DOSSIER Lunedì, 06 ottobre 2014 DOSSIER Lunedì, 06 ottobre 2014 Articoli 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20 Romoli: con la buona volontà l' Accademia musicale può... 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21 Cecot: «Si utilizzino le caserme dismesse» 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21 Gorizia chiude la porta: «Basta profughi» 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23 «La chiusura del Punto nascita è la morte anagrafica di... 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23 «Hanno svuotato il San Polo» 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23 Altran: «Ora si va a trattare su servizi e Centro amianto» 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 24 «Un super Comune fino a Duino» 04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 29 «Accreditamento sanitario per l' Ospizio» 04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 14 Aeroporto, il M5S denuncia: «Mezzi dei Vigili spesso ko» 04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 30 In città più profughi che al centro di Gradisca 04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 30 Provincia in soccorso della scuola di musica 04/10/2014 Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia Pagina 13 PROFUGHI, ALTRI 160 IN ARRIVO A GORIZIA 04/10/2014 Primorski Katero vlogo naj odigrajo »zamejci«? 04/10/2014 Primorski Pod sejmiem spet zrasli otori 1 3 4 6 7 8 10 12 14 16 18 20 21 23 4 ottobre 2014 Pagina 20 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia ma la provincia attacca. Romoli: con la buona volontà l' Accademia musicale può partire Gli allievi dell' istituto di musica si rivolgono altrove. I docenti hanno perso il posto di lavoro. L' Accademia musicale Città di Gorizia, che si propone di continuare l' attività dell' omonima, fallita Fondazione, di fatto esiste ancora ma la scuola non ha ripreso i corsi. E Claudio Pio Liviero, che di quella scuola è stato direttore, si preoccupa dell' edizione 2015 del concorso Mercatali, organizzato dal centro chitarristico Mauro Giuliani, di cui è presidente. «Quale sede lo ospiterebbe? Il bando del concorso parte in ottobre e così mi sono rivolto alla Provincia». Ebbene, Liviero chiama, la Provincia risponde. Ieri, nei suoi spazi, oltre a lui quale presidente del centro Giuliani c' erano l' assessore Federico Portelli e il consigliere Stefano Cosma, pronti a sostenere quella che sarebbe l' edizione il prossimo concorso mettendo a disposizione, a canone agevolato, alcuni spazi dei musei provinciali, in Borgo Castello, di Palazzo Alvarez e del Pacassi. Un' eventualità, questa, che potrebbe venir concretizzata già dalla prossima settimana e che potrebbe estendersi ad altri docenti della scuola interessati a svolgere attività didattica. «Romoli dice di essere stato l' unico a far qualcosa per la scuola? Sì, ma per farla fallire», ironizza Cosma; rincarando la dose: «Il Comune ha fatto un bando ad hoc per dare all' Accademia, in comodato gratuito, la sede di Palazzo De Grazia. E l' Accademia, nata in agosto, per alcuni giorni a Palazzo De Grazia aveva già la sede legale Gabriella Bon, presidente dell' Accademia? Nel campo non ha l' esperienza necessaria». Col senno del poi, le ipotesi che fossero il Ciels o il Mauro Giuliani a far proseguire l' attività della Fondazione musicale non erano certo sbagliate, almeno a sentire Portelli e Cosma. Portelli: «Dal 2007 al 2012 la Provincia ha dato alla Fondazione 130mila euro più che a ogni altra istituzione culturale, con l' eccezione del Consorzio universitario che meriterebbe un altro discorso. Non ho la certezza che il progetto di Gabriella Bon sia in grado di "stare in piedi"; come potrebbe, allora, la Provincia dare all' Accademia un contributo? Tutti i consiglieri comunali dovevano vigilare di più, Cingolani compreso. La colpa di quanto sta accadendo non è solo di Romoli». Già, il sindaco che dice? «Siamo quasi arrivati a una soluzione positiva reperendo l' immobile, mettendo a disposizione gli strumenti e trovando le prime risorse per far cominciare i corsi ma l' incomprensione di alcuni insegnanti rischia di pregiudicare l' esistenza stessa della scuola quando basterebbe trovare altre risorse minimali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 4 ottobre 2014 Pagina 20 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia per tirare avanti tre mesi; a partire dal primo gennaio 2015 avremo i finanziamenti regionali, della FriulAdria e, inoltre, penso di trovare altri finanziamenti, tra i quali quello, non eccessivo, del Comune. Con la buona volontà di tutti saremo in grado di partire a breve. Ma ho la sensazione che qualcuno voglia far fallire l' operazione che, praticamente da solo, senza trascurare la Fondazione Carigo, sto attuando». Che una diaspora fra gli insegnanti non porti alla nascita di una nuova scuola di musica? E' un' ipotesi, forse, non così lontana dalla realtà. Alex Pessotto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 4 ottobre 2014 Pagina 21 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Cecot: «Si utilizzino le caserme dismesse» «A nome dei volontari di Campo Francesco e come assessore chiedo al signor prefetto di Gorizia, che so essere persona disponibile, di mettere a disposizione una delle tante caserme dismesse per dare a queste persone una prima accoglienza, volta alla tutela della salute e dell' igiene pubblica ma anche alla protezione dei soggeti più deboli. Intanto, come già emerso dal Tavolo provinciale immigrazione da me convocato in data 16 settembre, c' è la piena disponibilità di almeno 15 comuni, sotto il coordimento dell' amministrazione provinciale, a lavorare per costruire una rete di accoglienza diffusa». A dichiararlo è Ilaria Cecot, assessore provinciale al Welfare che, più volte negli ultimi giorni, ha invocato una soluziuone strutturale all' emergenzaprofughi. «Che cosa significa strutturale? Significa che è una condizione con cui dobbiamo fare i conti, da oggi in poi, anzi avremmo già dovuto farlo in precedenza ovvero prima che una situazione non gestita diventasse un' emergenza di carattere umanitario, come fu per i 94 asiilanti di Campo Francesco. Le persone che scappano dalla guerra o che vengono perseguitate hanno dititto di chiedere asilo e, piaccia o non piaccia, a Gorizia c' è una delle due commissioni competenti per il Nord Italia. Poche, è vero ma intanto così è e dobbiamo farcene una ragione, quindi va strutturato un sistema di accoglienza dignitoso e flessibile, capace di soddisfare le esigenze di assistenza, che ricordo è prevista per legge ed deve essere immediata. L' attenzione di tutti si è concentrata sulla tendopoli e sul suo smantellamento ma attenzione, non è certamente con la chiusura di questa che il problema sarà risolto, tornerà semplicamente ad essere meno visibile sulle sponde dell' Isonzo». Intanto, oggi vivono nel Campo Francesco 27 profughi: altri 10 sono stati ospitati al dormitorio Caritas e 2 al Nazareno. (fra.fa. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 4 ottobre 2014 Pagina 21 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Gorizia chiude la porta: «Basta profughi» Romoli: «Ce ne sono troppi: ben 213». Gherghetta: «Serve un sistema di accoglienza serio». Prende piede l' ipotesi Cormons. di Francesco Fain «Adesso basta. Il Comune di Gorizia non siglerà alcuna convenzione per trovare nuove sistemazioni ai richiedenti asilo perché già così ce ne sono troppi. Semmai, si deve alleggerire la loro presenza in città! » È stato un intervento a muso duro quello del sindaco Romoli al vertice voluto dal prefetto Vittorio Zappalorto e convocato per fare il punto sull' emergenzaprofughi. Destinatari dello sfogo il presidente della Provincia Enrico Gherghetta e la tendopoli di via Brass. «Una struttura che deve essere smantellata nel più breve tempo possibile e a chiederlo non è più soltanto il sottoscritto ma il Consiglio comunale nella sua interezza», le parole del primo cittadino. Nel corso della riunione, il prefetto Zappalorto ha illustrato alcuni numeri: numeri che vengono resi noti dal sindaco stesso. «In provincia di Gorizia le sue parole ci sono 415 richiedenti asilo schedati: 202 sono ospitati a Gradisca, 213 a Gorizia più 26 allo Sprar. In pratica, Gorizia ha addirittura superato la città della fortezza che ospita sul proprio territorio il Cara. Qualche raffronto? In provincia di Pordenone ce ne sono 270, a Trieste 450, a Udine 336. Credo non sia necessario fare ulteriori commenti: i numeri parlano da soli». Ma come si viene a capo dell' emergenza profughi? «Pare che stia prendendo sempre più piede l' ipotesiCormòns. Una cosa è certa: Gorizia ha già dato, non si pensi di realizzare altre strutture: ci sono già la Caritas, il Nazareno, l' hotel Internazionale e la tendopoli», le parole del sindaco che ha partecipato alla riunione assieme all' assessore comunale al Welfare Silvana Romano. Al vertice non sono stati invitati i sindaci degli altri 24 Comuni dell' Isontino mentre era presente il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il cui punto di vista è diametralmente opposto a quello del sindaco Romoli. «Il prefetto Zappalorto ha dichiarato che sta lavorando per svuotare la tendopoli: tendopoli che oggi ospita 27 persone. L' ipotesi di trasferire alcuni profughi a Cormòns, a quanto pare, sta prendendo piede. Detto questo, non esiste alcun collegamento fra la tendopoli e l' afflusso nel senso che l' arrivo di questi disperati è continuo e incessante indipendentemente dalla presenza della struttura di via Brass. Da qui a fine anno le parole di Gherghetta si presume un accesso ulteriore di 150 persone. Chiusa la tendopoli, cosa faremo di tutte questi nuovi profughi in arrivo?». Conclude Gherghetta: «Bisogna costruire un sistema di accoglienza che preveda, al primo punto, la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 4 ottobre 2014 Pagina 21 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia visita medica. Poi devono essere siglate convenzioni con le cooperative. Terzo punto: non è possibile che la commissione triveneta esamini 8 domande al giorno. Infine, vanno individuate strutture per dare un tetto a queste persone». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 4 ottobre 2014 Pagina 23 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia L' AMAREZZA DI ROMOLI. «La chiusura del Punto nascita è la morte anagrafica di Gorizia» Per Gorizia la chiusura del Punto nascita è stata, indubbiamente, la conseguenza peggiore della nuova riforma sanitaria. «Hanno decretato la morte anagrafica della città», ha dichiarato più volte il sindaco di Gorizia che, nei giorni scorsi, ha voluto manifestare a Trieste assieme ai primi cittadini friulani contro il piano voluto dalla presidente Serracchiani e dall' assessore Telesca. «Gorizia è stata maltrattata», le parole di Romoli. Ma la riforma ha avuto anche un' altra conseguenza: il taglio di ben due ambulanze. «Una decisione lamentano i sindacati che lascia operatori e dirigenti del 118 con grandi perplessità poiché nella fascia notturna i mezzi a disposizione sono 4 per la copertura di tutto il territorio provinciale». «Avevamo chiesto a compensazione dei tagli la dotazione di una Tac a 64 strati come in tutte le altre province alla luce dell' elevato numero di analisi effettuato; l' autorizzazione alla pratica della terapia salvavita della trombolisi presso la neurologia di Gorizia; l' assegnazione di personale nei servizi territoriali del Distretto Alto Isontino per far fronte alla carenza degli infermieri per l' assistenza domiciliare integrata ma queste richieste, come tante altre, sono state cassate dalla giunta Serracchiani», attacca il consigliere regionale Rodolfo Ziberna (Fi). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 4 ottobre 2014 Pagina 23 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia «Hanno svuotato il San Polo» Cisint ("Obiettivo"): promesse disattese. Francovig: sul Crua niente di concreto. Durissima Anna Maria Cisint, capogruppo di "Obiettivo" , per la quale «è passata la riforma sanitaria di Serracchiani e il Monfalconese sta molto peggio di prima. Dopo il taglio di quasi 15 milioni di euro che ha costretto l' Ass a una gestione tale da non garantire nemmeno i livelli minimi del servizio sanitario, ora si aggiungono i contenuti della riforma che tolgono alla comunità servizi essenziali, quali guardia medica infermieristica notturna in medicina, emotrasfusionale, anatomia patologica e laboratorio analisi, scelta scellerata che metterà a rischio vite umane, e nessuna "compensazione". Dove sono le promesse di Serracchiani in Provincia prima del voto? Cosa dicono i due assessori isontini della sua giunta? Chi tutelano? "Vogliamo destinare risorse al territorio" ha affermato l' assessore Telesca: peccato che, a fronte dei tagli di tanti posti letto, la riforma non affermi nulla di definito, di chiaro, né stanzi ulteriori risorse. Il sindaco Altran merita davvero i complimenti per la capacità che ha dimostrato nel saper portare a casa il risultato: la sua maggioranza continua ad approvare in Consiglio comunale odg che di fatto rimangono intenzioni nemmeno tanto perseguite». Cisint entra anche nella questione Centro amianto («mancano notizie concrete») su cui interviene anche l' ex sindacalista Luigino Franconvig per il quale «il problema dell' amianto e l' istituzione di un Centro a Monfalcone vengono di fatto totalmente emarginati nella riforma, senza riferimenti, contenuti e certezze sui fondi e sui tempi di realizzazione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 4 ottobre 2014 Pagina 23 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Altran: «Ora si va a trattare su servizi e Centro amianto» «La riforma andava fatta e porta sicuramente degli aspetti positivi. Ma ora si tratta di riempire una scatola ancora semivuota». Via alle audizioni dei primariSANITÀ»I SINDACI DOPO L' APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE. Molte luci, alcune ombre, qualche "conquista", ma anche parecchi aspetti da approfondire su cui l' amministrazione intende mantenere alta la guardia. Questo in sintesi il parere del sindaco di Monfalcone Silvia Altran dopo l' approvazione del disegno di legge di riforma sanitaria varata da Serracchiani. «La riforma andava fatta, ne sono convinta esordisce Altran . E considero positivo che preveda, come richiesto dalle amministrazioni locali, l' attuazione di una medicina del territorio per acuti, cronici e anziani, finora solo sulla carta. Rilevo poi che le nostre strutture ospedaliere non sono state toccate da ridimensionamenti, drastici invece in altri territori della regione. Il San Polo non viene intaccato se non in qualche settore su cui però ci sono ancora ampi margini di discussione e manovra, sia sotto l' aspetto gestionale sia su quello delle risorse. «Su questo fronte precisa il sindaco di Monfalcone l' amministrazione ha già stabilito una serie di audizioni in Consiglio con i primari del San Polo in cui ci sarà modo di entrare nel dettaglio di aspetti pur rilevanti da riversare poi nella fase attuativa della riforma». Il sindaco Altran giudica comunque un risultato importante per la sanità cittadina «la conservazione del Punto nascita. Su questo diritto acquisito "sul campo" non si poteva transigere rileva ed è bene che le nostre richieste e aspettative siano state ascoltate, valutate ed esaudite». Parecchio, secondo Altran, resta ancora da fare e chiarire sul Centro Amianto, il Croa. Se da un lato c' è stato il rispetto dell' impegno da parte del presidente regionale Serracchiani di istituirlo e implementarlo a Monfalcone, «sul "come" ciò avverrà afferma il sindaco Altran ci sono ancora aspetti molto rilevanti da definire. E naturalmente intendiamo farlo in sede di attuazione della riforma. La cosa importante aggiunge è che il Servizio mantenga la sua valenza regionale e che si veda garantite le risorse necessarie». «In tutta questa fare preliminare al varo della riforma conclude il sindaco ci siamo sempre mossi di concerto con le amministrazioni del territorio isontino e abbiamo anche avviato un utile dialogo con le realità della Bassa friulana. Sono convinta che questa sinergia, alla fine, saprà dare buoni risultati». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 4 ottobre 2014 Pagina 23 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Fabio Malacrea. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 4 ottobre 2014 Pagina 24 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia «Un super Comune fino a Duino» Nicoli (Fi) propone la fusione e un Ato interprovinciale con Grado, Aquileia e Fiumicello. Un Ambito Ottimale che comprenda le ex Province di Trieste e Gorizia, assieme ai Comuni di Grado, Aquileia e Fiumicello, a fronte di circa 400 mila abitanti. E la fusione dei Comuni sotto i 15 mila abitanti, da rendere obbligatoria, al fine di ottenere i trasferimenti regionali o nazionali per il finanziamento del bilancio comunale. Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, prospetta addirittura la fusione di Monfalcone, Ronchi, Staranzano, San Canzian, San Pier, Turriaco, Fogliano, Sagrado, Doberdò e Duino Aurisina, circa 72.800 abitanti, che propone di battezzare "Monfalcone Julia". Un superComune inserito in un Ato denominato "Venezia Giulia", comprensivo delle città di Trieste fino a Muggia, di Gorizia con i Comuni della destra Isonzo, nonchè Aquileia, Grado e Fiumicello. Nicoli ritiene che le Assemblee comunali e di Ambito debbano venire elette dai cittadini, chiamati a votare direttamente sindaci e presidenti di Ambito. L' esponente di Fi ha presentato un ordine del giorno per la discussione in Consiglio comunale, ma anche in Provincia, chiedendo un preciso impegno al sindaco e al presidente dell' ente provinciale a «farsi carico politicamente di portare avanti la proposta politica in Regione». Il tutto facendo riferimento allo schema del disegno di legge messo in campo dall' assessore Paolo Panontin, varato dalla Giunta regionale, in ordine al riassetto istituzionale. La Regione sta muovendo i suoi passi concreti e Nicoli osserva: «Bisogna evitare che la riforma istituzionale, per la quale sembra già quasi tutto deciso, venga calata dall' alto». Il Ddl individua gli Ato e le modalità di costituzione delle Unioni tra Comuni, oltre a prevedere la chiusura delle Province. Nicoli argomenta: «La Regione parla di Ato e Unioni tra Comuni, ma non sembra configurare l' opzione delle Fusioni. Inoltre, non c' è chiarezza in merito all' abolizione delle Province, che deve prevedere un trasferimento delle relative competenze agli Ambiti Ottimali». Nicoli chiama poi in causa il Piano di Governo Territoriale prodotto dalla GiuntaTondo: «Il Pgt doveva entrare in vigore nel gennaio 2015, invece, con la legge regionale del 4 agosto 2014 (n.15), viene "differito" il termine rallentando di fatto il processo di ammodernamento delle Pubbliche amministrazioni». Infine evidenzia i maggiori punti di disaccordo: «La formazione degli Organi dell' Unione è farraginosa e antidemocratica, in quanto nominata e non eletta dai cittadini. Nell' Assemblea dell' Unione si fa riferimento ai capoluoghi di Provincia dati per soppressi. I piccoli Comuni, poi, sono sottorappresentati (un solo consigliere). Le Province di Trieste e Gorizia, infine, vengono sembrate in 3 Ato e Grado accorpato nell' Ato ricadente nel Cervignanese. Una decisione fuori di ogni logica economica e socioculturale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 4 ottobre 2014 Pagina 24 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia (la.bo.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 4 ottobre 2014 Pagina 29 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia «Accreditamento sanitario per l' Ospizio» Il presidente di Confcoop, Bosio: «È indispensabile che la Regione si faccia garante per l' investimento» Fondamentale per non disperdere gli investimenti dei prossimi mesi è la garanzia sull' accreditamento dell' Ospizio Marino da parte dell' Azienda Sanitaria. A intervenire sulla questione è Confcooperative regionale, uno dei soci di "Grado Riabilita" la cooperativa che ha acquistato tramite vendita competitiva bandita dal Tribunale di Gorizia unica offerente la struttura di via Amalfi. Soddisfatto di come sono andate le cose è il presidente Franco Bosio che indubbiamente è stato un artefice dell' operazione che afferma: «Sono stati anni lunghi e di intenso lavoro per il gruppo di cooperative che abbiamo raccolto attorno a questo progetto; si tratta infatti di solide realtà imprenditoriali che hanno professionalità riconosciute e una notevole solidità patrimoniale, tali da rappresentare una garanzia per il successo del rilancio dell' ex Ospizio marino». Soddisfazione di Confcooperative Fvg anche per la celerità con cui il presidente del Tribunale, Giovanni Sansone, e il commissario liquidatore Guglielmucci hanno concluso le procedure di aggiudicazione consentendo ora di passare alla fase operativa. Da Confcooperative Fvg un ringraziamento all' amministrazione regionale che ha confermato il sostegno economico indispensabile per i lavori che consentiranno la riapertura della struttura, «ma anche un appello forte e la richiesta di una 'garanzia' sul riconoscimento dell' investimento, anche economico, che la cooperazione sta facendo su una struttura al servizio della collettività». «É indispensabile aggiunge Bosio che la Regione si faccia garante dell' inserimento dell' ex Ospizio marino tra le strutture accreditate al Servizio sanitario regionale: sarebbe impensabile immaginare che una struttura su cui pubblico e privato stanno investendo così ingenti risorse non venga accreditata». «Si tratta di un passaggio necessario che consentirà di non rendere infruttuosi gli ingenti investimenti che saranno fatti nei prossimi mesi». Solo con l' accreditamento è infatti possibile garantire la piena fruizione della struttura, una volta riaperta, alle migliaia di utenti potenziali che attendono da anni il riavvio dell' attività riabilitativa. Per far capire quale sia la solidità dell' operazione Confcooperative elenca i dati salienti dei soci. La cooperativa Universiis, con circa 2.300 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato che con la sua attività è presente in 8 regioni italiane con servizi sociosanitari per anziani, disabili e minori. La Friulclean, con un fatturato di 6 milioni di euro e 235 dipendenti che opera nei settori del facility Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 4 ottobre 2014 Pagina 29 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia management e della logistica. C' è, infine, la Prodes&CieloAzzurro, nata nel 2004 dalla fusione di due storiche cooperative friulane che oggi opera nell' outsourcing di servizi per committenti privati. (an.bo. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 4 ottobre 2014 Pagina 14 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Aeroporto, il M5S denuncia: «Mezzi dei Vigili spesso ko» Interrogazioni di Prodani in Parlamento e Dal Zovo in Consiglio regionale «Mancano posti al coperto, camion antincendio soggetti a infiltrazioni e rotture» UDINE Mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco parcheggiati all' aperto, senza l' opportuno riparo e dunque sottoposti alle intemperie. E' la denuncia del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un' interrogazione alla Camera con il portavoce Aris Prodani e una iniziativa "gemella" in Consiglio regionale, firmata da Ilaria Dal Zovo. «Bisogna garantire l' efficace funzionamento dei mezzi a disposizione dei Vigili del fuoco di stanza all' Aeroporto Pietro Savorgnan di Brazzà di Ronchi, a tutela dei viaggiatori e del personale impiegato», chiedono Prodani e Dal Zovo. «All' interno dell' aeroporto è dislocata una sezione del comando provinciale di Gorizia del Corpo dei Vigili del fuoco, dotata di numerosi mezzi per il soccorso che non possono essere tutti parcheggiati al chiuso a causa della ridotta capienza della infrastruttura deputata a tale funzione spiega Dal Zovo . Alcuni mezzi si tratterebbe in particolare di cinque veicoli "poseidon", giganti a idroschiuma appositamente pensati per la gestione delle emergenze aeroportuali sarebbero quindi sottoposti alle intemperie e presenterebbero continue rotture e infiltrazioni legate al costante logoramento». «La sicurezza dello scalo non può essere pregiudicata dal cattivo stato di conservazione dei mezzi antincendio continua il parlamentare Prodani, segretario della Commissione Attività produttive della Camera . Questi ultimi infatti devono essere sempre pronti a fronteggiare qualsiasi incidente possa avvenire all' interno dell' aeroporto. È molto preoccupante, quantomeno immotivato, il silenzio dell' ente gestore dell' Aeroporto rispetto a una situazione che si protrae da tempo». «Vogliamo sapere chi è il responsabile della mancata soluzione di questo problema che viene segnalato da anni e che le autorità competenti devono risolvere per garantire la massima sicurezza e la possibilità ai mezzi di soccorso di intervenire nel modo più rapido possibile in caso di necessità. Il Movimento 5 Stelle concludono i due portavoce M5S continuerà a fare pressing sullo scalo di Ronchi affinché operi nelle migliori condizioni». Non è la prima volta che gli esponenti pentastellati mettono nel mirino lo scalo regionale. Lo scorso anno, proprio Dal Zovo aveva portato alla luce lo scandalo del furto dei punti Millemiglia di Alitalia, sottratti da alcuni dipendenti dell' aeroporto di Ronchi e trasferiti sui propri "conti". Christian Seu ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 4 ottobre 2014 Pagina 14 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 4 ottobre 2014 Pagina 30 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia In città più profughi che al centro di Gradisca Il territorio comunale ne ospita oltre 200 e ne stanno arrivando altri 150 L' altolà di Romoli: «Situazione insostenibile, densità insopportabile per noi»IL VERTICE»L' ALLARME. Più di duecento profughi ospitati sul territorio comunale di Gorizia. Addirittura più di quelli (sono 202) attualmente ricoverati al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca. E, secondo le proiezioni della Questura, altri 150 pronti a raggiungere l' Isontino da qui alla fine del mese. È lo scenario emerso ieri al vertice convocato al Palazzo del Governo dal prefetto Vittorio Zappalorto per affrontare la questione degli immigrati richiedenti asilo che continuano a giungere a Gorizia. Intanto, potrebbe essere smantellata a giorni la tendopoli di via Brass: Zappalorto ha informato di aver avviato una trattativa per portare gli ultimi 27 afghani del campo Francesco a Cormons, nell' ex convento di San Leopoldo. I numeri La riunione di ieri in piazza Vittoria è servita anche a tracciare un bilancio numerico della presenza dei profughi nell' Isontino. Al Cara di Gradisca, stando ai dati della Prefettura, sono attualmente alloggiati 202 immigrati richiedenti asilo, mentre a Gorizia tra il campo profughi di via Brass, il Nazareno, il dormitorio Caritas di Piazzutta e l' hotel Internazionale il numero sale a 213. A questi, si aggiungono 26 immigrati che hanno trovato dimora nelle residenze protette del progetto Sprar. Complessivamente, il totale dei richiedenti asilo attualmente presenti in provincia di Gorizia sfiora dunque quota 430: l' Isontino è secondo dietro alla sola provincia di Trieste, che ne accoglie 450, mentre a Udine e Pordenone i profughi risultano rispettivamente essere poco più di 330 e circa 270. Dall' inizio dell' anno hanno presentato domanda di asilo 342 persone e, stando alle proiezioni, altre 160 potrebbero farlo da qui al termine del 2014. Numeri che, per un territorio e una Prefettura di piccole dimensioni, risultano al limite della gestibilità. La tendopoli di via Brass Intanto, nelle prossime settimane verrà smantellato il Campo Francesco. Zappalorto ha annunciato che sono in corso contatti per portare gli immigrati rimasti in via Brass a Cormons, nella struttura religiosa di San Leopoldo. «Restano lì 27 ragazzi, alloggiati in cinque tende ha indicato il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta . Noi abbiamo fatto un' operazione umanitaria, poi la partita è stata gestita dalla Prefettura: a Zappalorto abbiamo chiesto di approfittare di questa condizione di emergenza per attivare le istituzioni regionali, affinché ci sia un ripensamento complessivo dei meccanismi. La commissione che vaglia le richieste di asilo ne esamina appena 8 al giorno, per tutto il Triveneto: è impossibile far fronte Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 4 ottobre 2014 Pagina 30 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia in maniera organizzata all' arrivo di nuovi profughi». L' altolà di Romoli «Il consiglio comunale di Gorizia, nell' ultima seduta, ha dato prova di grande responsabilità civile votando un ordine del giorno per nulla duro nei confronti della presenza dei richiedenti asilo sul territorio ha spiegato il sindaco Ettore Romoli . Ma è evidente come la situazione sia diventata insostenibile: i dati dimostrano che Gorizia ha toccato una densità di presenze di profughi assolutamente insopportabile per il territorio: chiediamo pertanto che nella ricerca di sistemazioni per gli immigrati che giungeranno prossimamente, Gorizia non sia tenuta in considerazione». Christian Seu. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 4 ottobre 2014 Pagina 30 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Provincia in soccorso della scuola di musica Messi a disposizione alcuni locali per il Centro Giuliani e per altri docenti disoccupati. La Provincia lancia una ciambella di salvataggio a insegnanti (rimasti disoccupati) dell' ex Istituto di musica, dopo il flop dell' operazionerinascita targata Accademia musicale, e ai loro allievi. E precisa la propria posizione sulla vicenda puntando il dito accusatore non soltanto sul sindaco Romoli, ma sull' intero consiglio comunale. Questo il senso di un' improvvisata conferenza stampa tenuta dall' assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli e dal consigliere Stefano Cosma, nelle more di un sopralluogo in alcuni siti di proprietà dell' ente (ex scuola Pacassi, Musei provinciali di Borgo Castello, Palazzo Alvarez) effettuato insieme col maestro Claudio Liviero, ex direttore dell' Istituto di musica nonché presidente del Centro chitarristico Mauro Giuliani con il quale la Provincia intrattiene da sempre un rapporto di collaborazione. La Provincia metterà a disposizione del Centro Giuliani una serie di spazi e di aule previo il pagamento di un canone d' affitto agevolato sia per ampliare la propria attività (potranno, quindi, tenere le proprie lezioni sia Liviero sia altri ex docenti dell' Istituto di musica interessati) sia per lo svolgimento del concorso chitarristico Mercatali. Si qui la parte "tecnica": Quella politica è cominciata con l' affondo polemico di Cosma nei confronti di Romoli: «Il sindaco ha detto sostiene di essere stato l' unico a fare qualcosa per l' Istituto di musica, secondo me è stato l' unico a far qualcosa per farlo fallire. E poi, con un bando ad hoc per la concessione in comodato gratuito di palazzo De Grazia, ha affidato la rinascita a un' associazione, l' Accademia musicale, priva di un riconoscimento giuridico, incapace di elaborare un piano economico finanziario, che ora dopo due mesi ha gettato la spugna rinunciando a riavviare i corsi. Certo, l' attività didattica per i ragazzi continuerà in altre scuole e in altre forme, ma intanto è stato distrutto un patrimonio culturale che la città ha avuto per 190 anni». Portelli, a proposito della possibilità che la Provincia intervenisse finanziariamente a favore dell' Accademia musicale, ha precisato: «Dal 2007 al 2012 l' ente ha versato complessivamente 130 mila euro all' Istituto di musica. Nessun altra istituzione culturale del territorio ha beneficiato di un contributo così elevato. Ora non potevamo tirar fuori altri soldi per iniziative che non è detto siano sostenibili». Quanto al fallimento dell' Istituto, Portelli (rivendicando la paternità dell' opzione di salvataggio ad opera del Ciels, poi misteriosamente accantonata) ha parlato di responsabilità non solo del sindaco Romoli, ma di tutto il consiglio comunale, inclusi quindi i gruppi all' opposizione che avrebbero dovuto a suo giudizio vigilare e intervenire prima del "crac" finanziario. (vi.co. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 4 ottobre 2014 Pagina 30 < Segue ) Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 4 ottobre 2014 Pagina 13 Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia Gorizia PROFUGHI, ALTRI 160 IN ARRIVO A GORIZIA Oltre 340 immigrati hanno presentato richiesta d' asilo dall' i n izio dell' anno alla competente commissione di Gorizia, provincia in cui vivono a oggi oltre 400 profughi. Altri 160, secondo le stime della Questura, potrebbero giungere entro la fine del 2014. É quanto emerso nel corso di un vertice convocato ieri pomeriggio dal prefetto di Gorizia, Vittorio Zappalorto. Attualmente nel capoluogo isontino sono alloggiati 213 richiedenti asilo, 27 dei quali, di origine afghana, si trovano ancora nella tendopoli che, però, è in via di smantellamento: Zappalorto ha assicurato che la Prefettura è impegnata nel tentativo di trasferire a Cormons questi ultimi. «É evidente come la situazione sia diventata insostenibile: chiediamo pertanto che nella ricerca di sistemazioni per gli immigrati che giungeranno prossimamente, Gorizia non sia tenuta in considerazione», ha detto il sindaco del capoluogo isontino, Ettore Romoli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 4 ottobre 2014 Primorski Gorizia Katero vlogo naj odigrajo »zamejci«? Lokalne volitve v Sloveniji bodo jutri, 5. oktobra. Ce se nihce izmed zupanskih kandidatov ne bo prebil do izvolitve v prvem krogu, se bodo volivci vrnili na volisca 19. oktobra. To se obeta tudi v Novi Gorici, kjer je zupanskih kandidatov kar devet. Prve re zultate bo volilna komisija v nedeljo obja vila predvidoma okoli 20. ure. Danes objavljamo odgovore na nasa vprasanja se zadnjih treh udelezencev tek me za zupanski polozaj v Novi Gorici. Mi ran Mullner, 50letni inzenir logistike, ki zivi v Novi Gorici in opravlja delo tehnicno strokovnega sodelavca, je za zupana kan didiral ze leta 2006, tedaj s podporo SNS (Slovenske nacionalne stranke), tokrat pa kandidira s podporo volivcev. 64letna upokojenka Damjana Pavlica ima za sa bo stranko SDS (Slovenska demokratska stranka); stanuje v Sempasu, po poklicu je ekonomski tehnik. 48letni Gregor Velic kov se znova poteguje za zupana Nove Go rice s podporo volivcev. Zivi v Novi Gorici, opravlja delo odvetnika. Katere ukrepe gre sprejeti za zagotovi tev razvoja mesta? MULLNER: Nova Gorica v pre teklem obdobju ni bila uspesna pri do seganju kljucnih ci ljev na gospodar skem, socialnem in okoljskem podroc ju. Vse spremembe v obcini morajo bi ti usmerjene k ve canju blaginje se Miran Mullner danje in prihodnjih generacij. Ukrepi pa bo do podlaga za razvoj in gospodarsko rast, povecanje produktivnosti dela, spodbuja nje kreativnosti in inovativnosti. Ustvariti je potrebno poslovno okolje, ki bo spod budno za razvoj druzbeno odgovornega podjetnistva in pozitivno naravnano do in vestitorjev. PAVLICA: Brez mocnega go spodarstva ni raz voja mesta. Ustva riti je potrebno dobre pogoje za razvoj gospodar stva. Podjetjem, ki bodo ustvarjala nova delovna me sta, bomo opusti li placilo komu Damjana Pavlica nalnega prispevka in nudili financne spodbude. Odprava birokratskih ovir je nujna. Ozivitev ze predvidenih poslov nih con in ustanavljanje novih, v kolikor bo potrebno. Univerzo moramo zadrzati v Novi Gorici. VELICKOV: Znizanje komunal nega prispevka za gospodarsko grad njo. Ureditev po slovnih con, raz vojnih centrov in celovita podpora startup podjetjem. Aktivna vloga pri oblikovanju strate Gregor Velickov gij ter pospeseno pridobivanje in crpanje sredstev iz Ev ropskih in drzavnih skladov. Vzpostavitev mesta pametnih tehnologij. Spodbujanje pridobivanja energije iz obnovljivih virov in zagotavljanje energetske samooskrbe. Pospesevanje gospodarskega regijskega in cezmejnega sodelovanja. Aktivna vlo ga pri ustanovitvi regijske hranilnice. Sub vencioniranje obrestne mere za mala in srednje velika perspektivna podjetja. Koliksno tezo pripisujete sodelovanju Nove Gorice in Gorice? MULLNER: Cezmejno sodelovanje na nivoju obcinskih uprav igra pomembno vlo go v razvoju obeh obcin. Veliko je neizko riscenih moznosti v skupnem sodelovanju na podrocju skupnih projektov za razvoj ma lega gospodarstva, turizma in zdravstva. PAVLICA: Sodelovanje Mestne ob cine Nova Gorica s sosednjo Gorico je nuj no potrebno okrepiti. Sodelovanje je po trebno tako na kulturnem, gospodarskem, kmetijskem in turisticnem podrocju. S po stavitvijo skupne trznice v remizi bi vzpo stavili pogoje za srecevanje in povezovanje prebivalcev obeh Goric. VELICKOV: Trgovski center Qlan dija je naredil vec za druzenje prebivalcev obeh mest kot vsi zupani do danes. Nova Gorica, Sempeter in Gorica imajo veliko potenciala za sodelovanje, ki ga moramo izkoristiti in se povezati tudi v tem Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 4 ottobre 2014 < Segue Primorski Gorizia nasem kulturnem prostoru. V kolikor bom izvo ljen za zupana, bom najprej predvsem okrepil projektno sodelovanje z manjsimi obcinami, kot na primer Doberdob, So vodnje in Steverjan, kjer zivi tudi veliko za mejcev, s cimer bo postopoma prisla tudi zelja po vecjem sodelovanju med Novo Gorico in Gorico. Je po vasem mnenju EZTS GO izpolnilo pricakovanja? MULLNER: V zadnjih dveh letih sem aktivno deloval kot clan odbora za promet in kot clan skupscine EZTS. Pridobili smo 10 milijonov evrov evropskih sredstev. Pro jekti, ki so del Celostnih Teritorialnih Na lozb (CTN) in imajo mojo celotno podporo so: skupne zdravstvene storitve (Pilotni pro jekt cezmejnega zdravstva); promocija tu risticne dediscine in naravnih cezmejnih vi rov (Pilotni projekt IsonzoSoca); eko nomsko vrednotenje obmocja ob nekda njem mejnem prehodu Vrtojba (Zelezni sko vozlisce GoricaNova GoricaSempe ter Vrtojba). Sredstva smo pridobili in ver jamem, da bomo v naslednjem mandatu s temi sredstvi ravnali gospodarno in z nji mi zaceli nov investicijski ciklus. V nasi ob cini bomo zgradili sodobno sportno turi sticno infrastrukturo in z brvmi povezali obe strani Soce ter uredili naravna kopa lisca. Ob Soci vidim tudi prostor za nov no gometni trening center, kajti sedanji se bo umaknil Univerzi v Novi Gorici. PAVLICA: Po mojem mnenju EZTS GO izpolnjuje pricakovanja. Kot mi je po znano, so odobrena EU sredstva, s kate rimi bo mozno uresnicevati zacete pilot ne projekte. VELICKOV: EZTS GO do zdaj ni iz polnilo pricakovanj in jih tudi ni moglo. Najvec pozornosti je potrebno nameniti projektu vzpostavitve mreze cezmejnih zdravstvenih storitev in projektu Park IsonzoSoca. Kaksno vlogo lahko »zamejci« odigrajo v odnosih med upravama? MULLNER: Slovenci v Italiji so zame izredno pomembni. Ohranjanje stika z ma ticno domovino, ohranjanje kulture in je zika so kljucnega pomena za ohranitev slo venstva v Italiji. Za skupen razvoj in zmanj sevanje, tudi jezikovnih, ovir lahko in mo rajo odigrati pomembno vlogo v cezmej nem sodelovanju. Prisel je cas, ko moramo zaceti z zamejci sodelovati tudi na gospo darskem podrocju in poenotiti stalisca o skupnih prioritetnih programih za pove canje blaginje vseh prebivalcev ter izboljsati poslovno okolje skupnemu gospodarstvu. PAVLICA: Zamejski Slovenci imajo lahko velik vpliv med sosednjima mestni ma upravama. S svojimi posredovanji in predlogi na svoji strani in povezovanjem z nami na nasi strani. VELICKOV: Zamejci so ociten vezni clen med dvema drzavama, branik kulture in zgodovine. So kotel svezih idej, energije in pobud, saj crpajo iz dobrih praks obeh na rodov. Ker poznajo obe realnosti, ali se za nje vsaj zanimajo, so idealen prevodnik ko munikacije in usklajevanj med dvema na rodoma, ki sicer kazeta nek interes do so delovanja, a si kljub temu se vedno stojita eden nasproti drugega. Ne gre pa pozabiti na razlike v administrativnobirokratskih po stopkih oziroma dinamikah med nasima drzavama, ki marsikdaj zakomplicirajo moznosti sodelovanja. (km) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 4 ottobre 2014 Primorski Gorizia Pod sejmiem spet zrasli otori Pod goriko sejmie se vraajo o tori afganistanskih priseljencev. Po odpr tju otoria v Ulici Brass pred nekaj ve kot dvema tednoma so z bregov Soe od stranili zasilna zavetia, ki so jih bili po stavili begunci. Lete so najprej nastanili v Ulici Brass, kjer so v otoriu sprva spre jeli sto priseljencev. Zatem so priseljenci postopno zaeli zapuati Ulico Brass, saj so jim po podpisu dogovora med prefek turo in nadkofijsko Karitas zagotovili na mestitev v srediu Nazareno v Stracah. Veji del priseljencev je tako e zapustil o torie, v katerem je bilo veraj e 27 go stov, nameenih v petih otorih. Problem pa je, da so v zadnjih dveh tednih v Gori co prili novi priseljenci, ki so zaman iska li prostor v otoriu, saj jih niso spustili vanj. Tako so se odpravili drugam in mno gi med njimi so si zasilno zavetie uredi li ob Soi. Tokrat se niso utaborili ob reki, pa pa nekoliko vije, in sicer pred trans formatorsko kabino podjetja Iris pod se jemskim razstaviem. Na tem mestu e ve dni tabori est afganistanskih prise ljencev, ponoi pa se jim pridrui e vsaj trideset sodravljanov. Begunci spijo v o torih, na ograji transformatorske postaje pa suijo oblaila in odeje. Njihovo prisotnost je e opazil marsikateri Gorian, kar je sproilo ostro razpravo na socialnih omre jih, zlasti na Facebooku, in med krajevni mi politinimi predstavniki. upan Ettore Romoli je preprian, da je bila odloitev gorike pokrajine o od prtju otoria v Ulici Brass popolnoma zgreena. Po upanovem mnenju se je med priseljenci po Italiji in tujini hitro raziril glas, da je zanje v Gorici dobro poskrblje no. Zaradi tega so prili v Gorico novi be gunci in zdaj se spet postavlja vpraanje o njihovi prisotnosti ob Soi. Predsednik po krajine Enrico Gherghetta pa je preprian, da je na deelni ravni potreben izredni ko misar, ki bi pripravil celovit nart za zago tavljanje pomoi priseljencem. Tako Ro moli kot Gherghetta sta se veraj udelei la delovnega sreanja na prefekturi. Upo tevajo podatke o tevilu beguncev v FJK, je bilo poudarjeno, da na Gorikem in e zlasti v Gorici ni mogoe sprejemati no vih priseljencev in da jih je treba enako merno prerazporediti po tirih pokrajinah deele. Trenutno je na Trakem 450 be guncev, na Videmskem 336, v pordenon ski pokrajini pa 270. V goriki pokrajini je 415 beguncev in 26 prosilcev azila v okvi ru projekta Sprar, vendar so nastanjeni sa mo v dveh obinah; od zaetka leta je pri stojna komisija pri goriki prefekturi pre jela 340 proenj za azil. V centru Cara v Gradiu zagotavljajo zatoie 202 prise ljencema, kar pomeni, da jih je v Gorici v mestnem srediu preko 230. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23
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