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I bianconeri si leccano le ferite e programmano la prossima stagione
NOLA. TEMPO DI MEDITAZIONE
NOLA – Terminato da circa un mese il “primo” campionato che ha rivisto il “ritorno” della storica denominazione del sodalizio gigliato, in seno alla società si prova a meditare e a riorganizzare le “fila” in vista della prossima stagione sportiva. E’ inutile rimarcare quanto è accaduto in
quest’annata iniziata sotto i migliori auspici e terminata come tutti sappiamo, ma ora il primo
obiettivo della massima dirigenza bruniana è quello di “ricostruire” il rapporto non solo con la
“piazza” caduta da un entusiasmo indescrivibile dell’inizio stagione a una sorte di “depressione”
per quello che doveva essere e non è stato, ma anche riprovare a rifondare non solo l’assetto societario ma anche l’area tecnica, due componenti che anche loro hanno subìto una sorte di lesioni
per le note vicissitudini di quest’annata.
SOCIETA’. La dirigenza nolana, composta per la maggioranza dallo storico gruppo dello Sporting Nola, società a cui va il merito di aver deciso di
“abbandonare” la loro creatura dopo 12 anni per
ridare la vita alla S.S.NOLA 1925, ha visto, ad inizio
della stagione sportiva, alcune nuove figure dirigenziali, su tutte il Vice Presidente Avv. Lello Giannini,
il Team Menager Antonio Laurino e al responsabile
della Juniores Gianpaolo Cassese, con quest’ultimo
che andava ad affiancare gli “storici” dirigenti Daniele Scotti e Michele Giannetti. Ma strada facendo,
giustificate con motivazioni personali ma con le stesse che lasciavano capire che già c’erano le prime
crepe per divergenze sulla gestione del club, la
“neonata società”, gradualmente, perdeva proprio i
nuovi dirigenti, con le dimissioni del Team Menager
Laurino, seguite dal Vice Presidente Giannini (per
come fu gestito l’ammutinamento di Novembre) e
del Responsabile della Juniores Cassese. La perdita
di questi tre figure nuove, ha fatto modo si che alla
guida della società ci fosse al 100% lo zoccolo storico dei dirigenti che per 12 anni hanno fatto le “fortune” dello Sporting, ma nemmeno questo ha
dato modo di poter ritrovare serenità in seno alla dirigenza bianconera, anzi secondo voci di corridoio, anche in questo caso proprio per la gestione post “ammutinamento” e della “ricostruzione” della squadra a dicembre, si sarebbero create delle “spaccature” interne per le diverse vedute sulla gestione tecnica, le quali se non hanno partorito nessuna dimissione in corso campionato,
è stato solo per la consapevolezza di non aggravare il tutto sull’autonomia del campionato stesso,
un gesto che comunque alla fine non ha evitato il risultato sportivo che conosciamo. Ma ora a
campionato terminato lo “strappo” potrebbe trasformarsi in una crepa irreparabile, con questo
gruppo dirigenziale disposto a lasciare le cariche che per anni hanno ricoperto e dare solo un
contributo economico alla causa nolana, giusto per il legame di amicizia che li lega da tempo. Tra
questo gruppo spicca il nome della famiglia Di Napoli, con il Presidente Giuseppe (ricordiamo
che gli altri due presidenti sono Ciccio Allocca e Roberta Della Gala) e il Consigliere del Direttivo
Michele, i quali sono pronti ad lasciare, dopo circa tre anni, il sodalizio bruniano, proprio perché
secondo loro, il NOLA, anche se si tratta di una semplice Promozione, dovrebbe avere una gestione molto più professionale di quella attuale. Se il tutto si andrà a concretizzare, sarebbe un
brutto colpo per la dirigenza bruniana, che in questi giorni sta lavorando per tentare non solo di
ricucire il rapporto con questa parte di dirigenti, ma allo stesso tempo, sta guardandosi intorno
per provare ad individuare e, possibilmente, a coinvolgere qualche imprenditore/i locale disposto/i ad affiancarli, considerato anche che difficilmente sarà riproposto l’azionariato popolare,
per motivazioni che andiamo a descrivere in seguito.
AZIONARIATO POPOLARE. Una formula storica per Nola calcistica che ad inizio stagione ha
dato risultati importanti con quasi 200 adesioni, ma anche qui ci sono dati contrastanti tra loro
che hanno creato non pochi problemi che si sono ripercossi sull’autonomia del campionato. Da
una parte la dirigenza nolana che, sempre in formula ufficiosa e mai ufficiale, si è lamentata che
solo il 45% di chi ha aderito
ha
tenuto
fede
all’impegno, mentre il restante, chi in parte e chi
per “niente”, non ha
adempito perché ha legato
il tutto (ed è errato) ai risultati sportivi. Dall’altro
canto rispondono i tifosi
che sostengono che chi ha
tenuto fede agli impegni è
superiore al 60%, e giustifica chi non lo ha fatto, in parte o in toto, perché non solo si sono sentiti “traditi” da chi si era posto in maniera diversa ad inizio stagione, ma anche perché fattivamente, non sono stati mai coinvolti come parte attiva alla vita del club, come un vero azionariato popolare si rispetti, rimarcando che il loro ruolo è stato solo ed esclusivamente circoscritto all’erogazione economica. Un fattore questo importante, perché a testare i “rumori” della piazza bianconera, ad oggi, anche chi ha
rispettato gli impegni, difficilmente il prossimo anno adirà alla riproposta di una nuova adesione
popolare, a meno che, non solo dovrà essere rivisto e pubblicato lo Statuto dell’Azionariato Popolare (tante volte richiesto quest’anno alla dirigenza e puntualmente, mai pubblicato e/o modificato), ma pretendono che in seno alla dirigenza, la cui dovrà restare in toto in seno alla sodalizio
come garante di continuità della stessa, in determinati ruoli ci siano persone competenti e professionali.
AREA TECNICA. Il tutto è legato a come sarà composta la società e quali saranno le “forze economiche” che potranno fare affidamento i dirigenti, ma è
inutile sottolineare che la S.S.NOLA 1925, in Promozione
non può permettersi un ridimensionamento. E questo è
una brutta “gatta da pelare”. Nonostante ciò, voci molto
concrete parlano che ad affiancare il DS Sorrentino, ci
dovrebbe essere Luigi De Micco, presidente del Piscinola
che qualche anno fa stupì non solo in Eccellenza ma anche in Serie D. A lui sarebbe affidata l’area tecnica con
l’incarico di Direttore Generale, ma sempre secondo voci
non porterebbe con se il “fidato” allenatore Campana. E
in merito a ciò ecco i papabili allenatori che potrebbero
sedere sulla panchina nolana. LA REALTA’ parla che ci sono stati più di un contatto con il tecnico Angelantonio Gallucci, un allenatore che ha esperienza in queste categorie, visto che qualche
anno fa riportò in Eccellenza la squadra della sua città, il Cicciano, e quest’anno ha perso la finale play-off del suo girone alla guida del Juve Poggiamarino. Le parti si sono incontrate qualche
settimana fa, e sembra che la cosa sia fattibile, ma naturalmente bisogna attendere l’evolversi.
L’IDEA. Se il tutto non andrà in porto con Gallucci, altra
pista vagliabile e accessibile, potrebbe essere Minichini,
quest’anno artefice dello strepitoso cammino del Cimitile.
Qui a differenza di Gallucci, sembra, non ci sia stato ancora nessun contatto, ma di sicuro si è discusso fortemente in seno alla società. IL SOGNO. Già a campionato in
corso, dopo le dimissioni di Acampora, si è fatto il suo
nome, e per la verità c’è stato anche un incontro tra le
parti, diciamo il classico “caffè”. Parliamo di Stefano Liquidato un tecnico che è stimato e rispettato in città ma
secondo noi, il tutto resta solo un “sogno”, almeno fin quando il Nola navigherà in Promozione,
difficilmente rivedrà il suo idolo sulla panchina gigliata, visto che il tecnico di Baiano, non solo ha
grande richieste in Eccellenza, ma è fortemente seguito anche da sodalizi di Serie D. Per questi
motivi, secondo noi, difficilmente accetterebbe un anonimo Campionato di Promozione, anche se
questo porterebbe il nome di Nola. LA SQUADRA. E’ inutile dire che il tutto sarà legato non solo
al budget della società, ma anche a chi sarà affidata la panchina bruniana, quindi su questo lato,
non possiamo intraprendere nessun discorso. C’è di fatto che comunque ci sarebbero alcune pedine da provare a trattenere in casacca bruniana, una su tutti il bomber Di Biase, che oltre a dimostrazione della sua prolificità, ha dimostrato grande attaccamento e una grande professionalità, anche se sappiamo che sarà difficile trattenerlo perché dopo il grande campionato da lui disputato, certamente sarà il più ricercato nel prossimo mercato estivo. Per il resto, per quello che
abbiamo visto quest’anno, in queste categorie ci si deve affidare a meno “nomi” e a più “gregari”, a persone che “parlano” di meno e fanno più fatti, a gente che ha fame…e non solo di calcio e
che deve capire che indossare la maglia del Nola, anche in Promozione, è un vanto.
GIUSTO PER LA CRONACA. Si è conclusa in queste ore, la stagione di Promozione 2014/2015.
Il Casalnuovo, squadra del nostro girone che si è classificato 4°, dopo aver battuto a domicilio,
prima il R.Us.Vico (0-1) e poi il Cimitile (0-1) è riuscito a battere nella finale promozione, sempre
a domicilio, il fortissimo Grottaminarda, andando ad espugnare per 2-0 lo stadio avellinese, approdando così, meritatamente, in Eccellenza. L’altra finale, San Vito Positano-Colpazio, è terminata 3-2 per i costieri che anch’essi approdano in Eccellenza.
Felice Giannini