Euro 195,00
8 www.bretschneider-online.it/rda
Atti e Memorie della Società
Magna Grecia
Serie V
Pubblicazione annuale della Società
Magna Grecia
issn 1592-7377
Volume LXXVII (2014)
Direttore: Gerardo Bianco
Parte I. Storia - Archeologia - Religione: G. Camporeale, Sulla fibula configurata di Pizzoli; I. Krauskopf, Leoni, lupi
e leoni-lupi nell’arte orientalizzante etrusca;
A. Maggiani, L’apoteosi di Enea su uno
scarabeo etrusco; P. Vitellozzi, Nuovi scarabei etruschi dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (Perugia);
S. Haynes, A closer look at the terracotta
sculptures from the sanctuary at I Fucoli near
Chianciano Terme; L. Ambrosini, L’olla cineraria fittile a campana di produzione chiusina: modelli dal Mediterraneo orientale e valore simbolico. Parte II. Lingua - Epigrafia:
E. Govi, Una nuova iscrizione dal tempio
urbano di Tinia a Marzabotto; L. B. van
der Meer, Some comment on the Tabula
Capuana; F. Murano, La Tabula Veliterna.
Aspetti linguistici e aspetti istituzionali. Parte III. Naturalistica - Tecnica: D. Frère,
N. Garnier, M. Cygielman, L. Pagnini,
Les cruches askoides sardes en Etrurie: la problématique de leur contenu et de leur fonction.
Parte IV. Riviste Epigrafiche: Rivista
di epigrafia etrusca; Rivista di epigrafia
italica. Parte V. Notiziario: Vita dell’Istituto.
Coordinamento scientifico:
Gianfranco Maddoli
cm 19,5 × 27
2015 - issn: 0391-7762
Prezzo di abbonamento:
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Estero Euro 260,00
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~ 7 ~
Fondatore: U. Zanotti Bianco
Prossimo volume: I, 2014
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Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle
Missioni italiane in Oriente
Pubblicazione annuale diretta da
E. Greco
issn 0067-0081
Ultimo volume pubblicato:
XC, s. III, 12, 2012 (2014)
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