Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:38 Pagina 66 PROVINCIA DI LATINA Con i suoi 2.251 kmq di superficie i suoi 33 comuni, Latina è la più piccola provincia laziale. Confina a nord con la provincia di Frosinone, a nord-ovest con la provincia di Roma, a sudest con la Campania (provincia di Caserta), e a sud con il Mar Tirreno. 66 VIVERE I LAGHI DEL LAZIO Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 LL a storia di questa Provincia è connessa a quella delle opere di bonifica delle Paludi Pontine che ha consentito la nascita di diverse città tra cui Latina, di cui è Capoluogo. La morfologia del territorio è caratterizzata da formazioni distinte: da un lato i rilevi montuosi e collinari dei Monti Lepini, dei Monti Aurunci e dei Monti Ausoni che costituiscono una diramazione della dorsale appenninica al cui interno si aprono le piccole piane di Fondi e di Minturno. Dall’altro la vasta pianura dell’Agro Pontino la quale, ricoperta in passato da estese paludi, è stata bonificata negli anni Trenta. La sua costa si snoda per oltre 100 km, in un susseguirsi di caratteristici borghi, spiagge sabbiose e molte altre strutture turistiche. La provincia di Latina offre numerosi centri di attrazione storico-culturale come Terracina, Cori, Gaeta, Sezze, Norma, ma comprende anche luoghi di elevato valore ambientale e naturalistico. Spicca fra tutti il Parco Nazionale del Circeo, uno dei primi parchi ad essere istituiti in Italia. Di pari rilievo sono i due Parchi Regionali, le sette Riserve Naturali Statali e le altre aree protette, tra cui il Giardino di Ninfa. 18:39 Pagina 67 I laghi della provincia occupano appena lo 0,7 % della superficie totale e, a differenza dei laghi incontrati nelle altre regioni, sono per la maggior parte salmastri: è infatti questa la caratteristica peculiare della maggioranza dei laghi pontini. I quattro laghi del Parco del Circeo (Paola, Caprolace, Fogliano e dei Monaci), corrono paralleli alla costa tirrenica: essi comunicano con il mare attraverso una serie di canali che ne assicurano il ricambio idrico. La loro posizione d’interfaccia tra l’ecosistema marino e quello terrestre ne fanno un ambiente naturale d’eccezione per la flora e la fauna, tanto da essere classificati come “Zone umide di interesse internazionale”. Habitat ideale per l’alimentazione e la riproduzione di numerose specie di uccelli migratori, sono anche il paradiso per gli amanti del birdwatching e dell’osservazione naturalistica. Salmastro è anche il Lago di Fondi che, situato nelle vicinanze di Terracina (per estensione il più grande della provincia e il settimo del Lazio), è stato recentemente nominato “Monumento Naturale”. Dalla tipica forma a mezzaluna con coste frastagliate e sponde ricoperte di canneti e eucalipti, il lago è noto per le isole galleggianti (le “ballene”), frammenti di sponde formati da radici e canne che si staccano e fluttuano con un fenomeno simile a quello del Lago di Fibreno, nel frosinate. Il Lago Lungo, tra Terracina e Sper- longa, è un altro lago salmastro: comunica col mare e ospita un impianto di mitilicoltura. Il suo “dirimpettaio”, Lago di S. Puoto, di probabile origine carsica, è di acqua dolce e ha una forma circolare quasi perfetta. I Laghetti del Vescovo meritano invece un discorso a parte in quanto costituiscono un sistema di acque misto, alimentato dalle sorgenti dei Monti Lepini, alcuni di essi sono sulfurei. Poco visibili e privi di segnaletica, sono l’ideale per chi ama l’avventura e il gusto della scoperta. Il tour lacustre continua con lo splendido Laghetto di Ninfa, situato all’interno dell’Oasi “Giardino di Ninfa” alimentato da sorgenti sotterranee. Questo, come tutti gli altri laghi qui presentati, regalano atmosfere incantate che proiettano in una dimensione fuori dal tempo. Infine, il Lago di Giulianello (vedi pag 14), posto tra i Colli Albani e i Monti Lepini, rappresenta la perla naturalistica di un territorio ricco di risorgenze idriche (i “sorgivi”) del Vulcano Laziale, all’interno del quale il bacino si trova. Il Lago di Giulianello impreziosisce il comprensorio di Cori dove va sottolineata la presenza del Complesso Monumentale di Sant’Oliva, il cui museo costituisce l’elemento centrale del Sistema Museale dei Monti Lepini. I prodotti tipici dell’enogastronomia locale aggiungeranno ulteriore gusto ai vostri itinerari turistici! PROVINCIA DI LATINA 67 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:41 Pagina 68 Agro Pontino un paesaggio ridisegnato dall’uomo In viaggio lungo laghi costieri, canali, ombrose pinete e città dall’architettura di tipo razionalista Il Lago di Fogliano Lago salmastro costiero corre parallelo al mare per una lunghezza di 5 km, un perimetro di circa 11 km e una larghezza massima di quasi 1,5 km. Si estende su di una superficie di circa 4 kmq e la sua profondità massima non supera i 2/3 metri. Ha per immissario il fosso della Cicerchia e comunica col mare attraverso la Foce del Duca. Dal 1978 fa parte del territorio protetto del Parco Nazionale del Circeo e è classificato “Zona Umida di importanza internazionale” (Convenzione di RAMSAR, 1971). Habitat ideale per la sosta, svernamento e nidificazione di numerosissime specie dell'avifauna migratoria, il Lago di Fogliano è particolarmente indicato per il birdwatching e l’osservazione naturalistica. Sulle sue sponde sono visibili i resti dell’antico Borgo di Fogliano. Altre opportunità ricreative e educative offerte dall’area sono: la “casina inglese”, Villa Caetani, l'Orto botanico – da cui parte un percorso guidato per non vedenti – e la sede del Parco Letterario di Omero. Come arrivare In auto: da Roma prendere la SS148 Pontina per Latina e poi la strada Litoranea. In corriera: linea Cotral Roma Laurentina – S.Felice Circeo, fermata Sabaudia. Proseguire in bici (noleggio) o a piedi. In treno: linea Roma – Napoli, fermata Priverno – Fossanova. Proseguire con bus fino 68 a Sabaudia, poi in bici (noleggio) o a piedi fino al lago. Il Lago di Sabaudia (o di Paola) Lago salmastro costiero compreso nel Parco Nazionale del Circeo, corre parallelo al mare dal quale è diviso dal cordone di dune lungo 6,7 km e largo 200 metri. Il lago presenta una superficie di circa 400 ha, un perimetro di 20 km, un volume di 14.000.000 di m3 e una profondità media di 4 – 4,5 m. Caratteristica la presenza di cinque anse dette "bracci", residui di antichi corsi d'acqua. Nelle sue acque si praticano vari sport acquatici nonché l'itticoltura, incentrata prevalentemente su alcuni mugilidi (cefalo vero, calamita e lotregano), sull’anguilla, la spigola e l’orata, diverse specie di saraghi e sulla sogliola. Si tratta per lo più di specie temporanee che raggiungono il lago per completare il ciclo di accrescimento. Famosa la produzione della vongola verace. Le sponde, naturali, ospitano salicornie e tamerici e sono animate da piccoli uccelli (piro piro, pantane, cavalieri d’Italia), mentre le acque sono affollate da anatre e cormorani. Come arrivare Dal Centro Visite del Parco Nazionale del Circeo un sentiero di 3,5 km per pedoni e biciclette conduce al lago attraverso un bosco dalle tipiche essenze mediterranee. È anche VIVERE I LAGHI DEL LAZIO possibile prenotare visite guidate presso il Parco. In auto: da Roma prendere la SS 148 Pontina per Latina e poi la strada Litoranea. Da Napoli SS Domiziana, poi la Via Appia o la Flacca fino alla Pontina con cui si arriva a Sabaudia. In treno: linea Roma – Formia – Napoli Stazione di Priverno o Latina. Proseguire con autolinee locali. In corriera: da Roma Linee Cotral da Roma Laurentina per tutti i paesi del Parco; da Latina Linee locali (capolinea c/o stazione FS). Il Lago di Monaci È il più piccolo dei laghi salmastri costieri del Parco Nazionale del Circeo e deve il suo nome al fatto di essere appartenuto ai monaci della Badia di Grottaferrata. Il lago si estende su di una superficie di 0,9 kmq per una lunghezza di circa 1,5 km e una larghezza massima di 1 km. È separato dal suo vicino – lago di Fogliano – dal Rio Martino. Le sue coste si snodano per un perimetro di circa 3,8 km, e dalle sue sponde è facile vedere mandrie di bufali al pascolo, accompagnate da aironi guardabuoi, falchi di palude, oche, allodole e chiurli. Le sue acque rappresentano invece un importante punto di sosta per l'avifauna migratoria. È l'unico a non avere sbocco a mare e il ricambio delle sue acque avviene tramite una tubatura sotterranea. La vegetazione verso il mare è prevalentemente bassa e di Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:41 Pagina 69 itinerario turistico tipo dunale, con cespugli di ginepro e lentisco, salicornia, inula e tamerici. Ideali le attività di birdwatching e di fotografia naturalistica. Come arrivare In auto: da Roma prendere la SS148 Pontina per Latina e poi la strada Litoranea. In corriera: da Roma Linea Cotral Roma Laurentina – S. Felice Circeo. In treno: linea Roma – Formia – Napoli Stazione di Priverno o Latina. Proseguire con autolinee locali. Il Lago di Caprolace Lago salmastro costiero, è anch’esso protetto all’interno del Parco Nazionale del Circeo. Con un perimetro di 8 km e una profondità massima di 3 metri, il Lago di Caprolace si estende su di una superficie di 2,3 kmq parallelamente al mare, da cui è diviso da una fascia costiera. Al pari degli altri laghi costieri del Parco, anche Caprolace è classificato “Zona umida di interesse internazionale” in base alla Convenzione di Ramsar (Iran, 1971) per tutelarne i valori naturalistici. È tra le mete preferite degli appassionati di birdwatching perché particolarmente adatta all’avvistamento degli uccelli, specie nella zona dei Pantani dell’Inferno (anche Riserva di popolamento animale), di fronte al Lago, visitata da numerose specie di uccelli che vi sostano durante il "passo" o nel periodo dello svernamento. L’ecosistema dunale che lo separa dal mare è molto delicato e occorre attraversarlo sulle apposite passerelle in legno. Come arrivare In auto: da Roma: raggiunta Sabaudia con la SS 148 Pontina si percorre la litoranea verso Nord e si lascia la macchina una volta superate le ultime propaggini del Lago di Paola, località Sacramento. In treno: linea Roma – Formia – Napoli Stazione di Priverno o Latina. Proseguire con autolinee locali. In corriera: linee Cotral da Roma – Eur Laurentina per tutti i paesi del Parco; Linee locali da Latina, capolinea c/o stazione FS. F ogliano, Monaci, Caprolace e Paola sono laghi costieri situati nell’Agro Pontino, a sud di Latina, compresi nell’area del Parco Nazionale del Circeo, di cui rappresentano zone umide dall’importante valore naturalistico poiché contribuiscono alla salvaguardia della flora e della fauna tipica degli ambienti paludosi. Le acque di questi quattro laghi sono salmastre poiché comunicano con il mare attraverso i canali che attraversano i terreni sabbiosi; per questo motivo sin dai tempi più antichi questi bacini naturali sono stati sfruttati per la pesca di anguille, cefali, saraghi, latterini, salpe e spigole, oltre che per la coltivazione di mitili. L’itinerario turistico parte da Sabaudia, il cui nome onora Casa Savoia, fondata nel 1934 durante i lavori della bonifica dell’Agro Pontino. “Inventata” da quattro architetti su un luogo prescelto da Valentino Orsolini Cencelli, è la più interessante delle “città nuove” del ventennio fascista perchè sperimenta i canoni dell’Architettura Razionale, lo stile squadrato e lineare che caratterizza tutti i suoi edifici e l’intero impianto urbanistico. Sabaudia è sulle rive del Lago di Paola, alle spalle della Selva del Circeo, ad 1 km dal mare, e la sua splendida posizione ne fa giustamente un centro balneare e turistico molto apprezzato. Davanti al Santuario benedettino di Santa Maria della Sorresca, chiesa costrui- ta poco dopo l’anno Mille sui resti di una villa romana del VI secolo possiamo ammirare il lago in tutta la sua bellezza. Siamo sul braccio dell’Annunziata, una delle sei insenature, letti di antichi fiumi che sprofondano nella campagna circostante e che rendono frastagliata e irregolare la linea di costa del Lago di Paola. Attraversando il Parco Umberto I si arriva ad una piccola banchina sul braccio della Caprara, un’oasi di tranquillità e di silenzio. Non mancate poi di percorrere il ponte Giovanni XXIII che collega Sabaudia al lungomare: fatelo a piedi piuttosto che in auto, così potrete godere pienamente del panorama. Se poi verso sera vi capita di passare accanto al Circolo Canottieri, fermatevi: è il posto più bello per attendere il tramonto. Per circumnavigare il lago occorre invece percorrere il lungomare in direzione sud, verso il promontorio del Circeo, oppure addentrarsi nel bosco che circonda la città, partendo dalla strada Litoranea appena fuori l’abitato di Sabaudia. Sul braccio della Carnarola vi sono i resti della Villa di Domiziano, visitabili su prenotazione. A Torre Paola, ai piedi del Monte Circeo, c’è l’imboccatura del lago, un antico porto canale che lo collega al mare tramite una piccola darsena privata. Pazientemente appostati sulla banchina, tra le mura romane, i pescatori gettano l’esca nell’acqua salmastra del lago per PROVINCIA DI LATINA 69 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 outdoor a 360 gradi Lago di Fogliano e Lago dei Monaci La bicicletta è senz’altro il mezzo migliore per esplorare questi due laghi. Dalla Strada della Liberazione (dove finisce una delle piste ciclabili che costeggiano il Lago di Caprolace) si può seguire il lungomare verso 18:41 Pagina 70 pescare cefali, spigole e dentici. Al di là del canale la costa s’inerpica fino a formare il Promontorio del Circeo, un’autentica montagna calcarea alta 541 metri. È il suo versante meridionale, il Quarto Caldo, che si affaccia sul mare tra Torre Paola e San Felice Circeo, con salti di roccia e scogliere verticali, come la ripida parete del Precipizio. Qui la macchia mediterranea è a tratti selvaggia e impe- numeri utili il Lago dei Monaci. Giunti al Rio Martino (ruderi romani), si risale per poi scendere verso il mare dalla parte opposta dopo averlo attraversato in località Fossella. Da qui, il lungomare costeggia tutto il Lago di Fogliano fino all’idrovora di Capo Portiere: il tragitto è segnato da alcune postazioni per il birdwatching. Un'altra meta da non perdere è il vecchio Borgo di Fogliano, raggiungibile in bici dal Rio Martino o da Borgo Grappa. Nel Borgo dei Caetani, restaurato dal Parco, hanno sede un Centro di Educazione Ambientale, un Museo Ornitologico e il Parco Letterario di Omero. Poco lontano, il Giardino Botanico di Villa Fogliano ospita varietà di piante esotiche e mediterranee. Ricordiamo che tra i sentieri allestiti al suo interno, uno è destinato a non vedenti e a disabili motori. INFORMAZIONI TURISTICHE APT di Latina Via Duca del Mare 19 Tel. 0773.695404 Parco Nazionale del Circeo Sabaudia Tel. 0773.511385 Comune di Sabaudia Tel. 0773.5141 IAT e Porta del Parco di Sabaudia Sabaudia Tel. 0773.515046 70 Istituto Pangea - Sabaudia Tel. 0773.520027/511352 Parco Letterario Omero Villa Fogliano Tel. 0773.208132 - 339.5880408 UTILITÀ Villa di Domiziano Tel. 0773.511385 visite su prenotazione con guida Circolo Canottieri - Sabaudia Tel. 347.6912710 VIVERE I LAGHI DEL LAZIO netrabile, senz’altro spettacolare: lentisco, corbezzolo, erica, rosmarino, ginepro, mirto, ginestra. All’interno, il versante settentrionale – o Quarto Freddo – gode di un’esposizione completamente diversa che favorisce la boscaglia di leccio. Alla base del promontorio troviamo la splendida sughereta del Mezzomonte che segna il confine con la pianura. Dalla cima del monte il panorama è straordinario: i laghi, la duna litoranea e la Selva si fondono in un unico paesaggio. Risalendo la costa verso nord si incontra il Lago di Caprolace, il più interessante dal punto Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:42 Pagina 71 tipicità da non perdere Mozzarella di Bufala Campana DOP Le origini della mozzarella di bufala campana risalgono all’età dei Normanni, intorno all’anno Mille. Il nome “mozzarella” rimanda alla tecnica di lavorazione che prevedeva la mozzatura a mano, tra indice e pollice, della pasta filata. Di forma sferica, questo formaggio ha una superficie sottile e l’impasto non presenta buchi. La consistenza della pasta è prima elastica e poi si fa man mano più fondente. Il latte, prodotto da bufale originarie della zona, è consegnato al caseificio entro 16 ore dalla mungitura e deve possedere un tasso di grasso non inferiore al 7%. di vista naturalistico perchè garantisce alle specie animali che vi abitano un ambiente sufficientemente ampio e tranquillo. Le sue acque sono sempre state molto pescose, come è testimoniato dai resti di impianti di pesca risalenti ai Romani. L’accesso al lago non è semplice: malgrado le sue sponde siano piatte e uniformi, tutt’intorno si estendono terreni agricoli di proprietà privata. Nonostante le difficoltà, all’altezza del borgo di Sacramento si può imboccare una carrozzabile che costeggia il lago e che confina con una zona di ripopolamento ideale per il birdwatching: i Pantani dell’Inferno. Il lago è anche visibile dal mare, in corrispondenza della foce. Chi ama le passeggiate a cavallo, o dispone di una mountain bike, può percorrere una strada bianca che separa il Lago di Caprolace dal Lago dei Monaci, il più piccolo e sicuramente il meno noto. Il suo nome deriva dai monaci della Badia di Grottaferrata alla quale appartenne in passato. Le sue acque sono un punto di sosta per gli uccelli La coagulazione è ottenuta con l’esclusivo uso di fermenti lattici naturali. Una volta maturata la cagliata è ridotta a strisce, filata, mozzata, messa in acqua fredda per pochi minuti e infine in salamoia per la salatura. Circolo Nautico Scuola Vela e Navigazione - Sabaudia Tel. 0773.596841 Circolo Velico Sabaudia Sabaudia Tel. 0773.518951 Scuola di Kitesurf - Sabaudia Tel. 340.5937330 Pesca Sportiva Tuna Club Sabaudia - Tel. 0773.515111 Lago Sportivo Sampey Borgo San Donato - Tel. 0773.350600 PROVINCIA DI LATINA 71 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:44 Pagina 72 tipicità da non perdere Il pesce di San Pietro Il nome del tipico pesce ci rimanda al famoso Santo. La leggenda racconta che "un giorno, sulle rive del mare, il Santo fu fermato da alcuni increduli che presero a schernirlo. Allora San Pietro, che era stato il più famoso pescatore di Galilea, mise una mano nell'acqua e ne tirò fuori un pesce, che subito dopo liberò. Da quel giorno, per gratitudine, il pesce reca, su ognuno dei suoi fianchi, la sua impronta digitale". Le ricette della gastronomia locale ne prevedono la preparazione in vari modi: dal filetto fritto alle “linguine con uova di pesce di San Pietro”. Miele di eucalipto numeri utili Durante le opere di bonifica della pianura pontina degli anni ’30 furono piantate vaste piantagioni di eucalipto, specie adatta a drenare l’acqua dai terreni paludosi. Già da allora questa pianta altamente nettarifera attirò l’interesse degli apicoltori e ancora oggi presenta una produzione consistente. Il miele di eucalipto cristallizza velocemente. È compatto, di colore ambra, con un aroma intenso e dalle benefiche proprietà balsamicheemollienti. Noleggio Biciclette BiCirceo Sabaudia - Tel. 0773.510805 Centro Ippico Lucullo - Sabaudia Tel. 0773.596042 Centro Ippico Pontino Borgo San Donato Tel. 0773534491 "Nella Vecchia Fattoria..." Centro Passeggiate a Cavallo Loc. Bufalara – Sabaudia Tel. 329.2784805 72 migratori, e lungo le sue coste è facile scorgere mandrie di bufale al pascolo. Come gli altri tre laghi quello dei Monaci confina con le dune e con la spiaggia: grazie all’insabbiamento della strada il laghetto conserva intatta l’unità geografica e paesaggistica del sistema litoraneo. Lungo la duna, dove il traffico automobilistico si interrompe, si può dunque fare una bella passeggiata lunga un paio di chilometri. Il Lago dei Monaci è separato dall’ultimo lago tramite un canale, il Rio Martino, percorribile con l’auto sino alla foce sul mare. Lungo la strada litoranea, c’è il piccolo Borgo Grappa. Il Lago di Fogliano, con le sue caratteristiche palme, è il più grande del gruppo, Attività per bambini "E...state da favola!" Villa Fogliano Tel. 0773.208132 / 339.5880408 VIVERE I LAGHI DEL LAZIO Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:45 Pagina 73 outdoor a 360 gradi Laghi di Sabaudia e di Caprolace Sul Lago di Sabaudia (o di Paola) sono praticati il canottaggio (molte squadre fanno qui i loro allenamenti), la canoa e la vela. Poco prima di Sabaudia, dal Centro Visite del Parco Nazionale del Circeo si prende un sentiero di 3,5 km che, attraverso un bosco dalle tipiche essenze mediterranee, porta alla ricostruzione di una “lestra” (abitazione precedente la bonifica dell’Agro Pontino) e di una carbonaia. È anche possibile prenotare visite guidate presso il Parco. Dalla cima del Promontorio si gode di una vista spettacolare su tutti i laghi costieri del Circeo. Si attraversa dapprima una selva di lecci, poi una lunga e stretta cresta rocciosa. L'itinerario è lungo e nei punti più insidiosi richiede attenzione, ciò nondimeno il panorama ripaga di ogni sforzo. Il comune di Sabaudia ha attrezzato due piste ciclabili che costeggiano il Lago di Caprolace. Una di esse transita per la zona umida dei “Pantani dell’Inferno”, luogo ideale per il birdwatching. Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:46 Pagina 74 outdoor a 360 gradi Pescare nei laghi dell’Agro Pontino I laghi costieri del Circeo sono salmastri, quindi vivono molte delle specie che frequentano anche i fondali marini più vicini alla riva. Il Lago di Sabaudia ha una popolazione ittica incentrata sui mugilidi (cefalo, calamita e lotregano), sull’anguilla, la spigola, l’orata, diverse specie di saraghi e la sogliola. Qui vengono praticati essenzialmente due differenti tipi di pesca: con le reti e con i lavorieri (attrezzi posti nei canali di comunicazione del lago con il mare, che sfruttano le migrazioni dei pesci). La fauna ittica dei laghi costieri del Circeo è per lo più rappresentata da specie provenienti da aree di riproduzione marine le quali, anche a notevole distanza dalla costa effettuano una prima migrazione nelle acque salmastre dove completano il ciclo di crescita fino allo stadio adulto. Successivamente, raggiunta la maturità sessuale, effettuano una seconda migrazione dalla laguna al mare, per poi riprodursi. ha un perimetro di 11 km e una superficie di 4 kmq. In età romana il lago era destinato all’allevamento delle murene; oggi sulle sue sponde sorge Villa Fogliano, costruita dalla famiglia Caetani alla fine del XIX secolo. La villa è circondata da un magnifico giardino all’inglese che la principessa Ada arricchì impiantandovi piante esotiche provenienti da tutto il mon- do. Aperta alle visite e destinata a lezioni di educazione ambientale sulle zone umide, la splendida villa a ridosso dell’acqua gode di un bel punto panoramico: grazie ad un piccolo imbarcadero è possibile riposarsi osservando il paesaggio e le meraviglie del lago. Giunti sul lungomare c’è Capo Portiere, ultimo lembo del Parco del Circeo. Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:46 Pagina 75 Un luogo magico unico al mondo Ninfa, un’oasi naturalistica di una bellezza quasi soprannaturale Laghetto dell’oasi di Ninfa Suggestivo laghetto di origine carsica alimentato dalla limpide acque provenienti dai Monti Lepini, si estende su di una superficie di circa 4 kmq e ha una profondità media di 9 metri. Il laghetto appartiene all’Oasi di Ninfa, area protetta nominata nel 2000 Monumento Naturale. L’area è di circa 106 ha e appartiene alla Fondazione Caetani, che ne gestisce l’accesso ai visitatori. L’Oasi si estende intorno alla città medioevale di Ninfa, le cui rovine fanno ora da incantevole scenario all'orto botanico, al Castello Caetani e al giardino circostante. Nella zona è presente il martin pescatore e le acque del lago sono frequentate da gallinelle, porciglioni, cannaiole, trota macrostigma e dalla lontra; in prossimità delle sponde lacustri vivono istrici, donnole, tassi e puzzole. Le favorevoli condizioni ambientali consentono lo sviluppo di una ricca vegetazione tra cui spiccano cipressi, cedri, pioppi, ciliegi da fiore e magnolie stellate. Tra gli uccelli dell’Oasi ci sono il falco pellegrino, la poiana, l’allocco, il barbagianni, l’airone cenerino e rosso, la pavoncella. Come arrivare In auto: da Roma percorrere la SS7 Via Appia. Al km 60,5 deviare a sinistra, in direzione Doganella di Ninfa che si raggiunge dopo circa 4 km. Attraversata Doganella, si prosegue per altri 2,5 km circa. In treno: da Roma Termini treni per Latina Scalo o Cisterna di Latina. In corriera: da Roma Linee Cotral dalla Stazione Eur – Laurentina. PROVINCIA DI LATINA 75 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:48 Pagina 76 outdoor a 360 gradi Camminare che piacere Il Lago di Ninfa è proprietà privata, non è dunque possibile svolgervi attività sportive, tuttavia nei dintorni si possono effettuare numerose escursioni. Da Ninfa si può risalire infatti verso Norma lungo una antica via – in molte parti ancora lastricata – che inizia dalla numeri utili stazione della vecchia ferrovia, poco distante dalle rovine di Ninfa. La mulattiera attraversa la strada asfaltata, per proseguire sotto la rupe, fino a giungere al paese dopo 1.30 ore di cammino. Da Norma, dopo avere visitato il borgo medioevale e ammirato lo stupendo panorama sull’Agro Pontino, è auspicabile proseguire il cammino fino alle mura ciclopiche e alle rovine dell’Acropoli di Norma. Un’altra escursione che parte da Norma, è la discesa fino alla splendida Abbazia di Valvisciolo, transitando per la Contrada Torricella e il Ponte di Vado La Mola. Immersa in una valle molto poco frequentata, la discesa dura circa 45 minuti. INFORMAZIONI TURISTICHE APT Latina Tel. 0773.695404 Comune di Norma Tel. 0773.35281 NUMERI UTILI LIPU Latina Tel. 0773.484993 WWF Roma Tel. 06.84497206 / 84497219 Giardini di Ninfa 76 itinerario turistico C’ è un giardino incantato dove è bello passeggiare tra le piante esotiche, percorrere i vialetti profumati di lavanda, affacciarsi al fiume dove sopravvivono i resti di antichi approdi fluviali, scoprire meravigliosi scorci che sembrano dipinti su di un’immensa tela e, naturalmente, sostare sulle sponde di un laghetto le cui acque da secoli riflettono la piccola torre medioevale. Siamo a Ninfa, un’oasi di bellezza e di mistero sull’antica Via Pedemontana dei Lepini, tra i comuni di Sermoneta e Cisterna di Latina, uno di quei luoghi magici dove la storia, l’arte e la natura si intrecciano insieme per stupire e innamorare. Sapete quando è nata Ninfa? Già i Romani erano consapevoli della ricchezza delle acque di Ninfa, tanto che il fiume ospitava sulle sue sponde un tempio e una piccola città. Infatti, il primo insediamento urbano risale probabilmente al I secolo a.C., intuibile anche dal tipico impianto stradale. Nell’VIII secolo l’Imperatore di Costantinopoli donò Ninfa a Papa Zaccaria e da allora appartenne sempre a potenti famiglie Segreteria Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta Tel. 0773.632231 Portineria di Palazzo Caetani Roma - Tel. 06.6873056 VIVERE I LAGHI DEL LAZIO nobili come i Tuscolo, i Frangipane, i conti di Ceccano e gli Annibaldi. Durante il Medioevo l’area urbana fu ampliata e chiusa da una cinta muraria: di alcune costruzioni esistono tutt’ora i ruderi. Alla fine del XIII secolo i Caetani riuscirono ad impossessarsi del feudo, forti dell’ascesa al trono papale di Bonifacio VIII, un esponente della loro famiglia. Distrutta nel 1382, la città fu completamente abbandonata nel ‘600 per via della malaria. Un primo tentativo di porre fine alla rovina del luogo risale al ‘700, Compagnia dei Lepini Tel. 0773.889644 Centro Tecnico di Parapendio Wingover Norma - Tel. 0773.354892 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:49 Pagina 77 tipicità da non perdere Prosciutto di Bassiano ad opera degli stessi Caetani, ma la cittadina ritornerà a vivere molto più tardi. Bisogna infatti arrivare al 1921 per assistere alla vera rinascita di Ninfa, quando Gelasio Caetani avviò la bonifica del terreno paludoso creando un giardino e provvedendo al restauro degli edifici medioevali, come il Municipio e la Torre. Grazie alla passione per la botanica della principessa Ada e, successivamente, di Roffredo Caetani e di sua moglie Marguerite Chapin, il giardino divenne una vera oasi naturalistica. L’ultima discendente della famiglia, Lelia Caetani, portò finalmente a termine il progetto, al di fuori di qualsiasi moda o schema, semplicemente seguendo il proprio istinto, l’amore per la natura e l’innato buongusto. Oggi il complesso di Ninfa appartiene alla fondazione creata dai Caetani e viene gestito e tutelato con particolare attenzione: esiste un calendario per l’accesso al sito che stabilisce solo alcune date mensili da aprile a novembre, e la visita è rigorosamente guidata. Quando entrate a Ninfa lasciatevi trasportare dall’immaginazione, guardate i ruderi come se fossero ancora vivi e popolati. È un luogo che si pone al di fuori del tempo. Già a pochi passi dall’ingresso si incrocia il viale dei Cipressi, l’antico cardo romano, e si scorgono i primi edifici medioevali: la Chiesa di San Giovanni, restaurata nel XVIII secolo, S. Maria Maggiore con accanto la poderosa torre campanaria del XIII secolo, il Castello dei Caetani con la torre merlata. Ci sono i ruderi della Chiesa di Santa Maria Maggiore che richiedono particolare attenzione: l’interno è a cielo aperto, tre vaste navate che terminano con un’abside semicircolare dove resistono al tempo e alle condizioni atmosferiche i resti di affreschi del XIII e XIV secolo. Il luogo ha una certa importanza storica perchè è qui che si svolse, nel 1159, l’incoronazione di Papa Alessandro III, antagonista di Federico Barbarossa, nel periodo in cui Ninfa era sotto il controllo dei Frangipane, una delle più antiche famiglie romane. Giungiamo al castello, accanto all’antico Municipio, alle cui spalle si cela un piccolo laghetto, ricovero di molti uccelli acquatici. La flora è particolarmente ricca e colorata: lungo il viale, identificato con il decumano romano, incontriamo magnolie, aceri, lecci, betulle, faggi rossi, roseti, agrumeti. Con le varietà tipiche della regione convivono boschi di bambù, ninfee, lillà della California e altre bellezze botaniche provenienti da tutto il mondo che si accostano in una straordinaria lussureggiante foresta. Sul piazzale della Gloria sorge la Chiesa di S. Biagio, a navata unica, la cui abside è inglobata nella cinta muraria. Più avanti, oltre il ponte medioevale del Macello, c’è un maestoso pioppo tremulo considerato il più grande esemplare esistente in Italia. Nei dintorni di Ninfa si segnalano le antiche cittadine di Norma e Sermoneta e l’Abbazia di Valvisciolo. Prodotto a Bassiano, paesino arroccato ai piedi dei Monti Lepini, è lavorato con metodi rigorosamente naturali e tradizionali. A distinguere il prosciutto di Bassiano dagli altri prosciutti nazionali è l'aromatizzazione, effettuata con l’uso di una salsa di aglio, pepe e vino bianco, cui segue una lunga stagionatura. Il risultato finale è ottimo, tanto che i bassianesi gli dedicano una apposita festa: la Sagra del Prosciutto che ha luogo ogni anno l'ultima domenica di Luglio. PROVINCIA DI LATINA 77 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:50 Pagina 78 Acque che migrano, ora dolci, ora salmastre e salate Viaggio nella Piana di Fondi, coronata a semicerchio dai monti Aurunci e Ausoni, e chiusa dal mar Tirreno Il Lago di Fondi Lago salmastro costiero dalla caratteristica forma a falce di luna, ha una superficie di circa 380 ha e un perimetro di circa 30 km, grazie alle sue sponde frastagliate. La profondità media è di 9 mt, ma raggiunge punte di 20 metri. Comunica con il mare attraverso due canali e è alimentato da numerosi corsi d’acqua pedemontani. Il Lacus Amyclanus era noto per le isole galleggianti (le “ballene”), frammenti di sponde formati da radici e canne che si staccano e fluttuano con un fenomeno simile a quello che accade nel Lago di Posta Fibreno. Le sue acque contano 16 specie di pesci, alcuni di acqua dolce, altre di acqua salmastra e salata: lo spinarello, la carpa e la tinca appartengono alla prima categoria, il cefalo, il muggine e la spigola, alla seconda. Il lago è meta importante per diverse specie dell’avifauna migratoria; tra le presenza significative si segnalano il tarabuso, l’airone guardabuoi, il martin pescatore, il germano reale e il moriglione. Anche in prossimità degli argini la fauna non manca: si trovano rane, bisce e altre specie di anfibi e rettili, fra cui segnaliamo la testuggine lacustre. Le sponde sono coperte da eucalipti e canneti, tra cui si possono osservare giaggioli, ninfee gialle e orchidee di palude. Per la visita del lago è consigliabile rivolgersi alla sede del Monumento Naturale Lago di Fondi, presso l’ex consorzio di Bonifica al km 114,5 della Via Appia (Tel. 0771.567351). 78 Come arrivare In auto: autostrada A1, uscita Ceprano e percorrere SS82 San Giovanni Incarico – Pico, bivio per Lenola – Fondi, oppure Falvaterra – Pastena – Lenola – Fondi. Oppure SS148 Pontinia o la SS7 Appia dal Grande Raccordo Anulare e seguire le indicazioni. In treno: da Roma fermata Fondi – Sperlonga sulla tratta Roma – Napoli. In corriera: linee Cotral (www.cotralspa.it). Il Lago Lungo Lago salmastro costiero, corre parallelo al mare – cui è collegato da un canale di circa 400 mt - per una lunghezza di circa 1,8 km, una larghezza massima di 400 metri e un perimetro di 3,8 km. Il lago ha una superficie di 0,5 kmq e una profondità di appena 6,5 metri. È collegato al vicino lago di S. Puoto tramite un canale. Nelle sue acque si pescano cefali e anguille. Vi si pratica inoltre la mitilicoltura e lo sci nautico. Nonostante la forte pressione antropica conserva ancora un importante patrimonio naturalistico con ben 73 specie di uccelli censite, oltre 20 specie di orchidee selvatiche (Anacamptis pyramidalis, Ophrys tenthredinifera e Ophrys panormitana) e numerose farfalle. In autunno fiorisce la Mandragora, erba velenosa, alla cui radice anticamente venivano attribuite virtù magiche e proprietà afrodisiache. La fauna è quella tipica delle aree rurali (coniglio selvatico, lepre, volpe, barbagianni, falco grillaio) e delle zone umide VIVERE I LAGHI DEL LAZIO (rana verde, biscia dal collare, usignolo di fiume, tuffetto, gallinella d’acqua). Come arrivare In auto: da Terracina seguire la Via Flacca fino alle apposite indicazioni turistiche. In treno: da Roma fermata Fondi – Sperlonga sulla tratta Roma – Napoli, proseguire con autolinee locali o in bici. In corriera: linee Cotral (www.cotralspa.it), tratta Terracina – Sperlonga – Gaeta – Formia. Il Lago di San Puoto Lago naturale di origine carsica alimentato da due sorgenti pedemontane. Le sue acque sono quindi dolci, non salmastre. Occupa una superficie di 0,3 kmq e si estende per un perimetro di 2,4 km. Può raggiungere anche i 32 metri di profondità. Il livello del lago è regolato da un canale lungo circa 700 metri, che lo mette in comunicazione con il Lago Lungo. Le sue acque sono popolate di pesci di acqua dolce, come la tinca e il persico sole. Vi si pratica lo sci nautico. Sponde tranquille e poco costruite. Come arrivare In auto: da Terracina seguire la Via Flacca fino alle apposite indicazioni turistiche (poco visibili, sulla sinistra). In treno: fermata Fondi – Sperlonga sulla tratta Roma – Napoli, proseguire con autolinee locali o in bici. In corriera: linee Cotral (www.cotralspa.it), tratta Terracina – Sperlonga – Gaeta – Formia. Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:50 Pagina 79 tipicità itinerario turistico I l mito vuole che la “piccola Conca d’oro”, la fertile Piana di Fondi, sia stata edificata da Ercole. Cinta dai Monti Ausoni e accarezzata dal Tirreno in uno dei suoi punti più suggestivi, questa terra incanta per la dolcezza del suo clima, la bontà dei suoi frutti, il profumo delle zagare a primavera, la magia del mare, le bellezze artistiche e archeologiche. È ricchissima di acque, ora dolci, ora salmastre e salate. Il Lago di Fondi e i laghi Lungo e di San Puoto si trovano nel triangolo Terracina – Fondi – Sperlonga, in linea con il lido di Fondi. Oltre ad essere vicini, i laghi hanno caratteristiche in comune, come vedremo, ma soprattutto sono tutti e tre molto antichi, a testimoniare com’era la natura dei luoghi antecedente alla bonifica pontina. Venendo da Terracina, tra la Via Appia e la Flacca, c’è il Lago di Fondi, l’antico Amyclanus della leggendaria città greca di Amyclae. È un bacino dalle rive frastagliate e coperte di canneti dove confluiscono i numerosi canali che lo alimentano e di cui due, Sant’Anastasia e Canneto, comunicano con il mare garantendo, a seconda delle maree, un’alternanza di acque dolci che defluiscono verso il mare e di acqua salata che vi affluisce. Situato lungo il percorso migratorio degli uccelli, il Lago di Fondi rappresenta un sito molto importante per una fauna avicola piuttosto varia: abbiamo l’oca selvatica e l’airone bianco, che vi trovano rifugio nella stagione del passo, e poi l’airone cenerino, i moriglioni, i fischioni, le marzaiole, le canapiglie, i codoni, gli svassi, i cormorani, e alcuni rapaci come il falco di palude, il gheppio, la poiana e il nibbio, che fanno tutti parte dell’habitat lacustre. Particolarmente ricca è la flora che cresce sulle sue sponde: ben 80 specie diverse arbustive fra cui alcune molto rare e in via d’estinzione, come la felce florida e l’agnocasto. Per la salvaguardia della biodiversità che vi insiste è stato recentemente firmato il decreto istitutivo del “Monumento Naturale Lago di Fondi”, un primo passo verso la costitu- da non perdere Ortaggi e “Ambarej” fritti Il territorio della Piana di Fondi, che ospita i laghi citati, è sfruttato per l’agricoltura e la produzione di ortaggi in serra e pieno campo. Frutta e verdura pertanto primeggiano nella cucina locale: si pensi al sedano bianco di Sperlonga caratterizzato da gambo rigato, testa lunga e assenza di spigatura primaverile. Ottime anche le salsicce affumicate di Monte San Biagio, ben insaporite con il peperoncino. Il paesino che domina il lago sforna altre gustose prelibatezze come il cefalo di lago arrosto o la zuppa di fagioli con l’occhio. Imperdibili i piccolissimi e teneri gamberetti di fiume impanati e fritti. PROVINCIA DI LATINA 79 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 outdoor a 360 gradi Piacevoli escursioni a due passi dal mare Terracina e Sperlonga, le più belle cittadine di questo tratto di costa, offrono la possibilità di due facili e panoramiche escursioni. Da Terracina, è 18:52 Pagina 80 zione del Parco degli Ausoni e del Lago di Fondi. Proseguiamo lungo la costa in direzione sud. La bellissima spiaggia di sabbia fine e bianca è protetta dalla duna di Capratica e conserva dei tratti selvaggi caratterizzati da lembi incontaminati di macchia mediterranea. Prima di arrivare a Sperlonga troviamo due invasi naturali che si fronteggiano, collegati da un canale artificiale: sono il Lago Lungo e il Lago di San Puoto. Il primo, dalle acque sal- mastre, è il tipico bacino costiero retrodunale della regione pontina, disteso parallelamente alla linea di costa e, come tale, zona di transizione tra l’ambiente terrestre e l’ambiente marino. Il secondo, a ridosso della statale, ha acque dolci e salmastre. Queste due oasi di tranquillità e di relax costituiscono un interessante biotopo, un ecosistema ad alta produttività biologica: dai microrganismi agli uccelli acquatici, infatti, vi è garantita la catena alimentare complessa, tipica dei bacini numeri utili imperdibile la salita al Monte Sant’Angelo, estrema propaggine dei Monti Ausoni, e al Tempio di Giove Anxur, visibile da tutta la città. Sono 200 metri di dislivello, direttamente dal litorale. Si può fare in automobile, ma la sensazione di guadagnarsi la salita osservando il panorama che lentamente si allarga sotto i nostri occhi è impagabile: la vista spazia dal Circeo al Golfo di Gaeta, dalle isole Pontine a Ischia e Capri. Da Sperlonga, un altro itinerario “archeologico” conduce alla Villa di Tiberio. Dal paese, si sale fino al Museo, dove un sentierino scende fino ai resti della villa e della grotta che ne faceva parte. A pochi metri di distanza, un Sentiero Natura si dirige invece verso l’alto, su un promontorio che delimita la baia. La costa sottostante è “Oasi Blu” del WWF, che vi organizza laboratori didattici. Sperlonga è poi una capitale dell’arrampicata sportiva, che si pratica sulle vicine pareti di Monte Moneta. INFORMAZIONI TURISTICHE APT di Latina Via Duca del Mare 19 Tel. 0773.695404 Comune di Fondi - Tel. 0771.5301 Comune di Sperlonga Tel. 0771.548397 Tel. 0771.557000 (ufficio turistico) Comune di Monte San Biagio Tel 0771.56891 Comune di Terracina Tel. 0773.720013 / 721722 80 UTILITÀ Corso di Birdwatching WWF Gruppo attivo di Fondi Tel. 0771.501140 WWF Terracina Tel. 340.3863802 Sede del Monumento Naturale del Lago di Fondi Tel. 0771.567351 Monumento naturale Mola della Corte Settecannelle – Capodacqua VIVERE I LAGHI DEL LAZIO c/o Parco Monti Aurunci Campodimele Tel. 0771.598114 Associazione Sportiva Sci Nautico Laghetto Via Flacca km 11 - Sperlonga Tel. 0771.549655 339.5068305 Associazione Acquapiatta Sci nautico e Wakeboard Via Volo Lungo – Sperlonga Tel. 349.5714291 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 semichiusi. Le acque ospitano cefali e anguille. L’avifauna è quella delle zone umide e è perciò varia: oltre 70 specie che stanno a testimoniare l’ottima qualità dell’ambiente. In questo senso il Lago Lungo e il Lago di San Puoto, entrambi facilmente accessibili dalla SS Flacca, rappresentano una nicchia di biodiversità di estrema importanza. In prossimità della foce, dove incontra le dune sabbiose, il Lago Lungo offre una bella vista su Sperlonga. Qui possono sostare gli appassionati di birdwatching. Il Lago di San Puoto è praticabile per circa un terzo del suo perimetro grazie ad una strada carrozzabile. Diverso è il caso del Lago di Fondi, le cui rive non risultano di facile accesso 18:52 Pagina 81 per il visitatore occasionale. Dalla Via Appia, direzione Monte San Biagio, parte una sterrata che costeggia la ferrovia per un breve tratto, la Via Pantano Grande che attraversa terreni agricoli. Siamo nel versante nord del lago e chi ama il trekking non avrà molte difficoltà a raggiungere le acque del lago, pur tra gli alti canneti e la folta vegetazione. Sul versante sud i sentieri sono percorribili solo parzialmente. Negli ultimi tempi si avverte, a questo proposito, la necessità di promuovere interventi che favoriscano l’accessibilità e la conoscenza del lago, come ad esempio visite guidate e escursioni, impianti di itticoltura e aziende agrituristiche: e tutto ciò alimentato da un turismo sostenibile che incoraggi la fruibilità del territorio. Anche perchè tutta la zona circostante è di grande interesse: le cittadine di Terracina, Monte San Biagio, Fondi e Sperlonga, ricche di storia e di bellezze artistiche e architettoniche, sono famose mete turistiche. Nella Piana di Fondi si consiglia l’escursione alla Mola della Corte Settecannelle – Capodacqua, istituito Monumento Naturale nel 2001: piccoli frammenti dell’ambiente a paludi e foreste che caratterizzava la piana prima della bonifica. Quest’area protetta ha un notevole valore naturalistico rappresentando un punto di passaggio principale sulle rotte migratorie di diverse specie di uccelli. PROVINCIA DI LATINA 81 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:53 Pagina 82 Verso la montagna Laghetti “fantasma” affascinanti e semisconosciuti ai piedi dei Monti Lepini Il laghi del Vescovo, di San Carlo e di Mazzocchio Questi piccoli laghetti sono alimentati da sorgenti sotterranee che riaffiorano alle pendici dei Monti Lepini. Il sistema è composto dal Lago di S. Carlo, di forma circolare, dal complesso dei Laghi del Vescovo, di acqua sulfurea (presentano infatti alti tenori in Anidride Carbonica e composti dello zolfo), e dal Lago 82 Mazzocchio. Sono bacini di difficile individuazione, attualmente non balneabili e di difficile accessibilità. Come arrivare In auto: la segnaletica relativa è praticamente assente e per trovarli occorre informarsi presso gli abitanti del luogo e aguzzare la vista (sono a lato della strada). Ideale per il turista “fai da te” amante della scoperta e dell’avventura. Poco accessibili VIVERE I LAGHI DEL LAZIO con mezzi meccanici, si consiglia l’accesso in bici o a piedi. In auto: da Latina prendere in direzione Sezze, proseguire verso Priverno e seguire le indicazioni per il Castello di S. Martino. Chiedere informazioni in loco. In treno: da Roma Linea Roma – Napoli, stazioni di Sezze o Priverno – Fossanova. Proseguire con autolinee locali o in bici. In corriera: consultare il sito www.cotralspa.it Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:53 Pagina 83 tipicità itinerario turistico I laghetti del Vescovo, di San Carlo e di Mazzocchio sono piccoli specchi d’acqua mimetizzati nella campagna del comune di Pontinia, a sud di Sezze e Priverno. Gli abitanti del posto li conoscono bene e li chiamano “i Gricilli”, ma al di fuori delle contrade restano completamente sconosciuti a tutti e non compaiono sulle carte stradali. L’importanza di questi laghetti “fantasma” sta nell’essere sopravissuti alla bonifica pontina realizzata nel periodo fascista. Fortunatamente questi piccoli invasi sono stati inseriti nell’elenco dei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e pertanto dovrebbero essere sottoposti ad interventi di valorizzazione finanziati dall’Unione Europea. Inoltre rientrano in una proposta di Parco insieme al vicino Monte Seiano e alla sughereta: ciò significa che vi è la volontà di favorirne la fruizione e la ricettività, nonché lo sviluppo di attività sostenibili nelle aree naturalistiche dei laghi. Pur essendo antichi, fanno oramai parte integrante del nuovo paesaggio rurale, posti come sono nel bel mezzo di terreni agricoli privati. Eppure la loro presenza è innegabile, e il loro aspetto curioso: ciò dipende forse dal fatto di trarre origine da sorgenti sotterranee di acqua, ora dolce ora sulfurea; sorgenti purissime dei Monti Lepini che danno ai laghetti una mutevole colorazione, dal verde intenso all’azzurrino. Se preferite essere accompagnati lungo questo itinerario un po’ particolare rivolgetevi all’Istituto Pangea, vi sapranno fornire tutte le informazioni e eventualmente una guida. Ma se proprio volete fare tutto da soli... vi consigliamo di armarvi di pazienza e di buona volontà, sarete ampiamente ricompensati. Siamo dunque nelle ultime propaggini del territorio della bonifica pontina, a nord di Sabaudia e della Selva del Circeo, oltre la SS7 Via Appia, tra la Migliara 47 e la Migliara 53. Vi si arriva seguendo il fiume Uffente con i suoi canali; il percorso è suggestivo, come se il tempo si fosse fermato proprio lì, sotto i Monti Lepini. La prima tappa è l’impianto idrovoro in località Mazzocchio – si scorge facilmente dalla strada – alle cui spalle si nasconde un grosso bacino di acqua dolce. Si attraversa un ponticello e si procede lungo stradine di campagna che rasentano i piccoli borghi rurali – Codarda ad esempio – per giungere alla zona cosiddetta dei Gricilli. Qui i canali alimentati dal fiume sono una meta privilegiata dai pescatori di cefali, tinche, spigole di fiume: le acque da non perdere Il carciofo romanesco di Sezze Quello di Sezze è tra i più rinomati e prelibati per il suo gradevolissimo sapore, favorito dall’eccezionale clima dell’area. Gli abitanti della cittadina laziale, i sezzesi, chiamano ancora cardini i primi e più teneri frutti della pianta. È un alimento sano che contiene notevoli quantitativi di ferro e fibra e che grazie alla cinarina favorisce la digestione e ha un'azione lievemente diuretica. Il carciofo è quindi perfettamente in linea con le indicazioni della “dieta mediterranea”, un modello alimentare noto e apprezzato in tutto il mondo. Il carciofo romanesco ha avuto il riconoscimento del marchio IGP. PROVINCIA DI LATINA 83 Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 outdoor a 360 gradi A tutto raggio La zona quasi completamente pianeggiante in cui si trovano questi piccolissimi laghi, si presta a piacevoli giri in bicicletta tra le strade dritte e i canali di bonifica. Un interessante percorso può partire da Sezze, su una delle ultime propaggini dei Monti Lepini prima di scendere nella pianura. numeri utili Da qui, dopo aver visitato le Mura, l’Antiquarium e, particolarità del luogo, il Museo dei Giocattoli, si puo’ scendere verso la pianura, con la serie di tornanti che separano la cittadina dalla sottostante SS156. Oltrepassata la ferrovia, si percorrono le strade della pianura in direzione parallela a quest’ultima, passando vicino ai laghi e al fiume Uffente. Si raggiunge infine la strada proveniente da Sabaudia che, verso sinistra, conduce all’Abbazia Cistercense di Fossanova. Da qui, 5 km di salita tra i Monti Lepini a sinistra e gli Ausoni a destra, conducono all’abitato di Priverno dove è presente un museo curioso: quello della Matematica. Pagina 84 sono infatti, pulite e fresche al punto giusto per garantire la sopravvivenza di molte specie di pesci. In prossimità della montagna il fiume Uffente corre parallelo alla linea ferroviaria Napoli – Roma. È qui che conviene tenere gli occhi bene aperti: la presenza dei laghi è infatti rivelata dagli alberi che si dispongono a cerchio intorno alle loro sponde. E non vi è altro modo di individuarli, nascosti come sono fra i campi. Il Lago Mazzocchio, all’interno di una proprietà privata, è il primo ad apparire, circondato da alti canneti e eucalipti. Continuando a costeggiare la linea ferrata si scorgono alcuni minuscoli specchi di acqua di un turchese intenso, ritagliati nel verde dell’erba alta; se l’aria è tersa sono perfettamente visibili dalla strada. Sono i laghetti del Vescovo. È questo un sistema di quattro laghi, di cui uno d’acqua dolce e tre sulfurei, tutti prodotti da sorgenti sotterranee, la cui superficie è – nel caso di quelli sulfurei – leggermente increspata dalle piccole bolle. L’ultimo, il Lago di San Carlo, è immerso nella campagna, più facilmente accessibile perchè non bisogna superare cancelli. La sua acqua argentea produce dei meravigliosi giochi di riflessi che lo rendono particolarmente attraente. Nei dintorni, nella verdissima Valle dell’Amaseno, ai piedi delle prime colline, c’è da visitare l’Abbazia di Fossanova, d’antichissima origine. Quando nel XII secolo il vecchio cenobio benedettino si trasforma in un monastero cistercense – uno dei più belli e importanti del INFORMAZIONI TURISTICHE APT Latina Via Duca del Mare 19 Tel. 0773.695404 Parco Nazionale del Circeo Sabaudia Tel. 0773.511385 Comune di Sabaudia Tel. 0773.518890 Comune di Pontinia Tel. 0773.86160 84 18:54 VIVERE I LAGHI DEL LAZIO Bozza laghi lazio2.qxd 25-07-2007 18:55 Pagina 85 outdoor a 360 gradi Pescare che passione! Alcuni di questi laghi hanno acque sulfuree. La pesca si svolge quindi prevalentemente nel Lago Mazzocchio e nel fiume che lo alimenta, l’Ufente. Si tratta di un corso d'acqua molto tecnico, con corrente costante e ricco di vegetazione. È utilizzato come Campo gara Federale, quindi non è raro incontrarvi gruppi in allenamento. Sono presenti alborelle, scardole, carassi e carpe. Si può pescare alla passata sia con fissa che in bolognese, mentre la tecnica inglese e roubasienne permettono di giungere fin sotto la sponda opposta. Lazio e dell’Italia centrale – i monaci si trovano a dover risolvere il problema delle paludi pontine: intorno alla piccola altura su cui sorge il complesso monastico venne scavato un fossato per il deflusso delle acque, la “fossa nova” da cui deriva il nome dell’abbazia. L’itinerario si conclude con la visita alle cittadine di Sezze e Priverno, sul versante orientale dei Monti Lepini. IAT e Porta del Parco di Sabaudia Tel. 0773.515046 UTILITÀ Istituto Pangea Sabaudia Tel. 0773.520027 511352 / 348.3617966 Abbazia di Fossanova e Borgo Medioevale (c/o Pro-Loco Tel. 0773.904830) Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale Sabaudia Tel. 0773.939061 PROVINCIA DI LATINA 85
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