DOSSIER Lunedì, 05 gennaio 2015 DOSSIER Lunedì, 05 gennaio 2015 Articoli 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 17 I profughi vogliono un letto, sale la tensione 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 17 Romoli: «Servono più controlli Deve esserci tolleranza... 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19 Delbello: «Urgente un patto fra territorio e Fincantieri» 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23 Il lunario ricorda Susana ma anche le minigonne anni '60 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 25 «Niente alloggi a profughi nei nostri hotel solo pasti» 03/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 28 Ingresso gratuito ai Musei provinciali 03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 25 E adesso i richiedenti asilo si ribellano 03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26 All' Epifania la premiazione dei presepi 03/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26 Nasce la nuova Azienda sanitaria Dubbi sulla chirurgia d' urgenza 03/01/2015 Primorski Danes zaetek zimskih razprodaj 03/01/2015 Primorski S prihodnjim tednom loitve tudi na obini 03/01/2015 Primorski Med prosilci za azil naraa napetost 1 3 4 5 7 9 10 12 13 15 16 18 3 gennaio 2015 Pagina 17 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia I profughi vogliono un letto, sale la tensione Interrogazione di Ziberna sugli immigratiLa polizia è costretta a intervenire al dormitorio e nella sede della Caritas. Terzo episodio nell' arco di un paio di giorni. Interrogazione alla Giunta del consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna sulla questioneprofughi a Gorizia. Ziberna condivide lo sconcerto dei cittadini goriziani che si sono visti arrivare decine di profughi da una città civile e sicura come Brescia, capace di maggiori spazi per la loro ospitalità e di ben maggiori risorse di quelle che può reperire Gorizia, pur nella consapevolezza che qui avrebbero avuto maggiori difficoltà di ospitalità. Comprende il loro sconcerto quando si parla di guadagni in termini di Iva versata in Friuli Venezia Giulia e di assicurare lavoro agli operatori locali. «Non posso che essere preoccupato per questa visione della Giunta regionale rispetto all' emergenza e alle disgrazie sottolinea Ziberna ma anche perché da ciò potrebbero crearsi le condizioni affinché il Friuli Venezia Giulia, soprattutto Gorizia e l' Isontino, diventino luogo di tendopoli e bivacchi pur di ottenere dallo Stato i 35 euro per ciascun profugo». Con l' interrogazione Ziberna vuol anche sapere dalla Giunta con quali criteri gli operatori locali sono stati scelti per questa operazione. di Francesco Fain Nuove intemperanze da parte dei richiedentiasilo, dopo l' episodio (riferito ieri) accaduto alla comunità Arcobaleno. Anche in questo caso si è reso necessario l' intervento delle forze dell' ordine: i profughi, in buona sostanza, volevano a tutti i costi un letto dove poter dormire. Gli episodi (che si sono verificati l' ultimo giorno del 2014 e il primo gennaio 2015) sono stati due e hanno avuto come teatro due sedi distinte. Andiamo con ordine. Nella serata del 31 dicembre, attorno alle 20, le volanti della Questura di Gorizia sono intervenute al dormitorio Faidutti di piazza Tommaseo, meglio conosciuta come Piazzutta. Il motivo dell' intervento? Un gruppo composto da una quindicina di stranieri insisteva per accedere alla struttura, pur non avendone titolo. Dopo alcuni minuti, gli agenti sono riusciti ad allontanare i cittadini extracomunitari e a riportare la calma. Un episodio molto simile è accaduto la notte successiva, primo gennaio. Teatro la sede della Caritas diocesana, in piazza San Francesco, poco lontano dalla mensa dei Cappuccini: verso le 19.30 è stato richiesto l' intervento della Polizia di Stato in quanto, nella salaaccoglienza della struttura, un gruppo composto da una trentina di cittadini afghani ai quali era stata già offerta la cena «pretendeva la permanenza in quell' edificio per trascorrere la notte», si legge nella nota della Questura. Le volanti erano state allertate dalle volontarie addette alla distribuzione dei pasti. Al momento dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 3 gennaio 2015 Pagina 17 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia intervento degli agenti la situazione segnalata era già notevolmente ridimensionata in quanto molti componenti del gruppo si erano già allontanati. E dire che sino a ieri i migranti non avevano mai dato problemi, almeno apparentemente: nessun atteggiamento sopra le righe, nessuna esagerazione, nessuna violazione delle leggi. L' aveva riconosciuto anche il sindaco Ettore Romoli: i richiedentiasilo sono persone, fortunatamente, tranquille. Ma è arrivato il momento di tre gravi intemperanze nell' arco di un paio di giorni. Alle due sopracitate si aggiunge l' episodio, di cui abbiamo dato conto ieri, che ha avuto come teatro la comunità Arcobaleno, in via San Michele. Anche in quel caso, le volanti della Questura di Gorizia erano dovute intervenire in quanto erano stati segnalati una dozzina di cittadini afghani «che già dalla sera del 30 dicembre si poteva leggere in un comunicato stampa erano penetrati e si erano stabiliti all' interno delle pertinenze della citata struttura». Pare avessero scavalcato la recintazione e fossero entrati indisturbati nella struttura ricettiva: queste almeno sono le circostanze che ci riferì l' assessore provinciale Ilaria Cecot. Le volanti erano state "attivate" dai responsabili della stessa comunità in quanto, nel corso della mattinata del 31, avevano constatato la presenza di 10 stranieri che avevano fatto abusivamente ingresso, nella notte, durante gli orari di chiusura del centro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 3 gennaio 2015 Pagina 17 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia la reazione del sindaco. Romoli: «Servono più controlli Deve esserci tolleranza zero» «Bisogna vigilare. È necessaria la massima fermezza visto che in città ci sono parecchi palazzi inutilizzati e anche piuttosto degradati: non vorrei si trasformassero nella "casa" di altri richiedentiasilo. Su questo tema ci deve essere tolleranza zero». Il sindaco Ettore Romoli fa queste dichiarazioni alla luce dell' episodio (grave) accaduto alla comunità Arcobaleno, in via San Michele. Non è ancora a conoscenza delle altre due intemperanze di cui diamo conto nel servizio di apertura. Tre episodi che fanno pensare, visto che ad oggi la presenza dei profughi si era caratterizzata per l' estrema tranquillità: lo stesso prefetto, in più occasioni, aveva evidenziato come non ci fosse stato alcun problema di ordine pubblico o, ancor peggio, di microcriminalità. Ma il freddo probabilmente sta "trasformando" queste persone. Una cosa, però, non torna: l' assessore Cecot aveva dichiarato ieri che tutti e 48 i migranti che dormivano all' addiaccio hanno oggi un tetto sopra la testa. Quindi, i protagonisti delle intemperanze sono "nuovi arrivi" o, nella peggiore delle ipotesi, profughi che non sono soddisfatti delle sistemazioni faticosamente individuate dalla Caritas e dai volontari. «Quello accaduto all' Arcobaleno è il primo fatto antipatico che ha visto protagonisti gli immigrati premette il sindaco Romoli . Non voglio esagerare e non voglio ingigantire quanto accaduto ma devo rimarcare che sino ad allora c' era sempre stata assoluta tranquillitàà. Non vorrei che queste persone cambiassero atteggiamento: si tratta pur sempre di un reato e vedremo se la Magistratura vorrà perseguirlo». Che fare per evitare il ripetersi di simile episodi? «Bisogna vigilare. Per questo, ho chiesto più controlli al vicequestore (il questore in questi giorni non è a Gorizia, ndr) e al comandante provinciale dei carabinieri. Non deve passare il concetto che si possono occupare edifici o stanze. La tolleranza dovrà equivalere a zero». Il sindaco chiude con un invito. «Nei giorni scorsi il consigliere provinciale Zotti ha rivolto alcune domande alla Caritas diocesana. Credo sia il caso che arrivi una risposta a tali quesiti. Un tanto per fare chiarezza». (fra.fa. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 3 gennaio 2015 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Delbello: «Urgente un patto fra territorio e Fincantieri» «L' ormai cronicizzata crisi sociale e di legalità che attanaglia da almeno un quindicennio il Monfalconese è figlia dell' assenza di una politica industriale da parte delle istituzioni sovraordinate: appare perciò evidente il ruolo determinante che oggi può e deve essere svolto dal Pd che governa praticamente dappertutto». Questo l' obiettivo dell' odg intitolato "Il Sistema Paese (e Regione), la Fincantieri, il Territorio, la Città di Monfalcone" che il consigliere provinciale del Pd Fabio Delbello presenterà in Provincia che inizia in modo analitico e si conclude in modo propositivo sulla scia delle aperture al confronto dopo l' intervento dell' ad Bono in Consiglio con 6 macro obiettivi programmatici. Delbello propone in sostanza «la redazione di un atto fondamentale tra territorio, città e fabbrica che preveda la pratica della responsabilità sociale d' impresa, la regolamentazione degli appalti, la valorizzazione dei Protocolli di legalità e dei Patti per la sicurezza i cui report devono essere resi pubblici, la collaborazione con il Distetto tecnologico navalnautico e con le associazioni di categoria locali per la qualificazione dell' indotto locale, la collaborazione con l' Ass per la sicurezza sul lavoro». Sotto il profilo analitico Delbello osserva che «Fincantieri è l' unica società delle partecipazioni statali che non è stata privatizzata: la proprietà pubblica perciò fornisce alla politica un enorme potere di condizionamento sulle scelte aziendali. Secondo Delbello «la causa prima della degenerazione delle Partecipazioni statali in generale e, per quel che ci interessa qui, della crisi sociale e della legalità avvenuta a Monfalcone a partire dalla metà anni '90, sta quindi nei condizionamenti insiti nella natura stessa della impresa pubblica che in Italia sono stati accentuati dalla fragilità delle istituzioni e delle forze politiche da sempre permeabili rispetto alle pressioni di interessi organizzati in un Paese che non brilla certo per etica pubblica e privata». «Se la cantieristica conclude Delbello è un asset di interesse strategico nazionale, e ha avuto un impatto positivo in passato sul Monfalconese, la politica deve creare le condizioni perché la produzione avvenga senza quegli impatti con cui abbiamo convissuto agli inizi del nuovo secolo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 3 gennaio 2015 Pagina 23 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Romans. Il lunario ricorda Susana ma anche le minigonne anni '60 ROMANS La comunità di Romans d' Isonzo ha voluto onorare la figura e l' opera della compianta Dina Susana (Ponte di Piave 1906 Versa 1993), insegnante, sarta, ricamatrice e artista poliedrica, ricordata con molto affetto sia dove ha vissuto sia dai tanti che hanno apprezzato la sua persona e le sue riconosciute doti. A ricordarla è stato il locale gruppo di ricerca "I Scussons", che ha dedicato a Dina Susana, la copertina del suo "Lunari pal 2015", interamente in lingua friulana, realizzato col patrocinio del Comune di Romans e il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse. Il lunario, giunto alla sua 22.ma edizione, curato anche stavolta da Ivaldi Calligaris, è stato presentato nella sala consiliare municipale di Romans, alla presenza di molti cittadini, ai quali ha portato inizialmente il saluto Germano Pupin, presidente de "I Scussons", seguito da quello di Alessia Tortolo, assessore comunale alla cultura, che aveva al suo fianco l' assessore Raffaella Scarazzolo. Non sono mancati gli interventi di Mario Capello per la BCC di Staranzano e Villesse e di Ilaria Cecot, assessore provinciale al Welfare, che ha sottolineato il valore dell' iniziativa con cui annualmente viene ricordata una persona e con essa una parte della storia del paese. Una storia che si allarga di anno in anno ha ricordato poi Ivaldi Calligaris considerando che in 22 edizioni il lunario ha proposto oltre 250 fotografie, che già di per sé rappresentano un piccolo album della storia di Romans. A presentare l' opera è stato il professor Ferruccio Tassin, che da ex allievo di Dina Susana, ha elevato le virtù di un' insegnante esigente e assai capace, una persona squisita ed un' artista a tutto campo, sempre al passo coi tempi, che ha insegnato in molte scuole della provincia, con molta passione e alta professionalità. Tassin ha quindi analizzato i contenuti dell' opera, che stavolta regala le 12 fotografie un per mese per ricordare il periodo degli anni Sessanta in cui impazzava la minigonna. Tassin si è pure qualitativamente soffermato, con un' incursione di ben due ore, su quanto propone il lunario: i santi del mese, proverbi, pensieri, parole friulane in disuso, frammenti di storia patria, ricorrenze, modi di dire e altre interessanti notizie, che fanno del lunario un prezioso almanacco, diventato ormai oggetto di collezione e richiesto in modo particolare dai tanti romanesi sparsi per il mondo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 3 gennaio 2015 Pagina 23 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Edo Calligaris. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 3 gennaio 2015 Pagina 25 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia «Niente alloggi a profughi nei nostri hotel solo pasti» Gli albergatori aderenti a Confindustria chiariscono i termini della loro disponibilità: «Non concederemo mai le camere: dobbiamo tenere conto delle esigenze dei clienti» di Antonio Boemo Servizio di lavanderia e preparazione dei pasti. È quanto è disponibile a fare un gruppo di albergatori gradesi per venire incontro alla soluzione della questione profughi. Troppe cose si sono dette e scritte, e soprattutto sono state interpretate in maniera diversa, e svariate sono le idee che circolano in meirto all' accolgienza e all' assistenza degli immigrati richiedenti asilo politco. Ecco perché un gruppo di operatori associato a Confindustria, in pieno accordo con il Consorzio Grado Turismo ha voluto fare delle precisazioni in merito al problema spiegando innanzitutto qual è l' oggetto dell' attività di un albergo e della sua destinazione turistica. Il concetto è semplice e si riduce in una sola parola che racchiude tutto: accoglienza turstica. «Nel farlo dice, Alessandro Lavato, portavoce di Confindustria Alberghi dobbiamo essere attenti alle esigenze dei nostri ospiti che si aspettano da noi una crescente attenzione e servizi che peraltro il costo del lavoro in Italia rende difficile da offrire». Ed ecco legato questo concetto allemergenza profughi che sta interessando massicciamente anche la provincia di Gorizianostra provincia. «Ospitare dei profughi, in una località turistica e/o in un albergo, di cui la "mission" è appunto l' accoglienza dei villeggianti significa colpire in maniera indiscriminata uno dei pochi settori che sostengono l' economia Italiana, per il negativo impatto verso i nostri clienti». Quando è emersa questa problematica, anche a seguito delle richieste fatte dal Comune sull' intenzione o meno di ospitare profughi nelle strutture alberghiere, un gruppo di operatori di attività ricettive si è trovato a discutere sull' argomento in quanto sensibile alla problematica. E dopo le "chiacchiere" gli albergatori gradesi hanno deciso di rendere nota la loro posizione. «Non possiamo dice, infatti, Lovato non cercare di dare un apporto costruttivo alla questione». «Abbiamo così deciso di offrire immediatamente la disponibilità ad analizzare quale attivo aiuto le nostre strutture possano offrire indivudandoli nei servizi di lavanderia e di preparazione dei pasti, mettendoci altresì a disposizione per collaborare al fine di individuare altre eventuali soluzioni». Escludendo comunque in maniera categoria la possibilità di dare alloggio ai profughi negli alberghi. Il sindaco, Edoardo Maricchio, aveva pubblicamente affermato di non aver sottoscritto alcun documento da presentare alla Prefettura per ospitare migranti a Grado proprio a seguito di un sondaggio fatto sull' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 3 gennaio 2015 Pagina 25 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Isola tra singoli operatori e categorie che si erano espressi in maniera contraria, cioè non disponibili a mettere a dispsizio e le proprie strutture. Il primo cittadino aveva altresì precisato, dopo aver specificato che a Grado non ci sono nemmeno strutture pubbliche adatte all' ospitalità, che il Comune è pronto a dare se necessario la collaborazione mettendo eventualmente a disposizione un autista e anche qualche mezzo per eventuali trasporti dei richiedenti asilo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 3 gennaio 2015 Pagina 28 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Ingresso gratuito ai Musei provinciali Domani l' ingresso ai Musei provinciali di Gorizia sarà gratuito, come ogni prima domenica del mese. Al Borgo Castello (orario 919) su possono visitare i musei della Grande guerra e della Moda, Collezione archelogica, le mostre "Belle Epoque in divisa" e "Sarajevo documenti inediti del conte Mario Attems Santa Croce". A Palazzo Attems Petzenstein (orario 1017 la pinacoteca, mostra "Tempesta al Museo", dipinti e graffiti realizzati dalla Comunità la Tempesta di Gorizia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 3 gennaio 2015 Pagina 25 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia E adesso i richiedenti asilo si ribellano Nuovo episodio di intemperanza: dopo la cena pretendono di restare a dormire alla Caritas. Altro intervento della PsI contributi a chi opera nel sociale. Cinquemila euro per le associazioni che si spendono quotidianamente in campo sociale. Nell' ultima seduta dell' anno la giunta comunale guidata dal sindaco Ettore Romoli ha deliberato lo stanziamento della somma a favore di 9 sodalizi. Il Comune erogherà così 300 euro all' Unione italiana ciechi, 500 al Gruppo interparrocchiale di Volontariato Vincenziano di Gorizia e 600 all' associazione Spyraglio, che sostiene gli ammalati neoplasici. Ottocento euro andranno al convento dei Frati minori Cappuccini, in particolare per l' attività quotidiana svolta nell' ambito della Mensa dei poveri, con decine di pasti serviti al giorno a persone in condizioni di indigenza. E ancora: 200 euro andranno al Fusam (Familiari e utenti per la salute mentale), in particolare per l' allestimento di laboratori creativi al Parco Basaglia, mentre è do 300 euro il contributo che spetterà ai Danzerini di Lucinico per l' organizzazione della Festa dell' anziano alla Baita alpina della frazione. Duecento euro saranno poi erogati all' Associazione donatori volontari sangue Remo Uria Mulloni di Gorizia, per l' attività di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue, mentre 900 euro andranno alla Conferenza di San Vincenzo, che ogni anno aiuta i goriziani in difficoltà nei pagamenti di bollette e pendenze economiche; 1200 euro infine all' organizzazione Amicizia, per lo sviluppo di un progetto di sensibilizzazione tra gli adolescenti sul rischio del gioco d' azzardo. (chr.s. ) di Francesco Fain Nuove intemperanze da parte dei richiedenti asilo, dopo l' episodio (di cui abbiamo riferito ieri) accaduto alla comunità Arcobaleno. Anche in questo caso si è reso necessario l' intervento delle forze dell' ordine: i profughi, in buona sostanza, volevano a tutti i costi un letto dove poter dormire. Gli episodi (che si sono verificati l' ultimo giorno del 2014 e il primo gennaio 2015) sono stati due e hanno avuto come teatro due sedi distinte. Andiamo per ordine. Nella serata del 31 dicembre, attorno alle 20, le volanti della Questura di Gorizia sono intervenute al dormitorio Faidutti di piazza Tommaseo, meglio conosciuta come Piazzutta. Il motivo dell' intervento? Un gruppo composto da una quindicina di stranieri insisteva per accedere alla struttura, pur non avendone titolo. Dopo alcuni minuti, gli agenti sono riusciti ad allontanare i cittadini extracomunitari e a riportare la calma. Un episodio molto simile è accaduto la notte successiva, primo gennaio. Teatro la sede della Caritas diocesana, in piazza San Francesco, poco lontano dalla mensa dei Cappuccini: verso le 19.30 è stato richiesto l' intervento della Polizia di Stato, in quanto, nella salaaccoglienza della struttura, un gruppo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 3 gennaio 2015 Pagina 25 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia composto da una trentina di cittadini afghani ai quali era stata già offerta la cena «pretendeva la permanenza in quell' edificio per trascorrere la notte», si legge nella nota della Questura. Le volanti erano state allertate dalle volontarie addette alla distribuzione dei pasti. Al momento dell' intervento degli agenti la situazione segnalata era già notevolmente ridimensionata in quanto molti componenti del gruppo si erano già allontanati. E dire che sino a ieri i migranti non avevano mai dato problemi, almeno apparentemente: nessun comportamento sopra le righe, nessuna esagerazione, nessuna violazione delle leggi. L' aveva riconosciuto anche il sindaco Ettore Romoli: i richiedenti asilo sono persone, fortunatamente, tranquille. Ma è arrivato il momento di tre gravi intemperanze nell' arco di un paio di giorni. Alle due sopra citate si aggiunge l' episodio, di cui abbiamo dato conto ieri, che ha avuto come teatro la comunità Arcobaleno, in via San Michele. Anche in quel caso, le volanti della Questura di Gorizia erano dovute intervenire in quanto erano stati segnalati una dozzina di cittadini afghani «che già dalla sera del 30 dicembre si poteva leggere in un comunicato stampa erano penetrati e si erano stabiliti all' interno delle pertinenze della citata struttura». Pare avessero scavalcato la recinzione e fossero entrati indisturbati nella struttura ricettiva: queste almeno sono le circostanze riferite dall' assessore provinciale Ilaria Cecot. Le volanti erano state "attivate" dai responsabili della stessa comunità, in quanto, nel corso della mattinata del 31 dicembre. avevano constatato la presenza di 10 stranieri che avevano fatto abusivamente ingresso, nella notte, durante gli orari di chiusura del centro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 3 gennaio 2015 Pagina 26 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia IL CONCORSO. All' Epifania la premiazione dei presepi Sta per giungere al culmine la mostra concorso presepi 2015, le cui iscrizioni si sono chiuse il 31 dicembre. Ieri chi si era iscritto ha potuto consegnare il proprio "capolavoro" al Centro Margotti della chiesa di Maria Santissima Regina in via Montesanto. L' iniziativa, realizzata dall' omonima parrocchia, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Gorizia, con il contributo della Fondazione Carigo e della Banca di Cividale, è un piacevole appuntamento cittadino, unico nel suo genere, che negli anni ha visto un crescente successo di pubblico e di partecipanti. Si possono ammirare riproduzioni della natività di ogni tipo, realizzate da adulti e bambini, con diversi materiali e tecniche, dalle creazioni artigianali a quelle acquistate e di carattere affettivo. È possibile partecipare con riproduzioni della natività a seconda del proprio gusto e del proprio estro, ed è questo uno dei motivi di apprezzamento della manifestazione, insieme, ai ricchi premi gastronomici in palio. Il risultato del concorso si potrà ammirare da oggi, alle 10, quando sarà inaugurata la mostra (con annessa benedizione dei presepi). Poi, fino al 6 gennaio l' esposizione sarà poi visitabile ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. Le premiazioni sono in programma alle 11 di martedì. (e.m. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 3 gennaio 2015 Pagina 26 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Nasce la nuova Azienda sanitaria Dubbi sulla chirurgia d' urgenza Fra i punti interrogativi c' è anche la questione dell' unica unità coronarica che resterà in funzione Ieri intanto il direttore generale Pilati ha nominato i direttori Laura Regattin e Antonio Poggiana. di Vincenzo Compagnone È scoccata ieri l' ora X per il varo della nuova Azienda sanitaria "Bassa friulanaIsontina". I vertici dell' ente della salute, la cui sede legale si trova a Gorizia, in via Vittorio Veneto 174, cioè negli uffici ubicati in una palazzina del Parco Basaglia, si sono incontrati proprio in Direzione con i capidipartimento e le varie figure apicali. L' ente comprende 57 Comuni: Capriva, Cormòns, Doberdò del Lago, Dolegna del Collio, Farra d' Isonzo, Fogliano Redipuglia, Gorizia, Gradisca, Grado, Mariano, Medea, Monfalcone, Moraro, Mossa, Romans d' Isonzo, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Canzian d' Isonzo, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, San Pier d' Isonzo, Savogna d' Isonzo, Staranzano, Turriaco, Villesse, Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Carlino, Cervignano, ChioprisViscone, Fiumicello, Gonars, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, Ruda, San Giorgio di Nogaro, Santa Maria La Longa, San Vito al Torre, Terzo d' Aquileia, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villa Vicentina eVisco. Il direttore generale, Giovanni Pilati, già commissario straordinario dell' Ass della Bassa Friulana, ma in passato direttore sanitario a Gorizia quando a capo dell' Azienda c' era Giulio De Antoni, ha subito nominato quelli che saranno i suoi più stretti collaboratori. Il ruolo di direttore sanitario sarà ricoperto da Laura Regattin, udinese, già direttrice del distretto 1 dell' Azienda sanitaria 3 dell' Alto Friuli con sede a Gemona. Da direttore amministrativo fungerà invece Antonio Poggiana, veneto, che per 5 anni ha svolto un analogo incarico nell' Azienda ospedaliera di Santa Maria degli Angeli a Pordenone. Il terzetto di "uomini di fiducia" di Pilati sarà completato da Gianfranco Napolitano, coordinatore sociosanitario, già capo distretto a Codroipo ma che prenderà servizio fra un mese, visto che la sua nomina dovrà essere ratificata dalla Conferenza dei sindaci. Per tutti, il mandato sarà quadriennale. Il compito più spinoso che il neodirettore generale si troverà a dover affrontare sarà la scelta del secondo Punto nascita da chiudere, dopo quello di Gorizia, soppresso già nel luglio scorso dalla giunta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 3 gennaio 2015 Pagina 26 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Serracchiani. Fra Palmanova e Latisana la decisione sul reparto da "tagliare" non sarà facile: Pilati ha sei mesi di tempo per pensarci, visto che l' Atto aziendale, che dovrà tradurre in termini concreti i dettami della riforma sanitaria regionale, sarà pronto entro giugno. Certo, appare un po' paradossale agli occhi dei goriziani che una scelta non sia ancora stata fatta a livello politico dopo che la scure dei tagli si era abbattuta su Gorizia, ancor prima che il Piano entrasse in vigore. Anche Latisana, infatti, è decisamente al di sotto della soglia minima dei 500 parti che aveva decretato la "morte" del reparto goriziano, ma c' è chi dice che potrebbe essere salvata a discapito di Palmanova in quanto potenzialmente attrattiva nei confronti del Veneto e per il fatto di rappresentare un punto di riferimento, anche come Dipartimento maternoinfantile, per i turisti che nei mesi estivi affollano Lignano. E sempre l' Atto aziendale dovrà dirimere in via definitiva le questioni ancora sul tappeto riguardanti la chirurgia d' urgenza fra Gorizia e Monfalcone e l' unica unità coronarica che resterà in funzione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 3 gennaio 2015 Primorski Gorizia Danes zaetek zimskih razprodaj Danes se bodo tudi v Gorici kot v ostalih mestih FurlanijeJu lijske krajine uradno zaele zimske razprodaje. Na podlagi zakona t. 29/2005 bi moralo obdobje znia nih cen startati 5. januarja, nato pa je deelni svet Furalnije Julijske krajine sprejel amandma k finan nemu zakonu, ki je zaetek se zonskih razprodaj preloil na da nanji dan. Ker je veina trgovin z obla ili in obutvijo e pred boiem za ela izvajati razne akcije in popu ste, goriki trgovci letos niso pripravi li posebnih animacijskih pobud. »Uradne se zonske raz prodaje so postale bolj simbolna za deva, glede na to, da se letos zaenjajo tako zgodaj in da je zima ele zdaj pokazala zobe, pa bodo stranke lahko nale marsi katero dobro prilonost za nakup,« pravi goriki trgovec in predsednik zveze Confcommercio za Gorico Bendikt Kosi. Po njegovih besedah je bil obraun letonjega decembra za gorike trgovce bolji od priako vanj, vsaj v zakljunem delu. »e ga primerjamo s celoletnim tren dom, je bil december za gorike trgovine e kar pozitiven. Podatkov nimam, kae pa, da so vsi imeli precej dela, eprav obseg prodaje ni ve primerljiv s tistim, ki smo ga beleili v letih pred gospodarsko krizo,« je zakljuil Kosi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 3 gennaio 2015 Primorski Gorizia S prihodnjim tednom loitve tudi na obini Ulica Garibaldi 9 tel. 0481 356320 faks 0481 356329 [email protected] G G o o r r i i k k i i p p r r o o s s t t o o r r VOLJA DRAGA Po uspeni reevalni akciji z goreega trajekta Zoran Koron spet doma Vonj dima se je zarl v vsako poro koe »Ta izkunja nas je vse zelo pove zala. Zavedali smo se, da smo vsi v isti situaciji, zato smo si pomagali in si deli li med sabo to, kar smo imeli. Nekateri od sopotnikov so me tudi e poklicali po telefonu ... eprav smo se malo asa po znali, smo postali v tistih tekih trenut kih veliki prijatelji,« je veraj za Primor ski dnevnik povedal ofer Zoran Koron, ki se je v sredo sreno vrnil domov v Voljo Drago. Te dni se je kot eden iz med sreno reenih potnikov z goree ga grkega trajekta Norman Atlantic ne prostovoljno znael v srediu pozorno sti tevilnih medijev. Ves as najinega kratkega pogovora so v ozadju zvonili drugi telefoni, a je, kljub temu, da je zgod bo v zadnjih dneh zagotovo ponovil ni kolikokrat, prijazno odgovarjal na vpra anja, eprav se mu je v glasu poznala utrujenost. Koron kljub teki izkunji, med ka tero so nekateri tudi izgubili ivljenje, za deve ne dramatizira. oferji so navajeni, da doivijo marsikaj, pravi. Sam tudi ni opazil kakne pretirane panike med potniki, eprav so nekateri poroali o tem. »Nisem bil preve dol z moralo. Le takrat, ko so spustili reilni oln, sem po mislil: sedaj gre zares. Informacije pa sem imel precej svee, ves as sem bil na te koem z dogajanjem. Posadka je delovala zelo dobro in usklajeno. Kapitan je zelo dober lovek, nenehno je preverjal si tuacijo, hodil okrog ... Naloge so imeli porazdeljene. Veliko sem se motal okrog poveljnikega mostu, kjer je bilo suho, saj je pokrit, a je bil tam tudi zelo gost dim, ki je drail pljua in oi te sem imel vi joline, e danes niso povsem v redu.« Tudi vonj dima ga e vedno spremlja, za rl se je namre v vsako poro koe, e po sebej na rokah, pa tudi v spomin. Na palubi trajekta je z ostalimi so potniki preivel trideset ur. V tem asu tudi spali niso. »Mokri smo bili, trepe tali smo od mraza ... Lahko da smo kdaj pa kdaj za pet minut zaprli oi, a smo se ponovno zbudili in se zaeli tresti od mraza.« Posadka je ves as bdela nad nji mi in jih budila, saj mokri in premrae ni zaradi gronje podhladitve niso sme li zaspati. Reevanje so namre sprem ljale zelo slabe vremenske razmere in moan veter, ki je e dodatno premrazil potnike. Po drugi strani pa je morda tu di dobro, da je pihalo, da stran, kjer so bili nagneteni potniki, ni toliko gorela, razmilja Koron, ki je bil v tisti skupini, ki so jo iz ladje reili s helikopterjem. Re evalci, ki so se trudili, da bi reili im ve ivljenj, so heroji, poudarja. »Tisti fantje so bili enkratni. Pa tudi osebje na ladji San Giorgio je bilo fenomenalno. Sebi so odrekli, da so nam ugodili v tem, kar smo potrebovali.« V kaknem stanju je kamion, ki ga je dvanajst let vozil za podjetje Gruarin autotrasporti iz kraja Sesto al Reghena pri Pordenonu, veraj e ni vedel. Iz vo zila je uspel reiti denarnico, ki jo je imel pri sebi, kup dokumentov in osebnih za piskov, ki so skozi leta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 3 gennaio 2015 < Segue Primorski Gorizia nastajali na poteh, ki jih je prevozil s kamionom, pa so sko raj zagotovo za vedno izgubljeni. V zad njem letu, dveh, je to pot iz Grije v Za greb, kamor je bil tudi tokrat namenjen, opravil skoraj vsak teden. »Marsiesa na poti smo oferji vajeni, saj imamo e trdo koo. Tudi tega, da se trajekt nagne sko raj na bok ... Domai so bili verjetno bolj v strahu kot mi. Jaz sem tistega jutra, ko se je poar zael, kar hitro druini in de lodajalcu javil, kaj se dogaja,« se spomi nja ofer z dvajsetletnimi izkunjami za volanom kamiona. Delodajalec in druina so bili v te kih trenutkih ves as na zvezi in si iz menjevali informacije, ki jih je Zoran sporoal. »V skrbeh so bili, teko jim je bilo. A sem se skoraj vsaki dve uri javljal. Imel sem dva telefona: enega sem upo rabljal, drugega s polno baterijo pa sem hranil v rezervi. Pa tudi signala ni bilo ves as. So nam pa vsem potem na ladji San Giorgio omogoili, da smo se javili do mov.« S kaknimi obutki bo naslednji stopil na trajekt? »Rekel jim bom, naj bi dajo boljo kabino ...« se na raun do godka poali in v isti sapi zatrdi, da stra hu nima. »To se je pa zgodilo, pozabi mo slabo, iz tega vzemimo, kar je do brega in pojdimo naprej,« pravi Zoran Koron. Besede, ki v zaetku novega leta lahko prav pridejo e komu ... Katja Munih GORICA Matini urad S prihodnjim tednom loitve tudi na obini Cilj je razbremenitev civilnih sodi, postopki bodo hitreji in ceneji Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 3 gennaio 2015 Primorski Gorizia Med prosilci za azil naraa napetost V dormitoriju Faidutti na Placuti, na sedeu Karitas na Trgu San Francesco in na sedeu za druge Arcobaleno pri tandreu je bilo v prejnjih dneh dokaj napeto. Zaradi neprimernega obna anja nekaterih prosilcev za azil so bili upravitelji in prostovoljci, ki skrbijo za ustanovi, prisiljeni po klicati sile javnega reda; policija je v treh dneh morala intervenirati kar tirikrat, da bi prekinila iz grede in ponovno vzpostavila red in mir med afganistanskimi dravljani, ki naj bi jih v Gorici bilo e okrog 270. Prve teave so se pojavile v torek v dormitoriju Faidutti, kjer je eden izmed afganistanskih dra vljanov, ki so bili tam nastanjeni, drail ostale goste. Omenjenega prosilca za azil in skupino njego vih sodravljanov, ki so se postavili na njegovo stran, so motila pravila ustanove, za katero skrbi Ka ritas. Ker je bilo vzduje napeto, so upravitelji poklicali policijo. »Uporniki« so nato zapustili dor mitorij, zaradi nizkih temperatur pa niso mogli prespati na prostem. Odpravili so se do sedea za druge Arcobaleno v Ulici San Michele, kjer so v prejnjih tednih nudili prenoie skupini prebe nikov, in vdrli vanj. Policijo so poklicali predstavniki zadruge, ki so drugega dne odkrili, da je skupi na Afganistancev brez dovoljenja prespala v njenih prostorih. V sredo zveer so policiste ponovno poklicali iz dormitorija Faidutti: 15 prosilcev za azil je od upraviteljev zahtevalo, naj jih spustijo no ter, eprav zanje ni bilo prostora. V etrtek pa so policisti intervenirali na sedeu Karitas na Trgu San Francesco, kjer je 30 Afganistancev zaelo protestirati in zahtevati od prostovoljk, ki so jim de lile veerjo, naj jih pustijo tam tudi prespati. Izgrede naj bi povzroili prosilci za azil, za katere ni pro stora v centru Nazareno, v hotelu Internazionale in v nekdanjem centru za odvisnike v kocjanu, kjer so prebenike sprejeli po podpisu konvencije s prefekturo. Prebenikov, ki uradno nimajo pre noia, naj bi bilo 48, po besedah pokrajinske odbornice Ilarie Cecot pa so jim streho nad glavo v prejnjih dneh zagotovili prostovoljci, Karitas ter upnii v Podturnu in pri Madonini. »Poloaj je zelo zapleten,« pravi Cecotova, po kateri bi se morale obine bolj angairati pri reevanju tega pro blema. »Naa obina nosi zelo veliko breme. V okviru pokrajinskega projekta Sprar je prosilcem za azil na voljo 33 stanovanj, vsa so v Gorici. Eno smo dali na voljo tudi mi, zakaj tega ne naredijo tu di drugi, namesto da bi podpisovali protokole?« sprauje gorika odbornica Silvana Romano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18
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