Politecnico di Milano Prontezza – Caratteristiche dinamiche Torniamo al punto di partenza Grandezza fisica 2 Segnale Trasduttore Analogico Segnale Segnale elettrico (V, I,…) Digitale Numero © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 1 Taratura statica 3 Grandezza LINEARE Lettura Grandezza NON LINEARE Lettura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta dinamica ideale 4 Esprime la capacità di uno strumento a seguire e misurare una grandezza variabile nel tempo. comportamento ideale y(t) = k x(t) Grandezza Lettura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 2 Risposta dinamica reale 5 Esempio di comportamento reale 1,5 x(t) y(t)/k x(t),y(t)/k 1 0,5 0 0 1 2 3 tempo -0,5 -1 -1,5 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta dinamica ideale v.s. reale 6 idealmente: y(t) = k x(t) in realtà: lo strumento insegue le variazioni della grandezza da misurare (misurando), riproducendole con un certo grado di approssimazione, che dipende dalle sue caratteristiche dinamiche. In generale il segnale viene amplificato (modulato in ampiezza) e traslato sull’asse dei tempi (sfasato nel tempo). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 3 Risposta dinamica a segnali semplici 7 Sotto ipotesi che possiamo considerare sempre verificate è possibile pensare che non sia necessario studiare la risposta a tutti i possibili segnali variabili nel tempo, ma che sia possibile studiare la risposta a segnali “semplici” e che poi si possa estrapolare da questa risposta quella per segnali più complessi. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta dinamica a segnali semplici 8 s = segnale r = risposta s ssemplice r rsemplice © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 4 1 SIST 2 3 -1 0 2 SIST 1 2 3 SIST 1 2 3 Tempo [s] SOMMA INGRESSI 2 3 4 1 2 3 4 2 3 Tempo [s] 4 0 -5 4 1 0 -2 0 5 4 0 -2 0 -0.5 0 2 4 0 0 Uscita 2 1 Uscita 1 0.5 0 -1 0 1 9 U1+U2 I1+I2 Ingresso 2 Ingresso 1 Prontezza e Trasformata di Fourier 0 1 SOMMA USCITE © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Prontezza e Trasformata di Fourier 10 Per ogni sinusoide che compone il segnale in ingresso: Ao Strumento di misura Ai TF (numero complesso) i Ogni strumento di misura è caratterizzato da una Funzione di Trasferimento che modifica l’ampiezza e la fase di ognuna delle sinusoidi che compongono il segnale. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 5 Che cosa significa che lo strumento è pronto? 11 Ao Ai x(t) Amplificazione Ritardo Segnale originale t © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Prontezza e Trasformata di Fourier 12 Caso di segnale semplicemente amplificato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 6 Prontezza e Trasformata di Fourier 13 Caso di segnale semplicemente ritardato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Funzione di trasferimento dello strumento 14 Modulo della FT: stabilisce per ogni frequenza (cioè per ogni sinusoide che compone il segnale) il rapporto tra le ampiezze del segnale di uscita e di ingresso. Fase della FT: stabilisce per ogni frequenza (cioè per ogni sinusoide che compone il segnale) lo sfasamento temporale introdotto tra il segnale di ingresso e uscita. Che limiti imponiamo a modulo e fase affinché la Funzione di Trasferimento non distorca il segnale? © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 7 Prontezza 15 L’obiettivo ideale sarebbe, dato un certo ingresso sinusoidale qi, avere un’uscita qo pure sinusoidale, con un fattore di amplificazione costante al variare della frequenza e con sfasamento nullo (si vedrà poi che sulla fase è possibile adottare regole meno restrittive). qi qo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Quando uno strumento è pronto? 16 La funzione di trasferimento stima, per ciascuna delle frequenze considerate, la trasformazione: modulo (da Ai a Ao) fase (che significa un ritardo nel tempo). Nell’ottica di studiare le prestazioni di uno strumento, queste modifiche sulle diverse armoniche (sinusoidi) che formano il segnale di ingresso, devono essere tali per cui il segnale in uscita, ottenuto come somma delle risposte ai singoli segnali semplici in ingresso, abbia “lo stesso aspetto” di quello ricevuto in ingresso, il che significa lo stesso segnale, al più moltiplicato per una costante e traslato nel tempo. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 8 Quando uno strumento è pronto? 17 Lo strumento effettua correttamente queste operazioni solo in una banda compresa tra due frequenze fmin ed fmax, la banda in cui lo strumento è PRONTO. Tale banda prende il nome di BANDA PASSANTE dello strumento di misura. Si definisce banda passante di uno strumento di misura il campo di frequenze (f1 , f2) entro cui il segnale non risulta distorto, cioè: il modulo della risposta in frequenza si mantiene costante entro una specificata tolleranza; la fase é nulla entro una specificata tolleranza. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Quando uno strumento è pronto? Criterio di progetto: la banda di interesse del fenomeno oggetto della misura deve essere interamente contenuta nella banda passante dello strumento: f1 fmin fmax f2 Caso ideale © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 9 Quando uno strumento è pronto? 19 In realtà la condizione è meno stringente. E’ emerso come uno strumento si possa dire pronto quando non distorce il segnale di ingresso. Un segnale non viene distorto quando tutte le armoniche in esso presenti vengono moltiplicate per un fattore (modulo della funzione di trasferimento armonica) costante e lo sfasamento delle armoniche in uscita, rispetto a quelle del segnale di ingresso, è pari a: 0° 180° proporzionale all’ordine dell’armonica © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Funzione di trasferimento di uno strumento pronto 20 modulo fase n=0 n= n=n 1 f1 fmin fmax f2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 10 Funzione di trasferimento di uno strumento pronto 21 Mentre sono ovvie le considerazioni sul modulo e le prime due sulla fase, la terza merita qualche spiegazione: n=n 1 =cost n Si ha che 1/2=t1/T (T periodo della 1a armonica) Dunque n=n 1 = n t12/T= n t1 (1 = sfasamento della prima armonica (fondamentale)) Allora, se qo è composto da più armoniche: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 22 Funzione di trasferimento di uno strumento pronto Si dimostra che sfasamento proporzionale all’ordine dell’armonica equivale ad un ritardo costante nel tempo T=periodo prima armonica Periodo n volte più piccolo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 11 Funzione di trasferimento di uno strumento pronto 23 In definitiva: sfasamento proporzionale all’ordine dell’armonica significa traslare l’asse dei tempi di t1 secondi; non si ha distorsione ma solo ritardo t prima armonica = t seconda armonica 0.2 0.4 0.6 2 1 0 -1 -2 [s] 0 0.8 1 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Funzione di trasferimento di uno strumento pronto 24 Queste considerazioni devono applicarsi a tutte le sinusoidi nelle quali si deve pensare scomposto il segnale di partenza: la valutazione della prontezza dipende infatti sia dalle frequenze del segnale di ingresso sia dalle prestazioni dello strumento Per fortuna in campo ingegneristico non è richiesta una riproduzione perfetta del segnale di partenza. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 12 Prontezza: esempi 25 Accelerometro al quarzo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Prontezza: esempi 26 Risposta in frequenza di un accelerometro al quarzo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 13 Prontezza: esempi 27 Risposta in frequenza di un accelerometro al quarzo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 28 Studio del comportamento dinamico degli strumenti: due possibilità ANALITICA: è nota l’equazione dello strumento (si tratta comunque di un modello, di una semplificazione, non è una descrizione completa dello strumento) SPERIMENTALE: non è nota l’equazione dello strumento o è troppo complessa; è comunque la via più sicura per eseguire una TARATURA DINAMICA © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 14 29 Approccio analitico © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Studio del comportamento dinamico 30 La scomposizione del segnale in sinusoidi (Fourier) ben si presta a rappresentare segnali periodici. Nei sistemi lineari, nota la risposta a ciascuna componente armonica, la risposta a somma di armoniche è la somma delle risposte alle singole componenti Un altro metodo per studiare i sistemi è studiare la risposta ad ingressi semplici. Ad esempio la somma di impulsi è tendenzialmente più adatta per la rappresentazione di transitori. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 15 Segnali semplici 31 Segnali semplici più comuni: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Modello analitico 32 Studio analitico: presuppone la creazione di un modello Se lo strumento è lineare l’equazione che lo descrive è un’equazione differenziale a coefficienti costanti: (1) Ove: qo = output qi = input t = tempo a,b = coefficienti costanti © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 16 33 Modello analitico Definendo per semplicità si ha: (2) La soluzione di questa equazione è stata studiata in modo sistematico con diversi metodi (ad es. la trasformata di Laplace). Secondo l’approccio classico la soluzione è del tipo: qo=qog+qop qog = integrale generale dell’omogenea associata qop = integrale particolare dell’equazione completa © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Modello analitico 34 qog ha n costanti iniziali che si ricavano imponendo altrettante condizioni iniziali. E’ la soluzione della: Ove l’operatore D è trattato come un’incognita algebrica. Il metodo per trovare qog è universale. qop è l’integrale particolare. Il metodo per ricavarlo non è universale, dipende da qi. Si possono cercare dei valori di qi tali per cui sia facile trovare q0p. Assegnato qi l’espressione a destra dell’uguale in (1) è una f(t). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 17 35 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Modello analitico 36 Si può derivare ripetutamente questa funzione. Se le derivate non crescono in valore oltre un certo ordine si può scrivere: Ove A, B, C si ricavano imponendo che la (1) sia un’identità (non contano le condizioni iniziali). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 18 Funzione di Trasferimento (TF) 37 OUT IN TF La TF che lega qo a qi è definita trattando l’equazione (2) come se fosse una relazione algebrica e facendo il rapporto Sottolinea che è una relazione generale e non riguarda solo un dato istante © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Funzione di Trasferimento (TF) IN qi 38 OUT qo Questo è un discorso di validità generale. Vale solo se l’impedenza di ingresso del blocco a valle è >> dell’impedenza di uscita di ciò che sta a monte © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 19 Funzione di Trasferimento (TF) 39 La funzione di trasferimento può assumere espressioni diverse a seconda delle tecniche di analisi impiegate per ottenerla e valutarla. Le due vie più percorse sono quelle della TRASFORMATA DI LAPLACE più utilizzata in ambito elettronico TRASFORMATA DI FOURIER più utilizzata in ambito meccanico, che vede, sotto ipotesi abbastanza larghe, ogni segnale come somma di sinusoidi. Se vale quanto già detto sulla linearità del sistema considerato, ci si può concentrare sulla risposta alla singola sinusoide © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Funzione di trasferimento armonica 40 La funzione di ingresso (input) è del tipo: qi=Ai sint Se si aspetta un tempo sufficiente (gli effetti del transitorio svaniscono), anche qo è un’onda sinusoidale. Cambia però l’ampiezza e ci può essere ritardo. La risposta del sistema è proprio individuata da queste due quantità. Si può agire a) Cercando la soluzione particolare dell’equazione dello strumento ponendo f © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 20 Funzione di trasferimento armonica 41 b) sfruttando la funzione di trasferimento in frequenza: Per ogni pulsazione tipo tale che: è un numero complesso del Con Ao=ampiezza output Ai=ampiezza input è la fase tra i due segnali © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 42 Funzione di trasferimento di uno strumento pronto Spesso meno di 10 armoniche sono sufficienti. Di conseguenza è necessario che lo strumento si mostri pronto solo per queste armoniche. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 21 Riassumendo 43 Risposta ad un segnale periodico Passando al dominio delle frequenze: k=k Il prodotto tra Qi(ik) e dà Qo(ik) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Riassumendo 44 Se si ripete per tutte le frequenze e si sommano i Qo(ik) si ha lo spettro del segnale di uscita Qo(i) Se lo strumento è pronto, qi(t) e qo(t) hanno all’incirca la stessa forma. Il fatto che i segnali reali siano di questo tipo giustifica i discorsi sin qui fatti: se qi fosse composto da una sola armonica basterebbe correggere le distorsioni su quell’armonica senza necessità di uno strumento pronto. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 22 Strumento di ordine 0 45 Sono descritti da una equazione del tipo: aoqo=boqi dove a0 e b0 sono costanti Poiché l’equazione è algebrica è chiaro che, indipendentemente da come varia qi, qo, lo seguirà perfettamente senza distorsione o ritardo di fase. E’ lo strumento con la risposta ideale. Esempio: potenziometro che misura la posizione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: Potenziometro 46 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 23 Esempio: Potenziometro 47 In realtà questo è un caso ideale. Per misurare, nell’esempio visto, si inserisce un voltmetro che fa circolare corrente. Se ci fosse una resistenza pura tutto andrebbe bene, ma se appena il cursore si muove un po’ più in fretta, ci sono effetti capacitivi ed induttivi che danno errori (viene modificato il rapporto xi e0). Inoltre il cursore avrà sempre una massa, dunque un’inerzia, che impedisce l’impiego di un modello di strumento di ordine zero. Tutte le volte che ci sono inerzie (cioè nella maggioranza dei casi) questo modello viene messo in crisi. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 48 Come si capisce se uno strumento ha caratteristiche adeguate al segnale da misurare? Si prova la risposta ad un segnale semplice, ad es. il gradino (ideale), e se ne registra la risposta. La risposta può essere senza o con oscillazioni. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 24 Strumento del primo ordine 49 Sono descritti da una equazione del tipo: Ci sono tre parametri fondamentali, ossia a1, a0, b0, ma solo 2 sono essenziali. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine 50 Il problema della determinazione del comportamento dello strumento si riduce ad una identificazione di parametri, ossia k e k = sensibilità statica: è l’output per unità di input in condizioni statiche (derivate tutte nulle) = costante di tempo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 25 Esempio: termometro a liquido 51 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: termometro a liquido 52 s(t) = temperatura del fluido termometrico (funzione del tempo) (t)= temperatura del liquido (funzione del tempo, uniforme in tutto l’ambiente di misura) kS = coefficiente di trasmissione del calore fra liquido e fluido termometrico (non ha niente a che vedere con la sensibilità statica appena definita). Si trascurano le variazioni di energia cinetica della massa di liquido in moto nel capillare, quelle di energia potenziale, gli effetti della capillarità, della viscosità.. Q = calore scambiato tra liquido e fluido A=superficie interessata allo scambio di calore © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 26 Esempio: termometro a liquido 53 Calore entrante nel termometro: c = calore specifico m = massa di liquido nel termometro dQ =mcds il calore entrante nel termometro ne innalza la temperatura Se si pone s = qo e = qi si ritrova la forma generale già scritta © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: termometro a liquido 54 Purché sia: La funzione di trasferimento è la seguente: Lo studio di tale funzione nei vari casi di segnale semplice verrà illustrato nel seguito. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 27 Esempio: termometro a liquido 55 Il fatto che il termometro sia considerato uno strumento del primo ordine è subordinato al modello scelto, che a sua volta è fissato sulla base dell’utilità del modello stesso. In dipendenza da particolari esigenze è possibile pensare al termometro come ad uno strumento del secondo ordine. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine: risposta al gradino 56 All’inizio: qi=qo=0. Istante t=0: qi cresce istantaneamente di una quantità qis (il termometro viene posto in un ambiente diverso da quello in cui si trovava). La costante di tempo è il parametro fondamentale degli strumenti del primo ordine. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 28 Strumento del primo ordine: risposta al gradino 57 Condizioni iniziali: qo=0 per t=0+ Integrale generale qog=Ce-t/ All’inizio: qi=qo=0. Istante t=0: qi cresce istantaneamente di una quantità qis (il termometro viene posto in un ambiente diverso da quello in cui si trovava) Integrale particolare qop=k qis Applicando le condizioni iniziali: qo= Ce-t/+ k qis qo= k qis (1-e-t/) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 58 Esempio: risposta al gradino del termometro a liquido Nel caso visto del termometro: s= 0 (1-e-t/) 0 è il valore del gradino di temperatura s/ 0 è la risposta al gradino unitario (AMMETTENZA INDICIALE) La risposta al gradino si può adimensionalizzare giungendo alla forma generale : Questo fatto è del tutto generale e vale per qualsiasi terna di valori k, qis, © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 29 Forme adimensionalizzate della FT al gradino 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 em = scostamento tra input e output 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 0 59 1 1 2 3 4 5 2 3 4 5 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada La costante di tempo 60 dimensionalmente è un tempo. Si stabilisce un certo errore percentuale al di sotto del quale si può assumere che il gradino sia stato raggiunto. Il tempo di risposta è allora quello oltre il quale la valore della grandezza e misura restituita dallo strumento differiscono meno di un errore prefissato. Ad esempio, per t=, l’errore è 1/e (circa il 30%); se t=2, l’errore è 1/e2 (circa il 15%) uno strumento pronto ha basso © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 30 Strumento del primo ordine: risposta in frequenza 61 La definizione di risposta in frequenza era: L’equazione di strumento del primo ordine è: Allora sarà, a regime e con qi armonica: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine: risposta in frequenza 62 Modulo della funzione di trasferimento: Fase della funzione di trasferimento: Uno strumento del primo ordine si avvicina alla perfezione se ha la risposta ideale dello strumento di ordine 0. Questo succede se è piccolo, ossia, fissato , esiste una di output sotto la quale la misura è corretta. In alternativa se si deve misurare una qi con alta lo strumento deve avere bassa. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 31 Forme adimensionalizzate della FT in frequenza 63 Anche in questo caso è possibile la scrittura in forma adimensionalizzata della risposta in frequenza di uno strumento del primo ordine come segue. 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 -20 -40 -60 -80 -100 0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Le stesse conclusioni si deducono se la grandezza da misurare varia armonicamente Adimensionalizzazione per rendere le grandezze omogenee IN 0.8 0.6 0.4 0.2 0 OK!! OUT 0 2 4 6 8 0 2 4 6 8 0 -20 -40 -60 -80 -100 10 64 10 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 32 Forme adimensionalizzate della FT in frequenza 65 ATTENZIONE: gli assi sono resi adimensionali, in modo che la stessa curva sia valida per tutti gli strumenti di del primo ordine, indipendentemente dai valori di k e . Nel passaggio, ad esempio per l’asse delle ascisse da a , è come se, in funzione del scelto, si comprimesse o si estendesse l’asse delle ascisse: più è piccolo, più risulta grande, in corrispondenza del medesimo punto sulle curve di risposta © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Altra possibilità di rapresentazione della funzione di trasferimento è il diagramma di Nyquist (diagramma polare in modulo e fase) 120 90 1 0.8 60 0.6 0.4 150 30 0.2 180 0 210 330 240 300 270 66 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 33 67 Esempio 1: risposta in frequenza di un generico strumento del primo ordine =0.2 s Segnale di ingresso: qi=sin(2t)+0.3 sin(20t) Il sistema è lineare e quindi vale il principio di sovrapposizione degli effetti. qo=1(0.93k)sin(2t-21.8°)+0.3(0.24k)sin(20t-76°) qo/k=0.93 sin(2t-21.8°)+0.072 sin(20t-76°) La situazione ideale sarebbe qo/k=qi, dunque nel caso in esame vi è una forte distorsione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 68 Esempio 1: risposta in frequenza di un generico strumento del primo ordine 1 TF Modulo 2 0.8 1 0.6 0 0.4 0.2 0 0 4 8 12 16 -1 0 2 4 6 8 10 4 6 8 10 qo/k 2 1 -20 -40 0 -60 -1 -80 t -2 20 TF Fase qi 0 4 8 12 16 20 t -2 0 2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 34 69 Esempio 2: risposta in frequenza di un generico strumento del primo ordine Se invece fosse stato = 0.002 s qo/k=1.00 sin(2t-0.23°)+0.3 sin(20t-2.3°) In questo caso lo strumento è molto pronto © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 70 Esempio 2: risposta in frequenza di un generico strumento del primo ordine TF Modulo 1 0.8 1 0.6 0.4 0 0.2 -1 0 qi 2 0 10 20 30 40 50 -2 0 TF Fase 0 2 -20 1 -40 4 6 8 10 4 6 8 10 qo/k 0 -60 -1 -80 0 2 10 20 30 40 50 -2 0 2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 35 71 Esempio 3: dipendenza della costante di tempo dai parametri costruttivi del termometro a liquido Tornando all’esempio del termometro si è visto come sia seguendo la via della risposta al gradino, sia quella della risposta in frequenza, si sia giunti a dire che lo strumento pronto ha piccola. Nel caso del termometro: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 72 Esempio 3 c = il calore specifico, una volta scelto il materiale è costante. k = coefficiente di scambio termico: dipende dall’ambiente. Per alterarlo si dovrebbe, ad esempio, creare dei moti convettivi. Si può agire su m/A. In generale Termometri piccoli sono intrinsecamente più pronti © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 36 Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - RAMPA 73 RAMPA qi= qo=0 . qist se t<0 se t0 Quindi: La soluzione è: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - RAMPA 74 L’errore di misura è: em,t TRANSITORIO em,ss REGIME em,t riguarda il transitorio; sparisce in fretta se è piccola em,ss riguarda il regime; piccola migliora la situazione Lo strumento “legge” l’input di secondi prima (ritardo) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 37 Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - RAMPA qi 75 em/em,ss 1 0.8 0.6 t . qi 0.4 0.2 . qis 0 0 1 2 3 t/ t qi 5 4 qo/k ritardo . a regime em,ss= t © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - IMPULSO 76 IMPULSO Impulso di “intensità” Durata infinitesima picco infinitamente alto, area pari ad A. Se A=1 =1 p(t) A=costante A/T L’impulso si può considerare come successione di due gradini t T qi qi A/T qo 2A/T T t qo T/2 t © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 38 77 Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - IMPULSO Per 0 < t T E’ come uno scalino Per t > T La soluzione è, per T 0 Matematicamente anche qo si porta dal valore 0 ad un valore finito in un tempo infinitesimo; questo è possibile solo con un trasferimento infinito di energia (impulso matematico). La realtà fisica è ben diversa. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - IMPULSO 78 Se però la durata dell’impulso è sufficientemente piccola (in relazione al tempo di risposta del sistema) il sistema risponde in maniera simile ad un vero impulso. ESEMPIO A=1 T=0.01t 0tT qo= Tt © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 39 Strumento del primo ordine: risposta ad altri segnali semplici - IMPULSO 79 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1 0.98 0.96 0.94 0.92 0.9 0 0.04 0.08 0.12 0.16 0.2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta al gradino con oscillazioni 2 ordine 80 T f=1/T n=2f h=r/rc © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 40 81 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 82 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 41 83 Strumento del secondo ordine Parametri fondamentali: Sensibilità statica Pulsazione propria Frequenza propria Parametro adimensionale di smorzamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 84 Strumento del secondo ordine Dall’equazione: Si arriva a: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 42 85 Esempio: bilancia (MD2+BD+Ks)xo=fi M FT x0 fi Ks B con Per smorzamenti subcritici: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: Galvanometro 86 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 43 Esempio: Galvanometro 87 INDICE SU SCALA GRADUATA MOLLE TORSIONALI ANTAGONISTE N S BOBINA MOBILE © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: Galvanometro 88 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO: Bobina percorsa dalla corrente I Forza sul filo F = B L I F I B F S S I N N F I © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 44 Esempio: Galvanometro 89 F I S N BOBINA PERCORSA DA I FORZA SU FILO F=BLI COPPIA SU FILO T1’ = F D/2 = B L D I / 2 COPPIA SU SPIRA T 1 = 2 T 1’ = B L D I COPPIA SU N SPIRE TN = N B L D I COPPIA RESISTENTE TM = k © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: Galvanometro 90 CASO STATICO: EQUILIBRIO MECCANICO: TN = TM da cui = ( N B L D / k ) I = k’ I POSIZIONE INDICE: SENSIBILITA’: I Strumento lineare k’ = N B L D / k OBIETTIVO: sensibilità k’ ALTA per misurare I basse SENSIBILITA’ k’ - k MOLLA CEDEVOLE - N, L, D BOBINA GRANDE © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 45 Esempio: Galvanometro 91 CASO DINAMICO: N.B. c’è l’inerzia della spira e vi sono forze smorzanti anche per stabilizzare l’indice su una determinata posizione della scala riducendo i transitori. L’equilibrio meccanico alla rotazione si scrive allora come .. . J+r+k=TN=k’i(t) J = momento di inerzia dell’equipaggio mobile del galvanometro attorno al suo asse di rotazione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Esempio: Galvanometro .. 92 . J+r+k=TN=k’i(t) r = smorzamento del sistema assunto di tipo viscoso (in tale termine si può far rientrare la f.c.e.m.: dalla legge di Lenz e=-d/dt k = costante elastica della molla di richiamo q = rotazione dell’equipaggio mobile del galvanometro (qo) i(t) = corrente che percorre le spire della bobina © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 46 Strumento del secondo ordine: risposta a segnale semplice: gradino 93 GRADINO Se il gradino ha ampiezza qis si ha: Condizioni iniziali: qo=0 t=0+ dqo/dt=0 t=0 + La soluzione è diversa nei tre casi in cui lo smorzamento è maggiore, uguale o minore dello smorzamento critico. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del secondo ordine: risposta a segnale semplice: gradino 94 La figura illustra, in forma adimesionalizzata, la risposta al gradino dello strumento del secondo ordine T f=1/T n=2f h=r/rc © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 47 La pulsazione propria 95 La pulsazione propria del sistema è quella alla quale naturalmente oscilla il sistema, una volta perturbato e lasciato proseguire in moto libero, senza alcun’altra perturbazione esterna. Interpretazioni più interessanti vengono da valutazioni nel dominio delle frequenze. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada La pulsazione propria 96 n è un’indicazione diretta della velocità della risposta: dato h, raddoppiare n significa dimezzare il tempo con il quale si raggiunge un determinato punto della curva. L’effetto di h è evidente: un incremento nel valore di h riduce l’oscillazione, ma rallenta la risposta dello strumento nel senso che il primo attraversamento del valore finale è ritardato. Si dice sovraelongazione o sorpasso il rapporto tra la massima ampiezza di oscillazione attorno al valore di regime ed il valore di regime stesso. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 48 Esempio: Galvanometro 97 Se consideriamo a regime il sistema quando l’oscillazione si mantiene in una banda di ±10% del valore finale, il valore ottimale di h è 0.6 settling time : tempo, dopo il gradino, impiegato dallo strumento per raggiungere una fascia di tolleranza attorno al valore di regime senza più uscirne. Se però si desidera una banda di ± 5%, h tra 0.7 e 0.8 è ottimale. Definizione di settling time © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 98 Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza La funzione di trasferimento sinusoidale è: Oppure © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 49 Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 99 Anche in questo caso si può studiare la risposta ad un segnale armonico h=0 OK!! OUT IN © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 100 Si ricorda che lo strumento è pronto, ossia non distorce il segnale in ingresso qi, se il modulo della funzione di trasferimento è costante per tutte le armoniche e se la fase è 0°, 180° o proporzionale all’ordine dell’armonica. Questo accade per valori di (grandezza) <<n. Ovviamente, se n cresce, lo strumento sarà pronto per w maggiori. Per misurare alte frequenze in qi, occorrono strumenti con alte n. Solitamente privilegiare le caratteristiche dinamiche deprime la sensibilità e viceversa. Nel caso del galvanometro, poiché , occorrerà un basso J e una k elevata. Un limite sul valore di k viene però dalla sensibilità, penalizzata da alti k. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 50 Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 101 h si può sfruttarlo per allargare la zona in cui lo strumento è pronto. Se h0.7 la curva del modulo della funzione di trasferimento parte con tangente orizzontale e si mantiene circa costante fino in prossimità della risonanza. La fase è proporzionale all’ordine dell’armonica. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 102 Effetto smorzamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 51 Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 103 Effetto smorzamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 104 Effetto smorzamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 52 Strumento del secondo ordine: risposta in frequenza 105 Effetto smorzamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Nyquist: secondo ordine Anche in questo caso è possiile esprimere la funzione di trasferimento per mezzo del diagramma di Nyquist. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 53 Strumento del secondo ordine: risposta ad altri segnali semplici - RAMPA 107 RAMPA © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Strumento del secondo ordine: risposta ad altri segnali semplici - RAMPA 108 RAMPA fino ad un regime Si analizza la risposta a questo segnale perché è il più vicino al gradino reale. Infatti strumenti con alta wn e basso h (tipicamente quelli al quarzo) sembrerebbero rispondere molto male al gradino ideale, mentre invece hanno un ottimo comportamento. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 54 Strumento del secondo ordine: risposta ad altri segnali semplici – RAMPA 109 Risposta al gradino di sistemi poco smorzati Rampa fino ad un regime Confronto input-output nel caso di rampa fino ad un regime © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 110 Strumento del secondo ordine: risposta ad altri segnali semplici – IMPULSO IMPULSO Condizioni iniziali: t=0+ Da dove viene? © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 55 Strumento del secondo ordine: risposta ad altri segnali semplici - IMPULSO 111 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 112 Determinazione Sperimentale della Prontezza © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 56 Taratura dinamica 113 I step: Identificazione (t, n, h) II step: Taratura per confronto (riferibilità) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica 114 Si studia la risposta degli strumenti ad ingressi semplici. Tali ingressi semplici sono quelli già citati, ossia l’impulso, il gradino, la rampa, la sinusoide… La scelta del tipo di segnale da impiegare è dettata per lo più dalla comodità e dalla semplicità operativa: talvolta si è impossibilitati a fornire certi segnali semplici (ad es. l’impulso) perché potrebbero danneggiare lo strumento. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 57 Taratura dinamica 115 Va inoltre ricordato che per certi segnali, ossia impulso e rampa, la situazione reale è sempre diversa da quella ideale: sarebbe infatti richiesta energia infinita per poter fornire un impulso o un gradino ideali. Dal momento che sin qui si è privilegiata l’analisi armonica, si fornisce qualche elemento in più sui citati segnali semplici © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Nota bene 116 Alcune delle tecniche presentate sono tecniche che lo studio dinamico dei sistemi di misura condivide con l’analisi dei sistemi in genere. Spesso le stesse tecniche vengono impiegate anche per l’analisi strutturale oppure nelle comuni tecniche di analisi modale, tipiche dell’ambito meccanico. Lo strumento di misura è semplicemente un particolare sistema elettromeccanico, quindi, nel seguito, per maggiore chiarezza sulla validità dei metodi, si farà ricorso indifferentemente ad esempi relativi ai sistemi di misura o anche a sistemi in senso più generale. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 58 Taratura dinamica: sinusoide 117 Sinusoide: tutta l’energia a disposizione viene fornita ad una sola frequenza. 1 0.5 0 -0.5 -1 0.058 0.062 0.066 0.07 0.074 0.078 s 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 500 1000 1500 2000 2500 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: sinusoide 118 Valutare la risposta in frequenza significa dunque in questo caso fornire un ingresso sinusoidale di ampiezza nota e frequenza variabile pure nota e costruire per punti la funzione di trasferimento armonica 0.8 TF Mod 0.6 0.4 0.2 Hz 0 40 80 120 160 200 200 TF Pha 100 Hz 0 40 80 120 160 200 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 59 Taratura dinamica: sinusoide 119 Valutare la risposta in frequenza significa dunque in questo caso fornire un ingresso sinusoidale di ampiezza nota e frequenza variabile pure nota e costruire per punti la funzione di trasferimento armonica 0.8 Diverse prove TF Mod 0.6 0.4 0.2 0 Hz 40 80 120 160 200 200 100 TF Pha 0 40 80 Hz 120 160 200 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura accelerometri riferimento 120 Accelerometro da tarare ???? Eccitatore elettrodinamico (altoparlante) a) Ho un riferimento, accelerometro già tarato (back-to-back) X,f b) So ampiezza di spostamento e frequenza, quindi so l’accelerazione X © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 60 Taratura accelerometri spostamento Mi interessa l’ampiezza del vettore rotante velocità accelerazione 121 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Centro SIT accelerazioni 122 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 61 Attenzione al sistema in esame… vibrometro 123 vibrometro x x m m k r r k © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada La prova Stepped Sine 124 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 62 La prova Stepped Sine 125 Il metodo che impiega ingressi sinusoidali è dispendioso in termini di tempo: bisogna ripetere la stessa prova per un gran numero di volte. Ci si domanda se esistono metodi più “furbi” e veloci. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: impulso ideale 126 Impulso ideale: l’energia viene ripartita in UGUALE MANIERA su tutte le frequenze da f=0 a f=+. Ovviamente l’energia distribuita su ciascuna frequenza è minore rispetto al caso della sinusoide 1 0.8 Storia temporale 0.6 0.4 0.2 0 0 0.020.040.060.08 0.1 0.120.140.160.180.2 -3 s x 10 4 1.5 Spettro 2 0.50 500 1000 1500 2000 2500 3000 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 63 Taratura dinamica: impulso ideale 127 L’impulso ideale ha un grosso pregio: consente infatti di valutare molto rapidamente la risposta in frequenza consentendo in breve tempo di sondare il comportamento dello strumento in un ampio campo di frequenze. Teoricamente poi, siccome l’energia in ingresso è equamente ripartita su tutte le frequenze, sarebbe in teoria possibile valutare la prontezza dello strumento semplicemente guardando la risposta, senza la necessità di valutare la funzione di trasferimento. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: impulso ideale 128 Perché la prova abbia un senso è necessario mediare più risposte all’impulso, in modo da mantenere la parte deterministica di segnale abbattendo il rumore aleatorio. Un limite all’impiego dell’impulso è la bassa energia fornita in corrispondenza di ciascuna frequenza © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 64 Taratura dinamica: impulso ideale 129 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta al gradino 130 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 65 Risposta al gradino 131 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Risposta al gradino 132 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 66 Impulso 133 Sono forniti i diagrammi relativi a due impulsi reali, uno elettrico ed uno meccanico, prodotto da un martello dotato di testa in grado di misurare la forza scambiata tra martello e struttura (martello dinamometrico) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: impulso ideale vs.impulso reale Impulso elettrico: eccitazione nella banda 134 0-2000 Hz 1.5 Storia temporale 1 0.5 0 -0.5 0 0.01 0.04 0.08 0.12 0.16 1500 2000 s 0.2 Spettro 0.005 0 0 500 1000 2500 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 67 Taratura dinamica: impulso reale 135 Impulso reale: martello dinamometrico 80 60 40 20 0 -20 0 s 100 200 300 400 500 600 700 800 0.4 0.02 0.3 0.015 0.2 0.01 Hz 0.1 0 0 0.005 100 200 300 400 500 600 700 0 Hz 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 Effetto del diverso tipo di punta sulla banda passante © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Torniamo all’impulso; utilizzo della risposta all’impulso Ad esempio, per ricavare la frequenza di risonanza di alcuni accelerometri viene loro fornito un impulso elettrico una lasciandoli “appesi” per il cavo di alimentazione INPUT Zona in cui viene fornita energia f OUTPUT Zona priva di significato (MANCA IN) f © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 68 Taratura dinamica: rumore bianco 137 L’impulso ideale tuttavia non è il solo tipo di segnale a presentare uno spettro con ampiezza costante al variare della frequenza; un altro segnale con questo spettro (e quindi con gli stessi pregi) è il rumore bianco, ossia un segnale assolutamente casuale: in un determinato istante t non è possibile fare alcuna previsione sull’andamento del segnale all’istante t +t. Tuttavia è necessario mediare più spettri di rumore per avere realmente uno spettro “piatto” al variare della frequenza. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: rumore bianco 138 0.5 Storia temporale 0 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5s 0.04 Spettro 0.03 0.02 0.01 0 0 20 40 60 80 100 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 69 Taratura dinamica: rumore bianco 139 Rumore bianco: effetto di 128 medie 0.04 1 spettro 0.03 0.02 0.01 0 s 0 20 40 60 80 100 0.04 128 medie 0.03 0.02 0.01 0 0 Hz 20 40 60 80 100 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: rumore bianco 140 Il caso reale però è diverso, in quanto mentre è possibile realizzare qualcosa di simile ad un rumore bianco almeno in una certa banda di frequenze, più difficile è produrre un impulso che si avvicini al reale: le strutture reali si comportano da “filtro” cancellando di fatto i contributi a più alta frequenza © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 70 Ancora sulla taratura degli accelerometri riferimento Accelerometro da tarare Effetto di TF del tavolo (a meno di non chiudere l’anello di controllo sul valore di vibrazione alla tavola) Eccitatore elettrodinamico (altoparlante) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: rumore bianco 142 Certi tipi di eccitazione naturale sono adatti per fornire l’ingresso della funzione di trasferimento, in quanto, a patto di mediare abbastanza a lungo, sono in grado di eccitare la struttura su bande in frequenza all’incirca note e comunque misurabili. Es. vento Ampiezza Frequenza 0.1 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 71 Scala Grande capannone 143 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada LA STESSA SCALA ECCITAZIONE IMPULSIVA 144 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 72 Spectrum FRF 145 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada FRF Ampl FRF Phase 146 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 73 Secondo piano 4s x 4dx 3s x 2s x 2dx 1s x 1dx 147 Primo piano © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: sweep 148 Altro tipico segnale utilizzato nella realtà è il cosiddetto sweep in frequenza, ossia un segnale sinusoidale ad ampiezza costante e frequenza variabile con velocità scelta dall’operatore. 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 tempo 0 0.05 0.04 0.03 0.02 0.01 0 0 0.04 0.08 0.12 0.16 0.2s frequenza 500 1000 1500 2000 2500 Hz © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 74 Taratura dinamica: sweep 149 SWEEP (tentativo di accelerazione della durata) Il problema è rimanere un tempo sufficiente a ciascuna frequenza per effettuare la misura: bisogna trovare un modo per salvare istante per istante la sola riga di interesse. Si utilizzano al tal fine i filtri ad inseguimento del segnale (TRACKING FILTER) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Tracking filter 150 f> f Viene “inseguito” il valore della frequenza data dall’oscillatore e, di tutta la TF, priva di senso in tutti i punti tranne quello alla frequenza dell’eccitazione, viene conservato solo quest’ultimo. Il valore viene riaggiornato solo se il segnale dell’eccitazione “ripassa” per quel valore di frequenza. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 75 Determinazione del parametro 151 Si tratta dunque di un problema di identificazione di parametri. Si applica un ingresso a gradino e t è il tempo impiegato per raggiungere il 63.2% del valore finale. 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 1 2 3 4 5 Problemi: incertezza nella determinazione di t=0; nessun controllo sul fatto che lo strumento sia davvero del primo ordine. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Determinazione del parametro 152 Per semplificare l’identificazione da un punto di vista sperimentale: Si definisce Dunque PENDENZA Il vantaggio di questo modo di procedere è che il cambiamento di variabile porta i punti della risposta al gradino su di una linea retta. E’ dunque possibile utilizzare le routines di minimizzazione che riguardano la retta (più semplici). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 76 Determinazione del parametro 153 Risposta al gradino Passaggio ai logaritmi © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Determinazione del parametro 154 Si procede in questo caso sfruttando tutti i punti campionati ed operando un “best fitting”; il metodo del 63.2% sfrutta solo due punti ed è più impreciso Una procedura costosa, ma in genere sicura, è imporre ingressi sinusoidali a frequenza variabile, registrando input ed output. Se il sistema è proprio del primo ordine si avrà: Ove t=1/break (rappresentazione con i logaritmi). Deviazioni da questo comportamento indicano che lo strumento non è del primo ordine © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 77 Esempio di risposta dinamica: gradino per un anemometro a coppe v 155 Vento a regime e pale bloccate con un filo; Si taglia il filo e si studia la risposta al gradino Sia V0 la velocità a regime: Ci si accorge che la risposta è tipica di uno strumento del primo ordine: - interessa ricavare - sono note le coppie di valori t-v © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Anemometro a coppe 156 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 78 157 Per semplificare l’identificazione da un punto di vista sperimentale: Si definisce Dunque Il vantaggio di questo modo di procedere è che il cambiamento di variabile porta i punti della risposta al gradino su di una linea retta. E’ dunque possibile utilizzare le routines di minimizzazione che riguardano la retta (più semplici). © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Primo ordine 158 Si pone © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 79 159 159 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 160 Con il procedimento di minimizzazione ai minimi quadrati (fare per verifica che si sia capito) si arriva a dimostrare che: ossia è la media aritmetica dei ottenuti deterministicamente. 160 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 80 Determinazione dei parametri h e n 161 Anche in questo caso è possibile tracciare per punti la risposta in frequenza ed interpolare con le espressioni analitiche della risposta, in questo caso, di uno strumento del secondo ordine. L’identificazione di n e h avviene così in modo automatico. Esempi di identificazione di h e n: risposta al gradino dopo un transitorio il moto è libero smorzato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Determinazione dei parametri h e n 162 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 81 Determinazione dei parametri h e n 163 Risposta al gradino dopo un transitorio il moto è libero smorzato %overshoot h © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Determinazione dei parametri h e n 164 Esempi di identificazione di h e n: risposta all’impulso dopo un transitorio: smorzamento piccolo INPUT OUTPUT E’ meglio lavorare su più cicli e non su uno solo. Tuttavia, se h varia col numero di cicli, il sistema non è lineare. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 82 Determinazione dei parametri h e n 165 Un’ultima possibilità offerta dai metodi di identificazione di parametri, sempre più diffusi e potenti, è quella di interpolare (ai minimi quadrati) i punti sperimentali con l’espressione che descrive il comportamento nel tempo di uno strumento del primo o del secondo ordine: il disegno della storia temporale ricostruita sopra ai punti sperimentali è indice della bontà dell’interpolazione e della scelta del tipo di modello adottato per lo strumento. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Determinazione dei parametri h e n 166 Best fitting con equazione di un sistema vibrante ad un grado di libertà 7 6 5 Misurata 4 Stimata 3 2 1 0295 300 305 310 315 320 325 Frequenza [Hz] 0 -0.5 Fase [rad] Amplficazione (Misure-Modello(f,h,Kst))2=min -1 -1.5 Stimata Misurata -2 -2.5 -3 -3.5295 300 305 310 315 320 325 Frequenza [Hz] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 83 Taratura dinamica: esempio 167 Trasduttore di pressione Ai fini della prontezza conta sia il trasduttore che il tubo che lo connette al punto di misura. serb trasd 1.5 [V] 1 Risposta al gradino del trasduttore di pressione 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 0 40 80 120 160 200 Time [ms] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: esempio 168 Identificazione di parametri effettuata per mezzo di un ‘best fitting’ dei punti acquisiti con la risposta teorica di uno strumento del secondo ordine Storia sperimentale Ricostruzione 1.5 [V] 1 0.5 0 -0.5 -1 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 Time [ms] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 84 Taratura dinamica: esempio 169 Altro tipo di indagine: stesso gradino a due trasduttori uno già tarato dinamicamente e pronto per il campo di frequenze di interesse. trasd serb RIF. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Taratura dinamica: esempio 170 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 85 Taratura dinamica: esempio 171 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada TRASDUTTORE DI PRESSIONE Funzione di trasferimento armonica in galleria del vento tras d serb RIF. 172 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 86 TRASDUTTORE DI PRESSIONE 173 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada BANDIERINA SEGNAVENTO 174 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 87 BANDIERINA SEGNAVENTO [V] 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 0 40 80 120 160 200 Time [ms] 175 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada BANDIERINA SEGNAVENTO 176 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 88 BANDIERINA SEGNAVENTO 177 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada BANDIERINA SEGNAVENTO Dalla teoria delle lastre sottili: 178 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 89 BANDIERINA SEGNAVENTO Forzante non lineare funzione di Angolo vento Moto bandierina 179 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada BANDIERINA SEGNAVENTO Dopo linearizzazione: Rigidezze e smorzamenti equivalenti dovuti al vento Forzante esterna (turbolenza) Pulsazione propria Smorzamento 180 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 90 BANDIERINA SEGNAVENTO Taratura statica volt Angolo (deg) 181 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada BANDIERINA SEGNAVENTO Taratura dinamica 182 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 91 BANDIERINA SEGNAVENTO Taratura dinamica Hz Hz 183 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada Prontezza: Osservazioni Studio del comportamento dinamico degli strumenti: due possibilità 184 ANALITICA: è nota l’equazione dello strumento (si tratta comunque di un modello, di una semplificazione, non è una descrizione completa dello strumento) SPERIMENTALE: non è nota l’equazione dello strumento o è troppo complessa; è comunque la via più sicura per eseguire una TARATURA DINAMICA © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 92
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