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COMUNICATO STAMPA
Split Payment Iva
In una circolare nuove indicazione dalle Entrate
Il meccanismo della scissione dei pagamenti Iva trova nuovi chiarimenti. La circolare n. 15/E,
infatti, mette a fuoco la platea delle Pa che devono applicare lo split payment, definisce in
modo più chiaro i soggetti esclusi e illustra le interconnessioni della disciplina con quelle del
reverse charge e della fatturazione elettronica.
I primi chiarimenti sulla disciplina dello split payment, introdotta dalla Legge di Stabilità
2015 nel Dpr n. 633/1972 (art. 17-ter), sono stati forniti dall’Agenzia con le circolari n. 1/E
del 9 febbraio e n. 6/E del 19 febbraio 2015. Con il documento di prassi del 13 aprile, invece,
le Entrate forniscono ulteriori indicazioni a Pubbliche amministrazioni e fornitori in materia
di adempimenti, rimborsi e sanzioni.
Chi è dentro e chi resta fuori - Con la circolare dell’Amministrazione finanziaria del 13
aprile, entrano in gioco nel meccanismo dello split payment i soggetti pubblici che, seppure
non rientranti tra quelli espressamente elencati nell’art. 17-ter del Dpr n. 633/1972, ne sono
loro immediata e diretta espressione. È il caso, ad esempio, dei Commissari delegati per la
ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e dei Consorzi interuniversitari.
L’Agenzia delle Entrate ribadisce che restano invece fuori dalla platea dei destinatari della
scissione dei pagamenti gli enti pubblici non economici autonomi rispetto alla struttura
statale, che perseguono fini propri, ancorché di interesse generale e gli enti previdenziali non
pubblici.
Quando la Pa non è soggetto passivo - Per quanto riguarda gli acquisti effettuati dalle Pa
nell’ambito delle proprie attività istituzionali non commerciali, il versamento dell’imposta sul
valore aggiunto è effettuato dalle pubbliche amministrazioni senza possibilità di
compensazione. È esclusa la possibilità per l’amministrazione acquirente di utilizzare
l’importo dell’Iva dovuta per le operazioni in regime di scissione contabile in compensazione
orizzontale con altri crediti d’imposta vantati dalla stessa. Al riguardo, inoltre, si precisa che i
versamenti dovranno essere effettuati secondo le modalità previste dall’art. 4 del Dm attuativo
del 23 gennaio 2015, utilizzando i codici tributo indicati dalla risoluzione n. 15/E del 2015. La
circolare precisa che, con riferimento agli acquisti di beni e servizi destinati ad essere
utilizzati promiscuamente sia nell’ambito di attività non commerciali sia nell’esercizio
d’impresa, la Pa, non debitore d’imposta, dovrà preventivamente individuare, con criteri
oggettivi, la parte della relativa imposta da imputare rispettivamente alle due differenti
attività, per le quali l’ente è tenuto ad eseguire separatamente i relativi adempimenti.
Rimborso prioritario se c’è aliquota media - La circolare chiarisce che le operazioni da
split payment danno diritto all’erogazione prioritaria se il presupposto del rimborso è quello
dell’ “aliquota media”, tenendo sempre conto del limite dell’ammontare dell’imposta
applicata a tali operazioni nel periodo di riferimento. Diversamente dalle altre tipologie di
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Agentur der Einnahmen –Staff des Landesdirektors – Gerichtsplatz N. 2 – 39100 Bozen
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rimborso prioritario, è, dunque, possibile che il rimborso da split payment, sia prioritario solo
per una parte dell’importo, mentre la parte restante rimanga soggetta all’esecuzione ordinaria.
Nel caso in cui il contribuente che effettua operazioni soggette al regime della scissione dei
pagamenti non abbia i requisiti per richiedere il rimborso con il presupposto “aliquota media”,
può comunque chiederlo, ma in tal caso l’erogazione seguirà le vie ordinarie.
Da quando scatta lo split payment - Il meccanismo della scissione dei pagamenti si applica
alle operazioni per le quali il corrispettivo è stato pagato dopo il 1° gennaio 2015, a patto che
non siano state già fatturate anteriormente a questa data. Lo split payment non è, invece,
applicabile alle operazioni per le quali è stata emessa fattura entro il 31 dicembre 2014 e che
sono state effettuate entro lo scorso anno. Di conseguenza, per queste ultime operazioni, la Pa
dovrà corrispondere al fornitore sia l’imponibile che l’imposta anche se il pagamento avviene
dopo il 1° gennaio 2015. La circolare precisa che in questo caso è irrilevante se la fattura,
emessa nel 2014, sia stata acquisita al protocollo della Pa acquirente nel 2015.
Come regolarizzare le fatture - Nel caso in cui la Pa, in veste di soggetto passivo, riceva una
fattura irregolare dovrà fare ricorso alla procedura di regolarizzazione. Nell’ipotesi in cui il
fornitore emetta una nota di variazione in aumento, torna sempre applicabile il meccanismo
della scissione dei pagamenti e, pertanto, la stessa dovrà essere numerata, indicando
l’ammontare della variazione e della relativa imposta e facendo esplicito riferimento alla
fattura originaria emessa. Se la nota, invece, è in diminuzione e si riferisce a una fattura
emessa applicando lo split payment, bisognerà comunque numerarla, indicare l’ammontare
della variazione, della relativa imposta e fare riferimento alla fattura originaria, ma,
trattandosi di una rettifica apportata ad un’Iva che non è confluita nella liquidazione periodica
del fornitore, questo non avrà diritto a portare in detrazione l’imposta corrispondente alla
variazione, ma dovrà limitarsi a procedere solo ad apposita annotazione in rettifica nel
registro, senza alcun effetto nella liquidazione Iva..
Bolzano, 21 aprile 2015
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PRESSEMITTEILUNG
Split payment MwSt.
Rundschreiben der Agentur der Einnahmen mit neuen Anleitungen
Neue Klarstellungen zum Mechanismus betreffend die Aufspaltung der MwSt.-Zahlungen. Im
Rundschreiben Nr. 15/E vom 13.4.2015 werden die öffentlichen Verwaltungen, die in der
Mehrzahl, das split payment anwenden müssen, sowie die davon ausgeschlossenen Subjekte,
klar definiert und es werden darin die Zusammenhänge zwischen dieser Regelung und jener
des reverse charge-Verfahrens und der elektronischen Fakturierung erläutert.
Die ersten Klarstellungen zur Regelung des split payments, eingeführt mit Stabilitätsgesetz
von 2015 im DPR Nr. 633/1972 (Art. 17-ter), wurden von der Agentur im Rundschreiben Nr.
1/E vom 9. Februar 2015 und im Rundschreiben Nr. 6/E vom 19. Februar 2015 gegeben. Im
gegenständlichen Dokument zur Amtspraxis erteilt die Agentur der Einnahmen an die
öffentlichen Verwaltungen und an die Lieferanten zusätzliche Anweisungen zu den
Verpflichtungen, den Rückerstattungen und den Strafen.
Wer ist davon betroffen und wer nicht – Mit dem Rundschreiben Nr. 15/E der
Finanzverwaltung kommen jene öffentlichen Subjekte mit dem Mechanismus des Split
payments ins Spiel, die, obwohl sie im Art.17-ter des DPR Nr. 633/1972 nicht ausdrücklich
aufgelistet sind, trotzdem unmittelbar und direkt davon betroffen sind. Es handelt sich dabei,
zum Beispiel, um die bevollmächtigten kommissarischen Verwalter für den Wiederaufbau im
Katastrophenfall und die interuniversitären Konsortien.
Die Agentur der Einnahmen weist erneut darauf hin, dass die öffentlichen, nicht
wirtschaftlichen Körperschaften, die gegenüber den staatlichen Einrichtungen autonom sind
und, obschon im allgemeinen Interesse, ihre eigenen Ziele verfolgen, und die nicht
öffentlichen Fürsorgekörperschaften von der Anzahl der Verwaltungen, welche von der
Aufsplitterung der Zahlungen betroffen sind, ausgenommen sind.
Wenn die öffentliche Verwaltung kein passives Subjekt ist. – Hinsichtlich der Einkäufe die
von den öffentlichen Verwaltungen in Ausübung ihrer institutionellen, nicht gewerblichen
Tätigkeiten erfolgen, werden diese Verwaltungen, die Einzahlung der Mehrwertsteuer ohne
Möglichkeit eines Ausgleichs durchführen. Für die kaufende Verwaltung besteht keine
Möglichkeit, den, für die Geschäftsfälle, die der Regelung der getrennten Buchhaltung
unterliegen, geschuldeten MwSt.-Betrag mit anderen Steuerguthaben der Verwaltung
horizontal auszugleichen. Diesbezüglich wird auch klargestellt, dass die Einzahlungen, in
Beachtung des von Art. 4 des Ministerialdekretes vom 23. Jänner 2015 durchzuführen sind,
wobei die in der Resolution Nr. 15/E von 2015 aufgelisteten Abgabenkodes anzugeben sind.
Hinsichtlich der Anschaffung von Gütern und Dienstleistungen, die dazu bestimmt sind
gemischt für den Bereich der nicht gewerblichen als auch der unternehmerischen Tätigkeit
verwendet zu werden, wird im Rundschreiben klargestellt, dass die öffentlichen
Verwaltungen, die Nicht-Steuerschuldner sind, im Voraus und mittels Anwendung objektiver
Kriterien, den Teil der Steuer festlegen muss, der auf die zwei verschiedenen Tätigkeiten
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zuzuordnen ist und für welche die Körperschaft die entsprechenden Verpflichtungen separat
durchführen muss.
Prioritäre Rückerstattung bei durchschnittlichem Prozentsatz. – Das Rundschreiben stellt
klar, dass die Geschäftsfälle infolge des split payments zu einer prioritären Auszahlung
berechtigt sind, wenn die Voraussetzung für die Rückerstattung der „durchschnittliche
Prozentsatz“ ist, in diesem Fall wird immer auch der Höchstbetrag der Steuer berücksichtigt,
die im Bezugszeitraum auf diese Geschäftsfälle angewandt wurde. Anders als für andere
prioritäre Rückerstattungen, ist es demnach möglich, dass die Rückerstattung aus einem split
payment-Geschäft nur für einen Teil des Betrages prioritär ist, während der restliche Teil der
ordentlichen Abwicklung unterliegt.
Falls ein Steuerzahler, der Geschäfte die der Regelung der Aufsplitterung der Zahlungen
unterliegen abwickelt, nicht die Eigenschaften besitzt, um die Rückerstattung aufgrund der
Voraussetzung des „durchschnittlichen Prozentsatzes“ beantragen zu können, so kann er die
Rückerstattung trotzdem beantragen, aber die Auszahlung derselben wird auf ordentlichem
Wege abgewickelt.
Ab wann tritt das split payment in Kraft? – Der Mechanismus der Aufsplitterung der
Zahlungen wird auf die Geschäftsfälle angewandt für welche das Entgelt nach dem 1. Jänner
2015 bezahlt wurde, vorausgesetzt dass die Geschäftsfälle nicht bereits vor diesem Datum in
Rechnung gestellt worden sind. Nicht anwendbar ist das split payment hingegen auf die
Geschäftsfälle, die innerhalb 31. Dezember 2014 in Rechnung gestellt und im Laufe des
letztes Jahres abgewickelt wurden. Demnach muss die öffentliche Verwaltung für letztere
Geschäftsfälle dem Lieferanten sowohl die Bemessungsgrundlage als auch die Steuer
bezahlen, auch wenn die Zahlung erst nach dem 1. Jänner 2015 erfolgt. Im Rundschreiben
wird dargelegt, dass es in diesem Fall nicht zählt, ob die Rechnung, die im Jahr 2014
ausgestellt wurde, von der kaufenden öffentlichen Verwaltung im Jahr 2015 im Protokoll
aufgenommen wurde.
Wie die Rechnungen richtiggestellt werden können. – In dem Fall, dass die öffentliche
Verwaltung, in der Eigenschaft als passives Steuersubjekt, eine irreguläre Rechnung erhält, ist
sie angehalten das Verfahren für deren Richtigstellung zu befolgen. In dem Fall, dass der
Lieferant eine Note mit einer erhöhenden Berichtigung ausstellt, findet der Mechanismus der
Aufsplitterung der Zahlungen wieder Anwendung und demnach muss diese Note nummeriert
werden und es muss der Gesamtbetrag der Berichtigung sowie der entsprechenden Steuer
angegeben werden wobei auf die ursprünglich ausgestellte Rechnung Bezug genommen
werden muss. Falls die Note hingegen eine vermindernde Berichtigung beinhaltet und sich
auf eine Rechnung bezieht, die in Anwendung des split payment ausgestellt wurde, muss
diese Rechnung ebenfalls nummeriert werden und es muss der Gesamtbetrag der
Berichtigung sowie der entsprechenden Steuer angegeben werden wobei auf die ursprünglich
ausgestellte Rechnung Bezug genommen werden muss, da es sich aber in diesem Fall, um
eine Berichtigung der MwSt. handelt, die in der periodischen Verrechnung des Lieferanten
noch nicht aufscheint, ist Letzterer nicht berechtigt die Steuer, welche der Berichtigung
entspricht, abzusetzen; er muss sich nur darauf beschränken die eigens vorgesehene
Anmerkung der Berichtigung im Register vorzunehmen, was keine Auswirkungen auf die
periodische Verrechnung der MwSt. zur Folge hat.
Bozen, am 21. April 2015
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