Christian “Kang” Bachini

Christian “Kang” Bachini
(Biografia aggiornata a Febbraio 2015)
Artista Marziale, attore, regista, coreografo ed Action Director, Christian Bachini, nato nel Novembre del
1985 a Parma in Italia , rappresenta ad oggi una singolare eccezione all’interno del panorama
cinematografico della Repubblica Popolare Cinese. Conosciuto in Cina con il nome d’arte “Kang”, che in
cinese Mandarino simboleggia “il guerriero che con forza e determinazione affronta ogni difficoltà”, la sua
carriera, iniziata a Shanghai nel 2009, vanta ad oggi non solo un vasto curriculum come “Leading Actor” in
svariate produzioni cinesi, ma anche come coreografo dei combattimenti e “Action Director”. Grande
esperto di arti da combattimento orientali e profondo conoscitore della cultura cinese, Bachini detiene
infatti non solo il primato di essere il primo attore Occidentale in assoluto ad aver raggiunto lo status di
protagonista e quindi volto buono all'interno dell'industria cinematografica cinese, andando così ad
interrompere l'antico tabù del Cinema orientale che relegava i volti caucasici esclusivamente alle parti da
villain e cattivo di turno nelle produzioni locali, ma la sua seconda grande conquista sta anche nel fatto di
essere riuscito a diventare, nel giro di pochi anni, anche uno dei coreografi ed Action Directors più rispettati
e richiesti nel panorama Cinema e TV di Shanghai , andando a costruire il suo personale Stunt Team, il
“Kang Jia Bang”, che conta 47 membri e che annovera nelle proprie file alcuni degli Stunt Coordinators e
Stuntmen più rinomati della Repubblica Popolare Cinese, ex membri dei Team di Star come Jackie Chan e
Donnie Yen.
La storia di Christian inizia alla piccola età di 5 anni, quando, complice anche la passione del padre per i film
d'azione ed i film western sia americani che italiani, ha modo di avvicinarsi per la prima volta a questi generi
cinematografici. Mettendo da parte la cinematografia d'azione Americana, in Christian nasce soprattutto
una grande passione per i film di genere italiani, Poliziotteschi, Spaghetti Western, Thriller all'italiana etc.
Poi all'età di otto anni la svolta. Per la prima volta Christian ha modo di avvicinarsi alla cinematografia
Orientale ed in particolare al Cinema cinese e di Hong Kong, grazie alla visione di una VHS acquistata per
caso di un film intitolato “Supercop” con protagonista un allora a lui sconosciuto Jackie chan. E' amore a
prima vista. Christian scopre un mondo tutto nuovo. Attori come Bruce Lee, Jet Li, lo stesso Jackie Chan e
registi come John Woo e Chang Cheh, diventano il suo nuovo punto di riferimento. Grazie alla visione di
questi film in Christian nasce una nuova passione, una passione che lo segnerà in tutto il suo percorso sia
personale che professionale. La passione per le arti marziali ed in particolare per il Kung Fu cinese alla cui
pratica inizia a dedicarsi immediatamente all'età di 9 anni. Il connubio tra il suo talento fisico naturale e le
arti orientali danno inizio ad una lunga serie di vittorie in tornei sia Nazionali che Internazionali facendo
diventare Christian uno dei marzialisti più rispettati nel panorama Italiano. Quella che era partita come una
promettente carriera sportiva ed agonistica però si trasforma ben presto nell’inseguimento di un grande
obiettivo personale. Diventare un professionista del Cinema di arti marziali in Oriente ed in particolare in
Cina. Christian decide di iniziare la creazione di un nuovo stile di combattimento innovativo esclusivamente
dedicato per il grande schermo ed affianca alla pratica del Kung Fu un training serrato in svariate arti da
combattimento. Dalla Muay Thai alla Capoeira, dal Karate al Tae Kwon Do koreano Christian inzia la
crezione di questa nuova fusione di stili per il cinema. Parallelamente al suo training marziale Bachini
intraprende lo studio dell’ arte della recitazione , della sceneggiatura e della regia presso la “Scuola di
Cinema Anna Magnani” nella sua Prato, città dove si trasferì con i genitori all'età di un anno. Obiettivo
chiaro e fisso nella sua mente, la trasferta in Cina.
All'età di 22 anni, Christian si dedica anche brevemente, per un periodo di 6 mesi, allo studio della lingua
cinese oltre non lasciare niente al caso e per poter avere una infarinatura generale in modo da essere
favorito in futuro durante l'apprendimento della lingua Mandarina in terra cinese, lingua che oggi parla alla
perfezione e che lo ha favorito anche nel suo percorso artistico, essendo oggi in grado di recitare
direttamente in cinese e quindi senza bisogno di doppiaggio. Nel 2008, all'età di 23 anni, Christian si sente
pronto per il suo viaggio verso l'ignoto ma manca ancora un tassello fondamentale nel suo percorso. Decide
di mettere in atto i suoi studi di cinema e la sua abilità coreografica e marziale girando due cortometraggi di
15 minuti l'uno che uniscono recitazione ed azione in perfetto stile orientale all'interno di una cornice di
storia tipicamente italiana. Chiede aiuto alla sua scuola di cinema onde essere seguito nella realizzazione
dei corti ma l'aiuto viene negato. I generi a lui cari non vengono capiti e la sua idea viene considerata solo
pura follia. Senza perdersi d'animo Christian arruola il padre come camera operatore ed alcuni amici e
maestri di arti marziali come co-protagonisti ed inizia le riprese dei corti. Tutto procede bene ma la sfortuna
è dietro l'angolo. Durante una scena particolarmente rischiosa Christian atterrà male dopo un avvitamento
andando a rompersi completamente il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. L'infortunio è
molto pesante ed invalidante ma Christian riesce comunque a portare a termine le riprese. I dottori però,
vista la gravità dell'infortunio, sconsigliano assolutamente la continuazione della pratica marziale e
soprattutto sconsigliano categoricamente il viaggio in Cina, non prima almeno di essersi sottoposto a
chirurgia ed aver fatto minimo un anno di riabilitazione. Christian, conscio del suo problema ma anche
conscio del suo lungo training, è convinto di poter riuscire comunque a continuare la sua pratica fisica ed
avendo già comprato il biglietto per Pechino, finisce la post produzione dei due corti e ad inizio 2009 parte
alla volta del Paese del Dragone.
Arrivato in Cina, non avendo alcun contatto di nessun tipo con il mondo cinematografico locale, il primo
periodo passato a Pechino risulta molto duro e sconfortante. Grazie ad un amico conosciuto sul posto,
finalmente, Christian riesce a trovare su internet alcuni contatti di agenti cinematografici e di alcune case di
produzione locali. Inizia così a spedire alcune email allegando alcune clip dei suoi due corti. I risultati non
tardano ad arrivare. Molti agenti e produttori rimangono profondamente colpiti dal talento di quel ragazzo
italiano che senza soldi e mezzi era riuscito a replicare alla perfezioni il loro stile d'azione e di coreografia.
Christian si sposta a Shanghai, chiamato sul set del blockbuster di Hong Kong “Ip Man 2” con protagonista
uno dei suoi grandi idoli, l'attore Donnie Yen. Il suo primo incontro con la realtà cinematografica orientale è
assolutamente illuminante. Christian conosce Yen, ha modo di parlare con Sammo Hung, altro grande
attore e regista del cinema di Hong Kong e soprattutto a modo di confrontarsi con i membri dello stunt
team del film. Da li iniziano una serie di partecipazioni in svariate produzione di Shanghai, come “Shanghai
Forever” del regista Sherwood Hu, ed è protagonista di un film ad episodi chiamato “Kung Fu Lu”. Poi per
una grande coincidenza si avvera il suo grande sogno, incontrare il suo idolo assoluto, Jackie Chan. Durante
un party dedicato alle personalità del cinema che si svolge a Shanghai , un produttore di nome John Wong
riconosce Christian, la cui storia ed il cui desiderio di diventare una star “cinese” ormai inizia ad essere nota
nell'ambiente produttivo locale, e propone al ragazzo una divertente quanto bizzarra sfida. Se Christian
riuscirà a stringergli la mano facendogli male, lui lo presenterà a Jackie Chan, suo amico personale. Christian
prende la cosa come una burla, ma comunque non si tira indietro ed accetta la sfida, stringendo con forza la
mano del produttore. Un mese dopo, Christian vola a Pechino accompagnato dal produttore stesso che
presenta l'italiano alla leggendaria Star.
La notizia dell'incontro di Christian con Chan fa il giro del paese, i produttori a Shanghai che avevano già
visto Christian all'opera sui set rimangono stupiti dal fatto che dopo pochissimi mesi dal suo arrivo Christian
fosse riuscito a raggiungere una celebrità come Chan e lo richiamano immediatamente a Shanghai. Una
casa di produzione specializzata in film d'azione e di guerra offre all'italiano un micro budget,una settimana
di tempo ed uno stunt team che annovera dei grandi professionisti del settore per le riprese di un corto
che vedrà lui assoluto protagonista, oltre che coreografo e regista delle scene d'azione dandogli la chance
di provarsi come “Lead Actor” di fronte al pubblico cinese. Christian accetta la sfida ed inizia le riprese. Sul
set i produttori e gli stunt coordinator si accorgono per la prima volta del grave problema che Christian ha
al ginocchio. Vedono l'arto tremare e Christian racconta la storia dell'infortunio e la mancanza del
legamento anteriore. La produzione pensa di interrompere il lavoro ma Christian chiede la possibilità di
poter portare a termine il lavoro. Riesce a realizzare tutta la scena senza l'uso di nessuna controfigura
nonostante i dolori che prova al ginocchio. I cinesi colpiti dal suo coraggio e dalla sua professionalità
coniano per lui lo pseudonimo “Kang” che poi diventerà il suo nome d'arte. Nasce così il suo ruolo di
debutto nel film “Kang De Chuan Qi” (Kang : La Leggenda ha inizio). Il corto viene mandato nei cinema a
Shanghai come preludio ad un film di guerra prodotto dalla stessa casa di produzione. Il lavoro riscuote i
favori del pubblico a livelli inaspettati tanto che i produttori decidono di inserire il lavoro di Christian nel
circuito dei festival facendolo partecipare anche in Festival Americani. Il corto fa incetta di premi, vincendo
il premio come miglior coreografia e come miglior scena d'azione a base di arti marziali all'Action on Film
Festival di Pasadena e successivamete viene selezionato per il San Gabriel Film Festival e per il Festival di
Los Angeles.
In Cina per Christian è l'inizio di una proficua carriera ed una lunga serie di ruoli da protagonista e come
coreografo in svariati lungometraggi. Per il primo anno successivo al successo del corto, Christian continua
a lavorare nonostante l'infortunio. Questa sua tenacia gli fa guadagnare grande rispetto da parte dei
professionisti del settore d'azione. Gli Stunt Coordinators, i registi e tutta la comunità degli stuntman e dei
cascatori accettano ufficialmente l'italiano tra le loro fila e molti si separano dai loro team di appartenenza
per unirsi a quello del giovane ragazzo.
Arrivano i ruoli storici, dal personaggio del sordomuto Tyler nel film “Chen Muo De Fu Chou” (Deficit : The
Silent Revenge) del 2011, diretto dal regista di Shanghai Zhong Hua Fu, una storia d'amore che sfocerà nella
vendetta dove Christian interpreta un ragazzo orfano sordomuto che dovrà vendicare la morte del suo Zio e
della ragazza che ama, alla quale per causa del suo deficit non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi, fino ad
arrivare al ruolo del Cowboy senza nome del film “Duo Ming Niu Zai”, dove Christian ha modo di riportare
in vita i generi italiani, a lui tanto cari, trasponendoli in terra cinese. Gira i due film nonostante l'infortunio
fino al momento in cui il suo ginocchio cede per la fatica. Durante l'ultimo giorno di riprese del western i
dolori sono ormai lancinanti ed i produttori preoccupati. Christian però non vuole rallentare la produzione e
conclude la scena finale del film. Nell'ultima tecnica di calcio però il ginocchio cede e si rompe. Christian
rientra con urgenza in Italia per operarsi sapendo però di aver lasciato alle spalle una film finito ed una
produzione contenta ed impressionata dalla sua tenacia. Il film arriva addirittura in Spagna al Festival del
Western in Almeria.
Dopo quattro mesi dall'operazione Christian rientra in Cina per riprendere il suo lavoro. Ha modo di
mettersi alla prova in ruoli dal registro completamente diverso, dai ruoli più comici come quello
dell'omonimo Kang nella Action Comedy “Xia Dao Zhi Zhun” dove interpreta un ladro professionista dal
cuore tenere, a ruoli più duri come quello dell'antieroe Raoul Kai, boss malavitoso di Shanghai, nel film “Jie
Jin” del regista Zhao Zhen Hua. A seguito dei suoi successi Christian diventa un nuovo volto delle arti
marziali cinesi ed il nuovo portavoce dell'arte sportiva del Wushu a Shanghai. Nel 2013 diventa Testimonial
di una delle più antiche associazioni di arti marziali cinesi, la scuola “Wu Dao Men” e premia di persona il
giovane campione cinese Yuen Liu, vincitore del torneo di Wushu di Hong Kong. Christian, portandosi dietro
anche un grande bagaglio di tecniche artistiche vista anche la sua formazione attoriale italiana, viene
chiamato come giurato in numerosi eventi e programmi TV dedicati alla scoperta di nuovi volti dello
spettacolo.
Ad oggi Christian rappresenta un simbolo eccezionale di comunione tra due culture e due Nazioni diverse
come Cina ed Italia, essendo riuscito anche a fondere il patrimonio cinematografico del suo paese con lo
stile prettamente cinese del genere Arti Marziali e creando un nuovo filone noto a Shanghai col nome di
“Spaghetti Kung Fu”.
Per sancire ancora più profondamente questa comunione di generi, a fine 2013, Christian chiama sul set a
Shanghai uno dei miti storici del cinema d'azione italiano, Fabio Testi, conosciuto durante il Festival del
Western in Almeria e facendo rivestire per la prima volta a Testi, dopo trent'anni, i panni del cowboy duro e
spietato nel film “Lin Hun Qi Shi”, debutto alla regia di Christian e che rappresenta un grande omaggio sia ai
film di genere italiani che ai Kung Fu movies cinesi.
Ad inizio 2015 per celebrare la sua persona, inoltre, lo SMG (Shanghai Media Group), in collaborazione col
canale documentaristico Nazionale “Docu China”, dedica a Christian un documentario che esplora la sua
storia e le fasi della sua carriera in Cina, il suo lavoro sui set e la sua vita privata. Il titolo del documentario
“Piao Liang Guo Ai De Ying Xiong” (L'eroe che attraversa le acque) rende inoltre omaggio ed onore a
Christian come nuovo volto del genere Kung Fu Movie, ispirandosi direttamente al titolo del film cult
“L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente” interpretato dal leggendario Bruce Lee, il cui titolo originale
significava proprio “Il Drago che attraversa le acque”. Per Christian è il raggiungimento di un
importantissimo traguardo dato che questa rappresenta la prima volta nella storia della TV cinese in cui un
documentario viene prodotto e dedicato ad un attore “non cinese”.