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DOSSIER
Lunedì, 05 gennaio 2015
DOSSIER
Lunedì, 05 gennaio 2015
Articoli
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 17
I profughi vogliono un letto, sale la tensione
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 17
Romoli: «Servono più controlli Deve esserci tolleranza...
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
Delbello: «Urgente un patto fra territorio e Fincantieri»
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
Il lunario ricorda Susana ma anche le minigonne anni '60
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 25
«Niente alloggi a profughi nei nostri hotel solo pasti»
03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 28
Ingresso gratuito ai Musei provinciali
03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 25
E adesso i richiedenti asilo si ribellano
03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
All' Epifania la premiazione dei presepi
03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
Nasce la nuova Azienda sanitaria Dubbi sulla chirurgia d' urgenza
03/01/2015 Primorski
Danes zaetek zimskih razprodaj
03/01/2015 Primorski
S prihodnjim tednom loitve tudi na obini
03/01/2015 Primorski
Med prosilci za azil naraa napetost
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Gorizia
I profughi vogliono un letto, sale la tensione
Interrogazione di Ziberna sugli immigratiLa polizia è costretta a intervenire al dormitorio
e nella sede della Caritas. Terzo episodio nell' arco di un paio di giorni.
Interrogazione alla Giunta del consigliere
regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna sulla
questione­profughi a Gorizia. Ziberna
condivide lo sconcerto dei cittadini goriziani
che si sono visti arrivare decine di profughi da
una città civile e sicura come Brescia, capace
di maggiori spazi per la loro ospitalità e di ben
maggiori risorse di quelle che può reperire
Gorizia, pur nella consapevolezza che qui
avrebbero avuto maggiori difficoltà di
ospitalità.
Comprende il loro sconcerto quando si parla
di guadagni in termini di Iva versata in Friuli
Venezia Giulia e di assicurare lavoro agli
operatori locali. «Non posso che essere
preoccupato per questa visione della Giunta
regionale rispetto all' emergenza e alle
disgrazie ­ sottolinea Ziberna ­ ma anche
perché da ciò potrebbero crearsi le condizioni
affinché il Friuli Venezia Giulia, soprattutto
Gorizia e l' Isontino, diventino luogo di
tendopoli e bivacchi pur di ottenere dallo Stato
i 35 euro per ciascun profugo». Con l'
interrogazione Ziberna vuol anche sapere
dalla Giunta con quali criteri gli operatori locali
sono stati scelti per questa operazione.
di Francesco Fain Nuove intemperanze da
parte dei richiedenti­asilo, dopo l' episodio (riferito ieri) accaduto alla comunità Arcobaleno. Anche in
questo caso si è reso necessario l' intervento delle forze dell' ordine: i profughi, in buona sostanza,
volevano a tutti i costi un letto dove poter dormire. Gli episodi (che si sono verificati l' ultimo giorno del
2014 e il primo gennaio 2015) sono stati due e hanno avuto come teatro due sedi distinte.
Andiamo con ordine. Nella serata del 31 dicembre, attorno alle 20, le volanti della Questura di Gorizia
sono intervenute al dormitorio Faidutti di piazza Tommaseo, meglio conosciuta come Piazzutta. Il
motivo dell' intervento? Un gruppo composto da una quindicina di stranieri insisteva per accedere alla
struttura, pur non avendone titolo. Dopo alcuni minuti, gli agenti sono riusciti ad allontanare i cittadini
extracomunitari e a riportare la calma.
Un episodio molto simile è accaduto la notte successiva, primo gennaio. Teatro la sede della Caritas
diocesana, in piazza San Francesco, poco lontano dalla mensa dei Cappuccini: verso le 19.30 è stato
richiesto l' intervento della Polizia di Stato in quanto, nella sala­accoglienza della struttura, un gruppo
composto da una trentina di cittadini afghani ai quali era stata già offerta la cena «pretendeva la
permanenza in quell' edificio per trascorrere la notte», si legge nella nota della Questura.
Le volanti erano state allertate dalle volontarie addette alla distribuzione dei pasti. Al momento dell'
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intervento degli agenti la situazione segnalata era già notevolmente ridimensionata in quanto molti
componenti del gruppo si erano già allontanati.
E dire che sino a ieri i migranti non avevano mai dato problemi, almeno apparentemente: nessun
atteggiamento sopra le righe, nessuna esagerazione, nessuna violazione delle leggi. L' aveva
riconosciuto anche il sindaco Ettore Romoli: i richiedenti­asilo sono persone, fortunatamente, tranquille.
Ma è arrivato il momento di tre gravi intemperanze nell' arco di un paio di giorni. Alle due sopracitate si
aggiunge l' episodio, di cui abbiamo dato conto ieri, che ha avuto come teatro la comunità Arcobaleno,
in via San Michele. Anche in quel caso, le volanti della Questura di Gorizia erano dovute intervenire in
quanto erano stati segnalati una dozzina di cittadini afghani «che già dalla sera del 30 dicembre ­ si
poteva leggere in un comunicato stampa ­ erano penetrati e si erano stabiliti all' interno delle pertinenze
della citata struttura». Pare avessero scavalcato la recintazione e fossero entrati indisturbati nella
struttura ricettiva: queste almeno sono le circostanze che ci riferì l' assessore provinciale Ilaria Cecot. Le
volanti erano state "attivate" dai responsabili della stessa comunità in quanto, nel corso della mattinata
del 31, avevano constatato la presenza di 10 stranieri che avevano fatto abusivamente ingresso, nella
notte, durante gli orari di chiusura del centro.
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la reazione del sindaco.
Romoli: «Servono più controlli Deve esserci
tolleranza zero»
«Bisogna vigilare. È necessaria la massima
fermezza visto che in città ci sono parecchi
palazzi inutilizzati e anche piuttosto degradati:
non vorrei si trasformassero nella "casa" di
altri richiedenti­asilo. Su questo tema ci deve
essere tolleranza zero».
Il sindaco Ettore Romoli fa queste dichiarazioni
alla luce dell' episodio (grave) accaduto alla
comunità Arcobaleno, in via San Michele. Non
è ancora a conoscenza delle altre due
intemperanze di cui diamo conto nel servizio
di apertura. Tre episodi che fanno pensare,
visto che ad oggi la presenza dei profughi si
era caratterizzata per l' estrema tranquillità: lo
stesso prefetto, in più occasioni, aveva
evidenziato come non ci fosse stato alcun
problema di ordine pubblico o, ancor peggio,
di microcriminalità.
Ma il freddo probabilmente sta "trasformando"
queste persone. Una cosa, però, non torna: l'
assessore Cecot aveva dichiarato ieri che tutti
e 48 i migranti che dormivano all' addiaccio
hanno oggi un tetto sopra la testa. Quindi, i
protagonisti delle intemperanze sono "nuovi
arrivi" o, nella peggiore delle ipotesi, profughi
che non sono soddisfatti delle sistemazioni
faticosamente individuate dalla Caritas e dai
volontari.
«Quello accaduto all' Arcobaleno è il primo fatto antipatico che ha visto protagonisti gli immigrati ­
premette il sindaco Romoli ­. Non voglio esagerare e non voglio ingigantire quanto accaduto ma devo
rimarcare che sino ad allora c' era sempre stata assoluta tranquillitàà. Non vorrei che queste persone
cambiassero atteggiamento: si tratta pur sempre di un reato e vedremo se la Magistratura vorrà
perseguirlo».
Che fare per evitare il ripetersi di simile episodi? «Bisogna vigilare. Per questo, ho chiesto più controlli
al vicequestore (il questore in questi giorni non è a Gorizia, ndr) e al comandante provinciale dei
carabinieri. Non deve passare il concetto che si possono occupare edifici o stanze. La tolleranza dovrà
equivalere a zero».
Il sindaco chiude con un invito. «Nei giorni scorsi il consigliere provinciale Zotti ha rivolto alcune
domande alla Caritas diocesana. Credo sia il caso che arrivi una risposta a tali quesiti. Un tanto per fare
chiarezza».
(fra.fa.
)
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Delbello: «Urgente un patto fra territorio e
Fincantieri»
«L' ormai cronicizzata crisi sociale e di legalità
che attanaglia da almeno un quindicennio il
Monfalconese è figlia dell' assenza di una
politica industriale da parte delle istituzioni
sovraordinate: appare perciò evidente il ruolo
determinante che oggi può e deve essere
svolto dal Pd che governa praticamente
dappertutto». Questo l' obiettivo dell' odg
intitolato "Il Sistema Paese (e Regione), la
Fincantieri, il Territorio, la Città di Monfalcone"
che il consigliere provinciale del Pd Fabio
Delbello presenterà in Provincia che inizia in
modo analitico e si conclude in modo
propositivo sulla scia delle aperture al
confronto dopo l' intervento dell' ad Bono in
Consiglio con 6 macro obiettivi programmatici.
Delbello propone in sostanza «la redazione di
un atto fondamentale tra territorio, città e
fabbrica che preveda la pratica della
responsabilità sociale d' impresa, la
regolamentazione degli appalti, la
valorizzazione dei Protocolli di legalità e dei
Patti per la sicurezza i cui report devono
essere resi pubblici, la collaborazione con il
Distetto tecnologico navalnautico e con le
associazioni di categoria locali per la
qualificazione dell' indotto locale, la
collaborazione con l' Ass per la sicurezza sul lavoro». Sotto il profilo analitico Delbello osserva che
«Fincantieri è l' unica società delle partecipazioni statali che non è stata privatizzata: la proprietà
pubblica perciò fornisce alla politica un enorme potere di condizionamento sulle scelte aziendali.
Secondo Delbello «la causa prima della degenerazione delle Partecipazioni statali in generale e, per
quel che ci interessa qui, della crisi sociale e della legalità avvenuta a Monfalcone a partire dalla metà
anni '90, sta quindi nei condizionamenti insiti nella natura stessa della impresa pubblica che in Italia
sono stati accentuati dalla fragilità delle istituzioni e delle forze politiche da sempre permeabili rispetto
alle pressioni di interessi organizzati in un Paese che non brilla certo per etica pubblica e privata».
«Se la cantieristica ­ conclude Delbello ­ è un asset di interesse strategico nazionale, e ha avuto un
impatto positivo in passato sul Monfalconese, la politica deve creare le condizioni perché la produzione
avvenga senza quegli impatti con cui abbiamo convissuto agli inizi del nuovo secolo».
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Romans.
Il lunario ricorda Susana ma anche le minigonne
anni '60
ROMANS La comunità di Romans d' Isonzo ha
voluto onorare la figura e l' opera della
compianta Dina Susana (Ponte di Piave 1906 ­
Versa 1993), insegnante, sarta, ricamatrice e
artista poliedrica, ricordata con molto affetto
sia dove ha vissuto sia dai tanti che hanno
apprezzato la sua persona e le sue
riconosciute doti.
A ricordarla è stato il locale gruppo di ricerca "I
Scussons", che ha dedicato a Dina Susana, la
copertina del suo "Lunari pal 2015",
interamente in lingua friulana, realizzato col
patrocinio del Comune di Romans e il
sostegno della Banca di Credito Cooperativo
di Staranzano e Villesse.
Il lunario, giunto alla sua 22.ma edizione,
curato anche stavolta da Ivaldi Calligaris, è
stato presentato nella sala consiliare
municipale di Romans, alla presenza di molti
cittadini, ai quali ha portato inizialmente il
saluto Germano Pupin, presidente de "I
Scussons", seguito da quello di Alessia
Tortolo, assessore comunale alla cultura, che
aveva al suo fianco l' assessore Raffaella
Scarazzolo.
Non sono mancati gli interventi di Mario
Capello per la BCC di Staranzano e Villesse e
di Ilaria Cecot, assessore provinciale al Welfare, che ha sottolineato il valore dell' iniziativa con cui
annualmente viene ricordata una persona e con essa una parte della storia del paese.
Una storia che si allarga di anno in anno ­ ha ricordato poi Ivaldi Calligaris ­ considerando che in 22
edizioni il lunario ha proposto oltre 250 fotografie, che già di per sé rappresentano un piccolo album
della storia di Romans. A presentare l' opera è stato il professor Ferruccio Tassin, che da ex allievo di
Dina Susana, ha elevato le virtù di un' insegnante esigente e assai capace, una persona squisita ed un'
artista a tutto campo, sempre al passo coi tempi, che ha insegnato in molte scuole della provincia, con
molta passione e alta professionalità.
Tassin ha quindi analizzato i contenuti dell' opera, che stavolta regala le 12 fotografie ­ un per mese ­
per ricordare il periodo degli anni Sessanta in cui impazzava la minigonna.
Tassin si è pure qualitativamente soffermato, con un' incursione di ben due ore, su quanto propone il
lunario: i santi del mese, proverbi, pensieri, parole friulane in disuso, frammenti di storia patria,
ricorrenze, modi di dire e altre interessanti notizie, che fanno del lunario un prezioso almanacco,
diventato ormai oggetto di collezione e richiesto in modo particolare dai tanti romanesi sparsi per il
mondo.
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Edo Calligaris.
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«Niente alloggi a profughi nei nostri hotel solo pasti»
Gli albergatori aderenti a Confindustria chiariscono i termini della loro disponibilità: «Non
concederemo mai le camere: dobbiamo tenere conto delle esigenze dei clienti»
di Antonio Boemo Servizio di lavanderia e
preparazione dei pasti. È quanto è disponibile
a fare un gruppo di albergatori gradesi per
venire incontro alla soluzione della questione
profughi.
Troppe cose si sono dette e scritte, e
soprattutto sono state interpretate in maniera
diversa, e svariate sono le idee che circolano
in meirto all' accolgienza e all' assistenza degli
immigrati richiedenti asilo politco.
Ecco perché un gruppo di operatori associato
a Confindustria, in pieno accordo con il
Consorzio Grado Turismo ha voluto fare delle
precisazioni in merito al problema spiegando
innanzitutto qual è l' oggetto dell' attività di un
albergo e della sua destinazione turistica.
Il concetto è semplice e si riduce in una sola
parola che racchiude tutto: accoglienza
turstica.
«Nel farlo ­ dice, Alessandro Lavato, portavoce
di Confindustria Alberghi ­ dobbiamo essere
attenti alle esigenze dei nostri ospiti che si
aspettano da noi una crescente attenzione e
servizi che peraltro il costo del lavoro in Italia
rende difficile da offrire».
Ed ecco legato questo concetto allemergenza
profughi che sta interessando massicciamente
anche la provincia di Gorizianostra provincia.
«Ospitare dei profughi, in una località turistica e/o in un albergo, di cui la "mission" è appunto l'
accoglienza dei villeggianti significa colpire in maniera indiscriminata uno dei pochi settori che
sostengono l' economia Italiana, per il negativo impatto verso i nostri clienti».
Quando è emersa questa problematica, anche a seguito delle richieste fatte dal Comune sull' intenzione
o meno di ospitare profughi nelle strutture alberghiere, un gruppo di operatori di attività ricettive si è
trovato a discutere sull' argomento in quanto sensibile alla problematica.
E dopo le "chiacchiere" gli albergatori gradesi hanno deciso di rendere nota la loro posizione.
«Non possiamo ­ dice, infatti, Lovato ­ non cercare di dare un apporto costruttivo alla questione».
«Abbiamo così deciso di offrire immediatamente la disponibilità ad analizzare quale attivo aiuto le
nostre strutture possano offrire indivudandoli nei servizi di lavanderia e di preparazione dei pasti,
mettendoci altresì a disposizione per collaborare al fine di individuare altre eventuali soluzioni».
Escludendo comunque in maniera categoria la possibilità di dare alloggio ai profughi negli alberghi.
Il sindaco, Edoardo Maricchio, aveva pubblicamente affermato di non aver sottoscritto alcun documento
da presentare alla Prefettura per ospitare migranti a Grado proprio a seguito di un sondaggio fatto sull'
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Isola tra singoli operatori e categorie che si erano espressi in maniera contraria, cioè non disponibili a
mettere a dispsizio e le proprie strutture.
Il primo cittadino aveva altresì precisato, dopo aver specificato che a Grado non ci sono nemmeno
strutture pubbliche adatte all' ospitalità, che il Comune è pronto a dare se necessario la collaborazione
mettendo eventualmente a disposizione un autista e anche qualche mezzo per eventuali trasporti dei
richiedenti asilo.
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Gorizia
Ingresso gratuito ai Musei provinciali
Domani l' ingresso ai Musei provinciali di
Gorizia sarà gratuito, come ogni prima
domenica del mese. Al Borgo Castello (orario
9­19) su possono visitare i musei della Grande
guerra e della Moda, Collezione archelogica,
le mostre "Belle Epoque in divisa" e "Sarajevo
documenti inediti del conte Mario Attems
Santa Croce". A Palazzo Attems Petzenstein
(orario 10­17 la pinacoteca, mostra "Tempesta
al Museo", dipinti e graffiti realizzati dalla
Comunità la Tempesta di Gorizia.
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E adesso i richiedenti asilo si ribellano
Nuovo episodio di intemperanza: dopo la cena pretendono di restare a dormire alla
Caritas. Altro intervento della PsI contributi a chi opera nel sociale.
Cinquemila euro per le associazioni che si
spendono quotidianamente in campo sociale.
Nell' ultima seduta dell' anno la giunta
comunale guidata dal sindaco Ettore Romoli
ha deliberato lo stanziamento della somma a
favore di 9 sodalizi. Il Comune erogherà così
300 euro all' Unione italiana ciechi, 500 al
Gruppo interparrocchiale di Volontariato
Vincenziano di Gorizia e 600 all' associazione
Spyraglio, che sostiene gli ammalati
neoplasici. Ottocento euro andranno al
convento dei Frati minori Cappuccini, in
particolare per l' attività quotidiana svolta nell'
ambito della Mensa dei poveri, con decine di
pasti serviti al giorno a persone in condizioni di
indigenza. E ancora: 200 euro andranno al
Fusam (Familiari e utenti per la salute
mentale), in particolare per l' allestimento di
laboratori creativi al Parco Basaglia, mentre è
do 300 euro il contributo che spetterà ai
Danzerini di Lucinico per l' organizzazione
della Festa dell' anziano alla Baita alpina della
frazione. Duecento euro saranno poi erogati
all' Associazione donatori volontari sangue
Remo Uria Mulloni di Gorizia, per l' attività di
sensibilizzazione e promozione del dono del
sangue, mentre 900 euro andranno alla
Conferenza di San Vincenzo, che ogni anno aiuta i goriziani in difficoltà nei pagamenti di bollette e
pendenze economiche; 1200 euro infine all' organizzazione Amicizia, per lo sviluppo di un progetto di
sensibilizzazione tra gli adolescenti sul rischio del gioco d' azzardo. (chr.s.
) di Francesco Fain Nuove intemperanze da parte dei richiedenti asilo, dopo l' episodio (di cui abbiamo
riferito ieri) accaduto alla comunità Arcobaleno. Anche in questo caso si è reso necessario l' intervento
delle forze dell' ordine: i profughi, in buona sostanza, volevano a tutti i costi un letto dove poter dormire.
Gli episodi (che si sono verificati l' ultimo giorno del 2014 e il primo gennaio 2015) sono stati due e
hanno avuto come teatro due sedi distinte. Andiamo per ordine. Nella serata del 31 dicembre, attorno
alle 20, le volanti della Questura di Gorizia sono intervenute al dormitorio Faidutti di piazza Tommaseo,
meglio conosciuta come Piazzutta. Il motivo dell' intervento? Un gruppo composto da una quindicina di
stranieri insisteva per accedere alla struttura, pur non avendone titolo. Dopo alcuni minuti, gli agenti
sono riusciti ad allontanare i cittadini extracomunitari e a riportare la calma.
Un episodio molto simile è accaduto la notte successiva, primo gennaio. Teatro la sede della Caritas
diocesana, in piazza San Francesco, poco lontano dalla mensa dei Cappuccini: verso le 19.30 è stato
richiesto l' intervento della Polizia di Stato, in quanto, nella sala­accoglienza della struttura, un gruppo
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composto da una trentina di cittadini afghani ai quali era stata già offerta la cena «pretendeva la
permanenza in quell' edificio per trascorrere la notte», si legge nella nota della Questura.
Le volanti erano state allertate dalle volontarie addette alla distribuzione dei pasti. Al momento dell'
intervento degli agenti la situazione segnalata era già notevolmente ridimensionata in quanto molti
componenti del gruppo si erano già allontanati.
E dire che sino a ieri i migranti non avevano mai dato problemi, almeno apparentemente: nessun
comportamento sopra le righe, nessuna esagerazione, nessuna violazione delle leggi. L' aveva
riconosciuto anche il sindaco Ettore Romoli: i richiedenti asilo sono persone, fortunatamente, tranquille.
Ma è arrivato il momento di tre gravi intemperanze nell' arco di un paio di giorni. Alle due sopra citate si
aggiunge l' episodio, di cui abbiamo dato conto ieri, che ha avuto come teatro la comunità Arcobaleno,
in via San Michele. Anche in quel caso, le volanti della Questura di Gorizia erano dovute intervenire in
quanto erano stati segnalati una dozzina di cittadini afghani «che già dalla sera del 30 dicembre ­ si
poteva leggere in un comunicato stampa ­ erano penetrati e si erano stabiliti all' interno delle pertinenze
della citata struttura». Pare avessero scavalcato la recinzione e fossero entrati indisturbati nella struttura
ricettiva: queste almeno sono le circostanze riferite dall' assessore provinciale Ilaria Cecot. Le volanti
erano state "attivate" dai responsabili della stessa comunità, in quanto, nel corso della mattinata del 31
dicembre. avevano constatato la presenza di 10 stranieri che avevano fatto abusivamente ingresso,
nella notte, durante gli orari di chiusura del centro.
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IL CONCORSO.
All' Epifania la premiazione dei presepi
Sta per giungere al culmine la mostra­
concorso presepi 2015, le cui iscrizioni si sono
chiuse il 31 dicembre. Ieri chi si era iscritto ha
potuto consegnare il proprio "capolavoro" al
Centro Margotti della chiesa di Maria
Santissima Regina in via Montesanto.
L' iniziativa, realizzata dall' omonima
parrocchia, con il patrocinio del Comune e
della Provincia di Gorizia, con il contributo
della Fondazione Carigo e della Banca di
Cividale, è un piacevole appuntamento
cittadino, unico nel suo genere, che negli anni
ha visto un crescente successo di pubblico e
di partecipanti. Si possono ammirare
riproduzioni della natività di ogni tipo,
realizzate da adulti e bambini, con diversi
materiali e tecniche, dalle creazioni artigianali
a quelle acquistate e di carattere affettivo. È
possibile partecipare con riproduzioni della
natività a seconda del proprio gusto e del
proprio estro, ed è questo uno dei motivi di
apprezzamento della manifestazione, insieme,
ai ricchi premi gastronomici in palio. Il risultato
del concorso si potrà ammirare da oggi, alle
10, quando sarà inaugurata la mostra (con
annessa benedizione dei presepi).
Poi, fino al 6 gennaio l' esposizione sarà poi
visitabile ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. Le premiazioni sono in programma alle 11 di
martedì. (e.m.
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Nasce la nuova Azienda sanitaria Dubbi sulla
chirurgia d' urgenza
Fra i punti interrogativi c' è anche la questione dell' unica unità coronarica che resterà in
funzione Ieri intanto il direttore generale Pilati ha nominato i direttori Laura Regattin e
Antonio Poggiana.
di Vincenzo Compagnone È scoccata ieri l' ora
X per il varo della nuova Azienda sanitaria
"Bassa friulana­Isontina". I vertici dell' ente
della salute, la cui sede legale si trova a
Gorizia, in via Vittorio Veneto 174, cioè negli
uffici ubicati in una palazzina del Parco
Basaglia, si sono incontrati proprio in
Direzione con i capi­dipartimento e le varie
figure apicali.
L' ente comprende 57 Comuni: Capriva,
Cormòns, Doberdò del Lago, Dolegna del
Collio, Farra d' Isonzo, Fogliano Redipuglia,
Gorizia, Gradisca, Grado, Mariano, Medea,
Monfalcone, Moraro, Mossa, Romans d'
Isonzo, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San
Canzian d' Isonzo, San Floriano del Collio, San
Lorenzo Isontino, San Pier d' Isonzo, Savogna
d' Isonzo, Staranzano, Turriaco, Villesse, Aiello
del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco,
Campolongo Tapogliano, Carlino, Cervignano,
Chiopris­Viscone, Fiumicello, Gonars,
Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano
Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo
dello Stella, Palmanova, Pocenia, Porpetto,
Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, Ruda,
San Giorgio di Nogaro, Santa Maria La Longa,
San Vito al Torre, Terzo d' Aquileia,
Torviscosa, Trivignano Udinese, Villa Vicentina eVisco.
Il direttore generale, Giovanni Pilati, già commissario straordinario dell' Ass della Bassa Friulana, ma in
passato direttore sanitario a Gorizia quando a capo dell' Azienda c' era Giulio De Antoni, ha subito
nominato quelli che saranno i suoi più stretti collaboratori. Il ruolo di direttore sanitario sarà ricoperto da
Laura Regattin, udinese, già direttrice del distretto 1 dell' Azienda sanitaria 3 dell' Alto Friuli con sede a
Gemona. Da direttore amministrativo fungerà invece Antonio Poggiana, veneto, che per 5 anni ha svolto
un analogo incarico nell' Azienda ospedaliera di Santa Maria degli Angeli a Pordenone. Il terzetto di
"uomini di fiducia" di Pilati sarà completato da Gianfranco Napolitano, coordinatore sociosanitario, già
capo distretto a Codroipo ma che prenderà servizio fra un mese, visto che la sua nomina dovrà essere
ratificata dalla Conferenza dei sindaci. Per tutti, il mandato sarà quadriennale.
Il compito più spinoso che il neo­direttore generale si troverà a dover affrontare sarà la scelta del
secondo Punto nascita da chiudere, dopo quello di Gorizia, soppresso già nel luglio scorso dalla giunta
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Serracchiani. Fra Palmanova e Latisana la decisione sul reparto da "tagliare" non sarà facile: Pilati ha
sei mesi di tempo per pensarci, visto che l' Atto aziendale, che dovrà tradurre in termini concreti i
dettami della riforma sanitaria regionale, sarà pronto entro giugno. Certo, appare un po' paradossale
agli occhi dei goriziani che una scelta non sia ancora stata fatta a livello politico dopo che la scure dei
tagli si era abbattuta su Gorizia, ancor prima che il Piano entrasse in vigore. Anche Latisana, infatti, è
decisamente al di sotto della soglia minima dei 500 parti che aveva decretato la "morte" del reparto
goriziano, ma c' è chi dice che potrebbe essere salvata a discapito di Palmanova in quanto
potenzialmente attrattiva nei confronti del Veneto e per il fatto di rappresentare un punto di riferimento,
anche come Dipartimento materno­infantile, per i turisti che nei mesi estivi affollano Lignano. E sempre
l' Atto aziendale dovrà dirimere in via definitiva le questioni ancora sul tappeto riguardanti la chirurgia d'
urgenza fra Gorizia e Monfalcone e l' unica unità coronarica che resterà in funzione.
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Danes zaetek zimskih razprodaj
Danes se bodo tudi v Gorici kot v ostalih
mestih Furlanije­Ju­ lijske krajine uradno zaele
zimske razprodaje. Na podlagi zakona t.
29/2005 bi moralo obdobje znia­ nih cen
startati 5. januarja, nato pa je deelni svet
Furalnije Julijske krajine sprejel amandma k
finan­ nemu zakonu, ki je zaetek se­ zonskih
razprodaj preloil na da­ nanji dan. Ker je veina
trgovin z obla­ ili in obutvijo e pred boiem za­
ela izvajati razne akcije in popu­ ste, goriki
trgovci letos niso pripravi­ li posebnih
animacijskih pobud. »Uradne se­ zonske raz­
prodaje so postale bolj simbolna za­ deva,
glede na to, da se letos zaenjajo tako zgodaj in
da je zima ele zdaj pokazala zobe, pa bodo
stranke lahko nale marsi­ katero dobro
prilonost za nakup,« pravi goriki trgovec in
predsednik zveze Confcommercio za Gorico
Bendikt Kosi. Po njegovih besedah je bil
obraun letonjega decembra za gorike trgovce
bolji od priako­ vanj, vsaj v zakljunem delu. »e
ga primerjamo s celoletnim tren­ dom, je bil
december za gorike trgovine e kar pozitiven.
Podatkov nimam, kae pa, da so vsi imeli
precej dela, eprav obseg prodaje ni ve
primerljiv s tistim, ki smo ga beleili v letih pred
gospodarsko krizo,« je zakljuil Kosi.
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S prihodnjim tednom loitve tudi na obini
Ulica Garibaldi 9 tel. 0481 356320 faks 0481
356329 [email protected] G G o o r r i i k k
i i p p r r o o s s t t o o r r VOLJA DRAGA ­ Po
uspeni reevalni akciji z goreega trajekta Zoran
Koron spet doma Vonj dima se je zarl v vsako
poro koe »Ta izkunja nas je vse zelo pove­
zala. Zavedali smo se, da smo vsi v isti
situaciji, zato smo si pomagali in si deli­ li med
sabo to, kar smo imeli. Nekateri od sopotnikov
so me tudi e poklicali po telefonu ... eprav smo
se malo asa po­ znali, smo postali v tistih tekih
trenut­ kih veliki prijatelji,« je veraj za Primor­
ski dnevnik povedal ofer Zoran Koron, ki se je
v sredo sreno vrnil domov v Voljo Drago. Te
dni se je kot eden iz­ med sreno reenih
potnikov z goree­ ga grkega trajekta Norman
Atlantic ne­ prostovoljno znael v srediu
pozorno­ sti tevilnih medijev. Ves as najinega
kratkega pogovora so v ozadju zvonili drugi
telefoni, a je, kljub temu, da je zgod­ bo v
zadnjih dneh zagotovo ponovil ni­ kolikokrat,
prijazno odgovarjal na vpra­ anja, eprav se mu
je v glasu poznala utrujenost. Koron kljub teki
izkunji, med ka­ tero so nekateri tudi izgubili
ivljenje, za­ deve ne dramatizira. oferji so
navajeni, da doivijo marsikaj, pravi. Sam tudi
ni opazil kakne pretirane panike med potniki,
eprav so nekateri poroali o tem. »Nisem bil
preve dol z moralo. Le takrat, ko so spustili reilni oln, sem po­ mislil: sedaj gre zares. Informacije pa
sem imel precej svee, ves as sem bil na te­ koem z dogajanjem. Posadka je delovala zelo dobro in
usklajeno. Kapitan je zelo dober lovek, nenehno je preverjal si­ tuacijo, hodil okrog ... Naloge so imeli
porazdeljene. Veliko sem se motal okrog poveljnikega mostu, kjer je bilo suho, saj je pokrit, a je bil tam
tudi zelo gost dim, ki je drail pljua in oi ­ te sem imel vi­ joline, e danes niso povsem v redu.« Tudi vonj
dima ga e vedno spremlja, za­ rl se je namre v vsako poro koe, e po­ sebej na rokah, pa tudi v spomin.
Na palubi trajekta je z ostalimi so­ potniki preivel trideset ur. V tem asu tudi spali niso. »Mokri smo bili,
trepe­ tali smo od mraza ... Lahko da smo kdaj pa kdaj za pet minut zaprli oi, a smo se ponovno zbudili
in se zaeli tresti od mraza.« Posadka je ves as bdela nad nji­ mi in jih budila, saj mokri in premrae­ ni
zaradi gronje podhladitve niso sme­ li zaspati. Reevanje so namre sprem­ ljale zelo slabe vremenske
razmere in moan veter, ki je e dodatno premrazil potnike. Po drugi strani pa je morda tu­ di dobro, da je
pihalo, da stran, kjer so bili nagneteni potniki, ni toliko gorela, razmilja Koron, ki je bil v tisti skupini, ki so
jo iz ladje reili s helikopterjem. Re­ evalci, ki so se trudili, da bi reili im ve ivljenj, so heroji, poudarja.
»Tisti fantje so bili enkratni. Pa tudi osebje na ladji San Giorgio je bilo fenomenalno. Sebi so odrekli, da
so nam ugodili v tem, kar smo potrebovali.« V kaknem stanju je kamion, ki ga je dvanajst let vozil za
podjetje Gruarin autotrasporti iz kraja Sesto al Reghena pri Pordenonu, veraj e ni vedel. Iz vo­ zila je
uspel reiti denarnico, ki jo je imel pri sebi, kup dokumentov in osebnih za­ piskov, ki so skozi leta
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nastajali na poteh, ki jih je prevozil s kamionom, pa so sko­ raj zagotovo za vedno izgubljeni. V zad­
njem letu, dveh, je to pot iz Grije v Za­ greb, kamor je bil tudi tokrat namenjen, opravil skoraj vsak teden.
»Marsiesa na poti smo oferji vajeni, saj imamo e trdo koo. Tudi tega, da se trajekt nagne sko­ raj na bok
... Domai so bili verjetno bolj v strahu kot mi. Jaz sem tistega jutra, ko se je poar zael, kar hitro druini in
de­ lodajalcu javil, kaj se dogaja,« se spomi­ nja ofer z dvajsetletnimi izkunjami za volanom kamiona.
Delodajalec in druina so bili v te­ kih trenutkih ves as na zvezi in si iz­ menjevali informacije, ki jih je
Zoran sporoal. »V skrbeh so bili, teko jim je bilo. A sem se skoraj vsaki dve uri javljal. Imel sem dva
telefona: enega sem upo­ rabljal, drugega s polno baterijo pa sem hranil v rezervi. Pa tudi signala ni bilo
ves as. So nam pa vsem potem na ladji San Giorgio omogoili, da smo se javili do­ mov.« S kaknimi
obutki bo naslednji stopil na trajekt? »Rekel jim bom, naj bi dajo boljo kabino ...« se na raun do­ godka
poali in v isti sapi zatrdi, da stra­ hu nima. »To se je pa zgodilo, pozabi­ mo slabo, iz tega vzemimo, kar
je do­ brega in pojdimo naprej,« pravi Zoran Koron. Besede, ki v zaetku novega leta lahko prav pridejo
e komu ... Katja Munih GORICA ­ Matini urad S prihodnjim tednom loitve tudi na obini Cilj je
razbremenitev civilnih sodi, postopki bodo hitreji in ceneji
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Med prosilci za azil naraa napetost
V dormitoriju Faidutti na Placuti, na sedeu
Karitas na Trgu San Francesco in na sedeu
za­ druge Arcobaleno pri tandreu je bilo v
prejnjih dneh dokaj napeto. Zaradi
neprimernega obna­ anja nekaterih prosilcev
za azil so bili upravitelji in prostovoljci, ki
skrbijo za ustanovi, prisiljeni po­ klicati sile
javnega reda; policija je v treh dneh morala
intervenirati kar tirikrat, da bi prekinila iz­
grede in ponovno vzpostavila red in mir med
afganistanskimi dravljani, ki naj bi jih v Gorici
bilo e okrog 270. Prve teave so se pojavile v
torek v dormitoriju Faidutti, kjer je eden izmed
afganistanskih dra­ vljanov, ki so bili tam
nastanjeni, drail ostale goste. Omenjenega
prosilca za azil in skupino njego­ vih
sodravljanov, ki so se postavili na njegovo
stran, so motila pravila ustanove, za katero
skrbi Ka­ ritas. Ker je bilo vzduje napeto, so
upravitelji poklicali policijo. »Uporniki« so nato
zapustili dor­ mitorij, zaradi nizkih temperatur
pa niso mogli prespati na prostem. Odpravili
so se do sedea za­ druge Arcobaleno v Ulici
San Michele, kjer so v prejnjih tednih nudili
prenoie skupini prebe­ nikov, in vdrli vanj.
Policijo so poklicali predstavniki zadruge, ki so
drugega dne odkrili, da je skupi­ na
Afganistancev brez dovoljenja prespala v
njenih prostorih. V sredo zveer so policiste ponovno poklicali iz dormitorija Faidutti: 15 prosilcev za azil
je od upraviteljev zahtevalo, naj jih spustijo no­ ter, eprav zanje ni bilo prostora. V etrtek pa so policisti
intervenirali na sedeu Karitas na Trgu San Francesco, kjer je 30 Afganistancev zaelo protestirati in
zahtevati od prostovoljk, ki so jim de­ lile veerjo, naj jih pustijo tam tudi prespati. Izgrede naj bi povzroili
prosilci za azil, za katere ni pro­ stora v centru Nazareno, v hotelu Internazionale in v nekdanjem centru
za odvisnike v kocjanu, kjer so prebenike sprejeli po podpisu konvencije s prefekturo. Prebenikov, ki
uradno nimajo pre­ noia, naj bi bilo 48, po besedah pokrajinske odbornice Ilarie Cecot pa so jim streho
nad glavo v prejnjih dneh zagotovili prostovoljci, Karitas ter upnii v Podturnu in pri Madonini. »Poloaj je
zelo zapleten,« pravi Cecotova, po kateri bi se morale obine bolj angairati pri reevanju tega pro­ blema.
»Naa obina nosi zelo veliko breme. V okviru pokrajinskega projekta Sprar je prosilcem za azil na voljo
33 stanovanj, vsa so v Gorici. Eno smo dali na voljo tudi mi, zakaj tega ne naredijo tu­ di drugi, namesto
da bi podpisovali protokole?« sprauje gorika odbornica Silvana Romano.
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