Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Lucidi del corso di Fluidodinamica delle Macchine Capitolo II-1a: Discretizzazione del Dominio Fisico/Computazionale Griglie di tipo Strutturato Prof. Simone Salvadori Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 La discretizzazione spaziale • L’utilizzo di griglie cartesiane è preferibile per la regolarità degli elementi, la semplicità di memorizzazione e perché da origine a matrici regolari di cui è possibile memorizzare solo in “non zero”, con risparmi di memoria e facilitazioni nella scelta degli algoritmi di soluzione. • L’utilizzo delle le griglie ibride è preferibile quando le geometrie sono complesse, per contro hanno come controindicazione la non regolarità delle matrici di soluzione e quindi richiedono algoritmi di soluzione specifici per la loro risoluzione. Prof. Simone Salvadori Pagina 2 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 La discretizzazione spaziale • Considerando una griglia cartesiana, le variabili possono essere associate: 1. CELL CENTERED: alla cella, memorizzate nel baricentro; 2. CELL VERTEX: ai punti della griglia, quindi ai vertici; 3. NODE CENTERED: ai punti della griglia considerati come centri della griglia duale. 3 2 1 Prof. Simone Salvadori Pagina 3 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (1) • Le equazioni scritte in forma discreta vengono risolte sui punti (vertici/nodi) che a loro volta definiscono il volume di controllo scelto: – Punti ordinati nello spazio: griglie cartesiane (strutturate) – Punti “disordinati”: griglie ibride (non strutturate) • Vertici equispaziati su dominio rettangolare → FACILE • Problema reale con diverse spaziature → come si fa? – Per superare i problemi che si verificano nei pressi delle superfici sulle quali si impongono le condizioni al contorno, si introduce la trasformazione tra il dominio fisico e il dominio computazionale. Prof. Simone Salvadori Pagina 4 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (2) • La funzione di trasformazione permette di descrivere la griglia di calcolo del dominio fisico (non rettangolare) come una griglia rettangolare nel dominio di calcolo. • Questo approccio permette di eliminare il problema della non uniformità dei Δx facendo in modo che la distanza tra i nodi i ed i+1 sia costante nel dominio computazionale. Prof. Simone Salvadori Pagina 5 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (3) • Obiettivi della generazione di griglia computazionale: – Relazione biunivoca tra i nodi (curve di una stessa famiglia non si intersecano l’un l’altra) – Smoothness dei punti della griglia – Il massimo possibile di ortogonalità tra le linee di famiglie diverse – Concentrazione di nodi di calcolo dove più forti sono i gradienti. • E’ necessario effettuare la trasformazione delle PDEs dal dominio fisico a quello computazionale (forma e tipo rimarranno comunque le stesse): ∂ ∂ ∂ ξ η = + x x ∂x ξ = ξ (x, y ) ∂α ∂ξ ∂η α → = → ∂ κ ∂ ∂ η = η (x, y ) ∂κ = ξy +η y ∂y ∂η ∂ξ Prof. Simone Salvadori Pagina 6 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (4) • i.e. consideriamo un’equazione lineare, primo ordine: ∂u ∂u ∂u ∂u ∂u ∂u = 0 +η y +ηx + a ξ y +a = 0 ⇒ ξx ∂y ∂ξ ∂η ∂η ∂x ∂ξ • Anche se la griglia computazionale è migliore di quella fisica, le equazioni scritte in forma computazionale sono quasi sempre più complesse. • Le derivate ξx ηx ξy ηy si chiamano METRICA DELLA TRASFORMAZIONE e sono ciò che deve essere determinato per rendere possibile la simulazione. • Ognuno di essi rappresenta il rapporto tra la lunghezza del segmento nel dominio di calcolo rispetto alla lunghezza dell’arco nel dominio fisico. Prof. Simone Salvadori Pagina 7 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (5) • Considerando dξ(x,y), dη(x,y), dx(ξ,η) e dy(ξ,η) e uguagliando le matrici dei coefficienti si ha: ξ x = Jyη , ξ y = − Jxη 1 ↔ J= η x yη − yξ xη η x = − Jyξ , η y = Jxξ • Il termine J si chiama Jacobiano della trasformazione e rappresenta il rapporto tra le aree (o i volumi) dello spazio fisico rispetto a quelle corrispondenti di calcolo. • I metodi di generazione delle griglie sono tre – Metodo algebrico – Metodi alle derivate parziali – Trasformazioni conformi basate su variabili complesse Prof. Simone Salvadori Pagina 8 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (6) • Metodo algebrico – Si usa un’equazione algebrica per legare i punti delle griglie – Si introducono le funzioni di interpolazione ξ e η e attraverso di esse si ricava la metrica della trasformazione e il suo Jacobiano. – Parallelamente, la metrica della trasformazione può essere anche valutata con una approssimazione alle differenze finite. – La differenza tra i valori calcolati analiticamente e numericamente rappresenta l’errore che si commette nella trasformazione tra i due spazi. – Per ogni problema è necessario individuare le funzioni ξ e η che permettano di gestire zone con forti gradienti, la presenza di pareti solide etcetera ... – Il metodo algebrico permette di ottenere griglie di calcolo con variazioni continue o graduali della metrica. Prof. Simone Salvadori Pagina 9 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Generazione griglie strutturate (7) • Metodo alle derivate parziali – Con questi metodi si risolve un sistema di PDEs per trovare la posizione dei punti della griglia nello spazio fisico, mentre lo spazio computazionale ha una metrica regolare rettangolare. • Generatori tipo Ellittico – Valido per domini chiusi, permette di ottenere griglie con variazioni graduali degli elementi e nodi localmente addensati. – E’ un procedimento lento, la metrica si calcola numericamente. • Generatori tipo Iperbolico – Buoni per domini aperti, permette ortogonalità delle linee nel 2D, è veloce e permette di controllare la spaziatura degli elementi. – Non può essere usato nel 3D a causa dell’ortogonalità, estremamente sensibile alla specifica della spaziatura. Prof. Simone Salvadori Pagina 10 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo (Base) Prof. Simone Salvadori Pagina 11 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo – H Prof. Simone Salvadori Pagina 12 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo – H-O e C Prof. Simone Salvadori Pagina 13 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo – I e H (3D) Prof. Simone Salvadori Pagina 14 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo – I Prof. Simone Salvadori Pagina 15 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo (Multiblocco) SKEWING Prof. Simone Salvadori Pagina 16 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo (Multiblocco) Prof. Simone Salvadori Pagina 17 Fluidodinamica delle Macchine – A.A. 2014-2015 Tipologie di griglie di calcolo (Overlapping) Prof. Simone Salvadori Pagina 18
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