Famiglia di Dio in Bozzolo LeƩera ai Parrocchiani Pasqua 2015 La pietra è già stata tolta “Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro“ (Gv. 20,1). Maddalena è la prima testimone del fatto più sconvolgente della storia. Dell’unico fatto necessario. Stretta nel suo dolore, con il cuore pieno di nostalgia e d’amore, con gli occhi che non avranno avuto più lacrime, chiusa ancora nel buio del lutto, vede una pietra che non è dove dovrebbe essere. Inizia così, con una pietra fuori posto, la catena di eventi convulsi che da questo momento segnarono quell’alba di Gerusalemme che cambiò coloro che li vissero e che, ancora, cambia ogni uomo e ogni donna che accetta l’annuncio: è vivo! Colui che fu crocifisso per i nostri peccati, è vivo, ha vinto la morte, è uscito da quel luogo dal quale mai, nessuno, è mai tornato. La strada adesso è aperta, tutto, da ora in poi, è possibile! Sì, ce lo dobbiamo dire con estrema franchezza: ci vuol coraggio a parlare di speranza, mentre nuvole nere sembrano addensarsi sul nostro cielo e rendere sempre più cupo l’orizzonte. Sì, non possiamo nascondercelo: in questo momento l’atteggiamento migliore sembra essere quello di chi abbassa la testa e stringe i denti, andando incontro alla tempesta. Eppure proprio per noi è l’annuncio della Pasqua. Per noi impauriti da ciò che sta accadendo. Per noi smarriti di fronte all’impossibilità di continuare con stili di vita che ormai ci erano abituali. Per noi è l’annuncio di un amore che è più forte della morte, della cattiveria e della violenza. Non è nostro compito rotolare via la pietra che chiude il sepolcro di Gesù. La pietra è già stata tolta. Tocca a noi, invece, verificare, che il sepolcro è vuoto e che racconta come le parole del Maestro fossero veramente vere, parole di vita. San Paolo dice: “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede e noi saremmo ancora nei nostri peccati” (1Cor. 15,14). Nei nostri guai: uomini senza speranza. La Pasqua è la festa più importante della cristianità, della Chiesa. Viviamola nella serenità e nella pace. Non barcolliamo nell’incertezza. Gesù è risorto, è vivo, il suo amore opera in noi mediante la nostra fede. Dai Sacramenti della fede: Riconciliazione e Eucarestia, viene nel mondo una forza dirompente che tutto rinnova, come ogni anno a primavera. Se ci lasciamo coinvolgere, fa di noi uomini nuovi. La pace e la gioia del Signore risorto sia in ognuno di voi e nelle vostre case. Buona Pasqua! don Gianni Famiglia di Dio in Bozzolo «Contro la fame sconfiggere le inequità» B uongiorno a voi tutti, donne e uomini, che siete radunati oggi per riflettere sul tema: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. In occasione della mia visita alla FAO ricordavo come, oltre all’interesse “per la produzione, la disponibilità di cibo e l’accesso a esso, il cambiamento climatico, il commercio agricolo” che sono questioni ispiratrici cruciali, “la prima preoccupazione dev’essere la persona stessa, quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza” (Discorso alla FAO, 24 novembre 2014). Oggi, infatti, nonostante il moltiplicarsi delle organizzazioni e i differenti interventi della comunità internazionale sulla nutrizione, viviamo quello che il santo papa Giovanni Paolo II indicava come “paradosso dell’abbondanza”. Infatti, “c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso! Purtroppo questo paradosso continua a essere attuale. Ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame; e pochi argomenti tanto suscettibili di essere manipolati dai dati, dalle statistiche, dalle esigenze di sicurezza nazionale, dalla corruzione o da un richiamo doloroso alla crisi economica” (ibid.). Per superare la tentazione dei sofismi - quel nominalismo del pensiero che va oltre, oltre, oltre, ma non tocca mai la realtà - per superare questa tentazione, vi suggerisco tre atteggiamenti concreti. che la radice di tutti i mali è la inequità (cfr Evangelii gaudium, 202). A voi desidero ripetere quanto ho scritto in Evangelii gaudium: “No, a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa” (ibid., 53). Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti “gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi” (ibid., 53). È dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l’inequità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere: rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità. 2) Siate testimoni di carità “La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità perché cerca il bene comune”. Dobbiamo convincerci che la carità “è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macrorelazioni: rapporti sociali, economici, politici” (ibid., 205). Da dove dunque deve partire una sana politica economica? Su cosa si impegna un politico autentico? Quali i pilastri di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica? La risposta è precisa: la dignità della persona umana e il bene comune. Purtroppo, però, questi due pilastri, che dovrebbero strutturare la politica economica, spesso “sembrano 1) Andare dalle urgenze alle priorità Abbiate uno sguardo e un cuore orientati non ad un pragmatismo emergenziale che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma ad un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci 2 Pasqua 2015 appendici aggiunte dall’esterno per completare un discorso politico senza prospettive né programmi di vero sviluppo integrale” (ibid., 203). Per favore, siate coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei progetti politici ed economici da un significato più ampio della vita perché questo vi aiuta a “servire veramente il bene comune” e vi darà forza nel “moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo” (ibid.). 3) Custodi e non padroni della terra Ricordo nuovamente, come già fatto alla FAO, una frase che ho sentito da un anziano contadino, molti anni fa: “Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione” (Discorso alla FAO, 24 nov. 2014). Dinanzi ai beni della terra siamo chiamati a “non perdere mai di vista né l’origine, né la finalità di tali beni, in modo da realizzare un mondo equo e solidale”, così dice la dottrina sociale della Chiesa (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 174). La terra ci è stata affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere. Una volta, ho sentito una cosa bella: la Terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti e riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi. L’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti. Affido a voi quanto ho detto durante la Messa d’inizio del mio ministero come Vescovo di Roma: “Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! Ma per custodire dobbiamo anche avere cura di noi stessi! [...] Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi della tenerezza”. Custodire la terra non solo con bontà, ma anche con tenerezza. Ecco dunque tre atteggiamenti che vi offro per superare le tentazioni dei sofismi, dei nominalismi, di quelli che cercano di fare qualcosa ma senza la concretezza della vita. Scegliere a partire dalla priorità: la dignità della persona; essere uomini e donne testimoni di carità; non aver paura di custodire la terra che è madre di tutti. A voi tutti chiedo di pregare per me: ne ho bisogno. E su voi invoco la benedizione di Dio. Grazie. Papa Francesco 7 febbraio 2015 Auguri! “Non abbiate paura, voi”! (Mt.28,5) Sono le prime parole dell’angelo alle donne e costituiscono un invito a guardare con fiducia e speranza a quanto sta accadendo perché è opera dell’amore di Dio. Il parroco, don Gabriele, i sacerdoti della parrocchia augurano al vescovo Dante, alle suore della Domus e della Casa san Giuseppe, ai sacerdoti della zona pastorale X, a tutti gli operatori di pastorale della parrocchia, alle associazioni cattoliche e laiche, al signor sindaco, agli amministratori e a tutti i Bozzolesi una gioiosa Pasqua. La Benedizione alle famiglie I sacerdoti, con preavviso riportato negli avvisi settimanali, passeranno per la benedizione delle case che durerà fino alla fine del mese di giugno per riprendere poi in autunno. - PARROCO (don Gianni) CASA PARROCCHIALE P.zza MAZZOLARI, 1 0376 91335 – 3337553193 - VICARIO (don Gabriele) P.zza MAZZOLARI, 1 (oratorio) 0376 920262 – 3474007814 - COLLABORATORE Don Emilio Bini, via A. da BRESCIA, 37 3339646099 3 Per prenotare intenzioni di sante Messe ci si rivolge al parroco anche per telefono. Oppure prima o dopo le celebrazioni, in sacresƟa. I sacerdoƟ e le suore sono sempre disponibili a portare l’EucaresƟa nelle famiglie alle persone impossibilitate: ammalaƟ, anziani. Basta fissare l’appuntamento, anche per telefono. Famiglia di Dio in Bozzolo Confessarsi ? Ma perché ? D unque è vero: ci si confessa ormai poco e, spesso, anche molto male. Se stiamo ai calcoli puramente “ragionieristici”, il conto non torna proprio: un documentato articolo di Massimo Introvigne, comparso su “LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA” il 23 marzo dello scorso anno, ci conferma che “la maggioranza di coloro che si comunicano non frequentano il sacramento della Confessione. Lo si può sapere con ragionevole certezza, almeno per alcuni Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, dove l’Università di Georgetown pubblica periodicamente statistiche sulla Confessione. Da queste sappiamo che tra i cattolici americani che si comunicano quelli che si confessano almeno una volta all’anno - non è molto, ma è già qualcosa - erano il 15% nel 2009 e sono scesi al 12% nel 2013. Il 45% di coloro che si comunicano negli Stati Uniti non si sono mai confessati dopo avere raggiunto la maggiore età… L’Italia secondo una vecchia ricerca del 2009 aveva una percentuale del 40% di cattolici che si confessano almeno annualmente fra quelli che si comunicano. Poteva sembrare bassa ma era altissima, da record mondiale. A dare retta ad alcune ricerche regionali, starebbe però scendendo rapidamente e si attesterebbe oggi intorno alla metà, il 20%. Ci sono certo molte confessioni nei santuari, ma da altre ricerche risulta che in Italia ogni domenica si comunicano almeno cinque milioni di persone, e le centinaia o migliaia che si confessano nei santuari non bastano a cambiare le statistiche”. Ma perché -è opportuno chiedersi- tanti (troppi?) rifiutano questa occasione che ad alcuni (pochi?) sembra dare ancora tanta soddisfazione interiore? Perché invece molti, pur senza confessarsi, desiderano comunque accostarsi all’Eucarestia? È un comportamento strano, in apparenza ipocrita o poco coerente, che richiederebbe una riflessione più ampia e più approfondita rispetto a quella limitata al semplice dovere della “confessione”. Ad esempio, sul valore che viene attribuito ai Sacramenti, sul significato di “peccato”, sul senso che oggi viene dato (se ancora viene dato…) a questo termine, peccato, che sembra ormai obsoleto o addirittura “politicamente scorretto”; infine, ma non da ultimo, su quanto ancora risuoni nella vita e nelle coscienze la Parola di Cristo, e quanto le interpelli. Ma occorrerebbe anche fare un altro faticoso passo avanti, per tornare a chiedersi cosa siano il bene ed il male, se esista ormai una nozione oggettiva di bene e di male, oppure se ci troviamo in una notte profondamente buia in cui “tutte le vacche sono diventate nere”… Nel numero di Quaresima del nostro “Famiglia di Dio” monsignor Bruno Forte ci ha ricordato, con veemente passione, che “la confessione è l’incontro col perdono divino, offertoci in Gesù e trasmessoci mediante il ministero della Chiesa. In questo segno efficace della grazia ci viene offerto il volto di un Dio che conosce come nessuno la nostra condizione umana e le si fa vicino con tenerissimo amore”. Per arrivare a condividere parole così convinte ed un’esperienza a tal punto gratificante (cioè frutto di Grazia, di gratuità) occorre ave- 4 Icona orientale raffigurante da sin. in basso il fariseo che si esalta e il pubblicano che si umilia; in alto, al contrario, il pubblicano esaltato ed il fariseo umiliato”. re (e riuscire a comunicare) una profonda fede, quella che può venire, appunto, solo dalla Grazia; purtroppo in realtà invece la confessione, o riconciliazione, viene spesso diradata nel tempo fino al rifiuto totale, quando finisce per essere percepita solo come una pratica burocratica arida e priva di senso, profondamente deludente perché compiuta solo come atto dovuto e non come possibilità di risanamento interiore. Perché ci confessiamo poco e male? Per noi tutti che siamo Chiesa, vale a dire laici e clero insieme, la Parola di Gesù può dare un’indicazione: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 13-16, con paralleli in Mc 9,50 e Lc14, 34-35).Il richiamo di Gesù è fortissimo e fa appello alla nostra più profonda identità umana; come si delinea, in quali modi si concretizza questa identità nel mondo contemporaneo? La posta in Pasqua 2015 gioco è altissima: si tratta di mirare ad un’ umanità piena e compiuta, oppure di fallire il bersaglio, proprio come ci indica uno dei significati originari della parola “peccato”, che letteralmente vuol dire “sbagliare valutazione, credere bene ciò che è male”. Nell’Esortazione apostolica dedicata alla “Riconciliazione e Penitenza nella missione della Chiesa oggi” (Reconciliatio et Paenitentia - 2 dicembre 1984), già più di trent’anni fa Giovanni Paolo II metteva acutamente a fuoco la situazione, ampliando la visione del problema dal mero adempimento di un atto individuale alla considerazione di un cammino ecclesiale del popolo di Dio: “È tutta l’esistenza -dice l’Esortazione- che diventa penitenziale, tesa cioè a un continuo cammino verso il meglio. Fare penitenza, però, è qualcosa di autentico ed efficace soltanto se si traduce in atti e gesti di penitenza…. La penitenza, pertanto, è la conversione che passa dal cuore alle opere e, quindi, all’intera vita del cristiano”. Il papa santo in una lunga ed impegnativa riflessione, che varrebbe la pena rileggere e meditare, ricordava che anche ”il Sinodo (sulla Riconciliazione, ndr) ha tenuto conto dell’affermazione pronunciata molte volte, con toni diversi e diverso contenuto: il sacramento della penitenza è in crisi, e di tale crisi ha preso atto. Ha raccomandato un’approfondita catechesi, ma anche una non meno approfondita analisi di carattere teologico, storico, psicologico, sociologico e giuridico circa la penitenza in generale e il sacramento della penitenza in particolare. Con tutto ciò esso ha inteso chiarire i motivi della crisi e aprire le vie per una soluzione positiva, a beneficio dell’umanità”. In sintesi, significa che solo attraverso una formazione permanente del soggetto è possibile promuovere il suo sviluppo morale, e quindi la corretta percezione di ciò che è bene e di ciò che Dal prossimo mese di aprile è disponibile il sito della nostra parrocchia, all’indirizzo www. parrocchiabozzolo.com, per informare, con sezioni dedicate, sul calendario delle celebrazioni liturgiche, le iniziaƟve pastorali, le aƫvità dell’oratorio e la storia delle nostre chiese. Inoltre è un mezzo a disposizione per rifleƩere sulle problematche della nostra parrocchia. è male. Senza questo cammino, che dura tutta la vita, è frequente incontrare adulti con una percezione del bene e del male estremamente confusa e contraddittoria. Il Sacramento della Riconciliazione, che dell’intero cammino penitenziale è solo un aspetto particolare e, direi, quasi un sigillo, investe una complessa area umanistica: coinvolge la Teologia, la Storia, la Psicologia, la Sociologia, e perfino la Giurisprudenza. Ma anche l’attuale Papa Francesco, seppure con parole di più immediata comprensione, riprende in continuazione il tema: nel suo primo Angelus, il 17 marzo del 2013, non ha presentato statistiche né lamentele sulla caduta della pratica del sacramento della penitenza; ha mostrato invece la certezza nella misericordia e la fiducia nella libertà dell’uomo: «Chiediamo la grazia di non stancarci di chiedere perdono» ha detto, ricordandoci una verità profonda: c’è una libertà di Dio e una libertà dell’uomo che nella misericordia si confrontano: «Dio mai si stanca di perdonare: mai!». Riecheggiano nelle sue parole quelle di Gesù, riportate dal Vangelo di Luca (Lc 18, 10-14): «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». Adriana Cercignani www.parrocchiabozzolo.com 5 Famiglia di Dio in Bozzolo Appuntamenti mazzolariani 2015 SABATO 11 APRILE Convegno di studio - Ore 9.30 - 13,00: Sala Civica di Bozzolo A settant’anni dalla liberazione, 1945 - 2015. La memoria della Resistenza 1. I cattolici italiani e la memoria della Resistenza Marta Margotti 2. Don Primo Mazzolari, “Adesso” e la rilettura della Resistenza Paolo Trionfini 3. Don Luisito Bianchi e la recente letteratura sulla Resistenza Isotta Piazza 4. La Resistenza e la memoria della Resistenza a Bozzolo Ludovico Bettoni DOMENICA 12 APRILE Commemorazione del 56° anniversario della morte di don Primo - Ore 18.00: chiesa arcipretale di san Pietro, concelebrazione Eucaristica, presieduta dal card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Concelebranti il nostro vescovo Dante e il vescovo di Mantova Roberto Busti. Il cardinale Gianfranco Ravasi è nato a Merate (Lecco) in Brianza nel 1942, primogenito di tre fratelli. Suo padre era un ufficiale del Fisco, esponente an fascista, sua madre insegnante nella scuola del paese. Ordinato sacerdote dal cardinale di Milano Giovanni Colombo il 28 giugno 1966. Consacrato vescovo il 29 se embre 2007, creato cardinale da papa Benede o XVI nel 2010. A ualmente è presidente Pon ficio Consiglio della Cultura. Altri appuntamenti - 29 aprile: don Bruno Bignami presenterà l’ultimo suo libro “L’uomo vale perché lavora”. L’incontro, in prossimità della festa del lavoro, si terrà alle ore 21,00 in Sala Civica. - 24 maggio: “Il Piave mormorava”; con i cori della scuola e della Domus Pasotelli, insieme per cantare la guerra, il sacrificio umano di molti e il tenente cappellano don Primo Mazzolari. Ore 21,00 in piazza Mazzolari (in caso di maltempo, nella chiesa di san Pietro). 6 Pasqua 2015 7 Famiglia di Dio in Bozzolo Abbiamo visto la luce T utti conosciamo il campanile di san Pietro, c’è chi lo guarda per l’ora, chi lo identifica come segno della cristianità, chi lo nota da lontano come protagonista del profilo di Bozzolo, chi in base al vento lo maledice per il suono fastidioso delle campane nelle ore meno opportune, chi lo ignora e chi alza lo sguardo per vederlo e basta, lui c’è sempre. Come un amico. Ma facciamo un salto indietro. Nonostante la tradizione di fare il presepe sia una cosa piacevole quanto seria, non sempre l’importanza di questo gesto infonde sapienza nelle persone che lo realizzano. Anzi. Soprattutto se si fa insieme agli amici. Il gruppo che ogni anno lo prepara coglie l’occasione per fare qualcosa in compagnia scegliendo non sempre per propria volontà di prendersi troppo sul serio, le persone intelligenti non sono mai troppo simpatiche, figuriamoci poi quelle che si credono tali. Forse spinti dall’orgoglio bozzolese mosso dal notare altre torri qui vicine, valorizzate da un tocco di luce, quest’anno si è pensato di poter illuminare il nostro campanile. É vero che non siamo elettricisti ma nemmeno costruttori di presepi. La funzione del campanile si è un po’ persa, la comunicazione portata dal rintocco delle campane per scandire i ritmi giornalieri è stata soppiantata da computer o telefoni che ci rendono chini e ingobbiti così tanto da non accorgersi più di lui. Il campanile c’è, c’è sempre stato, ha suonato al nostro battesimo e suonerà anche quando ce ne andremo. Troppo alto da notarlo da molto vicino, troppo basso per scrutarlo da molto lontano. Dopo 94 gradini suddivisi in 9 piani, ecco finalmente la zona delle campane, per l’esattezza 5 con incisi i nomi dei caduti in guerra e di chi nel 1950 le ha fatte posizionare, don Primo Mazzolari. Il tutto circondato da un bellissimo panorama che marca chiaramente la pianta ordinata delle vie del nostro paese. E fino a qui tutto bene, a parte l’ansia di fissare spesso l’orologio per prepararsi ai vari rintocchi. La sfida vera è stata arrivare più in alto, soprattutto notando, con occhio preoccupato, una scala, di circa 5 metri, di legno stagionato (molto stagionato) che portava alla botola dell’ultimo piano. Ma una volta in cima la soddisfazione è stata incredibile, ci siamo arrivati. Pace e tranquillità a 30 metri da terra, paura sparita, si stava bene. Per i soliti polemici bravi a commentare tutto propo- nendo come soluzione il nulla, comunichiamo che la spesa è stata irrisoria di fronte anche all’uso di lampade a led dal consumo ridottissimo e che a breve saranno il futuro dell’illuminazione pubblica e privata. Pulita e riordinata una zona spesso dimenticata, l’arrivo a terra è stato quasi più soddisfacente della salita, visto dal basso il vero risultato, ci ha reso fieri di un intervento che impreziosisce la nostra torre e non solo. A parte il fine estetico che può piacere o no il pensiero va a quelle persone che, costrette chiuse in casa, non hanno più nessuno, in questa Pasqua l’augurio è che possano aprire le finestre e guardare verso quella torre che con la sua luce può regalare loro un po’ di speranza o semplicemente un po’ di compagnia, come dovrebbe fare un amico. Un vero amico. Un campanile. Stefano BonaƟ Busta Pasquale Come è tradizione, distribuiamo con questo numero la busta dell'offerta in occasione della Pasqua di Resurrezione. Coloro che ritengono di contribuire a sostenere le spese per le opere parrocchiali possono portare la busta in chiesa, nelle apposite cassette, o consegnarla ai sacerdoti. Grazie. 8 Pasqua 2015 La posta di padre Vittorio Carissimi don Gianni, don Gabriele, don Elio, don Emilio e amici tutti di Bozzolo, ho aspettato a scrivervi perché avrei voluto dirvi che la malattia dell’ebola fosse finalmente sconfitta, ma. purtroppo colpisce ancora. Qui non si fa altro che parlarrne. Ogni giorno il Ministero della Salute della Sierra Leone emette un comunicato informando tutti circa la malattia. Ecco l’ultimo comunicato di oggi, 28 febbraio 2015. - le persone colpite dall’ebola in Sierra Leone sono 8.320. - le persone morte a causa dell’ebola sono 3.133. - le persone morte ieri a causa dell’ebola sono 9. - i nuovi casi di ebola di ieri sono 11. - i bambini orfani di un genitore morto di ebola sono 5.692. - i bambini orfani di tutti e due i genitori morti di ebola sono 2.276. Questi due dati dei bambini verranno aggiornati in questi giorni, poiché molti altri ne sono stati colpiti. Però c’è un dato positivo: se una persona si accorge di avere i sintomi e si reca subito all’ospedale viene salvata nel 90% dei casi. Sembra che il virus abbia perso l’aggressività che aveva alcuni mesi fa. Finora non è stato trovato il rimedio; speriamo che lo trovino il più presto possibile. Io non sono in pericolo. I casi di ebola sono molto lontani da dove mi trovo. Se poi si usano le dovute precauzioni si riesce ad evitare di prendere la malattia. Ma la gente dei villaggi di foresta fatica ad accettare tutte le norme di igiene e di precauzione. Un signore di Freetown, benestante, che aveva accusato i sintomi (e all’ospedale li hanno confermati) è stato messo in quarantena, così ogni giorno gli infermieri andavano, mattino e sera, a visitarlo. Ebbene, lui ha chiamato segretamente anche uno stregone che gli ha diagnosticato non l’ebola, ma una ferita da stregoneria. Allora una notte è scappato con la famiglia per raggiungere il suo villaggio di origine. Qui non si erano mai verificati casi di ebola ed è stato accolto con gioia, abbracci e strette di mano, ma poi, nell’arco di una settimana, più di trenta persone di quel villaggio sono risultati positivi alla malattia. L’uomo è morto e altri stanno lottando per non morire. Il prossimo 30 marzo apriranno le scuole, chiuse dal settembre 2014. Verranno prese molte precauzioni. In questi giorni stanno disinfettando le scuole dei villaggi in cui si sono verificati casi di ebola. Come vedete, tutta la nostra vita è alquanto condizionata dalla malattia. Siamo nelle mani del Signore che ci da la forza di stare qui e di essere felici di viverci. Tutti, musulmani compresi, stimano i missionari e lo dicono apertamente: “Guarda i missionari; sono rimasti 9 Kabala, 27 febbraio 2015. Via Crucis. qui con noi mentre gli altri bianchi, che erano qui per fare soldi, sono fuggiti per paura dell’ebola!” Spero che la prossima volta che vi scrivo sia l’occasione per dirvi che l’ebola è passata. Nelle chiese e nelle moschee stiamo pregando per questo; e se anche voi ci date una mano con le vostre preghiere faremo più presto a liberarci da questa terribile peste. Grazie a tutti e auguroni di ogni bene. padre ViƩorio Orario delle Sante Messe In vigore dal 29 marzo 2015 fino al 24 ottobre 2015 Sante Messe festive: -ore 7,30 Santissima Trinità; -ore 9,00 Domus; -ore 10,00 san Pietro; -ore 11,15 san Pietro; -ore 18,30 Santissima Trinità; -ore 18,30 festiva del sabato e vigilia di solennità. Nei mesi di luglio e agosto un’unica Messa alle ore 10,30. Sospesa la Messa delle ore 11,15. Famiglia di Dio in Bozzolo Conosci il Rosario? Come nacque Il Rosario risale all’alto Medioevo; nacque nei monasteri come sostituto della recita dell’Ufficio Divino: i monaci conversi e i devoti laici che non sapevano leggere al posto dei 150 salmi, recitavano 150 volte il Padre nostro, che contavano con un apposito strumento che poi verrà chiamato, nei diversi posti, con vari nomi: ”Corona” in italiano. Con lo sviluppo della devozione mariana, che divenne trionfale intorno al sec. XII, e con la diffusione della preghiera dell’Ave Maria, originariamente antifona liturgica della IV domenica di Avvento e comprendente solo la prima parte della preghiera, accanto al Salterio del Padre nostro, si affermò anche il Salterio della Beata Vergine Maria composto di 150 Ave Maria. La sua diffusione fu tale che prevalse sul primo. È importane notare come l’origine del Rosario sia strettamente legata alla liturgia e come rappresentasse un modo concreto, messo a disposizione del popolo semplice, per partecipare alla preghiera corale dei monaci. Come si sviluppò Colui Co olu ui ch che he ha con contribuito, onttrib bu uiitto o, p pi più iù d dii oogni gn g ni al aaltro, ltro ttrro, a llanciare anci an ciaar ci are la la ppreghiera reg re gh eraa d gh ghie del el R Rosar Rosario arrio io e a cconferigli onferigl on glii qquella uel ella struttura, con la quale Alano Roche (1428-1478). Fra Alano è gi giunta ta fino no a noi, noi oi,, è stato stat st ato il ato il frate ffra rate ra tee domenicano dome omen om eniccan ano Al lan a od dee llaa Ro R occh hhee ((1 142 4288-14 147 78 8). F ra Ala lano no eera ra soprattutto un apostolo, grande missioni soprattutto nella zona dei Paesi Bassi Germania uun n gr gran nde d ppredicatore redi dic ica cato tore tor re ddii mi miss sssio on nii ppopolari opol op olarri soprat atttu t tto ttto nell ne ell llaa zzo on naa d de ei Paes P Pa aes esi B a si as si e de ddella elllla Ge G errm mania ia renana. In queste missioni organizzava, confraternite Rosario, preghiera miss mi ssio ioni nii oor rgan rg rga aniz izzzaava, iinstancabilmente, nstan nst an ncabi bilm lmen entee, lle co onf n raatteerniitte de ddel el R el Ro osa sari rio, o, ppresentando reseen ntta tan ando qquesta uesstttaa p ue pr reghierra come strumento re ssi icuro roo ddii pr pprogresso prog roggress re so nell nnella el a fe ede de e ccome om ar ome arm ma pot oten ente en te ccontro on ontr nttrro i nnemici emic em ici d ici de ella el lla Ch C hieessaa. sicuro fede arma potente della Chiesa. Festa della Madonna del Rosario Questa convinzione ebbe in certo modo la sua conferma nella vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571), combattuta nel golfo di Patrassso in Grecia presso Lepanto tra i Turchi e la Lega Cattolica, per interessamento del papa san Pio V, capitanata dal principe don Giovanni d’Austria. Il papa san Pio V, infatti, attribuì la vittoria, più all’arma del Rosario che alla potenza dei cannoni e al valore dei soldati. Fu così che stabilì che si celebrasse la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre. San Giovanni XXIII papa L’indimenticabile Papa, fedelissimo alle tre corone quotidiane, in un discorso tenuto l’8 maggio 1963, così presentava l’atmosfera che si crea nella recita del Rosario: ”Si stabilisce un’atmosfera di poesia che ci porta dinanzi agli occhi la dolce figura della Madonna, che ci dà famigliarità con i misteri della vita di nostro Signore, e ci fa sentire i richiami di Gesù in rapporto alla nostra vita. In questa preghiera in comune si comincia ad attingere qualcosa che poi diventa retta direzione per la propria vita”. Ite, Missa est C he cosa sia la Santa Messa tutti lo sappiamo: ma che cosa significhi il suo nome lo ignoriamo proprio. La prima attestazione del nome la leggiamo in sant’Ambrogio: prima si diceva “frazione del pane” o “mensa del Signore”. Come inizio della ricerca si devono assumere le parole con cui il sacerdote saluta i fedeli al termine del rito: Ite, missa est. Ma che cosa viene mandato? E perché è usato il genere femminile? Di questo problema si sono occupati specialisti di storia, lingua, liturgia con congetture varie, fra le quali due sembrano abbastanza accettabili. Secondo la prima ipotesi missa è spiegato come un sostantivo, cui sarebbe da attribuire il valore di missio o dimissio (congedo). Tra i sostenitori di questa ipotesi sono da annoverare anche alcuni scrittori antichi come Isidoro di Siviglia (VII secolo) e Floro di Lione (IX secolo), che scrive: «Missa dunque non è da intendere altrimenti che come dimissio (congedo), cioè absolutio (scioglimento dell’assemblea)». Ma è poco probabile che sia mai esistito un simile sostantivo con questo significato prima dell’istituzione della messa. La seconda spiegazione è data soprattutto da studiosi moderni. Le parole Ite missa est (in cui missa est è interpretato come perfetto del verbo mittere) sono forse la traduzione latina di una formula greca, dal momento che prima del III secolo la liturgia era celebrata in greco: come sappiamo dalla documentazione più antica che i Padri della Chiesa ci hanno lasciato, compiuto il rito sacro il sacerdote esortava i fedeli a partecipare a tutti i frutti spirituali del sacrificio: contemporaneamente alcune particole consacrate erano affidate ai diaconi, perché le portassero ai malati che non avevano potuto partecipare al rito, e inoltre un’altra particola, detta fermentum, era mandata dai vescovi ai sacerdoti della diocesi come segno di carità e di unità: perciò le parole missa est sono da interpretare come «abbiamo già mandato la comunione».Con il passare del tempo si è cessato di vedere in missa est una forma di perfetto passivo e missa è percepito come nominativo: da qui l’origine della parola. Ma anche questa ipotesi presenta qualche incertezza, perché non spiega come mai si sottintenda in modo così duro il soggetto della frase. Nella messa dunque celebriamo i misteri di Cristo, ma anche il nome della messa è un mistero! 10 Facciamo il punto Pasqua 2015 della società sportiva dell’oratorio S iamo a marzo, i campionati sportivi volgono al termine e, inesorabilmente, arriva il momento dei bilanci. Quest’anno, nella società sportiva dell’oratorio, hanno preso parte alle varie attività 108 persone fra dirigenti e atleti, con ben sei squadre iscritte nei campionati organizzati da FIGC e CSI. L’attività calcistica riservata alle ragazze, di anno in anno, sta acquisendo sempre maggiore rilevanza con il coinvolgimento di 22 atlete nate dal 2001 al 1970. La novità, assoluta a livello provinciale oltre che locale, è stata quella della scuola di calcio a cinque riservata alle ragazze delle scuole medie che ha preso il via nel mese di gennaio con la partecipazione di 10 giovani bozzolesi, dimostrazione di quanto stia crescendo l’attenzione verso questa disciplina sportiva emergente. Per quanto riguarda i ragazzi delle superiori, ha riscosso un grande successo la costituzione di una squadra di calcio a sette con oltre 20 tesserati, per lo più minorenni, che si sono cimentati nel campionato Top Junior di calcio a sette organizzato dal CSI di Mantova. Nell’attività riservata agli adulti, l’U.S. San Pietro ha partecipato al campionato di pallacanestro organizzato dal CSI di Reggio Emilia nella categoria A1 e, nelle battute finali della stagione, cercherà di difendere la massima Domenica 28 se embre 2014. Società spor ve bozzolesi. serie per il secondo anno consecutivo. Il calcio a cinque, sin dalla fondazione dell’U.S. San Pietro, è stato lo sport di punta a livello societario come dimostrano le due squadre iscritte alla FIGC (maschile e femminile) più la squadra maschile del CSI, campionato cui partecipa anche la formazione femminile con le stesse effettive che disputano il campionato federale. La squadra maschile di futsal, impegnata nel campionato di serie D, ha conquistato l’ammissione matematica ai play off di categoria e, nel mese di aprile, cercherà di conquistare la promozione al campionato FIGC di C2 del prossimo anno. La compagine femminile, dopo essersi classificata al secondo posto in Coppa Italia e aver vinto il campionato provinciale CSI di Mantova, ha terminato il campionato regionale lombardo della FIGC al secondo posto, abbandonando il sogno della promozione in serie A. In ambito CSI, invece, le fasi nazionali sono nel mirino delle ragazze che, per conquistare il lasciapassare alle finali scudetto, dovranno nuovamente confermarsi campioni regionali nelle gare in programma il 20 e 21 giugno a Darfo Boario. Tornando ai ragazzi, la seconda squadra di calcio a cinque maschile, iscritta al Centro Sportivo Italiano di Cremona, si è posizionata in terza posizione nella categoria Pro League e punterà alla promozione in Super League attraverso i play off che prenderanno il via il 30 marzo. Per il momento, come ormai accade da anni, la stagione ha regalato tante soddisfazioni sia dal punto di vista sportivo che umano. Grazie all’impegno degli allenatori e dei tanti sponsor che supportano il nostro progetto, dopo diversi anni di attività esclusivamente riservata agli adulti, si è riusciti nell’intento di coinvolgere molti più ragazzi, come testimoniano gli oltre 30 iscritti alla società che non hanno ancora compiuto il diciottesimo anno di età. L’idea è di proseguire, gradualmente, su questa strada cercando di portare sempre più giovani a vestire i colori biancoazzurri. Federico Dall’Asta 11 Famiglia di Dio in Bozzolo Al paišàn e l’inquinamént Tan i dis, e l’è bèla ‘so quan an, che l’inquinamént i ‘l fa i paišan. Dišerbavi in d’an camp adré ‘l stradón. E ‘s ferma an siur cun an gran machinon, e ‘m dis: sa ‘l mia che lü ‘l velena l’ambient, ad cunseguensa mör anca la šent? Me ‘gh dighi: lü siur che mestér al fal? Am rispund ch’ l’è dirigent industrial. Siur, se lü al lèš i giurnaj al vedrà che ‘l Po quand l’è ché l’è bèla inquinà. Là indré gh’è na lége tant riguruša e dopu impurtóm càran ad bes a ala rinfüša. La roba ca prudüs i paišan, in s’al mercà, la gh’ha ‘mò al valur ad vint’an fa. L’agricultüra i l’ha sempar poch cunsiderada, quand l’indüstria i l’ha sempar privilegiada, difa adèss quasi tü i grós indüstriaj i s’è incaparà sia la TV che i giurnaj. Cardì’um che al MEC al giüstéss la sitüasion, inveci l’ha fat atar che m’nà dla cunfüšion. Al minìstar Marcora parchè l’era an paišan forse l’è stà l’ünich ca s’ha dat ‘na man. Senatore Compagnoni 4.2.1990 Al 25 aprél Al 25 aprél l’è na data dla storia ca bišogna mia perdar da la memoria. Se adess gh’om la libertà l’è parchè tan i s’è sacrificà. Ma la libertà la funsiuna mia s’l’è mia insiém a la demucrasia. Pürtrop gh’è amò tan nasion in dua la sta mal la pupulasion, parchè in dua gh’è mia la demucrasia da quéi i magna, ma tan i magna mia. Al Signur, quand l’è andà a predicà, a quéi ch’ascultava al g’ha dat da magnà. L’è vera che li paroli li gh’a impurtansa, però da che mund è mund i a mai impienì la pansa, l’è par quél ca bišogna pensà ai disgrasià ch’i è sensa magnà. L’autorità, quéli in alt, li gh’ha da ésar decisi, parchè gh’ha töt Epulone e Lazzaro al gh’ha li briši. Sandro Per ni, ch’al la siva lunga, l’ha dét: «Meglio una grama democrazia che una buona di atura». Senatore Compagnoni 24.4.1991 12 Pasqua 2015 RENDICONTO PARROCCHIALE DISAVANZO ANNO PRECEDENTE ANNO 2014 (euro) ANNO 2013 -324.170,00 -383.614,00 Entrate ordinarie Offerte domenicali Offerte funerali, matrimoni e battesimi Raccolte offerte buste di Natale e Pasqua Proventi di culto Offerte per candele, lampada sacra Affitti Contributo Comune di Bozzolo Pesca di beneficenza 29.153,00 8.485,00 18.586,00 8.210,00 5.149,00 9.498,00 1.302,00 5.932,00 29.301,00 8.378,00 7.710,00 12.560,00 6.105,00 9.150,00 0,00 5.332,00 -5.675,00 -2.600,00 -4.615,00 -17.882,00 -5.032,00 -9.758,00 -3.749,00 -1.880,00 -2.795,00 -381,00 -3.890,00 -5.200,00 -2.389,00 -21.953,00 -6.685,00 -13.302,00 -4.478,00 -4.678,00 -3.599,00 0,00 8.000,00 8.000,00 -13.594,00 -36.440,00 -11.327,00 -36.439,00 0,00 0,00 98.000,00 0,00 -5.732,00 0,00 -11.152,00 0,00 3.400,00 -3.400,00 7.352,00 -7.352,00 Uscite ordinarie Imposte e tasse IMU Assicurazioni Acquisto cera, vino, ostie e fiori Telefono, consumi di acqua luce e gas Spese per funzioni e oneri del personale Stampa libretti, sussidi e catechesi Cancelleria, fotocopiatrice e stampe Paramenti, arredi, materiali di pulizia e restauri Missioni, servizi pastorali e varie Oratorio Entrate capitali Contributo Ist.Tollini Uscite per oneri finanziarie rate mutui Interessi passivi su anticipazioni bancarie Rate mutui Entrate staordinarie Vendita immobili e terreni Contributi straordinari da enti e banche Uscite staordinarie Manutenzione oridnaria e straordinaria Attrezzature d'ufficio Partite di giro Entrate raccolte collette per Caritas e Missioni Uscite reversali Caritas e Missioni RISULTATO DI GESTIONE DISAVANZO COMPLESSIVO SITUAZIONE DEBITORIA AL 31/12 C/C BCC MANTOVABANCA Debiti verso la Curia, Enti e fornitori Mutui Frisl/Finlombarda/Mantovabanca -15.818,00 59.444,00 -339.988,00 -324.170,00 ANNO 2014 -339.988,00 -91.862,00 -459.708,00 ANNO 2013 -324.170,00 -80.907,00 -500.950,00 TOTALE PASSIVO -891.558,00 -906.027,00 IMMOBILI IN VENDITA Abitazione Via Valcarenghi 57 Abitazione di Via Virgilio 9 90.000,00 65.000,00 13 90.000,00 65.000,00 Famiglia di Dio in Bozzolo Calendario liturgico Mese di marzo Ore 21.00 Solenne azione liturgica della passione e morte del Signore in san Pietro. - 29, domenica delle Palme. - 4, sabato santo. Entra in vigore l’orario estivo delle Celebrazioni. Ore 10.00 Benedizione delle palme in Trinità e processione a san Pietro per la Messa solenne lungo le vie Valcarenghi, Dante e Matteotti (sospesa la Messa delle ore 11.15). Ore 15.30 Riti pre-battesimali. Ore 8.00 Ufficio delle letture e lodi mattutine in san Pietro. Ore 9.00-12.00 Confessioni in san Pietro. Ore 10.00-11.00 Confessioni in Trinità (confessore forestiero). Ore11.00 prove per i chierichetti. Ore 15.30-19.00 Confessioni in san Pietro. Ore 21.30 Solenne veglia pasquale nella notte santa e celebrazione del Battesimo di Nobile Rita e Casalgrande Majcol. - 30, lunedì santo. In giornata Comunione pasquale per ammalati e anziani. Ore 16.30 Confessioni per il gruppo “I talenti”. Ore 18.00 Vespri e Santa Messa in san Pietro. - 31, martedì santo. In giornata Comunione pasquale per ammalati e anziani. Ore 15.30 Confessioni alla Domus per gli ospiti e per gli anziani. Ore 16.30 Confessioni per il gruppo “Piccole orme”. Ore 18.00 Vespri e Santa Messa. Ore 20.30-22.00 Confessioni in san Pietro (sacerdote forestiero). Mese di aprile - 1, mercoledì santo. In giornata Comunione pasquale per ammalati e anziani. Ore 15.30 Confessioni per il gruppo “Il lievito”. Ore 16.30 Confessioni per il gruppo “La roccia”. Ore 17.15 prove per i chierichetti. Ore 18.00 Vespri e santa Messa in san Pietro. - 2, giovedì santo. Ore 15.30 Santa Messa alla Domus. Ore 16.30 Attività per i ragazzi in oratorio. Ore 21.00 Santa Messa solenne in san Pietro nella cena del Signore; all’altare della reposizione segue l’adorazione eucaristica fino al mattino. - 3, venerdì santo. (giorno di magro e digiuno) Ore 8.00 Ufficio delle letture e lodi mattutine in san Pietro. Ore 9.30-11.00 Confessioni in Trinità (confessore forestiero). Ore 11.00 Confessioni per i ragazzi delle superiori in san Pietro. Ore 15.00 Adorazione della Croce nell’ora della morte di Gesù alla Domus. Ore 16.30 Attività per i ragazzi in oratorio. - 5, domenica di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. Ore 17.30 Vespri solenni in san Pietro. Ore 21.00 Tombolata in oratorio. - 6, lunedì dell’Angelo. Sante Messe secondo l’orario festivo. Ore 11.15 santa Messa e celebrazione comunitaria dei Battesimi (sospesa la Messa delle ore 7.30 in Trinità). - 12, II di Pasqua, domenica della divina misericordia. Ore 18.00 Santa Messa solenne nel LVI anniversario della morte di don Primo Mazzolari, presiede Sua Eminenza il Card. Gianfranco Ravasi (sospesa la Santa Messa delle ore 18.30 in Trinità). - 25, sabato. Ore 7.00 Partenza per la gita a Chiampo e Sirmione. Ore 10.00 Santa Messa in san Pietro nel LXX anniversario della liberazione (sospesa la Messa delle ore 7.00 alla Domus). - 26, IV di Pasqua. Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Mese di maggio - 1, venerdì; inizio del mese mariano. Pellegrinaggio parrocchiale alla Madonna della Fontana. Ore 5.30 partenza a piedi da piazza Mazzolari. Ore 9.30 Messa solenne in Santuario animata dalla Schola cantorum (sospesa la Messa delle ore 9.00 in Trinità). Ore 21.00 Rosario alla Domus. Per gli altri appuntamenti del mese mariano vedi il calendario apposito - 2, sabato. Ore 21.00 Rosario al Santuario di Nostra Signora della Gironda. 14 - 3, V domenica di Pasqua. - 3, mercoledì. SS. Quarant’ore. Ore 18.30 Santa Messa alla Badia presso il Santuario di Ore 9.00 Messa solenne e esposizione dell’Eucaristia. Nostra Signora della Gironda (sospesa la Messa delle Ore 15.30 Esposizione dell’Eucaristia. ore 18.30 in Trinità). Ore 21.00 Vespri e benedizione eucaristica. Si raccoglie l’offerta per la cera - 8, venerdì. Ore 15.30 Prove e confessioni per i ragazzi del gruppo - 4, giovedì. SS. Quarant’ore. “Il lievito”. Ore 9.00 Santa Messa solenne e esposizione dell’EucaOre 21.00 Preghiera e confessioni per i genitori e i pa- ristia. drini del gruppo “Il lievito”. Ore 15.30 Esposizione dell’Eucaristia alla Domus. Ore 17.30 Vespri e benedizione eucaristica alla Domus. - 10, VI domenica di Pasqua. Ore 17.00 Santa Messa solenne con i Sacramenti dell’ini- Ore 21.00 Santa Messa solenne di chiusura dell’anno ziazione cristiana per il gruppo “Il lievito”(sospesa la catechistico e processione eucaristica per le vie Matteotti, Arini, Valcarenghi fino alla chiesa della Trinità. Messa delle ore18.30 in Trinità). - 18, lunedì, SS. Bartolomea e Vincen- - 7, domenica. Ore 6.00 partenza per la gita a Stresa. za. Ore 21.00 Santa Messa solenne presso le Suore di Maria - 12, venerdì. Sacro Cuore di Gesù. Ore 9.00 Santa Messa solenne e adorazione in Trinità (sospesa la Messa delle ore 18.00 in san Pietro). Bambina nella festa delle Fondatrici. - 21, giovedì. Ore 21.00 Santa Messa e processione al Villaggio Traldi. - 20, sabato. Celebrazione parrocchiale dell’anno della vita consacrata. Ore 18.30 Santa Messa solenne presieduta dal vescovo Ore 9.00 Santa Messa e benedizione delle rose in Tri- Dante. nità. - 21, domenica. Ore 21.00 Rosario e confessioni in san Pietro in prepa- Ore 11.15 Santa Messa e celebrazione comunitaria dei razione alla festa degli sposi. Battesimi. - 22, venerdì. Santa Rita. - 24, domenica. Pentecoste. - 28, domenica. San Pietro Apostolo, Ore 10.00 Santa Messa in Trinità patrono della parrocchia. 10.30 Santa Messa solenne in san Pietro con il ricordo Sante Messe secondo l’orario festivo nella solennità padegli anniversari di matrimonio. tronale. - 26, martedì. B.V. Maria di Caravaggio, Patrona della Diocesi. Sante Messe secondo l’orario feriale. - 28, giovedì. Ore 21.00 Santa Messa al centro “San Restituto” (sospesa alle ore 18.00 in san Pietro). Mese di luglio Nei mesi di luglio e agosto i funerali si celebrano solo al mattino. - 3, I venerdì del mese. Ore 9.00 Santa Messa e adorazione in Trinità. - 29, venerdì. San Restituto martire, pa- 5, domenica. trono della città di Bozzolo. In san Pietro si celebra un’unica Messa alle ore 10.30 Ore 10.30 Messa solenne nella solennità patronale e offerta del cero da parte dell’amministrazione comunale; presiede mons. Alberto Franzini (sospese le Messe delle ore 9.00 in Trinità e delle ore 18.00 in san Pietro). Ore 19.30 Festa dei collaboratori e dei volontari della Parrocchia. - 30, sabato. Chiusura del mese mariano. Ore 21.00 Rosario in Trinità e affidamento a Maria regina di Bozzolo. Mese di giugno (fino al 6 settembre). - 14 -15 -16. Ore 21.00 Triduo della Madonna del Carmelo alla cappella di via Poma. Mese di agosto - 1, sabato. Perdon d’Assisi. Ore 12.00 inizio del perdon d’Assisi. Ore 16.00 adorazione eucaristica in san Pietro e confessioni. - 12 -13 -14. - 2, martedì. SS. Quarant’ore. Ore 21.00 Triduo dell’Assunta in Trinità. Ore 9.00 Santa Messa solenne e esposizione dell’Eu- 15, sabato. Assunzione di Maria. caristia. Sante Messe secondo l’orario festivo. Ore 15.30 Esposizione dell’Eucaristia. Ore 21.00 Vespri e benedizione eucaristica in Trinità. Ore 21.00 Vespri e benedizione eucaristica. Si raccoglie l’offerta per la cera. 15 . Famiglia di Dio in Bozzolo Mese di maggio Apre il mese di maggio il tradizionale pellegrinaggio (a piedi) al Santuario della Fontana con la celebrazione dell’EucaresƟa alle ore 9.30 animata dalla corale. Giorni stabiliƟ Venerdì Sabato Lunedì Mercoledì Giovedì Venerdì Giovedì Sabato 1 maggio 2 maggio 18 maggio 20 maggio 21 maggio 22 maggio Domus. Badìa “Madonna della Gironda”. Casa san Giuseppe (nella festa delle fondatrici Bartolmea e Vincenza). San Vincenzo in viale Lombardia. Villaggio Traldi, con la celebrazine dell’Eucares a e processione. Chiesa san Pietro (Rosario delle famiglie in preparazione alla festa degli anniversari di matrimonio). 28 maggio Centro san Res tuto con la celebrazione dell’Eucares a. 30 maggio Chiesa della Trinità, a chiusura del mese di maggio, con la preghiera di affidamento delle nostre famiglie alla Madonna “Regina di Bozzolo“. Tu i lunedì Rosario nelle parrocchie della zona. Per i ragazzi: in oratorio alle ore 21.00, nei giorni di venerdì 8, 15 e 22 maggio. Tuƫ gli altri giorni nei luoghi tradizionali: Disciplina, villaggio Traldi. In via Poma si reciterà nel mese di Luglio per la festa della Madonna del Carmine. In san Francesco in un giorno da stabilire. Per il Rosario nelle famiglie e nei quarƟeri ci si iscrive presso la casa parrocchiale. Anagrafe parrocchiale Nella Pace del Signore “Non sia turbato il vostro cuore... nella casa del Padre mio ci sono molti posti” (Gv. 14, 1-2) Artemo Martani di anni 85 † 15-02-2015 Carlo Bertoni di anni 81 † 22-02-2015 Ines Soncini ved. Martani di anni 85 † 8-03-2015 Rosa Cozzani ved. Piccinelli di anni 90 † 9-03-2015 16 Rosolino Antolini di anni 86 † 16-03-2015 Marcello Marche di anni 53 † 17-03-2015
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