http://interferenceslitteraires.be ISSN : 2031 - 2790 Interazioni fra letteratura e pubblicità Myriam Boucharenc (Université Paris Ouest Nanterre La Défense), Laurence Guellec (Université Paris Descartes & Université Sorbonne Nouvelle - Paris III) & David Martens (KU Leuven) Interférences littéraires / Literaire interferenties, 18, febrraio 2016 La pubblicità attinge la cultura letteraria in molti modi: utilizza citazioni letterarie per i suoi slogan, ricorre ai contributi di aspiranti scrittori e autori affermati, e, più in generale, si serve di numerose risorse stilistiche e retoriche per convincere clienti e consumatori. Lungi dall’essere uno fenomeno recente, simili pratiche si possono far risalire all’Ottocento. In effetti, è da quel periodo che la letteratura si è spesso avventurata in ambiti commerciali, per diffondere i propri risultati (come credevano gli autori modernisti) o per compromettersi (come sostennero invece i difensori della letteratura). In passato, la critica letteraria si è soffermata solo di rado sulle incursioni della letteratura nella pubblicità. Invece, il rapporto tra letteratura e pubblicità è stato considerato solo dal punto di vista della letteratura, con ad esempio studi di come scrittori modernisti abbiano utilizzato la pubblicità nelle loro opere. La storia culturale e l’analisi del discorso, inoltre, si sono interessate solo saltuariamente all’argomento. Recentemente, tuttavia, diversi studi europei e americani hanno dimostrato che la circolazione della letteratura in circuiti commerciali coincide cronologicamente con la diffusione della stessa pubblicità e che molte delle interazioni tra i due settori richiedono ulteriori ricerche per essere comprese a fondo. Il presente numero monografico di « Interférences littéraires / Literary Interferences » s’inquadra nel programma ANR LITTéPUB (« Littérature publicitaire et publicité littéraire de 1830 à nos jours »: ANR Littépub: http://www.agence-nationale-recherche.fr), il cui obiettivo è di valutare la portata e la posta in gioco di questo momento “critico”, che mette in discussione la posizione della cultura letteraria rispetto alla cultura commerciale, la Brand culture. Il presente numero monografico analizzerà i diversi aspetti e problemi relativi alle interazioni storiche fra letteratura e pubblicità, con lo scopo di arrivare ad una migliore comprensione delle rispettive posizioni all’interno di varie pratiche culturali. Da un lato, questo ci permetterà di situare la letteratura nella cultura globale, di descrivere la sua mediatizzazione, la sua dimensione istituzionale, e la sua ricezione da parte del pubblico. D’altra parte, gli studi raccolti in questo numero della rivista dovranno migliorare la nostra comprensione delle strategie pubblicitarie e del modo in cui la pubblicità ricicla, colonizza o rielabora materiali provenienti da altri settori, in questo caso un settore che occupa una posizione di spicco nella gerarchia delle pratiche culturali. Il numero monografico affronterà le seguenti problematiche: Prospettive intertestuali e semiotiche: la scrittura pubblicitaria da sempre fa ampio ricorso ai classici, si serve di un repertorio di tecniche letterarie, impiega strategie di riscrittura frivola Interférences littéraires/Literaire interferenties 2015 e parodistica, così come la letteratura a sua volta ha giocato con intertesti pubblicitari. In entrambi i casi, la domanda che si impone è come si possa rivelare la fonte e rendere il discorso comprensibile ad un pubblico che non è necessariamente familiare con il modello? Quali processi culturali di disinibizione, di “ambiguizzazione”, di canonizzazione, o, al contrario, di delegittimazione sono all’opera nella retorica “letteraria” della pubblicità? A quali scopi servono? Ad esempio, in quale misura la pubblicità, utilizzando la letteratura, si distingue dalla retorica commerciale e in quale misura la letteratura attraverso la pubblicità trova una maniera di prendere le distanze dalle proprie caratteristiche letterarie? Prospettive editoriali e mediatiche: utilizzare segni letterari al di fuori del libro, nei media e supporti effimeri della pubblicità non può non avere delle ripercussioni sugli stessi testi letterari. Molti esempi mostrano che i testi che passano da un supporto o medium ad un altro, trasferendosi quindi in nuovi protocolli editoriali, libri, collane o riviste letterarie, cambiano anche natura. Come e a quale prezzo la letteratura entra nello spazio pubblicitario, attraverso quali adattamenti al contesto mediatico e ai suoi supporti? Quale resistenza viene opposta al formato imposto, agli strumenti utilizzati da determinati mezzi di comunicazione, o alla funzione per così dire decorativa delle esigenze editoriali della pubblicità? Diversi organi di stampa professionali o piattaforme di scambio d’idee hanno svolto la funzione di interfaccia tra i due campi (Paris-Soir, Vendre, Arts et Métiers graphiques, la rivista bilingue Publimondial ...). In che modo si configura in questi contesti la coesistenza tra letteratura e pubblicità? Prospettive assiologiche e culturali: In che modo l’immagine della letteratura, dello scrittore in generale o di autori individuali contribuiscono all’immagine del marchio? Quali tipi di autori, discorsi, movimenti letterari hanno maggiore probabilità di essere chiamati in causa dal settore della pubblicità? L’obiettivo è quello di analizzare il modo in cui la pubblicità ricorre al patrimonio letterario e di esaminare le conseguenze per la letteratura di un tale ricorso a materiali letterari. In quale misura questo ricorso contribuisce alla canonizzazione degli autori? Inversamente, qual è l’impatto del coinvolgimento di un autore nel mondo della pubblicità sull’immagine di quest’ultimo? Come perviene a gestire la propria immagine in queste interazioni (contributi anonimi o firmati? Contributi remunerati o no?)? Infine, quali usi vengono fatti di strategie d’esportazione e di “traduzione” insite nella circolazione geografica di pubblicità? Fino a che punto l’internazionalizzazione dei marchi contribuisce alla globalizzazione del patrimonio culturale? * * * Priorità verrà data a proposte di comunicazione che affrontano le varie problematiche appena descritte da un punto di vista pluri- o interdisciplinare, combinando storia letteraria con storia della pubblicità, storia culturale e analisi del discorso, nonché a proposte d’impostazione comparata vertendo su diversi territori nazionali e / o linguistici. Gli articoli possono essere redatti in inglese, neerlandese, francese, tedesco, spagnolo o italiano, e devono avere una lunghezza fra le 5000 e le 8000 parole (note comprese). Le proposte devono essere inviate a Myriam Boucharenc ([email protected] ), Laurence Guellec ([email protected] ), David Martens ([email protected] ) e Françoise Galle ([email protected] ) entro il 15 giugno 2015. Essi devono contenere un riassunto di all’incirca 300 parole, oltre ad una breve biografia contenente indicazioni sui principali interessi di ricerca nonché l’affiliazione istituzionale del relatore. La selezione delle proposte verrà conclusa entro il 30 giugno Le versioni finali degli articoli devono essere inviate, via e-mail, entro il 30 settembre, 2015. Due esperti valuteranno gli articoli. Il numero monografico uscirà a febbraio 2016. Interférences littéraires/Literaire interferenties 2015 Bibliografia Adam Jean-Michel, Bonhomme Marc, L’Argumentation publicitaire. Rhétorique de l’éloge et de la persuasion (1997), Paris, Armand Colin, 2011. Alessi Giovanni, Barcaioli Linda, Marino Toni, Scrittori e pubblicità. Storia e teorie, a cura di Giovanna Zaganelli, Bologna, Fausto Lupetti Editore, 2011. Angenot Marc, L’Œuvre poétique du savon du Congo, Paris, Éditions des Cendres, 1992. 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Anne Reverseau, Sarah Bonciarelli & Carmen Van Den Bergh, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, « La Licorne », 2014. – « Temps des marques, marques du temps », dans Au cœur du temps, s. dir. Christine Le QuellecCottier et Claude Leroy, Paris, Champion, 2014. Chasar Mike, Everyday reading. Poetry and popular culture in modern America, New-York, Columbia University Press, 2012. Chessel Marie-Emmanuelle, La Publicité. Naissance d’une profession (1900-1940), Paris, CNRS Éditions, 1998. Delporte Christian, « De Bibendum à Culture pub. La publicité à la conquête des masses », dans La Culture de masse en France de la Belle Époque à aujourd’hui, s. dir. Jean-Pierre Rioux & Jean-François Sirinelli, Paris, Fayard, 2001. Feyel Gilles, « L’économie de la presse au xixe siècle », dans La Civilisation du journal. Histoire culturelle et littéraire de la presse française au xixe siècle, s. dir. 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