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DOSSIER
Lunedì, 06 ottobre 2014
DOSSIER
Lunedì, 06 ottobre 2014
Articoli
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20
Romoli: con la buona volontà l' Accademia musicale può...
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Cecot: «Si utilizzino le caserme dismesse»
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Gorizia chiude la porta: «Basta profughi»
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
«La chiusura del Punto nascita è la morte anagrafica di...
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
«Hanno svuotato il San Polo»
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
Altran: «Ora si va a trattare su servizi e Centro amianto»
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 24
«Un super Comune fino a Duino»
04/10/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 29
«Accreditamento sanitario per l' Ospizio»
04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 14
Aeroporto, il M5S denuncia: «Mezzi dei Vigili spesso ko»
04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 30
In città più profughi che al centro di Gradisca
04/10/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 30
Provincia in soccorso della scuola di musica
04/10/2014 Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia Pagina 13
PROFUGHI, ALTRI 160 IN ARRIVO A GORIZIA
04/10/2014 Primorski
Katero vlogo naj odigrajo »zamejci«?
04/10/2014 Primorski
Pod sejmiem spet zrasli otori
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ma la provincia attacca.
Romoli: con la buona volontà l' Accademia musicale
può partire
Gli allievi dell' istituto di musica si rivolgono
altrove. I docenti hanno perso il posto di
lavoro.
L' Accademia musicale Città di Gorizia, che si
propone di continuare l' attività dell' omonima,
fallita Fondazione, di fatto esiste ancora ma la
scuola non ha ripreso i corsi. E Claudio Pio
Liviero, che di quella scuola è stato direttore, si
preoccupa dell' edizione 2015 del concorso
Mercatali, organizzato dal centro chitarristico
Mauro Giuliani, di cui è presidente. «Quale
sede lo ospiterebbe? Il bando del concorso
parte in ottobre e così mi sono rivolto alla
Provincia». Ebbene, Liviero chiama, la
Provincia risponde.
Ieri, nei suoi spazi, oltre a lui ­ quale
presidente del centro Giuliani ­ c' erano l'
assessore Federico Portelli e il consigliere
Stefano Cosma, pronti a sostenere quella che
sarebbe l' edizione il prossimo concorso
mettendo a disposizione, a canone agevolato,
alcuni spazi dei musei provinciali, in Borgo
Castello, di Palazzo Alvarez e del Pacassi. Un'
eventualità, questa, che potrebbe venir
concretizzata già dalla prossima settimana e
che potrebbe estendersi ad altri docenti della
scuola interessati a svolgere attività didattica.
«Romoli dice di essere stato l' unico a far qualcosa per la scuola? Sì, ma per farla fallire», ironizza
Cosma; rincarando la dose: «Il Comune ha fatto un bando ad hoc per dare all' Accademia, in comodato
gratuito, la sede di Palazzo De Grazia. E l' Accademia, nata in agosto, per alcuni giorni a Palazzo De
Grazia aveva già la sede legale Gabriella Bon, presidente dell' Accademia? Nel campo non ha l'
esperienza necessaria». Col senno del poi, le ipotesi che fossero il Ciels o il Mauro Giuliani a far
proseguire l' attività della Fondazione musicale non erano certo sbagliate, almeno a sentire Portelli e
Cosma. Portelli: «Dal 2007 al 2012 la Provincia ha dato alla Fondazione 130mila euro più che a ogni
altra istituzione culturale, con l' eccezione del Consorzio universitario che meriterebbe un altro discorso.
Non ho la certezza che il progetto di Gabriella Bon sia in grado di "stare in piedi"; come potrebbe,
allora, la Provincia dare all' Accademia un contributo? Tutti i consiglieri comunali dovevano vigilare di
più, Cingolani compreso. La colpa di quanto sta accadendo non è solo di Romoli». Già, il sindaco che
dice?
«Siamo quasi arrivati a una soluzione positiva reperendo l' immobile, mettendo a disposizione gli
strumenti e trovando le prime risorse per far cominciare i corsi ma l' incomprensione di alcuni insegnanti
rischia di pregiudicare l' esistenza stessa della scuola quando basterebbe trovare altre risorse minimali
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
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per tirare avanti tre mesi; a partire dal primo gennaio 2015 avremo i finanziamenti regionali, della
FriulAdria e, inoltre, penso di trovare altri finanziamenti, tra i quali quello, non eccessivo, del Comune.
Con la buona volontà di tutti saremo in grado di partire a breve. Ma ho la sensazione che qualcuno
voglia far fallire l' operazione che, praticamente da solo, senza trascurare la Fondazione Carigo, sto
attuando». Che una diaspora fra gli insegnanti non porti alla nascita di una nuova scuola di musica?
E' un' ipotesi, forse, non così lontana dalla realtà.
Alex Pessotto.
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Cecot: «Si utilizzino le caserme dismesse»
«A nome dei volontari di Campo Francesco e
come assessore chiedo al signor prefetto di
Gorizia, che so essere persona disponibile, di
mettere a disposizione una delle tante
caserme dismesse per dare a queste persone
una prima accoglienza, volta alla tutela della
salute e dell' igiene pubblica ma anche alla
protezione dei soggeti più deboli. Intanto,
come già emerso dal Tavolo provinciale
immigrazione da me convocato in data 16
settembre, c' è la piena disponibilità di almeno
15 comuni, sotto il coordimento dell'
amministrazione provinciale, a lavorare per
costruire una rete di accoglienza diffusa».
A dichiararlo è Ilaria Cecot, assessore
provinciale al Welfare che, più volte negli
ultimi giorni, ha invocato una soluziuone
strutturale all' emergenza­profughi. «Che cosa
significa strutturale? Significa che è una
condizione con cui dobbiamo fare i conti, da
oggi in poi, anzi avremmo già dovuto farlo in
precedenza ovvero prima che una situazione
non gestita diventasse un' emergenza di
carattere umanitario, come fu per i 94 asiilanti
di Campo Francesco.
Le persone che scappano dalla guerra o che
vengono perseguitate hanno dititto di chiedere
asilo e, piaccia o non piaccia, a Gorizia c' è una delle due commissioni competenti per il Nord Italia.
Poche, è vero ma intanto così è e dobbiamo farcene una ragione, quindi va strutturato un sistema di
accoglienza dignitoso e flessibile, capace di soddisfare le esigenze di assistenza, che ricordo è prevista
per legge ed deve essere immediata. L' attenzione di tutti si è concentrata sulla tendopoli e sul suo
smantellamento ma attenzione, non è certamente con la chiusura di questa che il problema sarà risolto,
tornerà semplicamente ad essere meno visibile sulle sponde dell' Isonzo».
Intanto, oggi vivono nel Campo Francesco 27 profughi: altri 10 sono stati ospitati al dormitorio Caritas e
2 al Nazareno. (fra.fa.
)
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Gorizia
Gorizia chiude la porta: «Basta profughi»
Romoli: «Ce ne sono troppi: ben 213». Gherghetta: «Serve un sistema di accoglienza
serio». Prende piede l' ipotesi Cormons.
di Francesco Fain «Adesso basta. Il Comune
di Gorizia non siglerà alcuna convenzione per
trovare nuove sistemazioni ai richiedenti asilo
perché già così ce ne sono troppi.
Semmai, si deve alleggerire la loro presenza
in città!
» È stato un intervento a muso duro quello del
sindaco Romoli al vertice voluto dal prefetto
Vittorio Zappalorto e convocato per fare il
punto sull' emergenza­profughi. Destinatari
dello sfogo il presidente della Provincia Enrico
Gherghetta e la tendopoli di via Brass. «Una
struttura che deve essere smantellata nel più
breve tempo possibile e a chiederlo non è più
soltanto il sottoscritto ma il Consiglio comunale
nella sua interezza», le parole del primo
cittadino.
Nel corso della riunione, il prefetto Zappalorto
ha illustrato alcuni numeri: numeri che
vengono resi noti dal sindaco stesso. «In
provincia di Gorizia ­ le sue parole ­ ci sono
415 richiedenti asilo schedati: 202 sono
ospitati a Gradisca, 213 a Gorizia più 26 allo
Sprar. In pratica, Gorizia ha addirittura
superato la città della fortezza che ospita sul
proprio territorio il Cara.
Qualche raffronto? In provincia di Pordenone
ce ne sono 270, a Trieste 450, a Udine 336. Credo non sia necessario fare ulteriori commenti: i numeri
parlano da soli».
Ma come si viene a capo dell' emergenza profughi? «Pare che stia prendendo sempre più piede l'
ipotesi­Cormòns. Una cosa è certa: Gorizia ha già dato, non si pensi di realizzare altre strutture: ci sono
già la Caritas, il Nazareno, l' hotel Internazionale e la tendopoli», le parole del sindaco che ha
partecipato alla riunione assieme all' assessore comunale al Welfare Silvana Romano.
Al vertice non sono stati invitati i sindaci degli altri 24 Comuni dell' Isontino mentre era presente il
presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il cui punto di vista è diametralmente opposto a quello del
sindaco Romoli. «Il prefetto Zappalorto ha dichiarato che sta lavorando per svuotare la tendopoli:
tendopoli che oggi ospita 27 persone. L' ipotesi di trasferire alcuni profughi a Cormòns, a quanto pare,
sta prendendo piede. Detto questo, non esiste alcun collegamento fra la tendopoli e l' afflusso nel senso
che l' arrivo di questi disperati è continuo e incessante indipendentemente dalla presenza della struttura
di via Brass. Da qui a fine anno ­ le parole di Gherghetta ­ si presume un accesso ulteriore di 150
persone. Chiusa la tendopoli, cosa faremo di tutte questi nuovi profughi in arrivo?».
Conclude Gherghetta: «Bisogna costruire un sistema di accoglienza che preveda, al primo punto, la
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visita medica. Poi devono essere siglate convenzioni con le cooperative. Terzo punto: non è possibile
che la commissione triveneta esamini 8 domande al giorno. Infine, vanno individuate strutture per dare
un tetto a queste persone».
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Gorizia
L' AMAREZZA DI ROMOLI.
«La chiusura del Punto nascita è la morte anagrafica
di Gorizia»
Per Gorizia la chiusura del Punto nascita è
stata, indubbiamente, la conseguenza
peggiore della nuova riforma sanitaria.
«Hanno decretato la morte anagrafica della
città», ha dichiarato più volte il sindaco di
Gorizia che, nei giorni scorsi, ha voluto
manifestare a Trieste assieme ai primi cittadini
friulani contro il piano voluto dalla presidente
Serracchiani e dall' assessore Telesca.
«Gorizia è stata maltrattata», le parole di
Romoli.
Ma la riforma ha avuto anche un' altra
conseguenza: il taglio di ben due ambulanze.
«Una decisione ­ lamentano i sindacati ­ che
lascia operatori e dirigenti del 118 con grandi
perplessità poiché nella fascia notturna i mezzi
a disposizione sono 4 per la copertura di tutto
il territorio provinciale».
«Avevamo chiesto a compensazione dei tagli
la dotazione di una Tac a 64 strati come in
tutte le altre province alla luce dell' elevato
numero di analisi effettuato; l' autorizzazione
alla pratica della terapia salvavita della
trombolisi presso la neurologia di Gorizia; l'
assegnazione di personale nei servizi
territoriali del Distretto Alto Isontino per far
fronte alla carenza degli infermieri per l'
assistenza domiciliare integrata ma queste richieste, come tante altre, sono state cassate dalla giunta
Serracchiani», attacca il consigliere regionale Rodolfo Ziberna (Fi).
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Gorizia
«Hanno svuotato il San Polo»
Cisint ("Obiettivo"): promesse disattese. Francovig: sul Crua niente di concreto.
Durissima Anna Maria Cisint, capogruppo di
"Obiettivo" , per la quale «è passata la riforma
sanitaria di Serracchiani e il Monfalconese sta
molto peggio di prima. Dopo il taglio di quasi
15 milioni di euro che ha costretto l' Ass a una
gestione tale da non garantire nemmeno i
livelli minimi del servizio sanitario, ora si
aggiungono i contenuti della riforma che
tolgono alla comunità servizi essenziali, quali
guardia medica infermieristica notturna in
medicina, emotrasfusionale, anatomia
patologica e laboratorio analisi, scelta
scellerata che metterà a rischio vite umane, e
nessuna "compensazione". Dove sono le
promesse di Serracchiani in Provincia prima
del voto? Cosa dicono i due assessori isontini
della sua giunta? Chi tutelano?
"Vogliamo destinare risorse al territorio" ha
affermato l' assessore Telesca: peccato che, a
fronte dei tagli di tanti posti letto, la riforma non
affermi nulla di definito, di chiaro, né stanzi
ulteriori risorse. Il sindaco Altran merita
davvero i complimenti per la capacità che ha
dimostrato nel saper portare a casa il risultato:
la sua maggioranza continua ad approvare in
Consiglio comunale odg che di fatto
rimangono intenzioni nemmeno tanto
perseguite».
Cisint entra anche nella questione Centro amianto («mancano notizie concrete») su cui interviene anche
l' ex sindacalista Luigino Franconvig per il quale «il problema dell' amianto e l' istituzione di un Centro a
Monfalcone vengono di fatto totalmente emarginati nella riforma, senza riferimenti, contenuti e certezze
sui fondi e sui tempi di realizzazione».
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Gorizia
Altran: «Ora si va a trattare su servizi e Centro
amianto»
«La riforma andava fatta e porta sicuramente degli aspetti positivi. Ma ora si tratta di
riempire una scatola ancora semivuota». Via alle audizioni dei primariSANITÀ»I
SINDACI DOPO L' APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE.
Molte luci, alcune ombre, qualche "conquista",
ma anche parecchi aspetti da approfondire su
cui l' amministrazione intende mantenere alta
la guardia. Questo in sintesi il parere del
sindaco di Monfalcone Silvia Altran dopo l'
approvazione del disegno di legge di riforma
sanitaria varata da Serracchiani. «La riforma
andava fatta, ne sono convinta ­ esordisce
Altran ­. E considero positivo che preveda,
come richiesto dalle amministrazioni locali, l'
attuazione di una medicina del territorio per
acuti, cronici e anziani, finora solo sulla carta.
Rilevo poi che le nostre strutture ospedaliere
non sono state toccate da ridimensionamenti,
drastici invece in altri territori della regione. Il
San Polo non viene intaccato se non in
qualche settore su cui però ci sono ancora
ampi margini di discussione e manovra, sia
sotto l' aspetto gestionale sia su quello delle
risorse.
«Su questo fronte ­ precisa il sindaco di
Monfalcone ­ l' amministrazione ha già stabilito
una serie di audizioni in Consiglio con i primari
del San Polo in cui ci sarà modo di entrare nel
dettaglio di aspetti pur rilevanti da riversare
poi nella fase attuativa della riforma».
Il sindaco Altran giudica comunque un risultato
importante per la sanità cittadina «la conservazione del Punto nascita. Su questo diritto acquisito "sul
campo" non si poteva transigere ­ rileva ­ ed è bene che le nostre richieste e aspettative siano state
ascoltate, valutate ed esaudite».
Parecchio, secondo Altran, resta ancora da fare e chiarire sul Centro Amianto, il Croa. Se da un lato c' è
stato il rispetto dell' impegno da parte del presidente regionale Serracchiani di istituirlo e implementarlo
a Monfalcone, «sul "come" ciò avverrà ­ afferma il sindaco Altran ­ ci sono ancora aspetti molto rilevanti
da definire. E naturalmente intendiamo farlo in sede di attuazione della riforma. La cosa importante ­
aggiunge ­ è che il Servizio mantenga la sua valenza regionale e che si veda garantite le risorse
necessarie».
«In tutta questa fare preliminare al varo della riforma ­ conclude il sindaco ­ ci siamo sempre mossi di
concerto con le amministrazioni del territorio isontino e abbiamo anche avviato un utile dialogo con le
realità della Bassa friulana. Sono convinta che questa sinergia, alla fine, saprà dare buoni risultati».
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Gorizia
Fabio Malacrea.
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Gorizia
«Un super Comune fino a Duino»
Nicoli (Fi) propone la fusione e un Ato interprovinciale con Grado, Aquileia e Fiumicello.
Un Ambito Ottimale che comprenda le ex
Province di Trieste e Gorizia, assieme ai
Comuni di Grado, Aquileia e Fiumicello, a
fronte di circa 400 mila abitanti. E la fusione
dei Comuni sotto i 15 mila abitanti, da rendere
obbligatoria, al fine di ottenere i trasferimenti
regionali o nazionali per il finanziamento del
bilancio comunale. Il consigliere di Forza Italia,
Giuseppe Nicoli, prospetta addirittura la
fusione di Monfalcone, Ronchi, Staranzano,
San Canzian, San Pier, Turriaco, Fogliano,
Sagrado, Doberdò e Duino Aurisina, circa
72.800 abitanti, che propone di battezzare
"Monfalcone Julia". Un super­Comune inserito
in un Ato denominato "Venezia Giulia",
comprensivo delle città di Trieste fino a
Muggia, di Gorizia con i Comuni della destra
Isonzo, nonchè Aquileia, Grado e Fiumicello.
Nicoli ritiene che le Assemblee comunali e di
Ambito debbano venire elette dai cittadini,
chiamati a votare direttamente sindaci e
presidenti di Ambito. L' esponente di Fi ha
presentato un ordine del giorno per la
discussione in Consiglio comunale, ma anche
in Provincia, chiedendo un preciso impegno al
sindaco e al presidente dell' ente provinciale a
«farsi carico politicamente di portare avanti la
proposta politica in Regione».
Il tutto facendo riferimento allo schema del disegno di legge messo in campo dall' assessore Paolo
Panontin, varato dalla Giunta regionale, in ordine al riassetto istituzionale.
La Regione sta muovendo i suoi passi concreti e Nicoli osserva: «Bisogna evitare che la riforma
istituzionale, per la quale sembra già quasi tutto deciso, venga calata dall' alto». Il Ddl individua gli Ato e
le modalità di costituzione delle Unioni tra Comuni, oltre a prevedere la chiusura delle Province. Nicoli
argomenta: «La Regione parla di Ato e Unioni tra Comuni, ma non sembra configurare l' opzione delle
Fusioni. Inoltre, non c' è chiarezza in merito all' abolizione delle Province, che deve prevedere un
trasferimento delle relative competenze agli Ambiti Ottimali». Nicoli chiama poi in causa il Piano di
Governo Territoriale prodotto dalla Giunta­Tondo: «Il Pgt doveva entrare in vigore nel gennaio 2015,
invece, con la legge regionale del 4 agosto 2014 (n.15), viene "differito" il termine rallentando di fatto il
processo di ammodernamento delle Pubbliche amministrazioni». Infine evidenzia i maggiori punti di
disaccordo: «La formazione degli Organi dell' Unione è farraginosa e antidemocratica, in quanto
nominata e non eletta dai cittadini. Nell' Assemblea dell' Unione si fa riferimento ai capoluoghi di
Provincia dati per soppressi. I piccoli Comuni, poi, sono sottorappresentati (un solo consigliere).
Le Province di Trieste e Gorizia, infine, vengono sembrate in 3 Ato e Grado accorpato nell' Ato ricadente
nel Cervignanese. Una decisione fuori di ogni logica economica e socio­culturale».
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(la.bo.)
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«Accreditamento sanitario per l' Ospizio»
Il presidente di Confcoop, Bosio: «È indispensabile che la Regione si faccia garante per
l' investimento»
Fondamentale per non disperdere gli
investimenti dei prossimi mesi è la garanzia
sull' accreditamento dell' Ospizio Marino da
parte dell' Azienda Sanitaria.
A intervenire sulla questione è
Confcooperative regionale, uno dei soci di
"Grado Riabilita" la cooperativa che ha
acquistato tramite vendita competitiva bandita
dal Tribunale di Gorizia ­ unica offerente ­ la
struttura di via Amalfi.
Soddisfatto di come sono andate le cose è il
presidente Franco Bosio che indubbiamente è
stato un artefice dell' operazione che afferma:
«Sono stati anni lunghi e di intenso lavoro per
il gruppo di cooperative che abbiamo raccolto
attorno a questo progetto; si tratta infatti di
solide realtà imprenditoriali che hanno
professionalità riconosciute e una notevole
solidità patrimoniale, tali da rappresentare una
garanzia per il successo del rilancio dell' ex
Ospizio marino».
Soddisfazione di Confcooperative Fvg anche
per la celerità con cui il presidente del
Tribunale, Giovanni Sansone, e il commissario
liquidatore Guglielmucci hanno concluso le
procedure di aggiudicazione consentendo ora
di passare alla fase operativa. Da
Confcooperative Fvg un ringraziamento all' amministrazione regionale che ha confermato il sostegno
economico indispensabile per i lavori che consentiranno la riapertura della struttura, «ma anche un
appello forte e la richiesta di una 'garanzia' sul riconoscimento dell' investimento, anche economico, che
la cooperazione sta facendo su una struttura al servizio della collettività».
«É indispensabile ­ aggiunge Bosio ­ che la Regione si faccia garante dell' inserimento dell' ex Ospizio
marino tra le strutture accreditate al Servizio sanitario regionale: sarebbe impensabile immaginare che
una struttura su cui pubblico e privato stanno investendo così ingenti risorse non venga accreditata».
«Si tratta di un passaggio necessario che consentirà di non rendere infruttuosi gli ingenti investimenti
che saranno fatti nei prossimi mesi». Solo con l' accreditamento è infatti possibile garantire la piena
fruizione della struttura, una volta riaperta, alle migliaia di utenti potenziali che attendono da anni il
riavvio dell' attività riabilitativa. Per far capire quale sia la solidità dell' operazione Confcooperative
elenca i dati salienti dei soci.
La cooperativa Universiis, con circa 2.300 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato che con la sua
attività è presente in 8 regioni italiane con servizi socio­sanitari per anziani, disabili e minori. La
Friulclean, con un fatturato di 6 milioni di euro e 235 dipendenti che opera nei settori del facility
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Gorizia
management e della logistica. C' è, infine, la Prodes&CieloAzzurro, nata nel 2004 dalla fusione di due
storiche cooperative friulane che oggi opera nell' outsourcing di servizi per committenti privati.
(an.bo.
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Messaggero Veneto (ed.
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Aeroporto, il M5S denuncia: «Mezzi dei Vigili spesso
ko»
Interrogazioni di Prodani in Parlamento e Dal Zovo in Consiglio regionale «Mancano
posti al coperto, camion antincendio soggetti a infiltrazioni e rotture»
UDINE Mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco
parcheggiati all' aperto, senza l' opportuno
riparo e dunque sottoposti alle intemperie. E'
la denuncia del Movimento 5 Stelle, che ha
presentato un' interrogazione alla Camera ­
con il portavoce Aris Prodani ­ e una iniziativa
"gemella" in Consiglio regionale, firmata da
Ilaria Dal Zovo. «Bisogna garantire l' efficace
funzionamento dei mezzi a disposizione dei
Vigili del fuoco di stanza all' Aeroporto Pietro
Savorgnan di Brazzà di Ronchi, a tutela dei
viaggiatori e del personale impiegato»,
chiedono Prodani e Dal Zovo.
«All' interno dell' aeroporto è dislocata una
sezione del comando provinciale di Gorizia del
Corpo dei Vigili del fuoco, dotata di numerosi
mezzi per il soccorso che non possono essere
tutti parcheggiati al chiuso a causa della
ridotta capienza della infrastruttura deputata a
tale funzione ­ spiega Dal Zovo ­. Alcuni mezzi
­ si tratterebbe in particolare di cinque veicoli
"poseidon", giganti a idroschiuma
appositamente pensati per la gestione delle
emergenze aeroportuali ­ sarebbero quindi
sottoposti alle intemperie e presenterebbero
continue rotture e infiltrazioni legate al costante
logoramento».
«La sicurezza dello scalo non può essere pregiudicata dal cattivo stato di conservazione dei mezzi
antincendio ­ continua il parlamentare Prodani, segretario della Commissione Attività produttive della
Camera ­. Questi ultimi infatti devono essere sempre pronti a fronteggiare qualsiasi incidente possa
avvenire all' interno dell' aeroporto. È molto preoccupante, quantomeno immotivato, il silenzio dell' ente
gestore dell' Aeroporto rispetto a una situazione che si protrae da tempo».
«Vogliamo sapere chi è il responsabile della mancata soluzione di questo problema che viene
segnalato da anni e che le autorità competenti devono risolvere per garantire la massima sicurezza e la
possibilità ai mezzi di soccorso di intervenire nel modo più rapido possibile in caso di necessità. Il
Movimento 5 Stelle ­ concludono i due portavoce M5S ­ continuerà a fare pressing sullo scalo di Ronchi
affinché operi nelle migliori condizioni».
Non è la prima volta che gli esponenti pentastellati mettono nel mirino lo scalo regionale. Lo scorso
anno, proprio Dal Zovo aveva portato alla luce lo scandalo del furto dei punti Millemiglia di Alitalia,
sottratti da alcuni dipendenti dell' aeroporto di Ronchi e trasferiti sui propri "conti".
Christian Seu ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Pagina 30
Messaggero Veneto (ed.
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In città più profughi che al centro di Gradisca
Il territorio comunale ne ospita oltre 200 e ne stanno arrivando altri 150 L' altolà di
Romoli: «Situazione insostenibile, densità insopportabile per noi»IL VERTICE»L'
ALLARME.
Più di duecento profughi ospitati sul territorio
comunale di Gorizia. Addirittura più di quelli
(sono 202) attualmente ricoverati al Centro di
accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca.
E, secondo le proiezioni della Questura, altri
150 pronti a raggiungere l' Isontino da qui alla
fine del mese. È lo scenario emerso ieri al
vertice convocato al Palazzo del Governo dal
prefetto Vittorio Zappalorto per affrontare la
questione degli immigrati richiedenti asilo che
continuano a giungere a Gorizia. Intanto,
potrebbe essere smantellata a giorni la
tendopoli di via Brass: Zappalorto ha informato
di aver avviato una trattativa per portare gli
ultimi 27 afghani del campo Francesco a
Cormons, nell' ex convento di San Leopoldo.
I numeri La riunione di ieri in piazza Vittoria è
servita anche a tracciare un bilancio numerico
della presenza dei profughi nell' Isontino. Al
Cara di Gradisca, stando ai dati della
Prefettura, sono attualmente alloggiati 202
immigrati richiedenti asilo, mentre a Gorizia ­
tra il campo profughi di via Brass, il Nazareno,
il dormitorio Caritas di Piazzutta e l' hotel
Internazionale ­ il numero sale a 213. A questi,
si aggiungono 26 immigrati che hanno trovato
dimora nelle residenze protette del progetto
Sprar. Complessivamente, il totale dei richiedenti asilo attualmente presenti in provincia di Gorizia sfiora
dunque quota 430: l' Isontino è secondo dietro alla sola provincia di Trieste, che ne accoglie 450, mentre
a Udine e Pordenone i profughi risultano rispettivamente essere poco più di 330 e circa 270.
Dall' inizio dell' anno hanno presentato domanda di asilo 342 persone e, stando alle proiezioni, altre 160
potrebbero farlo da qui al termine del 2014. Numeri che, per un territorio e una Prefettura di piccole
dimensioni, risultano al limite della gestibilità.
La tendopoli di via Brass Intanto, nelle prossime settimane verrà smantellato il Campo Francesco.
Zappalorto ha annunciato che sono in corso contatti per portare gli immigrati rimasti in via Brass a
Cormons, nella struttura religiosa di San Leopoldo.
«Restano lì 27 ragazzi, alloggiati in cinque tende ­ ha indicato il presidente della Provincia, Enrico
Gherghetta ­. Noi abbiamo fatto un' operazione umanitaria, poi la partita è stata gestita dalla Prefettura:
a Zappalorto abbiamo chiesto di approfittare di questa condizione di emergenza per attivare le
istituzioni regionali, affinché ci sia un ripensamento complessivo dei meccanismi. La commissione che
vaglia le richieste di asilo ne esamina appena 8 al giorno, per tutto il Triveneto: è impossibile far fronte
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in maniera organizzata all' arrivo di nuovi profughi».
L' altolà di Romoli «Il consiglio comunale di Gorizia, nell' ultima seduta, ha dato prova di grande
responsabilità civile votando un ordine del giorno per nulla duro nei confronti della presenza dei
richiedenti asilo sul territorio ­ ha spiegato il sindaco Ettore Romoli ­. Ma è evidente come la situazione
sia diventata insostenibile: i dati dimostrano che Gorizia ha toccato una densità di presenze di profughi
assolutamente insopportabile per il territorio: chiediamo pertanto che nella ricerca di sistemazioni per gli
immigrati che giungeranno prossimamente, Gorizia non sia tenuta in considerazione».
Christian Seu.
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Provincia in soccorso della scuola di musica
Messi a disposizione alcuni locali per il Centro Giuliani e per altri docenti disoccupati.
La Provincia lancia una ciambella di
salvataggio a insegnanti (rimasti disoccupati)
dell' ex Istituto di musica, dopo il flop dell'
operazione­rinascita targata Accademia
musicale, e ai loro allievi. E precisa la propria
posizione sulla vicenda puntando il dito
accusatore non soltanto sul sindaco Romoli,
ma sull' intero consiglio comunale.
Questo il senso di un' improvvisata conferenza
stampa tenuta dall' assessore provinciale alla
Cultura Federico Portelli e dal consigliere
Stefano Cosma, nelle more di un sopralluogo
in alcuni siti di proprietà dell' ente (ex scuola
Pacassi, Musei provinciali di Borgo Castello,
Palazzo Alvarez) effettuato insieme col
maestro Claudio Liviero, ex direttore dell'
Istituto di musica nonché presidente del
Centro chitarristico Mauro Giuliani con il quale
la Provincia intrattiene da sempre un rapporto
di collaborazione.
La Provincia metterà a disposizione del Centro
Giuliani una serie di spazi e di aule ­ previo il
pagamento di un canone d' affitto agevolato ­
sia per ampliare la propria attività (potranno,
quindi, tenere le proprie lezioni sia Liviero sia
altri ex docenti dell' Istituto di musica
interessati) sia per lo svolgimento del
concorso chitarristico Mercatali.
Si qui la parte "tecnica": Quella politica è cominciata con l' affondo polemico di Cosma nei confronti di
Romoli: «Il sindaco ­ ha detto ­ sostiene di essere stato l' unico a fare qualcosa per l' Istituto di musica,
secondo me è stato l' unico a far qualcosa per farlo fallire. E poi, con un bando ad hoc per la
concessione in comodato gratuito di palazzo De Grazia, ha affidato la rinascita a un' associazione, l'
Accademia musicale, priva di un riconoscimento giuridico, incapace di elaborare un piano economico­
finanziario, che ora dopo due mesi ha gettato la spugna rinunciando a riavviare i corsi. Certo, l' attività
didattica per i ragazzi continuerà in altre scuole e in altre forme, ma intanto è stato distrutto un
patrimonio culturale che la città ha avuto per 190 anni».
Portelli, a proposito della possibilità che la Provincia intervenisse finanziariamente a favore dell'
Accademia musicale, ha precisato: «Dal 2007 al 2012 l' ente ha versato complessivamente 130 mila
euro all' Istituto di musica. Nessun altra istituzione culturale del territorio ha beneficiato di un contributo
così elevato. Ora non potevamo tirar fuori altri soldi per iniziative che non è detto siano sostenibili».
Quanto al fallimento dell' Istituto, Portelli (rivendicando la paternità dell' opzione di salvataggio ad opera
del Ciels, poi misteriosamente accantonata) ha parlato di responsabilità non solo del sindaco Romoli,
ma di tutto il consiglio comunale, inclusi quindi i gruppi all' opposizione che avrebbero dovuto ­ a suo
giudizio ­ vigilare e intervenire prima del "crac" finanziario. (vi.co.
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Il Quotidiano del Friuli
Venezia Giulia
Gorizia
PROFUGHI, ALTRI 160 IN ARRIVO A GORIZIA
Oltre 340 immigrati hanno presentato richiesta
d' asilo dall' i n izio dell' anno alla competente
commissione di Gorizia, provincia in cui vivono
a oggi oltre 400 profughi. Altri 160, secondo le
stime della Questura, potrebbero giungere
entro la fine del 2014. É quanto emerso nel
corso di un vertice convocato ieri pomeriggio
dal prefetto di Gorizia, Vittorio Zappalorto.
Attualmente nel capoluogo isontino sono
alloggiati 213 richiedenti asilo, 27 dei quali, di
origine afghana, si trovano ancora nella
tendopoli che, però, è in via di
smantellamento: Zappalorto ha assicurato che
la Prefettura è impegnata nel tentativo di
trasferire a Cormons questi ultimi.
«É evidente come la situazione sia diventata
insostenibile: chiediamo pertanto che nella
ricerca di sistemazioni per gli immigrati che
giungeranno prossimamente, Gorizia non sia
tenuta in considerazione», ha detto il sindaco
del capoluogo isontino, Ettore Romoli.
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Primorski
Gorizia
Katero vlogo naj odigrajo »zamejci«?
Lokalne volitve v Sloveniji bodo jutri, 5. oktobra. Ce se
nihce izmed zupanskih kandidatov ne bo prebil do
izvolitve v prvem krogu, se bodo volivci vrnili na volisca
19. oktobra. To se obeta tudi v Novi Gorici, kjer je
zupanskih kandidatov kar devet. Prve re­ zultate bo
volilna komisija v nedeljo obja­ vila predvidoma okoli 20.
ure. Danes objavljamo odgovore na nasa vprasanja se
zadnjih treh udelezencev tek­ me za zupanski polozaj v
Novi Gorici. Mi­ ran Mullner, 50­letni inzenir logistike, ki
zivi v Novi Gorici in opravlja delo tehnicno strokovnega
sodelavca, je za zupana kan­ didiral ze leta 2006, tedaj
s podporo SNS (Slovenske nacionalne stranke), tokrat
pa kandidira s podporo volivcev. 64­letna upokojenka
Damjana Pavlica ima za sa­ bo stranko SDS (Slovenska
demokratska stranka); stanuje v Sempasu, po poklicu je
ekonomski tehnik. 48­letni Gregor Velic­ kov se znova
poteguje za zupana Nove Go­ rice s podporo volivcev.
Zivi v Novi Gorici, opravlja delo odvetnika. Katere
ukrepe gre sprejeti za zagotovi­ tev razvoja mesta?
MULLNER: Nova Gorica v pre­ teklem obdobju ni bila
uspesna pri do­ seganju kljucnih ci­ ljev na gospodar­
skem, socialnem in okoljskem podroc­ ju. Vse
spremembe v obcini morajo bi­ ti usmerjene k ve­ canju blaginje se­ Miran Mullner danje in prihodnjih
generacij. Ukrepi pa bo­ do podlaga za razvoj in gospodarsko rast, povecanje produktivnosti dela,
spodbuja­ nje kreativnosti in inovativnosti. Ustvariti je potrebno poslovno okolje, ki bo spod­ budno za
razvoj druzbeno odgovornega podjetnistva in pozitivno naravnano do in­ vestitorjev. PAVLICA: Brez
mocnega go­ spodarstva ni raz­ voja mesta. Ustva­ riti je potrebno dobre pogoje za razvoj gospodar­
stva. Podjetjem, ki bodo ustvarjala nova delovna me­ sta, bomo opusti­ li placilo komu­ Damjana
Pavlica nalnega prispevka in nudili financne spodbude. Odprava birokratskih ovir je nujna. Ozivitev ze
predvidenih poslov­ nih con in ustanavljanje novih, v kolikor bo potrebno. Univerzo moramo zadrzati v
Novi Gorici. VELICKOV: Znizanje komunal­ nega prispevka za gospodarsko grad­ njo. Ureditev po­
slovnih con, raz­ vojnih centrov in celovita podpora start­up podjetjem. Aktivna vloga pri oblikovanju
strate­ Gregor Velickov gij ter pospeseno pridobivanje in crpanje sredstev iz Ev­ ropskih in drzavnih
skladov. Vzpostavitev mesta pametnih tehnologij. Spodbujanje pridobivanja energije iz obnovljivih virov
in zagotavljanje energetske samooskrbe. Pospesevanje gospodarskega regijskega in cezmejnega
sodelovanja. Aktivna vlo­ ga pri ustanovitvi regijske hranilnice. Sub­ vencioniranje obrestne mere za
mala in srednje velika perspektivna podjetja. Koliksno tezo pripisujete sodelovanju Nove Gorice in
Gorice? MULLNER: Cezmejno sodelovanje na nivoju obcinskih uprav igra pomembno vlo­ go v razvoju
obeh obcin. Veliko je neizko­ riscenih moznosti v skupnem sodelovanju na podrocju skupnih projektov
za razvoj ma­ lega gospodarstva, turizma in zdravstva. PAVLICA: Sodelovanje Mestne ob­ cine Nova
Gorica s sosednjo Gorico je nuj­ no potrebno okrepiti. Sodelovanje je po­ trebno tako na kulturnem,
gospodarskem, kmetijskem in turisticnem podrocju. S po­ stavitvijo skupne trznice v remizi bi vzpo­
stavili pogoje za srecevanje in povezovanje prebivalcev obeh Goric. VELICKOV: Trgovski center Qlan­
dija je naredil vec za druzenje prebivalcev obeh mest kot vsi zupani do danes. Nova Gorica, Sempeter
in Gorica imajo veliko potenciala za sodelovanje, ki ga moramo izkoristiti in se povezati tudi v tem
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nasem kulturnem prostoru. V kolikor bom izvo­ ljen za zupana, bom najprej predvsem okrepil projektno
sodelovanje z manjsimi obcinami, kot na primer Doberdob, So­ vodnje in Steverjan, kjer zivi tudi veliko
za­ mejcev, s cimer bo postopoma prisla tudi zelja po vecjem sodelovanju med Novo Gorico in Gorico.
Je po vasem mnenju EZTS GO izpolnilo pricakovanja? MULLNER: V zadnjih dveh letih sem aktivno
deloval kot clan odbora za promet in kot clan skupscine EZTS. Pridobili smo 10 milijonov evrov
evropskih sredstev. Pro­ jekti, ki so del Celostnih Teritorialnih Na­ lozb (CTN) in imajo mojo celotno
podporo so: skupne zdravstvene storitve (Pilotni pro­ jekt cezmejnega zdravstva); promocija tu­ risticne
dediscine in naravnih cezmejnih vi­ rov (Pilotni projekt Isonzo­Soca); eko­ nomsko vrednotenje obmocja
ob nekda­ njem mejnem prehodu Vrtojba (Zelezni­ sko vozlisce Gorica­Nova Gorica­Sempe­ ter­
Vrtojba). Sredstva smo pridobili in ver­ jamem, da bomo v naslednjem mandatu s temi sredstvi ravnali
gospodarno in z nji­ mi zaceli nov investicijski ciklus. V nasi ob­ cini bomo zgradili sodobno sportno turi­
sticno infrastrukturo in z brvmi povezali obe strani Soce ter uredili naravna kopa­ lisca. Ob Soci vidim
tudi prostor za nov no­ gometni trening center, kajti sedanji se bo umaknil Univerzi v Novi Gorici.
PAVLICA: Po mojem mnenju EZTS GO izpolnjuje pricakovanja. Kot mi je po­ znano, so odobrena EU
sredstva, s kate­ rimi bo mozno uresnicevati zacete pilot­ ne projekte. VELICKOV: EZTS GO do zdaj ni
iz­ polnilo pricakovanj in jih tudi ni moglo. Najvec pozornosti je potrebno nameniti projektu vzpostavitve
mreze cezmejnih zdravstvenih storitev in projektu Park Isonzo­Soca. Kaksno vlogo lahko »zamejci«
odigrajo v odnosih med upravama? MULLNER: Slovenci v Italiji so zame izredno pomembni.
Ohranjanje stika z ma­ ticno domovino, ohranjanje kulture in je­ zika so kljucnega pomena za ohranitev
slo­ venstva v Italiji. Za skupen razvoj in zmanj­ sevanje, tudi jezikovnih, ovir lahko in mo­ rajo odigrati
pomembno vlogo v cezmej­ nem sodelovanju. Prisel je cas, ko moramo zaceti z zamejci sodelovati tudi
na gospo­ darskem podrocju in poenotiti stalisca o skupnih prioritetnih programih za pove­ canje
blaginje vseh prebivalcev ter izboljsati poslovno okolje skupnemu gospodarstvu. PAVLICA: Zamejski
Slovenci imajo lahko velik vpliv med sosednjima mestni­ ma upravama. S svojimi posredovanji in
predlogi na svoji strani in povezovanjem z nami na nasi strani. VELICKOV: Zamejci so ociten vezni clen
med dvema drzavama, branik kulture in zgodovine. So kotel svezih idej, energije in pobud, saj crpajo iz
dobrih praks obeh na­ rodov. Ker poznajo obe realnosti, ali se za­ nje vsaj zanimajo, so idealen
prevodnik ko­ munikacije in usklajevanj med dvema na­ rodoma, ki sicer kazeta nek interes do so­
delovanja, a si kljub temu se vedno stojita eden nasproti drugega. Ne gre pa pozabiti na razlike v
administrativno­birokratskih po­ stopkih oziroma dinamikah med nasima drzavama, ki marsikdaj
zakomplicirajo moznosti sodelovanja. (km)
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Primorski
Gorizia
Pod sejmiem spet zrasli otori
Pod goriko sejmie se vraajo o­ tori afganistanskih
priseljencev. Po odpr­ tju otoria v Ulici Brass pred nekaj
ve kot dvema tednoma so z bregov Soe od­ stranili
zasilna zavetia, ki so jih bili po­ stavili begunci. Le­te so
najprej nastanili v Ulici Brass, kjer so v otoriu sprva
spre­ jeli sto priseljencev. Zatem so priseljenci postopno
zaeli zapuati Ulico Brass, saj so jim po podpisu
dogovora med prefek­ turo in nadkofijsko Karitas
zagotovili na­ mestitev v srediu Nazareno v Stracah. Veji
del priseljencev je tako e zapustil o­ torie, v katerem je
bilo veraj e 27 go­ stov, nameenih v petih otorih.
Problem pa je, da so v zadnjih dveh tednih v Gori­ co
prili novi priseljenci, ki so zaman iska­ li prostor v otoriu,
saj jih niso spustili vanj. Tako so se odpravili drugam in
mno­ gi med njimi so si zasilno zavetie uredi­ li ob Soi.
Tokrat se niso utaborili ob reki, pa pa nekoliko vije, in
sicer pred trans­ formatorsko kabino podjetja Iris pod
se­ jemskim razstaviem. Na tem mestu e ve dni tabori
est afganistanskih prise­ ljencev, ponoi pa se jim pridrui
e vsaj trideset sodravljanov. Begunci spijo v o­ torih, na
ograji transformatorske postaje pa suijo oblaila in odeje.
Njihovo prisotnost je e opazil marsikateri Gorian, kar je
sproilo ostro razpravo na socialnih omre­ jih, zlasti na Facebooku, in med krajevni­ mi politinimi
predstavniki. upan Ettore Romoli je preprian, da je bila odloitev gorike pokrajine o od­ prtju otoria v Ulici
Brass popolnoma zgreena. Po upanovem mnenju se je med priseljenci po Italiji in tujini hitro raziril glas,
da je zanje v Gorici dobro poskrblje­ no. Zaradi tega so prili v Gorico novi be­ gunci in zdaj se spet
postavlja vpraanje o njihovi prisotnosti ob Soi. Predsednik po­ krajine Enrico Gherghetta pa je preprian,
da je na deelni ravni potreben izredni ko­ misar, ki bi pripravil celovit nart za zago­ tavljanje pomoi
priseljencem. Tako Ro­ moli kot Gherghetta sta se veraj udelei­ la delovnega sreanja na prefekturi.
Upo­ tevajo podatke o tevilu beguncev v FJK, je bilo poudarjeno, da na Gorikem ­ in e zlasti v Gorici ­ ni
mogoe sprejemati no­ vih priseljencev in da jih je treba enako­ merno prerazporediti po tirih pokrajinah
deele. Trenutno je na Trakem 450 be­ guncev, na Videmskem 336, v pordenon­ ski pokrajini pa 270. V
goriki pokrajini je 415 beguncev in 26 prosilcev azila v okvi­ ru projekta Sprar, vendar so nastanjeni sa­
mo v dveh obinah; od zaetka leta je pri­ stojna komisija pri goriki prefekturi pre­ jela 340 proenj za azil.
V centru Cara v Gradiu zagotavljajo zatoie 202 prise­ ljencema, kar pomeni, da jih je v Gorici ­ v
mestnem srediu ­ preko 230.
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