domani in ufficio, macchina o motorino? domani in ufficio, macchina o motorino? ve lo dice ve lo dice classmeteo.com classmeteo.com Edizione delle ore 18 per 27.000 località italiane e 170.000 città del mondo Cremonini, FSI e Qatar in Inalca Made in Italy Investment Company, la joint venture tra il Fondo strategico italiano e Qatar Investment Authority, e Cremonini hanno sottoscritto un accordo di investimento che prevede l’ingresso di IQ Made in Italy nel capitale di Inalca, società detenuta, ad oggi, al 100% da Cremonini. Latham & Watkins ha assistito il Fsi e Qatar Investment Authority nella sottoscrizione di tale accordo. L’investimento di IQ Made in Italy è pari a 165 milioni di euro e avverrà attraverso un aumento di capitale in Inalca per 115 milioni e, per la parte residua di 50 milioni, attraverso l’acquisto di azioni della società possedute da Cremonini. Ad operazione terminata, Cremonini deterrà il 71,6% di Inalca e IQ Made in Italy il restante 28,4%. Inalca produce carne bovina in Europa e distribuisce alimenti all’estero. La distribuzione alimentare riguarda un’ampia gamma di prodotti che in- Domani con MF Tutte le novità dal mondo della moda cludono articoli del Made in Italy. I proventi dell’aumento verranno utilizzati per la crescita organica per acquisizioni. Inalca, grazie al supporto di IQ Made in Italy, si posizionerà come catalizzatore per lo sviluppo della distribuzione di prodotti agroalimentari italiani all’estero, con l’obiettivo di promuovere in modo significativo il Made in Italy alimentare. In futuro, oltre alla famiglia Cremonini (azionista di maggioranza), Fsi, Qatar Investment Authority e Kuwait Investment Authority (tramite Fsi Investimenti), l’azionariato di Inalca potrebbe essere allargato ad altri investitori internazionali in posizione di minoranza, al fine di rafforzare l’espansione della società all’estero. Venerdì 14 Novembre 2014 n° 208/2 Edizione del pomeriggio di MF, il quotidiano dei mercati finanziari. Reg. al tribunale di Milano n.266 del 14-4-89. Direttore Responsabile: Paolo Panerai. Milano Finanza Editori Spa, Via Burigozzo 5, 20122 Milano, tel. (02)582191. C o n c e s sio n a r i a e s clu siva : C l a s s P ub bl ic it à , v i a Bu r igoz z o 8 , 2 0122 M i l a no, t el.(0 2)5821952 4. Salito a 431 milioni dai 363 precedenti Unipol, balza l’utile netto Margine di solvibilità del gruppo ora al 171%, era il 164% al 30 giugno Milano. Unipol ha chiuso i primi nove mesi di quest’anno con un utile netto consolidato di 431 milioni di euro, in aumento del 18,7% rispetto ai 363 milioni registrati nello stesso periodo del 2013. La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è aumentata del 9,6% a 13,356 miliardi e il risultato ante imposte del comparto assicurativo è stato pari a 972 milioni (1,098 miliardi nel 2013). L’utile di pertinenza del gruppo è salito a 200 milioni, cifra che gli analisti si aspettavano per l’intero esercizio. Gli inve- stimenti finanziari assicurativi hanno ottenuto nel periodo un rendimento pari a circa il 4,6% degli asset investiti. E’ stata ridotta l’esposizione verso titoli strutturati di livello 2 e 3 per 1,5 miliardi di euro, realizzando una plusvalenza complessiva di 10 milioni. Il patrimonio netto consolidato è aumentato a 8,418 miliardi (7,481 miliardi al 31 dicembre 2013) di cui 5,748 miliardi di pertinenza del gruppo. Il margine di solvibilità è salito al 171% rispetto al dato consuntivato al 30 giugno di quest’anno al 164%. L’utile di Exor cala a 142 milioni Exor ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile consolidato in netto calo a 142 milioni di euro. L’analogo periodo del 2013 si era chiuso con un utile di 1,743 miliardi di euro. La variazione negativa deriva dalle minori plusvalenze realizzate nel periodo e dai minori dividendi incassati. In particolare, nei primi 9 mesi del 2013 la holding della famiglia Agnelli aveva realizzato una plusvalenza netta di 1,534 miliardi, a seguito della cessione dell’intera partecipazione di SGS da cui aveva incassato dividendi per 55,7 milioni. Però nel solo terzo trimestre di quest’anno l’utile consolidato è salito a 84,6 milioni di euro rispetto ai 71,6 milioni dell’analogo periodo. In questo caso la variazione positiva di 13 milioni deriva dall’incremento della quota nel risultato delle partecipate per 24,8 milioni e da altre variazioni nette positive per 0,5 milioni, parzialmente compensata dalla variazione negativa degli oneri finanziari netti per 12,3 milioni. Al 30 settembre il net asset value di Exor è migliorato dello 0,4% a 8,891 miliardi, il patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante è aumentato di 878,8 milioni a 7826,2 milioni di euro e il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings è risultato positivo per 1324,5 milioni, evidenziando una variazione di 43,3 milioni rispetto al saldo positivo di 1281,2 milioni dello stesso periodo del 2013. Per quanto riguarda l’intero esercizio, Exor ha previsto risultati positivi che peraltro dipenderanno in larga misura dall’andamento delle principali società controllate. A Piazza Affari, dopo i conti, il titolo Exor perde l’1,41% scivolando a quota 33,55 euro. Atlantia 18,410 -0,1 Autogrill 5,785 8,8 Azimut 17,040 0,8 A2a 0,793 1,6 B M.Paschi Siena 0,672 2,1 B P Emilia Romagna5,025 -0,9 B Pop Milano 0,530 0,1 Banco Popolare 9,645 -0,7 Buzzi Unicem 10,780 2,6 Campari 5,260 0,2 FTSE Mib +0.97% Cnh Industrial Enel Enel Green Power Eni Exor Fiat Chrysler Finmeccanica Generali Gtech Intesa Sanpaolo 6,400 1,1 3,694 0,5 1,849 0,5 16,230 0,8 34,000 -0,1 9,875 0,8 7,545 3,9 16,250 0,3 18,500 1,8 2,210 1,6 Luxottica Group 40,430 -1,7 Mediaset 2,946 0,5 Mediobanca 6,720 0,7 Mediolanum 5,350 -2,4 Moncler 11,350 1,2 Pirelli e C. 10,700 1,8 Prysmian 13,860 -0,2 Saipem 12,800 3,9 Salvatore Ferragamo20,330 3,1 Snam 4,052 0,5 STMicroelectronics 5,575 2,7 Telecom Italia 0,901 1,6 Tenaris 14,590 0,3 Terna 3,782 -0,8 Tod’s 66,700 -0,3 Ubi Banca 5,575 Unicredit 5,255 2,4 UnipolSai 2,178 8,9 World Duty Free 6,625 2,1 Yoox 15,980 2,2 per 27.000 località italiane e 170.000 città del mondo Il pil Ue sale appena dello 0,2% Lieve ripresa della crescita economica dell’area euro nel terzo trimestre. Secondo i dati Eurostat il pil ha registrato un incremento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti, quando aveva segnato un rallentamento a +0,1% a fronte del +0,3% di inizio anno. Nel confronto su base annua, la crescita è stata dello 0,8%, lo stesso livello del secondo trimestre, dopo il +1% registrato nei primi tre mesi. I dati hanno battuto le attese degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,1% su base congiunturale e dello 0,7% su base tendenziale. Quanto all’inflazione, secondo la lettura definitiva, a ottobre è cresciuta dello 0,4% anno su anno, in linea con il consenso e con il dato preliminare, anche se rispetto al mese precedente l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1%, mentre gli esperti avevano previsto un valore invariato. L’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcool, è salito dello 0,7% su base annuale, come da attese. Nel complesso, il dato sull’inflazione è stato guidato dall’incremento dei prezzi registrato soprattutto nei settori della ristorazione, degli affitti e dei prodotti a base di tabacco, i cui aumenti hanno più che compensato i cali dei prezzi registrati sui carburanti, nelle telecomunicazioni e per il riscaldamento. A livello Ue l’inflazione è salita, sempre a ottobre, allo 0,5% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Cinque Paesi sono comunque rimasti deflazione, vale a dire Grecia (-1,8%), Bulgaria (-1,5%), Ungheria (-0,3%), Polonia (-0,3%) e Spagna (-0,2%), mentre l’Italia ha evidenziato un’inflazione dello 0,2%, dopo due mesi consecutivi di segno meno. Dopo il dato relativo all’Eurozona il cambio euro/dollaro è rimasto invariato a quota 1,2463 e anche il rendimento del Bund decennale allo 0,792%, per uno spread Btp/Bund di 156 punti base. Il Ftse Mib guadagna lo 0,61% a 18.897 punti, Francoforte lo 0,01% e Parigi lo 0,21%, mentre Londra e Madrid cedono, rispettivamente, lo 0,12% e lo 0,09%. News Venerdì 14 Novembre 2014 Gli analisti promuovono Saras L’attenzione macroeconomica si focalizzerà molto sui mercati petroliferi in vista della riunione di fine novembre dell’Opec. Secondo gli analisti di Nomura, i margini del settore downstream continueranno a offrire una copertura parziale contro la caduta del prezzo del petrolio. Infatti, dopo il calo dai massimi alla fine di settembre, c’è stata una ripresa dei margini a oltre 6 dollari al barile. Gli analisti di Nomura non si aspettano un ritorno ai massimi di settembre, ma ritengono che i margini medi NWE si attesteranno a 5,5-6 dollari al barile nel quarto trimestre rispetto a una media debole nei primi sei mesi a 3,7 dollari al barile. In un contesto globale caratterizzato da una marcata volatilità in Europa, i margini asiatici rimangono smorzati rispetto allo storico, mentre quelli degli Stati Uniti sono ancora nella posizione migliore. Gli esperti di Nomura sottolineano che l’integrazione e il downstream fungono da copertura vantaggiosa in termini di sensibilità dell’eps e dei flussi di cassa ai più bassi prezzi del petrolio. Tra i gruppi meglio posizionati sul mercato (o meno sensibili) ci sono Shell, tra le major, e Galp e Repsol tra le midcap. Una recente analisi della banca d’affari ha suggerito che una flessione del prezzo del barile a 80 dollari al barile, a partire da una situazione iniziale di 100 dollari, implica un calo dell’eps 2015/2016 medio del 25% con Eni, British Gas, Statoil più esposte. Per gli investitori che cercano occasioni con maggiori margini nel breve termine, Nomura suggerisce il titolo Saras, sul quale ha alzato la raccomandazione da reduce a buy, pur abbassando il target price da 0,9 a 0,85 euro (potenziale di rialzo del 12% rispetto alla chiusura di ieri in borsa) Servizi Italia, cresce l’utile del 46% Servizi Italia, società dell’Aim specializzata nel settore dei servizi integrati di noleggio e lavaggio di materiali tessili e strumentario chirurgico per gli ospedali, ha chiuso i primi 9 mesi con un utile netto di 9,5 milioni (+46%) rispetto ai 6,5 milioni del 2013. I ricavi sono aumentati del 9,5% da 157,4 a 172,4 milioni, l’ebitda ha segnato un progresso dell’11,7% da 44,6 a 49,9 e l’Ebit èsalito del 23,1% da 13,9 a 17,1 milioni. La posizione finanziaria netta ammonta a 59,7 milioni dai 69,7 milioni al 31 dicembre 2013. Fra gli obietivi: il mantenimento di redditività del business attraverso il contenimento dei costi, la ricerca di sinergie ed efficienze produttive in risposta anche a una possibile seconda fase di misure di spending review del governo italiano. Attesa per il dual listing HK-Shanghai Ferragamo premiata da Piazza Affari Analisti cauti sui conti Mediolanum Mediolanum cedeva il 2,65% a 5,335 euro questa mattina all’indomani della pubblicazione dei risultati trimestrali. itigroup ha abbassato sul titolo il prezzo obiettivo a 6,5 euro da 7 euro confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno tagliato le stime sull’utile netto 2014-2015-2016 rispettivamente del 3,2%, del 7,1% e del 5,5% «per riflettere l’incremento dei costi solo parzialmente compensato da ricavi migliori delle attese e da un minore tax rate». Gli esperti dopo i conti evidenziano una cattiva notizia e una buona notizia: sul fronte negativo «la società si aspetta un ulteriore incremento dei costi nel 2015», mentre sul fronte positivo «il gruppo prevede di mantenere piatto/in lieve calo il Net Interest Income 2015, nonostante il forte calo dei tassi». Kepler Cheuvreux, invece, ha ridotto la raccomandazione su Mediolanum da buy a hold, con prezzo obiettivo che passa da 7,5 a 5,8 euro. Gli analisti sottolineano come i conti trimestrali siano stati in linea, con un acconto del dividendo superiore alle attese (0,15 euro contro 0,12 euro). Ad ogni modo, nel corso della conference call, nota Kepler Cheuvreux, sono state indicazioni «caute» su costi, cedola totale e flussi 2015. In particolare, sul dividendo è stata data un’indicazione di una cedola complessiva a 0,26-0,28 euro per azione, con un payout oltre il 50%, senza «alcun cambiamento rilevante», concludono gli esperti. Il titolo Ferragamo balzava in mattinata del 5,32% a quota 20,77 euro a Piazza Affari, forte di 9 mesi chiusi con ebitda e ricavi in aumento, centrando le attese degli analisti. L’utile netto di pertinenza del gruppo è ammontato a 110 milioni rispetto a 112 milioni dei primi 9 mesi del 2013, segnando un decremento del 3%, ma è risultato in aumento del 10% escludendo la plusvalenza relativa alla cessione della quota in Zefer dal risultato dello scorso anno. L’ebitda ha registrato una crescita del 6% a 203 milioni, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 21,2% rispetto al 21% dello stesso periodo 2013. I ricavi sono cresciuti a 957 milioni (+5% a tassi di cambio correnti, +6% a cambi costanti) con l’area Asia Pacifico che si è riconfermata il primo mercato in termini di ricavi per il gruppo, in crescita del 5% a cambi costanti. L’Europa ha registrato un incremento del 7%, così come il nord America. Mentre il mercato giapponese è salito del 3% a parità di cambi (-4% nel solo terzo trimestre). Nota positiva anche il debito netto che, grazie al buon controllo del capitale circolante netto, a fronte di 17 milioni di euro di investimenti si è attestato a 58 milioni di euro quando alcuni analisti se lo aspettavano a 81 milioni di euro. Tuttavia gli analisti di Banca Imi (hold e target price in revisione) non possono fare a meno di notare che, anche ammettendo un capex ridotto nel retail, raggiungere il consenso Facset che vede un debito netto pari a zero a fine esercizio comporterebbe una contrazione molto aggressiva delle scorte. Il management di Ferragamo si attende per il quarto trimestre una crescita del fatturato del +6% anno su anno grazie al wholesale (ha ritardato gli acquisti di profumi nel terzo trimestre aspettando il lancio della nuova fragranza in questi giorni) e ha un outlook molto positivo sul travel retail. Per quanto riguarda i punti vendita (DOS) il rallentamento di HK potrà essere bilanciato dalla riapertura di alcuni importanti store chiusi per ristrutturazione nel terzo trimestre. Inoltre il management si aspetta un miglioramento del margine lordo, penalizzato nel terzo trimestre da accantonamenti per il magazzino (11 milioni). Zandano nell’board di Gate14Group Gianni Zandano, ex presidente dell’istituto bancario Sanpaolo di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, è entrato ufficialmente a far parte dell’advisory board di Gate14Group, con delega ai rapporti istituzionali. Dopo gli accordi di partnership stipulati, a gennaio con Digital Magics, venture incubator certificato di startup innovative digitali e a luglio con Banca Finnat, specializzata nella prestazione di servizi di investimento rivolti a clientela istituzionale, privata ed aziende, il gruppo fondato e guidato dal Ceo Mauro Cervini si arricchisce di un prestigioso contributo. Zandano ha messo a disposizione la sua esperienza di professore universitario di economia monetaria e creditizia e di economia politica e la sua competenza maturata a lungo nel settore bancario: durante il suo mandato di presidenza dell’istituto San Paolo, ha gestito la privatizzazione e ne ha avviato la fusione con l’Imi. Gate14Group eroga servizi ad alto valore aggiunto a Pmi professionisti. Asia sull’altalena Incertezza in Giappone su nuove elezioni e secondo aumento dell’Iva Milano. Borse asiatiche sull’altalena oggi. Grande volatilità in Cina in vista dell’entrata in vigore della doppia quotazione di Hong Kong e Shanghai lunedì prossimo. Giappone alle prese con uno yen del tutto instabile a causa dell’incertezza sul futuro politico del paese: ci saranno a dicembre nuove elezioni? L’iva verrà toccata al rialzo o no? Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era in rosso per lo 0,11%, Shanghai per lo 0,7%. Il Nikkei ha chiuso a 17.490,83 punti (+0,6%), salendo del 3,6% in una settimana. Sarà o non sarà aumento dell’iva, il secondo dopo quello di aprile che ha messo in difficoltà i consumi in Giappone? Questa domanda sta mettendo sotto pressione lo yen nelle ultime ore, che ha preso a muoversi come una trottola, prima collassando ai minimi negli ultimi sette anni, poi rialzando la testa, quindi scivolando nuovamente. La valuta giapponese è scivolata dello 0,4% a 116,25 contro il dollaro dopo aver toccato quota 116,29, il disponibile su: ® classmeteo.com livello più debole dall’ottobre 2007. Le ultime notizie da parte del governo giapponese sono state di un rinvio della tassazione, che dovrebbe seguire l’esito del ritorno alle urne del paese asiatico entro dicembre. La debolezza della valuta dipende anche dalla mossa a sorpresa della Banca centrale giapponese che il 31 ottobre scorso ha annunciato di avviare un secondo round di quantitative easing accompagnato dalla decisione del maggior fondo pensione del paese, il più grande al mondo, di incrementare nettamente gli acquisti di titoli azionari alla borsa di Tokyo. In Cina, i prestiti delle grandi banche scendono del 36% mensile a ottobre a 548,3 miliardi di yuan (89,5 miliardi di dollari). Si raffredda anche la crescita della massa monetaria al 12,6%, il livello più basso da due anni a questa parte. Il credit crunch rende urgente un intervento delle autorità, che potrebbero tagliare i tassi o abbassare i requisiti delle riserve bancarie obbligatorie. giornali ClassTV msnbc (canale 27 digitale terrestre) ClassTV msnbc (interattivo) sito internet sito mobile iphone ipad blackberry samsung News Venerdì 14 Novembre 2014 Alla Fondazione il primo premio Da non perdere in TV Cariplo sostenibile Lo ha assegnato in questi giorni il Forum della finanza responsabile Milano. Alla Fondazione Cariplo, guidata da Giuseppe Guzzetti, è andato il premio Investitore sostenibile dell’anno. Il riconoscimento è stato assegnato dal Forum della Finanza sostenibile a conclusione della Settimana dell’investimento sostenibile e responsabile. Sono stati presentati i dati aggiornati dello studio europeo sull’investimento sostenibile condotto da Eurosif, associazione che riunisce i forum della finanza sostenibile in Europa. Nella motivazione del premio si legge: “La giuria apprezza gli sforzi e i progressi nello strutturare un processo chiaro, trasparente e certificato». Lo Schiaffo – Class TV ore 23.05 Questa sera, in esclusiva su Class TV, l’ appuntamento con la nuova stagione de Lo Schiaffo, il contenitore di infotainment, in onda tutti i giorni alle 22.40, con le notizie più rilevanti della giornata proposte attraverso la lettura offerta dalla Rete, dai social, dai nuovi media ma anche dalla tv tradizionale. Un melting-pot di fonti e voci per prendere a schiaffi l’informazione tradizionale “I Cesaroni”– Class TV ore 20.45 In esclusiva ogni venerdì su Class TV, il doppio appuntamento con la serie televisiva I Cesaroni. La fiction racconta le vicende di un allegra famiglia allargata, composta da due ex fidanzati, Giulio e Lucia, che si ritrovano, riscoprono il loro amore, si sposano e vanno a vivere a Roma a casa di lui, con i tre figli di lui e le due figlie di lei. Nel cast, Claudio Amendola e Elena Sofia Ricci. QUESTA SERA SUllE TV di CANALE 27* Canale 55 16.30 Tg Sport 17.00 Prometeo 18.30 I Belli Il Generale Dalla Chiesa 20.45 I Cesaroni 23.05 Lo Schiaffo Di M. Gaiazzi * Qualora il canale non fosse visibile, occorre procedere con la risintonizzazione dei canali o rivolgersi a un antennista. 17.00 Alert Mercati 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti: C. Mazzola (Norisk) 19.10 I Vostri Soldi di C. Signorile 20.00 The Floor Di S. Berzoni 21.00 5 Giorni sui Mercati Di M. Valerio 22.00 Linea Mercati Notte 17.35 Highlights FEI World Cup Driving 2013/14: Stockholm “The highlights of the third leg of FEI World Cup Driving” 20.00 Special Class: Il Cutting a Fieracavalli 2014 “In campo i migliori delle categorie Open e Non Pro” 20.30 Class Horse Tg Canale 56 Oggi in onda dalle 17.00: Ride&Drive Un viaggio straordinario Design&Living My Tech La tecnologia utile Class Life Tg Il meglio del lifestyle Sapori&Profumi Enogastronomia 18.00 Fashion Dream 18.15 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti 22,.30 Fashion Dream domani in ufficio, macchina o motorino? ve lo dice classmeteo.com per 27.000 località italiane e 170.000 città del mondo
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