! ! ! ! ! ! L’Hall of fame della pallacanestro pordenonese !Il protagonista odierno della Hall of fame è l’esempio !vivente di come, nel basket, il fisico aiuti, ma non sia ! ! Piero Cudia, nato a San Vito il 7 Aprile del 1965, tutto. !infatti, arrivò in serie A, nonostante fosse alto poco più di ! cm. Playmaker di ruolo, Cudia ha cominciato nel 170 !minibasket del San Vito, poi giocò nei Ragazzi e negli !Allievi di Pordenone. Nel 1979, con la maglia del !Casaviva Pordenone, vinse l’unico titolo italiano della !storia del basket pordenonese, quello della categoria !Ragazzi. A Frosinone, dopo aver superato in semifinale !la favorita Billy Milano per 90-84, la Casaviva sconfisse !nella finale Caserta (con cui giocavano Nando Gentile ! !ed Enzo Esposito) per 79-72. Piero Cudia segnò 30 !punti, 6 in meno del compagno Paolo Nobile. !L’allenatore di quella squadra era Alberto Turchet (nella !foto in basso, la squadra vincente). Con la categoria ! cadetti Piero passò ad Udine. Nel 1983 esordì in A2 con !la allora Gedeco, che schierava come stranieri Hardy e !Dalipagic. Dal 1985 al 1987 giocò a Battipaglia, dove !ottenne una promozione dalla C1 alla B2. Nella stagione ! 1987/1998 ! arrivò un’altra promozione, questa volta con la Glaxo Entrambe le foto provengono dall’archivio di Dario Darduin ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Verona di Dado Lombardi, dalla serie B alla A2. Tra i compagni di quell’avventura Brumatti e Malagoli. Nel 1990 ritornò a casa, nella sua San Vito, in serie D, poi in serie C a Pordenone con gli Amici Del Basket di Dario Buset, che vinsero il campionato. Nella lunga collezione di promozioni, Piero Cudia può vantarne anche una nel calcio, con la Tilaventina, prima di ritornare nuovamente al basket, in serie C ancora in riva al Noncello. www.piennebasket.com! ! [email protected]! ! Seguici anche su ! Facebook e Twitter ASSIST ! ! ! ! ! FRIULADRIA - JADRAN TRIESTE ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! !! !! !! !! !! Davide Zambon è alla sua seconda stagione a Pordenone, arrivato da Corno di Rosazzo, dopo una lunga carriera in giro per l’Italia, con tappe a Trieste, Udine (Snaidero), Mestre, Cento, Bergamo, Fidenza, Ruvo di Puglia, Rieti e nella sua Monfalcone. Davide può anche vantare una esperienza di due anni negli Stati Uniti, in un High School di Boston e in un’Università di Washington. Lo scorso anno fu uno dei migliori centri del campionato, timbrando nel derby di ritorno con Spilimbergo la sua partita perfetta, con 24 punti, 14 rimbalzi e 40 di valutazione. Quest’anno sta viaggiando a 10 punti e 7,5 rimbalzi a partita. Adesso dovrà stare a riposo per recuperare dallo strappo accusato nella partita contro Arzignano. I tifosi possono comunque stare tranquilli: Davide non vede l’ora di ritornare sul parquet. Da due stagioni è uno dei pilastri su cui si poggia il Pienne, ma è costre5o ai box dalla gara di Arzignano, a causa di uno strappo. Sarà comunque in campo nel rush finale di questa splendida stagione. Con Davide Zambon parliamo proprio di questo infortunio, ma non solo… Come stai Davide? Raccontaci il tuo infortunio, qualcuno su internet parlava già di carriera finita… Sto meglio grazie; il mio infortunio non è nulla di grave, a differenza di quello che sosteneva qualcuno. Non ci faccio neppure caso, uno strappo di 1 cm è una cosa che capita spesso ad un atleta. Raccontaci come hai iniziato a giocare a basket: ho iniziato a giocare a calcio, ero un porIere e, I dirò, ero anche abbastanza bravo. Un giorno un allenatore di basket mi ha visto e mi ha proposto di entrare nella sua squadra, avevo 13 anni… ho acce5ato, mi è piaciuto subito… ed eccomi qua! Quali parBte ricordi maggiormente nella tua carriera, e quali i giocatori che B hanno impressionato di più? Le parIte che mi ricordo con più emozione sono le ulIme dei play-‐off quando giocavo alla Snaidero e conquistammo la promozione dalla A2 alla A1. Ricordo con affe5o ed ammirazione i compagni di allora, come Charles Smith e Teoman Alibegovic. Invece, l’avversario più forte che ricordo è Baron Davis, che ho incontrato quando era all’università negli States. Come B trovi a Pordenone e come passi il tempo libero? A Pordenone sto benissimo, il tempo libero me lo godo con mia moglie Francesca e gli amici che abbiamo trovato qui. Parlaci del tuo pari ruolo, VisenBn: Vi5orio è un ragazzo molto serio, che ha fa5o dei miglioramenI perché si impegna sempre. Spero che conInui con questa mentalità da professionista. E’ sempre ben disposto a ricevere i consigli che i più “anziani” gli danno. Come vedi la parBta di questa sera con lo Jadran? E’ una gara alla nostra portata, ma guai a so5ovalutarli, perché sono una vera squadra, un gruppo unito da anni. In più con l’innesto di Alfredo Moruzzi, giocatore che conosco e sImo, hanno un valore aggiunto. Per concludere, B chiediamo un commento al volo sul Pienne di quest’anno: Siamo dei grandi! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! !! !! !! !! !! DNB, LA CLASSIFICA ED IL PROGRAMMA DI OGGI: ! GLI OSPITI DI OGGI: FRANCO BIBITE JADRAN TRIESTE ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! Seguiteci anche sul sito ufficiale www.piennebasket.com su Facebook e Twitter !Lo Jadran Trieste occupa attualmente l’ultima posizione in classifica, con un’unica vittoria Fonte: Facebook Jadran all’attivo, quella roboante (41 punti di scarto) su Arzignano. Solo un ingenuo potrebbe comunque sottovalutare i plavi, squadra sempre imprevedibile e rinforzatasi con l’innesto di Marco Diviach, ala di 203 cm finalmente disponibile dopo un lungo infortunio. L’ex Pallacanestro Trieste, Fortitudo Bologna e Cantù è da quest’estate nel roster dello Jadran, ma fino a poche gare fa indisponibile. Nelle sei partite giocate è diventato presto il miglior realizzatore per media partita (15,7). Neo acquisto è, invece, l’ex Pallacanestro Trieste, Agrigento, Ostuni e Scafati, Alfredo Moruzzi, classe 1980, guardia di esperienza dotata di grande potenza. Il roster a disposizione di coach Vatovec, subentrato in corso ad Andrea Mura, comprende lo zoccolo duro carsolino, protagonista della promozione dello scorso anno: il pivottone “atipico” Peter Franco, pericoloso dalla linea dei tre punti, la talentuosa guardia Borut Ban (13,6 punti a partita), i fratelli Daniel, guardia con il 27% al tiro da tre, e Matija Batich, playmaker, l’ala/guardia De Petris, terzo marcatore della squadra con 10,4 punti a partita e la guardia Malalan, migliore dei plavi nella gara di andata. Il giovane Martin Ridolfi, playmaker, è un interessante prospetto del 1996. All’andata il Pienne si impose al Palarubini di Trieste per 87-68, con una prova “mostruosa” di Davide Zambon, oggi grande assente, e del triestino Giancarlo Palombita, particolarmente ispirato dall’aria di casa. Rispetto alla gara nel capoluogo giuliano, non ci sarà Marusic, non più nel roster dello Jadran.
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