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www.OrtoPerTutti.it - Coltiva il tuo cibo, Ricicla i tuoi oggetti, Riappropriati del tuo tempo libero -
Come coltivare il frutteto in modo facile e senza dubbi
Riccarda Pisano
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Il frutteto: frutta freschissima e sana
Come coltivare il frutteto
facilmente e senza dubbi
La pianificazione del frutteto
Come coltivare la frutta in uno spazio ridotto e in vaso
I 12 mesi di coltivazione del frutteto
Come creare una pergola con facilità e senza dubbi
Autrice: Riccarda Pisano
Sito web: www.OrtoPerTutti.it
Blog: http://www.lepiantedafrutto.it/
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Indice
Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso –Premessa………………………….3
Pianificare il frutteto…………………………………………………………………………………………….6
Lasciare alla pianta la sua forma naturale…………………………………………………………13
Forme obbligate………………………………………………………………………………………………….15
Gli alberi “Famiglia”…………………………………………………………………………………………….17
Come avere frutta se il tuo giardino è piccolo………………………………………………….20
Avversità climatiche non sempre un danno……………………………………………………..23
Preparazione del suolo……………………………………………………………………………………….29
Coltivare la frutta in vaso………………………………………………………………………………….35
Frutti di bosco…………………………………………………………………………………………………….39
Come curare il frutteto ogni mese dell’anno - Premessa……………………………….45
Gennaio tutto riposa………………………………………………………………………………………….47
Aprile risveglio della natura……………………………………………………………………………….51
Luglio “lunazione dell’oro”………………………………………………………………………………….54
Novembre “L’estate di San Martino”………………………………………………………………….60
La Pergola – Un tetto verde sempre attuale…………………………………………………….65
Informazioni riservate sulla scelta e messa a dimora delle piante………………….67
La regola segreta per potare la vite senza farla soffrire…………………………………69
13 varietà di uva per una invidiabile pergola……………………………………………………71
Conclusioni…………………………………………………………………………………………………………77
Una percezione differente per creare un mondo migliore……………………………….78
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Tutti i segreti per creare un frutteto
meraviglioso
Premessa
Ti è mai capitato dopo aver assaporato un frutto particolarmente
succulento e freschissimo, perché appena raccolto dalla pianta, di
desiderare piante che dessero anche a te frutta profumata e
gustosa come quella che avevi appena gustato?
Oppure dopo aver sentito l’ennesimo scandalo sulla frutta piena di
prodotti chimici non ti è venuto il desiderio di raccoglierla
direttamente da piante da frutto coltivate da te?
Molte volte ho sentito troppe persone che volevano dedicarsi alla
coltivazione delle piante da frutto ma vi hanno rinunciato perché
non sapevano da dove incominciare.
Peggio ancora si erano rivolte a persone che si considerano esperti
e li avevano sconsigliati perchè dicevano che coltivare un frutteto e
averlo sano e rigoglioso e molto difficile, è possibile solo per chi ha
anni di pratica.
Fedele al primo caposaldo della mia filosofia
“Coltiva il tuo cibo”
ho voluto donarti questo e-book per dimostrarti che coltivare un
frutteto rigoglioso e avere ottima e abbondante frutta non è affatto
difficile se si sa come fare.
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E in questo libro virtuale scoprirai parecchi trucchi e tecniche che io
stessa uso per rendere il mio frutteto sano e rigoglioso e raccogliere
a tempo debito dell’ottima frutta profumata e gustosa.
Innanzitutto scoprirai
quanto è importante pianificare il frutteto
prima ancora di piantare le piante.
Questo è un trucco che un esperto non manca di osservare ma un
principiante spesso tende a ignorare
o peggio
salta questo
importante passaggio con il risultato di non sapere poi dove
collocare esattamente le piante sul terreno oppure comprandole un
po’ a casaccio senza fare attenzione alle varietà più adatte per il
contesto nel quale si trova.
“La programmazione è l’anticamera della riuscita” è una frase che
ho sentito spesso e anche in questo caso è molto azzeccata.
Quindi fai tesoro dei tanti consigli che ho inserito in questo report
che ho voluto donarti perché sono frutto di tanti anni di pratica.
In questo report troverai numerose informazioni e consigli che ti
saranno utilissimi per la conduzione di un frutteto sia che tu già lo
possegga sia che lo voglia impiantare.
Per maggiore chiarezza ho suddiviso la conduzione del frutteto,
dopo una parte generale, in mesi per darti la possibilità di trovare
subito quello che ti occorre a seconda del mese che ti interessa.
Ho inserito negli ultimi capitoli una vera chicca che in tanti mi
hanno richiesto, un argomento su cui esiste ben poca informazione.
Sto parlando della pergola che un tempo era un abbellimento
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irrinunciabile nelle case di campagna e che recentemente è stata
rivalutata.
In base alla mia esperienza e con le numerose informazioni che vi
ho inserito e che non si trovano sul Web potrai creare una pegola
meravigliosa che sarà fonte di soddisfazione per te e i tuoi cari e
meraviglierà chi avrà la fortuna di vederla.
C’è solo un’altra cosa che voglio tu sappia e che credo ti farà
piacere.
Questo è un e-book che contiene vasti brani di un’opera composta
da più libri virtuali che tratta in modo dettagliato e in tutti i suoi
aspetti la coltivazione del frutteto.
Si intitola:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Ecco che, dopo aver letto questo report gratuito, hai la possibilità di
completarlo scaricando questa mia opera.
Dopo di che per te la coltivazione di un frutteto non avrà davvero
più segreti!
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Pianificare il frutteto
Il
piacere
di
scegliere
le
varietà di alberi da frutto più
adatti e che più piacciono,
l'orgoglio di vedere le giovani
piantine
che
fioriscono
e
frutta
non
e
soddisfazione
crescono,
infine
danno
ultimo
di
la
gustare
frutta che noi stessi abbiamo coltivato, è uno dei maggiori piaceri
che può dare il giardinaggio.
Gli alberi da frutto sono davvero tantissimi molti diventano alberi
imponenti e rigogliosi, veri esemplari che da soli possono “arredare”
tutto un giardino.
Altri rimangono più contenuti e sono adatti per un frutteto
famigliare dove piuttosto che la quantità del raccolto si privilegia la
sua varietà e la sua bontà.
Infine vi sono piante nane da frutto adatte per spazi molto ridotti o
per essere piantate in vaso.
Prosperano su terrazzi e balconi donando la possibilità a chi ha solo
un terrazzo di poter gustare frutta anche se non possiede del
terreno.
Se si possiede uno spazio incolto si può con facilità trasformarlo in
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un frutteto dove faranno bella mostra di sé numerosi alberi da
frutta che potranno produrre frutta tutto l'anno.
L’importante è scegliere con cura le varietà ma di questo aspetto ti
parlerò più avanti.
Se hai già un giardino impostato è meglio mescolare alle altre tue
piante i tuoi alberi da frutto che beneficeranno della vicinanza degli
altri alberi creando tutti insieme un microclima molto adatto alla
crescita.
Attenzione solamente a non piantare troppo vicine alle altre le
nuove piante perchè non si rubino a vicenda gli elementi presenti
nel terreno e l'acqua.
Se hai un prato puoi piantare al centro un
unico, solitario albero da frutto.
Ai suoi piedi metti una serie di piantine, per
esempio
delle
fragoline
di
bosco,
che
prospereranno all'ombra della pianta e che col
verde del prato creeranno uno scenografico
effetto.
Vi sono alberi da frutto che non hanno niente
da invidiare alle piante ornamentali.
In primavera si ammantano di una fioritura molto bella, in autunno
hanno vistose colorazioni delle foglie e in più portano appariscente
e gustosa frutta.
Meli, peri e ciliegi sono piante molto adatte per essere piantate
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come
esemplari
solitari
in
un prato
e
inoltre
non
bisogna
dimenticare che d'estate forniscono una gradita ombra.
Se hai un prato piccolino fai come ho fatto io: mettici una pianta da
frutto che ha uno sviluppo contenuto.
Per esempio puoi mettere un nespolo o un melo cotogno, che è un
fruttifero di altezza e volume contenuto e che sta molto bene
piantato solitario in un piccolo praticello.
Anche una pianta di amarene è adattissima a piccoli spazi adatta
per chi preferisce gustare le amarene e farne saporite marmellate.
Tuttavia se si desidera coltivare un certo numero di piante è meglio
riservare al frutteto un'area a sé stante.
Potrai così con più comodità eseguire i trattamenti necessari e
proteggere con più facilità i tuoi alberi dalla grandine e dagli animali
che vorrebbero cibarsene.
Impiantare un frutteto è possibile anche se
possiedi uno spazio
ridotto.
Scegliendo portainnesti nanizzanti la vigoria e il volume delle tue
piante da frutto si riduce di molto permettendoti così di avere un
frutteto anche se il tuo spazio è limitato.
Se non hai troppo spazio puoi avvalerti di particolari forme ottenute
con un'accorta potatura che occupano davvero uno spazio molto
ridotto.
Le piante potate a ventaglio, a cordone o a spalliera possono
adornare i bordi di un giardino e formare l'ammirazione di chi le
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guarda.
Il loro valore ornamentale non è inferiore a quello degli arbusti più
ornamentali e in più nell'epoca adatta ti forniranno fresca e gustosa
frutta.
Considera che puoi scegliere sia l'epoca che il tipo di fioritura.
Puoi spaziare dal mandorlo che fiorisce ai primi di marzo, agli
albicocchi che fioriscono a metà fine marzo, ai meli che aprono le
corolle dei loro fiori in aprile, sino al melo cotogno che esibisce la
sua bella fioritura a maggio.
Insomma se sai come fare hai fioriture scalari per tutta la
primavera.
Alcune varietà di mele per esempio producono una fioritura di
grande effetto.
Questa si trasforma in piccole meline rosse o gialle che possono
rimanere sulla pianta sino ai geli, anche oltre, se non le si raccoglie
o non divengono prima preda degli uccelli o di altri animali selvatici.
Vengono chiamati meli da fiore per la bellezza della loro fioritura ma
le loro piccole mele possono essere consumate cotte o cucinate per
fare gustose ed insolite marmellate.
Questi meli da fiore, popolari in Inghilterra, meriterebbero di essere
più conosciuti anche da noi.
Le loro varietà sono numerose e ve ne sono per tutti i gusti.
Con la loro altezza e il volume della loro chioma, che varia a
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seconda delle cultivar, vanno bene sia dove si vuole un grande
albero sia dove si cerchi un piccolo, grazioso albero per valorizzare
uno spazio ridotto.
Uno dei meli da fiore più imponenti e belli, splendido in primavera
contro lo sfondo di un grande prato, è “Malus floribunda” che può
raggiungere i 10 metri di altezza con un volume della chioma di
altrettanta ampiezza.
I suoi boccioli rossi che si aprono in fiori rosati sono, in primavera,
estremamente ornamentali.
In autunno poi dà spettacolo con le
sue meline gialle che rimangono a
lungo sulla pianta.
Inoltre è una pianta rustica che ha
ricevuto dei premi in Inghilterra,
dove è popolare e molto apprezzato,
perchè
poco
suscettibile
alle
malattie che affliggono le piante di melo.
Preferisci il colore rosso in autunno e in inverno?
Pianta il Malus Floribunda “Red Sentinel” un melo dalla fioritura
primaverile di un bel bianco puro.
Per
tutto l'autunno
e
gran parte
dell'inverno
dà
spettacolo
riempiendosi di piccole rosse meline che spiccano nel grigiore
invernale e che con facilità si trovano sulla pianta anche nei giorni
natalizi trasformando questa bella pianta in un insolito, colorato e
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naturale “albero di Natale”.
Inoltre la sua contenuta altezza, non supera i 6 metri, ne fa un
albero perfetto per un piccolo giardino.
Vuoi
avere
sia
l'appariscente
la
bellezza
fruttificazione
della
fioritura
primaverile
autunno-vernina
e
che
anche
una
spettacolare colorazione autunnale?
Pianta la varietà di melo da fiore chiamata Malus Transitoria.
Questa pianta ha una fioritura che la fa apparire come una nuvola
bianca in primavera, le foglie sono delicate ed eleganti , in autunno
si
riempie
di
piccole
gialle
meline e le sue foglie prendono
appariscenti colori autunnali sul
giallo oro.
Inoltre
questa
pianta
è
di
volume e altezza contenuti.
Insomma
non
si
potrebbe
pretendere di più da un albero da frutto.
Purtroppo ha una pecca, che però non deriva dall'albero stesso, è
specie rara pochi vivai la vendono.
Prova
presso
il
vivaio
Anna
Peyron
www.vivaioannapeyron.com
Queste piante di melo che ti ho indicato, pur portando frutta, non
sono inserite specificatamente fra le piante da frutto ma piuttosto, a
causa della loro bellezza, come piante d'ornamento.
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Ho deciso di inserirle qui perchè per chi non desidera un frutteto
specificatamente da reddito ma piuttosto vuole godersi un albero
ornamentale con una bella fioritura e con una fruttificazione che
rimane sulla pianta nei mesi avari dell'inverno, che spesso rendono
spogli i nostri spazi verdi, non potrebbe fare scelta più appropriata.
Parlando degli alberi da frutto propriamente detti desidero ricordarti
che, piantando in modo oculato differenti specie e varietà di
fruttiferi, puoi avere frutta lungo tutto l'arco dell'anno.
Se poi sei il fortunato possessore di una serra o un luogo riparato
dove non gela, la scelta varietale degli alberi da frutta coltivabili
anche in clima rigido si amplia notevolmente.
Brano tratto dall’e-book principale
“ Tutti i segreti per creare
un frutteto meraviglioso”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
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Lasciare alla pianta la sua forma naturale
Vi sono forme di potatura molto vicine a
quelle naturali che rispettano
completamente
lo
sviluppo
quasi
naturale
dell'albero.
Sono
particolarmente
adatte
per
le
piante a cespuglio ad es. i noccioli, o gli
alberelli tipo il melo cotogno.
La potatura serve per dare la forma alla pianta, anticipa e controlla
la fruttificazione.
Questa potatura, detta naturale, viene eseguita in maniera molto
leggera rispettando quanto più è possibile la forma naturale della
pianta stessa.
E' la più adatta per gli esemplari isolati in un prato o anche se
l'albero da frutta è vicino ad altri alberi ma non è in un frutteto.
Questo perchè rispetta alterandola molto poco la forma che la
pianta avrebbe avuto se fosse stata allo stato libero.
Da qui derivano vantaggi e svantaggi.
Gli svantaggi sono principalmente due.
Il primo è che spesso la fruttificazione arriva più tardi in quanto
l'albero prima si espande nella sua interezza e solo dopo aver
sviluppato completamente l'impalcatura dei suoi rami inizia a
fruttificare.
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L’altro svantaggio e che lo spazio che occupa una pianta da frutto in
forma libera è maggiore di quello occupato dalla stessa pianta da
frutto ma allevata in forme obbligate.
I vantaggi tuttavia non sono di poco conto: innanzitutto il poco
tempo e la facilità che occorre per potare la pianta.
Quando avrai eliminato i polloni, i rami rotti o malati e qualche
ramo per alleggerire e arieggiare la chioma avrai finito la potatura,
risparmiando tempo e fatica.
Inoltre occorre dire che le potature più complesse per essere
eseguite al meglio abbisognano di numerosi e non facili passaggi.
Non basta la potatura invernale occorre anche intervenire, spesso
più volte durante l'anno, con le potature verdi.
Non ultimo la pianta che si sviluppa naturalmente è in genere più
robusta e sana……..
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Forme obbligate
Sono pochi gli alberi da frutta che non si prestano ad essere allevati
in forme obbligate chiamate anche ristrette.
Ve ne sono di molti tipi ma le più usate sono la spalliera, il cordone,
il ventaglio e la piramide.
Occorre attenzione e cura nelle potature di allevamento per quanto
riguarda le forme obbligate che stabiliscono la forma della pianta.
Le piante allevate in forme obbligate abbisognano di attente
potature estive per indirizzare la loro crescita vegetativa.
Sono spesso necessari dei sostegni e dei fili per permettere alle
piante così ridotte di potersi sviluppare in quel particolare modo.
Si possono addossare ad un muro che fornirà riparo e calore contro
le gelate primaverili, nel caso di fruttiferi che fioriscono presto come
l'albicocco e il pesco.
Questa protezione e calore è utile anche se la pianta da frutto
fruttifica tardi come per esempio il fico che durante la sua
fruttificazione autunnale è sensibile al freddo e alla pioggia.
Inoltre le forme obbligate più ridotte permettono di piantare su una
superficie minore un maggior numero
di
piante
e,
particolare
non
trascurabile, la fruttificazione viene
anticipata.
Queste
forme
ridotte
sono
particolarmente adatte per piccoli
giardini oppure se si vuole avere un filare di alberi a spalliera.
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Queste spalliere formate da alberi da frutto cosi ridotti possono
fornire
una
bella
divisione
e
dividere
l'orto
dal
giardino
nascondendo le reti che cingono spesso gli orti e che non sono
molto estetiche.
Un filare di peri, innestati su un innesto che non li renda troppo
vigorosi, potati a spalliera fa una magnifica figura e può nascondere
la rete non troppo bella a vedersi dell'orto.
Inoltre la fioritura del pero è attraente e la sua frutta è profumata e
ottima da mangiare.
C'è poi da considerare che gli alberi così trattati non sono di
ingombro.
Soprattutto non ombreggiano le verdure dell'orto che vicino o sotto
la chioma delle piante possono stentare a crescere.
Brani tratto dall’ e-book principale “ Tutti i segreti per creare un
frutteto meraviglioso”
dall’opera:
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Frutteto in forma obbligata a spalliera
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Gli “Alberi Famiglia”
Se non vuoi perdere troppo tempo con le forme obbligate delle
piante da frutto ma lo spazio che puoi dedicare ai tuoi fruttiferi è
limitato, puoi piantare alcuni alberi “famiglia”.
Praticamente su un unico albero vengono innestate diverse varietà
dello stesso tipo di albero da frutto, di solito sono tre, così si
possono avere raccolti scalari di differenti varietà ma sempre dello
stesso tipo di frutta.
Era un metodo usato già ai tempi degli antichi greci ed era
conosciuto anche durante l'impero romano.
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In seguito è caduto in disuso e pochi oggi ne sono a conoscenza.
In pratica su un giovane albero da frutto vengono innestate altre
due
varietà
dello
stesso
tipo
e
di
pari
vigore
adatte
alla
impollinazione incrociata.
E' un metodo che, una volta che gli innesti sono riusciti, non
richiede una prolungata e complicata potatura e consente di avere
in poco spazio diverse varietà della stessa frutta.
Molto adatto per i meli e i peri, fai attenzione al portainnesto che
deve adattarsi al tipo di terreno dove vuoi piantarlo.
Poi considera anche l'ingombro che vuoi che abbia la pianta una
volta adulta………………….
Per le varietà da innestare ricordati che devono avere lo stesso
vigore ed essere adatte all'impollinazione incrociata.
Per esempio: se vuoi un albero famiglia composto di pere potresti
innestare la varietà “Butirra Hardy” con le varietà “ Passacrassana”
e “Conference.”
La
varietà
“Butirra
Hardy”
è
vigorosa e molto produttiva.
Produce frutti di dimensioni medio
grosse dal colore giallo cupo.
La sua polpa è finissima, succosa,
aromatica
con
un
gusto
leggermente acidulo.
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Queste pere giungono a maturazione da fine agosto a tutto
settembre e non sono molto serbevoli.
La varietà “Passacrassana”
è una varietà vigorosa e molto
produttiva con frutti grossi, giallo scuro, macchiati di ruggine.
La loro polpa è fine, bianca, succosa e molto profumata.
Queste pere si raccolgono a fine ottobre e maturano nel corso
dell'inverno inoltre questa varietà è una delle migliori pere
invernali.
La varietà ”Conference” è una vecchia cultivar inglese diffusa sin
dagli anni '50 in Italia e sempre molto valida.
E' un albero di buona vigoria e produttività con i frutti che, colti non
a completa maturazione, si conservano a lungo in fruttaio.
La loro maturazione inizia da fine settembre.
Una delle caratteristiche più belle degli alberi famiglia è che puoi
crearli tu stesso innestando le varietà che più ti aggradano con le
regole che ti ho spiegato qui.
Queste informazioni sono conosciute da pochi appassionati ma
adesso le conosci anche tu :-)
Brani tratti dall’e-book principale:
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dall’opera:
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Come avere frutta se il tuo giardino è piccolo
Se, come spesso accade, lo spazio del tuo giardino è ridotto puoi
ugualmente
avere,
piantando
piante
da
frutto,
sia
un
alto
rendimento che un giardino ornamentale bello a vedersi.
Innanzitutto se il tuo giardino è piccolo scegli alberi da frutta con
innesti nanizzanti e usa metodi di coltura che sfruttino al meglio lo
spazio.
Coltiva per esempio “alberi famiglia” oppure dai forme ristrette alle
tue piante da frutto con opportune potature.
I “cordoni” ad esempio sono, fra le forme di allevamento, quelle che
occupano lo spazio minore.
Se hai un muro libero addossagli un
albero da frutto un po' delicato che si
avvantaggerà della protezione del muro e
contemporaneamente
occuperà
poco
spazio.
Puoi piantare ai piedi del muro un pesco.
Ad esempio se scegli la varietà “S. Anna
Balducci”
sappi che ha buona vigoria,
polpa bianca,
di sapore dolce, è molto
profumata e matura attorno al 20 di luglio.
Oppure, se il clima della tua zona non è troppo rigido, prova ad
addossare al muro una pesca tardiva.
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La migliore varietà di pesca tardiva, secondo me, è la “Poppa di
Venere d’Ognissanti” che porta un nome particolare, ma si chiama
proprio così, è originaria della Toscana ed è una cultivar molto
fertile.
Le sue pesche raggiunta la maturazione sono grandi con polpa
giallo chiaro, zuccherina e sugosa.
E' una delle ultime pesche a maturare e infatti matura a metà
settembre.
Prova a cercare queste meraviglie digitando il sito www.flora2000.it
un bellissimo vivaio vicino a Bologna dove ho comprato molte
varietà di frutti antichi.
Anche i frutti di bosco come ribes, mirtilli e uva spina occupano
poco spazio e un angolino per loro si trova sempre.
Per quanto riguarda le fragole, specie se sono le fragoline di bosco,
possono trovare posto sotto gli alberi più grandi oppure formare
una decorativa bordura ai bordi delle aiuole.
Si può sfruttare anche lo spazio in verticale per esempio costruendo
un pergolato o un arco ornamentale e facendovi arrampicare una
vite o un kiwi.
Fai attenzione perchè i kiwi sono piante dioiche cioè hanno sessi
distinti e vi sono piante femminili e piante maschili.
Quindi per avere frutta occorre che vi siano almeno due esemplari
di sesso opposto piantati non molto lontano l’uno dall’altro.
Se poi pianti solo un albero da frutta accertati che la varietà da te
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scelta sia autofertile.
Brani tratti dall’ebook principale: “Tutti i segreti per creare un
frutteto meraviglioso”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Pergolato di kiwi
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Avversità climatiche: non sempre un danno
Ogni pianta da frutto ha una temperatura di minima e di massima
al di sotto e al di sopra della quale presenta sintomi di sofferenza
che possono portare anche alla morte della pianta stessa.
Quando la temperatura scende al di sotto del minimo sopportato da
quel particolare tipo di albero da frutto si parla di danni da freddo o
più comunemente di gelate.
Gelate
Le parti della pianta più sensibili ai danni provocati dal gelo sono i
fiori, le gemme chiuse e i frutti immaturi.
Le gelate invernali anche se intense se colgono le piante a riposo e
raramente sono dannose specie se si coltivano piante da frutto che
si sono adattate da tempo al clima di quella zona.
A questo proposito ti consiglio di chiedere sempre, prima
di
acquistare una varietà, se questa è resistente alla temperatura
minima della tua zona.
Inoltre è bene chiedere in quale periodo cade la sua epoca di
fioritura e confrontarla con le gelate primaverili che si possono
verificare dove vuoi mettere la pianta.
Per esempio certe varietà di albicocchi come la “Precoce d'Imola”,
una delle migliori varietà di albicocche a maturazione precoce,
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fiorisce ai primi di marzo e che matura la sua frutta verso il 10 di
giugno.
Questa
varietà,
che
ha
una
precoce
fioritura,
può
venire
danneggiata quando è in fiore se nella tua zona marzo è ancora un
mese freddo soggetto a gelate.
Se ciò accade i delicati fiori danneggiati dal gelo cadono e non si ha
fruttificazione.
Anche se la gelata colpisce i frutti appena formati questi cadono e si
perde la frutta.
Non sono molti gli accorgimenti che si possono usare per
contrastare il fenomeno delle gelate primaverili.
Se le piante non sono troppo vigorose puoi coprirle con teli di
tessuto non tessuto o stuoie che le riparano dalle gelate intense.
Fa attenzione soprattutto alle giornate limpide con assenza di vento
e umidità ridotta dove con facilità di notte la temperatura scende
anche di parecchi gradi.
Per i frutteti più estesi conviene prendere in considerazione
l'irrigazione anti-brina.
Questo tipo particolare di irrigazione sfrutta la legge fisica secondo
la quale l'acqua gelando libera calore mantenendo la temperatura
dell'ambiente prossima a 0 gradi riducendo in questo modo, quasi
completamente, i danni a fiori e frutticini.
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Vengono impiegati irrigatori rotanti che si possono benissimo usare
anche d'estate per irrigare il frutteto.
Quando si mette in funzione l’irrigazione anti-brina l'acqua che
scende dall'alto irrorando tutta la pianta, e in special modo i fiori o i
frutti appena formati, congela e cede calore mantenendo questi
delicati organi a 0 gradi.
E' necessario che l'apporto di acqua sia continuo per tutto il periodo
della gelata perché l’acqua passando continuamente allo stato
solido di ghiaccio mantiene la temperatura costante.
Inoltre il ghiaccio è un buon isolante termico.
Non è un costo proibitivo dotare un frutteto medio di un simile
impianto anche se la migliore prevenzione è quella di scegliere
attentamente le cultivar adatte alla tua zona in sede d'impianto del
frutteto.
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Vi è poi un altro tipo di gelata che è anch'essa dannosa.
Sacche di aria fredda possono addensarsi dove il terreno è più
basso, in un fondo valle ad esempio, oppure ai piedi di un giardino
in pendenza o dietro muri o edifici.
In questo caso fai molta attenzione al luogo dove vuoi posizionare il
tuo frutteto.
Se ad esempio la posizione è in un fondo valle devi assolutamente
tener conto che i tuoi fruttiferi possono essere colpiti da sacche di
gelo.
In questo caso ancora più attenzione va rivolta alla scelta delle
varietà
fermo
restando
che
è
sempre
possibile
ricorrere
all'irrigazione anti-brina.
Ugualmente dannose risultano essere le gelate autunnali precoci.
Colpiscono quelle piante che
sono in fruttificazione in autunno
come kaki, kiwi, pere tardive, ecc...
In questo caso i frutti maturi vengono alterati a volte a tal punto
da risultare immangiabili.
Per ovviare a questo inconveniente metti molta attenzione alla
scelta del tipo di pianta da frutto, delle cultivar e dei portainnesti
che devono essere idonei al clima della tua zona.
In alternativa conviene raccogliere precocemente la frutta e farla
maturare al riparo.
Alcune volte il gelo non è dannoso ma utile alla pianta stessa per
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farla fruttificare al meglio.
Alcuni fruttiferi pesche e albicocchi in primis, per poter fiorire e
quindi dare frutta, abbisognano di un
determinato
periodo
di
freddo
espresso in “ore di freddo”.
Per esempio il pesco per fruttificare al
meglio abbisogna da 200 a 800 “ore di
freddo”
ma
ci
sono
varietà
di
albicocco che hanno l’esigenza di più di 1000 ore di freddo.
Se la temperatura è sempre mite vivranno bene ma senza mai
fiorire e quindi non potranno produrre frutta.
Per ore di freddo si intende una temperatura uguale o inferiore a 7
gradi.
Anche questo particolare occorre tenere ben presente quando si
scelgono varietà non della zona.
Con i cataloghi così accattivanti pieni di immagini di meravigliose
piante in piena fruttificazione, su Internet ve ne sono di bellissimi
dove con facilità si può ordinare, è facile cadere nella tentazione di
ordinare impulsivamente piante che poi non daranno gli esiti
sperati.
Prima di acquistare ricordati di chiedere se quella bellissima pianta
da frutto carica di frutti così invitanti abbisogna di un periodo di
gelo.
Poi trai le relative conclusioni in base al clima della tua zona
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altrimenti corri il rischio che la sua fruttificazione per te rimanga
solo quella del catalogo.
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Effetti dell’irrigazione antibrina che proteggono delicati fiori di pesco
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Preparazione del suolo
Tutte le piante da frutto per prosperare e dare abbondante frutta
hanno bisogno di un terreno drenato e fertile.
Prima di metterle a dimora occorre preparare per tempo il terreno
in modo che sia idoneo a fornire le condizioni necessarie per il loro
sviluppo ottimale.
Tipologie di terreno
Vi sono differenti tipi di terreno ed è
importante che tu conosca
che tipo di terreno ha l' appezzamento nel quale intendi impiantare
il tuo frutteto.
I terreni appartengono a una di queste tre categorie principali:
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-terreno argilloso,
-terreno sabbioso e
-terreno limoso o di medio impasto.
Spesso la distinzione non è così netta ma in ogni caso un tipo di
terreno predomina rispetto agli altri.
Vediamo adesso le caratteristiche dei vari tipi di suolo.
Il terreno argilloso diventa subito fangoso dopo una pioggia e le
pozzanghere impiegano giorni prima di scomparire del tutto.
Quando c'è siccità si forma una crosta dura che si indurisce
rapidamente sotto il sole.
Spesso ha un colore rossiccio più o meno accentuato.
Se
il
tuo
terreno
presenta
queste
caratteristiche
puoi
ragionevolmente pensare che il tuo suolo sia argilloso.
La prima regola da seguire quando ti trovi in presenza di un terreno
argilloso è lavorarlo quando è nelle condizioni ideali di umidità cioè
quando è morbido.
Se lo lavori quando è bagnato si impasta e se lo lavori quando è
troppo arido ugualmente non va bene.
Il terreno argilloso è un terreno fertile che ti può dare ottimi raccolti
ma devi curare molto il drenaggio perchè è un suolo che si imbeve
di acqua con facilità ed è lento a scaldarsi in primavera.
Con un terreno argilloso la crescita delle tue piante, l'entrata in
produzione e la maturazione della frutta possono avvenire in
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ritardo.
Per migliorare un terreno fortemente argilloso occorre apportarvi
notevoli quantità di humus, effettuare un buon drenaggio e
lavorarlo in autunno lasciandolo esposto all'aria e al gelo che
migliorano la struttura del terreno stesso.
L'ideale, con questo tipo di suolo, sarebbe vangare l'appezzamento,
dove vuoi situare il tuo frutteto, in autunno.
Arricchiscilo immettendovi generose quantità di humus o letame
ben maturo e pianta in primavera
le piante da frutto senza
aggiungere ulteriore letame.
Il terreno argilloso viene detto anche “terreno forte” ed occorre
esperienza per riuscire a trarne il meglio.
Tieni anche presente che ha poca “fame” nel senso che se vi
immetti dell'humus o del letame questo durerà a lungo prima di
essere decomposto.
Invece il terreno sabbioso è un terreno che generalmente drena
bene ma spesso è povero di potassio e di fosfati importantissimi
perchè le piante si sviluppino al meglio.
Questo tipo di terreno si riconosce con facilità perchè l'acqua
piovana viene assorbita e sparisce in pochissimo tempo anche dopo
un forte acquazzone estivo.
Con questo tipo di terreno occorre innaffiare molto e spesso
durante ii caldi periodi estivi oppure, meglio ancora,
superficie
deve
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essere
coperta
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con
un'abbondante
la sua
strato
di
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pacciamatura.
Piantate in un terreno sabbioso le piante si sviluppano prima perchè
questo suolo si scalda velocemente in primavera.
Tuttavia sono più soggette ai danni del gelo in quanto il terreno
sabbioso si raffredda altrettanto rapidamente.
Inoltre spesso non è sufficientemente fertile e ciò va a discapito del
sapore della frutta che per qualità e per gusto può essere inferiore
a quella coltivata su altri tipi di suolo.
Il problema, in presenza di un suolo sabbioso, è che le sostanze
nutritive vengono dilavate e scompaiono a causa della leggerezza
del suolo stesso.
Per ridurre tali perdite aggiungi, prima di impiantare il tuo frutteto,
una buona quantità di letame ben maturo in modo che l'umidità
venga trattenuta e le sostanze nutritive ripristinate.
Se hai un frutteto collocato su questo tipo di suolo concimalo
abbondantemente
con
letame ben maturo.
Esegui
questa
operazione
dopo la caduta delle foglie e
prima delle gelate oppure
prima
della
ripresa
vegetativa.
Il terreno limoso o di medio impasto chiamato anche “terra nera” è
il migliore terreno che tutti i coltivatori si augurano di avere.
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Tuttavia ottenere un tale tipo di suolo è difficile senza lavorazioni e
apporti generosi di humus e letame ben maturo.
E' il terreno ideale per la maggior parte dei fruttiferi che in un
terreno
soffice e fertile come è questo, prosperano al meglio e
producono anno dopo anno ricchi e gustosi raccolti.
In generale questo è un terreno in cui l'argilla e la sabbia sono in
proporzioni ben bilanciate.
Tutti i coltivatori dovrebbero tendere ad avere un simile terreno e
se già lo possiedono avere gran cura di mantenerlo in questo modo
con apporti generosi di humus e letame……….
Controllare il Ph del terreno
Un altro elemento da tenere in seria considerazione prima di
piantare i tuoi alberi da frutto è il Ph del tuo terreno.
Tieni presente che il Ph del suolo si misura con una scala di valori
che va da 0 a 14.
Ph 7 è un Ph neutro ottimale per tutte le piante da frutto mentre
valori inferiori indicano terreno acido e valori superiori terreni
alcalini o dolci.
Vi sono piante come i mirtilli che prosperano in suolo acido ma la
maggior parte delle piante preferisce Ph neutri.
Puoi acquistare dei pratici kit con i quali puoi stabilire con facilità
non solo il Ph ma anche le eventuali carenze del terreno stesso.
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Se il tuo suolo risulta avere un Ph di 6 o 7 questo è un terreno
ideale per tutte le piante da frutta esclusi i mirtilli ai quali occorre
un suolo più acido con Ph 4 o 5.
Per aumentare il Ph in un terreno troppo acido si aggiunge calce
agricola ma solo quando il Ph è minore di 6 e successivamente si
ripete il trattamento ogni due anni.
Per diminuire il Ph in un terreno troppo alcalino stendi regolarmente
un concime di copertura con solfato di ammonio.
Copri con torba acida per ridurre rapidamente il Ph del tuo terreno
e portarlo su valori ottimali.
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frutteto meravigliso”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Terreno ricco e fertile
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Coltivare la frutta in vaso
Dove lo spazio è limitato o il terreno è altrimenti occupato, un buon
sistema per avere ugualmente ottima frutta è coltivare gli alberi da
frutta in contenitori che però non devono avere un diametro
inferiore ai 40 cm.
Questi vasi vanno posti in luoghi riparati ma assolati e si possono
posizionare anche su aree pavimentate per offrire un ulteriore
motivo ornamentale.
Coltivare alberi da frutto in vaso presenta il vantaggio che possono
essere spostati facilmente e messi al riparo quando le condizioni
climatiche divengono avverse.
Questa è una scelta obbligata per chi vuole coltivare gli agrumi
dove in inverno gela.
Un altro vantaggio del coltivare piante da frutta in vasi è che se vi è
pericolo di grandine si possono portare tempestivamente al riparo i
contenitori.
Anche
alberi
beneficiano
a
di
fioritura
tali
precoce,
flessibili
come
condizioni
peschi
di
e
mandorli,
allevamento
che
permettono di tutelare le loro fragili fioriture in presenza di gelate
anche notturne.
Consiglio di dotare i pesanti vasi di rotelle per facilitarne gli
spostamenti.
Le fragole, che sono piccoli frutti, possono essere coltivate in vasi
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più piccoli.
Ogni singola pianta di fragola abbisogna di un contenitore di soli 10
cm di diametro.
Vi sono in vendita grossi vasi con tasche laterali, che permettono di
piantarne in verticale più di un esemplare, e che vengono chiamati
fragoliere.
Le
fragole
bene
stanno
perfino
in
molto
cestini
pensili che non occupano
spazio a terra.
Quindi puoi gustare rosse e
saporite fragole anche se
possiedi solo un balcone.
Gli alberi da frutta in vaso
richiedono attenzioni maggiori di quelli coltivati in piena terra sia
per quanto riguarda le concimazioni che le annaffiature perchè le
loro radici, costrette nel contenitore, si seccano con più facilità.
Se vuoi piantare in vaso una pianta da frutto cura bene il
drenaggio, mettendo circa una decina di cm di materiale drenante
sul fondo del vaso, e procurati terra morbida e fertile.
Innaffia abbondantemente la piantina nel suo contenitore originario
e per circa una mezz'oretta lascia che l'acqua in eccesso sgrondi.
Il vaso deve essere più capiente del contenitore nel quale si trova la
pianta ma non eccessivamente, massimo 5 o 10 cm in più, perchè
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altrimenti il terriccio in eccesso, bagnato e non sfruttato dalle radici,
diviene facilmente acido e ammuffisce .
Fornisci di un tutore il tuo alberello e ponilo delicatamente nella sua
nuova dimora facendo aderire bene al pane di terra il nuovo
terriccio in modo da non lasciare dannose bolle d'aria.
Pressa delicatamente la terra del vaso e innaffia abbondantemente
dopo aver legato al tutore il tronco del tuo nuovo albero da frutta.
Se farai attenzione alle innaffiature, concimerai ogni primavera con
concime organico il tuo alberello, avrai cura di coprirlo con un velo
di tessuto non tessuto durante l'inverno, potrai godere per lunghi
anni non solo della sua fruttificazione ma anche della sua bella
fioritura primaverile.
Se vuoi coltivare piante particolarmente delicate come gli agrumi
ricorda che vanno ritirate in serra fredda durante l’inverno.
La temperatura deve essere stabile, sui 10° C. sopra lo 0, sino
all'inizio della bella stagione.
Se abiti dove l'inverno è rigido e possiedi una serra o una veranda
luminosa e riscaldata allora ti puoi sbizzarrire.
Un mio conoscente che abita non lontano da Torino, appassionato di
piante da frutto esotiche, possiede due grandi vasi di piante di
banano della varietà detta “Comune di Sicilia” che ritira in veranda
luminosa e riscaldata appena il tempo di sera si fa più fresco.
Queste
piante di banano curate in modo attento sono sempre
rigogliose e riescono a fiorire e a fruttificare anche se in misura
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limitata.
Ho scritto un post su questo particolare tipo di banano e più in
generale sulla coltivazione del banano in Italia.
Lo trovi in internet a questo link
http://www.lepiantedafrutto.it/frutti-esotici/coltivare-banane/
Brani tratti dal capitolo “Pianificare il frutteto”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Banano siciliano: particolare del fiore e dei piccoli frutti (le banane immature)
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Frutti di bosco
Per quanto riguarda la piantagione dei frutti di bosco è necessario
distinguere fra vari tipi.
Iniziando dalle fragole voglio dirti che le fragole sono piantine facili
da allevare e danno molte soddisfazioni con un impegno non
eccessivamente gravoso.
Se si scelgono le varietà più adatte raccoglierai fragole da maggio
ad ottobre.
Si può anticipare la produzione, dalle due alle quattro settimane,
proteggendo questa coltura con una copertura o coltivando le
fragole in serra.
La
posizione
del
fragoleto
sia
soleggiata
o
al
massimo
a
mezz'ombra nei climi più caldi.
Se hai spazio o se ti piacciono particolarmente le fragole, coltiva in
successione piante di fragola del tipo rifiorente perché queste
varietà di fragola fioriscono e fruttificano per tutta la bella stagione.
Pianta in terra fresca ogni anno nuovi stoloni e scarta le piante più
vecchie.
Avrai così una continua produzione di dolci e succose fragole.
Se preferisci coltivare le fragoline di bosco sappi che questo tipo di
fragola ama la mezz'ombra delle piante più alte.
Le fragoline di bosco
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sono molto ornamentali coltivate ai piedi di
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piante ad alto fusto.
Per le fragole il suolo più adatto è quello sciolto, fertile, ricco di
humus, ben drenato e leggermente acido.
Se sei in presenza di un suolo calcareo correggilo immettendo torba
acida o zolfo che acidificano il terreno.
Al
momento
terreno
di
lavorare
aggiungi
concimazione
il
una
contenente
solfato di potassio e solfato di
ammonio.
Per le quantità regolati con le
informazioni
scritte
sul
contenitore del prodotto.
Questo impianto si deteriora rapidamente e la produttività può
calare di molto quindi non conviene mantenere un fragoleto nello
stesso posto per più di due o tre anni.
Il periodo della messa a dimora delle piantine dipende molto dalla
collocazione geografica si può piantare a fine luglio, agosto per
avere la raccolta nell'aprile dell'anno successivo.
Le piantine vanno messe a dimora alla distanza di 20 o 30 cm l'una
dall'altra lungo file distanti dai 70 agli 80 cm.
Prima di piantarle il terreno va sistemato con baulature in modo che
gli stoloni rimangano sollevati di circa 20 cm.
Questa operazione è necessaria per permettere un migliore sgrondo
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dell'acqua e
un'annaffiatura
più efficace che
si
attua per
scorrimento nei solchi che si formano fra le baulature.
La pacciamatura in genere si crea con teli di plastica che vengono
posizionati sul terreno poco prima della messa a dimora degli
stoloni.
Al momento dell'impianto si buca la plastica e si introduce la
piantina.
Non è un metodo che a me piaccia molto anche se devo ammettere
che è comodo sia per contrastare le infestanti che per mantenere
più puliti i frutti.
La pacciamatura si può fare anche con la paglia che va applicata
una ventina di giorni prima della maturazione dei frutti.
Un altro metodo efficace per creare un buon fragoleto consiste nel
piantare gli stoloni a fine inverno.
Però così facendo la fruttificazione verrà rimandata di un anno.
Irriga abbondantemente il fragoleto in modo che il terreno sia
sempre fresco perchè le piante di fragola, essendo piantine
erbacee, temono molto la siccità che le fa appassire rapidamente.
Maneggia con cura gli stoloni in quanto il loro apparato radicale è
molto fragile e delicato.
Piantali con il colletto a livello del suolo perchè se viene posto
troppo in profondità il colletto è soggetto con più facilità a funghi e
marciumi.
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Invece se è troppo esposto risente subito della siccità che può
bloccare il successivo sviluppo dei germogli.
Se ti piacciono i frutti di bosco i
lamponi sono una delle migliori
scelte che tu possa fare perchè
sono uno dei più precoci e deliziosi
frutti estivi.
Inoltre la loro resa in frutti
è
superiore persino a quella delle
fragole.
Ci sono due tipi di lamponi: quelli che fruttificano in estate e quelli
che invece portano frutti in autunno dalla fine dell'estate sino ai
primi geli.
I lamponi sono piccoli frutti che sopportano inverni rigidi e
prosperano in posizione protetta e assolata ma fruttificano bene
anche in ombra parziale.
Temono il forte vento ma vivono anche ad altitudini elevate solo che
viene ritardata l'epoca di maturazione.
Il loro terreno ideale deve essere fresco, ricco di sostanza organica
e tendente all'acido.
Se non possiedi un simile tipo di terreno mettici, per correggerlo,
abbondante letame ben maturo.
Attenzione al drenaggio, i lamponi non tollerano i ristagni d'acqua.
Puoi piantarli in autunno o in primavera ma è consigliabile, almeno
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2 mesi prima, preparare bene il terreno lavorandolo finemente e
mescolandovi letame ben maturo.
Ti consiglio di piantali in autunno perchè
è più
sicuro e rapido
l’attecchimento.
Le piantine di lamponi vengono ricavate da polloni radicali o da
talee che si comprano dal vivaista.
Siccome nel lampone la radicazione avviene con molta facilità basta
averne una sola pianta e ogni anno ci troveremo ad avere numerosi
polloni che potranno essere impiegati per dar vita a nuovi arbusti.
Le piantine in dormienza vanno piantate in una fossa profonda una
ventina di cm e larga il doppio, fra l’una e l’altra piantina tieni una
distanza di 38-45 cm.
La distanza fra le file è di 2 metri circa.
Abbi cura di allargare bene le radici e che il colletto sia a livello del
suolo poi riempi la fossa di terra e pressala leggermente per
consolidare bene le piantine.
Pota i lamponi a una gemma a circa 25 cm dal suolo e rastrella
leggermente.
La potatura ha lo scopo di inibire la formazione di frutta nell'anno in
corso per permettere alle piante di svilupparsi pienamente prima di
entrare in fruttificazione.
L'inconsistenza dei rami del lampone lo predispone a essere legato
a fili sostenuti da paletti mano a mano che cresce.
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Come coltivare il frutteto in modo facile e senza dubbi
Riccarda Pisano
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Sin dal primo anno assicura le piantine di lampone
a sostegni.
A questo scopo pianta due pali di h 2,5 m all'estremità di ogni fila e
lega 2 o 3 fili a circa 70 cm di altezza dal suolo.
Questi fili hanno il compito di sorreggere i lunghi rami fruttiferi che
altrimenti si piegherebbero sino a terra per il peso dei frutti con il
rischio di spezzarsi o di sporcare i frutti stessi.
Se la piantagione è stata fatta in autunno, in primavera metti
un'abbondante pacciamatura con stallatico maturo.
In alternativa usa un concime bilanciato pacciamando con composta
o terriccio di foglie per mantenere l'umidità.
Un impianto di lamponi dura
mediamente una decina di anni
dopo
di
che
smantellarlo
e
conviene
riformarlo
in
un'altra zona.
Puoi,
l’anno
prima
di
smantellarlo, prendere i polloni
con le radici e ripiantarli per
formare il nuovo impianto e fai attenzione che non siano indeboliti
da virosi e parassiti.
Se ti è possibile prendi nuove talee o polloni radicali esenti da virus
da un buon vivaista………
Brani tratti dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
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Come curare il frutteto ogni mese
dell’anno
Premessa
Hai creato il tuo frutteto meraviglioso
che costituisce il tuo orgoglio e ha
suscitato l’ammirazione delle persone
che sono venute a vederlo.
Adesso però è necessario mantenerlo in
tutto il suo rigoglio dandogli tutte quelle
cure,
e
non
sono
poche,
che
gli
necessitano perchè rimanga sempre in
tutto il suo splendore.
Ogni mese, tranne quelli nel quale il generale inverno serra con la
sua morsa di gelo la campagna, oppure quando una bianca coltre la
copre, occorre accudire le nostre amate piante.
Vi sono periodi nei quali è necessario che tu sia più assiduo inelle
cure e altri durante i quali puoi riposare di più ma in ogni caso non
bisogna trascurare di occuparsi del frutteto pena la sofferenza delle
tue beniamine.
Ogni mese ha i suoi compiti che vanno eseguiti scrupolosamente
specialmente in presenza di un frutteto giovane.
Sono le cure che gli riserverai nei primi anni della sua vita che ti
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consentiranno di avere piante vigorose, longeve e produttive.
Come dice giustamente un vecchio proverbio:
“chi ben comincia è a metà dell'opera.”
Mese per mese ti indicherò tutto quello che devi fare perchè il tuo
frutteto cresca e produca al meglio.
Ti spiegherò in maniera chiara e semplice tutte le varie operazioni
colturali
divise
per le
varie
epoche
così
con
facilità
potrai
consultarle.
Tratterò il clima italiano facendo delle distinzioni, ove occorresse,
fra l'Italia settentrionale e quella meridionale che divergono per il
clima.
Per maggiore comodità ho diviso le varie operazioni colturali in base
ai mesi dell'anno.
Così avrai un pratico vademecum che potrai consultare facilmente.
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Gennaio tutto riposa
La lunazione di gennaio viene detta
“del sonno” perchè gli organismi
vegetali riposano.
E' il primo mese dell'anno per noi
umani
ma
non
per
il
mondo
vegetale, la cui stagione inizia a
marzo con i tepori della primavera e
termina a novembre quando alla caduta delle foglie le piante si
godono un meritato riposo.
Questa osservazione però è valida solo per le nostre latitudini infatti
nelle foreste tropicali quella vegetazione rigogliosa ha altri ritmi in
base alle temperature e alle precipitazioni atmosferiche di quelle
lontane regioni.
A gennaio c'è la stasi vegetativa e gli organismi vegetali riposano.
C'è tuttavia una vita silente nascosta che non è visibile e che si
svolge negli strati del terreno non sottoposti a gelo.
Quanto più il terreno è caldo tanto più le radici delle piante hanno
modo di accrescersi sottoterra preparandosi alla ripresa primaverile.
Questo è valido anche quando una coltre di neve copre il suolo
evitando bruschi abbassamenti di temperatura al terreno stesso.
Ecco perchè i vecchi contadini dicevano:
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“sotto la neve, pane.”
Quindi prima importante regola:
non lavorare né toccare un terreno gelato tanto più se sotto il tuo
frutteto hai lasciato il manto erboso.
Disturbando gli organismi che ci vivono, che hanno una attività
rallentata a causa delle basse temperature, li danneggeresti mentre
invece, perchè le piante possano sfruttare al meglio il suolo, questo
deve essere ricco di microrganismi, di lombrichi, di vita.
Ricordati che l'esposizione al forte gelo sterilizza.
Quindi se non gela, questo vale soprattutto nelle regioni meridionali
dove il clima è più caldo, vanga pure il tuo appezzamento per
predisporlo ad accogliere le piante da frutto che vuoi piantare.
Se poi viene una gelata, com'è facile che accada in gennaio, le
radici delle infestanti esposte all’aria con la vangatura verranno
uccise dal gelo.
In primavera, al momento di piantare gli alberi da frutto, ti troverai
un terreno più pulito senza troppe infestanti e soprattutto senza
dover ricorrere al diserbo.
Sono contraria al diserbo perchè risolve il problema delle piante
indesiderate solo momentaneamente mentre avvelena il terreno e
questo purtroppo in maniera permanente.
Vi sono altri metodi per far si che le erbe o gli arbusti indesiderati si
trasferiscano altrove.
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Come lo sfalcio frequente dell’erba che rafforza il manto erboso e
impedisce alle erbe infestanti di attecchire e di andare a seme.
In
gennaio
è
bene
anche
dare
un'occhiata ai legacci e ai sostegni
che sono stati messi per sostenere le
piante.
Un forte vento, una nevicata possono
allentare i legacci che sfregandosi
contro il tronco della pianta finiscono
col danneggiare l'albero.
Inversamente occorre allentare i legami che sono diventati troppo
stretti a causa della crescita del tronco stesso.
Fai
attenzione
che
il
sostegno
non
sia
marcito
al
piede
danneggiando l'albero che è a lui fissato.
Se è di legno occorre averne particolare cura perché è facile che il
legno sottoposto alle intemperie marcisca.
Se noti che è marcito occorre cambiarlo.
Vanno prontamente sostituiti anche quei sostegni spezzati o
fessurati specialmente se abiti in una zona di forti nevicate.
Potrebbe accadere, se non poni riparo tempestivamente al danno,
che sotto il peso della neve il sostegno si spezzi del tutto
trascinando nella sua caduta anche l'albero.
Queste sono attenzioni indispensabili per la conduzione ottimale del
tuo frutteto che negli altri periodi dell'anno vengono trascurate a
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vantaggio di altre operazioni più urgenti.
Nei quieti, silenziosi e poco luminosi giorni di gennaio, quando tutto
sembra fermo, è il momento ideale per occuparsi di queste
operazioni trascurate durante gli altri mesi.
A fine gennaio, nei luoghi dove il gelo non è eccessivamente crudo,
si inizia a potare la vite.
La potatura della vite è una delle prime potature da eseguirsi a
causa dell'abbondanza di linfa che circola nella pianta stessa.
Se la si pota in ritardo si dice che la vite “piange” ovvero che ha
un'abbondante fuoriuscita di linfa che indebolisce la pianta e la
predispone a malattie.
Nei luoghi dove la temperatura si mantiene su livelli miti, inizia la
potatura della vite a gennaio mentre invece, dove il gelo è troppo
intenso, rimandala ma non oltre la prima quindicina di febbraio.
Dalla corretta epoca di potatura della vite si ha la maggiore o
minore longevità delle piante quindi è particolarmente importante
che avvenga nel giusto periodo.
Periodo che io qui ho potuto solo indicativamente segnalarti in
quanto
dipende
molto
dalla
temperatura
della
tua
zona,
dall'esposizione del vigneto stesso che va ben valutata caso per
caso.
Chiedi al consorzio più vicino a te, sono le persone più indicate per
darti le informazioni più adatte
per quanto riguarda l'epoca di
potatura del vigneto nella tua zona.
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Aprile risveglio della natura
Questo è il mese del completo
risveglio della vegetazione, gli
alberi
emettono
le
foglie
e
fioriscono,
incluse
le
molti
piante
nuove
del
tuo
frutteto.
Questo
risveglio
vegetativo
rende gli alberi sensibili alle
escursioni termiche che si possono verificare specialmente la notte
e alla gelate tardive.
Da quando inizia la fioritura, per tutta la sua durata e sino alla sua
fine, le piante da frutto non vanno disturbate.
Soprattutto sono vietati i trattamenti
perchè fanno morire gli
insetti che si occupano della impollinazione.
In questo mese, se
sei riuscito a
finire tutti i lavori dei mesi
precedenti, non c'è poi molto da fare.
Si possono ancora mettere a dimora le giovani piante di vite e di
olivo.
Si spuntano i polloni emessi dagli arbusti di lampone.
Anche i fruttiferi in vaso possono ancora essere collocati a dimora.
Ti raccomando di
fare attenzione all'irrigazione e di non far
mancare l'acqua, specialmente ai fruttiferi giovani o appena
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piantati, perchè in certe annate aprile può avere dei periodi caldi
specie se abiti
in una zona dove il clima si mantiene mite anche
d'inverno.
Aprile è uno dei mesi nei quali puoi eseguire determinati innesti che
ti accennerò qui per darti la completezza dei lavori che si possono
eseguire in questo mese.
Incomincio a
parlare dell'innesto a corona delle pomaceae che si
effettua quando la pianta è in ripresa vegetativa cioè quando inizia
a circolare la linfa e la corteccia si stacca dal tronco con facilità.
Questo tipo di innesto va eseguito sul melo e sul pero poco prima
della loro fioritura.
Anche le drupacee, cioè quegli alberi che danno frutto con un
nocciolo duro al suo interno come il ciliegio, il pesco e l'albicocco,
possono essere innestati a corona in questo mese.
Anche la vite si può innestare con l'innesto a spacco da fine marzo
alla prima metà di aprile.
In aprile si possono innestare anche i giovani portainnesti di pesco
a gemma detta “vegetante” cioè già in fase di apertura.
Nei primi giorni di aprile, se ancora devi concimare, puoi farlo ma
più avanti nel tempo è meglio rimandare perchè le alte temperature
non predispongono in maniera ottimale l'interramento del letame.
Goditi le fioriture di questo bel mese di primavera.
Osserva
come la vita sboccia in tutto il suo rigoglio, come le api
cariche di polline vanno di fiore in fiore e le chiome delle piante da
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frutto del tuo frutteto risuonano di ronzii e sembrano vibrare di vita
propria.
E'
l'inizio
di
un
nuovo
anno
verde,
l'inizio
di
una
nuova
fruttificazione che avviene solo in questo periodo.
Brani tratti dal libro virtuale: “ Come curare il frutteto in ogni
mese dell’anno”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Innesto a gemma vegetante
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Luglio lunazione “dell’oro”
Nella tradizione popolare la lunazione di luglio era tenuta in gran
conto perchè condizionava la mietitura dei cereali soprattutto del
frumento.
Ecco perchè questa lunazione è detta “dell'oro” a causa del colore
dorato delle spighe di grano.
In questo mese l'estate raggiunge il suo culmine e luglio è
generalmente uno dei mesi più caldi dell'anno.
In questo periodo il tuo frutteto
più che mai ha bisogno delle
tue
cure
specialmente
per
quanto riguarda l'irrigazione.
(Irrigazione a goccia)
Molte piante infatti maturano in
questo periodo la loro frutta, le pesche principalmente, ma anche
cultivar di pere, susine e mele.
Invece altre hanno ancora i frutticini verdi che successivamente
matureranno.
E’ consigliabile iniziare a irrigare il frutteto nelle calde giornate di
maggio specie nelle zone dove il clima è caldo.
Anche al Nord, da giugno in poi sino alle piogge di settembre,
diviene indispensabile l’irrigazione per la salute delle piante e per
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ottenere un buon raccolto di frutta.
L'acqua interviene in molti processi vegetativi, mantiene il turgore
cellulare e concorre alla grossezza e alla maturazione del frutto.
Interviene anche come veicolo di trasporto all'interno della pianta
dei sali minerali e delle altre sostanze necessarie alla sua vita.
Il maggiore fabbisogno idrico del tuo frutteto si ha nei mesi
primaverili e estivi mentre,
specie nelle regioni meridionali,
l'abbondanza delle precipitazioni è concentrata nei mesi più freddi.
Da qui ne deriva che occorre
fornire alla pianta il quantitativo di
acqua che gli abbisogna quando
questa diviene scarsa.
(Reti ombreggianti)
Le
reti
ombreggianti
rallentano
molto la perdita di umidità del
suolo.
L’umidità viene conservata anche con una buona pacciamatura e
con eliminazione delle erbe specialmente al piede della pianta
stessa.
Sono utili tutti quegli accorgimenti che consentono di diminuire la
temperatura attorno all'albero come l’uso delle reti ombreggianti.
Infine un abbondante uso di concime organico interrato nel suolo
nei mesi autunnali consente al terreno di trattenere in misura
maggiore l'umidità.
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Fai attenzione al fatto che non tutta l'acqua è uguale e non tutte le
acque sono adatte ad irrigare il tuo frutteto.
Se l'acqua è troppo fredda rispetto alla temperatura ambiente,
come può avvenire se proviene da pozzi profondi o da sorgenti,
danneggia le piante.
Ugualmente è inadatta se è troppo fangosa, se è acqua salmastra o
se contiene disciolte sostanze tossiche di origine industriale.
Se la possibilità di disporre di acqua è scarsa intervieni solo con
irrigazioni di soccorso quando noti che le piante soffrono per
mancanza di acqua con l'appassimento fogliare e la cascola dei
frutticini.
Tuttavia è meglio intervenire regolarmente somministrando l'acqua
ad intervalli definiti per tutta la durata vegetativa del frutteto stesso
sostenendo quindi tutte le varie fasi della coltura.
Generalmente l'irrigazione cosiddetta normale inizia a maggio,
anche fine aprile nelle zone particolarmente calde, e si protrae sino
ai primi di settembre.
Nelle regioni meridionali e insulari, dove il calore è maggiore,
l'intervento di irrigazione dovrebbe avvenire ogni 8-10 giorni
specialmente
se
il
frutteto
è
giovane,
mentre
nelle
regioni
settentrionali bastano pochi interventi al mese nei periodi più caldi.
Bisogna irrigare al mattino presto quando il sole ancora non è caldo
per impedire bruciature alle tenere parti fogliari delle piante oppure
si può dare acqua la sera quando il sole è calato.
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Quest'ultimo metodo è meno consigliato perchè l'umidità notturna
potrebbe favorire l'insorgere di malattie fungine.
Si può irrigare a pioggia con augelli rotanti o a goccia con dei tubi
che provvisti di fori erogano l'acqua a poco a poco solo in
prossimità del piede della pianta stessa.
Quindi quest'acqua non va sprecata ma va tutta a beneficio
dell'albero.
Nei piccoli frutteti o per singoli alberi è meglio usare l'irrigazione a
conca cioè fare una leggera conca al piede della pianta che poi si
riempirà di acqua perchè possa usufruirne senza che vada sprecata.
Vi è poi un altro tipo di irrigazione chiamata irrigazione termica.
Viene effettuata dove si verificano gelate primaverili che possono
bruciare la fioritura o i frutticini appena formati quindi in questo
caso si perderebbe la fruttificazione.
Per difendere le piante in un momento così delicato e salvaguardare
la loro frutta si interviene con una irrigazione a pioggia che irrora
tutta la chioma della pianta.
Una pioggia fitta e leggera inonda le piante per tutta la durata della
gelata.
Il passaggio dallo stato liquido a quello solido dell'acqua sviluppa
calore impedendo che la temperatura scenda al di sotto degli 0
gradi e così impedisce che vengano danneggiati i delicati organi
riproduttivi.
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A luglio si possono impiantare i nuovi
fragoleti che daranno frutta nella primavera
successiva.
Nelle regioni meridionali ombreggia le piante
del kiwi
perchè
le
foglie
non vengano
bruciate dal sole cocente.
(Giovani piantine di fragole)
In questo mese è il momento di innestare a
gemma dormiente le drupacee, i peschi, i
susini, i ciliegi ecc..
Molta frutta matura in questo mese estivo: pere e mele estive,
molte cultivar di pesche, le susine, alcune cultivar di ciliegi e poi i
lamponi, i mirtilli, il ribes.
Una gustosità tipica di luglio sono i fioroni che colti ancora caldi di
sole sull'albero del fico che li produce, non tutti i fichi portano
fioroni e non tutti gli anni, son gustosissimi col prosciutto crudo e
molto graditi.
Nutrono e saziano senza appesantire in un periodo cosi caldo.
Per raccogliere la frutta prendi in mano il frutto e ruotalo
delicatamente.
Se si stacca con facilità vuol dire che è pronto per essere
consumato altrimenti significa che non è ancora completamente
maturo e occorre lasciarlo sull'albero.
Luglio è il mese dell'abbondanza, fa caldo, le cicale friniscono e la
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frutta che matura al sole esala un lieve ma persistente profumo.
Questo periodo dell'anno mi ricorda delle pesche che mio nonno
teneva in gran conto nel suo frutteto.
Si chiamavano “pesche della bella Georgia” erano piccole pesche
dalla polpa chiara e dall'intenso profumo che maturavano nella
seconda decade di questo caldo mese.
Le ho ritrovate dopo tanti anni presso l'orto di un appassionato
ligure che ne aveva una pianta.
Ottime davvero ma quel gusto e quel profumo di una stagione
ormai lontana appartengono solo alla mia memoria.
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(Irrigazione a pioggia)
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Novembre “L’estate di San Martino”
In questo periodo gli influssi delle varie fasi lunari non vengono
quasi avvertiti dalle piante.
Gli alberi fanno cadere le foglie e la linfa nelle piante rallenta sin
quasi a fermarsi: inizia il periodo di riposo per la vegetazione.
E' giunto il tardo autunno diminuiscono le ore di luce, la
temperatura si fa più fredda e si verificano le prime gelate.
Però in novembre dall'undici al venti del mese vi è un fenomeno
meteorologico denominato “l'estate di San Martino” dove il clima
ridiviene mite e caldo come se vi fosse un ritorno dell'estate.
La leggenda narra che San Martino tagliò in due il suo mantello per
ricoprire un povero infreddolito.
Il
Signore
per
compensarlo
mandò
sulla
Terra
un
periodo
caratterizzato da clima caldo e mite.
Questo fenomeno è stato riscontrato in tutta l'Europa Occidentale e
Centrale ed è presente anche negli Stati Uniti dove prende il nome
di “Estate indiana”.
Se questo periodo si protrae eccessivamente può danneggiare le
piante più delicate.
Può scatenare dei flussi di linfa e delle fioriture non desiderate
come è accaduto nell’anno 2011 con danni alle piante stesse.
In novembre si possono piantare tutti i fruttiferi anche quelli a
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radice nuda.
Puoi continuare a piantare i polloni dei lamponi , le piante di uva
spina e di mora.
Vanno raccolti e conservati gli ultimi frutti di kiwi, dei kaki, delle
mele cotogne e anche le castagne.
Novembre è il periodo di concimazione del frutteto.
Dagli abbondante letame maturo specie nei suoi primi 4 anni di
vita.
Proteggi
le
piante
giovani
o
delicate
con
una
abbondante
pacciamatura.
Se ne possiedi in abbondanza estendila a tutto il frutteto, ne
beneficerà.
La pacciamatura sia di materiale vegetale anche parzialmente
decomposto come fieno, paglia o corteccia.
Fai attenzione alla corteccia delle conifere perchè acidifica il terreno.
Invece è ottima da impiegare se il frutteto è composto da piccoli
frutti specie mirtilli e ribes che vogliono un suolo piuttosto acido.
Proteggi con un velo di tessuto non tessuto o con paglia le piante
sensibili al freddo.
Porta al riparo, prima delle gelate, le piante delicate coltivate in
vaso.
Proteggi dai roditori e dai piccoli animali terricoli il tronco dei tuoi
fruttiferi perchè non danneggino la corteccia rosicchiandola.
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Per evitare ciò circondala con una rete a maglie fitte sostenuta da
dei paletti.
A novembre, finita la raccolta della frutta, dai un'ultima rastrellata
accurata al frutteto perchè sia tutto in ordine all'arrivo delle gelate
invernali.
Le foglie vanno eliminate, se puoi bruciale.
Tuttavia non sempre è permesso, prima informati se puoi farlo, ma
in ogni caso non metterle nel compost.
E' alto il rischio che contengano forme svernanti di parassiti o di
muffe che risvegliandosi in primavera attaccherebbero le tue piante.
Togli anche i frutti secchi che sono rimasti sulla pianta o sono caduti
per terra, anch'essi possono contenere spore di malattie o uova di
insetti svernanti .
Dopo questa rastrellatura puoi tranquillamente pacciamare.
Raccolta a mano delle olive
A novembre è il momento della raccolta delle olive che però varia
molto come periodo in base alla latitudine.
Nell'Italia settentrionale la raccolta avviene da ottobre a novembre.
Nell'Italia centrale invece viene ritardata da novembre a dicembre
ma si può anticipare a ottobre e nell'Italia meridionale si raccoglie
da gennaio a febbraio.
Il periodo ottimale è dato dalla massima quantità e qualità di olio
che si trova nelle olive.
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In genere per iniziare la raccolta si osserva il colore del frutto.
Questo
deve essere di un verde uniforme oppure la buccia deve
aver raggiunto tutta la sua pigmentazione senza però che sia
interessata la polpa.
Un altro indice empirico è rappresentato dall'inizio della cascola
delle olive che indica l'avvenuta completa maturazione di queste
ultime.
La raccolta incide molto sulla qualità del frutto e quindi sulla bontà
del prodotto.
La migliore è sicuramente quella a mano anche se presuppone
tempo e fatica, occorre circa un'ora per pianta.
In pratica consiste nel raccogliere con le mani le olive dalle piante.
Con questo sistema, benchè lento e costoso, si ottengono olive di
qualità che non vengono ammaccate dalle lavorazioni meccaniche e
inoltre non si danneggiano le piante.
Questo è l'unico modo per raccogliere le olive che verranno
consumate fresche quelle cosi dette da tavola.
Bacchiatura delle olive
Vi sono altri sistemi più rapidi per la raccolta delle olive ma che
danno un prodotto meno qualitativo.
Uno di questi è la “bacchiatura” che consiste nel battere con le
pertiche i rami carichi di olive per farle cadere e raccoglierle poi al
suolo.
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Tuttavia con questo sistema si procurano ammaccature alle olive e
lesioni ai rami della pianta.
Con la pettinatura e con la scrollatura delle piante, effettuate con
mezzi meccanici, anche se si velocizzano di molto le operazioni di
raccolta tuttavia si possono danneggiare gli ulivi .
Inoltre occorre successivamente fare la cernita delle olive.
Infine si può attuare la raccolta spontanea, cioè aspettare che le
olive stesse cadano a terra, dove vengono raccolte tramite reti
messe sotto le piante stesse.
L'inconveniente è che i frutti sono troppo maturi e sono mischiati a
quelli ammuffiti e sporchi.
Se non viene fatta quanto prima una cernita l'olio che ne deriva,
anche se il costo della raccolta è più limitato, risulta scadente.
L'olivo e la vite sono due piante che hanno tratti molto simili.
Entrambe accompagnano l'uomo dai tempi più antichi e da
entrambe si ricava un prezioso liquido.
Infatti la vite dà il vino gustoso e corroborante mentre l'olivo
produce l'olio che nella sua qualità più elevata, l'olio extravergine
d'oliva, può essere considerato un vero toccasana per l'organismo.
Brani tratti dal libro virtuale: “ Come curare il frutteto in ogni
mese dell’anno”
dall’opera:
“Tutti
i
segreti
per
creare
un
frutteto
meraviglioso”
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Come coltivare il frutteto in modo facile e senza dubbi
Riccarda Pisano
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La pergola
La pergola: un tetto verde sempre attuale
Un tempo non vi era casa di campagna che non avesse la sua bella
pergola con i tralci di vite che a tempo debito si riempivano di dolci
grappoli di colore bianco o nero.
Anche in molte case di paese esistevano belle pergole che facevano
la loro figura e che non solo venivano ammirate per la loro bellezza
ma anche per i numerosi e invitanti grappoli che pendevano dai
tralci.
Era un piacere sostare sotto la pergola al fresco negli afosi
pomeriggi estivi a chiacchierare o a giocare a carte.
Erano altri tempi e altri costumi.
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Nel dopo guerra c'è stata la ricostruzione e le antiche case
coloniche sono state "ristrutturate" e trasformate in moderne ville,
in villette o in palazzine su più piani e la pergola...sparita con loro.
Negli anni 70 il "misfatto" era compiuto.
Pochissime case coloniche si erano salvate merito di lungimiranti
proprietari che non avevano voluto cedere alla moda crescente e le
pergole erano ancora più rare.
Ultimamente, insieme con molte altre abitudini che erano andate
quasi perdute, è tornata in auge anche la pergola che fa tanto casa
colonica e che è molto gradevole da vedere oltre a regalare ombra
e frescura nei caldi periodi estivi.
Quindi se hai un pezzo
di terreno anche piccolo di fronte a casa,
in special modo se la facciata è esposta a sud e particolarmente
assolata d'estate, prendi
in considerazione di costruire una bella
pergola che ti darà frescura e ti regalerà dell'ottima e gustosa uva.
In verità non era solo la vite ad essere una pianta scelta per la
pergola, anche la rosa spesso vi veniva fatta arrampicare e creava
un quadro molto ornamentale con i suoi fiori appariscenti che
rivestivano la pergola quasi interamente.
Spesso erano varietà antiche non rifiorenti ma bellissime e
profumate che a maggio e a giugno davano il meglio di sè in
fioritura.
Ti spiegherò come conciliare la vite e la rosa per ottenere il meglio
da entrambe....ma andiamo con ordine.
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Informazioni riservate sulla scelta e messa a
dimora delle piante
Passiamo adesso alla parte più intrigante della costruzione della
pergola stessa: la scelta delle piante da far arrampicare che ti
daranno bellezza e ombra.
Queste piante è meglio che siano
a fogliame caduco
così dopo
averti dato ombra e frescura nei caldi mesi estivi si spoglieranno
delle foglie per permettere alla debole luce invernale di illuminare
senza ostacoli.
Come tutti sanno è l'uva la pianta più usata per una pergola che si
rispetti.
Tuttavia prima che le piante di vite ricoprano la pergola stessa e
regalino uva e frescura passano circa 3 anni se si piantano gli
esemplari di un anno.
Questo perchè essendo giovani vanno pazientemente guidati,
indirizzando e legando i loro tralci, verso la copertura del supporto.
Possiamo ovviare a questo inconveniente
acquistando esemplari
allevati in vaso che hanno circa 3 anni di vita.
Per quanto riguarda la piantagione delle piante di vite metti
delicatamente
l'esemplare
che
hai
scelto
nella
buca
precedentemente scavata e interra il pane di terra avendo cura di
lasciare il colletto fuori terra così come era nel vaso.
Essendo commercializzate in vaso possono essere piantate sia in
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autunno che in primavera con buone garanzie di attecchimento.
Quando
svasi la pianta fa attenzione che non ci siano radici
avvolte a spirale se
ne trovi occorre dipanarle o se non è
possibileaccorciarle poi ricompatta leggermente il terreno e guida i
tralci sulla struttura legandoveli.
Infine termina con una abbondante innaffiatura.
Se
hai
esemplari
preferito
di
un
acquistare
anno
occorre
metterli a dimora in febbraio o
marzo distendendo bene le radici.
Una raccomandazione importante:
se ti accorgi
che alcune radici
secondarie sono spuntate sopra il
punto di innesto affrettati a tagliarle perché se non lo fai corri il
rischio di fare "affrancare" l'innesto rendendolo indifeso contro gli
attacchi della filossera.
Una volta che le radici sono ben distese ricopri le barbatelle con
cura sino al colletto della pianta ricompattando il terreno.
Alla fine aggiungi come fertilizzante 2 pugni di perfosfato minerale e
un pugnetto di solfato potassico che interrerai
con una leggera
zappettatura.
Considera
che per ricoprire una pergola di dimensioni medie
occorrono 2 o 3 esemplari di vite da piantarsi alla distanza di circa
un metro e mezzo l'uno dall'altro.
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La regola segreta per potare la vite senza farla
soffrire
La potatura della vite va eseguita presto, a metà febbraio o anche
prima se il clima dove è situata la tua pergola è un clima mite.
Tieni presente che la vite è una pianta vigorosa, ricca di linfa e che
non bisogna assolutamente potarla quando la linfa è in circolo, cioè
quando inizia il risveglio vegetativo, perchè si innescherebbe il
“pianto della vite”.
Si tratta di un'abbondante fuoriuscita di linfa che indebolisce la
pianta rendendola più ricettiva agli attacchi fungini e a quelli di altre
malattie.
La potatura consiste nell'accorciare i suoi tralci e guidarli legandoli
alla struttura…….
Brani tratti dal libro virtuale: “La pergola”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Vite che piange
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13 varietà di uva per un’invidiabile pergola
Prima di descriverti le varie varietà di uva desidero farti una
doverosa premessa: le dividerò in tre gruppi per facilitarti la scelta.
Le varietà di viti adatte ad una pergola sono molto numerose.
Ti raccomando di scegliere quelle più adatte al clima della
tua
zona.
Sono già abituate alle variazioni climatiche di calore e gelo e quindi
sono più resistenti alle più comuni malattie della vite.
Così potrai ridurre al minimo gli interventi fitosanitari.
Se vuoi una bellissima pianta ma con fruttificazione scarsa e con
frutta di non eccelsa qualità scegli una “vite d'ornamento”.
Vi può essere anche un altro motivo per il quale una scelta di
questo tipo si rivela vincente.
I grappoli che pendono dalla
pergola se non curati o se non
perfettamente integri attirano
insetti in special modo mosche
e vespe.
Se si hanno bimbi piccoli o se
spesso
si
sosta
sotto
la
pergola per consumare pasti
non è sbagliato optare per una di queste varietà che vanno sotto il
nome di “viti d'ornamento”.
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Se vuoi una vite che si farà ammirare per il suo fogliame scegli la
varietà “Vitis Vinifera Purpurea” una vite che ha foglie verde
argentee a tre o cinque lobi che divengono in autunno di un
bellissimo colore rosso porpora scuro.
Produce grappoli con piccoli acini neri non particolarmente gustosi.
Le viti d'ornamento non sono molto comuni nel nostro paese ma
meriterebbero di essere più conosciute per la bellezza del loro
fogliame che le rende adattissime per ornare una pergola o un
muro.
Se vuoi gustare saporiti e profumati grappoli d’uva ma non vuoi
fare trattamenti, o sei indeciso sul quando e come farli, scegli una
vite di uva americana chiamata anche uva fragola.
Non abbisogna di trattamenti, è estremamente robusta, vigorosa e
di rapida crescita.
Inoltre resiste molto bene al gelo e per la sua rusticità si adatta a
vivere in situazioni un po' infelici dove le altre viti crescerebbero
stentatamente.
Ma questi non sono i suoi unici pregi.
Un’altra sua qualità e che, essendo poco ricettiva alla malattia della
filossera, non deve essere innestata come purtroppo devono esserlo
le altre viti.
Quindi la sua propagazione è molto più semplice avvenendo
quasi sempre per talea e alla portata anche di chi non è molto
pratico.
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Ne esistono di diverse varietà tutte derivate dalla “Vitis labrusca”
una specie di origine nordamericana.
La sua polpa ha un sapore dolce con un profumo particolare molto
penetrante.
E' usata come uva da consumo fresco e può essere anche
adoperata per farne vino che però è destinato solo al consumo
famigliare dato che vi sono leggi che non ne
consentono la
commercializzazione.
Ed è un peccato perchè ha un sapore dolce,
è intensamente
profumato e ha bassa gradazione alcolica……….
Dopo l’uva americana è giunto il momento di trattare le varietà di
uva più pregiate, quelle che per secoli hanno costituito il vanto di
coltivatori e di fattori: le uve da consumo fresco, le uve così dette
da tavola.
Decine di varietà di questo tipo di uva
attraverso i secoli
sono
state selezionate per la grossezza e la perfezione dei loro grappoli,
per la bontà dei chicchi, per la loro serbevolezza.
Attualmente in commercio vi sono sempre le stesse varietà perchè
oggi si privilegia la grossezza dell'acino e la robustezza del grappolo
nei trasporti e così molte delle antiche qualità come la dolcezza e il
sapore si sono perse.
Le due varietà che vanno per la maggiore, sempre presenti nei
banchi della grande distribuzione, sono due varietà a bacca bianca
la “Regina” e l' “Italia”.
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Pur essendo ottime uve da tavola ve ne sono decine di altre varietà
altrettanto valide che non giungono sino a noi perchè non hanno le
stesse caratteristiche di durata e serbevolezza.
Proprio di queste ultime intendo parlarti per farti conoscere le loro
molte qualità.
Desidero quindi darti
un'ampia carrellata di
varietà di viti da
tavola che vale la pena di coltivare.
Inoltre se ne vuoi
più di un esemplare, magari a maturazione
scalare, nessuno ti vieta di mescolare più varietà.
Puoi sbizzarrirti piantando varietà di uva bianca e varietà di uva
nera per avere grappoli saporiti di colore differente.
Ti consiglio, se ti è possibile, di scegliere fra le antiche varietà e in
questo capitolo te ne indicherò
alcune davvero interessanti.
Troverai quelle che, secondo me,
sono le migliori varietà di uva da
tavola di colore bianco adatte per
una pergola.
Comincio
da
una
varietà
originaria dell'Italia settentrionale
molto
antica
e
produttiva
chiamata “Luglienga” o “Uva di
Sant'Anna” per la precocità della
sua maturazione che cade a fine luglio.
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Il vitigno è robusto,
molto resistente alle basse temperature,
vigoroso e molto longevo.
Produce grappoli grandi
con acini piccoli e con polpa piuttosto
asciutta ma estremamente dolce.
Per queste sue caratteristiche è squisita in marmellate, ma era
molto usata per succhi o distillati.
Molto adatta anche all'appassimento per la sua dolcezza e la sua
polpa piuttosto consistente.
Matura dopo la metà di settembre e nelle annate favorevoli i
grappoli rimangono a lungo sulla pianta dove acquistano in dolcezza
e sapore.
E' una varietà adatta a essere coltivata dove il clima non è troppo
rigido……….
Vediamo adesso alcune varietà
di uva nera da tavola degne di
nota e adatte ad essere coltivate sopra la pergola.
La prima che mi sento di consigliarti è una varietà
che matura
molto tardi, è una delle uve più tardive, infatti la sua maturazione si
situa verso metà ottobre.
Si chiama “Maraviglia” o “Malaga” e produce grappoli grandi con
acini di un rosso violaceo chiaro molto caratteristico, con polpa
croccante e dolce.
Un’altra varietà degna
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di nota perchè
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molto adattabile, di
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bell'aspetto e molto adatta per una pergola è la “Michele Palieri”.
Originaria di Velletri ha grappoli grandi e voluminosi con acini scuri,
grossi e ovali, con polpa soda e dolce.
La maturazione di questa uva cade nella prima decade di
settembre.
Una cultivar ideale al Nord in quanto
riesce a maturare anche se non è
situata
in
pieno
sole
è
la
varietà
“Moscato d'Amburgo”.
Un vecchio vitigno di origini inglesi che
si è diffuso per la sua adattabilità e la
notevole, costante produttività.
Porta grappoli medio grandi, con acini vellutati ed ellittici, dolci e
gustosi col caratteristico profumo di moscato………..
Finisco questa carrellata di vecchie uve da tavola, adatte per essere
coltivate su una pergola, con il segnalarti due vitigni rari che val la
pena di ricercare e coltivare.
Il primo si chiama “Uva Barbarossa”
ed è una antica cultivar
toscana che era diffusa anche in Liguria e Piemonte.
Vitigno vigoroso e produttivo, resistente alle più comuni malattie
della vite, porta grappoli di media grandezza con acini tondi e di
sapore dolce e delicato.
La sua particolarità è data dal colore degli acini che presentano una
buccia fine di colore rosa intenso.
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La pianta era tenuta in grande considerazione anche per la
serbevolezza della sua frutta che si conserva in fruttaio per diversi
mesi.
Questa varietà ormai molto rara vale la pena di ricercarla e
coltivarla per il valore ornamentale dei suoi grappoli rosa e per la
sua serbevolezza.
Brani tratti dal libro virtuale: “La pergola”
dall’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
Uva Barbarossa
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Conclusioni
Con questo ultimo capitolo siamo giunti alla conclusione di questo
report di cui ho voluto farti dono.
Come avrai potuto notare vi ho inserito numerose tecniche che
unite ai miei consigli ti permettono di coltivare un frutteto senza
incertezze e di creare una pergola che desterà l’ammirazione di chi
la guarda.
Questo però è solo un piccolo “assaggio” dell’opera ben più
completa dalla quale ho estratto i brani che hai potuto leggere qui.
Per esempio
non ti ho detto tutto su come piantare le piante da
frutto e le distanze che occorre tenere per fare in modo che abbiano
abbastanza spazio e luce per crescere sane e rigogliose.
E questi sono dati importanti se vuoi un frutteto produttivo!
Lo sa bene la mia amica Maria che presa dall’entusiasmo aveva
piantato, in un piccolo appezzamento, una gran quantità di piante
da frutto senza tenere conto delle distanze fra l’una e l’altra.
Il risultato?
Da adulte si “soffocavano” a vicenda con i rami che entravano nelle
piante vicine, deboli e malate senza dare frutta o in minima parte.
Non commettere anche tu lo stesso errore!
Prendi l’opera:
“Tutti i segreti per creare un frutteto meraviglioso”
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Una percezione differente per creare un mondo
migliore
Innanzitutto voglio congratularmi con te,
lettore, che sei giunto sin qui e non
contento di aver letto il mio libro virtuale
vuoi scoprire cosa ho celato in questo
capitolo.
Non per nulla l’ho messo un po’ nascosto,
inserito alla fine dell’e-book.
Non è per tutti ma solo per chi, attento e consapevole come te,
vuole conoscere il filo invisibile che lega insieme tutte le mie opere
e che mi spinge a divulgare i segreti del mondo verde.
Mi chiamo Riccarda Pisano sono una donna non più giovane ma non
ancora vecchia con una grande passione per il mondo verde, in
special modo per le piante che hanno sfamato i popoli dall’alba
dell’umanità.
Sin da piccolissima ho sempre avuto una grande e profonda
passione per la natura e in particolare per il mondo vegetale.
Molti di noi non fanno caso alla vegetazione che rimane ai margini
non considerando che è una risorsa primaria , che senza di lei non
ci potrebbe essere vita sul nostro pianeta.
Prima con i miei nonni paterni e materni e poi da autodidatta è da
quando avevo 7 anni che mi interesso
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del mondo verde con
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particolare attenzione per quelle piante che hanno sfamato l’uomo
dall’alba dell’umanità.
Da più di 20 anni, in 4 ettari di terreno in provincia di Novara, ho
piantato e coltivo biologicamente più di 100 piante da frutto e un
grande orto.
Sempre a contatto con le mie amiche verdi e dopo profonde
meditazioni, ho messo a punto una particolare, semplice ed efficace
filosofia.
Se avrai la pazienza di leggere queste poche righe scoprirai la mia
filosofia, un sentire che mi si è rivelato a poco a poco e che da 30
anni è diventato una parte di me e del mio comportamento.
Una premessa prima di illustrarti una filosofia unica e speciale.
Solo cambiando noi stessi, i nostri comportamenti e le nostre
credenze riusciremo con più facilità e rapidità a lasciarci alle spalle
questi periodi così calamitosi e ad approdare a quella vita più
serena, sana e piena di cui abbiamo tutti diritto.
Ho riassunto questa consapevolezza in 3 facili
principi che
si
possono applicare da subito e nei modi più adatti per ciascuno di
noi.
Sono semplici da comprendere e facili da applicare.
Eccoli:
1) Coltiva il tuo cibo
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2) Ricicla i tuoi oggetti
3) Riappropriati del tuo tempo libero
Te li illustro brevemente e se li applicherai anche tu scoprirai come
si ottiene sin da subito un potente miglioramento sia per quanto
riguarda l’umore che la salute.
Mettendoli in pratica ho riscontrato un profondo cambiamento nella
mia vita da quando, più di 30 anni fa, ho iniziato a seguirli.
Il primo principio: “Coltiva il tuo cibo”, sottolinea che noi siamo
quello che mangiamo perchè il cibo che ingeriamo diventa una
parte di noi stessi.
Quindi, per rimanere sani e lucidi, occorre consumare quanto più è
possibile cibo sano, fresco e non inquinato da agenti chimici come
antiparassitari o conservanti.
Il miglior cibo è quello che viene coltivato da noi stessi, un cibo
biologico, raccolto al giusto grado di maturazione, senza elementi
chimici che possano danneggiarlo.
Questa osservazione è tanto più valida per la
frutta e la verdura
che, alimenti delicati che si deteriorano con facilità, sono però
facilmente coltivabili anche su un piccolo terrazzo di città.
Le innumerevoli proprietà delle piante, la loro benefica azione nei
riguardi dei vari organi del nostro corpo, la soddisfazione nel
consumare cibo che abbiamo coltivato noi stessi, si traduce in
un’attenzione differente verso il mondo che ci circonda.
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Presto avrai
una lucidità rara, una tranquillità e una forza che ti
consentirà di affrontare la vita in un modo differente e molto più
efficace.
La tua salute, che è un bene prezioso ed è così in pericolo al giorno
d’oggi,
sarà di gran lunga migliore .
Se per mancanza di tempo o di spazio non ti è possibile coltivare il
tuo cibo è altrettanto importante conoscere le varie proprietà delle
piante e del cibo che si acquista.
Elimina il “cibo spazzatura” privo di nutrienti e dannoso.
Inizia a nutrirti con cibo sano, biologico e fresco scegliendolo
attentamente, non solo in base alle caratteristiche nutrizionali del
cibo stesso, ma facendo attenzione soprattutto alla sua freschezza
e alla sua provenienza.
Il secondo principio della mia filosofia
vuole andare contro il
fenomeno dell’usa e getta, contro i numerosi e inutili oggetti che
ingombrano le nostre case.
“Ricicla i tuoi oggetti” significa prima di tutto dare dignità e
un’attenzione differente alle cose materiali che ci circondano.
Questa consapevolezza è contro la tendenza moderna che mette il
consumo al primo posto, che vuole una continua spesa per
sostituire oggetti che si rompono e che non sono più utili per noi.
Uscire da questo mondo vecchio significa prima di tutto rompere i
vecchi schemi fra i quali c’è questo: quello della crescita perpetua e
dello spreco.
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Osservare
dove si vive e gli oggetti che ci circondano significa
salire di un gradino e migliorare la propria vita.
Aggiustando o dando via quelli che più non ci servono contribuiamo
a
una migliore circolazione delle energie che vi sono attorno a noi
e nell’ambiente dove viviamo.
Il terzo ma non meno importante principio della mia filosofia è :
“riappropriati del tuo tempo libero” perché la vita non sia
un’affannosa corsa e uno stress continuo.
Per vivere più sereni e migliorare la propria esistenza occorre
regalarsi momenti di riflessione e di pausa, attività gioiose da
trascorre da soli o con i propri cari, meditazioni, viaggi piacevoli ed
educativi.
Porto avanti su Internet, nei miei 4 blog, questo mio sentire
invitando a scoprire la bellezza e l’utilità del mondo verde che pochi
conoscono in modo approfondito e che io apprezzo e amo da più di
40 anni.
Sono Presidente di un’associazione senza fini di lucro:
l‘ “Associazione dei Fiori Bianchi”.
Faccio appello a tutte le persone scontente di questa brutta
situazione nella quale tutti siamo immersi perché si uniscano a me
in questa battaglia pacifica di consapevolezza e di cambiamento,
tramite i 3 principi della mia filosofia.
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Ho già in progetto di
creare un eco-villaggio dove ogni essere
umano potrà vivere una vita differente seguendo la mia filosofia e
quella della “Civiltà dei Talenti”.
Per contatti:
[email protected]
www.ortopertutti.it
www.gliagrumi.it
www.lepiantearomatiche.it
www.lepiantedafrutto.it
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