HYPPODROME D`AUTEUIL

CITY LANDSCAPE
PARIGI
HYPPODROME D’AUTEUIL
Progetto di Péna Paysages – Christine e Michel Péna. Testo di Luisa Limido
Progettista Michel Péna Laureato all’École Nationale Supérieure
du paysage di Versailles nel 1983 e fondatore, insieme a
Christine Péna dello studio Péna & Peña, con il quale nel 1994
progetta la sua prima e vera realizzazione: le Jardin Atlantique
(Parigi, Montparnasse). Oggi, lo studio conta 15 professionisti
impegnati nella progettazione di opere pubbliche e private
(giardini, piazze, parchi, spazi urbani e residenziali) sia in
Francia sia all’estero. Dal 2008 al 2011 è stato presidente della
Fédération Française du Paysage.
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A Parigi, nel cuore dell’Hyppodrome d’Auteuil, circa
12 ettari di prato sono stati recuperati e trasformati in
un vasto parco urbano che, oltre a ricreare il legame
tra la città e il vicino Bois de Boulogne, offre una
“porzione di cielo” ai cittadini. In un contesto urbano
estremamente denso e contraddistinto da conflitti d’uso,
Michel Péna e la sua équipe di paesaggisti hanno
realizzato uno spazio aperto e polivalente, coerente
con lo spirito originario del luogo, capace di rispondere
alle esigenze di un pubblico diversificato.
In the middle of the Auteuil Hippodrome in Paris nearly
12 hectares of open space have been transformed into
an large urban park, recreating a connection between
the city and the nearby Bois de Boulogne. Offering
residents a piece of open sky in an extremely dense
urban context marred by a series of conflicts regarding
use, Michel Péna and his landscape architects have
created a coherent design for a mixed-use urban park,
imbued with the site’s genus loci but responding to the
many needs of a diverse public.
In queste pagine: lo specchio d’acqua della pelouse centrale; planimetria generale delle tre pelouses
dell’Hyppodrome d’Auteuil; l’ingresso all’ippodromo dalla Porte
de Passy.
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Il Bois de Boulogne, cuore verde della borghesia parigina ottocentesca, accoglie al suo interno numerosi spazi storicamente destinati alle attività sportive e ricreative all’aria aperta.
A ovest della capitale infatti, nel XIX secolo, il pattinaggio, le
corse a cavallo o il tir aux pigeons si intrecciavano con i divertimenti e i loisirs dell’epoca e con i rituali più mondani,
come la passeggiata in carrozza o il pique-nique ai bordi della Grande Cascade. Proprio qui, nel 16° arrondissement, negli ultimi anni molte di queste aree sono state oggetto di progetti di trasformazione e riqualificazione. Il volano di questi
cambiamenti è da ricondurre alla decisione della città di Parigi, circa una decina di anni fa, di riappropriarsi di molti degli
spazi verdi che erano stati ceduti in concessione, chiusi al pubblico e dunque in un certo senso “confiscati ai cittadini” – più
di 100 ettari della superficie complessiva del Bois de Boulogne – per riportarli alla loro originaria destinazione. Esatta-
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mente nel 2003, il paesaggista Michel Péna viene incaricato
della redazione di uno studio di fattibilità per il rinnovamento
del Bois de Boulogne a seguito dei danni causati dalla tempesta del 1999. In quell’occasione, spiega Péna, “abbiamo
ritrovato i contratti che Haussmann stesso – politico, urbanista
e funzionario francese del XIX secolo – aveva firmato con i concessionari e che stipulava che gli spazi, benché gestiti a fini
commerciali e privati, dovevano restare pubblici e a questo titolo aperti a tutti i visitatori… Abbiamo dunque suggerito di
riesaminare lo statuto che grande influenza esercita all’interno
del Bois de Boulogne, e in particolare abbiamo proposto di
destinare ad aree sportive i grandi prati posti all’interno dell’ippodromo di Auteuil”. Inizialmente tale proposta è considerata irrealizzabile, ma successivamente – in seguito alla decisione di delocalizzare le attività sportive situate alla Porte de
Saint-Cloud – ritorna attuale. Michel Péna è dunque stato incaricato di studiare, in uno spazio di circa 12 ettari nel cuore
delle piste, la creazione di un nuovo parco pubblico dotato di
diverse attrezzature sportive. I cittadini in questo modo avrebbero avuto la possibilità di riappropriarsi sette giorni su sette di
una grande porzione di natura, che altrimenti era loro concessa solo in occasione delle corse, quindi in totale circa una
trentina di giorni all’anno. Nel 2006 viene modificata la concessione con l’associazione France Galop, nel 2007 il consiglio di Parigi approva l’operazione e nel 2010 è dunque possibile dare il via ai lavori, inaugurati la scorsa primavera. “On
va redonner 12 hectares aux parisiens, c’est révolutionnaire!”,
così aveva esordito Anne Hidalgo, l’attuale sindaco di Parigi,
in occasione della presentazione del progetto.
L’idea progettuale
Il progetto si propone prioritariamente di raccordare, a scala urbana, attraverso una passeggiata pubblica, le due estremità
nord e sud dell’ippodromo, Passy e Auteuil, e consentire così ai
parigini di raggiungere immersi nel paesaggio i grandi laghi,
uno dei luoghi più romantici e centrali del Bois de Boulogne. Per
poter ricucire il tessuto urbano ricreando una Grande Promenade secondo lo spirito haussmanniano, Michel Péna immagina
un percorso a geometria variabile, una sorta di linea bianca che
attraversa l’intera area in modo fluido e continuo, riproponendo
un gioco di curve ispirato ai giardini ottocenteschi e, nello stesso tempo, trattato in modo semplice e naturale in armonia con
il contesto boschivo. La linea curva che disegna la planimetria
del progetto si riflette poi, tridimensionalmente, in un articolato
sistema di avvallamenti. Infatti, ispirato sia ai modelli delle piste
e degli ostacoli propri di Auteuil, sia ai movimenti di terra caratteristici dei giardini haussmanniani, Michel Péna crea quella
che lui stesso ha definito una “nappe paysagère”, una coltre
paesaggistica che si stende sull’intera area assorbendo con il
suo movimento le piattaforme sportive, i percorsi e anche l’edificio. Così i volumi di terra in eccesso vengono integrati e la costruzione, il grande spogliatoio disegnato dall’architetto Franck
Hammoutène, scivola sotto l’avvallamento della pista approfittando della differenza di livello. In questo modo è il paesaggio
che viene valorizzato e messo in primo piano. “Tutto è stato guidato dalla volontà di creare prioritariamente un paesaggio, di
dare la percezione di una vasta estensione dove predomini il
panorama prima delle strutture sportive”, spiega Péna. Il paesaggio che avvolge questo luogo è, infatti, estremamente singolare nonché eccezionale a Parigi: esteso e aperto, accoglie
in lontananza le colline della Senna sotto un cielo immenso. “Abbiamo voluto soprattutto preservare e mettere in scena queste
dimensioni. Gli orizzonti penetrano così nel sito dell’ippodromo
e del parco, lo sguardo si spinge fino alla vallata da una parte, verso la Tour Eiffel dall’altra e, dietro alle fronde del bosco,
fino alle torri della Défense.” Un percorso d’acqua centrale guida il visitatore conducendolo fino nel cuore del progetto, sug-
gerendogli una percezione sensibile, piacevole e continua, che
riduce l’impatto con la funzione sportiva.
Articolazione del progetto: Les Pelouses
Dei 12 ettari centrali, ritagliati dai 35 complessivi dell’ippodromo, 8 sono destinati ai giardini e alle passeggiate
paesaggistiche, mentre i restanti sono occupati dai terreni
sportivi. Nell’insieme si distinguono tre aree, le tre pelouses,
aventi nomi e destinazioni differenti:
• La prima, a sud, in prossimità della Porte d’Auteuil, comprende, all’interno del tracciato curvilineo, un campo da
rugby in prato sintetico e un campo da calcio in prato naturale, circondato da una pista di atletica a sei corsie che
formano un anello di 400 metri. Un edificio, seminterrato su
In doppia pagina: i terrazzamenti
in corten.
Nella pagina precedente, in basso:
una seduta per la sosta.
Qui, in alto: belvedere sulle piste.
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due livelli, contiene un locale tecnico e gli spogliatoi.
• La seconda pelouse, al centro, costituisce invece un’oasi di
pace naturale, è infatti interamente destinata al riposo e al pique-nique; al centro uno specchio d’acqua crea un vero biotopo lacustre, circondato da una grande varietà di piante acquatiche e isolati pioppi e salici, che evoca il famoso stagno
d’Auteuil prosciugato nel 1921 per l’estensione dell’ippodromo. Delle terrazze in legno si dispongono tra la veSCHEDA TECNICA
getazione igrofila, creando
Progetto Prati centrali dell’Ippodromo di Auteuil
spazi più intimi. Un’area gioLuogo Parigi, 16° Arrondissement
co attrezzata per i bambini
Progettisti del paesaggio Christine e Michel Péna, Péna Paysages
Committente Mairie de Paris (Direction des Espaces Verts et de l’Environnement occupa l’estremità nord.
– DEVE; Direction de la Jeunesse et des Sports – DJS)
• Nella parte più a nord del
Collaboratori Atelier d’Architecture Franck Hammoutène, OGI, BET VRD, Cabinet Philippe Robin (campi sportivi), Sylvain Dubuisson, designer, Light Cibles, liprogetto vi è la terza pelouse,
ghting designer
in prossimità della Porte de
Cronologia 2008-2014
Dati dimensionali 12 ettari
Passy, che consente di ragCosto dell’opera 24,6 milioni di euro
giungere
il lago superiore del
Materiali
PAVIMENTAZIONI Stabilizzato Esportec, calcestruzzo Cemex, bacino di geoBois de Boulogne. Vi si trovamembrane Siplast, lastre in granito Stone Concept, tappeto erboso rinforzato Fino, tra una vegetazione più fitbersoil Eurovia/Cochery (Rueil Malmaison, Francia)
ILLUMINAZIONE Illuminazione sportiva e pedonale realizzata esclusivamente
ta di pioppi e frassini, un camper il progetto (Design by Dubuisson, azienda Aubrilam - Clermont Ferrand,
po da hockey ricoperto da un
Francia); elementi luminosi di Targetti (Firenze); illuminazione da incasso LEC
Lyon (Lione, Francia); elementi illuminanti nel tunnel Sammode (Parigi, Francia).
rivestimento sintetico e due
Azienza fornitrice Citeos (Boulogne-Billancourt, Francia)
campi da basket alla sommità
IMPIANTO DI IRRIGAZIONE irrigatori, valvole, stazione meteo, gestione centralizzata: Rain Bird Europe S.a.r.l. (Aix-en-Provence, Francia); goccia a goccia: di un rialzo del terreno.
Netafim Italia S.r.l. (Monteneone di Cicagna - GE)
• Infine, un percorso salute di
FONTANA Bayard (Lione, Francia) fornito da ECMB (Lamentin,
Francia)
3 km, scandito da 12 alcove
PONTE in acciao corten Arcelor (Francia) fornito da ECMB (Lamentin, Francia)
dotate di attrezzature sportive
MATERIALE VEGETALE forniti da Serpev (Flins-sur-Seine, Francia): prato e prato
fiorito di Nova-Flore (Champigné, Francia); sistema prevegetato di Aquaterra
e fontane, si snoda lungo il
Marcanterra (Francia); campi sportivi terreno morbido per la pista di atletica;
perimetro
complessivo dell’aerba sintetica per il campo da rugby di Limonta Sport (Cologno al Serio BG);erba sintetica per il campo da hockey di Lano Sports; tappeto erboso per
rea approfittando così della
il campo da calcio di Franken. Arbusti 17.700 m² Perenni 14.500 m² Prati
strada di servizio che circonfioriti 15.000 m² Prati da sfalcio 145.000 m² Tappeto erboso 18.000 m²
Numero di alberi inseriti nel progetto 350
da le piste.
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La scelta e la disposizione della vegetazione è studiata in modo
da assicurare la compatibilità tra esigenze a volte difficilmente
conciliabili. Dei coni di visibilità a livello degli ostacoli sono stati, infatti, individuati e conseguentemente liberati di ogni costruzione ed elementi vegetali, mentre nei punti in cui la vegetazione è consentita, sono state scelte essenze prevalentemente boschive per creare composizioni paesaggistiche verticali finalizzate a ridurre la presenza dei volumi di certe strutture sportive e,
nello stesso tempo, armonizzarsi nel contesto. Le caratteristiche
del sito, la specificità del quartiere e la destinazione dell’area:
questi sono solo alcuni degli aspetti che s’intrecciano e regolano le scelte progettuali, rispondendo a obiettivi legati tanto alla
pianificazione urbana quanto alle esigenze di spazi verdi di
prossimità. Anche gli aspetti più prettamente ecologici trovano
risposta nelle scelte puntuali, dalla biodiversità alla gestione responsabile dell’acqua, dai sistemi di modulazione dei livelli di
illuminazione fino alla riutilizzazione e riciclaggio dei materiali.
Ma se molti di questi requisiti sono ormai delle costanti nei recenti progetti paesaggistici della capitale, ciò che è invece da
considerarsi prerogativa del nuovo parco dell’Hyppodrome è la
capacità di adattarsi a diverse esigenze e a un pubblico diversificato. Data la scarsità di superfici libere e, nel contempo, la
crescente domanda dei cittadini di nuovi spazi aperti, riuscire a
conciliare diversi usi in un solo spazio costituisce di per sé un risultato di grande valore, che potrebbe aprire la strada a una serie di nuovi progetti interessanti.
Autore Luisa Limido Architetto, dopo il DEA “Jardins, Paysages, Territoires” all’École d’Architecture La Villette, ha ottenuto il PhD alla Sorbona a Parigi. Ha insegnato al Politecnico di Milano e all’École de La Villette a Parigi; ha collaborato con laboratori e centri di studi (CNRS, École du
Louvre). È autrice di numerose pubblicazioni riguardanti la
storia e la progettazione del paesaggio e del giardino, e
del libro L’art des jardins sous le Second Empire. Attualmente alterna l’attività
di studio e di ricerca con la progettazione di mini-architetture, cabane e oggetti à réaction poétique per il giardino.
In questa pagina: percorsi di attraversamento dello specchio
d’acqua.
Nella pagina accanto: le banchine/belvedere.
PARIS Hyppodrome d’Auteuil
The Bois de Boulogne, the heart of bourgeoisie social life in Paris in the 1800s, encompasses many sites originally destined for sports and open air recreational activities. In the 19th century, west of the capital, skating, horse racing, and shooting mixed
with the entertainments and leisure activities of the time and social rituals like carriage
riding and picnics along the Grande Cascade. Many of these areas in the 16th arrondissement have been subject to redevelopment in the recent past. The driving force
behind these changes was the decision by the city of Paris, about ten years ago, to reappropriate many of the open spaces in concession which have been effectively closed
to the public, “confiscated from the citizens” in a certain sense; as a result more than
100 hectares in the Bois de Boulogne are being restored to public use. In 2003, landscape architect Michel Péna was commissioned to produce a feasibility study for the
restoration of the Bois de Boulogne following storm damage dating from 1999. On
that occasion, Péna explained; “we found Haussmann’s contracts”, referring to the
French politician and urban planner, “that he signed with concessionaires and that stipulated that the spaces, although privately managed for commercial concessions, had
to remain public and therefore open to all visitors. So we suggested reexamining the
statute that operates in the Bois de Boulogne and in particular we proposed sports areas for the large lawns inside the Auteuil racetrack”. Initially such a suggestion wasn’t
considered a possibility but the proposal was reconsidered in light the decision to delocalize the sports grounds in the Porte de Saint-Cloud area. Michel Péna was hired
to study a twelve hectare area in the middle of the track for the installation of a new
public park, including various sports fields. Residents would be able to use the facilities seven days a week and access a large open space that was otherwise only available when the racetrack was open, about thirty days a year. In 2006 the concession
with the association France Galop was modified and in 2007 the city council approved the project. Construction began in 2010 and the park was inaugurated last
spring. Anne Hidalgo, Paris mayor at the time of the project’s presentation exclaimed,
“On va redonner 12 hectares aux parisiens, c’est révolutionnaire!”
The concept The urban scale project uses a public boulevard to reconnect the north and
south ends of the racetrack, Porte de Passy and Porte d’Auteuil, and allows Parians to
immerse themselves in landscape and lakes in one of the most charming and central
areas of the Bois de Boulogne. Mending the urban fabric with a Houssmann-style
Grande Promenade, Michel Péna created a route with a variety of geometries, a kind
of continuous white line fluidly crossing the entire area, its curves inspired by 1800s
garden design, a simple and natural treatment bringing harmony to the wooded context. The project’s curves are reflected three dimensionally in a detailed system of land
forms inspired by the Auteuil racetracks and course obstacles and land moving characteristic of Houssmann-style designs. Michel Péna creates what he defines as a nappe
paysagère, a landscape “covering” that extends over the whole area, its expanse absorbing sports structures, paths, even the building. Fill used in the land forms around
the large changing room designed by architect Franck Hammoutène, takes advantage
of the change in grade, letting the building slip under the track. The landscape itself is
valorized and put on center stage. “Everything was guided by the desire to create foremost a landscape, to create the perception of a vast open expanse where the view
predominates over the sports structures”, explains Péna. The landscape surrounding
the site is extremely special as well as exceptional in Paris: broad and open, it gathers in the distant hills of the Seine under an immense sky. “We wanted to preserve and
highlight these dimensions, above all. The horizontals penetrating the site of the racetrack and the park, the gaze drawn as far as the valley on one side, towards the Eiffel Tower on the other and, and behind the crowns of the trees, to the towers of La
Défense”. A central watercourse guides visitors, leading towards the heart of the project, lending a human dimension, pleasant and continuous, while reducing the impact
of the sports fields.
The lawns Of the central twelve hectares, out of an overall 35 in the racetrack,
eight are destined for gardens and landscaped areas while the rest are designated for sports grounds. The three areas, three lawns or pelouse, have different
names and use destinations:
• The first, to the south, inside the curve near the Porte d’Auteuil, includes a synthetic
grass rugby pitch and a grass soccer pitch, surrounded by a six lane athletic track on
a 400 meter ring. A two level partially below ground building houses locker rooms
and technical areas.
• The second lawn, in the middle, is an oasis of peace and nature, entirely devoted
to relaxation and picnicking; a water feature in the centre creates a lakeside biotope
with a wide variety of aquatic plants. Specimen poplars and willows reference the
1921 drainage project that reclaimed the land and extended the racetrack. Hydrophilic vegetation on wooden terraces creates intimate spaces and a children’s playground is located at the northern edge.
• The third lawn, in the north of the project near the Porte De Passy, allows access
to the Bois de Boulogne Upper Lake. A hockey field in synthetic fabric and two basketball courts on raised ground are located in a thickly planted grove of poplars
and ash trees.
• Finally, a three kilometer fitness route with twelve stopping places outfitted with sports
equipment and drinking fountains, winds along the perimeter of the area, taking advantage of the existing service road surrounding the racetrack. The plant selection and
planting plan were designed to insure compatibility between disparate needs, sometimes difficult to accommodate. The view corridors were freed of obstacles, construction and vegetation; in points where vegetation was allowed, woodland plant material was prevalently used and vertical compositions were created to reduce the impact
of sports structures and harmonize with the context. The characteristics of the site, the
specificity of the area and the destination of use are only some of the aspects that influenced design decisions as the project responded to urban planning goals like the
need for nearby park space. Even the essentially ecological aspects are addressed with
careful consideration, including biodiversity, responsible water management, illumination and lighting control, and the reuse and recycling of materials.
While many of these criteria are by now constant in recent landscape projects in the
capital, what can be considered the sole prerogative of the new Hippodrome park is
the ability to adapt to different needs and a diverse public. Given the scarcity of free
space and the growing demand from residents for new open space, reconciling the
various uses in a single site in itself is a valuable result, and could open the way for a
series of interesting new projects.
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