Estratto da Winds of Winter 2 Aprile 2015 Alayne Stava leggendo al suo piccolo lord una favola sul Cavaliere Alato quando Mya Stone bussò alla porta della camera da letto, indossava stivali di cuoio ed emanava un forte odore di stalla. Mya aveva fieno nei capelli e la fronte aggrottata. Quell'espressione era una conseguenza dell'avere Mychel Redfort vicino, Alayne lo sapeva. "Vostra signoria," Mya informò lord Robert, "Gli alfieri di Lady Waynwood sono stati visti un'ora fa giù sulla strada. sarà presto qui, con tuo cugino Harry. Vuoi andare ad accoglierli?" Perché doveva menzionare Harry? Pensò Alayne. Ora non lo tireremo mai fuori dal letto il Dolce pettirosso. Il ragazzo prese a pugni un cuscino. "Mandali via. Non ho mai chiesto che venissero qui." Mya sembrava disorientata. Nessuno in tutta la Valle era più bravo di lei a gestire i muli, ma i piccoli lord erano tutta un'altra faccenda. "Sono stati invitati," disse lei esitante, "Per il torneo. Non so.." Alayne chiuse il libro. "Grazie, Mya. Lascia che parli con lord Robert, se non ti dispiace." Sollevata, Mya corse via senza aggiungere altro. "Lo odio quel Harry," disse il dolce Robin appena rimasero soli. "Mi chiama cugino, ma sta solo aspettando che io muoia così può prendersi Nido dell'Aquila. Pensa che io non lo sappia, ma lo so." "Mio lord, non dovrebbe credere a tali storie," disse Alayne. "Sono sicura che Ser Harrold ti vuole bene." E se gli dèi sono buoni, ne vorrà anche a me. La sua pancia ebbe un sussulto. "Non è vero," insisté lord Robert. "Vuole il castello di mio padre, tutto qui, quindi finge." Il ragazzo strinse la coperta contro il petto foruncoloso. "Non voglio che lo sposi, Alayne. Io sono il lord di Nido dell'Aquila e lo proibisco. "Sembrava sul punto di scoppiare a piangere. "Dovresti sposare me al suo posto. Potremmo dormire nello stesso letto tutte le notti e potresti leggermi le favole." Nessun uomo mi potrà sposare finché il nano mio marito è ancora vivo da qualche parte in questo mondo. La regina Cersei ha raccolto la testa di dozzine di nani, sosteneva Petyr, ma nessuna di queste apparteneva a Tyrion. "Dolce pettirosso, non devi dire queste cose. Tu sei il lord di Nido dell'Aquila e Difensore della Valle, e devi sposare una ragazza di nobili origini per avere un erede che sieda nella sala grande degli Arryn quando tu te ne sarai andato." Robert si pulì il naso. "Ma io voglio.." Lei mise un dito sulle sue labbra. "So cosa vuoi, ma non è possibile. Non sarei una moglie adatta a te. Sono nata bastarda." "Non mi importa. Ti voglio bene più che a chiunque altro." Sei un piccolo folle. "I tuoi lord alfieri se ne occuperanno. C'è chi definisce mio padre arrogante e ambizioso. Se mi prendessi come tua moglie, direbbero che è stato lui a convincerti e che non lo hai fatto di tua spontanea volontà. I lord della Valle potrebbero impugnare le armi contro di lui di nuovo e sia lui che io saremmo condannati a morte." "Non permetterò che ti facciano del male!" disse lord Robert. "Se ci provano li faccio volare tutti." La sua mano iniziò a tremare. Alayne accarezzò le sue dita. "Qui, Dolce pettirosso, stai calmo adesso." Quando il tremore fu passato, aggiunse, "Devi avere una moglie adatta, una ragazza di nascita nobile." "No. Voglio sposare te, Alayne." Una volta tua madre voleva fare proprio così, ma allora non ero una bastarda, ed ero nobile. "Mio lord, siete gentile a dire così." Alayne gli accarrezzò i capelli. Lady Lisa non aveva mai permesso alla servitù di toccarglieli e dopo la sua morte Robert ha sofferto di terribili crisi di convulsioni ogni volta che qualcuno gli si avvicinava con una lama, quindi erano stati liberi di crescere fino a cadergli sulle spalle spigolose e arrivargli fin quasi sul debole petto pallido. Ha dei bei capelli. Se gli dei sono buoni e vive abbastanza da sposarsi, sua moglie adorerà di sicuro i suoi capelli. E questo sarà l'unica cosa che adoerà di lui. "I nostri figli non sarebbero nobili. Solo un nobile erede della Casa Arryn può sostituire Ser Harrold come tuo successore. Mio padre troverà una moglie giusta per te. Qualche ragazza di alto lignaggio molto più carina di me. Andrete a caccia insieme e ti darà un portafortuna da portare con te durante i tornei." E allora mi avrai dimenticata del tutto." "Non è vero!" "Sì, invece. Devi." la sua voce era ferma, ma gentile. "Il lord di Nido dell'Aquila può fare quel che vuole. Non potrò continuare ad amarti anche se dovrò sposare lei? Ser Harrold ha una donna del genere. Benjicot dice che sta portando in grembo il suo bastardo." Benjicot dovrebbe imparare a tenere il becco chiuso. "É questo che vuoi da me? Un bastardo?" Liberò la mano dalla sua stretta. "Mi disonoreresti in questo modo?" Il ragazzo sembrava afflitto. "No. Non intendevo.." Alayne si alzò. "Se non vi dispiace, mio lord, devo andare a cercare mio padre. Qualcuno deve accogliere Lady Waynwood." Prima che il piccolo lord potesse trovare le parole per protestare, lei fece un breve inchino e lasciò la stanza, attraversò la sala e un ponte coperto e andò negli appartamenti del Lord Protettore. Quando aveva lasciato Petyr Baelish quella mattina, stava facendo colazione con il vecchio Oswell, giunto la notte prima da Gulltown su un cavallo schiumante. Sperava di trovarli ancora a parlare. Ma il solario di Petyr era deserto. Qualcuno aveva lasciato una finestra aperta e una pila di fogli era sparsa sul pavimento. Il sole irrompeva attraverso la spessa finestra gialla e granelli di polvere danzavano illuminati come piccoli insetti dorati. Sebbene la neve avesse ricoperto le alture di Lancia del Gigante, in basso l'autunno si tratteneva e il grano del raccolto invernale maturava nei campi. Fuori dalla finestra poteva sentire le risate delle lavandaie al pozzo e il rumore di acciaio contro acciaio proveniente dal cortile dove i cavalieri si esercitavano. Rumori rassicuranti. Alayne amava quel posto. Si sentiva di nuovo viva, per la prima volta da quando suo padre..da quando lord Eddard Stark era morto. Chiuse la finestra, raccolse alcuni fogli caduti e li impilò sul tavolo. Uno era una lista dei concorrenti. Sessantaquattro cavalieri erano stati invitati a competere per aggiudicarsi un posto nella nuova Fratellanza di Cavalieri Alati di lord Robert Arryn e sessantaquattro cavalieri erano venuti per combattere per il diritto di indossare le ali da falco sopra ai loro elmi da guerra e per vigilare sul loro lord. I concorrenti venivano da tutta la Valle, dalle Montagne della Luna e dalla costa, da Gulltown e dalla Porta Insanguinata e persino dalle Tre Sorelle. Sebbene alcuni fossero promessi, solamente tre erano sposati; gli otto vincitori avrebbero avuto il diritto di trascorrere tre anni al fianco di Lord Robert, come sua guardia personale (Alayne aveva suggerito che fossero sette, come la Guardia Reale, ma il Dolce pettirosso aveva insistito per avere più cavalieri di Re Tommen), dunque gli uomini più anziani con mogli e figli non erano stati invitati. E vennero, pensò Alayne con orgoglio, vennero tutti quanti. Era andata esattamente come Petyr aveva previsto il giorno in cui i corvi erano partiti. “Sono giovani, impazienti, bramosi di avventure e di fama. Lysa non ha permesso loro di andare in guerra. Questa è la cosa migliore da fare. Un'occasione per servire il loro lord e di provare la loro forza. Verranno. Persino Harry l'Erede.” Le aveva accarezzato i capelli e baciato la fronte. “Che figlia arguta che sei.” É stato arguto. Il torneo, i premi, i cavalieri alati, era tutto una sua idea. La madre di lord Robert lo aveva riempito di paure, ma lui aveva sempre preso coraggio dalle favole che lei gli raccontava su Ser Artys Arryn, i Cavalieri Alati della legenda, i fondatori della sua casata. Perché non circondarlo di Cavalieri Alati? Aveva pensato lei una notte, dopo che il Dolce pettirosso era scivolato nel sonno. Una sua guardia personale che lo tenesse al sicuro e lo rendesse coraggioso. E appena suggerì a Petyr la sua idea, lui uscì e la realizzò. Vorrà essere lì per accogliere Ser Harrold. Dove poteva essere andato? Alayne si precipitò giù per le scale della torre ed entrò nella galleria colonnata dietro la Sala Grande. Al piano sotto di lei i servi stavano allestendo i tavoli per il banchetto della sera, mentre le loro mogli e figlie toglievano i vecchi giunchi e ne mettevano di nuovi. Lord Nestor stava mostrando a Lady Waxley i suoi preziosi arazzi che raffiguravano scene di caccia. Gli stessi arazzi che una volta ornavano le pareti di Approdo del Re, quando Re Robert sedeva sul Trono di Spade. Joffrey li aveva fatti togliere e giacevano abbandonati in qualche scantinato finché Petyr non li aveva portati nella Valle come regalo per Nestor Royce. Gli arazzi non solo erano bellissimi, ma l'Alto Attendente adorava dire a tutti che essi erano appartenuti a un re. Petry non era nella Sala Grande. Alayne attraversò la galleria e scese le scale scavate nello spesso muro che dava a Ovest, uscì nel cortile interno, dove si sarebbero tenute le giostre. Erano state allestite le tribune, separate tra loro da quattro lunghe barriere inclinate, per coloro che sarebbero venuti ad assistere al torneo. Gli uomini di lord Nestor dipingevano le barriere con la calce bianca, coprivano le tribune con stendardi luminosi e appendevano scudi sulla porta da cui sarebbero entrati i concorrenti. Sul lato nord del cortile erano state allestite le quintane e alcuni concorrenti stavano cavalcando verso di loro. Alayne li riconobbe dai loro scudi; le sei campane d'argento su campo viola dei Belmore, le vipere verdi dei Lynderly, la slitta rossa dei Breakstone, Casa Tollet con le punte nere e grigie. Ser Mychel Redford entrò nella quintana effettuando una rotazione con un colpo piazzato perfettamente. Era uno dei favoriti nell'aggiudicarsi un posto nella guardia. Petyr non era alle quintane, e nemmeno in alcun altro posto del cortile, ma appena si girò per andarsene, una voce femminile la chiamo. “Alayne!” urlò Myranda Royce da una panchina scavata nella roccia dietro all'albero di faggio, dove sedeva in mezzo a due uomini. Le lanciò un'occhiata affinché la liberasse della loro presenza. Sorridendo, Alayne andò verso l'amica. Myranda indossava un abito di lana grigia, un mantello verde con cappuccio e un'espressione piuttosto disperata. Accanto a lei c'erano due cavalieri. Quello alla sua destra aveva la barba brizzolata, la testa pelata e una pancia che strabordava dalla cintura con la spada laddove ci sarebbe dovuto essere la sua vita. Quello sulla sinistra non doveva avere più di diciotto anni, magro come un giunco. I suoi baffi rossicci coprivano solo in parte le lentiggini che ornavano il suo viso foruncoloso. Il cavaliere pelato indossava un soprabito blu scuro decorato con un enorme paio di labbra rosa. Il ragazzo foruncoloso e rossiccio doveva essere un Shett di Gulltown, dati i nove gabbiani bianchi in campo marrone, che ornavano la sua tunica. Stava fissando il seno di Myranda con tanta concentrazione che si accorse della presenza di Alayne solo quando Myranda si alzò per andare ad abbracciarla. “Grazie, grazie, grazie” le sussurrò Randa all'orecchio prima di voltarsi a dire, “Signori, permettete che vi presenti Lady Alayne Stone” “La figlia del Lord Protettore,” annunciò il cavaliere pelato, con calorosa galanteria. Si alzò in modo pomposo. “É tanto adorabile quanti si dice, vedo.” Per non essere da meno, il cavaliere foruncoloso si alzò e aggiunse, “Ser Ossifer dice il vero, siete la fanciulla più bella di tutti i Sette Regni.” Sarebbe stata un più dolce complimento se non lo avesse indirizzato al suo seno. “E tutte queste fanciulle le avete viste con i vostri occhi, ser?” “Siete giovane per aver viaggiato così tanto.” Lui arrossì, rendendo i suoi foruncoli ancor più minacciosi. “No, mia signora. Io sono di Gulltown.” Ma io no, sebbene Alayne fosse nata lì. Sarebbe dovuta essere cauta con lui. “Ricordo Gulltown con grande piacere,” gli disse lei, con un sorriso tanto vago quanto compiacente. A Myranda chiese, “Sai, per caso, dove posso trovare mio padre?” “Lascia che ti porti da lui, mia signora.” “Spero mi perdonerete se vi privo della compagnia di lady Myranda,” disse Alayne ai cavalieri. Non aspettò che rispondessero, prese la ragazza più grande sotto braccio e la guidò lontano dalla panchina. Solo quando non furono più a portata d'orecchio sussurrò, “Sai davvero dove si trova mio padre?” “Certo che no. Cammina più veloce, i miei nuovi pretendenti potrebbero seguirci.” Myranda aggrottò la fronte. “Ossifer Labbra Rosa è il cavaliere più noioso dell'intera Valle, ma Uther Shett non è da meno. Spero si sfideranno a duello per avere la mia mano e che si uccidano a vicenda.” Alayne ridacchio. “Di sicuro lord Nestor non ti farebbe sposare uomini del genere.” “Oh potrebbe benissimo invece. Il lord mio padre è arrabbiato con me per aver ucciso il mio ultimo marito e per averlo messo in tutti questi guai.” “Non è colpa tua se è morto.” “Non c'era nessun altro nel letto, che io ricordi.” Alayne non poté fare a meno di rabbrividire. Il marito di Myranda era morto mentre facevano l'amore. “Quei Sistermen che sono venuti ieri erano dei gentiluomini,” disse lei, per cambiare argomento. “Se non ti piace ser Ossifer o ser Uther, sposa uno di loro. Penso il più giovane fosse molto avvenente.” “Quello col mantello di pelle di foca?” chiese Randa incredula. “Perché non uno dei suoi fratelli, allora?” Myranda alzò gli occhi al cielo. “Vengono dalle Sorelle. Hai mai conosciuto un Sisterman che sapesse giostrare? Puliscono le loro spade con olio di merluzzo e si lavano in tinozze con fredda acqua di mare.” “Bene,” disse Alayne, “almeno sono puliti.” “Alcuni di loro hanno ragnatele tra le dita dei piedi. Sposerei piuttosto Lord Petyr. Allora diventerei tua madre. Quanto piccolo è il suo dito, lo sai?” Alayne non la degnò di una risposta. “Lady Waynwood arriverà presto, con i suoi figli.” “É una promessa o una minaccia?” Chiese Myranda. “La prima Lady Waynwood dev'essere stata una giumenta, credo. In quale altro modo ti spieghi che tutti gli uomini Waynwood abbiano la faccia da cavallo? Se mai dovessi sposare un Waynwood, dovrà giurare di indossare il suo elmo tutte le volte che vorrà scoparmi, e tenere la visiera abbassata.” Diede un pizzicotto al braccio di Alayne. “Il mio Harry sarà con loro, dunque. Noto che hai tralasciato di nominarlo. Non ti perdonerò mai per avermelo rubato. É lui il ragazzo che voglio sposare.” “Il fidanzamento è stato combinato da mio padre,” protestò Alayne, come già altre cento volte prima. Sta solo scherzando, si disse.. ma poteva sentire il dolore dietro alle battute. Lo sguardo di Myranda rimase fisso sul cortile dove i cavalieri si stavano esercitando. “Ora ci sono uomini proprio per tutti i gusti.” A qualche passo di distanza, due cavalieri stavano combattendo con spade smussate da addestramento. Le loro lame si scontrarono due volte, dopo di che scivolarono verso l'avversario solo per poi essere bloccate dagli scudi alzati, ma l'uomo più grosso, con l'impatto, perse terreno. Alayne non riuscì a vedere lo stemma del suo scudo da dove era seduta, ma quello del suo avversario mostrava tre corvi in volo, ciascuno con un cuore stretto tra gli artigli. Tre cuori e tre corvi. Sapeva già esattamente come si sarebbe concluso lo scontro. Dopo alcuni istanti l'uomo più grosso finì gambe all'aria nella polvere con l'elmo sbilenco. Quando il suo scudiero glielo slacciò per liberargli la testa, c'era sangue che gli scivolava sullo scalpo. Se la spada non fosse stata smussata, ci sarebbero state cervella dappertutto. Quell'ultimo colpo alla testa era stato così forte che Alayne trasalì. Myranda Royce rifletté sul vincitore pensierosa. “Pensi che se glielo chiedessi gentilmente ser Lyn ucciderebbe i miei pretendenti per me?” “Potrebbe, in cambio di una grossa bisaccia d'oro.” Ser Lyn Corbray era sempre disperatamente a corto di soldi, lo sapeva tutta la Valle. “Ahimè, l'unica cosa grossa che ho è il seno. Anche se con ser Lyn mi servirebbe di più una grossa salsiccia sotto la gonna.” Il risolino di Alayne attirò l'attenzione di Corbray. Passò lo scudo al suo scudiero, rimosse l'elmo e si tolse il berretto. “Signore.” I suoi lunghi capelli castani gli si erano attaccati alla fronte per il sudore. “Bel colpo, ser Lyn,” gridò Alayne. “Sebbene temo abbiate colpito il povero ser Owen senza alcuna pietà.” Corbray si voltò verso il suo avversario che veniva aiutato a uscire dal cortile dai suoi scudieri. “Non è stato molto saggio, o avrebbe fatto meglio a non sfidarmi.” C'era del vero in questo, pensò Alayne, ma qualche demone birichino aveva preso il sopravvento su di lei quella mattina, quindi assestò un colpo a ser Lyn anche lei. Sorridendo dolcemente, disse, “Mio signore, mio padre ha detto che la moglie di vostro fratello è incinta.” Corbray le rivolse uno sguardo cupo. “Lyonel manda le sue scuse. É rimasto a Casa del Cuore con la figlia del mercante a guardarle la pancia ingrossarsi come se fosse il primo uomo ad aver mai avuto la moglie incinta.” Oh, questa è una ferita aperta, pensò Alayne. La prima moglie di ser Lyonel non gli aveva dato che un gracile figlio malaticcio morto infante e per tutti quegli anni ser Lyn era stato l'unico erede di suo fratello. Quando la povera moglie finalmente morì, ad ogni modo, Petyr Baelish entrò in scena e combinò un nuovo matrimonio per Lord Corbray. La seconda Lady Corbray aveva sedici anni, figlia di un ricco mercante di Gulltown, ma portò con sé una generosa dote e si dice sia una fanciulla alta, grande e grossa, in salute e dal seno prosperoso e buono, con i fianchi larghi. E a quanto pare, anche fertile. “Preghiamo tutti affinché la Madre conceda a Lady Corbray un parto facile e un figlio sano,” disse Myranda. Alayne non riuscì a trattenersi. Sorrise e aggiunse, “Mio padre è sempre felice di essere al servizio dei leali uomini di Lord Robert. Sono sicura gli farebbe piacere mediare un matrimonio anche per voi, ser Lyn.” “Gentile da parte sua.” Le labbra di Corbray si contorsero in qualcosa di simile a un sorriso, sebbene Alayne sentì un brivido. “Ma che bisogno ho io di eredi se non possiedo terre e rimarrò senza, grazie al tuo Lord Protettore? No. Dì al lord tuo padre che non ho bisogno di una delle sue giumente da nidiata. Il veleno nella sua voce le fece dimenticare che Lyn Corbray era in realtà uno strumento di suo padre, comprato e pagato per questo. O forse no? Forse, piuttosto che essere un uomo di Petyr che fingeva di essere un suo nemico, era in realtà un suo nemico che fingeva di essere un suo uomo che fingeva di essergli nemico. Il solo pensarci le faceva girare la testa. Alayne si voltò brusca dando le spalle al cortile.. e si imbatté in un uomo basso, dalla faccia aguzza con una spazzola di capelli arancioni che le era venuto dietro. Le sue mani schizzarono in avanti e le afferrarono il braccio prima che potesse cadere. “Mia signora. Le mie scuse, se vi ho presa alla sprovvista.” “La colpa è stata mia. Non avevo visto che eravate lì.” “Noi topi siamo creature silenziose.” Ser Shadrich era così basso che poteva essere scambiato per uno scudiero, ma la sua faccia apparteneva ad un uomo molto più vecchio. Notò profonde rughe agli angoli della sua bocca, vecchie battaglie nella cicatrice sotto al suo orecchio e una durezza nei suoi occhi che un ragazzo non avrebbe mai potuto avere. Era un uomo adulto. Sebbene persino Randa lo superasse in altezza. “Siete qui per aggiudicarvi le ali?” chiese la ragazza Royce. “Un topo con le ali sarebbe ridicolo a vedersi.” “Cercate forse la mischia, invece?” suggerì Alayne. La mischia era un ripiego, un contentino per tutti i fratelli, zii, padri e amici che accompagnavano i concorrenti alla Porta della Luna per vederli vincere le loro ali di argento; lì ci sarebbero stati non solo premi per i campioni, ma anche occasioni per dare prova della propria forza. “Una buona mischia è tutto quello in cui un cavaliere errante può sperare, a meno che non inciampi in un mucchio di dragoni. E questo è piuttosto improbabile, dico bene?” “Suppongo di sì. Ma ora mi dovete scusare, ser, dobbiamo trovare il lord mio padre.” I corni in cima alle mura suonarono. “Troppo tardi,” disse Myranda. “Sono arrivati. Dovremo fare gli onori di casa da sole.” Sorrise. “L'ultima che arriva al cancello deve sposare Uther Shett.” Fecero una corsa, buttandosi a capofitto attraverso il cortile oltre le stalle, con le gonne che sventolavano, mentre i cavalieri e i servi guardavano, e i maiali e i polli si sparpagliarono al loro arrivo. Non fu una cosa degna di una lady, ma Alayne si ritrovò a ridere. Solo per un breve istante, mentre correva, dimenticò chi era, e dove, e si ritrovò a pensare alle fredde e luminose giornate a Grande Inverno, quando correva con la sua amica Jeyne Poole, cercando di non farsi prendere da Arya che le rincorreva. Quando arrivarono al cancello, erano entrambe ansimanti e rosse in faccia. Myranda aveva perso il suo mantello da qualche parte per strada. Arrivarono giusto in tempo. La saracinesca era stata alzata, e una colonna di uomini vi passò sotto. In testa cavalcava Anya Waynwood, lady di Ironoaks, severa e snella. I suoi capelli grigio-castani raccolti in un foulard. Il suo mantello era di pesante lana verde intrecciata con pelliccia marrone e allacciato al collo da una spilla di niello, la cui forma riprendeva lo stemma della sua Casata: la ruota nera spezzata in alto. Myranda Royce si fece avanti e accennò un inchino. “Lady Anya. Benvenuta alla Porta della Luna.” “Lady Miranda. Lady Alayne.” Anya Waynwood salutò ciascuna con un cenno della testa. “Gentile da parte vostra accoglierci. Permettetemi di presentarvi mio nipote, Ser Roland Waynwood.” Lei annuì verso il cavaliere che aveva parlato. “E questo è il mio figlio più giovane, Ser Wallace Waynwood. E certamente il mio protetto, Ser Harrold Hardyng.” Harry l'Erede, pensò Alayne. Il mio promesso sposo, se lui vorrà. La attraversò un brivido di terrore improvviso. Si chiese se il suo viso fosse diventato rosso. Non fissarlo, si impose, non fissarlo, non guardarlo a bocca aperta. Guarda da un'altra parte. I suoi capelli dovevano essere tutti scompigliati dalla corsa. Le ci volle tutta la buona volontà per resistere dall'aggiustarsi la capigliatura. Non preoccuparti dei tuoi stupidi capelli. Non sono i tuoi capelli ad avere la priorità, ma lui. Lui, e i Waynwood. Ser Roland era il più vecchio dei tre, sebbene non avesse più di venticinque anni. Era più alto e robusto di Ser Wallace, ma entrambi avevano la faccia allungata e le mascelle sporgenti, con capelli castani e naso aquilino. Facce da cavallo e brutti, pensò Alayne. Harry, invece.. Il mio Harry. Il mio lord, il mio amato, il mio promesso. Ser Harrold Hardyng sembrava in tutto e per tutto un uomo da sposare; slanciato e di bell'aspetto, snello come un giunco, robusto. Chiunque avesse conosciuto Jon Arryn da giovane diceva che Ser Harrold aveva il suo sguardo, lo sapeva. Aveva una massa di fluenti capelli biondo-sabbia, occhi azzurri, naso aquilino. Anche Joffrey era bello, ricordo a sé stessa. Un bel mostro, ecco cos'era. Il piccolo lord Tyrion era più gentile, ed anche più deforme. Harry la stava fissando. Sa chi sono, realizzò lei, e non sembra felice di vedermi. Fu solo a quel punto che noto i suoi colori araldici. Sebbene la sua sopravveste e il cavallo portassero la fantasia di diamanti rossi su sfondo bianco, lo stemma sul suo scudo era composto. Il simbolo dei Hardyng e quello dei Waynwood erano disposti nel primo e nel terzo quartiere rispettivamente, ma nel secondo e nel quarto c'erano il falco e la luna bianchi su sfondo azzurro della Casa Arryn. Questo non sarebbe piaciuto al piccolo Robin. “Ser Wallace disse, “Siamo gli u-u-ultimi?” “Sì, lo siete, ser,” rispose Myranda Royce, ignorando la sua balbuzie. “Qu-qu-quando comincia il t-t-torneo?” “Oh presto, spero,” disse Randa. Alcuni concorrenti sono qui da quasi un mese, partecipando ai suoi pasti. Tutti bravi ragazzi, e molto coraggiosi.. ma mangiano davvero tanto.” I Waynwood risero e persino Harry l'Erede accenno un sorriso. “Stava nevicando sui passi della montagna, altrimenti saremmo arrivati prima,” disse lady Anya. “Avessimo saputo che tanta bellezza ci stava aspettando alla Porta, saremmo volati,” disse Ser Roland. Sebbene le sue parole fossero rivolte a Myranda Royce, guardò Alayne mentre le pronunciava. “Per volare avreste bisogno di ali,” replicò Randa, “e qui ci sono alcuni cavalieri che avrebbero da ridire in proposito.” “Non vedo l'ora di partecipare a vivaci discussioni.” Ser Rolando scese giù da cavallo, si voltò verso Alayne e sorrise. “Avevo sentito dire che la figlia di Ditocorto era di carnagione chiara e piena di grazia, ma nessuno mi aveva mai detto che era una ladra.” “Si sbaglia, ser. Non sono una ladra!” “Ser Rolando si mise la mano sul cuore. “Allora come spiegate il vuoto nel mio petto da cui avete rubato il mio cuore?” “Sta solo s-s-scherzando, mia signora,” balbettò Ser Wallace. “Mio ni-ni-nipote non ha mai avuto un cu-cu-cuore.” “Alla ruota dei Waynwood manca un pezzo, ed ecco che qui abbiamo mio zio.” Ser Roland diede a Wallace un colpo dietro l'orecchio. “Gli scudieri dovrebbero stare in silenzio mentre i cavalieri parlano.” Ser Wallace divenne tutto rosso. “Non sono più uno scu-scudiero, mia signora. Mio ni-nipote sa benissimo che sono stato no-no-nominato..” “Cavaliere?” suggerì Alayne gentilmente. “Cavaliere,” ripetè Wallace grato. Robb avrebbe la sua età, se fosse ancora vivo, non poté fare a meno di pensare, ma Robb morì da re e questo è solo un ragazzo. “Il lord mio padre vi ha assegnato le stanze nella Torre Orientale,” riferì Myranda a lady Waynwood, “ma temo i vostri cavalieri abbiano bisogno di condividere un letto. La Porta della Luna non è stata pensata per un così alto numero di nobili ospiti.” “Voi siete nella Torre del Falco, ser Harrold,” aggiunse Alayne. Il più lontano possibile dal Dolce pettirosso. Era stato fatto di proposito, lo sapeva. Petyr Baelish non lasciava cose del genere in balia del caso. “Se vi compiace, vi mostrerò le vostre stanze personalmente.” Questa volta i suoi occhi incontrarono quelli di Harry. Sorrise solo per lui e recitò una silenziosa preghiera alla Fanciulla. Per favore, non deve per forza amarmi, fai solo in modo che io gli piaccia, solo un po', basterebbe per adesso. Ser Harrold le rivolse uno sguardo freddo dall'alto. “Perché dovrebbe compiacermi essere accompagnato in qualunque posto dalla bastarda di Ditocorto?” Tutti e tre i Waynwood lo guardarono di traverso. “Sei un ospite qui, Harry,” gli ricordò Lady Anya, con voce glaciale. “Vedi di ricordarlo.” L'armatura di una signora è la cortesia. Alayne poteva sentire il sangue affluirle alla testa. Niente lacrime, pregò. Ti prego, ti prego, non devi piangere. “Come desiderate ser. E adesso, se mi volete scusare, la bastarda di Ditocorto deve trovare il lord suo padre per avvertirlo del vostro arrivo, così possiamo cominciare il torneo all'alba.” E che possa il vostro cavallo inciampare, Harry l'Erede, così cadrete sulla vostra stupida testa nel vostro primo combattimento. Mostrò ai Waynwood una faccia di pietra mentre questi si lasciavano sfuggire scuse imbarazzate per il loro compagno di viaggio. Quando ebbero finito, si voltò e corse via. Nei pressi del castello, correndo, incappò in ser Lothor Brune e per poco non cadde ai suoi piedi. “Harry l'Erede? Harry lo Stronzo, dico io. É solo un altro arrogante scudiero.” Alayne gli era talmente grata che lo abbracciò. “Grazie. Avete visto mio padre, ser?” “Giù nei sotterranei,” disse ser Lothor, “ispeziona i granai di lord Nestor insieme ai lord Grafton e Belmore.” I sotterranei erano ampi, cupi e sudici. Alayne accese una candela e sollevò la gonna mentre scendeva le scale. Quando giunse in fondo, sentì la voce rimbombante di lord Grafton e la seguì. “I mercanti chiedono a gran voce di comprare e i lord chiedono di vendere,” stava dicendo quando li trovò. Benché non fosse un uomo alto, Grafton era grosso con spesse braccia e ampie spalle. In testa aveva una massa incolta ti capelli biondo-sporco. “Come dovrei fermare tutto questo, mio signore?” “Uomini di guardia sui moli. Se necessario confisca le navi. Il come non è importante, finché si tratta di non far uscire cibo dalla Valle.” “Questi prezzi, ad ogni modo,” protestò lord Belmore, “questi prezzi sono più che giusti.” “Voi dite più che giusti, mio signore. Io dico meno di quando vorrei. Aspettate. Se necessario, comprate il cibo voi stessi e immagazzinatelo. L'inverno sta arrivando. I prezzi devono essere alzati.” “Forse,” disse Belmore, titubante. “Bronze Yohn non aspetterà,” si lamentò Grafton. “Non ha bisogno di spedire le navi attraverso Gulltown, ha i suoi porti. Mentre noi mettiamo da parte i raccolti dei nostri campi, Royce e gli altri lord Difensori trasformeranno i loro in argento, stanne certo.” “Speriamo faranno così,” disse Petyr. “Quando i loro granai saranno vuoti avranno bisogno di ogni pezzetto di argento per comprare i viveri da noi. E ora, se volete scusarmi, mio signore, sembra che mia figlia abbia bisogno di me.” “Lady Alayne,” disse lord Grafton. “Avete un aspetto raggiante stamattina.” “Siete gentile a dire così, mio signore. Padre, mi dispiace disturbarvi, ma ho pensato voleste essere informati dell'arrivo dei Waynwood.” “E Ser Harrold è con loro?” Ser Harrold l'Orribile. “Sì.” Lord Belmore rise. “Non avrei mai pensato che Royce l'avrebbe lasciato venire. É cieco, o semplicemente stupido?” “É un uomo d'onore. Che a volte è un po' la stessa cosa. Se negasse al ragazzo l'occasione di dare prova di quel che può, si creerebbe una spaccatura tra loro, quindi perché non lasciarlo combattere? Il ragazzo è senza dubbio non abbastanza abile da vincere un posto nei Cavalieri Alati.” “Suppongo non lo sia,” acconsentì Belmore, riluttante. Lord Grafton baciò la mano di Alayne e i due lord se ne andarono, lasciandola sola con il lord suo padre. “Vieni,” disse Petyr, “vieni con me.” La prese al suo braccio e la condusse in profondità nelle cripte, oltre una vuota prigione sotterranea.” “E com'è stato il tuo primo incontro con Harry l'Erede?” “Lui è orribile.” “Il mondo è pieno di cose orribili, cara. Ormai dovresti averlo imparato. Ne hai viste abbastanza.” “Sì,” disse lei, “ma perché deve essere così crudele? Mi ha chiamata la tua bastarda. Proprio nel cortile, di fronte a tutti.” “Per quanto ne sa lui, è questo quel che sei. Questo fidanzamento non è mai stata una sua idea, e Bronze Yohn l'ha sicuramente messo in guardia contro i miei piani. Tu sei mia figlia. Non si fida di te e crede che tu gli sia inferiore.” “Ebbene, non lo sono. Potrà credere di essere un grande cavaliere, ma Ser Lothor dice che è solo un arrogante scudiero.” Petyr le passò un braccio intorno alle spalle. “É quel che è, ma è anche l'erede di Robert. Portare Harry qui è stata la prima fase del tuo piano, ma ora lo devi trattenere, e solo tu lo puoi fare. Lui ha un debole per i bei faccini, e non c'è ragazza più bella di te? Ammalialo. Stregalo.” “Non so come,” ammise lei tristemente. “Oh, penso invece che tu lo sappia,” disse Ditocorto, con uno di quei sorrisi che non raggiungevano gli occhi. “Sarai la donna più bella nella sala stasera, bella quanto lo era tua madre alla tua età. Non potrò farti sedere sul palco, ma ti sarà riservato un posto d'onore sotto uno dei candelabri a muro. Il fuoco farà scintillare i tuoi capelli, così tutti vedranno quanto chiara è la tua carnagione. Tieni un cucchiaio dal manico lungo per tenere a distanza gli scudieri, cara. Non vorrai avere intorno a te ragazzi inesperti quando i cavalieri verranno a chiedere il tuo favore.” “Chi chiederebbe mai il favore di una bastarda?” “Harry, se ha l'intelligenza che gli déi danno a una gallina.. ma tu non concederglielo. Scegli qualche altro gentiluomo cui riservare il tuo favore. Non vorrai sembrare troppo desiderosa.” “No,” acconsentì Alayne. Lady Waynwood insisterà affinché Harry balli con te, questo te lo posso assicurare. Quella sarà la tua occasione. Sorridi al ragazzo. Toccalo mentre gli parli. Scherza con lui, per stuzzicare il suo orgoglio. Se sembra reagire, digli che ti senti svenire e chiedigli di portarti fuori per una boccata d'aria fresca. Nessun cavaliere potrebbe opporsi a una richiesta del genere da parte di una fanciulla.” “Sì,” disse lei, “ma lui pensa che io sia una bastarda.” “Una bellissima bastarda e figlia del Lord Protettore.” Petyr l'attirò verso di sé e la baciò su entrambe le guance. “La notte appartiene a te, cara, ricordalo, sempre.” “Ci proverò, padre,” disse lei. Il banchetto andò esattamente come suo padre le aveva promesso. Furono servite sessantaquattro portate, in onore dei sessantaquattro concorrenti che erano arrivati fino ad allora a combattere per aggiudicarsi le ali d'argento prima dei loro lord. Dai fiumi e dai laghi giunsero lucci, trote e salmoni, dai mari granchi, merluzzi e aringhe. C'erano anatre e capponi, pavoni con il loro piumaggio e cigni in latte di mandorle. I maialini da latte con la pelle abbrustolita e croccante erano serviti ciascuno con una mela in bocca, e tre enormi uri venivano arrostiti sugli spiedi nel cortile del castello, essendo troppo grandi per poter passare dalle porte della cucina. Pagnotte bollenti riempivano le tavolate nella sala di lord Nestor ed enormi ruote di formaggio erano state portate su dalle dispense. Il burro era fresco e c'erano porri e carote, cipolle arrostite, bietole, rape e pastinache. E soprattutto, i cuochi di lord Nestor avevano preparato una squisitezza speciale, i tortini al limone a forma di Lancia del Gigante, alta dodici piedi e decorata con un'aquila fatta di zucchero. Per me, pensò Alayne. Anche il Dolce pettirosso amava i tortini al limone, ma solo dopo che lei gli aveva confessato che erano i suoi dolci preferiti. La preparazione della torta aveva richiesto tutti i limoni della Valle, ma Petyr aveva promesso che ne avrebbe fatti portare altri da Dorne. C'erano anche regali, splendidi regali. Ciascun concorrente ricevette un mantello intessuto in argento e una spilla di lapislazzuli a forma di ali di falco. Pugnali di fine acciaio furono regalati ai fratelli, padri e amici che erano venuti ad assistere al torneo. Per le loro madri, sorelle e lady c'erano rotoli di seta e merletti della città libera di Myr. “Lord Nestor ha le mani bucate,” Alayne sentì dire una volta a Ser Breakstone. “Mani bucate e un piccolo dito,” replicò lady Waynwood, indicando con un cenno della testa nella direzione di Petyr Baelish. Breakstone non era lento a cogliere ciò che lei intendeva. Il vero motivo di tutta questa generosità non era lord Nestor, bensì il Lord Protettore. Quando l'ultima portata venne servita e tutto fu pulito, i tavoli vennero spostati per far spazio per ballare e i musicisti entrarono. “Non ci sono cantanti?” chiese Ben Coldwater. “Il piccolo lord non può sopportarli,” rispose ser Lymond Lyndely. “Non dopo quel che è successo con Marillion.” “Ah.. l'uomo che ha ucciso lady Lysa, dico bene?” Alayne si intromise. “Il suo modo di cantare le piaceva molto, e lei si è mostrata essere troppo buona con lui, forse. Quando lei sposò mio padre, lui impazzì e la spinse giù attraverso la Porta della Luna. Lord Robert detesta il canto da allora. Sebbene la musica gli piaccia ancora.” “Proprio come a me,” disse Coldwater. Alzandosi, offrì a Alayne la sua mano. “Mi concedereste l'onore di questo ballo, mia signora?” “Siete molto gentile,” disse mentre lui la accompagnava sulla pista da ballo. Lui era solo il primo a chiederle di ballare quella sera, ma lungi dall'essere l'unico. Esattamente come Petyr aveva assicurato, i giovani cavalieri le ronzavano intorno, per ballare con lei. Dopo Ben ci fu Andrew Tollet, il bel Ser Byron, il ser naso-rosso Morgarth e ser Shadrich il Topo Pazzo. Poi ser Albar Royce, il fratello robusto e noioso di Myranda ed erede di lord Nestor. Ballò con tutti e tre i Sunderland, nessuno dei quali aveva ragnatele tra le dita, sebbene non riuscì a vedere anche le loro dita dei piedi. Uther Shett le rivolse viscidi complimenti mentre le pestava i piedi, ma ser Targon il Mezzo-Selvaggio si rivelò essere la cavalleria fatta persona. Dopo di lui, ser Roland Waynwood la tirò su e la fece ridere canzonando metà degli altri cavalieri della sala. Anche suo zio Wallace ebbe la sua occasione e provo a fare lo stesso, ma le parole non gli venivano. Alayne, per compassione, inziò a chiacchierare allegramente, per risparmiargli l'imbarazzo. Quando il ballo terminò, lei si scusò e tornò al proprio posto per bere un sorso di vino. E lui era seduto lì, Harry l'Erede in persona; alto, bello, con la fronte aggrottata. “Lady Alayne. Mi concedete questo ballo?” Lei ci rifletté un secondo. “No. Non credo proprio.” Le sue guance presero colore. “Sono stato imperdonabilmente sgarbato con voi nel cortile. Mi dovete perdonare.” “Dovere?” Si scrollò i capelli sulle spalle, prese un sorso di vino, lo fece attendere. “Come si può perdonare qualcuno che è stato imperdonabilmente sgarbato? Me lo spiegherete, ser?” Ser Harrold sembrava confuso. “Per favore. Un ballo solo.” Ammalialo. Incantalo. Stregalo. “Se proprio insistete.” Lui annuì, le offrì il suo braccio, la condusse sulla pista da ballo. Mentre aspettavano che la musica ricominciasse, Alayne diede un'occhiata al palco, da dove lord Robert li stava fissando. Ti prego, pregò lei, non lasciare che inizi a tremare e ad avere le convulsioni. Non qui. Non ora. Maestro Coleman si assicurava che bevesse una forte dose di dolcesonno prima del banchetto, ma anche così. Poi i musicisti iniziarono a suonare e lei stava già ballando. Dì qualcosa, ordinò a sé stessa. Non lo farai mai innamorare di te se non hai nemmeno il coraggio di parlargli. Doveva dirgli che era un buon ballerino? No, probabilmente se l'era sentito dire dozzine di volte quella sera. Inoltre, Petyr si era raccomandato che non sembrassi tropo desiderosa. Disse, invece, “Ho sentito che state per diventare padre.” Non era il tipo di cosa che la maggior parte delle ragazze avrebbe detto al proprio promesso sposo, ma voleva vedere se ser Harrold avrebbe mentito. “Per la seconda volta. Mia figlia Alys ha due anni.” La tua figlia bastarda Alys, pensò Alayne, ma quel che disse fu, “Quella ha una madre diversa, dunque.” “Sì. Cissy era carina quando ci andai a letto, ma la gravidanza l'ha lasciata grassa come una vacca, quindi Lady Anya le combinò un matrimonio con una delle sue guardie. Con Saffron è tutta un'altra cosa.” “Saffron, cioè Zafferano?” Alayne cercò di trattenersi dal ridere. “Sul serio?” Ser Harrold ebbe la cortesia di arrossire. “Suo padre dice che per lui è più preziosa dell'oro. Lui è ricco, l'uomo più ricco di Gulltown. Ricco grazie alle spezie.” “Come chiamerete il bambino?” chiese. “Cannella se è una femminuccia? Garofano se è un maschietto?”” Questo lo fece quasi inciampare. “La mia lady sta scherzando.” “Oh, no.” Petyr riderà a crepapelle quando glielo racconterò. “Saffron è bellissima, ci tengo a dirtelo. Alta e snella, con grandi occhi nocciola e capelli come il miele.” Alayne alzo lo sguardo. “Più bella di me?” Ser Harrold le studiò il viso. “Tu sei abbastanza bella, davvero. Quando lady Anya Waynwood mi disse di questo matrimonio, ero preoccupato che potessi avere l'aspetto di tuo padre.” “Piccola, barba a punta e tutto il resto?” scherzò Alayne. “Non intendevo..” “Spero sappiate giostrare meglio di come parlate.” Per un momento la sua faccia fu sgomenta. Ma appena la canzone finì, scoppiò a ridere. “nessuno mi aveva detto che siete anche intelligente.” “Ha denti sani, pensò lei, dritti e bianchi. E quando sorride ha delle carine fossette. Gli sfiorò la guancia con un dito. “Se mai ci sposeremo, dovrai spedire Saffron da suo padre. Sarò dolce e piccante, non avrai bisogno di altre spezie.” Lui sorrise. “Manterrò la promessa, mia signora. Fino a quel giorno, potrei avere il vostro portafortuna per il torneo?” “Non potrete. L'ho già promesso.. a qualcun altro.” Non sapeva ancora bene a chi, ma era sicura avrebbe trovato qualcuno. Traduzione e adattamento Luiza F. Buliga 4YFFPMGEXS WY +EQI SJ 8LVSRIW -XEPMER JERW
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