Document 425772

domani in ufficio,
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ve lo dice
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Edizione delle ore 18
per 27.000 località italiane
e 170.000 città del mondo
Cremonini, FSI e Qatar in Inalca
Made in Italy Investment Company,
la joint venture tra il Fondo strategico
italiano e Qatar Investment Authority, e Cremonini hanno sottoscritto un
accordo di investimento che prevede
l’ingresso di IQ Made in Italy nel capitale di Inalca, società detenuta, ad
oggi, al 100% da Cremonini. Latham
& Watkins ha assistito il Fsi e Qatar
Investment Authority nella sottoscrizione di tale accordo. L’investimento di IQ Made in Italy è pari a 165
milioni di euro e avverrà attraverso
un aumento di capitale in Inalca per
115 milioni e, per la parte residua
di 50 milioni, attraverso l’acquisto
di azioni della società possedute da
Cremonini. Ad operazione terminata,
Cremonini deterrà il 71,6% di Inalca
e IQ Made in Italy il restante 28,4%.
Inalca produce carne bovina in Europa e distribuisce alimenti all’estero.
La distribuzione alimentare riguarda
un’ampia gamma di prodotti che in-
Domani con MF
Tutte le novità
dal mondo della moda
cludono articoli del Made in Italy. I
proventi dell’aumento verranno utilizzati per la crescita organica per acquisizioni. Inalca, grazie al supporto
di IQ Made in Italy, si posizionerà come catalizzatore per lo sviluppo della
distribuzione di prodotti agroalimentari italiani all’estero, con l’obiettivo di promuovere in modo significativo il Made in Italy alimentare. In
futuro, oltre alla famiglia Cremonini
(azionista di maggioranza), Fsi, Qatar Investment Authority e Kuwait
Investment Authority (tramite Fsi
Investimenti), l’azionariato di Inalca potrebbe essere allargato ad altri
investitori internazionali in posizione di minoranza, al fine di rafforzare
l’espansione della società all’estero.
Venerdì 14 Novembre 2014
n° 208/2
Edizione del pomeriggio di MF, il quotidiano dei mercati finanziari. Reg. al tribunale di Milano n.266 del 14-4-89.
Direttore Responsabile: Paolo Panerai. Milano Finanza Editori Spa, Via Burigozzo 5, 20122 Milano, tel. (02)582191.
C o n c e s sio n a r i a e s clu siva : C l a s s P ub bl ic it à , v i a Bu r igoz z o 8 , 2 0122 M i l a no, t el.(0 2)5821952 4.
Salito a 431 milioni dai 363 precedenti
Unipol, balza l’utile netto
Margine di solvibilità del gruppo ora al 171%, era il 164% al 30 giugno
Milano. Unipol ha chiuso i primi
nove mesi di quest’anno con un utile
netto consolidato di 431 milioni di euro, in aumento del 18,7% rispetto ai
363 milioni registrati nello
stesso periodo del 2013. La
raccolta diretta assicurativa,
al lordo delle cessioni in riassicurazione, è aumentata
del 9,6% a 13,356 miliardi e
il risultato ante imposte del
comparto assicurativo è stato pari a 972 milioni (1,098
miliardi nel 2013). L’utile di
pertinenza del gruppo è salito a 200
milioni, cifra che gli analisti si aspettavano per l’intero esercizio. Gli inve-
stimenti finanziari assicurativi hanno
ottenuto nel periodo un rendimento
pari a circa il 4,6% degli asset investiti. E’ stata ridotta l’esposizione verso
titoli strutturati di livello 2
e 3 per 1,5 miliardi di euro,
realizzando una plusvalenza
complessiva di 10 milioni.
Il patrimonio netto consolidato è aumentato a 8,418
miliardi (7,481 miliardi al
31 dicembre 2013) di cui
5,748 miliardi di pertinenza del gruppo. Il margine di
solvibilità è salito al 171% rispetto
al dato consuntivato al 30 giugno di
quest’anno al 164%.
L’utile di Exor cala a 142 milioni
Exor ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile consolidato in netto calo
a 142 milioni di euro. L’analogo periodo del 2013 si era chiuso con un utile
di 1,743 miliardi di euro. La variazione negativa deriva dalle minori plusvalenze realizzate nel periodo e dai minori dividendi incassati. In particolare,
nei primi 9 mesi del 2013 la holding della famiglia Agnelli aveva realizzato
una plusvalenza netta di 1,534 miliardi, a seguito della cessione dell’intera
partecipazione di SGS da cui aveva incassato dividendi per 55,7 milioni.
Però nel solo terzo trimestre di quest’anno l’utile consolidato è salito a 84,6
milioni di euro rispetto ai 71,6 milioni dell’analogo periodo. In questo caso
la variazione positiva di 13 milioni deriva dall’incremento della quota nel
risultato delle partecipate per 24,8 milioni e da altre variazioni nette positive per 0,5 milioni, parzialmente compensata dalla variazione negativa degli
oneri finanziari netti per 12,3 milioni. Al 30 settembre il net asset value di
Exor è migliorato dello 0,4% a 8,891 miliardi, il patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante è aumentato di 878,8 milioni a 7826,2 milioni
di euro e il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema
Holdings è risultato positivo per 1324,5 milioni, evidenziando una variazione di 43,3 milioni rispetto al saldo positivo di 1281,2 milioni dello stesso
periodo del 2013. Per quanto riguarda l’intero esercizio, Exor ha previsto
risultati positivi che peraltro dipenderanno in larga misura dall’andamento
delle principali società controllate. A Piazza Affari, dopo i conti, il titolo
Exor perde l’1,41% scivolando a quota 33,55 euro.
Atlantia
18,410 -0,1
Autogrill
5,785 8,8
Azimut
17,040 0,8
A2a
0,793 1,6
B M.Paschi Siena 0,672 2,1
B P Emilia Romagna5,025 -0,9
B Pop Milano
0,530 0,1
Banco Popolare
9,645 -0,7
Buzzi Unicem
10,780 2,6
Campari
5,260 0,2
FTSE Mib +0.97%
Cnh Industrial
Enel
Enel Green Power
Eni
Exor
Fiat Chrysler
Finmeccanica
Generali
Gtech
Intesa Sanpaolo
6,400 1,1
3,694 0,5
1,849 0,5
16,230 0,8
34,000 -0,1
9,875 0,8
7,545 3,9
16,250 0,3
18,500 1,8
2,210 1,6
Luxottica Group 40,430 -1,7
Mediaset
2,946 0,5
Mediobanca
6,720 0,7
Mediolanum
5,350 -2,4
Moncler
11,350 1,2
Pirelli e C.
10,700 1,8
Prysmian
13,860 -0,2
Saipem
12,800 3,9
Salvatore Ferragamo20,330 3,1
Snam
4,052 0,5
STMicroelectronics 5,575 2,7
Telecom Italia
0,901 1,6
Tenaris
14,590 0,3
Terna
3,782 -0,8
Tod’s
66,700 -0,3
Ubi Banca
5,575 Unicredit
5,255 2,4
UnipolSai
2,178 8,9
World Duty Free 6,625 2,1
Yoox
15,980 2,2
per 27.000 località italiane
e 170.000 città del mondo
Il pil Ue sale appena dello 0,2%
Lieve ripresa della crescita economica dell’area euro nel terzo trimestre. Secondo i dati Eurostat il pil ha
registrato un incremento dello 0,2%
rispetto ai tre mesi precedenti, quando aveva segnato un rallentamento
a +0,1% a fronte del +0,3% di inizio anno. Nel confronto su base annua, la crescita è stata dello 0,8%, lo
stesso livello del secondo trimestre,
dopo il +1% registrato nei primi tre
mesi. I dati hanno battuto le attese
degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,1% su base
congiunturale e dello 0,7% su base
tendenziale. Quanto all’inflazione,
secondo la lettura definitiva, a ottobre è cresciuta dello 0,4% anno
su anno, in linea con il consenso e
con il dato preliminare, anche se rispetto al mese precedente l’indice
dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1%, mentre gli esperti avevano
previsto un valore invariato.
L’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli
alimenti e dell’alcool, è salito dello
0,7% su base annuale, come da attese. Nel complesso, il dato sull’inflazione è stato guidato dall’incremento dei prezzi registrato soprattutto nei settori della ristorazione,
degli affitti e dei prodotti a base di
tabacco, i cui aumenti hanno più
che compensato i cali dei prezzi
registrati sui carburanti, nelle telecomunicazioni e per il riscaldamento. A livello Ue l’inflazione è
salita, sempre a ottobre, allo 0,5%
rispetto allo 0,4% del mese precedente. Cinque Paesi sono comunque rimasti deflazione, vale a dire
Grecia (-1,8%), Bulgaria (-1,5%),
Ungheria (-0,3%), Polonia (-0,3%)
e Spagna (-0,2%), mentre l’Italia
ha evidenziato un’inflazione dello
0,2%, dopo due mesi consecutivi di
segno meno. Dopo il dato relativo
all’Eurozona il cambio euro/dollaro
è rimasto invariato a quota 1,2463
e anche il rendimento del Bund decennale allo 0,792%, per uno spread
Btp/Bund di 156 punti base. Il Ftse
Mib guadagna lo 0,61% a 18.897
punti, Francoforte lo 0,01% e Parigi
lo 0,21%, mentre Londra e Madrid
cedono, rispettivamente, lo 0,12%
e lo 0,09%.
News
Venerdì 14 Novembre 2014
Gli analisti promuovono Saras
L’attenzione macroeconomica si focalizzerà molto sui mercati petroliferi
in vista della riunione di fine novembre dell’Opec. Secondo gli analisti di
Nomura, i margini del settore downstream continueranno a offrire una
copertura parziale contro la caduta
del prezzo del petrolio. Infatti, dopo
il calo dai massimi alla fine di settembre, c’è stata una ripresa dei margini a
oltre 6 dollari al barile. Gli analisti di
Nomura non si aspettano un ritorno
ai massimi di settembre, ma ritengono che i margini medi NWE si attesteranno a 5,5-6 dollari al barile nel
quarto trimestre rispetto a una media
debole nei primi sei mesi a 3,7 dollari
al barile. In un contesto globale caratterizzato da una marcata volatilità in
Europa, i margini asiatici rimangono
smorzati rispetto allo storico, mentre
quelli degli Stati Uniti sono ancora
nella posizione migliore. Gli esperti di Nomura sottolineano che l’integrazione e il downstream fungono
da copertura vantaggiosa in termini
di sensibilità dell’eps e dei flussi di
cassa ai più bassi prezzi del petrolio.
Tra i gruppi meglio posizionati sul
mercato (o meno sensibili) ci sono
Shell, tra le major, e Galp e Repsol tra
le midcap. Una recente analisi della
banca d’affari ha suggerito che una
flessione del prezzo del barile a 80
dollari al barile, a partire da una situazione iniziale di 100 dollari, implica
un calo dell’eps 2015/2016 medio del
25% con Eni, British Gas, Statoil più
esposte. Per gli investitori che cercano occasioni con maggiori margini
nel breve termine, Nomura suggerisce il titolo Saras, sul quale ha alzato
la raccomandazione da reduce a buy,
pur abbassando il target price da 0,9
a 0,85 euro (potenziale di rialzo del
12% rispetto alla chiusura di ieri in
borsa)
Servizi Italia, cresce l’utile del 46%
Servizi Italia, società dell’Aim specializzata nel settore dei servizi integrati di noleggio e lavaggio di materiali tessili e strumentario chirurgico
per gli ospedali, ha chiuso i primi 9
mesi con un utile netto di 9,5 milioni (+46%) rispetto ai 6,5 milioni del
2013. I ricavi sono aumentati del 9,5%
da 157,4 a 172,4 milioni, l’ebitda ha
segnato un progresso dell’11,7% da
44,6 a 49,9 e l’Ebit èsalito del 23,1%
da 13,9 a 17,1 milioni. La posizione
finanziaria netta ammonta a 59,7 milioni dai 69,7 milioni al 31 dicembre
2013. Fra gli obietivi: il mantenimento di redditività del business attraverso il contenimento dei costi, la ricerca
di sinergie ed efficienze produttive in
risposta anche a una possibile seconda fase di misure di spending review
del governo italiano.
Attesa per il dual listing HK-Shanghai
Ferragamo premiata da Piazza Affari
Analisti cauti sui conti Mediolanum
Mediolanum cedeva il 2,65% a 5,335
euro questa mattina all’indomani della pubblicazione dei risultati trimestrali. itigroup ha abbassato sul titolo
il prezzo obiettivo a 6,5 euro da 7 euro confermando la raccomandazione
buy. Gli analisti hanno tagliato le stime sull’utile netto 2014-2015-2016
rispettivamente del 3,2%, del 7,1% e
del 5,5% «per riflettere l’incremento
dei costi solo parzialmente compensato da ricavi migliori delle attese e
da un minore tax rate». Gli esperti
dopo i conti evidenziano una cattiva
notizia e una buona notizia: sul fronte
negativo «la società si aspetta un ulteriore incremento dei costi nel 2015»,
mentre sul fronte positivo «il gruppo
prevede di mantenere piatto/in lieve
calo il Net Interest Income 2015, nonostante il forte calo dei tassi».
Kepler Cheuvreux, invece, ha ridotto la raccomandazione su Mediolanum da buy a hold, con prezzo obiettivo che passa da 7,5 a 5,8
euro. Gli analisti sottolineano come i conti trimestrali siano stati in
linea, con un acconto del dividendo superiore alle attese (0,15 euro
contro 0,12 euro). Ad ogni modo,
nel corso della conference call, nota Kepler Cheuvreux, sono state indicazioni «caute» su costi, cedola
totale e flussi 2015. In particolare,
sul dividendo è stata data un’indicazione di una cedola complessiva
a 0,26-0,28 euro per azione, con un
payout oltre il 50%, senza «alcun
cambiamento rilevante», concludono gli esperti.
Il titolo Ferragamo balzava in mattinata del 5,32% a quota 20,77 euro a Piazza
Affari, forte di 9 mesi chiusi con ebitda e ricavi in aumento, centrando le attese
degli analisti. L’utile netto di pertinenza del gruppo è ammontato a 110 milioni rispetto a 112 milioni dei primi 9 mesi del 2013, segnando un decremento
del 3%, ma è risultato in aumento del 10% escludendo la plusvalenza relativa
alla cessione della quota in Zefer dal risultato dello scorso anno. L’ebitda ha
registrato una crescita del 6% a 203 milioni, con un’incidenza percentuale
sui ricavi del 21,2% rispetto al 21% dello stesso periodo 2013. I ricavi sono
cresciuti a 957 milioni (+5% a tassi di cambio correnti, +6% a cambi costanti) con l’area Asia Pacifico che si è riconfermata il primo mercato in termini
di ricavi per il gruppo, in crescita del 5% a cambi costanti. L’Europa ha registrato un incremento del 7%, così come il nord America. Mentre il mercato
giapponese è salito del 3% a parità di cambi (-4% nel solo terzo trimestre).
Nota positiva anche il debito netto che, grazie al buon controllo del capitale
circolante netto, a fronte di 17 milioni di euro di investimenti si è attestato
a 58 milioni di euro quando alcuni analisti se lo aspettavano a 81 milioni di
euro. Tuttavia gli analisti di Banca Imi (hold e target price in revisione) non
possono fare a meno di notare che, anche ammettendo un capex ridotto nel
retail, raggiungere il consenso Facset che vede un debito netto pari a zero a
fine esercizio comporterebbe una contrazione molto aggressiva delle scorte.
Il management di Ferragamo si attende per il quarto trimestre una crescita del
fatturato del +6% anno su anno grazie al wholesale (ha ritardato gli acquisti
di profumi nel terzo trimestre aspettando il lancio della nuova fragranza in
questi giorni) e ha un outlook molto positivo sul travel retail. Per quanto riguarda i punti vendita (DOS) il rallentamento di HK potrà essere bilanciato
dalla riapertura di alcuni importanti store chiusi per ristrutturazione nel terzo
trimestre. Inoltre il management si aspetta un miglioramento del margine
lordo, penalizzato nel terzo trimestre da accantonamenti per il magazzino
(11 milioni).
Zandano nell’board di Gate14Group
Gianni Zandano, ex presidente
dell’istituto bancario Sanpaolo di Torino e della Fondazione Compagnia
di San Paolo, è entrato ufficialmente a far parte dell’advisory board di
Gate14Group, con delega ai rapporti istituzionali. Dopo gli accordi di
partnership stipulati, a gennaio con
Digital Magics, venture incubator
certificato di startup innovative digitali e a luglio con Banca Finnat,
specializzata nella prestazione di servizi di investimento rivolti a clientela istituzionale, privata ed aziende,
il gruppo fondato e guidato dal Ceo
Mauro Cervini si arricchisce di un
prestigioso contributo. Zandano ha
messo a disposizione la sua esperienza di professore universitario di
economia monetaria e creditizia e
di economia politica e la sua competenza maturata a lungo nel settore
bancario: durante il suo mandato di
presidenza dell’istituto San Paolo,
ha gestito la privatizzazione e ne ha
avviato la fusione con l’Imi. Gate14Group eroga servizi ad alto valore
aggiunto a Pmi professionisti.
Asia sull’altalena
Incertezza in Giappone su nuove elezioni e secondo aumento dell’Iva
Milano. Borse asiatiche sull’altalena oggi. Grande volatilità in Cina
in vista dell’entrata in vigore della
doppia quotazione di Hong Kong e
Shanghai lunedì prossimo. Giappone alle prese con uno yen
del tutto instabile a causa
dell’incertezza sul futuro
politico del paese: ci saranno a dicembre nuove
elezioni? L’iva verrà toccata al rialzo o no?
Alle ore 8 italiane l’Hang
Seng era in rosso per lo
0,11%, Shanghai per lo
0,7%. Il Nikkei ha chiuso a
17.490,83 punti (+0,6%),
salendo del 3,6% in una
settimana. Sarà o non sarà aumento dell’iva, il secondo dopo quello di aprile che ha messo in
difficoltà i consumi in Giappone?
Questa domanda sta mettendo sotto
pressione lo yen nelle ultime ore, che
ha preso a muoversi come una trottola, prima collassando ai minimi negli ultimi sette anni, poi rialzando la
testa, quindi scivolando nuovamente. La valuta giapponese è scivolata
dello 0,4% a 116,25 contro il dollaro dopo aver toccato quota 116,29, il
disponibile su:
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livello più debole dall’ottobre 2007.
Le ultime notizie da parte del governo giapponese sono state di un rinvio
della tassazione, che dovrebbe seguire l’esito del ritorno alle urne del paese asiatico entro dicembre.
La debolezza della valuta
dipende anche dalla mossa a sorpresa della Banca
centrale giapponese che
il 31 ottobre scorso ha
annunciato di avviare un
secondo round di quantitative easing accompagnato dalla decisione del
maggior fondo pensione
del paese, il più grande
al mondo, di incrementare nettamente gli acquisti
di titoli azionari alla borsa di Tokyo.
In Cina, i prestiti delle grandi banche scendono del 36% mensile a ottobre a 548,3 miliardi di yuan (89,5
miliardi di dollari). Si raffredda anche
la crescita della massa monetaria al
12,6%, il livello più basso da due anni
a questa parte. Il credit crunch rende
urgente un intervento delle autorità,
che potrebbero tagliare i tassi o abbassare i requisiti delle riserve bancarie obbligatorie.
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News
Venerdì 14 Novembre 2014
Alla Fondazione il primo premio
Da non perdere in TV
Cariplo sostenibile
Lo ha assegnato in questi giorni il Forum della finanza responsabile
Milano. Alla Fondazione Cariplo, guidata da
Giuseppe Guzzetti, è andato il premio Investitore sostenibile dell’anno.
Il riconoscimento è stato assegnato dal Forum
della Finanza sostenibile
a conclusione della Settimana dell’investimento
sostenibile e responsabile. Sono stati presentati i
dati aggiornati dello studio
europeo sull’investimento
sostenibile condotto da
Eurosif, associazione che
riunisce i forum della finanza sostenibile in Europa. Nella motivazione del
premio si legge: “La giuria
apprezza gli sforzi e i progressi nello strutturare un
processo chiaro, trasparente e certificato».
Lo Schiaffo – Class TV ore 23.05
Questa sera, in esclusiva su Class TV, l’ appuntamento con la nuova
stagione de Lo Schiaffo, il contenitore di infotainment, in onda tutti i
giorni alle 22.40, con le notizie più rilevanti della giornata proposte
attraverso la lettura offerta dalla Rete, dai social, dai nuovi media ma
anche dalla tv tradizionale. Un melting-pot di fonti e voci per prendere
a schiaffi l’informazione tradizionale
“I Cesaroni”– Class TV ore 20.45
In esclusiva ogni venerdì su Class TV, il doppio appuntamento con la
serie televisiva I Cesaroni. La fiction racconta le vicende di un allegra
famiglia allargata, composta da due ex fidanzati, Giulio e Lucia, che si
ritrovano, riscoprono il loro amore, si sposano e vanno a vivere a Roma
a casa di lui, con i tre figli di lui e le due figlie di lei. Nel cast, Claudio
Amendola e Elena Sofia Ricci.
QUESTA SERA SUllE TV di
CANALE 27*
Canale 55
16.30 Tg Sport
17.00 Prometeo
18.30 I Belli
Il Generale Dalla Chiesa
20.45 I Cesaroni
23.05 Lo Schiaffo
Di M. Gaiazzi
* Qualora il canale non fosse visibile, occorre
procedere con la risintonizzazione dei canali
o rivolgersi a un antennista.
17.00 Alert Mercati
18.00 Report - Il Tg della Finanza
Ospiti: C. Mazzola (Norisk)
19.10 I Vostri Soldi di C. Signorile
20.00 The Floor
Di S. Berzoni
21.00 5 Giorni sui Mercati
Di M. Valerio
22.00 Linea Mercati Notte
17.35 Highlights FEI World Cup
Driving 2013/14: Stockholm
“The highlights of the third
leg of FEI World Cup Driving”
20.00 Special Class: Il Cutting a
Fieracavalli 2014
“In campo i migliori delle
categorie Open e Non Pro”
20.30 Class Horse Tg
Canale 56
Oggi in onda dalle 17.00:
Ride&Drive Un viaggio straordinario
Design&Living
My Tech La tecnologia utile
Class Life Tg Il meglio del lifestyle
Sapori&Profumi Enogastronomia
18.00 Fashion Dream
18.15 Full Fashion Designer, Le
sfilate dei grandi stilisti
21.00 Breakout
22.00 Full Fashion Designer, Le
sfilate dei grandi stilisti
22,.30 Fashion Dream
domani in ufficio,
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