Valli Giudicarie e Rendena l'Adige VAL DEL CHIESE sabato 21 marzo 2015 45 Il fatturato cresce del 5% a oltre 16 milioni per Sapes In assemblea straordinaria la proprietà mette sul tavolo e 7 per Og ma i conti sono falcidiati dalle svalutazioni come tre opzioni: ristrutturazione debiti, aumento di capitale, quella per il fallimento della controllata Master Legno liquidazione delle società. A rischio 112 posti di lavoro Sapes-Og in profondo rosso: 23 milioni Debiti a 53 milioni, tra i creditori la Provincia Accordo con le banche, nuovi soci o chiusura FRANCESCO TERRERI STORO - La Sapes e la Og-Officine Giudicariensi chiudono i conti 2014 con un rosso complessivo di circa 23 milioni di euro, che ha portato entrambe le società controllate dagli imprenditori Marzia Buccio e Giuliano Sossi a patrimoni netti negativi. Nelle assemblee straordinarie tenutesi lo scorso 6 marzo, i proprietari hanno messo sul tavolo tre opzioni per il prossimo futuro. O si ripianano le perdite grazie all’accordo di ristrutturazione dei circa 53 milioni di debiti con le banche e i creditori, tra cui le società provinciali Trentino Sviluppo (per un leaseback) e Tecnofin (per un prestito obbligazionario), Oppure si copre il rosso con un consistente aumento di capitale, che potrebbe portare all’ingresso di nuovi. Altrimenti sarà necessario mettere le società in liquidazione. Venerdì prossimo la Fiom Cgil, nell’ambito della mobilitazione nazionale di sabato 28 marzo (vedi box), manifesterà proprio a Storo, con un presidio dei metalmeccanici di tutta la provincia davanti alla Sapes in solidarietà con i lavoratori dello stabilimento, che da tempo vivo- GIUDICARIE SINDACATO La Fiom si mobilita Venerdì manifestazione a Storo TRENTO - I metalmeccanici trentini incroceranno le braccia otto ore venerdì 27 marzo. Lo sciopero è stato proclamato dalla Fiom nazionale a sostegno della manifestazione della «coalizione sociale» che si terrà a Roma il giorno successivo, sabato 28. La Fiom trentina ha deciso di accompagnare la mobilitazione con un presidio dei metalmeccanici fuori dai cancelli della Sapes a Storo, per portare la solidarietà delle tute blu alla lotta dei lavoratori dello stabilimento giudicariense, che vivono da tempo in un clima di fortissima tensione a causa degli atteggiamenti della proprietà. «Venerdì prossimo saremo a Storo - ha spiegato la segretaria generale della Fiom Manuela Terragnolo alla presentazione dell’iniziativa ieri a Trento - anche per ricordare a tutti che il sindacato non lascia soli i lavoratori ed è al loro fianco contro ogni forma di sopruso, nella consapevolezza che solo il pieno rispetto dei diritti di chi lavora è il fondamento di un’economia sana e di una società giusta». «Col nostro sciopero - aggiunge Terragnolo - vogliamo dare voce alle ragioni che sono alla base della manifestazione di sabato 28 marzo, quando a Roma al fianco dei metalmeccanici ci saranno associazioni, movimenti e singoli cittadini per protestare pacificamente contro il Jobs Act e per rivendicare la necessità di rafforzare i diritti di chi lavora». Lo stabilimento Sapes di Condino L’azienda sta attraversando un delicato momento non solo dal punto di vista economico ma anche nei rapporti sindacali che negli ultimi mesi si sono fatti molto aspri e conflittuali no una fase di forti tensioni con la proprietà. Secondo la Fiom gli episodi di scontro tra i 74 dipendenti di Sapes e i 38 di Og, 112 lavoratori in tutto, da un lato e la proprietà dall’altro sono numerosi. «Abbiamo dato incarico all’avvocato Ottorino Bressanini di avviare cause contro l’azienda per comportamento antisindacale - dice Michele Guarda della Fiom - In Trentino ci sono buone relazioni industriali, ma la Sapes è un’eccezione negativa». Mentre è aperto il fronte con i sindacati, la proprietà di Sapes e Og cerca di trovare una via d’uscita dalla grave situazione finanziaria delle due aziende. Anche se, si sottolinea nei documenti dell’assemblea straordinaria, ci sono segnali di ripresa. Il fatturato della Sapes nel 2014 ha raggiunto i 16,3 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2013, trainato dal segmento dello stampaggio a freddo, mentre Og vede i ricavi scendere del 10% a 7,1 milioni ma solo perché un importante cliente è stato passato a Sapes. Il quadro dei conti complessivi è però diverso. Come spiega all’assemblea di Sapes l’amministratore unico Marzia Buccio, la perdita dell’esercizio 2014 ammonta a 20,2 milioni e porta il patrimonio netto in negativo per 9,4 milioni, azzerando il capitale sociale. Il rosso è dovuto soprattutto alle rettifiche e svalutazioni, in primo luogo quelle riferite alla controllata Master Legno, fallita. L’indebitamento netto (posizione finanziaria netta) è pari a 48,5 milioni. Per quanto riguarda la Og, la perdita d’esercizio è di 2,9 milioni e i debiti netti sono pari a 4,5 milioni. L’accordo di ristrutturazione dei debiti viene definito «in corso di avanzata negoziazione». Se andrà in porto, il debito sa- rà tagliato di 10,5 milioni e questa cifra, sotto forma di proventi straordinari, consentirebbe insieme al patrimonio esistente di coprire il rosso. Se l’accordo non ci sarà, servirà un aumento di capitale da quasi 10 milioni, che potrebbe essere aperto a investitori esterni. Quadro analogo per la Og. Il tutto però andrebbe definito entro il 30 giugno. Altrimenti, dicono i proprietari, la società andrà messa in liquidazione. Dalle piste ciclabili al computer nelle scuole fino ai contributi sull’edilizia per i cittadini Dal Bim oltre otto milioni di euro al territorio DENISE ROCCA GIUDICARIE – È stato approvato dall’assemblea dell’ente il bilancio del Bim del Sarca: ricco nelle cifre per i canoni aggiuntivi - circa 11 milioni l’anno - che però dal Bim passano semplicemente, essendo i destinatari reali i Comuni ai quali spettano in virtù del rinnovo delle concessioni idroelettriche. Strettamente di attività del Bim sono invece gli 8 milioni e 343mila euro di entrate che derivano per 4 milioni e 324mila euro dalle concessioni, per circa 600mila euro dai dividendi per la partecipazione in Hydrodolomiti e per 3 milioni 719mila euro dal fondo di rotazione per il rientro mutui dai Comuni. Oltre 8 milioni di euro che i Bacini Imbriferi Montani, per il mandato statutario del quale sono investiti, devono rein- vestire sul territorio. E lo spazio di azione è molto ampio. In opere pubbliche per i Comuni, sul bilancio 2015 vengono previsti 3 milioni e 600mila euro, una delle voci più significative - «il 13,7% delle spese in conto capitale» sottolinea il presidente Gianfranco Pederzolli – mentre altri 2 milioni sono spalmati sugli anni successivi fino al 2019. Compare nel bilancio il primo milione di euro stanziato dall’ente per la realizzazione e il completamento della rete di piste ciclabili delle Giudicarie come stabilito da Comunità di valle e primi cittadini. E si rinnova, concentrato sugli istituti scolastici, il finanziamento per l’informatizzazione che aveva coinvolto negli scorsi anni le biblioteche del territorio: 200mila euro sul 2015, altrettanti nei due anni successivi, mentre 50mila euro, anch’essi replicati fino al 2017 vanno a sostegno MADONNA DI CAMPIGLIO TIONE Ampliamento necessario Al Centro Anffas 100 mila euro TIONE - Una voce all’interno del Bim del Sarca - un finanziamento da 100mila euro - riguarda anche il centro Anffas di Tione – Leonia Piovanelli e Roberta Pellegrini, le benefattrici che pensarono al futuro dei giovani disabili. Serve ampliare il centro, lo dicono da parecchio i dirigenti dell’ente, e i fondi per un progetto di 4 milioni di euro circa, finanziabili al 75%, erano stati stanziati dalla giunta provinciale, ma oggi i costi del progetto vengono ridotti sotto i 3 milioni di euro per la spending review. Oltre al Bim del Sarca, contribuirà anche il Bim del Chiese. L’impegno a contribuire da parte dei Comuni delle Esteriori e della Valle del Chiese è stato, almeno informalmente, dato. Con l’ampliamento si prevede di ospitare nel centro un laboratorio sociale e soprattutto – sogno e speranza di tanti genitori – un piano dedicato al «Dopo di noi»: cioè cosa accade ai ragazzi diversamente abili, divenuti adulti, quando viene meno l’enorme lavoro e supporto che genitori e famiglie mettono in campo? La risposta è quella di strutture che si prendano in carico 24 ore su 24 le persone. degli asili nido. Di carattere comune, per la sua valenza a cascata sull’economia locale ha sottolineato in assemblea il presidente Pederzolli, anche i finanziamenti ai privati, che sono organizzati in diversi interventi. L’aiuto stanziato per l’acquisto, la costruzione o i lavori di manutenzione straordinaria sulle prime case: per il 2015 ai 45mila euro previsti si sono aggiunti 100mila euro per accogliere le domande di finanziamento. Sul progetto edilizia 180mila euro sono previsti per il prossimo anno, mentre 400mila euro vanno sulla riqualificazione esterna degli edifici, per un contributo del 30% per un corrispettivo di lavori messo in cantiere per 1 milione e 333mila euro. Altri 200mila euro, con contributo del 15% sempre per lavori di 1 milione e 333mila euro, per interventi in materia di energie alternative. Progetto proprio del Bim è il Parco Fluviale del Sarca: nel Basso Sarca i lavori sono più avanzati e i fondi stanziati, 1 milione e 960mila euro, per il pacchetto di azioni previste Gianfranco Pederzolli dall’accordo di programma di cui il Bim è capofila. Nella parte alta del fiume invece, quella giudicariese, è appena iniziato il processo di creazione ed elaborazione dei progetti possibili sul Sarca da parte degli attori che vi operano a vario titolo, amministrazioni ma anche associazioni - formalmente si chiama Piano di Gestione delle Riserve del Sarca - attraverso il laboratorio partecipativo che viene coordinato dal Parco naturale Adamello Brenta. Approvata dal consiglio (3 contrari) la proposta di un gruppo di giovani La nuova sezione Sat nel luogo dove è nata MADONNA DI CAMPIGLIO - È ufficialmente nata una nuova sezione della Sat (che si aggiunge alle attuali 83 sparse per il Trentino), proprio là dove la Società degli alpinisti tridentini si è costituita 143 anni or sono, a Madonna di Campiglio. A proporla sono stati un gruppo di giovani «molto motivati, professionisti della montagna che porteranno nuova linfa e nuove idee», come spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti. I loro progetti li hanno illustrati giovedì sera nella riunione che, alla fine, ha dato il via libera a questa nuova avventura con la maggioranza qualificata (dodici voti favorevoli) a fronte di tre contrari. Un passo avanti rispetto alla riunione di un paio di settimane fa in cui i voti contrari erano stati due, contro gli undici a favore che non erano non sufficienti per ufficializzare la nascita. «È un fatto molto positivo, un punto di arrivo - commenta lo stesso Bassetti -. Siamo contenti ed abbiamo dato loro fiducia perché la meritano. È una sezione che ha prospettive interessanti e stimolanti, che conta una quarantina di soci e circa settanta “aspiranti”. In totale sono 118 i firmatari che hanno sottoscritto la proposta di costituzione». Tra i loro propositi c’è una maggiore attenzione alla manutenzione dei sentieri, l’intento di fare formazione ai ragazzi nelle scuole e di diventare una presenza viva nella comunità. Ma il presidente Bassetti guarda oltre e pensa all’anniversario del 150 anni della Sat, da celebrare tra sette anni: «È una sfida che lanciamo fin d’ora a questi ragazzi, andare a ricordare la Sat nel luogo dov’è nata. Questo rende anche l’idea della responsabilità di gestire la nuova sezione in un luogo storico come questo». Il nuovo sodalizio di Madonna di Campiglio nasce direttamente come sezione, anzichè come gruppo da Nella fotografia qui accanto il palazzo di Madonna di Campiglio in cui venne fondata la Sat (allora Società alpina del Trentino) il 2 settembre del 1872 affiancare per alcuni anni ad una sezione già esistente. È una possibilità che è prevista dal regolamento, che però è anche una delle motivazioni legate ai voti contrari espressi durante la riunione. L.Pi.
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